Gentilissimi TUTTI, con la presente desideriamo che il nostro augurio arrivi anche a chi in questo momento ci vede come un ostacolo o come un problema. È un ulteriore modo per dimostrare che noi sappiamo includere anche se ci considerano incapaci di fare inclusione. Non è SOLO la specializzazione che rende Docenti di Sostegno, ed a dirla tutta, non basta nemmeno il TFA "completo". La formazione deve essere continua ed ogni alunno è un alunno a sé, con un proprio cuore e le proprie caratteristiche. Vi salutiamo con l'augurio che almeno in queste feste ci sia un po' di pace per tutti. Provate ad entrare nelle scuole dove lavoriamo ed a chiedere di noi o solo a vedere...forse rimarreste sorpresi. Ancora auguri... Una docente "non specializzata"
Gentile Prof. Ianes, intanto buone feste, sto ascoltando la sua intervista su you tube, quella a sostegno della manifestazione indetta per il 3 gennaio contro i “corsetti Indire” e mentre la ascolto mi pongo una domanda, ma Lei sta parlando con voce di chi La intervista e coltivare il loro orticello, o sta soltanto per coltivando il "Suo" di orticello. Continua a parlare di scorciatoia rispetto ai "corsetti" indire, si chiede se chi ha 3/4 5 o più anni di servizio siano effettivamente competenti mancando di quella formazione "da Lei ideata" o dei specializzati europei che a Suo dire "non risponderebbero al profilo di docente inclusivo".... da quella domanda iniziale che mi sono posta.... ascoltandola me ne suscita altre.... e vorrei chiederLe, ma come fa a conoscere il contenuto dei "corsetti" indire se ancora non sono stati emanati i decreti attuativi... non potrebbe essere che con questi "corsetti" si vada a compensare la mancanza di formazione dei triennalisti e oltre o il profilo inclusivo dei docenti specializzati esteri... ecco, appunto, docenti, perchè molti di quelle persone che sono specializzate all'estero hanno anche anni di servizio nelle scuole italiane "inclusive".... Un'altra domanda che mi pongo ascoltandoLa, ma Lei conosce il contenuto dei corsi di specializzazione fatti in Romania, Spagna ed altri paesi Europei... è proprio sicuro che siano completamente diversi dal tipo di formazione da Lei strutturata, è proprio sicuro che i docenti che insegnano in questi corsi, pur non operando in un sistema scolastico inclusivo come il nostro, non abbiano le competenze per formare "docenti con profilo inclusivo".... mi risultava che la Convenzione Onu fosse la stessa per tutti i Paesi... è proprio sicuro che questi docenti non sappiano che i corsisti a cui si rivolgono dovranno poi operare in un sistema scolastico inclusivo e magari nei loro insegnamenti tengano conto di questa peculiarietà… Lei è certo che il "suo" sistema di formazione sia perfetto in ogni aspetto e migliore rispetto a quello realizzato da altri paesi europei... parla di sacrifici dei corsisti del tfa italiano, ma non considera i sacrifici degli altri... non considera che le persone di cui parla sono padri, madri, figli, sorelle, fratelli che hanno impegnato con dedizione e sacrificio risorse di tempo, di formazione, economiche per diventare un insegnante di sostegno e dedicare la propria professionalità ai bisogni di alunni ed alunne con disabilità. Vogliamo parlare delle università telematiche.... lo sa Professore che quelle università formano ingegneri, avvocati, economisti ecc. ecc... e lo sa che molti dei suoi corsisti si sono laureati con quelle università che secondo Lei hanno gola soltanto per i benefici economici che ne deriverebbero. Ah... Professor Ianes, ma Lei gli intervistatori li ha sentiti parlare tra loro, senza telecamere e giornalisti, per intenderci, sa cosa si dicono quando sono da soli.... no!! non parlano di preoccupazione per la scuola inclusiva, di programmazione e competenze, in realtà quando sono soli soletti la loro preoccupazione è solo prevalere rispetto agli altri… il loro pensiero quotidiano è che se nelle GPS sono inseriti i soggetti "non persone" (le spiego dopo perchè non persone) destinatari dei corsi indire, loro avrebbero poche possibilità di ricevere l'incarico.... a queste non persone gli augurano di essere licenziati tutti... ed i peggiori mali del mondo …. ecco perchè dicevo "non persone" ma semplici soggetti... perche i suoi corsisti inclusivi, quelli che ha formato Lei e che La intervistano non pensano che questi sono madri e padri di famiglia che oggi, invece di usare i propri soldi per fare un regalo di Natale ai propri figli hanno dovuto utilizzare quelle risorse per pagare parcelle agli avvocati ed opporsi ai licenziamenti giudizialmente, sono persone che magari hanno solo quello stipendio e domani non sanno come mandare avanti la famiglia. Ebbene Prof. Inaes "nulla ti garantisce che aver conseguito il TFA in Italia dia a tutti gli specializzati italiani quelle competenze che lei tanto decanta"... si vada ad informare sui vari scandali e scaldaletti sulle prove di selezione o sugli esami finali, e di come siano diverse le percentuali di ammissione a seconda delle regioni del nord e del sud Italia. Ultima domanda Prof. ma lei quanto è inclusivo... no perchè sa, dopo la sua intervista, mi sento di aver bisogno io di inclusione come docente, contro pregiudizi comuni, solo perchè c'è chi sente di dover "coltivare orticelli". Avrei ancora tante domande da porLe, ma chissà un giorno la intervisteremo noi poveracci di inclusione e competenze e ci risponderà sperando che le sia rimasta un pò di acqua per il nostro orticello. Buone feste Prof. Ianes a Lei ed ai suoi intervistatori
perché ci incaponiamo sui corsi indire quando i colleghi "esteri" sono già stati inseriti a pettine in questa gps A FIDUCIA, SENZA AVER FREQUENTATO?!?!?
Tutta questa "cattiveria" e astio nei confronti di indire proprio non la capisco. Le cose cambiano, è giusto così. I triennalisti come me ( ho 6 annualità su sostegno) mandano avanti la scuola con passione e dedizione giorno dopo giorno in un angolino, quasi invisibili. Venite a vedere per credere. Si parla tanto di inclusione ma aimé ne vedo ben poca ai fatti. Buone feste! Un docente non "specializzato" formalmente
Gentilissimi TUTTI, con la presente
desideriamo che il nostro augurio arrivi anche a chi in questo momento ci vede come un ostacolo o come un problema.
È un ulteriore modo per dimostrare che noi sappiamo includere anche se ci considerano incapaci di fare inclusione.
Non è SOLO la specializzazione che rende Docenti di Sostegno, ed a dirla tutta, non basta nemmeno il TFA "completo".
La formazione deve essere continua ed ogni alunno è un alunno a sé, con un proprio cuore e le proprie caratteristiche.
Vi salutiamo con l'augurio che almeno in queste feste ci sia un po' di pace per tutti.
Provate ad entrare nelle scuole dove lavoriamo ed a chiedere di noi o solo a vedere...forse rimarreste sorpresi.
Ancora auguri...
Una docente "non specializzata"
"Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi"
Gentile Prof. Ianes,
intanto buone feste, sto ascoltando la sua intervista su you tube, quella a sostegno della manifestazione indetta per il 3 gennaio contro i “corsetti Indire” e mentre la ascolto mi pongo una domanda, ma Lei sta parlando con voce di chi La intervista e coltivare il loro orticello, o sta soltanto per coltivando il "Suo" di orticello.
Continua a parlare di scorciatoia rispetto ai "corsetti" indire, si chiede se chi ha 3/4 5 o più anni di servizio siano effettivamente competenti mancando di quella formazione "da Lei ideata" o dei specializzati europei che a Suo dire "non risponderebbero al profilo di docente inclusivo".... da quella domanda iniziale che mi sono posta.... ascoltandola me ne suscita altre.... e vorrei chiederLe, ma come fa a conoscere il contenuto dei "corsetti" indire se ancora non sono stati emanati i decreti attuativi... non potrebbe essere che con questi "corsetti" si vada a compensare la mancanza di formazione dei triennalisti e oltre o il profilo inclusivo dei docenti specializzati esteri... ecco, appunto, docenti, perchè molti di quelle persone che sono specializzate all'estero hanno anche anni di servizio nelle scuole italiane "inclusive"....
Un'altra domanda che mi pongo ascoltandoLa, ma Lei conosce il contenuto dei corsi di specializzazione fatti in Romania, Spagna ed altri paesi Europei... è proprio sicuro che siano completamente diversi dal tipo di formazione da Lei strutturata, è proprio sicuro che i docenti che insegnano in questi corsi, pur non operando in un sistema scolastico inclusivo come il nostro, non abbiano le competenze per formare "docenti con profilo inclusivo".... mi risultava che la Convenzione Onu fosse la stessa per tutti i Paesi... è proprio sicuro che questi docenti non sappiano che i corsisti a cui si rivolgono dovranno poi operare in un sistema scolastico inclusivo e magari nei loro insegnamenti tengano conto di questa peculiarietà… Lei è certo che il "suo" sistema di formazione sia perfetto in ogni aspetto e migliore rispetto a quello realizzato da altri paesi europei... parla di sacrifici dei corsisti del tfa italiano, ma non considera i sacrifici degli altri... non considera che le persone di cui parla sono padri, madri, figli, sorelle, fratelli che hanno impegnato con dedizione e sacrificio risorse di tempo, di formazione, economiche per diventare un insegnante di sostegno e dedicare la propria professionalità ai bisogni di alunni ed alunne con disabilità.
Vogliamo parlare delle università telematiche.... lo sa Professore che quelle università formano ingegneri, avvocati, economisti ecc. ecc... e lo sa che molti dei suoi corsisti si sono laureati con quelle università che secondo Lei hanno gola soltanto per i benefici economici che ne deriverebbero.
Ah... Professor Ianes, ma Lei gli intervistatori li ha sentiti parlare tra loro, senza telecamere e giornalisti, per intenderci, sa cosa si dicono quando sono da soli.... no!! non parlano di preoccupazione per la scuola inclusiva, di programmazione e competenze, in realtà quando sono soli soletti la loro preoccupazione è solo prevalere rispetto agli altri… il loro pensiero quotidiano è che se nelle GPS sono inseriti i soggetti "non persone" (le spiego dopo perchè non persone) destinatari dei corsi indire, loro avrebbero poche possibilità di ricevere l'incarico.... a queste non persone gli augurano di essere licenziati tutti... ed i peggiori mali del mondo …. ecco perchè dicevo "non persone" ma semplici soggetti... perche i suoi corsisti inclusivi, quelli che ha formato Lei e che La intervistano non pensano che questi sono madri e padri di famiglia che oggi, invece di usare i propri soldi per fare un regalo di Natale ai propri figli hanno dovuto utilizzare quelle risorse per pagare parcelle agli avvocati ed opporsi ai licenziamenti giudizialmente, sono persone che magari hanno solo quello stipendio e domani non sanno come mandare avanti la famiglia.
Ebbene Prof. Inaes "nulla ti garantisce che aver conseguito il TFA in Italia dia a tutti gli specializzati italiani quelle competenze che lei tanto decanta"... si vada ad informare sui vari scandali e scaldaletti sulle prove di selezione o sugli esami finali, e di come siano diverse le percentuali di ammissione a seconda delle regioni del nord e del sud Italia. Ultima domanda Prof. ma lei quanto è inclusivo... no perchè sa, dopo la sua intervista, mi sento di aver bisogno io di inclusione come docente, contro pregiudizi comuni, solo perchè c'è chi sente di dover "coltivare orticelli".
Avrei ancora tante domande da porLe, ma chissà un giorno la intervisteremo noi poveracci di inclusione e competenze e ci risponderà sperando che le sia rimasta un pò di acqua per il nostro orticello.
Buone feste Prof. Ianes a Lei ed ai suoi intervistatori
perché ci incaponiamo sui corsi indire quando i colleghi "esteri" sono già stati inseriti a pettine in questa gps A FIDUCIA, SENZA AVER FREQUENTATO?!?!?
Tutta questa "cattiveria" e astio nei confronti di indire proprio non la capisco. Le cose cambiano, è giusto così. I triennalisti come me ( ho 6 annualità su sostegno) mandano avanti la scuola con passione e dedizione giorno dopo giorno in un angolino, quasi invisibili. Venite a vedere per credere. Si parla tanto di inclusione ma aimé ne vedo ben poca ai fatti. Buone feste! Un docente non "specializzato" formalmente