Se posso dir la mia, "Strappare lungo i bordi" è una serie mooolto bella. E' godibile, è piacevole, profonda ed è piena di chicchette introspettive, il tutto racchiuso in un prodotto molto rapido e poco impegnativo da vedere. Voto 8.5, per me. MA, voglio dir la mia sul discorso che viene fatto sul fatto che "Strappare lungo i bordi" è il top del suo genere: secondo me, per quanto sia stupenda, non riesce ancora ad avvicinarsi davvero alla profondità e complessità di un Bojack, serie che affronta le stesse tematiche (e molte altre analoghe e non) in maniera, a parer mio, più profondo. CERTO, Zero Calcare ha prodotto una miniserie brevissima, ci son dei limiti strutturali di base che impediscono varietà e approfondimenti, tuttavia, secondo me, al confronto, una sola stagione di Bojack può, in maniera diversa, offrirti molto di più. Ci son anche solo dei singoli episodi di Bojack che riuscirebbero a sostenere il confronto, per la complessità e la profondità in cui si butta. Uno fra tutti "Free Churro", un semplice monologo di 20 minuti che ti si stampa in testa (e che affronta un tema molto simile a quello del finale di "Strappare lungo i bordi"). Quindi, personalmente, Bojack resta ancora il top del suo genere (che identificherei in "sit-com animata per adulti"). Detto questo, mi auguro di rivedere prestissimo Zero Calcare sullo schermo e che il suo lavoro spinga altre produzioni Italiane a lanciarsi in progetti seri come il suo.
BoJack rimane enormemente superiore solo solo per il fatto che riesce a costruire attorno a queste tematiche, su più stagioni, una (ottima) trama ed evoluzione dei personaggi. Strappando lungo i bordi è bellissima ma ha una struttura troppo semplice e “facile”: è un insieme di corti e aneddoti che dal piccolo ti fanno arrivare alla massima secondo Zero. Non ha una vera e propria trama, non ha veri propri personaggi o evoluzioni, etc
Off topic, ma a parer mio il discorso che "sono le singole persone a portare i cambiamenti" è del tutto errato. Gli eventi storici avvengono in conseguenza di sconvolgimenti collettivi, per forze economiche e movimenti della struttura sociale. Robespierre non ha "fatto" la rivoluzione francese, i presupposti della rivoluzione francese risalgono come minimo a un centinaio di anni prima e alle riforme del sistema nobiliare in maniera diretta, indirettamente si può andare anche molto più indietro, ci sono poi fattori come il sostegno alla rivoluzione francese. Allo stesso modo senza la degenerazione dei processi rivoluzionari Napoleone (che probabilmente è l'esempio per eccellenza di "grande personaggio della storia") non avrebbe avuto modo di imporsi come nuovo imperatore. Spesso peraltro gli attori storici agiscono consapevolmente per un obbiettivo portando di fatto a risultati diversi per via della relazione tra le forze sociali e così via
Dipende come la vedi, perché io ti posso rispondere che se al posto di Napoleone, Hitler, Cesare... ci fossero state altre persone la storia sarebbe diversa. Quella di cui parli tu è la base sociale indispensabile da cui nascono i cambiamenti, ma la direzione di quei cambiamenti può cambiare drasticamente a seconda di chi guida il cambiamento
@@arkanight La storia sarebbe sicuramente stata diversa, e probabilmente lo sarebbe anche (seppur in misura minore) senza me o te. Ma il fatto è che anche chi "fa" la storia non lo fa consapevolmente e soprattutto non lo fa in maniera diretta. Nel senso: ciò che è scaturito dalle guerre napoleoniche non è in alcun modo ciò che Napoleone coscientemente voleva, così come non lo sono state le conseguenze della seconda guerra mondiale rispetto a Hitler, anche perché in entrambi i casi parliamo di persone che hanno di fatto perso la loro battaglia (infatti nel caso di Hitler in realtà le conseguenze sono praticamente state il contrario esatto del suo scopo, con il trionfo da una parte delle liberaldemocrazie e dall'altra del bolscevismo). Ma il discorso rimane anche per chi l'ha vinta: poco ma sicuro Cesare non aveva minimamente in mente il futuro impero romano quando si proclamò dittatore, eppure la sua azione politica fu parte del motivo per cui avvenne effettivamente tale passaggio dalla Repubblica all'Impero
Se posso dir la mia, "Strappare lungo i bordi" è una serie mooolto bella. E' godibile, è piacevole, profonda ed è piena di chicchette introspettive, il tutto racchiuso in un prodotto molto rapido e poco impegnativo da vedere. Voto 8.5, per me.
MA, voglio dir la mia sul discorso che viene fatto sul fatto che "Strappare lungo i bordi" è il top del suo genere: secondo me, per quanto sia stupenda, non riesce ancora ad avvicinarsi davvero alla profondità e complessità di un Bojack, serie che affronta le stesse tematiche (e molte altre analoghe e non) in maniera, a parer mio, più profondo.
CERTO, Zero Calcare ha prodotto una miniserie brevissima, ci son dei limiti strutturali di base che impediscono varietà e approfondimenti, tuttavia, secondo me, al confronto, una sola stagione di Bojack può, in maniera diversa, offrirti molto di più. Ci son anche solo dei singoli episodi di Bojack che riuscirebbero a sostenere il confronto, per la complessità e la profondità in cui si butta. Uno fra tutti "Free Churro", un semplice monologo di 20 minuti che ti si stampa in testa (e che affronta un tema molto simile a quello del finale di "Strappare lungo i bordi").
Quindi, personalmente, Bojack resta ancora il top del suo genere (che identificherei in "sit-com animata per adulti").
Detto questo, mi auguro di rivedere prestissimo Zero Calcare sullo schermo e che il suo lavoro spinga altre produzioni Italiane a lanciarsi in progetti seri come il suo.
BoJack rimane enormemente superiore solo solo per il fatto che riesce a costruire attorno a queste tematiche, su più stagioni, una (ottima) trama ed evoluzione dei personaggi. Strappando lungo i bordi è bellissima ma ha una struttura troppo semplice e “facile”: è un insieme di corti e aneddoti che dal piccolo ti fanno arrivare alla massima secondo Zero. Non ha una vera e propria trama, non ha veri propri personaggi o evoluzioni, etc
@@dscafo2382 concordo su tutto
Off topic, ma a parer mio il discorso che "sono le singole persone a portare i cambiamenti" è del tutto errato. Gli eventi storici avvengono in conseguenza di sconvolgimenti collettivi, per forze economiche e movimenti della struttura sociale. Robespierre non ha "fatto" la rivoluzione francese, i presupposti della rivoluzione francese risalgono come minimo a un centinaio di anni prima e alle riforme del sistema nobiliare in maniera diretta, indirettamente si può andare anche molto più indietro, ci sono poi fattori come il sostegno alla rivoluzione francese. Allo stesso modo senza la degenerazione dei processi rivoluzionari Napoleone (che probabilmente è l'esempio per eccellenza di "grande personaggio della storia") non avrebbe avuto modo di imporsi come nuovo imperatore. Spesso peraltro gli attori storici agiscono consapevolmente per un obbiettivo portando di fatto a risultati diversi per via della relazione tra le forze sociali e così via
Dipende come la vedi, perché io ti posso rispondere che se al posto di Napoleone, Hitler, Cesare... ci fossero state altre persone la storia sarebbe diversa. Quella di cui parli tu è la base sociale indispensabile da cui nascono i cambiamenti, ma la direzione di quei cambiamenti può cambiare drasticamente a seconda di chi guida il cambiamento
@@arkanight La storia sarebbe sicuramente stata diversa, e probabilmente lo sarebbe anche (seppur in misura minore) senza me o te. Ma il fatto è che anche chi "fa" la storia non lo fa consapevolmente e soprattutto non lo fa in maniera diretta. Nel senso: ciò che è scaturito dalle guerre napoleoniche non è in alcun modo ciò che Napoleone coscientemente voleva, così come non lo sono state le conseguenze della seconda guerra mondiale rispetto a Hitler, anche perché in entrambi i casi parliamo di persone che hanno di fatto perso la loro battaglia (infatti nel caso di Hitler in realtà le conseguenze sono praticamente state il contrario esatto del suo scopo, con il trionfo da una parte delle liberaldemocrazie e dall'altra del bolscevismo). Ma il discorso rimane anche per chi l'ha vinta: poco ma sicuro Cesare non aveva minimamente in mente il futuro impero romano quando si proclamò dittatore, eppure la sua azione politica fu parte del motivo per cui avvenne effettivamente tale passaggio dalla Repubblica all'Impero