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Purtroppo arrivo tardi ad ascoltare questa bella puntata, che però mi ha fatto tornare in mente un saggio di George Orwell intitolato “Nel ventre della balena” che dice cose simili alle tesi di Siti. La migliore letteratura tra gli anni Venti e Trenta (è la tesi di Orwell) ripudiava le buone intenzioni, mentre quella “impegnata” a promuovere valori democratici o una qualsiasi etica, per quanto ammirevole in linea di principio, risultava artisticamente più debole.
9:15 - Posto che ho letto quasi tutto di Siti, con la massima, massima ammirazione, questa cosa di 'Madame Bovary c'est moi' sarebbe tempo di riaccompagnarla al reparto di Filologia: René Descharmes (che nome, altro che des Esseintes...), nella sua tesi del 1909 "Flaubert. Sa vie, son caractère et ses idées avant 1857" scrive: «Une personne qui a connu très intimement Mlle Amélie Bosquet, la correspondante de Flaubert, me racontait dernièrement que Mlle Bosquet ayant demandé au romancier d’où il avait tiré le personnage de Mme Bovary, il aurait répondu très nettement, et plusieurs fois répété : « Mme Bovary, c’est moi ! - D’après moi ». Insomma, un sentito dire di un sentito dire (quattro gradi di libertà: un po' come prendere la mira da una nave). Il misterioso intermediario, pur se collocato "très intimement" - (precipitandoci avventurosamente in piene 'Liaisons dangereuses' letterarie) resta romanticamente anonimo - p.s. e quel salottiero 'dernièrement'? O anonima, naturalmente... p.p.s.s. nel caso si accettasse il 'C'est moi', si potrebbe discutere ancora legittimamente, per Madame Bovary, di una 'Personaggia'?
1:24 La letteratura deve cambiare il mondo in meglio o ha un altro scopo?
2:53 Forma e sostanza del messaggio letterario: oggi forse c’è un po’ di confusione
9:42 La critica letteraria che si fa scienza per autolegittimarsi e la spinta dal basso a equiparare tutte le opere
22:30 La rimozione dell’inconscio come conseguenza della standardizzazione; profondità e superficie
25:12 “I discorsi d’odio” messi in discussione nel mondo culturale ma legittimati dai social media
27:52 La lingua determina il mondo? Cambiare il nome a qualcosa può cambiare la società?
35:11 La letteratura e l’ambiguità: il suo valore
36:57 “Le canzoni, i libri sono tutte belli perché sono tutte sinceri”: cosa rende un libro degno di interesse?
43:41 La presunzione di stupidità del lettore: la letteratura a tavolino
46:45 La stereotipizzazione dei personaggi della letteratura di oggi; l’esempio del trafficante e dell’immigrato
49:34 Discorsi d’odio e discorsi d’odio: due pesi due misure
52:22 Esprimere giudizi di valore: l’esempio del canone letterario; parità di genere nella letteratura
57:53 La cultura “woke”: appartenere a un gruppo è la prima caratteristica dell’essere umano
1:01:14 Il fenomeno Barbara d’Urso e le contraddizioni della TV verità: la pornografia dei sentimenti
1:03:42 La reazione di Carofiglio e altri al libro: alcuni chiarimenti sull’impegno per il male e per il bene
1:09:51 Le tecniche letterarie dell’Illuminismo (ironia, il rovesciamento paradossale) che ritornano oggi, ma si adattano a regimi in cui è evidente il nemico
1:12:44 La Cancel Culture in USA e in Italia
1:15:27 Qual è e quale sarà il ruolo della letteratura “di ricerca” , ovvero quella che scava oltre gli stereotipi? L’auspicio di una “letteratura aumentata”
Eccellente. Grazie.
Questo canale merita più iscritti.
Purtroppo arrivo tardi ad ascoltare questa bella puntata, che però mi ha fatto tornare in mente un saggio di George Orwell intitolato “Nel ventre della balena” che dice cose simili alle tesi di Siti. La migliore letteratura tra gli anni Venti e Trenta (è la tesi di Orwell) ripudiava le buone intenzioni, mentre quella “impegnata” a promuovere valori democratici o una qualsiasi etica, per quanto ammirevole in linea di principio, risultava artisticamente più debole.
ti amo Walter
Grande Daniele! il miglior podcast di contenuti in italia al momento!
9:15 - Posto che ho letto quasi tutto di Siti, con la massima, massima ammirazione, questa cosa di 'Madame Bovary c'est moi' sarebbe tempo di riaccompagnarla al reparto di Filologia: René Descharmes (che nome, altro che des Esseintes...), nella sua tesi del 1909 "Flaubert. Sa vie, son caractère et ses idées avant 1857" scrive:
«Une personne qui a connu très intimement Mlle Amélie Bosquet, la correspondante de Flaubert, me racontait dernièrement que Mlle Bosquet ayant demandé au romancier d’où il avait tiré le personnage de Mme Bovary, il aurait répondu très nettement, et plusieurs fois répété : « Mme Bovary, c’est moi ! - D’après moi ». Insomma, un sentito dire di un sentito dire (quattro gradi di libertà: un po' come prendere la mira da una nave). Il misterioso intermediario, pur se collocato "très intimement" - (precipitandoci avventurosamente in piene 'Liaisons dangereuses' letterarie) resta romanticamente anonimo - p.s. e quel salottiero 'dernièrement'? O anonima, naturalmente... p.p.s.s. nel caso si accettasse il 'C'est moi', si potrebbe discutere ancora legittimamente, per Madame Bovary, di una 'Personaggia'?
Splendido e coraggioso.
Bellissimo! Complimenti.
45:19 Elena Ferrante, per esempio.
Grande Siti!!!
Ciao Daniele!
Ti hanno bannato?