L'etica epicurea [Dentro alla filosofia, episodio 72]

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  • Опубліковано 26 лис 2024

КОМЕНТАРІ • 6

  • @paolabusacchi5179
    @paolabusacchi5179 2 роки тому +2

    Complimenti professore lei è bravissimo

  • @aristideleone3674
    @aristideleone3674 Рік тому

    Ti ringrazio sempre per le spiegazioni molto chiare e per certi approfondimenti ben fatti. Tuttavia la spiegazione del piacere non mi convince molto. D'accordo che è di natura materiale, così come l'anima lo è, ma a me sembra che Epicuro si riferisca anche al piacere "mentale", quando per esempio dice che "è più piacevole fare il bene che riceverlo". I quattro fattori del quadrifarmaco possono essere raggruppati in due categorie: i primi due (timore degli Dei e timore della morte)sono per il conseguimento del dell'atarassia, quindi il piacere dell'anima; gli altri due (mancanza del piacere e dolore fisico) sono per conseguire il piacere fisico. L'atarassia è l'imperturbabilità delle emozioni che sono nell'anima; l'aponia è il superamento del dolore fisico. Ma questo dolore fisico dipende anche dall'anima, infatti quando il dolore è presente essa deve accettarlo e vederlo come momentaneo o come cronico e meno doloroso. Del resto Epicuro conviveva con problemi cronici di salute e non poteva intendere che l'aponia significasse l'assenza permanente del dolore fisico (non è naturale).

  • @carmelocaruso4550
    @carmelocaruso4550 2 роки тому +1

    Mamma mia unta roba positiva!. Condivido quasi tutto di questo affascinante e ricco pensiero. Non condivido per esempio il disinteresse per la politica, qui vedo un saggio vittima del qualunquismo, in realtà la politica, parafrasando una sua frase, è un bene necessario. In seconda battuta, non tutti i dolori sono solo passeggeri, c'è ne sono alcuni permanenti, atroci e, a volte irreversibili. Mi domando e ti domando, Epicuro ne era consapevole e, se,si, cosa propone in alternativa? Forse il suicidio come per gli stoici?,

    • @scrip79
      @scrip79  2 роки тому +2

      Sì, alcune massime epicuree sembrano aprire alla possibilità del suicidio, nei casi in cui il dolore non sia superabile. La più famosa di queste massime è questa: «È una sventura vivere nella necessità, ma vivere nella necessità non è per niente necessario».

    • @carmelocaruso4550
      @carmelocaruso4550 2 роки тому

      @@scrip79 Grazie

  • @CamataEmanuele
    @CamataEmanuele 2 роки тому +1

    2022.02.15 A