La preghiera, l’unica che ci aiuta a superare gli ostacoli - don Paolo Quattrone

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  • Опубліковано 19 жов 2024
  • Commento di don Paolo Quattrone - sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Hône e Bard.
    Mercoledì 17 gennaio
    Oggi 17 gennaio si celebra sant’Antonio abate. Solitamente conosciuto perché legato alla benedizione degli animali e dei mezzi agricoli. Nato in Egitto verso il 250, lascia tutto per ritirarsi in solitudine nel deserto lavorando e pregando. È considerato il padre fondatore del monachesimo. Il suo ritirarsi in solitudine per stare con Dio farà sì che diverrà un uomo di grande spiritualità e di conseguenza moltissime persone, addirittura l’imperatore Costantino, vorranno incontrarlo per colloquiare con lui e chiedergli consigli. Tornando un po’ a quanto dicevo ieri, Antonio era un uomo che si ritirò nel deserto per lavorare e pregare, non fece nulla di clamoroso ma permise a Dio di entrare nel suo cuore e questo lo rese grande. La grandezza di Antonio non sta nel suo aspetto esteriore, nell’aver compiuto chissà quali imprese ma nell’aver avuto un cuore che ha saputo far spazio a Dio e lasciarsi lavorare da Lui. La gente lo iniziò a cercare non per chissà quale motivo, non perché era una celebrità ma perché chi lo incontrava sapeva di trovarsi dinanzi ad un uomo dal cuore abitato da Dio, da un cuore capace di accogliere non solo Dio ma anche gli altri. Qual era la forza di Antonio? Qual era il suo segreto? La preghiera, la sua relazione con Dio. Oggi nel brano della prima lettura vediamo che Davide, il giovanetto di cui ho accennato ieri, decide di aiutare il suo popolo decidendo di sfidare il valente guerriero Golia. Saul dubita che quel giovane gracilino possa prevalere con il miglior guerriero dei filistei ma ad un certo punto lo lascia fare. Il filisteo tutto pieno di se stesso, armato di spada, lancia e asta quando si trova dinanzi a quel giovane lo guarda con disprezzo, leggiamo infatti: Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. Come ben sappiamo sarà proprio il giovane Davide e prevalere sul guerriero e usando una semplice fionda e confidando nel suo Dio. Quando usciamo di casa usciamo armati fino ai denti, ci costruiamo i nostri scudi, le nostre lance, i modi per reggere a ciò che ci tocca vivere, per combattere i problemi, per resistere a chi ci fa trovare lungo e spesso rientriamo sfiancati, vinti, scoraggiati. Deponiamo le armi e prendiamo l’unica che è in grado di sostenerci in tutto ciò che ci capita di vivere, è l’arma nella quale confidava sant’Antonio che spesso noi riteniamo inefficace, inutile, ridicola come la fionda di Davide e che invece se usata bene ha una grande forza, ha la capacità di centrare l’obiettivo, di aiutarci a vincere il male, le paure, le ansie, gli ostacoli, di non farci sentire soli dinanzi alle contrarietà, si tratta della preghiera. Per affrontare la complessità della vita non ricorriamo ad armi improprie, non ricorriamo all’orgoglio, alla cattiveria, alla vendetta, alla violenza e alla prepotenza ma ricorriamo alla preghiera, l’unica che ci aiuta ad affrontare e superare gli ostacoli, che riesce a sciogliere anche i nodi più complicati, non confidiamo soltanto nei nostri mezzi umani per affrontare la vita ma affidiamoci ad uno strumento di grande efficacia che apparentemente sembra inutile ed è la preghiera.

КОМЕНТАРІ • 3

  • @SimonaGuidotti-m7v
    @SimonaGuidotti-m7v 9 місяців тому +1

    Niente di più vero! La preghiera è lo scudo migliore! Grazie Gesù ❤

  • @mariahorvat8698
    @mariahorvat8698 9 місяців тому

    Grazie di ❤ Carissimo Don.

  • @pbmonroy1
    @pbmonroy1 9 місяців тому +1

    Grazie