Lancio due suggestioni 1)a questo punto non sarebbe più efficace far rivivere l'esperienza con un ipnosi Erikssoniana? 2) questi sono ricordi coscienti, non sarebbe più interessante farlo il lavoro su ricordi precedentemente rimossi e poi portati alla luce con la psicoanalisi ad esempio? 3)non sarebbe opportuno implementare il rapporto di transfert con la reverie? (Tecnica terapeutica filo bioniana) 4) se si vuole far allenare il paziente fuori dalla seduta non sarebbe meglio rendere prima chiari i suoi oggetti intrusivi? Dato che l'allenamento consisterebbe nell'affrontarli.
possiamo avere una traduzione in termini di neuroimmagine dei pattern neurovegetativi, in questo modo avremo un correlato degli schemi interni al paziente in termini fisico chimici . In questo modo il processo terapeutico potrà essere automatizzato . Dall’ esposizione del paziente a scenari virtuali possiamo avere delle neuroimmagini dei pattern neurovegetativi e da questi risalire agli schemi disfunzionali interni al paziente . Qualora vengano istituite tutte le correlazioni tra schemi disfunzionali e pattern neurovegetativi relativi
Ma come si fa a dire come dice al minuto nove che le terapie dinamiche sono tutto sommato basate sulle chiacchiere!? Il qui e ora del transfert e controtransfert ha poco a che vedere con la verbalizzazione, e anche la posizione dell'analista per i lacaniani. Il cognitivismo ha forse bisogno di una quarta e quinta ondata ancora
Quando ci sono dei casi certificati di violenza domestica in cui sono coinvolti dei minori e qui che questi nuovi approcci dovrebbero essere sperimentati per entrare in aiuto delle persone - bisogna far entrare la realtà virtuale in questi scenari, per creare benessere per il cittadino postmoderno abituato ad un rapporto quotidiano con il mondo digitale . Il benessere deve essere alla portata di tutti, la riscrittura dei propri scenari mentali deve essere una possibilità per tutti ! Cosa aspettiamo a farlo ? quanti ragazzi dovranno chiudersi nella loro camera in seguito ad episodi di bullismo senza che nessuno spieghi loro come provare a cambiare i loro vissuti dolorosi ? è ora che i pazienti siano messi in grado di guarirsi da soli perché è vergognosa la mercificazione del dolore delle persone presente in tutto il mondo degli psi
Grazie. Mille. Bravissima. Dottore
Lancio due suggestioni
1)a questo punto non sarebbe più efficace far rivivere l'esperienza con un ipnosi Erikssoniana?
2) questi sono ricordi coscienti, non sarebbe più interessante farlo il lavoro su ricordi precedentemente rimossi e poi portati alla luce con la psicoanalisi ad esempio?
3)non sarebbe opportuno implementare il rapporto di transfert con la reverie? (Tecnica terapeutica filo bioniana)
4) se si vuole far allenare il paziente fuori dalla seduta non sarebbe meglio rendere prima chiari i suoi oggetti intrusivi? Dato che l'allenamento consisterebbe nell'affrontarli.
Il transfert è un aspetto espositivo della terapia, se affrontato nel qui e ora
possiamo avere una traduzione in termini di neuroimmagine dei pattern neurovegetativi,
in questo modo avremo un correlato degli schemi interni al paziente in termini
fisico chimici . In questo modo il processo terapeutico potrà essere automatizzato . Dall’ esposizione del
paziente a scenari virtuali possiamo avere delle neuroimmagini dei pattern
neurovegetativi e da questi risalire agli schemi disfunzionali interni al
paziente . Qualora vengano istituite tutte le correlazioni tra schemi
disfunzionali e pattern neurovegetativi relativi
Ma come si fa a dire come dice al minuto nove che le terapie dinamiche sono tutto sommato basate sulle chiacchiere!? Il qui e ora del transfert e controtransfert ha poco a che vedere con la verbalizzazione, e anche la posizione dell'analista per i lacaniani.
Il cognitivismo ha forse bisogno di una quarta e quinta ondata ancora
Quando ci sono dei casi certificati di violenza domestica in cui sono coinvolti dei minori e qui che questi nuovi approcci dovrebbero essere sperimentati per entrare in aiuto delle persone - bisogna far entrare la realtà virtuale in questi scenari, per creare benessere per il cittadino postmoderno abituato ad un rapporto quotidiano con il mondo digitale . Il benessere deve essere alla portata di tutti, la riscrittura dei propri scenari mentali deve essere una possibilità per tutti ! Cosa aspettiamo a farlo ? quanti ragazzi dovranno chiudersi nella loro camera in seguito ad episodi di bullismo senza che nessuno spieghi loro come provare a cambiare i loro vissuti dolorosi ? è ora che i pazienti siano messi in grado di guarirsi da soli perché è vergognosa la mercificazione del dolore delle persone presente in tutto il mondo degli psi
Lo sai che stai delirando si?
@@carlochimisso941 non penso - un domani ci sarà sicuramente un unione tra realtà virtuale e psicologia. Bisogna guardare al futuro