i mandarini si formavano su Confucio e per questo non avevano le macchine a vapore, nello stesso periodo in occidente si costruivano macchine a vapore e si formavano lo stesso sui classici.
grazie ragazzi, uno dei vostri migliori video di sempre, una rimozione di incrostazioni secolare... Tutta 'sta gente e non parlo degli studenti ma dei loro dei professori che legano il futuro delle future generazioni alla sfortuna.... Gente miserabile che avrebbe voluto fare del loro hobby un motivo di sopravvivenza troppo difficile la matematica, che tra l'altro al loro livello era anch'essa un linguaggio. Grazie ancora per il video, speriamo che i professori di greco antico trovino un lavoro vero.
8:30 basterebbe far leggere Calvino, che oltre a essere una lettura godibilissima e ancora moderna, scriveva pure in un Italiano eccellente. che poi i classici belli da leggere anche nel 2024, come Calvino, Pavese, Twain, Orwell, in realtà li fanno leggere, però come letture estive... invece in classe, durante l'anno, sempre la solita sbobba gentiliana e non ci si schioda da lì
@@blacknotecamp1076 C'è poco tempo: o si fanno alcuni autori bene o se ne fanno tanti male. Studiare le biografie, gli elenchi delle opere e leggere 2-3 pagine di estratti per autore non è studiare letteratura.
Era un discorso importante, ma è stato condotto in modo molto riduttivo. Certo, si può riformare la scuola nel senso proposto da Boldrin (percorso unico fino a 16 anni, livelli progressivamente diversi a seconda delle capacità e propensioni), ma cancellare gli autori classici dai programmi scolastici sarebbe un delitto civico. Sul liceo classico, è carente di matematica, a differenza di quello scientifico. Quindi è preferibile lo scientifico perché la matematica è il codice di ogni sapere intelligente, è imprescindibile. La maggior parte degli studenti del classico sceglierà infatti percorsi umanistico-giuridici, a parte qualcuno particolarmente brillante. E il successo universitario dei liceali classici dipende anche dal loro livello pregresso (di solito sono già fra i più bravi), dall’estrazione e dagli stimoli ricevuti in famiglia, ecc. Chi proviene dal liceo scientifico si distribuisce meglio nei vari ambiti del sapere ed ha più strumenti per riuscire.
@@francescoonorato465 non tutti, certo, ma la maggior parte delle persone che conosco, anche se magari il mio campione non è rappresentativo del totale…
Questo discorso è l'altra faccia della medaglia costituita dall'idealismo egualitario del 68': il parossismo dell'utilitarismo che, ragionando sull'utilità intrinseca delle cose, rende evanescente e vacuo il concetto stesso di utilità. Il problema della scuola attuale è che si fa sempre meno, per innumerevoli motivi: dalla competenza dubbia di certi docenti, all'attenzione spasmodica dei genitori per il voto a prescindere dalla preparazione; dalla presenza sempre più numerosa di ragazzi stranieri che a volte non parlano nemmeno l'italiano alla refrattarietà dei ragazzi a qualsiasi forma di rigore, e chi più ne ha ne metta. E la proposta che fa Boldrin coincide con quella di una scuola americana, in cui il sapere è suddiviso in paratie stagne, in cui, se non ti piace algebra, studi geometria o statistica, come se fossero delle scarpe indossabili una il venerdì, l'altra il sabato. Un concetto di cultura amorfa, priva di riferimenti, votato a un utile che per sua stessa definizione è mutevole e destinato a un'obsolescenza certa. Il presupposto da cui partono è che lo studio della cultura classica consista unicamente nella traduzione di due opere classiche, presupposto falso e miope: lo spiega bene Lucio Russo nel suo "Perché la cultura classica". Il motivo principale dello studio della cultura classica risiede nel riconoscimento che la cultura occidentale, nelle sue molteplici forme, è nata e si è sviluppata da idee e teorie risalenti all'epoca ellenistica le quali hanno rappresentato il presupposto epistemologico e scientifico delle discipline oggi studiate nelle scuole occidentali. L'impostazione assiomatica delle teorie scientifiche, il metodo scientifico, le idee alla base delle nostre democrazie, lo studio della grammatica come analisi grammaticale, logica e del periodo, l'astronomia... persino il concetto della sfericità della terra risale a un'argomentazione di Archimede in un trattato di idrostatica: praticamente il 99% della nostra cultura trae radici dalla cultura classica che è l'unica che possa ambire a dare un senso unitario alle discipline studiate nelle scuole. La cultura classica andrebbe rivisitata e rafforzata, non mutilata in favore di un idiota utilitarismo di cui non si riescono a tracciare nemmeno i contorni. Leggete il libro di Lucio Russo e poi tornate a vedere questo video, per rendervi conto di quanto sia ridicolo.
@carmelocipriano1225 perdonami studiare gli elementi di Euclide consente di avere un'idea concreta di cosa sia un modello assiomatico che interpreti un particolare ambito della realtà, nella fattispecie la geometria elementare piana. Concetti geometrici fondamentali, che, all'atto pratico, vengono applicati anche nello studio di materie ben più avanzate e da un punto di vista epistemologico, nella loro esposizione teorica di Euclide, consentono di capire cosa siano gli assiomi della teoria dei numeri reali che studi alla prima lezione di analisi matematica a ingegneria. Di quali discorsi spicci stai parlando? Il problema in realtà è che studiare gli elementi di Euclide è estremamente laborioso e generalmente è detestato dagli studenti dei primi anni delle superiori abituati a fare geometria con soli e banali esempi numerici mediante formule imparate a memoria e dimenticate dopo cinque minuti. Tra l'altro studiare le dimostrazioni di Euclide ti consente di capire i fondamenti delle dimostrazioni di matematica ben più avanzata e astratta. Ripeto, la cultura classica non è solo rappresentata da due testi umanistici greco romani, ma rappresenta nella sua interezza la base della cultura occidentale. Oggi è studiata da schifo e qui al posto di riflettere su come valorizzarla, la si vuole sostituire con il nulla: un "utile" che nel giro di vent'anni è obsoleto.
Madonna che barba... La solita invettiva boomer contro l'utilitarismo e le discipline stem... Ecco perché gli italiani resteranno sempre degli incapaci falliti. Continua pure a criticare gli americani, intanto loro hanno aumentato la tua aspettativa di vita fino a 80 anni, non lo ha fatto mica Dante! 😂😂😂
@@michaelolivieri1516 presumo che lei abbia frainteso le parole di Carmelo che cercavano di avvalorare le sue idee sminuendo il video a chiacchiere da bar. Io non mi trovo d' accordo. Allo scientifico si studiano Archimede,Talete, Euclide, Pitagora, ma togliendo quelle che sono le "inutilità" non scientifiche. Come l' archè di Talete o il terrapiattismo di Democrito o le tante scemenze dette da molti greci antichi. Nello studio della geometria e della matematica c'è poca attenzione sulla definizione logica di assioma postulato etc e su questo possiamo concordare. Riguardo alle considerazioni sulla comprensione del metodo scientifico, delle teorie scientifiche, dell' astronomia, è ovvio che gli antichi abbiano contribuito ma non è studiandoli come si fa con le lettere antiche che si può riuscire a trovare la verità delle cose. Se fosse vero che gli studi classici siano oltre che fondamentali superiori a quelli puramente scientifici perché ingegneria e medicina non sono dominati da classicisti? Il punto è che il classico non insegna la logica di base che sta dietro ogni cosa ma solo a tradurre il greco e il latino e qualche nozione storica dei tempi passati. Ora mi viene da chiedere quale è la differenza tra tradurre un epitaffio di Marziale o il de bellum gallico rispetto a tradurre e comprendere Sartre direttamente dal francese? Perché nella scuola attuale non ho il diritto di scelta se sto facendo lo scientifico di scegliere secondariamente un percorso di studi diverso sa quello classico?
Studiando filosofia in terza liceo mi sono imbattuto nei paradossi di Zenone. Un paradosso che ben prima di conoscerlo mi ero già posto. Per attraversare una stanza devi attraversare prima la sua metà e ancora prima la metà della sua metà etc sino all' infinito. Il professore ha presentato questo problema ma non si è preoccupato di risolverlo e spiegarcelo. Alla base della risoluzione di questo problema ci sono i concetti di limite, dei gradi di infinito, relatività generale, spiegazione del continum spazio tempo e anche un po' il principio di indeterminazione di Heisenberg. Il professore di filosofia non sapeva nulla di tutto ciò. Perché il classicisti non si focalizzano sulla logica e sulla scientificità ma in grossa buona parte più sull lato artistico emotivo e nozionistico della materia.
...come sempre format che funziona: logica, buonsenso e capacità di esposizione. L’intelligenza messa a disposizione di chi ha voglia di ascoltare....purtroppo troppo pochi....!!!
Il problema non sono quelli che fanno il classico, ma la pessima formazione che danno tutti in generale nel sistema scuola. Una mia amica dopo il classico ha fatto medicina ed ora è anestesista, tante professioni si possono fare dopo il classico dai. Non è questo il problema adesso.
Forse è anche facile capire che apprendere una cultura classica al liceo non implica conseguire automaticamente un formazione classica all'università in ambito umanistico (e, comunque, cosa facciamo: rimaniamo senza storici, filosofi, linguisti?); quante persone hanno frequentato il classico e poi hanno conseguito lauree in economia, ingegneria, medicina e mondo STEM in generale? Non difficile.
In pochi del classico hanno fatto e finito ingegneria, te lo dice uno che ha fatto ingegneria venendo dal istituto tecnico industriale.. Invece dove primeggiano quelli del classico sono medicina e giurisprudenza perché sono abituati a studiare a quantità e anche a memoria. Medicina é difficile perché ci sono dei gran mattoni da studiare e quelli del classico ci sono abituati
@@lelez75esatto! Il problema è che qui in Italia ci servirebbero più laureati in informatica e ingegneria, e non in giurisprudenza, che sono pure troppi
@@valentinaCoder lo so,sono del settore,ma meglio così... altrimenti già prendiamo uno stipendio da fame,se poi diventano tanti anche gli ingegneri ciaone...non basta il tanti devono essere di qualità
Siete abbastanza colti per sapere che quelle che dite sono cose assurde, improponibili, che mi fanno vergognare di essere italiano, se il livello di ipocrisia in certe persone raggiunge questi livelli. Perché questo mito dell'utilità/competenze a discapito della conoscenza è un falso mito che le persone di potere, purtroppo anche di cultura portano avanti soprattutto verso gli ultimi anni. Mi chiedo come si possano avere le competenze senza conoscenze, l'utilità senza ciò che a chi fa comodo viene etichettato per inutile. Ma se un biologo/ricercatore/ingegnere non sa scrivere che razza di biologo può essere? Se un ragazzo non ha una vasta cultura, variegata, specie se classica, quale taglio critico può avere nei suoi studi, come può formarsi come cittadino a 360°? Voi potete permettervi di dire che un liceo classico è poco utile per i ragazzi perché avete abbastanza soldi, e probabilmente una buona cultura. Purtroppo mi accorgo che proprio coloro che hanno i soldi vogliono i nostri ragazzi senza un taglio critico, degli automi programmati che possano obbedire agli ordini e che possano essere più utili che creativi, perché potrebbero diventare più ricchi e importanti di voi e dei vostri figli. Leggere i classici ci fa capire chi siamo, come siamo, è la scuola di noi stessi, ci fa scoprire la nostra identità, ci rende uomini, e non persone mediocri come molti vorrebbero. Esistono tanti scienziati, medici ecc. che vengono da una formazione umanistica, che hanno dedicato 5 anni della loro vita principalmente allo studio della filosofia, della letteratura, del greco e del latino. Queste materie, insieme ai loro studi universitari, li hanno resi gli uomini di oggi e nessuno di questi recrimina il proprio percorso. Leggere i classici non significa sapere come finisce l'Orlando Furioso, ma significa crescere come persone, maturare dentro, creare della basi per gli uomini che saremo domani. Sempre che questo sia permesso da chi purtroppo ci vuole come dei piccoli burattini più improntati a ubbidire che a pensare, più adatti a scegliere che a decidere.
Rispetto all'indirizzo tradizionale del liceo scientifico, al classico si fa in più solo greco, e si fanno meno matematica e inglese. Poi italiano, storia, filosofia, latino dovrebbero seguire gli stessi programmi. In che modo fare meno matematica e inglese ma più greco aprirebbe la mente, svilupperebbe il senso critico etc? Studiare i classici greci è formativo, OK, ma studiare la letteratura inglese no? Non è che studiare greco ti apre il cervello mentre studiare la letteratura inglese e più matematica te lo chiude! Questa spocchia non la capisco. Il discorsi di "tanti scienziati da una formazione umanistica" è falsato, perché storicamente il classico attraeva gli studenti più studiosi e provenienti da ceti più colti ed agiati, che sarebbero andati bene anche in altri percorsi di studi. Il classico attraeva gli studenti migliori, non li rendeva migliori. Ma ovviamente chi ha studiato tanto greco e poca matematica e statistica non se ne rende conto...
@@ukuserfulvatti a vedere su Wikipedia il numero di ore delle varie materie di liceo classico e scientifico perché stai facendo dei grossi errori. Nel 1992 le ore di inglese di classico e scientifico sono state equiparate. Poi, nel 2010 la riforma Gelmini ha ridotto le ore di latino e storia allo scientifico tradizionale. Anche se al classico ci sono molte meno ore di matematica, negli ultimissimi anni i programmi sono gli stessi dello scientifico, tanto che tutti gli studenti del classico escono sapendo risolvere un integrale definito. Il livello medio degli studenti dello scientifico negli ultimissimi anni è vergognoso in qualsiasi materia che non sia matematica e fisica. Ne ho avuto la prova dando ripetizioni. Ho amici che insegnano allo scientifico che si lamentano che gli studenti non capiscono quello che leggono e non riescono a comprendere il testo di biologia, mentre i colleghi biologi che insegnano al classico hanno grosse soddisfazioni. Nel 2016, dando ripetizioni di latino a studenti dello scientifico, ho constatato che non sempre i professori di latino oggigiorno fanno fare la grammatica latina allo scientifico, ma ne trattano solo la letteratura. Nel 2009, la mia prof. di matematica del classico se ne era venuta lì disgustata dopo aver insegnato per anni matematica e fisica al triennio scientifico, spiegando che la ragione per cui se ne era andata era il livello penoso degli studenti dello scientifico mentre al classico gli studenti erano più ricettivi. Ti ho fatto un'arringa maleducata e offensiva, ma i dati che ti ho proposto sono veritieri, e la ragione del mio sdegno è il tuo atteggiamento. È già la seconda risposta che ti mando questa sera (l'altra la trovi dopo la risposta che hai mandato alla persona che ha imparato quattro lingue) e entrambe le volte mi ha scioccato il fatto che tu da un lato critichi chi non dimostra le proprie affermazioni, dall'altro, per ben due volte, hai fatto tutta una serie di affermazioni che se avessi scavato un minimo, avresti scoperto essere false. Ribadisco che (lo puoi verificare su Wikipedia o qualunque altro sito) le ore di inglese al classico e allo scientifico sono esattamente le stesse tanto che gli studenti del classico risultano i migliori nelle lingue straniere. In passato, per i nati prima del 1978, al classico la lingua straniera si faceva solo i primi due anni. Ciò era dovuto alla riforma Bottai del 1940. All'epoca c'era Mussolini e c'era il divieto di parlare le lingue straniere da parte della classe dirigente. Siccome quelli del classico erano gli unici a poter studiare lettere, legge e medicina, e quindi gli unici a poter formare la classe dirigente, era già tanto se studiavano la lingua straniera per soli due anni. A partire dal 1992 molti licei classici si sono forniti di una due lingue straniere per 5 anni. Io per esempio ho fatto inglese, tedesco, greco, latino e italiano, tutti e 5 per 5 anni. Anche altre affermazioni che tu muovi sono false. Per esempio fino al 2010 le ore di latino erano le stesse al classico e allo scientifico, ora allo scientifico tradizionale sono state sensibilmente ridotte mentre a scienze applicate latino non c'è proprio
@@federicomazzi1195 Falso. Nel 1992 fu istituito il liceo classico europeo, ma ancora a fine anni '90 era possibile finire il liceo classico facendo meno inglese e meno matematica del liceo scientifico. Siccome tu non hai un metodo scientifico, ti attacchi a singoli aneddoti senza valore. Io non ti ho parlato dei professori di matematica che conosco, frustrati di insegnare in licei classici permeati da un senso che la matematica fosse inutile e che studiare materie classiche fosse superiore, perché sono appunto aneddoti. Le differenze di cui mi dici, se vere, non sono dovute al programma, ma al fatto che il classico storicamente attraeva studenti più studiosi e più benestanti, che sarebbero andati bene anche in altri indirizzi. È quello che gli statistici chiamano "selection bias" - e che i classicisti non sanno cosa sia. Per quale motivo sarebbe indispensabile una cultura classica per avere un senso critico? Tu hai dimostrato di non averne. Leggiti "Calling Bullshit" di due scienziati americani, o "Candle in the dark", del fisico Carl Sagan. Parlano di come applicare scetticismo e spirito critico per valutare le ipotesi che ci vengono proposte. Secondo questo metodo scientifico, critico, analitico, tu non hai dimostrato assolutamente nulla di quanto detto, ma ti sei limitato a proporre aneddoti dalla dubbia significatività
Ad ingegneria c'erano quelli del classico e facevano una gran fatica, spesso abbandonavano, ma quello che arrivava alla fine era veramente forte...in realtà non grazie al classico....era intelligente di suo, tutto qui.
Non c'è niente da fare, non ci arrivano. Pensano che il tizio X sia bravo perché "lo ha formato la scuola". Tutti convinti della blank slate theory in Italia.
1:06 per anni mi son sentito dire che la mancanza di latino (sostituito da Sistemi e programmazione) snaturava il liceo scientifico tecnologico. Fino a renderlo quasi inutile. “Ma come farai ad avere poi una mente aperta?” . Chissà quanto avrei invece potuto essere aperto..non lo saprò mai.
Io ho studiato allo scientifico con indirizzo tradizionale (perciò con latino), e ora sono programmatore in ambito R&D. Tornando indietro probabilmente farei la stessa scelta, ma solo perché il latino (pur odiandolo, confesso) mi ha esposto a moltissima letteratura interessante. A mio avviso è quello il valore aggiunto del latino, nient'altro. La storia che "ti apre la mente" è campata per aria; studiare logica, sistemi, e programmazione è molto più illuminante del latino da quel punto di vista.
@@Quickstep1716Io ho fatto lo scientifico 'con il latino'. Dopo lauree, dottorato, 7 anni fuori, diversi lavori in due continenti posso dire che, per me, il latino' non è servito ad un cazzo 😊
Piuttosto che chiudere il classico bisognerebbe accorpare e mettere a numero fortemente chiuso le seguenti facoltà: giurisprudenza, lettere classiche e moderne, storia, filosofia, scienze politiche, sociologia, psicologia, beni culturali e storia dell'arte, scienze della comunicazione, etc. Aiutatemi a completare la lista...
@@marcome1953 non male. In effetti, come società abbiamo bisogno di tanti medici (non necessariamente altamente specializzati, ma tanti medici di base) e pochi, eccellenti intellettuali
@@andreageuna6649piccolo problema, non è che se impedisci ad una persona di studiare filosofia allora questo andrà a fare il medico o l'ingegnere. Gli staresti solo impedendo di essere felice.
@@slavianalbanovich9025fino ad un certo punto, perché buona parte di quelli che vanno a fare i corsi di laurea sopra citati cercano una laurea facile per potersi porre da laureati nel mondo del lavoro, complice anche la quasi nulla selettività specifica della maggior parte dei concorsi pubblici. Il problema è che nel pubblico si accede anche ai posti dirigenziali con lauree a caso, di fatti i posti pubblici sono infarciti di dirigenti laureati in lettere moderne.
Sono d'accordissimo nel personalizzare il percorso scolastico, non scegliendo un indirizzo prestabilito, ma creando ad hoc un unico grande liceo dove lo studente crea la sua formazione, il suo percorso scolastico: sempre mettendo dei livelli minimi per superare l'anno. Magari, a fine percorso, per avere il diploma devi avere dei livelli specifici in alcune materie propedeutiche, ad esempio: l'Italiano( da livello 3 in poi si parla di letteratura) la matematica, la scienza( magari quest' ultima la suddividi in materie come chimica, biologia, e fisica ), l'informatica, la storia, lingua inglese e una materia a scelta dove hai il massimo livello, tipo sociologia, economia, latino, storia dell'arte . Cercherei di tarare i livelli minimi in base a quelle che sono le disponibilità dei percorsi universitari e lavorativi. Potremmo dividere le materie in 5 livelli. Facciamo un esempio: lo studente per conseguire il diploma deve raggiungere i seguenti livelli: italiano Lv 5(+voto), matematica Lv 3, scienze lv 4, storia lv 3, inglese lv 3, materia a scelta lv 5.
Sarebbe già un passo in avanti aggiornare semplicemente i programmi ed evitare di basare tutto l'apprendimento su becero nozionismo mnemonico. Invece, il massimo che abbiamo in Italia sono i banchi a rotelle e il liceo del made in Italy.
Il più grande problema è che in Italia non abbiamo rispetto per la cultura scientifica, e abbiamo invece delle idee di preparazione e cultura molto limitanti. Allo scientifico la preparazione nelle materie umanistiche è spesso più debole, ma difficilmente trovi mai ragazzi che annunciano fieri di non saper mettere le H al posto giusto e di non saper usare i congiuntivi. Al classico, invece, il rifiuto totale e l'odio per la matematica sono pressoché la norma, zero stigma sociale annesso. La matematica e le scienze non vengono viste come parti integranti del proprio bagaglio culturale, ma quasi come una distrazione, qualcosa che in un mondo ideale andrebbe sacrificato per fare ancora più spazio alle materie "che aprono la mente". È impossibile pretendere rispetto per l'istruzione classica se la cortesia non viene ricambiata.
Esatto. Questo fu il motivo che a suo tempo mi spinse a scegliere lo scientifico; perché è l'unica vera scuola "completa" che abbiamo in Italia, dal momento che considera materie umanistiche e scientifiche di pari livello in importanza. Il classico no, è evidente come consideri le prime superiori, che è una bestialità.
In Spagna scegli il percorso "specializzante" a 15/16 anni quando fai il Bachillerato, che sono due anni di preparazione all'università, per chi vorrà farla oppure di preparazione al lavoro, ma credo Boldrin lo sappia
Illuminante è stato l'esempio dei mandarini cinesi. Imparare senza contatto con la realtà porta a sbattere malamente. Il fatto che certe materie "aprano la mente" dovrebbe essere messo in proporzione: in Italia chi ha poca voglia di studiare non si segna al classico e chi ha imparato un metodo di studio per il greco e/o il latino è probabilmente già di suo una persona portata a studiare, quindi è facile che all'università avrà soddisfazioni, ma le avrebbe avute anche senza quelle due materie. Troppo spesso si usano i soli risultati positivi per giustificare le ipotesi.
Il 'aprano la mente' ormai è un meme. Io resto basito di quanti "studiati" non riescano a capire che, soprattutto fino a qualche lustro fa "i campioni" di chi facesse liceo, specie il classico, o invece un tecnico, erano completamente diversi, non omogenei, a priori per: 1) esser book-smart 2) avere un minimo di voglia di studiare 3) background (culturale/economico) della famiglia - mentre, vabbe', il 'professionale' da me era quasi visto alla stegua del "riformatorio". Quello e l'altra cosa è il far fatica ad introiettareil concetto di 'opportunity cost'. Immaginiamoci. Per la cronaca, personalmente ho fatto lo Scientifico, non il Classico, quindi almeno il greco me lo sono scampato. Però, ad esempio, al posto del Latino (tra l'altro 5 ore latino, 3 ore inglese) pur dovendo restare "nell'umanistico" avrei fatto più volentieri, chessò, tedesco; tedesco che peraltro ha a sua volta pure le declinazioni. In quanto non trovo che il latino mi abbia magicamente "aperto la mente".
tra l'altro l'incapacità di riconoscere questa fallacia grande come una casa e invece ripeterla è proprio la *dimostrazione* che studiare i classici non rende migliori nel ragionamento logico
in realtà no, questa idea che i mandarini studiavano solo Confucio e per questo non hanno installato le macchine a vapore fa ridere visto che le stesse elite europee che installavano i primi macchinari a vapore si erano tutte formate sui classici.
Hai colto perfettamente il punto. Gli studenti bravi vanno al classico perché il classico è la scuola di quelli bravi. è un meccanismo di autoselezione.
Non saprei. Io sono perito industriale e poi ingegnere e sento che mi manca la formazione che avrei potuto avere allo scientifico. Sul classico ho qualche riserva, perchè penso che il più delle volte chi lo sceglie poi prosegue con facoltà che non danno sbocchi. Io non mi spingerei a dire che va abolito, ma di sicuro bisogna potenziare l'istruzione STEM
Ho fatto ragioneria e posso dire che è meglio il classico, le cose tecniche che ho studiato quando ho finito non servivano a nulla: stenografia, dattilografia, la tecnica bancaria era superata....la scuola prima deve formare la persona e dare una forma mentis, se fai quello sara l'azienda poi a formare il lavoratore ( anche perché con il contratto di apprendistato non pagano i contributi x questo) con buoni risultati perché la persona è matura.
Quelli del classico devono essere pochi, appassionati e dopo gli studi essere pagati bene e portare avanti la cultura del classico...a quel punto avrebbero una dignità e un lavoro...pochi ma buoni e a quel punto utili
sono già pochi: 4% del totale. questi due qui sopra, boldrin in particolare, sono riusciti a convincere il gruppetto di imbecilli che li supporta che le loro opinioni personali (acquisite in gioventù e mai messe in discussione) siano le necessarie opinioni seguenti logicamente da una lettura lucida e supportata da dati della realtà. dopo questo video (e dopo aver sentito certe uscite di boldrin su israele e palestina) rivaluto in negativo un progetto che prima quanto meno attirava la mia attenzione
@@riccardo.accorsi In pratica non te ne frega un cazzo del discorso scuola. Boldrin ha detto che ammazzare i civili è disumano e siccome ad ammazzarli questa volta sono quelli della fazione di cui senti di far parte ti ha deluso.
É esattamente il ragionamento che ho fatto insieme ai miei genitori quando si rifletteva sulla scuola al termine dei miei studi superiori...ho fatto il classico e l ho terminato con difficoltà e poi ho preso un altra strada........ma queste riflessioni sono le mie
Il problema è che cambiare tipo di scuola superiore in Italia è complicato assai. Praticamente uno si ritrova incastrato a 14 anni per via di alcune favole che certi adulti ripetano a pappagallo a 12-13enni. Nelle scuole superiori grandi negli USA, ad esempio, c'è più flessibilità, certe materie le puoi abbandonare ecc.
Forse un tempo. Ora si fa analisi anche al classico. E comunque gli ingegneri ed i fisici italiani passati alla storia han fatto tutti i quasi tutti il classico
Nella mia tristissima vita scolastica in un tecnico di periferia genovese Più di un insegnante su 2 ambiva al trasferimento al classico come se fosse l MIT
Quel dannato cinque percento che ancora si ostina ad iscriversi al liceo classico... Io non ho parole. Mi raccomando, che questo non sia l'ultimo video su questo tema: fatene almeno un'altra decina, grazie
Ci vuole veramente tanta deficienza per estrarre da questi 17 minuti solo "aboliamo il classico". È un discorso molto più ampio. In ogni caso SI! meglio eliminarlo anche per quel 5%
@@Neosnsoabb5665 Cucciolo, come sei aggressivo dietro ad uno schermo! Per fortuna che ci sei tu, con la tua altissima logica e il corredo di fonti che neanche Moscati, Nigris, Tramma o Barbagli sarebbero riusciti a sviluppare un discorso così pregno di implicazioni per la sociologia dell' educazione o per la didattica generale, complimenti! Auguri per l'abolizione del classico, sicuramente avverrà grazie alla vostra logica e alla vostra spinta.
Grazie al liceo classico ho imparato con estrema velocità 4 lingue straniere e nel lavoro faccio quello che gli americani somari fanno in 4. Grato alla miglior scuola del mondo
Per imparare le lingue basta andare a lavorare per uno o due anni nel Paese di destinazione, ed anzi, le impari più rapidamente, ma si dai, continuiamo pure ad attribuire al classico meriti che non ha! 😂😂😂 Ti parlo da programmatore informatico. Lo sai che un mio collega, un social media manager in gamba, semplicemente dopo le superiori (ha frequentato un professionale), è andato a lavorare in Germania e adesso, dopo molti anni, oltre ovviamente a saper parlare benissimo il tedesco e l'inglese (ha preso delle importanti certificazioni linguistiche), ha aperto una start up e guadagna una barca di soldi in Germania con la sua web Agency? 😂😂 Come vedi il classico non serve a una beata m... 😂
Si vede che al classico non hai imparato il metodo scientifico, perché non hai nemmeno provato a dimostrare in che modo sarebbe stata proprio la formazione classica ad aiutarti con le lingue. Ad esempio, se avessi fatto lo scientifico non avresti studiato il greco ma avresti studiato più inglese.
@@ukuserfulNel 1992 c'è stata una riforma scolastica che ha portato la lingua inglese al classico ai cinque anni. Inoltre, quello che l'utente a cui hai risposto cercava di dire, era che ciò che gli ha permesso di imparare 4 lingue straniere è stato l'aver studiato la grammatica del greco antico, che è di una difficoltà sconcertante. Le grammatiche di tutte le altre lingue sembrano bazzecole a confronto, lo so perché per hobby ho studiato per intere le grammatiche di decine di lingue. Ti posso anche che Leibniz, uno dei due padri del calcolo integrale, aveva una padronanza assoluta della lingua greca antica a soli 12 anni, mentre Newton, l'altro padre del calcolo integrale, studiò solo greco antico dai 12 ai 16 anni. Le tavole di flessione del verbo greco antico ricordano molto i vari metodi di integrazione delle funzioni (per parti, per sostituzione, fratti semplici, Feynman eccetera). Leibniz e Newton presero ispirazione da quelle per creare il calcolo infinitesimale. Mio nonno, che aveva fatto lo scientifico, diceva con ammirazione che all'università gli studenti del classico andavano molto meglio negli esami di analisi. Conoscere il greco antico significa avere delle migliori skills per imparare meglio e più in fretta le lingue straniere e per apprendere svariati campi della matematica come il calcolo tensoriale e l'analisi. Significa comprendere gli etimi dei termini biomedici (te lo dice uno che fa il biologo). Significa avere un insight sulla nascita della biologia: infatti Aristotele inventò vari termini, come 'malacostraci' per designare un taxon di crostacei e 'meroblastico' e 'oloblastico' per designare i due tipi di segmentazione dell'ovocellula. Il dibattito se far studiare o no greco risale al settecento, proprio perché il greco era complessissimo sul piano grammaticale e solo le persone con QI elevatissimo riuscivano a impararlo, a differenza del latino, che invece è semplice. Nel 1923, Gentile creò il liceo scientifico, privato del greco per essere nettamente più facile del classico e fattibile per gente con un QI sotto i 120. Bill Gates, che ha studiato la grammatica del greco antico, forse da autodidatta, ne è rimasto talmente affascinante da definirla 'language with the best mathematical structure'. Una cosa che ho sempre notato con disappunto di voi dello scientifico è che non avete la minima Idea della difficoltà e del sacrificio sconcertante che significhi frequentare un liceo classico. Ma non sto parlando della grammatica dei greco antico, che io adoravo. Sto parlando del carico di lavoro folle a cui eravamo costretti: io facevo a scuola 35 ore a settimana, studiavo 8 ore a pomeriggio, fino alle 2 di notte, tutte le domeniche studiavo 12 ore senza bere un bicchier d'acqua. La materia più pesante per tutti era italiano. Mi ricordo che in una lezione di italiano dell'ultimo anno la prof. ci parlò del principio di indeterninazione di Werner Heisenberg e della posizione di un elettrone intorno al nucleo atomico in quanto la meccanica quantistica rientrava nel programma ministeriale di letteratura italiana visto che aveva avuto un forte impatto sulla letteratura italiana del 1900 e molti autori, come Carlo Emilio Gadda, avevano citato la meccanica quantistica nei propri romanzi.
@federicomazzi1195 Falso. Nel 1992 fu creato l'indirizzo sperimentale del liceo classico europeo, ma non si aumentarono le ore di inglese nel liceo classico tradizionale. Se la grammatica greca fosse davvero così importante per capire altre lingue, non si capisce come mai paesi che non la studiano (Olanda, paesi Scandinavi, Finlandia) parlano inglese così bene, mentre gli italiani no, nemmeno quelli che hanno fatto il classico. Di nuovo: dove sarebbero le tue evidenze? Semmai, uno dei motivi per cui in Italia non si studiano bene le lingue è che si studiano le lingue vive come quelle morte: prima un po' di grammatica e poi via di letteratura. Se il livello di inglese dell'italiano medio è d chet is on d teibol è anche per questo motivo
Mio figlio fa la 5 elementare...sa navigare su un tablet, il PC é superato, sa usare device casalinghi, sa il concetto di rete...server ecc...a scuola qualcosa fanno...ma il resto lo ha appreso in casa guardando noi adulti e usando UA-cam (la loro nuova TV purtroppo...nel bene o nel male)
A me piace molto il sistema irlandese, che sto scoprendo piano piano per via di mio figlio. A 12 anni esiste solo una scuola secondaria, non e' necessario scegliere. O almeno, la scelta si limita a due materie per un triennio e poi altre due per il secondo ciclo di tre anni. Il resto delle materie sono uguali per tutti, per cui l'indirizzo e' molto flessibile. A 12 anni i ragazzi non sanno bene cosa fare da grandi, per cui sottoporli ad una scelta così difficile come un tipo di scuola non ha molto senso per me.
Dual education con apprendistati da un lato e percorso accademico dall'altro, come in tutti i paesi oltralpe. Ma quando le dico, in genere, gli italiani mi rispondono: tutti hanno diritto a studiare...che non c'entra niente con il sistema più pragmatico che utilizzano i nord europei.
@slavianalbanovich9025 già, lo so benissimo ma intanto gli istituti professionali ci sono ma gli italiani restano resta "snob". Tutti al liceo, al ribasso... perché non è così difficile come i licei svizzeri, per esempio. E il tasso di disoccupazione rimane alto. Buona giornata.
Alberto però dire “studiare per la professione” è limitante e fraintendibile, uno dovrebbe studiare per crearsela la professione, non solo per adeguarsi al mercato, anche per crearne di nuovo. Formare un cittadino competente che ha qualcosa da offrire e che non deve accontentarsi necessariamente del primo posto che gli offre la sua posizione socioeconomica. Sennò si resta alla logica di quello che fa ragioneria o l’itis e poi predestinato a stare in quel box mediocre perché quello offre il contesto e perché per il classismo italiano ha stabilito che ciò che deve imparare è quello e non ha il ceto per il liceo e per proseguire gli studi. Poi sicuramente serve meno nozionismo e più personalizzazione dei percorsi, pensiero critico, logica, creatività, educazione finanziaria, civica, digitale, sessuale ed emotiva (e magari meno religione e latino).
Non ha detto quello che dici e ai miei tempi i corsi di ingegneria per metà erano frequentati da quelli del liceo scientifico e per l altra metà da quelli dell ITIS, qualche ragioniere,geometra e infine poche mosche bianche del classico
@ no ma infatti non credo pensasse quello ma era la frase che suonava fraintendibile. Secondo me tutte queste suddivisioni degli istituti sono per lo più dannose e obsolete per come sono strutturate ora comunque. Ho molti amici che hanno fatto itis e quasi nessuno di loro ha continuato l’uni, si sono messi per lo più a fare lavori di ufficio accontentandosi del posto fisso. Mentre tra i miei compagni del liceo quasi tutti hanno studiato all’uni
Ho fatto il liceo classico e amo la scienza. Dopo il liceo ho fatto medicina. La scuola serve anche a studiare cose che altrimenti non studieremmo mai. Michele legge Dante perché lo ha conosciuto al liceo. Semplice. Poi si possono sicuramente fare delle migliorìe ma non dobbiamo ragionare solo su quello. Conosco tanta gente che dal classico è andata a fare facoltà scientifiche.
Non mi sembra che nel video dicano di togliere TOTALMENTE le lettere. Dicono che sia stupido a 13-14 anni legare un ragazzino/a alle materie letterarie. Va bene tu sarai innamorato della scienza, ti sfido ad entrare in una classe di ingegneria informatica e chiedere quanti di loro escono da un liceo classico. Ti assicuro che se ne trovi due sei fortunato.
per me classico+ medicina è un percorso senza senso, si producono medici che non hanno fondamenti saldi di matematica che credo sarebbero utilissimi per esercitare meglio la professione. la colpa è soprattutto della assenza di esami di ambito matematico alla facoltà di medicina
@cinghialandri ma poi scusami dove cavolo sta scritto che dopo il classico si vada solo a fare lettere? In genere vanno tutti a fare altro: chi giurisprudenza, chi economia, chi medicina, chi biologia. Qualcuno va a fare anche materie tipo psicologia o filosofia ma sono la minoranza. Ok difficilmente chi ha fatto il classico andrà a fare ingegneria informatica. Però forse è questo il motivo per cui l'algoritmo di Facebook e UA-cam sono stati disegnati per aumentare l'engagement a prescindere dal valore dei contenuti? Sono sicuro che ad uno che ha fatto il classico come si deve difficilmente viene in mente questa idea.
il problema è un'altro, ed è trasversale ma colpisce molto di più i meno preparati: è la mentalità anticapitalista nei manuali scolastici e nella scuola in generale.
Il liceo classico serve a chi ha un'attitudine per l'arte e la cultura. Tutta roba che non serve a ingegneria certo, però in un paese come l'Italia la cultura classica è importante. Ci sono circa 200 nazioni al mondo, ma poche di queste hanno una cultura e un senso del bello come ce l'abbiamo noi. Quindi, no, non sono d'accordo. Anche perché la scuola serve ad indirizzare una persona, e non è vero che studiare certe cose nel tempo libero è la stessa cosa. Sarebbe come dire che non servono sportivi professionisti perché un ingegnere che gioca a calcio con gli amici la domenica sera basta e avanza.
Senza una cultura umanistica e solo una visione tecnica lo sguardo riesce a raggiungere forse la punta del naso.. bisogna saper fare ma anche saper pensare (e per questo bisogna leggere.. sì sì parlo di romanzi)
puntata con temi da "mandarini", levare un'opzione come è il classico ( o una materia come è stato nel caso del latino alle medie) è una perdita, non un arricchimento, sempre. Non banale però la proposta di una formazione unificata fino ai 16 anni.
Tutto bene ma forse in 2 anni non si diventa falegname, poco male, anziché a 18 si può terminare a 20 con ITS di 4 anni. Mettiamoci che quello che serve lo sanno le imprese per cui ITS tutti privati perché lasciando fare alla politica non ne usciamo. Alla politica solo il percorso base dell’obbligo, anche troppo.
4:00 Ah, invece i laureati STEM sono tutti disposti a pulire i tavoli come lavoro? Va bene. Rapporto Almalaurea sugli studenti-lavoratori: "Come però spesso accade in ambito accademico, ci sono percorsi che predispongono meglio di altri ad affinare i vari aspetti del proprio percorso di formazione. Nel caso della compatibilità tra studi e lavoro sono soprattutto due le aree didattiche che sembrano invogliare (o permettere) di più di seguire le due cose parallelamente: quella delle Scienze motorie e sportive e quella dell’Educazione e Formazione. In entrambi i casi, a lavorare durante l’università, sono stati più di otto iscritti su dieci, rispettivamente l’87,8% e l’83,5%. Inoltre, queste sono anche le aree che presentano la quota più alta di lavoratori-studenti, occupati a tempo pieno, quantomeno per un periodo: nel caso dei corsi di Educazione e Formazione sono stati il 30,6%, nel caso delle Scienze Motorie il 25,3%. Molta buona è l’attitudine al lavoro pure degli studenti dei settori Arte e Design (72,8%), Politico-Sociale e Comunicazione (71,7%), Linguistico (71,1%), Psicologico (70,2%) ed Economico (70,1%). Quelli più focalizzati solo sull’obiettivo laurea, invece, appaiono gli iscritti in Ingegneria industriale e dell’informazione: qui poco più della metà dei laureati del 2022, più precisamente il 53,5%, aveva alle spalle un’esperienza lavorativa, di qualsiasi tipologia, svolta durante l’università. A chiedere una particolare concentrazione sugli studi sembrano pure le facoltà del comparto Medico-Sanitario e Farmaceutico e di quello Scientifico, dove rispettivamente solo il 55% e il 55,5% dei laureati aveva avuto un assaggio di vita lavorativa"
@lelez75 Che cosa c'entra con quello che ho detto? Ma poi, chi sostiene il contrario? Che le materie STEM diano maggiori opportunità di lavoro è un' ovvietà che nessuno ha messo in discussione.
Il laureato stem ha una mentalità mediamente diversa. Ti parlo da programmatore informatico, infatti prima di diventarlo ed aprire l'azienda ho fatto di tutto: consulente di viaggi, lavapiatti, cameriera (pur venendo maltrattata e sfruttata dai titolari). Invece tutti quelli che ho conosciuto che hanno fatto il liceo od università umanistiche parlano da snob: "io all'esame di Letteratura Italiana ho preso 30, non andrò mai a lavare i piatti", "voglio lavorare in ufficio in giacca e cravatta" e bla bla bla Senza contare il fatto che tutti loro si facevano mantenere dai genitori durante l'università, nessuno di loro lavorava e studiava contemporaneamente, vestivano sempre firmato coi soldi di papà e squadravano la gente dalla testa ai piedi
@@valentinaCoder Ahahahah! "Come però spesso accade in ambito accademico, ci sono percorsi che predispongono meglio di altri ad affinare i vari aspetti del proprio percorso di formazione. Nel caso della compatibilità tra studi e lavoro sono soprattutto due le aree didattiche che sembrano invogliare (o permettere) di più di seguire le due cose parallelamente: quella delle Scienze motorie e sportive e quella dell’Educazione e Formazione. In entrambi i casi, a lavorare durante l’università, sono stati più di otto iscritti su dieci, rispettivamente l’87,8% e l’83,5%. Inoltre, queste sono anche le aree che presentano la quota più alta di lavoratori-studenti, occupati a tempo pieno, quantomeno per un periodo: nel caso dei corsi di Educazione e Formazione sono stati il 30,6%, nel caso delle Scienze Motorie il 25,3%. Molta buona è l’attitudine al lavoro pure degli studenti dei settori Arte e Design (72,8%), Politico-Sociale e Comunicazione (71,7%), Linguistico (71,1%), Psicologico (70,2%) ed Economico (70,1%). Quelli più focalizzati solo sull’obiettivo laurea, invece, appaiono gli iscritti in Ingegneria industriale e dell’informazione: qui poco più della metà dei laureati del 2022, più precisamente il 53,5%, aveva alle spalle un’esperienza lavorativa, di qualsiasi tipologia, svolta durante l’università. A chiedere una particolare concentrazione sugli studi sembrano pure le facoltà del comparto Medico-Sanitario e Farmaceutico e di quello Scientifico, dove rispettivamente solo il 55% e il 55,5% dei laureati aveva avuto un assaggio di vita lavorativa".
@@valentinaCoder Stendiamo un velo pietoso sul parlare snob, i vestiti di marca e il mantenimento... Controlla sempre le fonti prima di parlare, senza sapere, tra l'altro. Consiglio da laureato in storia.
Io mi riferisco sempre a quello che stanno facendo i miei figli nella high school americana, con l’ottica di quello che ho fatto io al liceo (scientifico nel mio caso). Loro non fanno latino. E allora? Mi è servito a qualche cosa nel lavoro (che non fosse a fare qualche battuta)? No, per niente. Mi è servita la matematica che con grande difficoltà la professoressa del triennio ci ha inculcato nel cervello? Sì! E pensare che tutti la odiavano… a riprova che a 13 anni i giovani e le loro famiglie non hanno idea di cosa scegliere per il loro futuro. Ah, e tra l’altro qui negli States i miei figli hanno la possibilità di farsi anche due anni di università durante la scuola superiore… il sistema scolastico delle scuole superiori italiane va buttato nella spazzatura e ripensato radicalmente.
Devo dire che qui sono in disaccordo, io credo che la scuola serva in primo luogo a formare cittadini come teste pensanti e con senso critico, non becera carne da macello per il mondo del lavoro.
In che modo studiare materie classiche dovrebbe formare cittadini e sviluppare il senso critico più di altro? Non mi sembra che in Italia ci siano più cittadini con teste pensanti rispetto al resto del mondo
@@thebighundred4610 Il mio discorso andava oltre le materie classiche o no... è proprio l'impostazione strategica del discorso sulla scuola che a me pare sbagliata.
@@andreacusi in parte potrei anche concordare... però la storia insegna che i cittadini nelle condizioni peggiori danno vita a governi pericolosi (vedi Germania post 1a guerra mondiale)... avere cittadini poveri (perché non sono in grado di inserirsi nel mondo del lavoro) secondo me è un pericolo per la tenuta democratica del paese...
Ho visto i test sat per accedere alle università americane: ebbene ragazzini di terza media con un poco di esercizi in geometria e matematica li fanno tranquillamente.
Non capisco che c'entra. Dubito vogliano imitare il modello Americano. Tra l'altro ai test Pisa fanno meglio di noi. Poi l'America è molto particolare. Le scuole dipendono dalla zona perché i finanziamenti arrivano dalle tasse sulle case
La cultura classica serve a conoscere se stessi e a vivere in maniera consapevole, per quanto sia umanamente possibile. Spesso i diplomati al liceo classico ottengono ottimi risultati anche nelle facoltà scientifiche. P.s. Sono diplomato al liceo scientifico, poi laureato in Economia.
Penso che conoscere un po' di biologia sia più utile per conoscere se stessi e vivere in maniera consapevole. Altrimenti ci troviamo orde di mamme pancine e paparini che comprano omeopatici.
Il fatto che i diplomati al classico vadano bene spesso nelle facoltà scientifiche è da dimostrare con numeri. Tale dimostrazione deve o considerare uno scenario controfattuale (se le stesse persone non avessero fatto il classico sarebbero state veramente peggiori?), cosa impossibile, o prendere un campione di persone che hanno fatto il classico e uno di persone che non l'abbiano fatto. Le persone devono essere uguali sotto gli altri aspetti (ad esempio lo stesso supporto fornito dalla famiglia, la stessa qualità degli insegnanti, la stessa qualità del gruppo classe ecc) e bisogna dimostrare che in media chi ha fatto il classico ha performance superiori. Questo non lo riesci a fare perché gli studenti che vanno al classico già sono selezionati (non ci va chi alle medie è stato bocciato 3 volte e esce col 6) e se hai studiato (bene) economia saprai che se non selezioni il campione in modo indipendente da ciò che vuoi misurare quello che ottieni è sterco.
@@fabianoveglianti3714 - ci sono tanti paesi in cui anche gli studenti di alto livello mica studino greco e latino e non mi pare abbian particolare problemi rispetto ai nostri a cui il liceo abbia "aperto la mente".
Ma i diplomati con che voto,quante bocciature prima,pubbliche o private? Sicuramente hai studiato,ma hai anche un'intelligenza sopra la media che gli altri non hanno,quindi non torna per tutti il ragionamento
Attenzione che con l'avanzare dell'AI e della robotica, il classico sarà più utile di quello che si pensi. Studiare quello che serve sarà inutile, in quanto per fare quello che ci serve, ci saranno bot e robot. Drin Drin dovrebbe riflettere seriamente. Comunque la mia opinione è quella di levare gli indirizzi e dare la possibilità ad ogni studente di costruirsi il proprio percorso di studi. In questo modo si può valorizzare la carriera studentesca e responsabilizzare i giovani delle scelte. Ogni percorso sarà unico... niente più etichette inutili, solo contenuti.
@@AlessandroS.-pg6tx esatto, si rischia di perdere la capacità di ragionamento, argomentazione, capacità di lettura, scrittura, comprensione e tante altre cose che oggi non sono più scontate. Basta vedere lo stacco di proprietà linguistica che esiste tra la generazione X e quella Z, così come il declino del quoziente intellettivo medio.
@zenogoandro4064 mi sembra necessario. Il "vantaggio" del liceo classico è che, in teoria, sai già a priori che è la scuola "per quelli bravi" che "ti apre le porte" (facciamo finta che sia così), quindi anche a 13 anni sai che quello è il tuo percorso "per il successo" e lo sa anche la tua famiglia, anche se nessuno di loro ha mai fatto il liceo classico. Invece un percorso più aperto, in cui lo studente sceglie le materie, chi vuole "avere successo" non può sapere, a priori, quale percorso scegliere. L'ho detto molto male, spero che si capisca il senso generale del mio discorso
La traduzione di latino e greco richiede un esercizio n mentale molto più completo di qualsiasi esercitazione matematica e sviluppa la mente. I più grandi truffati nella vita sono gli ingegneri ed i luti matematici che non riescono mai a cogliere i dati imprevedibili
guarda aspettiamo con ansia (giusto da quando esiste la scuola gentiliana) di vedere un orda di laureati in lettere antiche risolvere problemi in ambito stem che manco i ph.d nelle materie specifiche riescono a risolvere. tipo perché nessun umanista che riesce a capire cose molto più difficili non è mai riuscito a unire fisica quantistica e relativistica? tanto è una banalità no?
l'omissione di una dimostrazione di un'affermazione così pesante è esattamente il tipo di atteggiamento che mi aspetto da chi non sia avvezzo a quell'esercizio mentale che ti obbliga lo studio della matematica. Per tua informazione ho fatto prima il classico e poi Informatica (*a matematica*)
Questo perché il classico selezionava gli studenti più studiosi e spesso più benestanti, che sarebbero andati bene anche in altri percorsi. Il classico attraeva gli studenti migliori, non li rendeva migliori. Il real Madrid è più forte di una squadretta di serie C perché c'è qualcosa di magico che rende fenomeni i giocatori che arrivano lì, o perché assume giocatori già bravi di per sé? Si chiama selection bias. Ma, certo, chi ha studiato più greco che matematica non afferra il concetto...
C'è chi aspettava questa puntata, e chi mente 😂
vero
Uno dei temi piu' importanti , e forse tra i piu' sottovalutati. Bravi!
i mandarini si formavano su Confucio e per questo non avevano le macchine a vapore, nello stesso periodo in occidente si costruivano macchine a vapore e si formavano lo stesso sui classici.
grazie ragazzi, uno dei vostri migliori video di sempre, una rimozione di incrostazioni secolare... Tutta 'sta gente e non parlo degli studenti ma dei loro dei professori che legano il futuro delle future generazioni alla sfortuna.... Gente miserabile che avrebbe voluto fare del loro hobby un motivo di sopravvivenza troppo difficile la matematica, che tra l'altro al loro livello era anch'essa un linguaggio. Grazie ancora per il video, speriamo che i professori di greco antico trovino un lavoro vero.
Quanta ignoranza in un solo commento
8:30 basterebbe far leggere Calvino, che oltre a essere una lettura godibilissima e ancora moderna, scriveva pure in un Italiano eccellente. che poi i classici belli da leggere anche nel 2024, come Calvino, Pavese, Twain, Orwell, in realtà li fanno leggere, però come letture estive... invece in classe, durante l'anno, sempre la solita sbobba gentiliana e non ci si schioda da lì
giusto, perché mai uno dovrebbe studiare Dante o Manzoni? Ma sei serio?
Per certe bestie tra poco anche la grammatica diventa inutile ! A cosa serve ? Facciamo tutti drink drin e torniamo all’asilo.
@@blacknotecamp1076 Almeno Alfieri e Parini potremmo lasciarli perdere, in favore di Calvino e Pavese?
@@saulobuonuomo6150 a dire il vero io ho studiato tutti e 4, non vedo come lo studio di uno di questi autori escluda gli altri.
@@blacknotecamp1076 C'è poco tempo: o si fanno alcuni autori bene o se ne fanno tanti male. Studiare le biografie, gli elenchi delle opere e leggere 2-3 pagine di estratti per autore non è studiare letteratura.
Su questo tema bisogna spingere tantissimo! È troppo importante.
Bravo cow boy
@@AlessandroS.-pg6tx grazie
Sei una bestia. Sei la dimostrazione di come la democrazia sia dannosa
In percentuale, quanti studenti in meno vorresti al classico? Ti avverto che adesso sono circa il cinque percento@@Nick00900
concordo
Era un discorso importante, ma è stato condotto in modo molto riduttivo. Certo, si può riformare la scuola nel senso proposto da Boldrin (percorso unico fino a 16 anni, livelli progressivamente diversi a seconda delle capacità e propensioni), ma cancellare gli autori classici dai programmi scolastici sarebbe un delitto civico. Sul liceo classico, è carente di matematica, a differenza di quello scientifico. Quindi è preferibile lo scientifico perché la matematica è il codice di ogni sapere intelligente, è imprescindibile. La maggior parte degli studenti del classico sceglierà infatti percorsi umanistico-giuridici, a parte qualcuno particolarmente brillante. E il successo universitario dei liceali classici dipende anche dal loro livello pregresso (di solito sono già fra i più bravi), dall’estrazione e dagli stimoli ricevuti in famiglia, ecc. Chi proviene dal liceo scientifico si distribuisce meglio nei vari ambiti del sapere ed ha più strumenti per riuscire.
Coloro che hanno fatto il classico hanno una pretesa di superiorità indimostrata e inconsistente.
@@davidechersini9965 verissimo e molti miei coetanei che lo hanno fatto non leggono. Si sentono superiori delle "glorie" passate!
Mi sembra una generalizzazione
@@francescoonorato465 non tutti, certo, ma la maggior parte delle persone che conosco, anche se magari il mio campione non è rappresentativo del totale…
Questo discorso è l'altra faccia della medaglia costituita dall'idealismo egualitario del 68': il parossismo dell'utilitarismo che, ragionando sull'utilità intrinseca delle cose, rende evanescente e vacuo il concetto stesso di utilità.
Il problema della scuola attuale è che si fa sempre meno, per innumerevoli motivi: dalla competenza dubbia di certi docenti, all'attenzione spasmodica dei genitori per il voto a prescindere dalla preparazione; dalla presenza sempre più numerosa di ragazzi stranieri che a volte non parlano nemmeno l'italiano alla refrattarietà dei ragazzi a qualsiasi forma di rigore, e chi più ne ha ne metta.
E la proposta che fa Boldrin coincide con quella di una scuola americana, in cui il sapere è suddiviso in paratie stagne, in cui, se non ti piace algebra, studi geometria o statistica, come se fossero delle scarpe indossabili una il venerdì, l'altra il sabato. Un concetto di cultura amorfa, priva di riferimenti, votato a un utile che per sua stessa definizione è mutevole e destinato a un'obsolescenza certa.
Il presupposto da cui partono è che lo studio della cultura classica consista unicamente nella traduzione di due opere classiche, presupposto falso e miope: lo spiega bene Lucio Russo nel suo "Perché la cultura classica".
Il motivo principale dello studio della cultura classica risiede nel riconoscimento che la cultura occidentale, nelle sue molteplici forme, è nata e si è sviluppata da idee e teorie risalenti all'epoca ellenistica le quali hanno rappresentato il presupposto epistemologico e scientifico delle discipline oggi studiate nelle scuole occidentali.
L'impostazione assiomatica delle teorie scientifiche, il metodo scientifico, le idee alla base delle nostre democrazie, lo studio della grammatica come analisi grammaticale, logica e del periodo, l'astronomia... persino il concetto della sfericità della terra risale a un'argomentazione di Archimede in un trattato di idrostatica: praticamente il 99% della nostra cultura trae radici dalla cultura classica che è l'unica che possa ambire a dare un senso unitario alle discipline studiate nelle scuole.
La cultura classica andrebbe rivisitata e rafforzata, non mutilata in favore di un idiota utilitarismo di cui non si riescono a tracciare nemmeno i contorni.
Leggete il libro di Lucio Russo e poi tornate a vedere questo video, per rendervi conto di quanto sia ridicolo.
Esattamente, argomentazioni spicciole , da discussione con gli amici al bar
@carmelocipriano1225 perdonami studiare gli elementi di Euclide consente di avere un'idea concreta di cosa sia un modello assiomatico che interpreti un particolare ambito della realtà, nella fattispecie la geometria elementare piana.
Concetti geometrici fondamentali, che, all'atto pratico, vengono applicati anche nello studio di materie ben più avanzate e da un punto di vista epistemologico, nella loro esposizione teorica di Euclide, consentono di capire cosa siano gli assiomi della teoria dei numeri reali che studi alla prima lezione di analisi matematica a ingegneria.
Di quali discorsi spicci stai parlando? Il problema in realtà è che studiare gli elementi di Euclide è estremamente laborioso e generalmente è detestato dagli studenti dei primi anni delle superiori abituati a fare geometria con soli e banali esempi numerici mediante formule imparate a memoria e dimenticate dopo cinque minuti.
Tra l'altro studiare le dimostrazioni di Euclide ti consente di capire i fondamenti delle dimostrazioni di matematica ben più avanzata e astratta.
Ripeto, la cultura classica non è solo rappresentata da due testi umanistici greco romani, ma rappresenta nella sua interezza la base della cultura occidentale.
Oggi è studiata da schifo e qui al posto di riflettere su come valorizzarla, la si vuole sostituire con il nulla: un "utile" che nel giro di vent'anni è obsoleto.
Madonna che barba... La solita invettiva boomer contro l'utilitarismo e le discipline stem...
Ecco perché gli italiani resteranno sempre degli incapaci falliti.
Continua pure a criticare gli americani, intanto loro hanno aumentato la tua aspettativa di vita fino a 80 anni, non lo ha fatto mica Dante! 😂😂😂
@@michaelolivieri1516 presumo che lei abbia frainteso le parole di Carmelo che cercavano di avvalorare le sue idee sminuendo il video a chiacchiere da bar. Io non mi trovo d' accordo. Allo scientifico si studiano Archimede,Talete, Euclide, Pitagora, ma togliendo quelle che sono le "inutilità" non scientifiche. Come l' archè di Talete o il terrapiattismo di Democrito o le tante scemenze dette da molti greci antichi. Nello studio della geometria e della matematica c'è poca attenzione sulla definizione logica di assioma postulato etc e su questo possiamo concordare. Riguardo alle considerazioni sulla comprensione del metodo scientifico, delle teorie scientifiche, dell' astronomia, è ovvio che gli antichi abbiano contribuito ma non è studiandoli come si fa con le lettere antiche che si può riuscire a trovare la verità delle cose. Se fosse vero che gli studi classici siano oltre che fondamentali superiori a quelli puramente scientifici perché ingegneria e medicina non sono dominati da classicisti? Il punto è che il classico non insegna la logica di base che sta dietro ogni cosa ma solo a tradurre il greco e il latino e qualche nozione storica dei tempi passati. Ora mi viene da chiedere quale è la differenza tra tradurre un epitaffio di Marziale o il de bellum gallico rispetto a tradurre e comprendere Sartre direttamente dal francese? Perché nella scuola attuale non ho il diritto di scelta se sto facendo lo scientifico di scegliere secondariamente un percorso di studi diverso sa quello classico?
Studiando filosofia in terza liceo mi sono imbattuto nei paradossi di Zenone. Un paradosso che ben prima di conoscerlo mi ero già posto. Per attraversare una stanza devi attraversare prima la sua metà e ancora prima la metà della sua metà etc sino all' infinito. Il professore ha presentato questo problema ma non si è preoccupato di risolverlo e spiegarcelo. Alla base della risoluzione di questo problema ci sono i concetti di limite, dei gradi di infinito, relatività generale, spiegazione del continum spazio tempo e anche un po' il principio di indeterminazione di Heisenberg. Il professore di filosofia non sapeva nulla di tutto ciò. Perché il classicisti non si focalizzano sulla logica e sulla scientificità ma in grossa buona parte più sull lato artistico emotivo e nozionistico della materia.
...come sempre format che funziona: logica, buonsenso e capacità di esposizione. L’intelligenza messa a disposizione di chi ha voglia di ascoltare....purtroppo troppo pochi....!!!
Sono le stesse cose che sentivo dire al bar dai vecchi pensionati quando ancora frequentavo il bar
Il problema non sono quelli che fanno il classico, ma la pessima formazione che danno tutti in generale nel sistema scuola. Una mia amica dopo il classico ha fatto medicina ed ora è anestesista, tante professioni si possono fare dopo il classico dai. Non è questo il problema adesso.
Forse è anche facile capire che apprendere una cultura classica al liceo non implica conseguire automaticamente un formazione classica all'università in ambito umanistico (e, comunque, cosa facciamo: rimaniamo senza storici, filosofi, linguisti?); quante persone hanno frequentato il classico e poi hanno conseguito lauree in economia, ingegneria, medicina e mondo STEM in generale? Non difficile.
Ma poi gli iscritti al liceo classico sono circa il cinque percento del totale...
In pochi del classico hanno fatto e finito ingegneria, te lo dice uno che ha fatto ingegneria venendo dal istituto tecnico industriale..
Invece dove primeggiano quelli del classico sono medicina e giurisprudenza perché sono abituati a studiare a quantità e anche a memoria.
Medicina é difficile perché ci sono dei gran mattoni da studiare e quelli del classico ci sono abituati
@@lelez75esatto! Il problema è che qui in Italia ci servirebbero più laureati in informatica e ingegneria, e non in giurisprudenza, che sono pure troppi
Si certo. Basta vedere i dati di scuola in chiaro
@@valentinaCoder lo so,sono del settore,ma meglio così... altrimenti già prendiamo uno stipendio da fame,se poi diventano tanti anche gli ingegneri ciaone...non basta il tanti devono essere di qualità
Siete abbastanza colti per sapere che quelle che dite sono cose assurde, improponibili, che mi fanno vergognare di essere italiano, se il livello di ipocrisia in certe persone raggiunge questi livelli. Perché questo mito dell'utilità/competenze a discapito della conoscenza è un falso mito che le persone di potere, purtroppo anche di cultura portano avanti soprattutto verso gli ultimi anni. Mi chiedo come si possano avere le competenze senza conoscenze, l'utilità senza ciò che a chi fa comodo viene etichettato per inutile. Ma se un biologo/ricercatore/ingegnere non sa scrivere che razza di biologo può essere? Se un ragazzo non ha una vasta cultura, variegata, specie se classica, quale taglio critico può avere nei suoi studi, come può formarsi come cittadino a 360°? Voi potete permettervi di dire che un liceo classico è poco utile per i ragazzi perché avete abbastanza soldi, e probabilmente una buona cultura. Purtroppo mi accorgo che proprio coloro che hanno i soldi vogliono i nostri ragazzi senza un taglio critico, degli automi programmati che possano obbedire agli ordini e che possano essere più utili che creativi, perché potrebbero diventare più ricchi e importanti di voi e dei vostri figli. Leggere i classici ci fa capire chi siamo, come siamo, è la scuola di noi stessi, ci fa scoprire la nostra identità, ci rende uomini, e non persone mediocri come molti vorrebbero. Esistono tanti scienziati, medici ecc. che vengono da una formazione umanistica, che hanno dedicato 5 anni della loro vita principalmente allo studio della filosofia, della letteratura, del greco e del latino. Queste materie, insieme ai loro studi universitari, li hanno resi gli uomini di oggi e nessuno di questi recrimina il proprio percorso. Leggere i classici non significa sapere come finisce l'Orlando Furioso, ma significa crescere come persone, maturare dentro, creare della basi per gli uomini che saremo domani. Sempre che questo sia permesso da chi purtroppo ci vuole come dei piccoli burattini più improntati a ubbidire che a pensare, più adatti a scegliere che a decidere.
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Non sarà il latino a rendere i figli ricchi e importanti
Rispetto all'indirizzo tradizionale del liceo scientifico, al classico si fa in più solo greco, e si fanno meno matematica e inglese. Poi italiano, storia, filosofia, latino dovrebbero seguire gli stessi programmi. In che modo fare meno matematica e inglese ma più greco aprirebbe la mente, svilupperebbe il senso critico etc? Studiare i classici greci è formativo, OK, ma studiare la letteratura inglese no? Non è che studiare greco ti apre il cervello mentre studiare la letteratura inglese e più matematica te lo chiude! Questa spocchia non la capisco.
Il discorsi di "tanti scienziati da una formazione umanistica" è falsato, perché storicamente il classico attraeva gli studenti più studiosi e provenienti da ceti più colti ed agiati, che sarebbero andati bene anche in altri percorsi di studi. Il classico attraeva gli studenti migliori, non li rendeva migliori. Ma ovviamente chi ha studiato tanto greco e poca matematica e statistica non se ne rende conto...
@@ukuserfulvatti a vedere su Wikipedia il numero di ore delle varie materie di liceo classico e scientifico perché stai facendo dei grossi errori. Nel 1992 le ore di inglese di classico e scientifico sono state equiparate. Poi, nel 2010 la riforma Gelmini ha ridotto le ore di latino e storia allo scientifico tradizionale. Anche se al classico ci sono molte meno ore di matematica, negli ultimissimi anni i programmi sono gli stessi dello scientifico, tanto che tutti gli studenti del classico escono sapendo risolvere un integrale definito. Il livello medio degli studenti dello scientifico negli ultimissimi anni è vergognoso in qualsiasi materia che non sia matematica e fisica. Ne ho avuto la prova dando ripetizioni. Ho amici che insegnano allo scientifico che si lamentano che gli studenti non capiscono quello che leggono e non riescono a comprendere il testo di biologia, mentre i colleghi biologi che insegnano al classico hanno grosse soddisfazioni. Nel 2016, dando ripetizioni di latino a studenti dello scientifico, ho constatato che non sempre i professori di latino oggigiorno fanno fare la grammatica latina allo scientifico, ma ne trattano solo la letteratura. Nel 2009, la mia prof. di matematica del classico se ne era venuta lì disgustata dopo aver insegnato per anni matematica e fisica al triennio scientifico, spiegando che la ragione per cui se ne era andata era il livello penoso degli studenti dello scientifico mentre al classico gli studenti erano più ricettivi. Ti ho fatto un'arringa maleducata e offensiva, ma i dati che ti ho proposto sono veritieri, e la ragione del mio sdegno è il tuo atteggiamento. È già la seconda risposta che ti mando questa sera (l'altra la trovi dopo la risposta che hai mandato alla persona che ha imparato quattro lingue) e entrambe le volte mi ha scioccato il fatto che tu da un lato critichi chi non dimostra le proprie affermazioni, dall'altro, per ben due volte, hai fatto tutta una serie di affermazioni che se avessi scavato un minimo, avresti scoperto essere false. Ribadisco che (lo puoi verificare su Wikipedia o qualunque altro sito) le ore di inglese al classico e allo scientifico sono esattamente le stesse tanto che gli studenti del classico risultano i migliori nelle lingue straniere. In passato, per i nati prima del 1978, al classico la lingua straniera si faceva solo i primi due anni. Ciò era dovuto alla riforma Bottai del 1940. All'epoca c'era Mussolini e c'era il divieto di parlare le lingue straniere da parte della classe dirigente. Siccome quelli del classico erano gli unici a poter studiare lettere, legge e medicina, e quindi gli unici a poter formare la classe dirigente, era già tanto se studiavano la lingua straniera per soli due anni. A partire dal 1992 molti licei classici si sono forniti di una due lingue straniere per 5 anni. Io per esempio ho fatto inglese, tedesco, greco, latino e italiano, tutti e 5 per 5 anni. Anche altre affermazioni che tu muovi sono false. Per esempio fino al 2010 le ore di latino erano le stesse al classico e allo scientifico, ora allo scientifico tradizionale sono state sensibilmente ridotte mentre a scienze applicate latino non c'è proprio
@@federicomazzi1195 Falso. Nel 1992 fu istituito il liceo classico europeo, ma ancora a fine anni '90 era possibile finire il liceo classico facendo meno inglese e meno matematica del liceo scientifico. Siccome tu non hai un metodo scientifico, ti attacchi a singoli aneddoti senza valore. Io non ti ho parlato dei professori di matematica che conosco, frustrati di insegnare in licei classici permeati da un senso che la matematica fosse inutile e che studiare materie classiche fosse superiore, perché sono appunto aneddoti. Le differenze di cui mi dici, se vere, non sono dovute al programma, ma al fatto che il classico storicamente attraeva studenti più studiosi e più benestanti, che sarebbero andati bene anche in altri indirizzi. È quello che gli statistici chiamano "selection bias" - e che i classicisti non sanno cosa sia. Per quale motivo sarebbe indispensabile una cultura classica per avere un senso critico? Tu hai dimostrato di non averne. Leggiti "Calling Bullshit" di due scienziati americani, o "Candle in the dark", del fisico Carl Sagan. Parlano di come applicare scetticismo e spirito critico per valutare le ipotesi che ci vengono proposte. Secondo questo metodo scientifico, critico, analitico, tu non hai dimostrato assolutamente nulla di quanto detto, ma ti sei limitato a proporre aneddoti dalla dubbia significatività
Ad ingegneria c'erano quelli del classico e facevano una gran fatica, spesso abbandonavano, ma quello che arrivava alla fine era veramente forte...in realtà non grazie al classico....era intelligente di suo, tutto qui.
Non c'è niente da fare, non ci arrivano. Pensano che il tizio X sia bravo perché "lo ha formato la scuola". Tutti convinti della blank slate theory in Italia.
1:06 per anni mi son sentito dire che la mancanza di latino (sostituito da Sistemi e programmazione) snaturava il liceo scientifico tecnologico. Fino a renderlo quasi inutile. “Ma come farai ad avere poi una mente aperta?” . Chissà quanto avrei invece potuto essere aperto..non lo saprò mai.
Io ho studiato allo scientifico con indirizzo tradizionale (perciò con latino), e ora sono programmatore in ambito R&D.
Tornando indietro probabilmente farei la stessa scelta, ma solo perché il latino (pur odiandolo, confesso) mi ha esposto a moltissima letteratura interessante. A mio avviso è quello il valore aggiunto del latino, nient'altro. La storia che "ti apre la mente" è campata per aria; studiare logica, sistemi, e programmazione è molto più illuminante del latino da quel punto di vista.
@@Quickstep1716Io ho fatto lo scientifico 'con il latino'. Dopo lauree, dottorato, 7 anni fuori, diversi lavori in due continenti posso dire che, per me, il latino' non è servito ad un cazzo 😊
Piuttosto che chiudere il classico bisognerebbe accorpare e mettere a numero fortemente chiuso le seguenti facoltà: giurisprudenza, lettere classiche e moderne, storia, filosofia, scienze politiche, sociologia, psicologia, beni culturali e storia dell'arte, scienze della comunicazione, etc. Aiutatemi a completare la lista...
@@marcome1953 non male. In effetti, come società abbiamo bisogno di tanti medici (non necessariamente altamente specializzati, ma tanti medici di base) e pochi, eccellenti intellettuali
Fanculo il numero chiuso
@@andreageuna6649piccolo problema, non è che se impedisci ad una persona di studiare filosofia allora questo andrà a fare il medico o l'ingegnere. Gli staresti solo impedendo di essere felice.
@@slavianalbanovich9025fino ad un certo punto, perché buona parte di quelli che vanno a fare i corsi di laurea sopra citati cercano una laurea facile per potersi porre da laureati nel mondo del lavoro, complice anche la quasi nulla selettività specifica della maggior parte dei concorsi pubblici. Il problema è che nel pubblico si accede anche ai posti dirigenziali con lauree a caso, di fatti i posti pubblici sono infarciti di dirigenti laureati in lettere moderne.
Economia...
Sono d'accordissimo nel personalizzare il percorso scolastico, non scegliendo un indirizzo prestabilito, ma creando ad hoc un unico grande liceo dove lo studente crea la sua formazione, il suo percorso scolastico: sempre mettendo dei livelli minimi per superare l'anno.
Magari, a fine percorso, per avere il diploma devi avere dei livelli specifici in alcune materie propedeutiche, ad esempio: l'Italiano( da livello 3 in poi si parla di letteratura) la matematica, la scienza( magari quest' ultima la suddividi in materie come chimica, biologia, e fisica ), l'informatica, la storia, lingua inglese e una materia a scelta dove hai il massimo livello, tipo sociologia, economia, latino, storia dell'arte .
Cercherei di tarare i livelli minimi in base a quelle che sono le disponibilità dei percorsi universitari e lavorativi.
Potremmo dividere le materie in 5 livelli. Facciamo un esempio: lo studente per conseguire il diploma deve raggiungere i seguenti livelli: italiano Lv 5(+voto), matematica Lv 3, scienze lv 4, storia lv 3, inglese lv 3, materia a scelta lv 5.
Sarebbe già un passo in avanti aggiornare semplicemente i programmi ed evitare di basare tutto l'apprendimento su becero nozionismo mnemonico. Invece, il massimo che abbiamo in Italia sono i banchi a rotelle e il liceo del made in Italy.
aspettavo questa puntata ♥
Il più grande problema è che in Italia non abbiamo rispetto per la cultura scientifica, e abbiamo invece delle idee di preparazione e cultura molto limitanti.
Allo scientifico la preparazione nelle materie umanistiche è spesso più debole, ma difficilmente trovi mai ragazzi che annunciano fieri di non saper mettere le H al posto giusto e di non saper usare i congiuntivi.
Al classico, invece, il rifiuto totale e l'odio per la matematica sono pressoché la norma, zero stigma sociale annesso. La matematica e le scienze non vengono viste come parti integranti del proprio bagaglio culturale, ma quasi come una distrazione, qualcosa che in un mondo ideale andrebbe sacrificato per fare ancora più spazio alle materie "che aprono la mente".
È impossibile pretendere rispetto per l'istruzione classica se la cortesia non viene ricambiata.
Esatto. Questo fu il motivo che a suo tempo mi spinse a scegliere lo scientifico; perché è l'unica vera scuola "completa" che abbiamo in Italia, dal momento che considera materie umanistiche e scientifiche di pari livello in importanza. Il classico no, è evidente come consideri le prime superiori, che è una bestialità.
In Spagna scegli il percorso "specializzante" a 15/16 anni quando fai il Bachillerato, che sono due anni di preparazione all'università, per chi vorrà farla oppure di preparazione al lavoro, ma credo Boldrin lo sappia
È il tema più importante. Lavorare affinché si realizzi
concordo
che bella puntata
Illuminante è stato l'esempio dei mandarini cinesi. Imparare senza contatto con la realtà porta a sbattere malamente. Il fatto che certe materie "aprano la mente" dovrebbe essere messo in proporzione: in Italia chi ha poca voglia di studiare non si segna al classico e chi ha imparato un metodo di studio per il greco e/o il latino è probabilmente già di suo una persona portata a studiare, quindi è facile che all'università avrà soddisfazioni, ma le avrebbe avute anche senza quelle due materie. Troppo spesso si usano i soli risultati positivi per giustificare le ipotesi.
Il 'aprano la mente' ormai è un meme.
Io resto basito di quanti "studiati" non riescano a capire che, soprattutto fino a qualche lustro fa "i campioni" di chi facesse liceo, specie il classico, o invece un tecnico, erano completamente diversi, non omogenei, a priori per: 1) esser book-smart 2) avere un minimo di voglia di studiare 3) background (culturale/economico) della famiglia - mentre, vabbe', il 'professionale' da me era quasi visto alla stegua del "riformatorio".
Quello e l'altra cosa è il far fatica ad introiettareil concetto di 'opportunity cost'. Immaginiamoci.
Per la cronaca, personalmente ho fatto lo Scientifico, non il Classico, quindi almeno il greco me lo sono scampato. Però, ad esempio, al posto del Latino (tra l'altro 5 ore latino, 3 ore inglese) pur dovendo restare "nell'umanistico" avrei fatto più volentieri, chessò, tedesco; tedesco che peraltro ha a sua volta pure le declinazioni.
In quanto non trovo che il latino mi abbia magicamente "aperto la mente".
tra l'altro l'incapacità di riconoscere questa fallacia grande come una casa e invece ripeterla è proprio la *dimostrazione* che studiare i classici non rende migliori nel ragionamento logico
in realtà no, questa idea che i mandarini studiavano solo Confucio e per questo non hanno installato le macchine a vapore fa ridere visto che le stesse elite europee che installavano i primi macchinari a vapore si erano tutte formate sui classici.
Hai colto perfettamente il punto. Gli studenti bravi vanno al classico perché il classico è la scuola di quelli bravi. è un meccanismo di autoselezione.
@@federicopernici6773anche quelli che vanno al liceo scientifico sono bravi... al classico ci vanno i figli di papà e forse qualcuno é bravo
Prof mi dispiace dirlo ma funziona esattamente come ai vostri tempi il liceo
Non saprei. Io sono perito industriale e poi ingegnere e sento che mi manca la formazione che avrei potuto avere allo scientifico. Sul classico ho qualche riserva, perchè penso che il più delle volte chi lo sceglie poi prosegue con facoltà che non danno sbocchi. Io non mi spingerei a dire che va abolito, ma di sicuro bisogna potenziare l'istruzione STEM
Ho fatto ragioneria e posso dire che è meglio il classico, le cose tecniche che ho studiato quando ho finito non servivano a nulla: stenografia, dattilografia, la tecnica bancaria era superata....la scuola prima deve formare la persona e dare una forma mentis, se fai quello sara l'azienda poi a formare il lavoratore ( anche perché con il contratto di apprendistato non pagano i contributi x questo) con buoni risultati perché la persona è matura.
Sei intelligente: classico significa cose che sfuggono alle mode del momento
Quelli del classico devono essere pochi, appassionati e dopo gli studi essere pagati bene e portare avanti la cultura del classico...a quel punto avrebbero una dignità e un lavoro...pochi ma buoni e a quel punto utili
sono già pochi: 4% del totale. questi due qui sopra, boldrin in particolare, sono riusciti a convincere il gruppetto di imbecilli che li supporta che le loro opinioni personali (acquisite in gioventù e mai messe in discussione) siano le necessarie opinioni seguenti logicamente da una lettura lucida e supportata da dati della realtà. dopo questo video (e dopo aver sentito certe uscite di boldrin su israele e palestina) rivaluto in negativo un progetto che prima quanto meno attirava la mia attenzione
@@riccardo.accorsi In pratica non te ne frega un cazzo del discorso scuola. Boldrin ha detto che ammazzare i civili è disumano e siccome ad ammazzarli questa volta sono quelli della fazione di cui senti di far parte ti ha deluso.
Io ho un lavoro creato da me e a 5/6 zeri di reddito annuo
@AlessandroS.-pg6tx cosa c entra con quello che ho detto
@@lelez75 c’entra
Completamente d'accordo. Io metterei anche il numero chiuso a tutti i corsi di laurea non STEM
Gli italiani sono i piu bravi al mondo far diventare le semlicita' difficili passando dal nulla,questi erano I lattini
Lo sai che i romani furono i più grandi ingegneri del mondo antico... Strade, acquedotti...
É esattamente il ragionamento che ho fatto insieme ai miei genitori quando si rifletteva sulla scuola al termine dei miei studi superiori...ho fatto il classico e l ho terminato con difficoltà e poi ho preso un altra strada........ma queste riflessioni sono le mie
Il problema è che cambiare tipo di scuola superiore in Italia è complicato assai.
Praticamente uno si ritrova incastrato a 14 anni per via di alcune favole che certi adulti ripetano a pappagallo a 12-13enni.
Nelle scuole superiori grandi negli USA, ad esempio, c'è più flessibilità, certe materie le puoi abbandonare ecc.
Quelli del classico,dei maratoneti dello studio, sono bravi a medicina e giurisprudenza ma ad ingegneria son penosi (mediamente)
Forse un tempo. Ora si fa analisi anche al classico. E comunque gli ingegneri ed i fisici italiani passati alla storia han fatto tutti i quasi tutti il classico
Nella mia tristissima vita scolastica in un tecnico di periferia genovese
Più di un insegnante su 2 ambiva al trasferimento al classico come se fosse l MIT
Da docente di letteratura: VI AMO❤
Quanto avreste avuto bisogno del Liceo classico voi due...
Se sei tanto bravo, argomenta.
Hai ragione ma si può ascoltare un ciccione così ? Povera Italia
Forza DrinDrin🎉
92 minuti di applausi
30 minuti di applausi per il video!
Quel dannato cinque percento che ancora si ostina ad iscriversi al liceo classico... Io non ho parole. Mi raccomando, che questo non sia l'ultimo video su questo tema: fatene almeno un'altra decina, grazie
se un 5% rappresenta un problema così grande allora abbiamo un problema.
@DanieleGiglio_2501 Quale sarebbe questo "problema così grande"? E come fai a dire che queste persone rappresenterebbero questo problema?
Ci vuole veramente tanta deficienza per estrarre da questi 17 minuti solo "aboliamo il classico".
È un discorso molto più ampio.
In ogni caso SI! meglio eliminarlo anche per quel 5%
@@Neosnsoabb5665 Cucciolo, come sei aggressivo dietro ad uno schermo! Per fortuna che ci sei tu, con la tua altissima logica e il corredo di fonti che neanche Moscati, Nigris, Tramma o Barbagli sarebbero riusciti a sviluppare un discorso così pregno di implicazioni per la sociologia dell' educazione o per la didattica generale, complimenti!
Auguri per l'abolizione del classico, sicuramente avverrà grazie alla vostra logica e alla vostra spinta.
@@FantasyandScienceFiction grazie ❤️
Grazie al liceo classico ho imparato con estrema velocità 4 lingue straniere e nel lavoro faccio quello che gli americani somari fanno in 4. Grato alla miglior scuola del mondo
Mica serve fare il classico per imparare 4 lingue. In Svizzera moltissime persone sono poliglotte e il classico non esiste.
Per imparare le lingue basta andare a lavorare per uno o due anni nel Paese di destinazione, ed anzi, le impari più rapidamente, ma si dai, continuiamo pure ad attribuire al classico meriti che non ha! 😂😂😂
Ti parlo da programmatore informatico. Lo sai che un mio collega, un social media manager in gamba, semplicemente dopo le superiori (ha frequentato un professionale), è andato a lavorare in Germania e adesso, dopo molti anni, oltre ovviamente a saper parlare benissimo il tedesco e l'inglese (ha preso delle importanti certificazioni linguistiche), ha aperto una start up e guadagna una barca di soldi in Germania con la sua web Agency? 😂😂
Come vedi il classico non serve a una beata m... 😂
Si vede che al classico non hai imparato il metodo scientifico, perché non hai nemmeno provato a dimostrare in che modo sarebbe stata proprio la formazione classica ad aiutarti con le lingue. Ad esempio, se avessi fatto lo scientifico non avresti studiato il greco ma avresti studiato più inglese.
@@ukuserfulNel 1992 c'è stata una riforma scolastica che ha portato la lingua inglese al classico ai cinque anni. Inoltre, quello che l'utente a cui hai risposto cercava di dire, era che ciò che gli ha permesso di imparare 4 lingue straniere è stato l'aver studiato la grammatica del greco antico, che è di una difficoltà sconcertante. Le grammatiche di tutte le altre lingue sembrano bazzecole a confronto, lo so perché per hobby ho studiato per intere le grammatiche di decine di lingue. Ti posso anche che Leibniz, uno dei due padri del calcolo integrale, aveva una padronanza assoluta della lingua greca antica a soli 12 anni, mentre Newton, l'altro padre del calcolo integrale, studiò solo greco antico dai 12 ai 16 anni. Le tavole di flessione del verbo greco antico ricordano molto i vari metodi di integrazione delle funzioni (per parti, per sostituzione, fratti semplici, Feynman eccetera). Leibniz e Newton presero ispirazione da quelle per creare il calcolo infinitesimale. Mio nonno, che aveva fatto lo scientifico, diceva con ammirazione che all'università gli studenti del classico andavano molto meglio negli esami di analisi. Conoscere il greco antico significa avere delle migliori skills per imparare meglio e più in fretta le lingue straniere e per apprendere svariati campi della matematica come il calcolo tensoriale e l'analisi. Significa comprendere gli etimi dei termini biomedici (te lo dice uno che fa il biologo). Significa avere un insight sulla nascita della biologia: infatti Aristotele inventò vari termini, come 'malacostraci' per designare un taxon di crostacei e 'meroblastico' e 'oloblastico' per designare i due tipi di segmentazione dell'ovocellula. Il dibattito se far studiare o no greco risale al settecento, proprio perché il greco era complessissimo sul piano grammaticale e solo le persone con QI elevatissimo riuscivano a impararlo, a differenza del latino, che invece è semplice. Nel 1923, Gentile creò il liceo scientifico, privato del greco per essere nettamente più facile del classico e fattibile per gente con un QI sotto i 120. Bill Gates, che ha studiato la grammatica del greco antico, forse da autodidatta, ne è rimasto talmente affascinante da definirla 'language with the best mathematical structure'. Una cosa che ho sempre notato con disappunto di voi dello scientifico è che non avete la minima Idea della difficoltà e del sacrificio sconcertante che significhi frequentare un liceo classico. Ma non sto parlando della grammatica dei greco antico, che io adoravo. Sto parlando del carico di lavoro folle a cui eravamo costretti: io facevo a scuola 35 ore a settimana, studiavo 8 ore a pomeriggio, fino alle 2 di notte, tutte le domeniche studiavo 12 ore senza bere un bicchier d'acqua. La materia più pesante per tutti era italiano. Mi ricordo che in una lezione di italiano dell'ultimo anno la prof. ci parlò del principio di indeterninazione di Werner Heisenberg e della posizione di un elettrone intorno al nucleo atomico in quanto la meccanica quantistica rientrava nel programma ministeriale di letteratura italiana visto che aveva avuto un forte impatto sulla letteratura italiana del 1900 e molti autori, come Carlo Emilio Gadda, avevano citato la meccanica quantistica nei propri romanzi.
@federicomazzi1195 Falso. Nel 1992 fu creato l'indirizzo sperimentale del liceo classico europeo, ma non si aumentarono le ore di inglese nel liceo classico tradizionale. Se la grammatica greca fosse davvero così importante per capire altre lingue, non si capisce come mai paesi che non la studiano (Olanda, paesi Scandinavi, Finlandia) parlano inglese così bene, mentre gli italiani no, nemmeno quelli che hanno fatto il classico. Di nuovo: dove sarebbero le tue evidenze? Semmai, uno dei motivi per cui in Italia non si studiano bene le lingue è che si studiano le lingue vive come quelle morte: prima un po' di grammatica e poi via di letteratura. Se il livello di inglese dell'italiano medio è d chet is on d teibol è anche per questo motivo
Mio figlio fa la 5 elementare...sa navigare su un tablet, il PC é superato, sa usare device casalinghi, sa il concetto di rete...server ecc...a scuola qualcosa fanno...ma il resto lo ha appreso in casa guardando noi adulti e usando UA-cam (la loro nuova TV purtroppo...nel bene o nel male)
Che figlio rinco, ma legga i libri
Io vi voto solo per questo 😂
A me piace molto il sistema irlandese, che sto scoprendo piano piano per via di mio figlio. A 12 anni esiste solo una scuola secondaria, non e' necessario scegliere. O almeno, la scelta si limita a due materie per un triennio e poi altre due per il secondo ciclo di tre anni. Il resto delle materie sono uguali per tutti, per cui l'indirizzo e' molto flessibile. A 12 anni i ragazzi non sanno bene cosa fare da grandi, per cui sottoporli ad una scelta così difficile come un tipo di scuola non ha molto senso per me.
Dual education con apprendistati da un lato e percorso accademico dall'altro, come in tutti i paesi oltralpe. Ma quando le dico, in genere, gli italiani mi rispondono: tutti hanno diritto a studiare...che non c'entra niente con il sistema più pragmatico che utilizzano i nord europei.
Sono molto contrari a rendere la scuola un luogo dove il fine è il lavoro
@slavianalbanovich9025 già, lo so benissimo ma intanto gli istituti professionali ci sono ma gli italiani restano resta "snob". Tutti al liceo, al ribasso... perché non è così difficile come i licei svizzeri, per esempio. E il tasso di disoccupazione rimane alto. Buona giornata.
E il corso su come evadere le tasse?
Alberto però dire “studiare per la professione” è limitante e fraintendibile, uno dovrebbe studiare per crearsela la professione, non solo per adeguarsi al mercato, anche per crearne di nuovo.
Formare un cittadino competente che ha qualcosa da offrire e che non deve accontentarsi necessariamente del primo posto che gli offre la sua posizione socioeconomica. Sennò si resta alla logica di quello che fa ragioneria o l’itis e poi predestinato a stare in quel box mediocre perché quello offre il contesto e perché per il classismo italiano ha stabilito che ciò che deve imparare è quello e non ha il ceto per il liceo e per proseguire gli studi.
Poi sicuramente serve meno nozionismo e più personalizzazione dei percorsi, pensiero critico, logica, creatività, educazione finanziaria, civica, digitale, sessuale ed emotiva (e magari meno religione e latino).
Non ha detto quello che dici e ai miei tempi i corsi di ingegneria per metà erano frequentati da quelli del liceo scientifico e per l altra metà da quelli dell ITIS, qualche ragioniere,geometra e infine poche mosche bianche del classico
@ no ma infatti non credo pensasse quello ma era la frase che suonava fraintendibile. Secondo me tutte queste suddivisioni degli istituti sono per lo più dannose e obsolete per come sono strutturate ora comunque. Ho molti amici che hanno fatto itis e quasi nessuno di loro ha continuato l’uni, si sono messi per lo più a fare lavori di ufficio accontentandosi del posto fisso. Mentre tra i miei compagni del liceo quasi tutti hanno studiato all’uni
Ho fatto il liceo classico e amo la scienza. Dopo il liceo ho fatto medicina. La scuola serve anche a studiare cose che altrimenti non studieremmo mai. Michele legge Dante perché lo ha conosciuto al liceo. Semplice. Poi si possono sicuramente fare delle migliorìe ma non dobbiamo ragionare solo su quello. Conosco tanta gente che dal classico è andata a fare facoltà scientifiche.
Esatto e con esiti migliori di questi due ebeti
Non mi sembra che nel video dicano di togliere TOTALMENTE le lettere. Dicono che sia stupido a 13-14 anni legare un ragazzino/a alle materie letterarie. Va bene tu sarai innamorato della scienza, ti sfido ad entrare in una classe di ingegneria informatica e chiedere quanti di loro escono da un liceo classico. Ti assicuro che se ne trovi due sei fortunato.
@cinghialandri perché la scienza è solo ingegneria informatica?
per me classico+ medicina è un percorso senza senso, si producono medici che non hanno fondamenti saldi di matematica che credo sarebbero utilissimi per esercitare meglio la professione. la colpa è soprattutto della assenza di esami di ambito matematico alla facoltà di medicina
@cinghialandri ma poi scusami dove cavolo sta scritto che dopo il classico si vada solo a fare lettere? In genere vanno tutti a fare altro: chi giurisprudenza, chi economia, chi medicina, chi biologia. Qualcuno va a fare anche materie tipo psicologia o filosofia ma sono la minoranza. Ok difficilmente chi ha fatto il classico andrà a fare ingegneria informatica. Però forse è questo il motivo per cui l'algoritmo di Facebook e UA-cam sono stati disegnati per aumentare l'engagement a prescindere dal valore dei contenuti? Sono sicuro che ad uno che ha fatto il classico come si deve difficilmente viene in mente questa idea.
il problema è un'altro, ed è trasversale ma colpisce molto di più i meno preparati: è la mentalità anticapitalista nei manuali scolastici e nella scuola in generale.
Il liceo classico serve a chi ha un'attitudine per l'arte e la cultura. Tutta roba che non serve a ingegneria certo, però in un paese come l'Italia la cultura classica è importante. Ci sono circa 200 nazioni al mondo, ma poche di queste hanno una cultura e un senso del bello come ce l'abbiamo noi.
Quindi, no, non sono d'accordo. Anche perché la scuola serve ad indirizzare una persona, e non è vero che studiare certe cose nel tempo libero è la stessa cosa. Sarebbe come dire che non servono sportivi professionisti perché un ingegnere che gioca a calcio con gli amici la domenica sera basta e avanza.
D'accordo al 200%
Zappatore
Purtroppo mi aspettavo questo video e la caduta c'è stata, imbarazzante.
Hai ragione. Allucinante
Senza una cultura umanistica e solo una visione tecnica lo sguardo riesce a raggiungere forse la punta del naso.. bisogna saper fare ma anche saper pensare (e per questo bisogna leggere.. sì sì parlo di romanzi)
michele, volevo dirti che il percorso di studi classici che hai descritto di aver fatto è lo stesso che ho fatto io, solo che ho 30 anni in meno di te
Parole sante! Ma perché gli italiani hanno così a cuore il liceo strutturato come lo è oggi?
Non lo hanno, infatti perde sempre più iscritti.
Conoscenza, questa sconosciuta. Ma è un dibattito serio???
puntata con temi da "mandarini", levare un'opzione come è il classico ( o una materia come è stato nel caso del latino alle medie) è una perdita, non un arricchimento, sempre. Non banale però la proposta di una formazione unificata fino ai 16 anni.
Peccato che nel mentre, istituti tecnici e professionali non insegnino nulla..... situazione drammatica
Tutto bene ma forse in 2 anni non si diventa falegname, poco male, anziché a 18 si può terminare a 20 con ITS di 4 anni.
Mettiamoci che quello che serve lo sanno le imprese per cui ITS tutti privati perché lasciando fare alla politica non ne usciamo. Alla politica solo il percorso base dell’obbligo, anche troppo.
Vi odoro se potessi darvi piu voti lo farei ho 2 figli 14 e 17
Abolire il classico e anche il numero chiuso per le facoltà umanistiche
"Amen" 🤣
Fichi che pozzo di ignoranza ! Spaventosa ! Fuggo a gambe levate. 😐
4:00 Ah, invece i laureati STEM sono tutti disposti a pulire i tavoli come lavoro? Va bene. Rapporto Almalaurea sugli studenti-lavoratori: "Come però spesso accade in ambito accademico, ci sono percorsi che predispongono meglio di altri ad affinare i vari aspetti del proprio percorso di formazione. Nel caso della compatibilità tra studi e lavoro sono soprattutto due le aree didattiche che sembrano invogliare (o permettere) di più di seguire le due cose parallelamente: quella delle Scienze motorie e sportive e quella dell’Educazione e Formazione. In entrambi i casi, a lavorare durante l’università, sono stati più di otto iscritti su dieci, rispettivamente l’87,8% e l’83,5%. Inoltre, queste sono anche le aree che presentano la quota più alta di lavoratori-studenti, occupati a tempo pieno, quantomeno per un periodo: nel caso dei corsi di Educazione e Formazione sono stati il 30,6%, nel caso delle Scienze Motorie il 25,3%.
Molta buona è l’attitudine al lavoro pure degli studenti dei settori Arte e Design (72,8%), Politico-Sociale e Comunicazione (71,7%), Linguistico (71,1%), Psicologico (70,2%) ed Economico (70,1%). Quelli più focalizzati solo sull’obiettivo laurea, invece, appaiono gli iscritti in Ingegneria industriale e dell’informazione: qui poco più della metà dei laureati del 2022, più precisamente il 53,5%, aveva alle spalle un’esperienza lavorativa, di qualsiasi tipologia, svolta durante l’università. A chiedere una particolare concentrazione sugli studi sembrano pure le facoltà del comparto Medico-Sanitario e Farmaceutico e di quello Scientifico, dove rispettivamente solo il 55% e il 55,5% dei laureati aveva avuto un assaggio di vita lavorativa"
Hanno più possibilità per non pulire i tavoli
@lelez75 Che cosa c'entra con quello che ho detto? Ma poi, chi sostiene il contrario? Che le materie STEM diano maggiori opportunità di lavoro è un' ovvietà che nessuno ha messo in discussione.
Il laureato stem ha una mentalità mediamente diversa. Ti parlo da programmatore informatico, infatti prima di diventarlo ed aprire l'azienda ho fatto di tutto: consulente di viaggi, lavapiatti, cameriera (pur venendo maltrattata e sfruttata dai titolari).
Invece tutti quelli che ho conosciuto che hanno fatto il liceo od università umanistiche parlano da snob: "io all'esame di Letteratura Italiana ho preso 30, non andrò mai a lavare i piatti", "voglio lavorare in ufficio in giacca e cravatta" e bla bla bla
Senza contare il fatto che tutti loro si facevano mantenere dai genitori durante l'università, nessuno di loro lavorava e studiava contemporaneamente, vestivano sempre firmato coi soldi di papà e squadravano la gente dalla testa ai piedi
@@valentinaCoder Ahahahah! "Come però spesso accade in ambito accademico, ci sono percorsi che predispongono meglio di altri ad affinare i vari aspetti del proprio percorso di formazione. Nel caso della compatibilità tra studi e lavoro sono soprattutto due le aree didattiche che sembrano invogliare (o permettere) di più di seguire le due cose parallelamente: quella delle Scienze motorie e sportive e quella dell’Educazione e Formazione. In entrambi i casi, a lavorare durante l’università, sono stati più di otto iscritti su dieci, rispettivamente l’87,8% e l’83,5%. Inoltre, queste sono anche le aree che presentano la quota più alta di lavoratori-studenti, occupati a tempo pieno, quantomeno per un periodo: nel caso dei corsi di Educazione e Formazione sono stati il 30,6%, nel caso delle Scienze Motorie il 25,3%.
Molta buona è l’attitudine al lavoro pure degli studenti dei settori Arte e Design (72,8%), Politico-Sociale e Comunicazione (71,7%), Linguistico (71,1%), Psicologico (70,2%) ed Economico (70,1%). Quelli più focalizzati solo sull’obiettivo laurea, invece, appaiono gli iscritti in Ingegneria industriale e dell’informazione: qui poco più della metà dei laureati del 2022, più precisamente il 53,5%, aveva alle spalle un’esperienza lavorativa, di qualsiasi tipologia, svolta durante l’università. A chiedere una particolare concentrazione sugli studi sembrano pure le facoltà del comparto Medico-Sanitario e Farmaceutico e di quello Scientifico, dove rispettivamente solo il 55% e il 55,5% dei laureati aveva avuto un assaggio di vita lavorativa".
@@valentinaCoder Stendiamo un velo pietoso sul parlare snob, i vestiti di marca e il mantenimento... Controlla sempre le fonti prima di parlare, senza sapere, tra l'altro. Consiglio da laureato in storia.
Io mi riferisco sempre a quello che stanno facendo i miei figli nella high school americana, con l’ottica di quello che ho fatto io al liceo (scientifico nel mio caso). Loro non fanno latino. E allora? Mi è servito a qualche cosa nel lavoro (che non fosse a fare qualche battuta)? No, per niente. Mi è servita la matematica che con grande difficoltà la professoressa del triennio ci ha inculcato nel cervello? Sì! E pensare che tutti la odiavano… a riprova che a 13 anni i giovani e le loro famiglie non hanno idea di cosa scegliere per il loro futuro. Ah, e tra l’altro qui negli States i miei figli hanno la possibilità di farsi anche due anni di università durante la scuola superiore… il sistema scolastico delle scuole superiori italiane va buttato nella spazzatura e ripensato radicalmente.
Scuola per decerebrati.
Devo dire che qui sono in disaccordo, io credo che la scuola serva in primo luogo a formare cittadini come teste pensanti e con senso critico, non becera carne da macello per il mondo del lavoro.
In che modo studiare materie classiche dovrebbe formare cittadini e sviluppare il senso critico più di altro? Non mi sembra che in Italia ci siano più cittadini con teste pensanti rispetto al resto del mondo
@@thebighundred4610 Il mio discorso andava oltre le materie classiche o no... è proprio l'impostazione strategica del discorso sulla scuola che a me pare sbagliata.
@@thebighundred4610 perché in Italia hanno studiato tutti al classico?
@@andreacusi in parte potrei anche concordare... però la storia insegna che i cittadini nelle condizioni peggiori danno vita a governi pericolosi (vedi Germania post 1a guerra mondiale)... avere cittadini poveri (perché non sono in grado di inserirsi nel mondo del lavoro) secondo me è un pericolo per la tenuta democratica del paese...
Non sta andando troppo bene evidentemente, considerato per esempio il livello di cultura media e da chi ci facciamo rappresentare politicamente.
Pc da subito e sapere come funziona
Ho visto i test sat per accedere alle università americane: ebbene ragazzini di terza media con un poco di esercizi in geometria e matematica li fanno tranquillamente.
Non capisco che c'entra. Dubito vogliano imitare il modello Americano.
Tra l'altro ai test Pisa fanno meglio di noi.
Poi l'America è molto particolare. Le scuole dipendono dalla zona perché i finanziamenti arrivano dalle tasse sulle case
Perché nelle università americane ci insegnano una marea di cojoni
La cultura classica serve a conoscere se stessi e a vivere in maniera consapevole, per quanto sia umanamente possibile. Spesso i diplomati al liceo classico ottengono ottimi risultati anche nelle facoltà scientifiche. P.s. Sono diplomato al liceo scientifico, poi laureato in Economia.
Penso che conoscere un po' di biologia sia più utile per conoscere se stessi e vivere in maniera consapevole. Altrimenti ci troviamo orde di mamme pancine e paparini che comprano omeopatici.
Il fatto che i diplomati al classico vadano bene spesso nelle facoltà scientifiche è da dimostrare con numeri. Tale dimostrazione deve o considerare uno scenario controfattuale (se le stesse persone non avessero fatto il classico sarebbero state veramente peggiori?), cosa impossibile, o prendere un campione di persone che hanno fatto il classico e uno di persone che non l'abbiano fatto. Le persone devono essere uguali sotto gli altri aspetti (ad esempio lo stesso supporto fornito dalla famiglia, la stessa qualità degli insegnanti, la stessa qualità del gruppo classe ecc) e bisogna dimostrare che in media chi ha fatto il classico ha performance superiori. Questo non lo riesci a fare perché gli studenti che vanno al classico già sono selezionati (non ci va chi alle medie è stato bocciato 3 volte e esce col 6) e se hai studiato (bene) economia saprai che se non selezioni il campione in modo indipendente da ciò che vuoi misurare quello che ottieni è sterco.
@@fabianoveglianti3714 - ci sono tanti paesi in cui anche gli studenti di alto livello mica studino greco e latino e non mi pare abbian particolare problemi rispetto ai nostri a cui il liceo abbia "aperto la mente".
Leggiti i dati : i diplomati al classico sono i migliori.
Ma i diplomati con che voto,quante bocciature prima,pubbliche o private? Sicuramente hai studiato,ma hai anche un'intelligenza sopra la media che gli altri non hanno,quindi non torna per tutti il ragionamento
La realtà non ammette ignoranza
Attenzione che con l'avanzare dell'AI e della robotica, il classico sarà più utile di quello che si pensi. Studiare quello che serve sarà inutile, in quanto per fare quello che ci serve, ci saranno bot e robot. Drin Drin dovrebbe riflettere seriamente.
Comunque la mia opinione è quella di levare gli indirizzi e dare la possibilità ad ogni studente di costruirsi il proprio percorso di studi. In questo modo si può valorizzare la carriera studentesca e responsabilizzare i giovani delle scelte. Ogni percorso sarà unico... niente più etichette inutili, solo contenuti.
Condivido sulla personalizzazione dei percorsi di studio, ma con la presenza di tutor che ti guidano nelle scelte
Sarà utile perché i più non ragioneranno come questi due
@@andreageuna6649 Si, un tutor che sia anche capace di supportare nelle scelte basandosi sulle attitudini del singolo, buona idea.
@@AlessandroS.-pg6tx esatto, si rischia di perdere la capacità di ragionamento, argomentazione, capacità di lettura, scrittura, comprensione e tante altre cose che oggi non sono più scontate. Basta vedere lo stacco di proprietà linguistica che esiste tra la generazione X e quella Z, così come il declino del quoziente intellettivo medio.
@zenogoandro4064 mi sembra necessario. Il "vantaggio" del liceo classico è che, in teoria, sai già a priori che è la scuola "per quelli bravi" che "ti apre le porte" (facciamo finta che sia così), quindi anche a 13 anni sai che quello è il tuo percorso "per il successo" e lo sa anche la tua famiglia, anche se nessuno di loro ha mai fatto il liceo classico.
Invece un percorso più aperto, in cui lo studente sceglie le materie, chi vuole "avere successo" non può sapere, a priori, quale percorso scegliere.
L'ho detto molto male, spero che si capisca il senso generale del mio discorso
La traduzione di latino e greco richiede un esercizio n mentale molto più completo di qualsiasi esercitazione matematica e sviluppa la mente. I più grandi truffati nella vita sono gli ingegneri ed i luti matematici che non riescono mai a cogliere i dati imprevedibili
Se non fornisci prove di questa affermazione la considererò una scemenza.
guarda aspettiamo con ansia (giusto da quando esiste la scuola gentiliana) di vedere un orda di laureati in lettere antiche risolvere problemi in ambito stem che manco i ph.d nelle materie specifiche riescono a risolvere. tipo perché nessun umanista che riesce a capire cose molto più difficili non è mai riuscito a unire fisica quantistica e relativistica? tanto è una banalità no?
l'omissione di una dimostrazione di un'affermazione così pesante è esattamente il tipo di atteggiamento che mi aspetto da chi non sia avvezzo a quell'esercizio mentale che ti obbliga lo studio della matematica.
Per tua informazione ho fatto prima il classico e poi Informatica (*a matematica*)
Si perché invece i latinisti e i grecisti stanno tutto il tempo a prevedere l'imprevedibile. Ma vaccagher
Si vede che non hai imparato il metodo scientifico, perché non ti poni proprio il problema di presentare delle prove a sostegno della tua ipotesi
Sì.
Ma chi è Forchielli? E' bello, è pelato.
Lasciamo perdere.
Bisogna sapere e saper fare
AVANTI TUTTAAA
Un tempo la cultura era un valore, ora l’ignoranza
No, lo è ancora.
I più grandi fisici della storia di Italia Han fatto tutti il classico; tra gli ultimi la giannotti, rovelline tonelli.
Basta ciarlatani
en.wikipedia.org/wiki/Self-selection_bias studia
Questo perché il classico selezionava gli studenti più studiosi e spesso più benestanti, che sarebbero andati bene anche in altri percorsi. Il classico attraeva gli studenti migliori, non li rendeva migliori. Il real Madrid è più forte di una squadretta di serie C perché c'è qualcosa di magico che rende fenomeni i giocatori che arrivano lì, o perché assume giocatori già bravi di per sé? Si chiama selection bias. Ma, certo, chi ha studiato più greco che matematica non afferra il concetto...
Avete perso un simpatizzante!
Un altro, ad ogni video ne perdono, resteranno loro due a votare loro stessi.
Dare un servizio alla media non va bene...insegnando capisci che devi chiedere 120 per ottenere 100...se chiedi il 70 otterrai il 50 che non va bene!
La matematica é lunico linguaggio universale va a farlo capire alla gente
Palle
Difatti la matematica che si fa in Italia è diversa da quella fatta altrove
Matematica fisica chimica informatica inglese agraria geologia estimo emettrotecnica elettronica meccanica stop
Eh ma mica tutti possono studiarle in maniera efficacemente,sono un elite.Il resto niente.
Niente storia? Niente italiano? Niente geografia?
Cultura générale per piacere dopo
Sei una bestia: è la cultura e il ragionamento non calcolatori o
ma spiegatemi come mai le elite culturali e scientifiche del 900 e dell'800 erano tutte formate sui classici?
Beh era chiaro che non si trattasse di due cime. Con la Kamchatka come va?
Come e’ ridottta l’Italia: un tempo si ascoltava spadolini ora questi due, il panzone e il contadino
Come Crosetto e la Meloni. 😂
Idem, ma gente che gesticola così e’ proprio rozza
Ascoltare cacciari galli della loggia: altro che questo panzone a destra
Uno deve mangiare meno l’altro deve studiare poveretto perché il mio idraulico è più educato