Da tempo non ascoltavo riflessioni così profonde e autentiche, aperte al mistero dell'umano. Parole vive di studio e di ricerca, di esperienza psichica clinica e relazionale, parole che cercano nella realtà psichica ma anche sociale dell'essere umano, che prolificano facendo tesoro delle antiche radici freudiane. Umiltà socratica che sì realizza attraverso una postura eretta data dal desiderio di verità e da una dignità che permette il contatto con le parti misere e scabrose della nostra esistenza. Grazie
Bellissima intervista su un importante libro che consiglio a tutti gli psicoterapeuti, anche non psicoanalisti. Molto interessanti poi le riflessioni di Antonello Correale., Grazie!
Reich e Lowen l'hanno spiegato molto bene il concetto di masochismo. In realtà il carattere masochista trova una certa scarica di tensione lamentandosi e sottomettendosi
Reich è troppo scomodo e non entrerà mai nell’Olimpo degli psi. Utile sarebbe delineare la nevrosi di gruppo degli analisti. Lo spostamento sull’intelletto e sulla parola, tipico degli analisti potrebbe benissimo essere una resistenza che nasconde una nevrosi e non una sublimazione .
Straordinaria riunione. Voglio però puntualizzare alcune cose... facendo al contempo i complimento per la conoscenza e ricchi contenuti che ci avete offerto. 1. Non sono d'accordo sull'essitenza ontologica della puslione di Morte. Infatti al riguardo per esempio non abbiamo se guardiamo ad altri campi nell'etologia non vi è animale che desidera il suicidio, all'autolesionismo si,ma soltanto quando l'ambiente cambia cosi tanto da risultare intollerabile (es. galline in gabbia, super-stressate). Credo che nessuno si voglia uccidere per farsi del male, ma per intolleranza al dolore, alla sofferenza... e che quindi ricerchi inconsciamente un altra vita, quindi è una pulsione di vita... è ovvero un meccanismo condizionato dal dolore ritenuto insopportabile di fronte alla negazione di ogni futuro. Però si cerca di fatto di liberarsi dalla sofferenza e non dalla "vita" dal dolore e non dal'Eros, ma al contrario è ricerca dell'Eros... il vantaggio infatti è di andare da un altra parte(incosnciamente ci può essere l'idea di rinascere, reincarnarsi o andare in un altra dimensione), come migliore di questa dimensione... in tal senso è possibile comprendere come si acomplesso stabilire i limiti della mortalità da quelli della vitalità su un altro piano. 2. Per il resto completamente d'accordo e mi permetto di obbiettare invece con la signora che ha parlato di uomini che hanno bisogno di donne da vedovi, ma secondo me li non c'entra nulla il venire meno del soggetto ma che l'uomo in tal senso desidera un altra donna per fini erotici in senso ampio o meramente sessuali., non è come si diceva giustamente come fa più spesso la donna che ricerca la sua soggettività attravverso la dimensione dell'altro. Grazie mille
In molti non sono d'accordo sulla pulsione di morte freudiana, si può dire io appartenga ad una minoranza. Va però chiarito bene il concetto, perchè la pulsione di morte per come Freud la postulò non rappresenta il desiderio di morte, nè il suicidio (sebbene vi può coincidere), ma rappresenta la morte del desiderio, la tensione alla non esistenza, all'omeostasi, al ritorno all'inorganico, ad un prima della vita.. E' un concetto assai complesso e anche biologico, ma non va confuso con la morte in sè; è la spinta dell'organismo, insita in noi dalla nascita, a cessare di desiderare. Una questione del genere non poteva non sollecitare molti contrasti, che dimostrano tuttavia la fertilità del pensiero freudiano. Grazie della sua attenzione e di tutti i lettori. Rossella Valdrè
@@rossellavaldre7634 Grazie mille, si comprendo il senso è molto diverso dal "desiderio di morte" è proprio un ritorno all'uno, un annichilimento sia del soggetto che dell'oggetto, Morte come dimensione del tutto, del Caos originario. Grazie
Aspetta aspetta Rossella.. "Non ci sono più gli uomini di una volta " È diventato un altro luogo comune.. Quando sento dire questa cosa in giro " Non ci sono più gli uomini di una volta " Rispondo " È vero, ma è altrettanto vero che "non ci sono più nemmeno le donne di una volta" E non ditemi che è solo responsabilità del maschile.. È una conquista che la donna ha voluto, quella di portare i pantaloni e ricoprire ruoli maschili e nel farlo spesso, sono più uomini degli uomini stessi. Diamo a Cesare quello ché di Cesare per favore, altrimenti vedete solo quello che vi pare
Ho sentito anche Galimberti dire che la donna rispetto all'uomo ha il potere di vita e di morte in quanto genera..però ora mi viene in mente che potenzialmente chiunque può avere questo potere, unico vincolo la coscienza e la legge, però questo significa che molte donne che abortiscono non provano senso di colpa ( non tutte) in quanto non hanno avuto modo di legarsi affettivamente alla vita dentro di loro e forse non di sarebbero mai legate, per l'aspetto legale, non è un reato e appunto riflettevo su quanto siamo strani come specie
Credo che leggerò il libro. Non mi convince però l’affermazione fatta a proposito dell’infans come ‘passivo’. Certo, in quanto ‘gettato nel mondo’ può essere considerato tale ma allora questa affermazione può valere per chiunque in qualunque fase della vita. Siamo allora, sempre e necessariamente, “infans”?
Sul finale : troppo desiderio può destabilizzare il paziente. Su questo punto chi ha estrapolato meglio di W. Reich? Autore scomodo e spesso oscurato ma è l’unico che ha approfondito il legame tra pulsione e resistenza, dando priorità alla rimozione della resistenza. Somministrare desiderio senza questo, certo che può danneggiare. Però Reich nessuno lo nomina perché di base è considerato un grezzo un po’ strambo o forse non sufficientemente intellettualoide per entrare nelle alte sfere.
Secondo me la visione più importante resta quella di Deleuze che vede nel masochista nulla che abbia a che fare con la passività. Soprattutto dissocia masochismo e sadismo che per Deleuze non sono più così speculari (Fantasma del sadico per il masochista che non sarebbe il sadico e fantasma del masochista per il sadico che non sarebbe il masochista). Poi Deleuze si libera dal binarismo vita\morte; positivo egativo e fa del Masochista una macchina deterritorializzante che non fa altro che decolonizzare un corpo che è stato fin troppo colonizzato in primo luogo dagli organi e dai sistemi Molari. Il masochista non vuole far altro che attraverso il dolore decodificare il corpo organizzato per riportarlo verso il Corpo senza Organi, dove verso significa anche rimettere in campo il problema del divenire e divenire è sempre desiderio e desiderio è sempre creazione-concatenazione. Come dice Deleuze "Il problema è completamente diverso, un divenire-animale essenziale al masochismo [...] Non si tratta di distruzione quanto di uno scambio e di una circolazione. Il masochista opera un'inversione dei segni (serie-cavallo, serie-masochista) Ci sono due serie, quella del cavallo e quella del masochista. Una serie esplode nell'altra, fa circuito con l'altra: aumento di potenza o circuito di intensità. Il masochista ha costruito un concatenamento che traccia e riempie a un tempo il campo d'immanenza del desiderio, costituendo se stesso, il cavallo e l'amante, un Corpo senza Organi. Le gambe sono ancora organi, ma gli stivali non determinano più che una zona d'intensità come un'impronta o una zona sul Corpo senza Organi" (Deleuze-Guattari, Mille plateaux, 1980)
IO non credo che il masochismo c'entri molto con le palestre(non facciamo di tutto un erba un fascio,ci sono quei casi estremi e li allora concordo).Avere massa muscolare equivale salute,soprattutto mentale.Parlo da laureato in scienze motorie e da appassionato da psicoanalisi.
@@rossellavaldre7634 volevo inoltre ringraziarla dell'intervento,mi ha lasciato incollato allo schermo.Mi chiedevo se sul masochismo ci fossero delle spiegazioni cognitivo comportamentali
Salve sono una filosofia libera ottimista docente in pensione scrittrice le chiedevo la sublimazione non è patologia come il masochismo perché lei mi pare di capire mi corregga se sbaglio, li avvicina?
Da tempo non ascoltavo riflessioni così profonde e autentiche, aperte al mistero dell'umano. Parole vive di studio e di ricerca, di esperienza psichica clinica e relazionale, parole che cercano nella realtà psichica ma anche sociale dell'essere umano, che prolificano facendo tesoro delle antiche radici freudiane. Umiltà socratica che sì realizza attraverso una postura eretta data dal desiderio di verità e da una dignità che permette il contatto con le parti misere e scabrose della nostra esistenza. Grazie
Concordo completamente....
Grazie del suo apprezzamento. Rossella Valdrè
Bellissima intervista su un importante libro che consiglio a tutti gli psicoterapeuti, anche non psicoanalisti. Molto interessanti poi le riflessioni di Antonello Correale., Grazie!
Hai ragione, Correale fornisce sempre spunti interessantissimi...
Ottimo grazie Rissella
Reich e Lowen l'hanno spiegato molto bene il concetto di masochismo. In realtà il carattere masochista trova una certa scarica di tensione lamentandosi e sottomettendosi
Reich è troppo scomodo e non entrerà mai nell’Olimpo degli psi. Utile sarebbe delineare la nevrosi di gruppo degli analisti. Lo spostamento sull’intelletto e sulla parola, tipico degli analisti potrebbe benissimo essere una resistenza che nasconde una nevrosi e non una sublimazione .
Straordinaria riunione.
Voglio però puntualizzare alcune cose... facendo al contempo i complimento per la conoscenza e ricchi contenuti che ci avete offerto.
1. Non sono d'accordo sull'essitenza ontologica della puslione di Morte.
Infatti al riguardo per esempio non abbiamo se guardiamo ad altri campi nell'etologia non vi è animale che desidera il suicidio, all'autolesionismo si,ma soltanto quando l'ambiente cambia cosi tanto da risultare intollerabile (es. galline in gabbia, super-stressate).
Credo che nessuno si voglia uccidere per farsi del male, ma per intolleranza al dolore, alla sofferenza... e che quindi ricerchi inconsciamente un altra vita, quindi è una pulsione di vita... è ovvero un meccanismo condizionato dal dolore ritenuto insopportabile di fronte alla negazione di ogni futuro.
Però si cerca di fatto di liberarsi dalla sofferenza e non dalla "vita" dal dolore e non dal'Eros, ma al contrario è ricerca dell'Eros... il vantaggio infatti è di andare da un altra parte(incosnciamente ci può essere l'idea di rinascere, reincarnarsi o andare in un altra dimensione), come migliore di questa dimensione... in tal senso è possibile comprendere come si acomplesso stabilire i limiti della mortalità da quelli della vitalità su un altro piano.
2. Per il resto completamente d'accordo e mi permetto di obbiettare invece con la signora che ha parlato di uomini che hanno bisogno di donne da vedovi, ma secondo me li non c'entra nulla il venire meno del soggetto ma che l'uomo in tal senso desidera un altra donna per fini erotici in senso ampio o meramente sessuali., non è come si diceva giustamente come fa più spesso la donna che ricerca la sua soggettività attravverso la dimensione dell'altro.
Grazie mille
In molti non sono d'accordo sulla pulsione di morte freudiana, si può dire io appartenga ad una minoranza. Va però chiarito bene il concetto, perchè la pulsione di morte per come Freud la postulò non rappresenta il desiderio di morte, nè il suicidio (sebbene vi può coincidere), ma rappresenta la morte del desiderio, la tensione alla non esistenza, all'omeostasi, al ritorno all'inorganico, ad un prima della vita.. E' un concetto assai complesso e anche biologico, ma non va confuso con la morte in sè; è la spinta dell'organismo, insita in noi dalla nascita, a cessare di desiderare. Una questione del genere non poteva non sollecitare molti contrasti, che dimostrano tuttavia la fertilità del pensiero freudiano. Grazie della sua attenzione e di tutti i lettori. Rossella Valdrè
@@rossellavaldre7634 Grazie mille, si comprendo il senso è molto diverso dal "desiderio di morte" è proprio un ritorno all'uno, un annichilimento sia del soggetto che dell'oggetto, Morte come dimensione del tutto, del Caos originario.
Grazie
Grazie
PER UN ACQUISTO ON LINE DEL SAGGIO "Sul masochismo. L'enigma della psicoanalisi. Riflessioni nella teoria, nella clinica, nell'arte": amzn.to/3geF2Ku
Aspetta aspetta Rossella.. "Non ci sono più gli uomini di una volta " È diventato un altro luogo comune.. Quando sento dire questa cosa in giro " Non ci sono più gli uomini di una volta " Rispondo " È vero, ma è altrettanto vero che "non ci sono più nemmeno le donne di una volta" E non ditemi che è solo responsabilità del maschile.. È una conquista che la donna ha voluto, quella di portare i pantaloni e ricoprire ruoli maschili e nel farlo spesso, sono più uomini degli uomini stessi. Diamo a Cesare quello ché di Cesare per favore, altrimenti vedete solo quello che vi pare
Ho sentito anche Galimberti dire che la donna rispetto all'uomo ha il potere di vita e di morte in quanto genera..però ora mi viene in mente che potenzialmente chiunque può avere questo potere, unico vincolo la coscienza e la legge, però questo significa che molte donne che abortiscono non provano senso di colpa ( non tutte) in quanto non hanno avuto modo di legarsi affettivamente alla vita dentro di loro e forse non di sarebbero mai legate, per l'aspetto legale, non è un reato e appunto riflettevo su quanto siamo strani come specie
Cosa pensa la dott.ssa dell'interpretazione del carattere masochista che fa Alexander Lowen e della bioenergetica in generale?
Credo che leggerò il libro. Non mi convince però l’affermazione fatta a proposito dell’infans come ‘passivo’. Certo, in quanto ‘gettato nel mondo’ può essere considerato tale ma allora questa affermazione può valere per chiunque in qualunque fase della vita. Siamo allora, sempre e necessariamente, “infans”?
Sul finale : troppo desiderio può destabilizzare il paziente. Su questo punto chi ha estrapolato meglio di W. Reich? Autore scomodo e spesso oscurato ma è l’unico che ha approfondito il legame tra pulsione e resistenza, dando priorità alla rimozione della resistenza. Somministrare desiderio senza questo, certo che può danneggiare. Però Reich nessuno lo nomina perché di base è considerato un grezzo un po’ strambo o forse non sufficientemente intellettualoide per entrare nelle alte sfere.
Secondo me la visione più importante resta quella di Deleuze che vede nel masochista nulla che abbia a che fare con la passività. Soprattutto dissocia masochismo e sadismo che per Deleuze non sono più così speculari (Fantasma del sadico per il masochista che non sarebbe il sadico e fantasma del masochista per il sadico che non sarebbe il masochista). Poi Deleuze si libera dal binarismo vita\morte; positivo
egativo e fa del Masochista una macchina deterritorializzante che non fa altro che decolonizzare un corpo che è stato fin troppo colonizzato in primo luogo dagli organi e dai sistemi Molari. Il masochista non vuole far altro che attraverso il dolore decodificare il corpo organizzato per riportarlo verso il Corpo senza Organi, dove verso significa anche rimettere in campo il problema del divenire e divenire è sempre desiderio e desiderio è sempre creazione-concatenazione. Come dice Deleuze "Il problema è completamente diverso, un divenire-animale essenziale al masochismo [...] Non si tratta di distruzione quanto di uno scambio e di una circolazione. Il masochista opera un'inversione dei segni (serie-cavallo, serie-masochista) Ci sono due serie, quella del cavallo e quella del masochista. Una serie esplode nell'altra, fa circuito con l'altra: aumento di potenza o circuito di intensità. Il masochista ha costruito un concatenamento che traccia e riempie a un tempo il campo d'immanenza del desiderio, costituendo se stesso, il cavallo e l'amante, un Corpo senza Organi. Le gambe sono ancora organi, ma gli stivali non determinano più che una zona d'intensità come un'impronta o una zona sul Corpo senza Organi" (Deleuze-Guattari, Mille plateaux, 1980)
Dottoressa ho seguito tutto il video ma mi sono perso e ho una gran confusione in testa.😭
Buongiorno, per lei questo è un caso di narcisismo psicologico? ua-cam.com/video/iCz2TYFkiEs/v-deo.html
IO non credo che il masochismo c'entri molto con le palestre(non facciamo di tutto un erba un fascio,ci sono quei casi estremi e li allora concordo).Avere massa muscolare equivale salute,soprattutto mentale.Parlo da laureato in scienze motorie e da appassionato da psicoanalisi.
Infatti ci si riferiva, in quella domanda, ai casi estremi che non sono certo i più frequenti. Rossella Valdrè
@@rossellavaldre7634 volevo inoltre ringraziarla dell'intervento,mi ha lasciato incollato allo schermo.Mi chiedevo se sul masochismo ci fossero delle spiegazioni cognitivo comportamentali
@@manuresto8252 Francamente non è il mio campo, non ne sono a conoscenza. Rossella Valdrè
Salve sono una filosofia libera ottimista docente in pensione scrittrice le chiedevo la sublimazione non è patologia come il masochismo perché lei mi pare di capire mi corregga se sbaglio, li avvicina?
Secondo me essere masochisti sembra un po' brutto