Costruirsi una cella - Ritirarsi dal mondo

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  • Опубліковано 9 лют 2025
  • Nel deserto ebbe inizio una forma di vita consacrata che era eremitica. Gli Anacoreti si ritirarono in zone ancora più deserte di quelle degli Eremiti.
    I primi Eremiti nel deserto erano i laici. In quei tempi non esisteva una vita consacrata come la si conosce pago, nonostante si consacravano a Dio. Volevano seguire Cristo e vivere una “forma di vita evangelica” senza fare compromessi. Con il tempo prese anche vita la forma di vita religiosa comunitaria. E pian piano furono fondati comunità religiose in tutto il mondo, ma anche eremi, tutto grazie all´amore e fervore di grandi personaggi, di grandi uomini di Dio, che si ebbero donati a Dio, che ebbero seguito l´amato sposo che li chiamò di venire nel deserto e che avendo messo la mano all´aratro non si voltarono indietro: «Chi mette mano all’aratro e guarda indietro non è degno di Me» (L 9, 62).
    Colui che ama Dio abbandona ogni cosa e si ritira nella solitudine in Dio.
    In questo video si parla della costruzione di una cella per dedicarsi a questo bel compito e dono, darsi completamente a Dio come anima di preghiera e di sacrificio nella vigna del Signore. Oltre alla cella interiore del cuore, della quale parla nostro Signore Gesù con Santa Caterina di Siena, c’è anche quella esteriore da non sottovalutare dato che essa è un aiuto per rientrare in se stessi, dove dimora il Re dei re, che ci aspetta per trattare e parlare con noi. www.anacoreti.it 💖
    Le parole del Video sono presi dal libro „Lotte e tentazioni dei padri del deserto“ di Padre Livio.
    Consigliamo al riguardo la seguente Playlist sul Trappista Thomas Merton: • Trappista P.Thomas Merton 📌
    Il monaco trappista Thomas Merton oltre a parlare della vita monastica in comunità procede con la presentazione della vita eremitica solitaria. Ha un modo unico e molto realistico nel mostrare e dichiarare la vita eremitica come genere di vita che fa dell’eremita un secondo Cristo sulla via del Calvario….
    Scrive nel suo libro: “L'eremita rimane nel mondo come un profeta che nessuno ascolta, come una voce che grida nel deserto, come un segno di contraddizione. Il mondo non lo vuole perché egli non ha niente in sé che appartenga al mondo, e lui non capisce più il mondo. Neanche il mondo lo capisce. Ma questa è la sua missione, essere rifiutato dal mondo che, con quel gesto, rifiuta la spaventosa solitudine di Dio stesso.
    Perché è di questo che il mondo si risente nei riguardi di Dio: della sua completa alterità, della sua assoluta incapacità di essere assorbito nel contesto degli slogan mondani e utilitaristici, della sua misteriosa trascendenza che lo situa infinitamente al di là della portata dei motti, dei cartelloni e degli slogan politici. E’ più facile per il mondo ricrearsi un dio a propria immagine, un dio che giustifica i suoi slogan quando non vi sono in giro solitari che ricordano agli uomini la solitudine di Dio: il Dio che non può diventare membro di una compagnia puramente umana. Eppure questo Dio solitario ha chiamato gli uomini a un'altra compagnia, con lui, attraverso la passione e la risurrezione di Cristo, attraverso la solitudine del Getsemani e del Calvario, attraverso il mistero di Pasqua e la solitudine dell'Ascensione: tutto ciò che precede la grande comunione di Pentecoste…“
    www.anacoreti.it

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