E' un fatto che Gianni Ciardo abbia portato la baresità a livello nazionale : Cabaret, cinema, spettacoli da prima serata in Rai .Signorile comunque a livello locale è seguito .Dei politici che aiutino il teatro barese meglio non parlarne
Questo sarà un commento piuttosto lungo, leggetelo se vi va, altrimenti fash nudd, u fatt u ja dish. Da frequentatore abituale della scena teatrale barese, posso dire senza timore di iperbole che qua hanno ragione e torto entrambi. Signorile ha ragione quando sostiene che la tradizione popolare non passa necessariamente per il teatro, ma ha torto quando dice che l'Abeliano sarebbe stato comunque di successo a prescindere dal supporto di Ciardo. Ciardo, dal canto suo, sbaglia quando dice Signorile è ridicolo quando fa la trasmissione c la pezza ngap, perché anche quello è cultura. E' vero, non nascono più compagnie teatrali da trent'anni, ma è un cane che si morde la coda: Ciardo ha ragione quando dice che il contributo non deve essere soltanto speculazione da parte delle compagnie, per avere "il posto fisso" in un certo senso, a prescindere dalla qualità dei contenuti, ma mi chiedo senza il supporto dell'ente locale come possano nascere nuovi talenti se nessuno se ne interessa. E' DOVERE, ripeto, DOVERE dell'ente locale quello di valorizzare la cultura, territoriale e non. Non basta fare il concerto del big di turno per valorizzare una "cultura" che nulla ha a che fare con la tradizione locale (se guardo un concerto di Vasco Rossi a Bari è lo stesso che vedrei a Torino, ad esempio), ma dovrebbe esserci un interesse e una valorizzazione importante quantomeno di base, poi i risultati li stabilisce il botteghino, come dice Miki de Ruvo, giustamente. Ad ogni modo, è vero che Bari non ha una tradizione teatrale assimilabile a quella napoletana o milanese, ma questo è perché il barese, storicamente, è sempre stato sotto lo scacco del feudo: il teatro, in passato (ma anche oggi), serve per ridicolizzare il potere, il potente di turno, per rappresentare la commedia e il dramma sin dal tempo degli antichi greci. Napoli non si è mai piegata del tutto al conquistatore, Milano ancor meno, Bari invece no. Bari ha sempre mantenuto una fortissima identità, questo si, ma non è riuscita a traslarla sul palco. Non esiste una storia, la satira politica e dei costumi, che abbia mai attecchito a Bari. Di talenti a Bari ce ne sono stati tanti, e non parlo di chi è partito da qui e poi si è dimenticato da dove viene (Luca Medici alias Checco Zalone, Emilio Solfrizzi, lo stesso Lino Banfi) che pur essendo gente talentuosa ha perso il contatto con le proprie radici. Gente come il compianto Gianni Colajemma (vero barese che ha dato tutto quello che aveva al teatro, coraggioso e dal talento davvero unico), Mino Barbarese (a teatro, non in televisione dove non mi è mai piaciuto), Pinuccio Sinisi, Teodosio Barresi, Franco De Giglio, lo stesso Signorile, Nico Salatino, Enzo Sarcina, Colino Pignataro, Mariolina De Fano, Dante Marmone e la relativa Tiziana Schiavarelli, anche personaggi più giovani come Gemma Magistro o Brando Rossi ad esempio... tutta gente che al teatro locale ha dato tantissimo lustro, e tutti loro non hanno lanciato semplici requisitorie vacue contro l'abbandono del teatro a sé stesso, ma un grido disperato di aiuto lasciato inascoltato. A Bari non esiste solo il Petruzzelli, il Piccinni o il Margherita, ma anche tante piccole realtà che posso dirvi davvero di livello, come lo stesso Abeliano, il Barium, il Kismet... alcune di queste ormai morte e sepolte non a causa dell'incapacità di attrarre spettatori al botteghino, ma proprio perché i vari assessorati hann pnzat a l cazz lor e avast, e quando sento Emiliano parlare di sinistra vicina al popolo mi viene davvero il voltastomaco, proprio lui parla, promesse promesse e ancora promesse e solo promesse. Mai mischiare l'arte con la politica: questa favorirà solo chi potrà restituire i favori, ma non sosterrà mai l'arte per spirito d'arte. D'altro canto, non è neanche giusto che tutti debbano poter fare tutto, e qui Ciardo ha ragione: se non sei buono a fare l'attore, smettila di voler fare l'attore perché non je p tè, per quanto tu possa sforzarti non è che devi per forza avere successo c non zi buen. Questo però non toglie che l'amministrazione locale debba dimenticarsi di lasciare aperto non dico un portone, ma almeno una finestrella per dare la possibilità di riuscire a chi il talento ce l'ha. La tradizione culturale Bari non ce l'ha perché non ha mai avuto cultura, solo fierezza d'appartenenza ma la cultura vera è un'altra cosa, ed è un vero peccato perché è una città magica e unica, dove la mancanza strutturale di erudizione viene sostituita da un cuore grande abbastanza per riuscirci, e questa cosa non ce l'ha nessun'altra città in Italia e forse nel mondo. Bari è unica per questo, ed è questo che bisogna raccontare a teatro: chi siamo, da dove veniamo, cosa ci piace e cosa invece no, San Nicola, u uarc vash e u uarc jald, la denuncia satirica della politica che continua a mangià a quatt ganash e a dorm sop a sett kshin, non sicuramente la solita storia d minz cul, ma anche l'attualità parodiata ed è di questo che il popolo ha bisogno: di essere risvegliato tramite la bellezza dell'arte, tramite la riflessione la cui scintilla scocca anche da una risata o da un pianto, ma da un pensiero che non viene instillato in modo totalmente omologato da quatt skcchiat prima della campagna elettorale, dall'influencer o dall'opinionista di turno. Ci hanno calpestati come hanno voluto e a stimolare l'opinione pubblica non c'era teatro che ha potuto farlo, per carenza di risorse, per problemi strutturali e per il bavaglio a cui purtroppo nessuno ha potuto dir di no. Teatro libero, televisione libera e radio libera, a questo dovremmo tornare. So frnut, u so ditt u fatt ca tnev da dish.
Meh, intanto grazie per il racconto, u fàtte ha stàte cchiù che bbùne e nderessànde, e per niente lungo. T'i a disce che non avevo dubbi sul fatto che ognuno dicesse una mezza verità, mi dispiace in generale che Ciardo abbia rivolto certi toni a Signorile perché non mi pare proprio il modo, per quanto sicuramente ci siano evidenti modi diversi di vedere le cose e questioni irrisolte loro, però Ciardo è sicuramente una persona che ha attinto molto dalla baresità (che poi è la tradizione di cui parlava Signorile, e fasce ride che manghe u stève a sendì e ng'ha dìtte pùre che stève a dìsce asselùte cazzàte...). Come è assolutamente vero che, per quanto apprezzi il lavoro di Signorile nel fare spettacoli su tradizioni paesane vecchie ma interessanti e che sennò sparirebbero, io sono fermamente convinto che si possa fare molto di più di così, dico a teatro, come anche con letteratura e altre iniziative cittadine, in dialetto ma anche in italiano (chiaro che se fosse in dialetto preferirei perché chessa lengua av'a ièsse usate). Purtroppo anche a livello di Hip Hop siamo caduti in un vortice di merda che è il Gangsta Rap, che alcuni pensano sia l'unico rap, e quindi gente che ce le ha belle sfracanate tipo il Nano se fasce tande grèsse come se fossero chissà chi, mentre c'è chi si salva (ed è nettamente più bravo) tipo Torto OG, vecchia roccia del rap barese che fa anche iniziative in cooperative... Nzòmme, il discorso che fa Emiliano è anch'esso non privo di verità poiché la rivoluzione potrebbe partire in qualsiasi momento e ci vogliono troppi fattori per sapere se e quando succederà, ovviamente il discorso che fa è anche ridicolo perché è lui stesso è l'ennesimo di una fila di sindaci che ha fatto un lavoro opinabile e non si è posto per fare veramente qualcosa di nuovo, ma forse questo è l'immobilismo del Sud che ci terremo finché non spariranno veramente i Terroni (e mi riferisco a un tipo ben chiaro di meridionale, chi ha orecchie per intendere intenda...) Peccato per il programma perché gli spunti c'erano, ma c'era troppa roba sul tavolo perché ne parlassero asselùte chìdde quàtte muèrte (citando Ciardo)... Speriamo in un avvenire migliore, io nel frattempo sono al Nord (perché ci sono cresciuto, non perché sono fuggito) e nel mio piccolissimo, mi ispiro sempre a Bari per tirare fuori qualcosa, non ci resta che faticare e sperare 💪🏿 Grazie ancora per la testimonianza.
@@TheMrPokemon96 Grazie, ma sono d'accordo su tutta la linea. Come dovrebbe essere, insomma. Tu citi il rap, io non l'ho mai bazzicato localmente, ma ho capito cosa intendi: il degrado culturale in favore di qualcosa che non contenga un messaggio reale, ma che anzi ha perso il senso di riscatto che invece ha forgiato l'old school. Le rivoluzioni partono in qualunque momento, è vero, ma c'è sempre una scintilla che poi fa divampare l'incendio. Tu cosa vedi? A livello locale, capocchj. A livello nazionale? Ald capocchj. Non voglio fare il demagogo o il populista e dire "la colpa è della politica" perché l'unica colpa è dell'ignoranza. O meglio, questa è la causa generale di una colpa individuale (che poi diventa sociale): oggi, con i mezzi a disposizione, l'ignoranza è una colpa. Ed è una colpa pesante perché tu smetti di usare il cervello, in luogo di qualcosa di più facile (le varie "tand c ua va sapè? E qual je ù problem? E propri a me ada romb u frshkett?") che porta al famigerato pensiero unico. Quando sei ignorante sei più controllabile, perché anche la banalità, se confezionata bene, diventa profondità (e qui mi riallaccio al gangsta rap che magari non dice un cazzo però omologa quindi non rischi di essere "out" se lo ascolti). Ad ogni modo la politica dovrebbe incentivare l'arte (e il teatro) e invece...
Gente che deve tutto (come il clown g.ciardo e ora abbiamo la fotocopia del figlio ),a un successo da cassetta dei tempi degli anni 60 con L, Banfi e poi a un CONTINUO e RIPETITIVO spettacolino da avanspettacolo ,offende un direttore di teatro come il nostro VITO SIGNORILE, si commenta da solo e allora è destinato a SCOMPARIRE(come lo è già da molto)
Gianni Ciardo fu assessore alla cultura al comune di Taranto ai tempi del mafioso Giancarlo Cito, spero che cotanto artista teatrale si vergogni ogni volta che si guarda allo specchio. Quindi invece di sparlare di altri personaggi il sig. Ciardo dovrebbe stare semplicemente zitto.
non ce mai stato nulla di concreto e serio riguardo il teatro a bari , tante vero che il Petruzzelli e stato chiuso per più di 20 anni , il teatro margherita sventrato , non esiste più , il teatro Piccinni idem seppellito , e in più non ce mai stato un gruppo di attori capaci di far teatro vero , sempre e solo le solite barzellette ripetute a non finire da tutti , eppure una squadra di attori , comici , che potevano benissimo insegnare la nuova gioventù a fare teatro ci stava ...ma non ce mai stato un unione ,tutti per fatti loro ... e sono tanti ...iniziando il primo dei diciamo cosi attuali e Nicola Pignataro e Mariolina de fano , lui ha fatto conoscere e emergere a Gianni Ciardo , che a sua volta se diviso con Nicola , da Gianni Ciardo sono usciti se non erro toti e tata , che dopo tele Durazzo , fecero il polpo , dopo i 2 attori firmarono con la rai , e anno lavorato come attori , presentatori ecc ecc . Mariolina de fano si divise da Nicola Pignataro , facendo inizialmente teatro con altri attori improvvisati , per poi finire sugli schermi con uccio de santis , dove li ha messo il tassello fine alla sua vita . quando Gianni dice che i baresi sono delle capdkiumm a ragione , perché ogni persona che emerge tende a scappare , facendo o credendo di fare successo da solo , tutti che vanno per la propria strada , e nessuno che e capace di creare un qualcosa di valido per tutti , insegnare la nuova generazione chi lo fa??? nessuno ... valutare nuove idee chi lo fa ?? nessuno ... e sia il comune che la regione a peggiorato questo rendendo bari l'unica città italiana a non avere né un teatro valido , anzi li a seppelliti tutti , in modo di non avere niente per cui qualche attore comico ecc possa prendere iniziative . il sig., emiliano e stato proprio lui a far morire l'anima di bari ... ed e falso che non ci sono nuovi comici , o nuovi attori teatrali a bari , non ci sono le strutture per farli vedere , crescere ecc ecc . vi racconto un episodio veramente successo in un bus della città senza far nome amtab ... era un bus nuovo , parlo di quando anno creato i park e ride , misero in servizio diversi bus nuovi o rifatti , entrai io e una signora , io mi sedetti da un lato e la signora dal lato opposto al mio fianco , il bus si avvio , e ogni frenata che faceva la signora faceva avanti e indietro con la sedia ... perché era rotta , be la signora al posto di incazzarsi e dire ma che schifo sti bus nuovi e già rotti , mi guardo in faccia sorridendo e disse ... ua vist giovano??? pur l segg a dondl avonnn miss 🤣🤣🤣🤣🤣e scoppiammo a ridere ... ecco questo e il vero barese , non ce nulla da inventare creare , il comico barese e in ognuno di noi . siamo unici al mondo , siamo gli inventori della risata ...e solo che non lo sappiamo ...dunque caro Emiliano , basta a gonfiarti le garze , i soldi che arrubb , cerca di investirli sulla citta rendendola viva ...invece tu proprio lai uccisa
Ciardo è la Tradizione.
Tele Bari,,, massimo cher della sua storia grazie al mitico Ciardo 🤣con questa serata
E' un fatto che Gianni Ciardo abbia portato la baresità a livello nazionale : Cabaret, cinema, spettacoli da prima serata in Rai .Signorile comunque a livello locale è seguito .Dei politici che aiutino il teatro barese meglio non parlarne
Questo sarà un commento piuttosto lungo, leggetelo se vi va, altrimenti fash nudd, u fatt u ja dish. Da frequentatore abituale della scena teatrale barese, posso dire senza timore di iperbole che qua hanno ragione e torto entrambi. Signorile ha ragione quando sostiene che la tradizione popolare non passa necessariamente per il teatro, ma ha torto quando dice che l'Abeliano sarebbe stato comunque di successo a prescindere dal supporto di Ciardo. Ciardo, dal canto suo, sbaglia quando dice Signorile è ridicolo quando fa la trasmissione c la pezza ngap, perché anche quello è cultura. E' vero, non nascono più compagnie teatrali da trent'anni, ma è un cane che si morde la coda: Ciardo ha ragione quando dice che il contributo non deve essere soltanto speculazione da parte delle compagnie, per avere "il posto fisso" in un certo senso, a prescindere dalla qualità dei contenuti, ma mi chiedo senza il supporto dell'ente locale come possano nascere nuovi talenti se nessuno se ne interessa. E' DOVERE, ripeto, DOVERE dell'ente locale quello di valorizzare la cultura, territoriale e non. Non basta fare il concerto del big di turno per valorizzare una "cultura" che nulla ha a che fare con la tradizione locale (se guardo un concerto di Vasco Rossi a Bari è lo stesso che vedrei a Torino, ad esempio), ma dovrebbe esserci un interesse e una valorizzazione importante quantomeno di base, poi i risultati li stabilisce il botteghino, come dice Miki de Ruvo, giustamente. Ad ogni modo, è vero che Bari non ha una tradizione teatrale assimilabile a quella napoletana o milanese, ma questo è perché il barese, storicamente, è sempre stato sotto lo scacco del feudo: il teatro, in passato (ma anche oggi), serve per ridicolizzare il potere, il potente di turno, per rappresentare la commedia e il dramma sin dal tempo degli antichi greci. Napoli non si è mai piegata del tutto al conquistatore, Milano ancor meno, Bari invece no. Bari ha sempre mantenuto una fortissima identità, questo si, ma non è riuscita a traslarla sul palco. Non esiste una storia, la satira politica e dei costumi, che abbia mai attecchito a Bari. Di talenti a Bari ce ne sono stati tanti, e non parlo di chi è partito da qui e poi si è dimenticato da dove viene (Luca Medici alias Checco Zalone, Emilio Solfrizzi, lo stesso Lino Banfi) che pur essendo gente talentuosa ha perso il contatto con le proprie radici. Gente come il compianto Gianni Colajemma (vero barese che ha dato tutto quello che aveva al teatro, coraggioso e dal talento davvero unico), Mino Barbarese (a teatro, non in televisione dove non mi è mai piaciuto), Pinuccio Sinisi, Teodosio Barresi, Franco De Giglio, lo stesso Signorile, Nico Salatino, Enzo Sarcina, Colino Pignataro, Mariolina De Fano, Dante Marmone e la relativa Tiziana Schiavarelli, anche personaggi più giovani come Gemma Magistro o Brando Rossi ad esempio... tutta gente che al teatro locale ha dato tantissimo lustro, e tutti loro non hanno lanciato semplici requisitorie vacue contro l'abbandono del teatro a sé stesso, ma un grido disperato di aiuto lasciato inascoltato. A Bari non esiste solo il Petruzzelli, il Piccinni o il Margherita, ma anche tante piccole realtà che posso dirvi davvero di livello, come lo stesso Abeliano, il Barium, il Kismet... alcune di queste ormai morte e sepolte non a causa dell'incapacità di attrarre spettatori al botteghino, ma proprio perché i vari assessorati hann pnzat a l cazz lor e avast, e quando sento Emiliano parlare di sinistra vicina al popolo mi viene davvero il voltastomaco, proprio lui parla, promesse promesse e ancora promesse e solo promesse. Mai mischiare l'arte con la politica: questa favorirà solo chi potrà restituire i favori, ma non sosterrà mai l'arte per spirito d'arte. D'altro canto, non è neanche giusto che tutti debbano poter fare tutto, e qui Ciardo ha ragione: se non sei buono a fare l'attore, smettila di voler fare l'attore perché non je p tè, per quanto tu possa sforzarti non è che devi per forza avere successo c non zi buen. Questo però non toglie che l'amministrazione locale debba dimenticarsi di lasciare aperto non dico un portone, ma almeno una finestrella per dare la possibilità di riuscire a chi il talento ce l'ha. La tradizione culturale Bari non ce l'ha perché non ha mai avuto cultura, solo fierezza d'appartenenza ma la cultura vera è un'altra cosa, ed è un vero peccato perché è una città magica e unica, dove la mancanza strutturale di erudizione viene sostituita da un cuore grande abbastanza per riuscirci, e questa cosa non ce l'ha nessun'altra città in Italia e forse nel mondo. Bari è unica per questo, ed è questo che bisogna raccontare a teatro: chi siamo, da dove veniamo, cosa ci piace e cosa invece no, San Nicola, u uarc vash e u uarc jald, la denuncia satirica della politica che continua a mangià a quatt ganash e a dorm sop a sett kshin, non sicuramente la solita storia d minz cul, ma anche l'attualità parodiata ed è di questo che il popolo ha bisogno: di essere risvegliato tramite la bellezza dell'arte, tramite la riflessione la cui scintilla scocca anche da una risata o da un pianto, ma da un pensiero che non viene instillato in modo totalmente omologato da quatt skcchiat prima della campagna elettorale, dall'influencer o dall'opinionista di turno. Ci hanno calpestati come hanno voluto e a stimolare l'opinione pubblica non c'era teatro che ha potuto farlo, per carenza di risorse, per problemi strutturali e per il bavaglio a cui purtroppo nessuno ha potuto dir di no. Teatro libero, televisione libera e radio libera, a questo dovremmo tornare. So frnut, u so ditt u fatt ca tnev da dish.
Meh, intanto grazie per il racconto, u fàtte ha stàte cchiù che bbùne e nderessànde, e per niente lungo.
T'i a disce che non avevo dubbi sul fatto che ognuno dicesse una mezza verità, mi dispiace in generale che Ciardo abbia rivolto certi toni a Signorile perché non mi pare proprio il modo, per quanto sicuramente ci siano evidenti modi diversi di vedere le cose e questioni irrisolte loro, però Ciardo è sicuramente una persona che ha attinto molto dalla baresità (che poi è la tradizione di cui parlava Signorile, e fasce ride che manghe u stève a sendì e ng'ha dìtte pùre che stève a dìsce asselùte cazzàte...).
Come è assolutamente vero che, per quanto apprezzi il lavoro di Signorile nel fare spettacoli su tradizioni paesane vecchie ma interessanti e che sennò sparirebbero, io sono fermamente convinto che si possa fare molto di più di così, dico a teatro, come anche con letteratura e altre iniziative cittadine, in dialetto ma anche in italiano (chiaro che se fosse in dialetto preferirei perché chessa lengua av'a ièsse usate).
Purtroppo anche a livello di Hip Hop siamo caduti in un vortice di merda che è il Gangsta Rap, che alcuni pensano sia l'unico rap, e quindi gente che ce le ha belle sfracanate tipo il Nano se fasce tande grèsse come se fossero chissà chi, mentre c'è chi si salva (ed è nettamente più bravo) tipo Torto OG, vecchia roccia del rap barese che fa anche iniziative in cooperative...
Nzòmme, il discorso che fa Emiliano è anch'esso non privo di verità poiché la rivoluzione potrebbe partire in qualsiasi momento e ci vogliono troppi fattori per sapere se e quando succederà, ovviamente il discorso che fa è anche ridicolo perché è lui stesso è l'ennesimo di una fila di sindaci che ha fatto un lavoro opinabile e non si è posto per fare veramente qualcosa di nuovo, ma forse questo è l'immobilismo del Sud che ci terremo finché non spariranno veramente i Terroni (e mi riferisco a un tipo ben chiaro di meridionale, chi ha orecchie per intendere intenda...)
Peccato per il programma perché gli spunti c'erano, ma c'era troppa roba sul tavolo perché ne parlassero asselùte chìdde quàtte muèrte (citando Ciardo)...
Speriamo in un avvenire migliore, io nel frattempo sono al Nord (perché ci sono cresciuto, non perché sono fuggito) e nel mio piccolissimo, mi ispiro sempre a Bari per tirare fuori qualcosa, non ci resta che faticare e sperare 💪🏿
Grazie ancora per la testimonianza.
@@TheMrPokemon96 Grazie, ma sono d'accordo su tutta la linea. Come dovrebbe essere, insomma. Tu citi il rap, io non l'ho mai bazzicato localmente, ma ho capito cosa intendi: il degrado culturale in favore di qualcosa che non contenga un messaggio reale, ma che anzi ha perso il senso di riscatto che invece ha forgiato l'old school.
Le rivoluzioni partono in qualunque momento, è vero, ma c'è sempre una scintilla che poi fa divampare l'incendio. Tu cosa vedi? A livello locale, capocchj. A livello nazionale? Ald capocchj. Non voglio fare il demagogo o il populista e dire "la colpa è della politica" perché l'unica colpa è dell'ignoranza. O meglio, questa è la causa generale di una colpa individuale (che poi diventa sociale): oggi, con i mezzi a disposizione, l'ignoranza è una colpa. Ed è una colpa pesante perché tu smetti di usare il cervello, in luogo di qualcosa di più facile (le varie "tand c ua va sapè? E qual je ù problem? E propri a me ada romb u frshkett?") che porta al famigerato pensiero unico. Quando sei ignorante sei più controllabile, perché anche la banalità, se confezionata bene, diventa profondità (e qui mi riallaccio al gangsta rap che magari non dice un cazzo però omologa quindi non rischi di essere "out" se lo ascolti). Ad ogni modo la politica dovrebbe incentivare l'arte (e il teatro) e invece...
"Ho detto che quello non vale un cazzo" hahahah
leggermente arrogante Gianni Ciardo !
E' arrivato il comico n.1: cùdd ricottàr d' Emiliano...
Gente che deve tutto (come il clown g.ciardo e ora abbiamo la fotocopia del figlio ),a un successo da cassetta dei tempi degli anni 60 con L, Banfi e poi a un CONTINUO e RIPETITIVO spettacolino
da avanspettacolo ,offende un direttore di teatro come il nostro VITO SIGNORILE, si commenta da solo e allora è destinato a SCOMPARIRE(come lo è già da molto)
Gianni Ciardo fu assessore alla cultura al comune di Taranto ai tempi del mafioso Giancarlo Cito, spero che cotanto artista teatrale si vergogni ogni volta che si guarda allo specchio.
Quindi invece di sparlare di altri personaggi il sig. Ciardo dovrebbe stare semplicemente zitto.
@@cosimoattanasio9937 si ma se non fai botteghino perche' devi avere I fondi? Poi del personale di ciardo non interessa
non ce mai stato nulla di concreto e serio riguardo il teatro a bari , tante vero che il Petruzzelli e stato chiuso per più di 20 anni , il teatro margherita sventrato , non esiste più , il teatro Piccinni idem seppellito , e in più non ce mai stato un gruppo di attori capaci di far teatro vero , sempre e solo le solite barzellette ripetute a non finire da tutti , eppure una squadra di attori , comici , che potevano benissimo insegnare la nuova gioventù a fare teatro ci stava ...ma non ce mai stato un unione ,tutti per fatti loro ... e sono tanti ...iniziando il primo dei diciamo cosi attuali e Nicola Pignataro e Mariolina de fano , lui ha fatto conoscere e emergere a Gianni Ciardo , che a sua volta se diviso con Nicola , da Gianni Ciardo sono usciti se non erro toti e tata , che dopo tele Durazzo , fecero il polpo , dopo i 2 attori firmarono con la rai , e anno lavorato come attori , presentatori ecc ecc . Mariolina de fano si divise da Nicola Pignataro , facendo inizialmente teatro con altri attori improvvisati , per poi finire sugli schermi con uccio de santis , dove li ha messo il tassello fine alla sua vita . quando Gianni dice che i baresi sono delle capdkiumm a ragione , perché ogni persona che emerge tende a scappare , facendo o credendo di fare successo da solo , tutti che vanno per la propria strada , e nessuno che e capace di creare un qualcosa di valido per tutti , insegnare la nuova generazione chi lo fa??? nessuno ... valutare nuove idee chi lo fa ?? nessuno ... e sia il comune che la regione a peggiorato questo rendendo bari l'unica città italiana a non avere né un teatro valido , anzi li a seppelliti tutti , in modo di non avere niente per cui qualche attore comico ecc possa prendere iniziative . il sig., emiliano e stato proprio lui a far morire l'anima di bari ... ed e falso che non ci sono nuovi comici , o nuovi attori teatrali a bari , non ci sono le strutture per farli vedere , crescere ecc ecc . vi racconto un episodio veramente successo in un bus della città senza far nome amtab ... era un bus nuovo , parlo di quando anno creato i park e ride , misero in servizio diversi bus nuovi o rifatti , entrai io e una signora , io mi sedetti da un lato e la signora dal lato opposto al mio fianco , il bus si avvio , e ogni frenata che faceva la signora faceva avanti e indietro con la sedia ... perché era rotta , be la signora al posto di incazzarsi e dire ma che schifo sti bus nuovi e già rotti , mi guardo in faccia sorridendo e disse ... ua vist giovano??? pur l segg a dondl avonnn miss 🤣🤣🤣🤣🤣e scoppiammo a ridere ... ecco questo e il vero barese , non ce nulla da inventare creare , il comico barese e in ognuno di noi . siamo unici al mondo , siamo gli inventori della risata ...e solo che non lo sappiamo ...dunque caro Emiliano , basta a gonfiarti le garze , i soldi che arrubb , cerca di investirli sulla citta rendendola viva ...invece tu proprio lai uccisa