Complimenti, come sempre i tuoi video sono sinonimo di qualità. È sempre un piacere ascoltarti. :) Cecità è un libro a cui sono molto legata per vari motivi, fa parte dei libri significativi che ho letto durante l'adolescenza e che hanno contribuito in modo determinante a fare di me quella che sono oggi, come lettrice ma anche come persona. Sono d'accordo sul fatto che non sia un libro sul male assoluto e basta, ma appunto su ciò che è l'uomo nella sua totalità. In mezzo allo squallore e alla violenza, c'è sempre una luce, un candore innegabile. Il bene e il male, tutto ciò che siamo. Condivido anche la connotazione spirituale del romanzo: non religiosità, ma proprio spiritualità. Io ad esempio mi ritengo atea ma credo che la spiritualità giochi un ruolo importante nella mia vita. :) Comunque, davvero, uno dei libri della vita. Prima o poi vorrei provare a rileggerlo! E sì, quando si legge un libro del genere, se ne deve parlare. Se ne sente il bisogno viscerale, come viscerale è il romanzo!
Ciao Giorgia, io l'ho letto proprio grandicella si può dire, proprio a dimostrazione del fatto che non c'è un momento per la lettura di un libro, c'è il momento, quello in cui il libro ti chiama. Con questo libro bisogna aspettare il momento e leggerlo, almeno una volta nella vita, proprio per capire chi siamo. Grazie sempre per le parole carine :)
Tra l’altro in un periodo storico in cui viviamo nell’indifferenza (siamo senza identità, senza nome), in una pandemia, il libro è più che mai attuale.
Lo lessi tanti anni fa e non l'ho più dimenticato.La sua bravura sta nel fatto che i personaggi non hanno nome,ricordo il ragazzo con gli occhiali,la ragazza strabica.Questo ti porta a leggere il romanzo tutto d'un fiato,la sua genialità sta qui,far entrare il lettore in mezzo a loro,prendersi per mano e non guardare oltre.Che dire....un genio.
La perdita di identità in cui vuole portarci Saramago passa proprio da questa prima spersonalizzazione, la perdita del nome, che diventa anche metafora dell'universalità della condizione umana e della vicenda che narra. E' vero, assolutamente un genio.
Un'analisi intelligente, con prospettive e commenti squisiti che mostrano una mente che non si accontenta della superficialità. Voglio vedere di più....
Ho letto questo romanzo un pò di tempo fa, è stato il mio primo Saramago ed ammetto che è stata una lettura faticosa per via dello stile quasi privo di punteggiatura. Nonostante non sia il mio libro del cuore rappresenta una tappa fondamentale del percorso di un lettore, la senzazione angosciante di una cecità "bianca" che permea durante la lettura è terribile perchè è qualcosa di sconosciuto , tutti abbiamo l' idea dell' oscurità ci basta chiudere gli occhi, a volte riusciamo addirittura a muoverci abbastanza agevolmente grazie all' esperienza acquisita, e comunque dall' oscurità c'è sempre la speranza di incontrare la luce alla fine del tunnel. Ho trovato molto interessante la riflessione sul ruolo delle donne in particolare la moglie del medico che suo malgrado si ritrova a guidare questo piccolo manipolo di persone assolultamente comuni, riunite casualmente da un evento tragico ed inspiegabile ,almeno apparentemente, e che miracolosamente riescono a sopravvivere in un vortice di disumanità ed egoismo.
Ciao, è vero che lo stile di scrittura rende poco agevole a volte. Io trovo la punteggiatura così articolata più ostacolante che assorbente, mentre altri lettori sono stati travolti proprio da questo stile; tuttavia la vicenda avviluppa talmente tanto il lettore da far passare in secondo piano le eventuali difficoltà. Con l'audiolibro, poi, questo aspetto passa totalmente non percepito.
Allora per una seconda rilettura mi affiderò alle parole di qualcun altro, sarà un' esperienza nuova che magari mi permetterà di cogliere aspetti che mi sono sfuggiti alla prima lettura. L' assenza di spazi bianchi quasi fosse un unico grande paragrafo mi aveva messa un pò a disagio ma ritengo che con uno stile di scrittura diverso l' effetto dirompente del romanzo ne avrebbe risentito, oppure semplicemente sarebbe stato un altro libro. Leggerò quanto prima altro di questo scrittore.
Grazie, Martina! Sto leggendo un altro libro de Saramago (i ricordi) che mi ha piaciuto molto. Questo video m'inspira à leggere Cecità, che mi sembra molto interessante dopo ascoltare la tua recensione. Grazie mille!
Ottima recensione di un libro fantastico. Tra i tanti episodi che si dovrebbero ricordare quello che mi ha colpito di più è proprio quella della pioggia purificatrice: le tre donne, sotto il diluvio, si spogliano per ripulirsi non solo dallo sporco che rivestiva i loro corpi, ma soprattutto per scrollarsi di dosso tutto il peso e la violenza sopportati nel corso della loro sopravvivenza, come una sorta di “nuovo battesimo”. Libro fenomenale.
Ottima recensione, salvo la parte afferente alla dichiarazione sessista circa la superiorità ontologica della donna (di sopportare e farsi carico in luogo del'uomo; che, per converso, non ne è capace).
Ciao, cercavo una intervista di Saramago e mi sono imbattuto in questa tua recensione. Ho letto il libro lo scorso anno (proprio nel pieno della pandemia!!!), devo dire che mi hai fatto rivivere in maniera piacevolissima questo romanzo che, come te, penso non sia solo "dell'indifferenza" ma abbia protagonisti numerosi altri temi, tra cui, in primis, secondo le mie impressioni, proprio quello della Donna, o forse, della "Madre". Grazie. Iscritto.
stupenda recensione Martina hai riassunto gran parte di quanto questo libro mi ha lasciato dentro.. confesso che per come ho sentito la sofferenza e mi ha colpita nell'anima mi sono dovuta fermare in certi momenti.. per ritomarlo consapevolmente preparandomi mentalmente per proseguire, perché mi causava dolore, incerteza e scattava in me paure nascoste mai provate leggendo un libro.
Ciao Martina! Innanzitutto voglio farti i complimenti per la splendida recensione che sei riuscita a fare nei 14 minuti di video. Devo ammettere che non sono finito per caso sul tuo canale, bensì cercavo proprio una recensione come la tua. Credo che il bello di UA-cam risiede proprio in questo: ovvero nel poter creare circoli di letture, idee virtuali dove ognuno possa esprimere la propria opinione, condividendola. Come diceva un mio compagno di liceo: "se io ho una mela e tu non ce l'hai, insieme abbiamo una mela. Se invece io ho un'idea e tu non ce l'hai, insieme abbiamo due idee". Tornando sul libro di Saramago, condivido il fatto che ci sono molti simboli che nel corso della lettura tendono a passare inosservati e meritano una lettura più attenta, meditata. Credo che sia proprio questo il motivo per cui ognuno di noi, dopo averlo letto, sente l'innato bisogno di commentarlo, parlarne. Innanzitutto, mi ha colpito molto il modo, il pathos del personaggi. Alcuni mi risultano tuttora irrisolti mentre, quello come della moglie del dottore, ha già una mia interpretazione. Lei è l'unica che vede e mentre gli altri lo sanno e non lo sanno, non la privilegiano ma la condannano all'indifferenza, al silenzio. Lei è l'unica che detiene il potere, eppure non si comporta da onnipotente, saccente (come invece fanno i ladri del cibo all'interno del manicomio); anzi, lei è l'unica che porta la croce, prendendo la grande fetta della sofferenza pur non essendo ceca. L'unica cosa che sente di dare come risposta a tutto il dolore che l'affligge, risiede nell'amore che dà e continua a dare senza rancore, nonostante tutto. Il messaggio che si può trapelare da questa mia interpretazione è puramente cristiano e si collega anche molto bene al detto popolare "beata l'ignoranza": i ciechi sono i beati in confronto a colei che vede la sofferenza. Inoltre vorrei condividere anche un punto interessante sulla mia esperienza di lettura. Da quando ho iniziato a leggerlo, il desiderio che ronzava nella testa inizialmente era: "sicuro la vista tornerà". Poi ho capito che anche in questo mondo siamo ciechi, continuiamo a lavorare per non raggiungere mai l'abbastanza, la sazietà. Alla fine tutte le vicende dipinte con terrore e cupezza, sono solo proiezioni del dolore che molti di noi vivono, ma non riescono a vedere. Sono o siamo ciechi: la vista non è la cura. Per questo ho trovato il finale deludente: speravo in qualche modo che Saramago fosse in grado di proporci una soluzione a quel mondo, quando invece tutto quello che possiamo fare è rassegnarci del bene come parte del male, del male come parte del bene. Perdonami se ho scritto un trattato, questo è il mio primo commento su UA-cam e vedo che molto fuori luogo. Devo molto a Saramago e a persone che come te, tolgono il pezzo di stoffa bianco a ciò che fa dell'uomo umano. P.S.: per finire vorrei aggiungere che il pezzo di stoffa bianco mi fa venire in mente la censura che pongono le dittature ai popoli quando si vive un fenomeno di malessere sociale (come ha fatto il fascismo). L'atmosfera del manicomio che Saramago racconta, mi fa venire in mente i campi di concentramento... Sarà un caso?
Ciao! Io ho ripensato e continuo a ripensare molto a questo romanzo, non c'è che dire. Colpisce punti con ripercussioni anche lontane nel tempo. Sulla tua interpretazione della donna sono pienamente d'accordo e in generale anche la riflessione in chiave "cristologica"; sebbene Saramago si fosse sempre dichiarato ateo le sue opere parlano di spiritualità e fede quasi come gli scritti di un mistico. Inoltre la questione relativa alle dittature e all'ambiente di reclusione coatta cui rimanda il manicomio\campo di concentramento è ancor più interessante se si rapporta questo romanzo al suo "seguito", il "Saggio sulla lucidità", ambientato nello stesso posto quattro anni dopo, in un momento in cui al potere vige un partito di estrema destra che mira a spiare il popolo per scoprire eventuali organizzazioni sovversive. Per rispondere alla tua domanda finale, dunque, secondo me no, non è un caso.
Io sento una sorta di affetto per questo libro. L'ho comprato durante la gita scolastica del quinto superiore, in cui siamo stati a Palermo per un giorno, siamo andati alla Feltrinelli e lì, tra miliardi di libri, mi sono sentita come richiamata proprio da lui e l'ho comprato non conoscendo la trama né l'autore. Quindi lo associo ad periodo della mia vita in qualche modo concluso (poi l'università) e inoltre la sua lettura smuove una miriade di sentimenti di tutti i generi. Secondo me Saramago è come se si fosse fatto beffa dell'umanità intera, dimostrando che apparentemente sembra proprio il solo senso della vista a distinguerci dagli animali, quando invece la vera differenza la è data dalla solidarietà fraterna che riesce ad affermarsi anche nelle situazioni più grottesche. Dopo averlo letto anche per me Saramago è diventato Lo scrittore per eccellenza, paragonato, per me, solo a Dostoevskij. 🌹
Sono proprio d'accordo con te. Per me non è stato un compendio di negatività e basta, ma anche la dimostrazione della capacità umana di entrare in sintonia e collaborare per aiutarsi.
@5:20 E dove sarebbe il bene più assoluto nel libro? Solo indifferenza e vittime. Al di fuori del fortunato gruppo di persone in compagnia della moglie del medico vedente non c'è nessun "bene assoluto". La donna aiuta la cerchia tentando di mantenere un grado di civiltà ma non sappiamo come si sarebbe comportata se avesse perso la vista, è un concetto che traspare molte volte nel libro. Anzi è proprio il punto centrale del libro, se tutto il mondo è impazzito e l'unica persona che vede non lo è forse il bene non esiste se non a determinate condizioni. Tra l'altro poco prima della fine del libro pianifica di andare in campagna per salvare lei e il piccolo gruppo, in pratica abbandonando alla morte TUTTI. Probabilmente è l'unica vedente rimasta e aiuta solo il marito e altre 5 o 6 persone. Come un milionario che dona una monetina ad un povero e lo fa fondamentalmente per se stesso. C'è un passaggio in cui è scritto che vi sono altri gruppi che si muovono insieme ma poi viene detto che quando il cibo non basterà - riporto letteralmente - "ognuno penserà di poter sopravvivere meglio da solo, non dovrà spartire con gli altri, qualsiasi cosa potrà arraffare sarà sua, e di nessun altro". Certo è una scena toccante quella che hai letto ma è chiaro che aiutano il ragazzo perchè la donna vede ed hanno cibo...segue che quando sarà il momento non ci sarà nessuna solidarietà, nessuna compassione. E' bello che tu abbia questa visione del libro perchè lascia intendere che hai una visione ottimistica dell'umanità ma non è quella di Saramago. Non è la mia opinione, il libro è scritto così.
Martina carissima, devo ovviamente iniziare dicendoti che ancora una volta è stato un enorme piacere ascoltarti. Per quanto riguarda ‘Cecità’ ti narro la mia esperienza: ne avevo conosciuto la storia tramite il meraviglioso film con la Moore, solo dopo ho scoperto che era tratto dal libro di Saramago. Ecco, l’ho acquistato e l’ho letto, anche se a tratti. Posso solo affermare che è una di quelle opere letterarie che ti lasciano un segno insondabile. Tra la metafora e l’introspezione mi è rimasto profondamente dentro, negli aspetti più illuminanti e anche in quelli più tetri. Ti invio un abbraccio enorme
Melania Costantino Melania cara,io il film non l'ho visto,ma onestamente non so se ho voglia di guardarlo,l'esperienza di lettura è stata totale e voglio ricordarli così come sono arrivate le sensazioni nella mente. Ti mando un caro abbraccio😘
Ima AndtheBooks io sono certa che le scene di violenza rendano così come il libro, la rabbia e la frustrazione sono altrettanto trattati in maniera meravigliosa, la Moore è eccezionale ! Magari provaci più in là... Dolce notte a te ☺️🌙✨
Io ho trovato assolutamente fastidioso il modo di usare la punteggiatura. Andando avanti con la lettura ci si abituata, soprattutto ai discorsi non virgolettati, ma l’ho trovata comunque una scelta insensata
Un'ottima "sintesi" tra Caino e Cecità è Il vangelo secondo Gesù Cristo (che ha pubblicato prima di entrambi in realtà), dei suoi cinque romanzi che ho letto attualmente lo considero quello più completo (e complesso) a livello di contenuti. Cecità l'ho letto il mese scorso, ho amato la parte interna al manicomio e i primi attimi dopo l'uscita, verso la fine però l'ho trovato un po' troppo monotono e mi sembrava quasi scadere nella ripetizione di luoghi comuni. Tra i momenti apice del romanzo comunque inserisco assolutamente il momento del bagno dell'anziano e in generale la storia tra lui e la giovane.
Bravissima Sarah, hai ripreso un passaggio molto toccante. Anche lì l'acqua secondo me ha una funzione simbolica spirituale, come la pioggia che sorprende le due donne sulla terrazza nella seconda parte. Tutta la storia con la ragazza dagli occhiali scuri è l'emblema del superamento dei pregiudizi sociali e anche lì ci sarebbe tanto da dire, perché l'amore, nella sua accezione "sociale", è condizionato dalla vista? Ci sono parametri sociali che veicolano le scelte sentimentali, è vero, è dunque crollati questi parametri l'amore assume un'altra connotazione e altre possibilità di scelta? C'è da rifletterci. "Il vangelo secondo Gesù Cristo" mi sembra un'altra di quelle letture necessarie che ad un certo punto della vita dovrò fare.
Non ho letto il libro, ma ho visto il film, per molti aspetti potrebbe anche rispecchiare quello che stiamo vivendo noi in questo momento con il Covid.
Questo libro mi aspetta da tempo. Ma faccio cosí (visto che mi piacciono molto i tuoi video): salvo questa tua recensione e mi riprometto di guardarla dopo aver letto il libro. Sapró cosi scrivere un parere vero. 🤗
Ciao, ho letto il libro da poco e volevo farti una domanda. Secondo te è possibile che la solidarietà tra le persone sia dovuta al principio hobbesiano di tenere salva la vita? E quindi sostanzialmente sia un istinto primordiale quello di cooperare e non una scelta di bontà? Capisco il tuo punto di vista, ma a me non ha dato l’impressione di mostrare la presenza di valori nell’uomo, ma al contrario un’affermazione dell’istinto di sopravvivenza in due forme, quella delle vittime e del carnefice. Cosa ne pensi di questa visione?
Penso che un libro veramente importante offra molte chiavi di lettura. Io non sono una pessimista, quindi ci ho visto speranza e parlo di terrena speranza (hai presente la scena delle icone sacre con gli occhi cancellati? Ecco, nemmeno loro possono aiutare, lì ci ho visto l'arrendevolezza dell'uomo e la sfiducia totale in un aiuto Altro). No, io non penso che l'uomo aiuti il proprio simile solo per aver salva la pelle;ma chiaramente ognuno vi coglie ciò che sente.
Il libro è "bello", nel senso che offre riflessioni o l'occasione di soffermarsi su concetti che non sono comunque nuovi in letteratura o nell'arte. Molto bella anche la spersonalizzazione delle persone e dei luoghi e tel tempo, collocando i fatti come in una bolla senza riferimenti ma concentrandosi solo sull' umanità, sugli atteggiamenti corali e sociali in generale. Quello che mi è piaciuto meno è questa fluidità tra i pensieri dell'autore, dei protagonisti e i dialoghi. Non esiste uno stacco netto. Quindi è un libro, almeno nel mio caso, in cui si deve avere concentrazione su chi dice cosa... Personalmente questo stile di scrittura lo soffro in po', impiegando più del solito a leggere una frase. Per certi versi questa continuità tra la scrittore e la storia potrebbe essere più avvolgente ma l'ho trovato faticoso. Io non ho capito il riferimento fatto alla fine del video in cui dici pur essendo ateo c'è la magnificenza della figura femminile. Inoltre non capisco perché l'essere ateo significhi non avere spiritualità....questo aspetto della tua recensione non l'ho capita.
Ciao! Recensione completa e personale... Cecità non è definibile : io amo dire che è la metafora della vita, con tutto quel che comporta e consegue. Intenso ma "semplice" , aggettivo usato qui nell'eccezione positiva , cioè che riguarda ciascuno di noi e che ciascuno di noi sa interpretare. In fondo pensiamo a quante volte siamo stati "ciechi" o quante volte chi riusciva a vedere è stato emarginato e ha combattuto ... Ti rivolgo i miei complimenti , condivido le tue parole e le faccio mie.
Infatti. Ammesso che dare un'etichetta alle cose sia importante , questa è proprio l'unica che metterei su questo romanzo geniale. Non saprei (limite mio) come altro definirlo. Ciao ! Grazie per avermi risposto.
c'è un film omonimo tratto dal romanzo, io non l'ho ancora visto ma mi hanno detto che non trasmette le stesse emozioni del libro, come era prevedibile
Ciao Martina. Ho letto Cecità anni fa. Ricordo ancora la sua intensità. La descrizione di comportamenti umani aberranti è tale da toccare nel profondo il lettore e da rimanere impressa nel tempo. In alcuni tratti toglie il respiro. Anche la solidarietà di cui narra colpisce. È un libro che mi è piaciuto tantissimo.
Ciao Alessia!Ci sono entrambi i poli infatti, una lettura tutta negativa di questo romanzo a mio avviso è fuorviante. Anche io posso dire che mi sia piaciuto tantissimo.
Il tuo canale meriterebbe molta ma molta più visibilità. Per me sei una professionista.
Ti ringrazio
Confermo, complimenti. E il mio ? 😉👍🏻😁
Che video bellissimo, vederlo immediatamente dopo aver finito il libro mi ha fatto notare ancor più cose.
Davvero complimenti e grazie.
Grazie per questo video e per la tua interpretazione personale e allo stesso tempo precisa. Il tutto senza perderti i lungaggini temporali
Complimenti, come sempre i tuoi video sono sinonimo di qualità. È sempre un piacere ascoltarti. :)
Cecità è un libro a cui sono molto legata per vari motivi, fa parte dei libri significativi che ho letto durante l'adolescenza e che hanno contribuito in modo determinante a fare di me quella che sono oggi, come lettrice ma anche come persona.
Sono d'accordo sul fatto che non sia un libro sul male assoluto e basta, ma appunto su ciò che è l'uomo nella sua totalità. In mezzo allo squallore e alla violenza, c'è sempre una luce, un candore innegabile.
Il bene e il male, tutto ciò che siamo.
Condivido anche la connotazione spirituale del romanzo: non religiosità, ma proprio spiritualità.
Io ad esempio mi ritengo atea ma credo che la spiritualità giochi un ruolo importante nella mia vita. :)
Comunque, davvero, uno dei libri della vita. Prima o poi vorrei provare a rileggerlo!
E sì, quando si legge un libro del genere, se ne deve parlare. Se ne sente il bisogno viscerale, come viscerale è il romanzo!
Ciao Giorgia, io l'ho letto proprio grandicella si può dire, proprio a dimostrazione del fatto che non c'è un momento per la lettura di un libro, c'è il momento, quello in cui il libro ti chiama. Con questo libro bisogna aspettare il momento e leggerlo, almeno una volta nella vita, proprio per capire chi siamo. Grazie sempre per le parole carine :)
Tra l’altro in un periodo storico in cui viviamo nell’indifferenza (siamo senza identità, senza nome), in una pandemia, il libro è più che mai attuale.
Lo lessi tanti anni fa e non l'ho più dimenticato.La sua bravura sta nel fatto che i personaggi non hanno nome,ricordo il ragazzo con gli occhiali,la ragazza strabica.Questo ti porta a leggere il romanzo tutto d'un fiato,la sua genialità sta qui,far entrare il lettore in mezzo a loro,prendersi per mano e non guardare oltre.Che dire....un genio.
La perdita di identità in cui vuole portarci Saramago passa proprio da questa prima spersonalizzazione, la perdita del nome, che diventa anche metafora dell'universalità della condizione umana e della vicenda che narra. E' vero, assolutamente un genio.
Grazie Martina per le appassionanti e approfondite descrizioni dei libri che presenti.Ti ascolto sempre con molto piacere e curiosità.
Un'analisi intelligente, con prospettive e commenti squisiti che mostrano una mente che non si accontenta della superficialità. Voglio vedere di più....
Ho letto questo romanzo un pò di tempo fa, è stato il mio primo Saramago ed ammetto che è stata una lettura faticosa per via dello stile quasi privo di punteggiatura. Nonostante non sia il mio libro del cuore rappresenta una tappa fondamentale del percorso di un lettore, la senzazione angosciante di una cecità "bianca" che permea durante la lettura è terribile perchè è qualcosa di sconosciuto , tutti abbiamo l' idea dell' oscurità ci basta chiudere gli occhi, a volte riusciamo addirittura a muoverci
abbastanza agevolmente grazie all' esperienza acquisita, e comunque dall' oscurità c'è sempre la speranza di incontrare la luce
alla fine del tunnel.
Ho trovato molto interessante la riflessione sul ruolo delle donne in particolare la moglie del medico che suo malgrado si ritrova a guidare questo piccolo manipolo di persone assolultamente comuni, riunite casualmente da un evento tragico ed inspiegabile ,almeno apparentemente, e che miracolosamente riescono a sopravvivere in un vortice di disumanità ed egoismo.
Ciao, è vero che lo stile di scrittura rende poco agevole a volte. Io trovo la punteggiatura così articolata più ostacolante che assorbente, mentre altri lettori sono stati travolti proprio da questo stile; tuttavia la vicenda avviluppa talmente tanto il lettore da far passare in secondo piano le eventuali difficoltà. Con l'audiolibro, poi, questo aspetto passa totalmente non percepito.
Allora per una seconda rilettura mi affiderò alle parole di qualcun altro, sarà un' esperienza nuova che magari mi permetterà di cogliere aspetti che mi sono sfuggiti alla prima lettura.
L' assenza di spazi bianchi quasi fosse un unico grande paragrafo mi aveva messa un pò a disagio ma ritengo che con uno stile di scrittura diverso l' effetto dirompente del romanzo ne avrebbe risentito, oppure semplicemente sarebbe stato un altro libro.
Leggerò quanto prima altro di questo scrittore.
Grazie, Martina! Sto leggendo un altro libro de Saramago (i ricordi) che mi ha piaciuto molto. Questo video m'inspira à leggere Cecità, che mi sembra molto interessante dopo ascoltare la tua recensione. Grazie mille!
Ottima recensione di un libro fantastico. Tra i tanti episodi che si dovrebbero ricordare quello che mi ha colpito di più è proprio quella della pioggia purificatrice: le tre donne, sotto il diluvio, si spogliano per ripulirsi non solo dallo sporco che rivestiva i loro corpi, ma soprattutto per scrollarsi di dosso tutto il peso e la violenza sopportati nel corso della loro sopravvivenza, come una sorta di “nuovo battesimo”. Libro fenomenale.
Ottima recensione, salvo la parte afferente alla dichiarazione sessista circa la superiorità ontologica della donna (di sopportare e farsi carico in luogo del'uomo; che, per converso, non ne è capace).
Anche questa affermazione mi pare alquanto sessista.
Ciao,
cercavo una intervista di Saramago e mi sono imbattuto in questa tua recensione. Ho letto il libro lo scorso anno (proprio nel pieno della pandemia!!!), devo dire che mi hai fatto rivivere in maniera piacevolissima questo romanzo che, come te, penso non sia solo "dell'indifferenza" ma abbia protagonisti numerosi altri temi, tra cui, in primis, secondo le mie impressioni, proprio quello della Donna, o forse, della "Madre". Grazie. Iscritto.
stupenda recensione Martina hai riassunto gran parte di quanto questo libro mi ha lasciato dentro.. confesso che per come ho sentito la sofferenza e mi ha colpita nell'anima mi sono dovuta fermare in certi momenti.. per ritomarlo consapevolmente preparandomi mentalmente per proseguire, perché mi causava dolore, incerteza e scattava in me paure nascoste mai provate leggendo un libro.
Grazie Trisha❤️
Ciao Martina! Innanzitutto voglio farti i complimenti per la splendida recensione che sei riuscita a fare nei 14 minuti di video. Devo ammettere che non sono finito per caso sul tuo canale, bensì cercavo proprio una recensione come la tua. Credo che il bello di UA-cam risiede proprio in questo: ovvero nel poter creare circoli di letture, idee virtuali dove ognuno possa esprimere la propria opinione, condividendola. Come diceva un mio compagno di liceo: "se io ho una mela e tu non ce l'hai, insieme abbiamo una mela. Se invece io ho un'idea e tu non ce l'hai, insieme abbiamo due idee".
Tornando sul libro di Saramago, condivido il fatto che ci sono molti simboli che nel corso della lettura tendono a passare inosservati e meritano una lettura più attenta, meditata. Credo che sia proprio questo il motivo per cui ognuno di noi, dopo averlo letto, sente l'innato bisogno di commentarlo, parlarne.
Innanzitutto, mi ha colpito molto il modo, il pathos del personaggi. Alcuni mi risultano tuttora irrisolti mentre, quello come della moglie del dottore, ha già una mia interpretazione. Lei è l'unica che vede e mentre gli altri lo sanno e non lo sanno, non la privilegiano ma la condannano all'indifferenza, al silenzio. Lei è l'unica che detiene il potere, eppure non si comporta da onnipotente, saccente (come invece fanno i ladri del cibo all'interno del manicomio); anzi, lei è l'unica che porta la croce, prendendo la grande fetta della sofferenza pur non essendo ceca. L'unica cosa che sente di dare come risposta a tutto il dolore che l'affligge, risiede nell'amore che dà e continua a dare senza rancore, nonostante tutto. Il messaggio che si può trapelare da questa mia interpretazione è puramente cristiano e si collega anche molto bene al detto popolare "beata l'ignoranza": i ciechi sono i beati in confronto a colei che vede la sofferenza.
Inoltre vorrei condividere anche un punto interessante sulla mia esperienza di lettura. Da quando ho iniziato a leggerlo, il desiderio che ronzava nella testa inizialmente era: "sicuro la vista tornerà". Poi ho capito che anche in questo mondo siamo ciechi, continuiamo a lavorare per non raggiungere mai l'abbastanza, la sazietà. Alla fine tutte le vicende dipinte con terrore e cupezza, sono solo proiezioni del dolore che molti di noi vivono, ma non riescono a vedere. Sono o siamo ciechi: la vista non è la cura. Per questo ho trovato il finale deludente: speravo in qualche modo che Saramago fosse in grado di proporci una soluzione a quel mondo, quando invece tutto quello che possiamo fare è rassegnarci del bene come parte del male, del male come parte del bene.
Perdonami se ho scritto un trattato, questo è il mio primo commento su UA-cam e vedo che molto fuori luogo. Devo molto a Saramago e a persone che come te, tolgono il pezzo di stoffa bianco a ciò che fa dell'uomo umano.
P.S.: per finire vorrei aggiungere che il pezzo di stoffa bianco mi fa venire in mente la censura che pongono le dittature ai popoli quando si vive un fenomeno di malessere sociale (come ha fatto il fascismo). L'atmosfera del manicomio che Saramago racconta, mi fa venire in mente i campi di concentramento... Sarà un caso?
Ciao! Io ho ripensato e continuo a ripensare molto a questo romanzo, non c'è che dire. Colpisce punti con ripercussioni anche lontane nel tempo. Sulla tua interpretazione della donna sono pienamente d'accordo e in generale anche la riflessione in chiave "cristologica"; sebbene Saramago si fosse sempre dichiarato ateo le sue opere parlano di spiritualità e fede quasi come gli scritti di un mistico. Inoltre la questione relativa alle dittature e all'ambiente di reclusione coatta cui rimanda il manicomio\campo di concentramento è ancor più interessante se si rapporta questo romanzo al suo "seguito", il "Saggio sulla lucidità", ambientato nello stesso posto quattro anni dopo, in un momento in cui al potere vige un partito di estrema destra che mira a spiare il popolo per scoprire eventuali organizzazioni sovversive. Per rispondere alla tua domanda finale, dunque, secondo me no, non è un caso.
Bellissimi spunti di riflessione, grazie!
Io sento una sorta di affetto per questo libro. L'ho comprato durante la gita scolastica del quinto superiore, in cui siamo stati a Palermo per un giorno, siamo andati alla Feltrinelli e lì, tra miliardi di libri, mi sono sentita come richiamata proprio da lui e l'ho comprato non conoscendo la trama né l'autore. Quindi lo associo ad periodo della mia vita in qualche modo concluso (poi l'università) e inoltre la sua lettura smuove una miriade di sentimenti di tutti i generi. Secondo me Saramago è come se si fosse fatto beffa dell'umanità intera, dimostrando che apparentemente sembra proprio il solo senso della vista a distinguerci dagli animali, quando invece la vera differenza la è data dalla solidarietà fraterna che riesce ad affermarsi anche nelle situazioni più grottesche.
Dopo averlo letto anche per me Saramago è diventato Lo scrittore per eccellenza, paragonato, per me, solo a Dostoevskij. 🌹
Sono proprio d'accordo con te. Per me non è stato un compendio di negatività e basta, ma anche la dimostrazione della capacità umana di entrare in sintonia e collaborare per aiutarsi.
È il mio romanzo preferito. Un saluto
Finito oggi: bellissimo, sorprendente, mai scontato.
@5:20 E dove sarebbe il bene più assoluto nel libro? Solo indifferenza e vittime. Al di fuori del fortunato gruppo di persone in compagnia della moglie del medico vedente non c'è nessun "bene assoluto".
La donna aiuta la cerchia tentando di mantenere un grado di civiltà ma non sappiamo come si sarebbe comportata se avesse perso la vista, è un concetto che traspare molte volte nel libro. Anzi è proprio il punto centrale del libro, se tutto il mondo è impazzito e l'unica persona che vede non lo è forse il bene non esiste se non a determinate condizioni. Tra l'altro poco prima della fine del libro pianifica di andare in campagna per salvare lei e il piccolo gruppo, in pratica abbandonando alla morte TUTTI. Probabilmente è l'unica vedente rimasta e aiuta solo il marito e altre 5 o 6 persone. Come un milionario che dona una monetina ad un povero e lo fa fondamentalmente per se stesso.
C'è un passaggio in cui è scritto che vi sono altri gruppi che si muovono insieme ma poi viene detto che quando il cibo non basterà - riporto letteralmente - "ognuno penserà di poter sopravvivere meglio da solo, non dovrà spartire con gli altri, qualsiasi cosa potrà arraffare sarà sua, e di nessun altro". Certo è una scena toccante quella che hai letto ma è chiaro che aiutano il ragazzo perchè la donna vede ed hanno cibo...segue che quando sarà il momento non ci sarà nessuna solidarietà, nessuna compassione.
E' bello che tu abbia questa visione del libro perchè lascia intendere che hai una visione ottimistica dell'umanità ma non è quella di Saramago.
Non è la mia opinione, il libro è scritto così.
Complimenti concordo su tutto. Brava
Bravissima grazieee
Grazie ❤
Ciao!
Bellissima recensione!
Quando è diventato "attuale" questo romanzo!?
Davvero ricchissimo di spunti.
Grazie!
Martina carissima, devo ovviamente iniziare dicendoti che ancora una volta è stato un enorme piacere ascoltarti. Per quanto riguarda ‘Cecità’ ti narro la mia esperienza: ne avevo conosciuto la storia tramite il meraviglioso film con la Moore, solo dopo ho scoperto che era tratto dal libro di Saramago. Ecco, l’ho acquistato e l’ho letto, anche se a tratti. Posso solo affermare che è una di quelle opere letterarie che ti lasciano un segno insondabile. Tra la metafora e l’introspezione mi è rimasto profondamente dentro, negli aspetti più illuminanti e anche in quelli più tetri. Ti invio un abbraccio enorme
Melania Costantino Melania cara,io il film non l'ho visto,ma onestamente non so se ho voglia di guardarlo,l'esperienza di lettura è stata totale e voglio ricordarli così come sono arrivate le sensazioni nella mente. Ti mando un caro abbraccio😘
Ima AndtheBooks io sono certa che le scene di violenza rendano così come il libro, la rabbia e la frustrazione sono altrettanto trattati in maniera meravigliosa, la Moore è eccezionale ! Magari provaci più in là... Dolce notte a te ☺️🌙✨
Io ho trovato assolutamente fastidioso il modo di usare la punteggiatura. Andando avanti con la lettura ci si abituata, soprattutto ai discorsi non virgolettati, ma l’ho trovata comunque una scelta insensata
Bravissima
Un'ottima "sintesi" tra Caino e Cecità è Il vangelo secondo Gesù Cristo (che ha pubblicato prima di entrambi in realtà), dei suoi cinque romanzi che ho letto attualmente lo considero quello più completo (e complesso) a livello di contenuti.
Cecità l'ho letto il mese scorso, ho amato la parte interna al manicomio e i primi attimi dopo l'uscita, verso la fine però l'ho trovato un po' troppo monotono e mi sembrava quasi scadere nella ripetizione di luoghi comuni. Tra i momenti apice del romanzo comunque inserisco assolutamente il momento del bagno dell'anziano e in generale la storia tra lui e la giovane.
Bravissima Sarah, hai ripreso un passaggio molto toccante. Anche lì l'acqua secondo me ha una funzione simbolica spirituale, come la pioggia che sorprende le due donne sulla terrazza nella seconda parte. Tutta la storia con la ragazza dagli occhiali scuri è l'emblema del superamento dei pregiudizi sociali e anche lì ci sarebbe tanto da dire, perché l'amore, nella sua accezione "sociale", è condizionato dalla vista? Ci sono parametri sociali che veicolano le scelte sentimentali, è vero, è dunque crollati questi parametri l'amore assume un'altra connotazione e altre possibilità di scelta? C'è da rifletterci. "Il vangelo secondo Gesù Cristo" mi sembra un'altra di quelle letture necessarie che ad un certo punto della vita dovrò fare.
È molto bello "l'intermittenza della morte.
Non ho letto il libro, ma ho visto il film, per molti aspetti potrebbe anche rispecchiare quello che stiamo vivendo noi in questo momento con il Covid.
ascolta anche LECTURES 2019-INCIPIT: "Cecità" di Josè Saramago (1995
Questo libro mi aspetta da tempo. Ma faccio cosí (visto che mi piacciono molto i tuoi video): salvo questa tua recensione e mi riprometto di guardarla dopo aver letto il libro. Sapró cosi scrivere un parere vero. 🤗
L' angolo di Dani mi sembra un'ottima idea,leggilo quando ti sentirai e senza farti condizionare e poi ci risentiamo. Un abbraccio.
L'hai letto?
Puoi fare un recensione sul "L'Intermittenze de la morte"?
Non l’ho letto ancora.
È il momento di rileggerlo..
Ciao, ho letto il libro da poco e volevo farti una domanda. Secondo te è possibile che la solidarietà tra le persone sia dovuta al principio hobbesiano di tenere salva la vita? E quindi sostanzialmente sia un istinto primordiale quello di cooperare e non una scelta di bontà? Capisco il tuo punto di vista, ma a me non ha dato l’impressione di mostrare la presenza di valori nell’uomo, ma al contrario un’affermazione dell’istinto di sopravvivenza in due forme, quella delle vittime e del carnefice. Cosa ne pensi di questa visione?
Penso che un libro veramente importante offra molte chiavi di lettura. Io non sono una pessimista, quindi ci ho visto speranza e parlo di terrena speranza (hai presente la scena delle icone sacre con gli occhi cancellati? Ecco, nemmeno loro possono aiutare, lì ci ho visto l'arrendevolezza dell'uomo e la sfiducia totale in un aiuto Altro). No, io non penso che l'uomo aiuti il proprio simile solo per aver salva la pelle;ma chiaramente ognuno vi coglie ciò che sente.
Caino: stupendo! E il Vangelo secondo Gesù Cristo pazzesco!! Li consiglio vivamente!!!
newtonct Il Vangelo secondo Gesù Cristo lo devo recuperare!
Il libro è "bello", nel senso che offre riflessioni o l'occasione di soffermarsi su concetti che non sono comunque nuovi in letteratura o nell'arte. Molto bella anche la spersonalizzazione delle persone e dei luoghi e tel tempo, collocando i fatti come in una bolla senza riferimenti ma concentrandosi solo sull' umanità, sugli atteggiamenti corali e sociali in generale. Quello che mi è piaciuto meno è questa fluidità tra i pensieri dell'autore, dei protagonisti e i dialoghi. Non esiste uno stacco netto. Quindi è un libro, almeno nel mio caso, in cui si deve avere concentrazione su chi dice cosa...
Personalmente questo stile di scrittura lo soffro in po', impiegando più del solito a leggere una frase.
Per certi versi questa continuità tra la scrittore e la storia potrebbe essere più avvolgente ma l'ho trovato faticoso.
Io non ho capito il riferimento fatto alla fine del video in cui dici pur essendo ateo c'è la magnificenza della figura femminile. Inoltre non capisco perché l'essere ateo significhi non avere spiritualità....questo aspetto della tua recensione non l'ho capita.
Ciao! Recensione completa e personale... Cecità non è definibile : io amo dire che è la metafora della vita, con tutto quel che comporta e consegue. Intenso ma "semplice" , aggettivo usato qui nell'eccezione positiva , cioè che riguarda ciascuno di noi e che ciascuno di noi sa interpretare. In fondo pensiamo a quante volte siamo stati "ciechi" o quante volte chi riusciva a vedere è stato emarginato e ha combattuto ... Ti rivolgo i miei complimenti , condivido le tue parole e le faccio mie.
Hai ragione, è proprio una metafora della vita.
Infatti. Ammesso che dare un'etichetta alle cose sia importante , questa è proprio l'unica che metterei su questo romanzo geniale. Non saprei (limite mio) come altro definirlo. Ciao ! Grazie per avermi risposto.
Ci sarà un film secondo te ?
c'è un film omonimo tratto dal romanzo, io non l'ho ancora visto ma mi hanno detto che non trasmette le stesse emozioni del libro, come era prevedibile
Letto un po di tempo fa ,ricordo mi inquetava molto ,soprattutto la parte in cui parla del manicomio .
Terribile quella parte...
Ciao Martina. Ho letto Cecità anni fa. Ricordo ancora la sua intensità. La descrizione di comportamenti umani aberranti è tale da toccare nel profondo il lettore e da rimanere impressa nel tempo. In alcuni tratti toglie il respiro. Anche la solidarietà di cui narra colpisce. È un libro che mi è piaciuto tantissimo.
Ciao Alessia!Ci sono entrambi i poli infatti, una lettura tutta negativa di questo romanzo a mio avviso è fuorviante. Anche io posso dire che mi sia piaciuto tantissimo.
Io sto leggendo il Don Giovanni di Saramago
Cecità
Saramago
#coronavirus