Il destino tragico del narcisista e il suo ideale impossibile - la proiezione e la disillusione
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- Опубліковано 4 лют 2025
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Mi sono avvicinata da poco al suo canale che trovo molto interessante, seppur il linguaggio particolarmente articolato e complesso a volte mi distoglie dalla concentrazione per stadi dai contenuti. Ho avuto modo di ascoltare diversi (nuovi e vecchi) video sull'argomento da lei trattato e mi sorge una perplessità a cui spero vorrà rispondere magari in un altro video. Noto una sorta di "disumanizzazione" del disturbo rispetto alla persona... Mentre nell'approccio teorico alla vittima vi è pieno riconoscimento del soggetto nella sua umanità interiore e materiale, quando invece formula le sue considerazioni (che trovo puntuali e chiare) sul narcisista invece si "smaterializza" la dimensione umana dell'individuo affetto attraverso la concettualizzazione del disturbo... In sostanza la carta d'identità del soggetto è la sua patologia...almeno questo è quello che mi arriva... Mi sembra un approccio "medicalizzato" e medicalizzante della vittima che sembra aver preso una brutta polmonite da cui necessita cure mirate. Capisco che il ruolo dello psicoterapeuta è proprio quello di "curare" le ferite della psiche, capisco anche che una branca della medicina (la neuropsichiatria) si occupa proprio dell'individuazione della patogenesi del disturbo , tuttavia questa rimane sconnessa dalla realtà umana che a mio avviso proprio il terapeuta dovrebbe "riunire" e riconciliare...Ho la sensazione di una visione a "categorie stagne" in cui o sei dentro o sei fuori... Se sei narcisista appartieni ai cattivi, se non lo sei appartieni ai buoni quindi alle vittime, quando invece spero che la categoria a cui apparteniamo tutti con le nostre rispettive difficoltà e mancanze sia solo una quella umana... Probabilmente l'intento è quello forse di rafforzare il concetto di disumanizzazione di un soggetto affetto da narcisismo patologico, in modo da consentirgli la "scissione" tra la sua umanità repressa e l'alterego narcistico che lo imprigiona a quell'immagine, tuttavia i commenti che leggo poi a seguito dei suoi video sono spesso riversi all'individuazione del carnefice piuttosto che all'individuazione personale che è un processo mi sembra di aver capito indipendente... La crescita personale sul piano emotivo dovrebbe essere ricerca pur nella consapevolezza dell'altro e dell'ambiente al fine di superare la definizione dell'intorno per dar vita al suo mutamento... Altrimenti rimane statico e concettualmente limitato alla scissione tra buoni e cattivi... L'eziopatogenesi del disturbo contiene ovviamente tutti i tratti psicopatologici da lei evidenziati, fornendo un quadro chiaro, ma svalutativo in termini umani.. Il titolo del video sembra alludere alla consapevolezza che il narcisista dovrebbe avere dei suoi limiti e delle sue condotte , invece finisce con accantonare quel presupposto dandolo per assodato e immutabile, ma utilizzabile ai fini terapeutici per l'individuo che si riconosce in vittima. La ringrazio se vorrà rispondere e se troverà tempo per leggere. Soprattutto la disponibilità a fornire la sua professionalità anche per non addetti ai lavori, è un prezioso aiuto.
Ciao leggendo questo messaggio lungo e pieno di nozioni e termini complessi denoto una grande informazione sull'argomento .Mi sembra di capire che lavori in questo ambito .Sembri quasi uno psicoterapeuta.Complimento.
Grazie, molto chiaro!
Molto interessante ,ogni tipologia nasconde persone umane in parte simili a noi stessi e conoscere queste persone negli umani rapporti o da psicoterapeuta è entrare dentro una storia ,dentro un'anima cosa che arricchisce molto chi ci riesce e rende felici averle potuto aiutare ,una forma in fondo d'amore che non delude come l'idealizzazione del narcisista che se accettasse che la persona amata e lui o lei stessi possono essere ideali anche o perfino pure con i difetti vari ma che li caratterizzano potrebbero essere felici anche loro . Spero che non siano stati condizionati dalle figure troppo stereotipate nella cura del dettaglio e dei gesti troppo accurati come nei vecchi film troppo colorati di un tempo o nelle riviste patinate. Possono piacere ma quello che è artefatto come potrebbe essere idealizzato ,chi può aver piacere di amare volti imbambolati ?
grazie!
Dottore , e quando in età matura si viene già da una lunga terapia, ma il problema patologico è rimasto comunque? Cosa si fa? ….a volte gli psicoterapeuti dovrebbero essere onesti e dire che difficilmente si esce da questo atteggiamento così ancestrale e radicalizzato.
E cosa può fare invece un genitore nei confronti di un ragazzo ...come possiamo rapportarci, come gestirli?
Grazie per i consigli utili
Infatti dottore ho lasciato l'anno scorso ad agosto, ma non sento ossigeno di essermi liberata perché non accetta, per cui mi massacra ancora di ritornare 😢
Quando cadono le maschere......
Si parla sempre del ciclo conquista-disillusione- svilimento-abbandono. Ma se è il/la partner a scegliere e conquistare il narcisista? Si sentirà il narcisista più sicuro dell'interesse del/della partner? Riterrà di doverla manipolare meno? Verrà assalito da minori paranoie? Il rapporto sarà più libero e spontaneo?
Non riesco più a dire nulla...♥️
Magari andasse da uno psicoterapeuta!!!!