Per il compitino direi che scelgo "The Hateful Eight" con la scena della stalla. Si tratta di un semplice dialogo che si poteva rendere perfettamente con un campo-controcampo. Però quel genio di Tarantino ha girato buona parte della scena semplicemente regolando la messa a fuoco da un personaggio all'altro invece si staccare. Complimenti ai Licaoni. Video interessante e ben fatto. Come sempre del resto.
Mi siete mancati, voi, le vostre "lezioni di cinema" chiare concise ed interessanti, l'erre moscia, il grande Guillielmo e soprattutto i topocani. Bentornati!
Mi pare di ricordare da un bellissimo documentario sul cinema, a story of film, che Malick girò gran parte delle scene nelle poche ore del tramonto..mi pare eh
Ben tornati ! :* ...A questo giro partecipo anche io al COMPITINO dai.... Direi THE NEON DEMON la scena dal fotografo con sfondo BIANCO wow.... perchè restituisce la naturale ed ingenua bellezza della protagonista! Sequenza meravigliosa!
Lo spezzone di intervista a "Victor" mi ha fatto tornare in mente "Il conformista" e in particolare la scena del ballo dove l'interno avvolto da una luce calda e morbida contrasta col gelido esterno, di un blu quasi alienante, che ci ricorda la vera missione del protagonista.
La scena finale di La Quinta Stagione, di Brosens e Woodworth. Una fotografia spaziale come lo è stata per tutto il film, che ti fa sentire freddo coi suoi colori apatici e pallidi, mentre con l'illuminazione ampia ma triste ti comunica tutta la disperazione depressa di un inverno infinito, meraviglioso
Dont know if anyone gives a damn but if you guys are stoned like me during the covid times then you can watch all of the latest movies on Instaflixxer. I've been watching with my brother for the last few weeks =)
Per il compitino: Non voglio essere scontato e considerare un capolavoro della Storia del Cinema. Ritengo che il lavoro svolto da Roger Deakins in quasi tutte le opere a cui partecipa sia straordinario. In particolare ho ammirato "L'uomo che non c'era" dei fratelli Coen. É un film in bianco e nero e ritengo che questa scelta, ai giorni d'oggi, non sia soltanto un approcio coraggioso nel mercato cinematografico, ma dia la possibiltà ai direttori della fotografia di svelare pienamente le proprie capacità artistiche. Nel film ho adorato la suggestività dei fasci di luce che entrano dall'alta finestra nella stanza in cui l'avvocato cita il principio di indeterminazione di Heisenberg. Poi ancora i giochi di luci e ombre nel carcere e nel finale la scena in cui il protagonista entra nella sala in cui morirà caratterizzata da un bianco abbagliante e dalla sedia elettrica al centro.
La scena della finestra sul cortile in cui Torvald entra in casa del protagonista, così viene ripreso da mezzo busto e leggermente dal basso e un piccolo spicchio di luce gli illumina gli occhi
A livello di fotografia secondo me Settimo Sigillo rasenta la perfezione. Una delle mie scene preferite è un dialogo tra Borg e la morte in cui il cavaliere si trova ad avere sul volto l'ombra delle sbarre di ferro, che lo fanno sembrare rinchiuso in una prigione immaginaria, che è infatti la sua condizione. E poi la scena della danza della morte, in cui tutti i personaggi risalgono la collina in controluce e se ne distinguono solo le sagome... Epico!
Per il compitino: The VVitch di Robert Eggers. La scena in cui la famiglia è radunata a pregare attorno al tavolo, con una fioca candela a fare da unica luce nell'oscurità, è una composizione degna di un dipinto ad olio. Le sfumature evocate dalla luce, la disposizione assimetrica dei personaggi nello schermo (con la madre di famiglia che si staglia grazie alla sua silhouette nera) e la scelta dei colori marroncini e giallastri (che rimandano alla precaria situazione della famiglia) ne fanno una scena degna di grande capacità artistica e comunicativa.
bentornati a voi! per il compitino direi la scena finale di love di noé: nella composizione dell'immagine il richiamo a kubrick è palesissimo, ma con quel giallo sembra di essere in una dimensione totalmente differente dalla realtà e in questo caso consiste nel passato perduto nel protagonista. semplice quanto potente. oppure anche quella di sonatine: con quel pannello di colori il rosso del sangue del protagonista aggiunge l'ultimo colore complementare e crea un quadro bellissimo, in contrasto con la scena che si sta guardando.
Per me uno dei film in cui ho riscontrato una fotografia perfetta è "Il Magico Mondo di Amelie", in quanto riesce a cogliere perfettamente il calore e la semplicità che caratterizza il film. La scena che lo rappresenta al meglio è, secondo la mia modesta opinione, quando Amelie getta il sasso in acqua creando cerchi concentrici. Non solo i colori sono avvolgenti e caldi, riconducendo quasi ad un sentimento di affezione verso la protagonista, bensì l'acqua e il sasso (con colori più freddi) riescono a infonderci quel senso di solitudine ed insoddisfazione nei confronti della propria vita ( sentimento provato da Amelie). Inoltre, a coadiuvare questo senso generale c'è anche la scelta registica di allontanamento della camera dal soggetto come per suggerire nuovamente la sua solitudine ma anche la volontà nostra (e del regista) di lasciarlo in pace, perso nei suoi pensieri.
Per il compitino, non riesco a parlare di una singola scena, ma devo tirare in ballo un intero film: Coraline. Trovo che in questo film in stop motion, la fotografia narri più di tutta la sceneggiatura; mi ha sempre comlpito come essa non rappresenti le emozioni che lo spettatore deve provare, ma è il diretto punto di vista della protagonista: durante tutto il film possiamo notare un'alternanza di coloro grigi e smorti con quelli accesi e vivaci. A ben guardare essi rappresentano gli oggetti che suscitano emozioni positive, e soprattutto curiosità in Coraline, e subiscono una continua modifica durante tutto il film. Inizialmente il mondo reale è solo una gigantesca scala di grigi, in quanto non rappresenta per la bambina nessuna attrattiva, ad eccezione di pochi elementi che possono catturare la sua attenzione; viceversa l'altra dimensione, bellissima e fantastica all'inizio, e caratterizzata da colori accesissimi, quasi eccessivi, ed infatti frutto di una finzione. Con il proseguire della pellicola i colori del mondo reale prendono tonalità via via più forti e vitali, fino a risultare accostabili a quelli delle realtà, ma senza mai diventare accesi, sgargianti e falsi come nell'altra dimensione; questa invece, con lo svelarsi dell'inganno prende tinte sempre più fosche e scure, fino a risultare quasi quelle di un film horror. Per riassumere, ogni cosa che vedremo sarà filtrata dagli occhi di una bambina, dandoci il privilegio di poter interpretare le sue azioni e i suoi pensieri solo tramite l'incredibile e sapiente utilizzo della luce. Ah ultima "chicca" è la presenza di un elemento "neutrale", di congiunzione tra i due mondi, il gatto, non ha caso di un colore che non permette sfumature: il nero. So che sono andato un po' OT rispetto alla traccia originale, ma è uno dei lavori sulla luce che più mi ha colpito in questi anni,
Da amante del cinema e della fotografia ho apprezzato tantissimo questa puntata. Cmq x me un film in cui la fotografia è stupenda, anche perché ha così tanti stili diversi, è kill bill vol. 1. La scena che mi è piaciuta di più è quella dello scontro in giardino con Oren. Soprattutto nel momento in cui si scorge in primo piano sfocata la fontanella di bambù e ci sono loro a fuoco sul fondo, pronte a ripartire. Non so, sarà la neve, l'attesa dello scontro, l'onore nipponico nell'aria, ma quella scena è poetica e dolce da impazzire. Forse perché cose così dolci come giardini e neve sono troppo all'antitesi del cruento scontro che vi si svolge.
COMPITINO: "Apocalypse Now" - La sequenza che comincia col volto di Martin Sheen che riemerge dall'acqua e che si conclude con Marlon Brando che sospira "the horror, the horror". Nessuna scena credo sia mai riuscita a catturarmi come questa lasciandomi una sensazione assolutamente indescrivibile!
La scena della sfilata in The Neon Demon, l'ho trovata magnifica, un unico e semplicissimo cambio dei colori nella fotografia ed immediatamente capiamo il cambiamento interiore della protagonista. La scena è girata divinamente come al solito quando si parla di Refn, ma è secondo me il lavoro di fotografia che la rende così suggestiva.
Per il compitino dico "La morte corre sul fiume", in particolare gli esterni in notturna. Contrasti fortissimi tra luci e ombre dove i neri sono nerissimi e le parti luminose invece tendono sempre a rimanere cupe andando sul grigio, rispecchiando perfettamente la vicenda e i personaggi.
A parte i 1000 punti che vi meritate per l'aver colto la fiamma di Shindler, io dico che la figura del d.o.p. è stata inventata per capire quanto (e quando) un regista soffre del Dunning Kruger. XD
Non avevo mai visto una puntata del " cinema show", mi sono fatto una full immersion dalla settimana scorsa ad oggi. ORA NE VOGLIO ALTRI XD grazie di cuore ragazzi, dei consigli facili da capire ( più o meno) e molto ma molto utili per quanto riguarda il compitino, se non sono già in ritardo, mi butto sul film Vendicami di johnnie to. Tralasciando che è un film magnifico, ha una fotografia a dir poco meravigliosa e la scena che più mi è rimasta impressa, è la sparatoria nel parco di notte sotto la luce della luna, dove ogni tanto viene coperta dalle nuvole oscurando il tutto. per me una fotografia veramente magnifica. ( ho cambiato film un pò di volte, non riuscivo a decidermi, specie perchè ho una memoria che fa abbastanza schifo XD )
COMPITINO: La Sposa Cadavere - L'uso di una color palette morta nel mondo dei vivi, contro una viva nel mondo dei morti. Per il resto? Bentornati Licaoni! :)
Per il compitino: ultima puntata della terza stagione di Twin Peaks, la scena in cui Cooper porta per mano Laura (giovane) per il bosco. Questa scena mi ha colpito semplicemente perchè è geniale (come del resto un po' tutto Twin Peaks). Il modo in cui hanno elaborato questa scena è unico, hanno unito un pezzo di pellicola di 25 anni fa con una scena girata adesso. David Lynch è un pazzo geniale!!!
Per il compitino: dico la scena de IL CACCIATORE a 1:02:21, quando De Niro prende la mira. La geometria dei terzi è perfetta, formata dal fucile in orizzontale e dal personaggio di De Niro e Cazale ai lati. Inoltre ha un bellissima prospettiva centrale che ritrae un paesaggio splendido con tutti i personaggi nel frame. Un quadro perfetto. Domanda: dove posso trovare i contributi video per intero di Storaro e le altre persone? Spaccate Licaoni!!!
La dolce vita, non ho una scena in particolare che mi faccia pensare ad un'ottima composizione fotografica, ma l'intero film è stato ( secondo me ovvio ) pensato e realizzto con una fotografia in bianco e nero che in pochi altri film si puo trovare
Per il compitino: Birdman La scena nei camerini dove si vedono il personaggio principale e la moglie che vengono riflessi in due specchi diversi e lontani quando la situazione è fredda mentre sempre in due specchi diversi ma molto vicini e grazie ad un gioco di riflessioni sembrano più vicini di quello che sono.
Non credo di poter dire quale sia la fotografia migliore, ma a livello di gusto personale mi ha impressionato molto quella di The Hateful Eight, dove Tarantino spesso preferisce avvalersi di montaggio interno proprio con cambi di fuoco e di profondità di campo, al posto del montaggio classico, quando i nostri sono tutti nella baita. Senza poi ovviamente dimenticare quell'uso che fa della luce che dall'alto riflette sui tavoli, e che da Bastardi Senza Gloria è diventato ormai un suo marchio di fabbrica.
Non c'è niente da fare, ma la fotografia di Luciano Tovoli in Suspiria è la più formidabile che abbia mai potuto osservare, crea un mondo fiabesco e non distrae nemmeno per un attimo lo spettatore nonostante non abbia nulla di realistico, il risultato è quello di entrare in un'atmosfera giocosa, ma allucinante al tempo stesso. Fa paura!!!
Per il compitino: ovviamente non si può non citare "Barry Lyndon" di Kubrick, in particolar modo la scena del primo contatto tra il protagonista e la contessa Lyndon durante il gioco d'azzardo
Per il compitino: La scena di birdman, avendo citato il "Chivo", in cui Edward Norton litiga con Michael Keaton sul palco perché gli hanno sostituito il gin con l'acqua. In quel momento nella scena Norton e Keaton dividono perfettamente a metà l'inquadratura, con dietro di loro il pubblico da cui partono flash di foto, ma la cosa che più mi ha colpito è quella perfetta luce dietro gli attori che ne mette in risalto... la saliva che sputano quando parlano. Mi ha fatto sentire incredibilmente immerso nella scena, perché l'ha resa davvero reale, senza fronzoli che la rendessero più "pulita" e piacevole da vedere. E questo concetto è, poi, perfettamente in tema con il personaggio di Norton che vive la realtà solo sul palco.
Per il compitino penso alla morte corre sul fiume di laughton,nello specifico quando john,prima di dormire,racconta alla sorella la storia del re con i 2 figli (metafora della situazione in cui essi si trovano).Durante il climax del racconto,appare una grande ombra del predicatore che prima copre completamente quella di John,poi si affianca ad essa delineando quella che di lì a poco sarà lo sviluppo del film.Infatti noi vediamo la grande ombra di powell (Robert mitchum)che sovrasta quella di John,metaforizzando powell come cacciatore e John come preda.
Direi che uno dei migliori compositori di immagini è Peter Greenaway, con lui collaborano dei grandissimi DOP. Ejzenstejn in Messico ha delle inquadrature a 360° che non deformano i soggetti e sono roba dell'altro mondo
Per il compitino: Avrei voluto dire Bastardi senza gloria di tarantino, la scena iniziale è fantastica. Poi ho pensato a sergio leone nel buono il brutto e il cattivo con la scena del duello finale, poi ha vinto la scena finale di old boy(quello originale). Sarà che proprio lo scorrere di fotografie mi ha fatto capire quello che era celato , un po il tentativo di sbattere le ali, senza parole.
Scena finale de L'età dell'innocenza di Martin Scorsese: praticamente una fotografia di Henri Cartier Bresson in movimento. Non serve aggiungere altro.
COMPITINO Devo dire che da questo punto di vista ce ne sono tantissimi di film ricchi di scene che mi hanno colpito dal punto di vista fotografico. Mi viene da pensare, ad esempio alla/e splendida/e inquadratura/e (si lo so che stacca la camera, ma povero Hitch, si è fatto in quattro per mascherare quegli stacchi) di "Nodo alla gola". Hitchcock, al suo primo film in Technicolor, ha voluto rappresentare visivamente il cambiamento di una giornata durante le sue ultime ore. Una cosa che col b/n non sarebbe stato possibile fare. Non con un risultato così. Sembra quasi un trattato su pellicola riguardo i colori e il loro rapporto con la luce. Il lavoro che è stato compiuto dagli operatori, dagli elettricisti e da Valentine e Skall (direttori della fotografia) è incredibile. E come le cose migliori, non salta in faccia a noi spettatori. Mi è capitato di notare, vedendolo con altri, che nessuno si accorgesse del cambiamento di tempo, almeno non nell'immediato. Poi da buon romantico ammuffito non posso resistere al fascino delle luci crepuscolari. Specie quando rese così bene. Tuttavia la scena che scelgo di portare è tratta da un altro film, più recente: "I fiori della guerra" di Zhāng Yìmóu. Mi capitò quasi per caso di vederlo poco tempo fa su La7; sebbene mi stesse decisamente coinvolgendo, la morte del maggiore Li mi lasciò di stucco. Riassumendo: il maggiore attira i soldati giapponesi all'interno di un edificio pieno di macchine da cucire e di tessuti di vario tipo e colore. In un giro strategico che adesso non sto qua ad illustrare, Li riesce a fregare gli inseguitori e a farli saltare in aria assieme a lui. Questo porta ad una logica conseguenza: salta in aria una parte dell'edificio e anche diversi brandelli di stoffe. Se già nella sequenza esterna alla palazzina le stoffe volavano per colpa di colpi di pallottole e granate, nel momento in cui l'edificio esplode assistiamo ad una meravigliosa e surreale esplosione multicolore. So bene quanto Yìmóu ami trattare un certo tipo di colori e contrasti (specie se penso a film come "La foresta dei pugnali volanti"), eppure in un contesto come quello dei fatti di Manchino, in cui la fotografia e la messinscena si attengono abbastanza al modello spielberghiano del "Soldato Ryan", questi elementi estetici credo diano un effetto diverso. Da un lato, sicuramente, l'incursione di certi colori è maggiormente esaltata (dato anche l'ambiente), ma dall'altro trovo che queste scelte rendano "I fiori" molto vicino ad un'estetica dello war movie che decisamente apprezzo di più rispetto al modello crudo e "color seppia" di Spielberg. Un tipo di Cinema che, sì, descriva la crudezza della guerra e la sua spaventosa natura distruttiva di luoghi e identità, ma che (come diceva Michael Herr) non si dimentichi di descriverne ed evocarne "la bellezza". Va inteso che non intendo dire che la guerra sia bella, piuttosto che cercando anche un'estetica di meraviglia e creando immagini quasi surreali, gli si può restituire la sua natura sublime. Quel sublime che col suo orrore al limite finisce con atterrire ed ipnotizzare coloro che lo devono affrontare e coloro che lo ammirano (delightful horror). Questa idea ha portato Kubrick alla scelta di girare alcune scene del suo "primo film" "sulla" guerra nella cosiddetta "ora magica". Quella stessa scelta che ha fatto anche Nolan per il suo "Dunkirk". Ammetto che sarei stato tentato di mettere questo suo ultimo film, ma un po' non ho una scena da separare, un po' vorrei anche rivederlo. Anche se la scena finale dell'aeroplano e di Hardy, effettivamente...
A me colpì molto la fotografia di Hugo Cabret quando lo vidi per la prima volta perché non avevo mai visto un film così volutamente "irrealistico" quasi fosse un quadro
Andrò sul banale e dirò Blade Runner. Nel complesso l'intero film secondo me ha una fotografia mozzafiato, le ambientazioni cyberpunk non sono mai state rese meglio di così ed il fatto che la pellicola sia del 1982 dimostra quanto questo aspetto sia stato curato. In tutto il film infatti si respira un'atmosfera costante di oppressione e controllo nonostante la fotografia cambi a seconda della scena e dell'ambientazione in cui ci troviamo. La sequenza che più mi ha colpito è verso il finale, quando Deckard entra nell'edificio in cui si nascondono i replicanti fuggitivi per dare loro la caccia: un palazzo vecchio e decadente avvolto nell'oscurità, le uniche luci presenti sono quelle dei fanali delle vetture all'esterno che filtrando attraverso finestre, fumo ed aperture varie tagliano il buio come coltelli mostrandoci solo alcuni dettagli, quelli essenziali, e nascondendoci tutto il resto. Una scena da un'atmosfera incredibile che andrà a concludersi con uno dei finali più memorabili della storia del cinema. Capolavoro.
Ciao ragazzi ben tornati! mancavate! COMPITINOOOOO: Come non citare Citizen Kane! Uno dei primi film con l'utilizzo di nuovi strumenti (il famoso grandangolo da 18,5 mm.) e nuovi modi di inquadrare la scena (dal basso, con lunghe, straordinarie carrellate della macchina da presa, con immagini di incredibile profondità). La famosissima sequenza della lunga carrellata all'indietro (non è uno zoom), dal piccolo Kane che gioca con la neve, all'interno della casa, con i genitori ed il banchiere che vengono in primo piano, ma sempre con l'immagine del bimbo a fuoco sullo sfondo. Anche in questo caso è importante l'immagine per chiarire la situazione psicologica dell'azione (scontro fra padre e madre, durezza di Thatcher, il banchiere, solitudine del bimbo che gioca). La solitudine è uno dei temi dominanti del film. Notare poi il salto temporale fra il compleanno di Kane bambino e il venticinquesimo compleanno del Kane adulto (il salto verrà ripreso, tra gli altri, da Sergio Leone in C'era una volta in America) con l'immagine di Thatcher angolata dal basso quasi a schiacciare il bimbo. Quando Jededhia Leland alla festa dell'Inquirer critica le scelte di Kane, vediamo quest'ultimo danzare riflesso in uno specchio, immagine "rovesciata", a significare il rovesciamento della posizione dell'amico nei suoi confronti. Questo è sempre il primo film che mi viene in mente!
Per il compitino: Vendicami di Johnnie To, la scena notturna della sparatoria al parco, dove la luna piena viene a tratti oscurata da nuvole di passaggio, permettendo o meno la possibilità di vedere e quindi di sparare. P.s. Ricorda la scena finale di Heat- La Sfida, ma con Mann si vince troppo facile:) Vedasi le riprese notturne di Thief per capire che la fotografia di Winding Refn esisteva già negli anni '80.
Compitino: vabbè tutta la filmografia di refn in particolare solo Dio perdona...e Kubrick che fa non lo mettiamo? La sua pulizia dell'immagine è unica....e Tarkovskij? c'è una scena di uno dei suoi primi film dove un soldato russo aiuta una ragazza a passare un canale nel prenderla la lascia sospesa nel guado l'abbraccia e la bacia e nel tutto il movimento di camera che racconta questo bacio è semplicemente spettacolare....non ricordo il titolo ahime
Una domanda, influendo sulla profondità di campo (allargandola) è possibile evitare di fuocheggiare in una carrellata che si avvicina al soggetto? PS. Siete un ispirazione!!!
dipende da vari fattori: quanto è lunga la carrellata, quanto puoi chiudere con il diaframma (quindi quanta luce hai), il sensore della macchina e la focale della lente. con un sensore APS-C, un grandangolo 11-16mm e un diaframma a 22 dovresti averci una buona corsa. comunque c'è quest'ottimo sito online per il calcolo: www.dofmaster.com/dofjs.html
Kagemusha di Akira Kurosawa: la scena in cui i soldati marciano sul ciglio della collina e il Sole al tramonto proietta le loro ombre sulla foschia. Bentornati!
compitino: Il Petroliere (2007), la scena in cui la torre di estrazione brucia al tramonto rendendo nero persino il cielo, e contemporaneamente fa brillare gli occhi e il volto di Daniel Day Lewis, ricoperto di nero petrolio per aver tentato di salvare suo figlio adottivo, ma ora immobile, col pensiero solo agli enormi guadagni che deriveranno dalla scoperta del pozzo. Le nubi sfocate e gli altri indaffarati operai altrettanto fuori fuoco concentrano i pensieri dello spettatore sui pensieri di Plainview. (tra l'altro la scena mi porta alla mente delle fotografie di Sebastiao Salgado scattate in Kuwait)
Licaoni buongiorno posso chiedere un consiglio a voi che ci capite? Giro con una reflex ma per le riprese in avvicinamento come faccio a tenere i fuochi? Devo per forza comprare un followfocus oppure c'e' un altro sistema? Grazie in anticipo vi seguo sempre!
se vuoi fare una carrellata verso un soggetto tenendolo in primo piano (quindi con una lente a focale medio-lunga) e con lo sfuocato dietro, sì, ti tocca armeggiare con la messa a fuoco. a seconda della lente che hai, puoi fare anche senza follow-focus. invece se ti va bene un'inquadratura grandangolare e con molta profondità di campo, riesci a cavartela senza toccare troppo il fuoco. comunque per capire quanta profondità riesci a ottenere con la tua attrezzatura, fai qualche test su questo sito: www.dofmaster.com/dofjs.html
Per il compitino direi tutto Persona di Bergman: quei volti attraversati dalla luce e dall'ombra, come a mettere in evidenza i contrasti chiaroscurali del grigio dell'esistenza Poi Nykvist era un maestro indiscusso
Compitino: il folgorante incipit di Blade Runner, dove la fotografia cupa e tenebrosa ci introduce alla Los Angeles cyberpunk del 2019 con una cura del dettaglio e delle scenografie maestosa.
Innanzitutto bentornati a voi. Per il compitino: recentemente mi ha colpito molto la fotografia di Danny Boyle e una scelta molto intelligente che ha fatto il regista insieme al DOP. Essendo il film ambientato in tre precisi momenti della vita di Steve Jobs, ha optato per usare tre diversi tipi di ripresa e formato. Per il primo "atto" ha usato un pellicola 16mm che sopratutto nel blu ray dà un effetto "sgranato" all'immagine. Per la seconda parte ha utilizzato la più classica pellicola 35mm, mentre per la terza parte, più vicina ai giorni nostri, ha optato per una macchina da presa digitale. Secondo me questo utilizzo di diversi modi di ripresa ha aumentato la sensazione di evoluzione della tecnologia e riflette la storia raccontata.
io sono rimasto particolarmente colpito dalla fotografia crimson peak, nella prima parte del film ci ritroviamo in una fotografia calda ricoperta dal bianco e l'oro della protagonista. colori che vengono dilaniati dall'improvviso rosso cremisi del sangue e questo contrasto rendere ancora più cruda la prima scena di violenza. La fotografia è fiabesca, i buoni e i cattivi sono decisamente riconoscibili semplicemente dai colori che li compongono. dalla metà del film in poi tutto si ribalta, il bianco e l'oro vengono sostituiti dal freddo blu e dal violento rosso mentre vediamo i colori della protagonista appassire fotogrammo dopo fotogrammo.
COMPITINO : ua-cam.com/video/jioCwEuJlv0/v-deo.html Quel senso di glacialità che da il blu, sia emotiva che situazionale...ho scelto questa, ma avrei potuto prendere qualsiasi scena nella camera di Regan, successivamente al suo peggioramento.
Mia risposta per il compitino : dico The Neon Demon di Refn per l'uso che fa dei colori (in particolare rosso e blu) e per come compone le immagini ( vedi scena iniziale per citarne una)
Stavo per dire American History X ma poi mi sono ricordato di MAD MAX fury road. Quindi dico questo per il compitino, penso non ci sia molto da dire sulla fotografia, me la sogno ancora di notte (non penso sia positivo ahahah). Ultimamente è uscita anche una versione in bianco e nero ma devo recuperarla
Dé, ne "Le iene" quando il poliziotto sulla seggiola e mister orange parlano. A un certo punto l'inquadratura riprende la tesa del poliziotto da dietro e mister orange in terra. Loro due sono a fuoco ma è sfocato nel mezzo. Non capisco come abbia fatto, non credo che Tarantino si sia messo a fare un taglia e cuci.
questocanaleèunafigatapazzesca (no, non avevo mai visto un vostro video fino ad ora e adesso me li sto guardando tutti dal primo all'ultimo)
Che bello che siete tornati
Per il compitino direi che scelgo "The Hateful Eight" con la scena della stalla. Si tratta di un semplice dialogo che si poteva rendere perfettamente con un campo-controcampo. Però quel genio di Tarantino ha girato buona parte della scena semplicemente regolando la messa a fuoco da un personaggio all'altro invece si staccare.
Complimenti ai Licaoni. Video interessante e ben fatto. Come sempre del resto.
Mi siete mancati, voi, le vostre "lezioni di cinema" chiare concise ed interessanti, l'erre moscia, il grande Guillielmo e soprattutto i topocani. Bentornati!
finalmente ! ben tornati cari licaoni !
Mi pare di ricordare da un bellissimo documentario sul cinema, a story of film, che Malick girò gran parte delle scene nelle poche ore del tramonto..mi pare eh
Ben tornati ! :* ...A questo giro partecipo anche io al COMPITINO dai.... Direi THE NEON DEMON la scena dal fotografo con sfondo BIANCO wow.... perchè restituisce la naturale ed ingenua bellezza della protagonista! Sequenza meravigliosa!
Lo spezzone di intervista a "Victor" mi ha fatto tornare in mente "Il conformista" e in particolare la scena del ballo dove l'interno avvolto da una luce calda e morbida contrasta col gelido esterno, di un blu quasi alienante, che ci ricorda la vera missione del protagonista.
Ma che belloooooo! Bentornati!! Questa è una delle migliori notizie dell'anno! 🎉
Aspettavo questo video da tempo! Bravissimi ,mi siete mancati
Aspettavo da un sacco dei nuovi episodi!! Vi prego continuate
certo. almeno per finire tutta la fotografia
La scena finale di La Quinta Stagione, di Brosens e Woodworth.
Una fotografia spaziale come lo è stata per tutto il film, che ti fa sentire freddo coi suoi colori apatici e pallidi, mentre con l'illuminazione ampia ma triste ti comunica tutta la disperazione depressa di un inverno infinito, meraviglioso
Mi siete mancati!
Per il compitino: direi la scena del "risotto con le erbette" di Alex l'Ariete, un must per tutti gli amanti del vero cinema
Dont know if anyone gives a damn but if you guys are stoned like me during the covid times then you can watch all of the latest movies on Instaflixxer. I've been watching with my brother for the last few weeks =)
@Izaiah Tyler yup, I've been using InstaFlixxer for since november myself =)
Per il compitino: Non voglio essere scontato e considerare un capolavoro della Storia del Cinema. Ritengo che il lavoro svolto da Roger Deakins in quasi tutte le opere a cui partecipa sia straordinario. In particolare ho ammirato "L'uomo che non c'era" dei fratelli Coen. É un film in bianco e nero e ritengo che questa scelta, ai giorni d'oggi, non sia soltanto un approcio coraggioso nel mercato cinematografico, ma dia la possibiltà ai direttori della fotografia di svelare pienamente le proprie capacità artistiche. Nel film ho adorato la suggestività dei fasci di luce che entrano dall'alta finestra nella stanza in cui l'avvocato cita il principio di indeterminazione di Heisenberg. Poi ancora i giochi di luci e ombre nel carcere e nel finale la scena in cui il protagonista entra nella sala in cui morirà caratterizzata da un bianco abbagliante e dalla sedia elettrica al centro.
bravissimi! davvero, mi siete mancati
Tornati alla grande!
C'eravate mancati! Bentornati :)
La scena della finestra sul cortile in cui Torvald entra in casa del protagonista, così viene ripreso da mezzo busto e leggermente dal basso e un piccolo spicchio di luce gli illumina gli occhi
Bentornati ragazzi!
Finalmente il grande ritorno, non aspettavo altro :D
A livello di fotografia secondo me Settimo Sigillo rasenta la perfezione. Una delle mie scene preferite è un dialogo tra Borg e la morte in cui il cavaliere si trova ad avere sul volto l'ombra delle sbarre di ferro, che lo fanno sembrare rinchiuso in una prigione immaginaria, che è infatti la sua condizione. E poi la scena della danza della morte, in cui tutti i personaggi risalgono la collina in controluce e se ne distinguono solo le sagome... Epico!
Bravissimi tutti! ... e Guillermo è un personaggio geniale
quanto mi siete mancati! episodio molto interessante come al solito
Bravi bravi bravi!! Io per il compitino dico Birdman tutto! Forte la scena in cui si riprende anche il batterista che suona prima di entrare al Caffè
Per il compitino:
The VVitch di Robert Eggers.
La scena in cui la famiglia è radunata a pregare attorno al tavolo, con una fioca candela a fare da unica luce nell'oscurità, è una composizione degna di un dipinto ad olio.
Le sfumature evocate dalla luce, la disposizione assimetrica dei personaggi nello schermo (con la madre di famiglia che si staglia grazie alla sua silhouette nera) e la scelta dei colori marroncini e giallastri (che rimandano alla precaria situazione della famiglia) ne fanno una scena degna di grande capacità artistica e comunicativa.
bentornati a voi! per il compitino direi la scena finale di love di noé: nella composizione dell'immagine il richiamo a kubrick è palesissimo, ma con quel giallo sembra di essere in una dimensione totalmente differente dalla realtà e in questo caso consiste nel passato perduto nel protagonista. semplice quanto potente. oppure anche quella di sonatine: con quel pannello di colori il rosso del sangue del protagonista aggiunge l'ultimo colore complementare e crea un quadro bellissimo, in contrasto con la scena che si sta guardando.
Per me uno dei film in cui ho riscontrato una fotografia perfetta è "Il Magico Mondo di Amelie", in quanto riesce a cogliere perfettamente il calore e la semplicità che caratterizza il film. La scena che lo rappresenta al meglio è, secondo la mia modesta opinione, quando Amelie getta il sasso in acqua creando cerchi concentrici. Non solo i colori sono avvolgenti e caldi, riconducendo quasi ad un sentimento di affezione verso la protagonista, bensì l'acqua e il sasso (con colori più freddi) riescono a infonderci quel senso di solitudine ed insoddisfazione nei confronti della propria vita ( sentimento provato da Amelie). Inoltre, a coadiuvare questo senso generale c'è anche la scelta registica di allontanamento della camera dal soggetto come per suggerire nuovamente la sua solitudine ma anche la volontà nostra (e del regista) di lasciarlo in pace, perso nei suoi pensieri.
Vita di Pi. Decisamente. Orgasmo visivo.
Seeeeeeeeeh siete tornatiiiiiiii porcodioooooo
che bellezza il vostro ritorno ❤
Per il compitino, non riesco a parlare di una singola scena, ma devo tirare in ballo un intero film: Coraline. Trovo che in questo film in stop motion, la fotografia narri più di tutta la sceneggiatura; mi ha sempre comlpito come essa non rappresenti le emozioni che lo spettatore deve provare, ma è il diretto punto di vista della protagonista: durante tutto il film possiamo notare un'alternanza di coloro grigi e smorti con quelli accesi e vivaci. A ben guardare essi rappresentano gli oggetti che suscitano emozioni positive, e soprattutto curiosità in Coraline, e subiscono una continua modifica durante tutto il film. Inizialmente il mondo reale è solo una gigantesca scala di grigi, in quanto non rappresenta per la bambina nessuna attrattiva, ad eccezione di pochi elementi che possono catturare la sua attenzione; viceversa l'altra dimensione, bellissima e fantastica all'inizio, e caratterizzata da colori accesissimi, quasi eccessivi, ed infatti frutto di una finzione. Con il proseguire della pellicola i colori del mondo reale prendono tonalità via via più forti e vitali, fino a risultare accostabili a quelli delle realtà, ma senza mai diventare accesi, sgargianti e falsi come nell'altra dimensione; questa invece, con lo svelarsi dell'inganno prende tinte sempre più fosche e scure, fino a risultare quasi quelle di un film horror. Per riassumere, ogni cosa che vedremo sarà filtrata dagli occhi di una bambina, dandoci il privilegio di poter interpretare le sue azioni e i suoi pensieri solo tramite l'incredibile e sapiente utilizzo della luce. Ah ultima "chicca" è la presenza di un elemento "neutrale", di congiunzione tra i due mondi, il gatto, non ha caso di un colore che non permette sfumature: il nero.
So che sono andato un po' OT rispetto alla traccia originale, ma è uno dei lavori sulla luce che più mi ha colpito in questi anni,
Coraline è un capolavoro in questo e tanti altri aspetti! :D
è stranissimo ma Coraline l'ho visto e non ricordo nulla purtroppo, devo rivedermelo specialmente pe la tua spiegazione!
0:18 Bentornati a NOI? Ma bentornati a *VOI* !
Da amante del cinema e della fotografia ho apprezzato tantissimo questa puntata. Cmq x me un film in cui la fotografia è stupenda, anche perché ha così tanti stili diversi, è kill bill vol. 1.
La scena che mi è piaciuta di più è quella dello scontro in giardino con Oren. Soprattutto nel momento in cui si scorge in primo piano sfocata la fontanella di bambù e ci sono loro a fuoco sul fondo, pronte a ripartire. Non so, sarà la neve, l'attesa dello scontro, l'onore nipponico nell'aria, ma quella scena è poetica e dolce da impazzire. Forse perché cose così dolci come giardini e neve sono troppo all'antitesi del cruento scontro che vi si svolge.
COMPITINO: "Apocalypse Now" - La sequenza che comincia col volto di Martin Sheen che riemerge dall'acqua e che si conclude con Marlon Brando che sospira "the horror, the horror". Nessuna scena credo sia mai riuscita a catturarmi come questa lasciandomi una sensazione assolutamente indescrivibile!
Ottimo lavoro come al solito! :) Mancavate un sacco
"Arancia meccanica" la scena in cui conosciamo Alex, che parte da un dettaglio degli occhi a un totale in profondità di campo
Bentornati!
La scena della sfilata in The Neon Demon, l'ho trovata magnifica, un unico e semplicissimo cambio dei colori nella fotografia ed immediatamente capiamo il cambiamento interiore della protagonista. La scena è girata divinamente come al solito quando si parla di Refn, ma è secondo me il lavoro di fotografia che la rende così suggestiva.
Per il compitino dico "La morte corre sul fiume", in particolare gli esterni in notturna. Contrasti fortissimi tra luci e ombre dove i neri sono nerissimi e le parti luminose invece tendono sempre a rimanere cupe andando sul grigio, rispecchiando perfettamente la vicenda e i personaggi.
A parte i 1000 punti che vi meritate per l'aver colto la fiamma di Shindler, io dico che la figura del d.o.p. è stata inventata per capire quanto (e quando) un regista soffre del Dunning Kruger. XD
Non avevo mai visto una puntata del " cinema show", mi sono fatto una full immersion dalla settimana scorsa ad oggi.
ORA NE VOGLIO ALTRI XD grazie di cuore ragazzi, dei consigli facili da capire ( più o meno) e molto ma molto utili
per quanto riguarda il compitino, se non sono già in ritardo, mi butto sul film Vendicami di johnnie to.
Tralasciando che è un film magnifico, ha una fotografia a dir poco meravigliosa e la scena che più mi è rimasta impressa, è la sparatoria nel parco di notte sotto la luce della luna, dove ogni tanto viene coperta dalle nuvole oscurando il tutto.
per me una fotografia veramente magnifica.
( ho cambiato film un pò di volte, non riuscivo a decidermi, specie perchè ho una memoria che fa abbastanza schifo XD )
COMPITINO: La Sposa Cadavere - L'uso di una color palette morta nel mondo dei vivi, contro una viva nel mondo dei morti. Per il resto? Bentornati Licaoni! :)
Per il compitino: ultima puntata della terza stagione di Twin Peaks, la scena in cui Cooper porta per mano Laura (giovane) per il bosco. Questa scena mi ha colpito semplicemente perchè è geniale (come del resto un po' tutto Twin Peaks). Il modo in cui hanno elaborato questa scena è unico, hanno unito un pezzo di pellicola di 25 anni fa con una scena girata adesso. David Lynch è un pazzo geniale!!!
Per il compitino: dico la scena de IL CACCIATORE a 1:02:21, quando De Niro prende la mira. La geometria dei terzi è perfetta, formata dal fucile in orizzontale e dal personaggio di De Niro e Cazale ai lati. Inoltre ha un bellissima prospettiva centrale che ritrae un paesaggio splendido con tutti i personaggi nel frame. Un quadro perfetto.
Domanda: dove posso trovare i contributi video per intero di Storaro e le altre persone?
Spaccate Licaoni!!!
Grandi!
La dolce vita, non ho una scena in particolare che mi faccia pensare ad un'ottima composizione fotografica, ma l'intero film è stato ( secondo me ovvio ) pensato e realizzto con una fotografia in bianco e nero che in pochi altri film si puo trovare
Per il compitino:
Birdman
La scena nei camerini dove si vedono il personaggio principale e la moglie che vengono riflessi in due specchi diversi e lontani quando la situazione è fredda mentre sempre in due specchi diversi ma molto vicini e grazie ad un gioco di riflessioni sembrano più vicini di quello che sono.
Mi pare di aver visto Alessandro sul set di "una storia senza nome" sbaglio? Comunque grandi era un po' che aspettavo il vostro ritorno!
Non credo di poter dire quale sia la fotografia migliore, ma a livello di gusto personale mi ha impressionato molto quella di The Hateful Eight, dove Tarantino spesso preferisce avvalersi di montaggio interno proprio con cambi di fuoco e di profondità di campo, al posto del montaggio classico, quando i nostri sono tutti nella baita. Senza poi ovviamente dimenticare quell'uso che fa della luce che dall'alto riflette sui tavoli, e che da Bastardi Senza Gloria è diventato ormai un suo marchio di fabbrica.
Mhh secondo me la fotografia di La la land è pazzesca, in particolare le scene serali all'aperto. Ciao vi seguo dall'inizio!
Non c'è niente da fare, ma la fotografia di Luciano Tovoli in Suspiria è la più formidabile che abbia mai potuto osservare, crea un mondo fiabesco e non distrae nemmeno per un attimo lo spettatore nonostante non abbia nulla di realistico, il risultato è quello di entrare in un'atmosfera giocosa, ma allucinante al tempo stesso. Fa paura!!!
Per il compitino:
ovviamente non si può non citare "Barry Lyndon" di Kubrick, in particolar modo la scena del primo contatto tra il protagonista e la contessa Lyndon durante il gioco d'azzardo
Per il compitino: La scena di birdman, avendo citato il "Chivo", in cui Edward Norton litiga con Michael Keaton sul palco perché gli hanno sostituito il gin con l'acqua. In quel momento nella scena Norton e Keaton dividono perfettamente a metà l'inquadratura, con dietro di loro il pubblico da cui partono flash di foto, ma la cosa che più mi ha colpito è quella perfetta luce dietro gli attori che ne mette in risalto... la saliva che sputano quando parlano. Mi ha fatto sentire incredibilmente immerso nella scena, perché l'ha resa davvero reale, senza fronzoli che la rendessero più "pulita" e piacevole da vedere. E questo concetto è, poi, perfettamente in tema con il personaggio di Norton che vive la realtà solo sul palco.
Per il compitino penso alla morte corre sul fiume di laughton,nello specifico quando john,prima di dormire,racconta alla sorella la storia del re con i 2 figli (metafora della situazione in cui essi si trovano).Durante il climax del racconto,appare una grande ombra del predicatore che prima copre completamente quella di John,poi si affianca ad essa delineando quella che di lì a poco sarà lo sviluppo del film.Infatti noi vediamo la grande ombra di powell (Robert mitchum)che sovrasta quella di John,metaforizzando powell come cacciatore e John come preda.
Bentornati a voi!
Direi che uno dei migliori compositori di immagini è Peter Greenaway, con lui collaborano dei grandissimi DOP. Ejzenstejn in Messico ha delle inquadrature a 360° che non deformano i soggetti e sono roba dell'altro mondo
Aaah le gag con il buon Guillermo....
ACCHEBBELLEZZAAAA!!!
Per il compitino: Avrei voluto dire Bastardi senza gloria di tarantino, la scena iniziale è fantastica. Poi ho pensato a sergio leone nel buono il brutto e il cattivo con la scena del duello finale, poi ha vinto la scena finale di old boy(quello originale). Sarà che proprio lo scorrere di fotografie mi ha fatto capire quello che era celato , un po il tentativo di sbattere le ali, senza parole.
Scena finale de L'età dell'innocenza di Martin Scorsese: praticamente una fotografia di Henri Cartier Bresson in movimento. Non serve aggiungere altro.
ciao, è possibile avere il link dell'intervista riportata di Vittorio Storaro?
COMPITINO
Devo dire che da questo punto di vista ce ne sono tantissimi di film ricchi di scene che mi hanno colpito dal punto di vista fotografico.
Mi viene da pensare, ad esempio alla/e splendida/e inquadratura/e (si lo so che stacca la camera, ma povero Hitch, si è fatto in quattro per mascherare quegli stacchi) di "Nodo alla gola". Hitchcock, al suo primo film in Technicolor, ha voluto rappresentare visivamente il cambiamento di una giornata durante le sue ultime ore. Una cosa che col b/n non sarebbe stato possibile fare. Non con un risultato così. Sembra quasi un trattato su pellicola riguardo i colori e il loro rapporto con la luce. Il lavoro che è stato compiuto dagli operatori, dagli elettricisti e da Valentine e Skall (direttori della fotografia) è incredibile. E come le cose migliori, non salta in faccia a noi spettatori. Mi è capitato di notare, vedendolo con altri, che nessuno si accorgesse del cambiamento di tempo, almeno non nell'immediato. Poi da buon romantico ammuffito non posso resistere al fascino delle luci crepuscolari. Specie quando rese così bene.
Tuttavia la scena che scelgo di portare è tratta da un altro film, più recente: "I fiori della guerra" di Zhāng Yìmóu. Mi capitò quasi per caso di vederlo poco tempo fa su La7; sebbene mi stesse decisamente coinvolgendo, la morte del maggiore Li mi lasciò di stucco. Riassumendo: il maggiore attira i soldati giapponesi all'interno di un edificio pieno di macchine da cucire e di tessuti di vario tipo e colore. In un giro strategico che adesso non sto qua ad illustrare, Li riesce a fregare gli inseguitori e a farli saltare in aria assieme a lui. Questo porta ad una logica conseguenza: salta in aria una parte dell'edificio e anche diversi brandelli di stoffe.
Se già nella sequenza esterna alla palazzina le stoffe volavano per colpa di colpi di pallottole e granate, nel momento in cui l'edificio esplode assistiamo ad una meravigliosa e surreale esplosione multicolore. So bene quanto Yìmóu ami trattare un certo tipo di colori e contrasti (specie se penso a film come "La foresta dei pugnali volanti"), eppure in un contesto come quello dei fatti di Manchino, in cui la fotografia e la messinscena si attengono abbastanza al modello spielberghiano del "Soldato Ryan", questi elementi estetici credo diano un effetto diverso. Da un lato, sicuramente, l'incursione di certi colori è maggiormente esaltata (dato anche l'ambiente), ma dall'altro trovo che queste scelte rendano "I fiori" molto vicino ad un'estetica dello war movie che decisamente apprezzo di più rispetto al modello crudo e "color seppia" di Spielberg. Un tipo di Cinema che, sì, descriva la crudezza della guerra e la sua spaventosa natura distruttiva di luoghi e identità, ma che (come diceva Michael Herr) non si dimentichi di descriverne ed evocarne "la bellezza". Va inteso che non intendo dire che la guerra sia bella, piuttosto che cercando anche un'estetica di meraviglia e creando immagini quasi surreali, gli si può restituire la sua natura sublime. Quel sublime che col suo orrore al limite finisce con atterrire ed ipnotizzare coloro che lo devono affrontare e coloro che lo ammirano (delightful horror). Questa idea ha portato Kubrick alla scelta di girare alcune scene del suo "primo film" "sulla" guerra nella cosiddetta "ora magica". Quella stessa scelta che ha fatto anche Nolan per il suo "Dunkirk". Ammetto che sarei stato tentato di mettere questo suo ultimo film, ma un po' non ho una scena da separare, un po' vorrei anche rivederlo. Anche se la scena finale dell'aeroplano e di Hardy, effettivamente...
CHE MERAVIGLIA
A me colpì molto la fotografia di Hugo Cabret quando lo vidi per la prima volta perché non avevo mai visto un film così volutamente "irrealistico" quasi fosse un quadro
Andrò sul banale e dirò Blade Runner.
Nel complesso l'intero film secondo me ha una fotografia mozzafiato, le ambientazioni cyberpunk non sono mai state rese meglio di così ed il fatto che la pellicola sia del 1982 dimostra quanto questo aspetto sia stato curato. In tutto il film infatti si respira un'atmosfera costante di oppressione e controllo nonostante la fotografia cambi a seconda della scena e dell'ambientazione in cui ci troviamo. La sequenza che più mi ha colpito è verso il finale, quando Deckard entra nell'edificio in cui si nascondono i replicanti fuggitivi per dare loro la caccia: un palazzo vecchio e decadente avvolto nell'oscurità, le uniche luci presenti sono quelle dei fanali delle vetture all'esterno che filtrando attraverso finestre, fumo ed aperture varie tagliano il buio come coltelli mostrandoci solo alcuni dettagli, quelli essenziali, e nascondendoci tutto il resto. Una scena da un'atmosfera incredibile che andrà a concludersi con uno dei finali più memorabili della storia del cinema. Capolavoro.
Ciao ragazzi ben tornati! mancavate!
COMPITINOOOOO: Come non citare Citizen Kane!
Uno dei primi film con l'utilizzo di nuovi strumenti (il famoso grandangolo da 18,5 mm.) e nuovi
modi di inquadrare la scena (dal basso, con lunghe, straordinarie carrellate della macchina da presa,
con immagini di incredibile profondità).
La famosissima sequenza della lunga carrellata all'indietro (non è uno zoom), dal piccolo Kane che
gioca con la neve, all'interno della casa, con i genitori ed il banchiere che vengono in primo piano,
ma sempre con l'immagine del bimbo a fuoco sullo sfondo. Anche in questo caso è importante
l'immagine per chiarire la situazione psicologica dell'azione (scontro fra padre e madre, durezza di
Thatcher, il banchiere, solitudine del bimbo che gioca). La solitudine è uno dei temi dominanti del
film.
Notare poi il salto temporale fra il compleanno di Kane bambino e il venticinquesimo compleanno
del Kane adulto (il salto verrà ripreso, tra gli altri, da Sergio Leone in C'era una volta in America)
con l'immagine di Thatcher angolata dal basso quasi a schiacciare il bimbo.
Quando Jededhia Leland alla festa dell'Inquirer critica le scelte di Kane, vediamo quest'ultimo
danzare riflesso in uno specchio, immagine "rovesciata", a significare il rovesciamento della
posizione dell'amico nei suoi confronti.
Questo è sempre il primo film che mi viene in mente!
Per il compitino:
Vendicami di Johnnie To, la scena notturna della sparatoria al parco, dove la luna piena viene a tratti oscurata da nuvole di passaggio, permettendo o meno la possibilità di vedere e quindi di sparare.
P.s.
Ricorda la scena finale di Heat- La Sfida, ma con Mann si vince troppo facile:) Vedasi le riprese notturne di Thief per capire che la fotografia di Winding Refn esisteva già negli anni '80.
Compitino: vabbè tutta la filmografia di refn in particolare solo Dio perdona...e Kubrick che fa non lo mettiamo? La sua pulizia dell'immagine è unica....e Tarkovskij? c'è una scena di uno dei suoi primi film dove un soldato russo aiuta una ragazza a passare un canale nel prenderla la lascia sospesa nel guado l'abbraccia e la bacia e nel tutto il movimento di camera che racconta questo bacio è semplicemente spettacolare....non ricordo il titolo ahime
Una domanda, influendo sulla profondità di campo (allargandola) è possibile evitare di fuocheggiare in una carrellata che si avvicina al soggetto? PS. Siete un ispirazione!!!
dipende da vari fattori: quanto è lunga la carrellata, quanto puoi chiudere con il diaframma (quindi quanta luce hai), il sensore della macchina e la focale della lente. con un sensore APS-C, un grandangolo 11-16mm e un diaframma a 22 dovresti averci una buona corsa. comunque c'è quest'ottimo sito online per il calcolo: www.dofmaster.com/dofjs.html
bravissimi
grazie troppo gentile
Kagemusha di Akira Kurosawa: la scena in cui i soldati marciano sul ciglio della collina e il Sole al tramonto proietta le loro ombre sulla foschia.
Bentornati!
Finalmente
bentornato
Vale dire tutto The Neon Demon?
Grandi! Ma il manuale di achim dunker esiste in italiano?
compitino: Il Petroliere (2007), la scena in cui la torre di estrazione brucia al tramonto rendendo nero persino il cielo, e contemporaneamente fa brillare gli occhi e il volto di Daniel Day Lewis, ricoperto di nero petrolio per aver tentato di salvare suo figlio adottivo, ma ora immobile, col pensiero solo agli enormi guadagni che deriveranno dalla scoperta del pozzo. Le nubi sfocate e gli altri indaffarati operai altrettanto fuori fuoco concentrano i pensieri dello spettatore sui pensieri di Plainview. (tra l'altro la scena mi porta alla mente delle fotografie di Sebastiao Salgado scattate in Kuwait)
Mai come stavolta ho la risposta prontinssima alla vostra domanda : "I giorni del cielo" di Malick
evvaii...francesca con i capelli lunghi stavi benissimo!
Licaoni buongiorno posso chiedere un consiglio a voi che ci capite? Giro con una reflex ma per le riprese in avvicinamento come faccio a tenere i fuochi? Devo per forza comprare un followfocus oppure c'e' un altro sistema? Grazie in anticipo vi seguo sempre!
se vuoi fare una carrellata verso un soggetto tenendolo in primo piano (quindi con una lente a focale medio-lunga) e con lo sfuocato dietro, sì, ti tocca armeggiare con la messa a fuoco. a seconda della lente che hai, puoi fare anche senza follow-focus.
invece se ti va bene un'inquadratura grandangolare e con molta profondità di campo, riesci a cavartela senza toccare troppo il fuoco. comunque per capire quanta profondità riesci a ottenere con la tua attrezzatura, fai qualche test su questo sito: www.dofmaster.com/dofjs.html
Direi la cerimonia massonica in eyes wide shut
Taxi driver per le emozioni che suscita attraverso le luci della città
Compitino :il giorni del cielo T.Malick (in particolare la scena del campo che brucia)
Per il compitino direi tutto Persona di Bergman: quei volti attraversati dalla luce e dall'ombra, come a mettere in evidenza i contrasti chiaroscurali del grigio dell'esistenza
Poi Nykvist era un maestro indiscusso
COMPITINO: "Il cavallo di Torino" (2011), Béla Tarr, quando il vetturino parte con la figlia, ma è costretto a tornare in casa ❤️
GRAZIE
Compitino:
il folgorante incipit di Blade Runner, dove la fotografia cupa e tenebrosa ci introduce alla Los Angeles cyberpunk del 2019 con una cura del dettaglio e delle scenografie maestosa.
Innanzitutto bentornati a voi.
Per il compitino: recentemente mi ha colpito molto la fotografia di Danny Boyle e una scelta molto intelligente che ha fatto il regista insieme al DOP. Essendo il film ambientato in tre precisi momenti della vita di Steve Jobs, ha optato per usare tre diversi tipi di ripresa e formato. Per il primo "atto" ha usato un pellicola 16mm che sopratutto nel blu ray dà un effetto "sgranato" all'immagine. Per la seconda parte ha utilizzato la più classica pellicola 35mm, mentre per la terza parte, più vicina ai giorni nostri, ha optato per una macchina da presa digitale. Secondo me questo utilizzo di diversi modi di ripresa ha aumentato la sensazione di evoluzione della tecnologia e riflette la storia raccontata.
io sono rimasto particolarmente colpito dalla fotografia crimson peak, nella prima parte del film ci ritroviamo in una fotografia calda ricoperta dal bianco e l'oro della protagonista. colori che vengono dilaniati dall'improvviso rosso cremisi del sangue e questo contrasto rendere ancora più cruda la prima scena di violenza. La fotografia è fiabesca, i buoni e i cattivi sono decisamente riconoscibili semplicemente dai colori che li compongono. dalla metà del film in poi tutto si ribalta, il bianco e l'oro vengono sostituiti dal freddo blu e dal violento rosso mentre vediamo i colori della protagonista appassire fotogrammo dopo fotogrammo.
wow, la qualità del frame di quarto potere visto in streaming gratis è mille volte inferiore a giudicare dallo spezzone che ave messo qui.
COMPITINO : ua-cam.com/video/jioCwEuJlv0/v-deo.html Quel senso di glacialità che da il blu, sia emotiva che situazionale...ho scelto questa, ma avrei potuto prendere qualsiasi scena nella camera di Regan, successivamente al suo peggioramento.
A quando il capitolo sulla sceneggiatura? :D
grazie mille, apprezziamo
Blade Runner, il primo. Mi ha colpito come siano riusciti a far spiccare luci chiare e quasi cyberpunk in una tinta noir e fumeggiante.
Workshop? Un workshop?
Oh my god! Vediamo se riesco...
se riesci, son delle ficate (almeno per noi)
Mia risposta per il compitino : dico The Neon Demon di Refn per l'uso che fa dei colori (in particolare rosso e blu) e per come compone le immagini ( vedi scena iniziale per citarne una)
non riesco ad andare oltre al topocane :D :D
Che spettaolo di maglietta
compitino
la scena dell`inseguimento di eyes wide shut, la città sembra trasformarsi un un labirinto che impedisce a cruise di stare trabquillo
Ma non potete girarci un video su questi workshop... arrivare a Livorno non è così semplice. 😩
Stavo per dire American History X ma poi mi sono ricordato di MAD MAX fury road. Quindi dico questo per il compitino, penso non ci sia molto da dire sulla fotografia, me la sogno ancora di notte (non penso sia positivo ahahah). Ultimamente è uscita anche una versione in bianco e nero ma devo recuperarla
Dé, ne "Le iene" quando il poliziotto sulla seggiola e mister orange parlano. A un certo punto l'inquadratura riprende la tesa del poliziotto da dietro e mister orange in terra. Loro due sono a fuoco ma è sfocato nel mezzo. Non capisco come abbia fatto, non credo che Tarantino si sia messo a fare un taglia e cuci.