L'Ultima Volontà - Episodio 8 - I testamenti spirituali

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  • Опубліковано 21 сер 2024
  • Non sono solo affari di famiglia. Anche se sono rivolti a parenti e amici, molti dei testamenti che abbiamo riaperto negli episodi di questo podcast riguardano tutti gli italiani. Sono testimonianze potenti, capaci di illuminare da una prospettiva umana alcuni momenti fondamentali della nostra storia collettiva: il Risorgimento, il Ventennio fascista, la nascita della Repubblica e poi la sua crisi. Crisi esemplificata da due testamenti molto particolari, perché completamente diversi da tutti quelli di cui abbiamo parlato finora: i testamenti spirituali. Che non hanno alcun valore giuridico, ma ce l’hanno eccome dal punto di vista simbolico. Uno di questi è la lettera che il 25 febbraio 1975 l’avvocato Giorgio Ambrosoli scrive alla moglie Annalori, in cui prefigura il suo destino che si compirà più di 4 anni dopo, nel luglio del 1979: Ambrosoli, il liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona, verrà ucciso da un killer sotto casa sua. Un destino simile a quello del giudice Paolo Borsellino, che dal 23 maggio 1992 (giorno dell’uccisione di Giovanni Falcone) sapeva benissimo che lo stesso destino sarebbe toccato a lui. E così sarà il pomeriggio del 19 luglio 1992, con l’autobomba di via D’Amelio a Palermo. Un’esplosione che gli impedirà di concludere la lettera che aveva iniziato a scrivere a una professoressa di Padova, che tra le altre cose gli aveva chiesto di raccontare ai suoi studenti perché avesse scelto di fare il magistrato. A raccontare queste storie, le voci di Micol Sarfatti, Ferruccio de Bortoli e Giulio Biino.
    Sono questi gli argomenti dell'ottavo e ultimo episodio di «L’ultima volontà: i testamenti che hanno fatto grande l’Italia», la serie podcast realizzata dal Corriere della Sera che racconta il nostro Paese attraverso l'originale punto di vista dei testamenti di italiani illustri.

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