«Oh, miserabile! chi siete! che cosa vi ho fatto! mi odiate dunque a tal punto? Ahimè! che avete contro di me?». «Ti amo!», gridò il prete. Le lacrime le si fermarono di colpo. Lo guardò con uno sguardo idiota. Era caduto in ginocchio e la covava con un occhio di fiamma. «Capisci? ti amo!», gridò ancora. […] «Ascolta», disse finalmente il prete, che aveva recuperato una calma singolare. «Devi sapere tutto. Ti dirò quello che finora ho appena osato dire a me stesso, quando interrogavo furtivamente la mia coscienza in quelle ore profonde della notte in cui ci sono tante tenebre che pare non si possa essere visti nemmeno da Dio. Ascolta. Prima di incontrarti, fanciulla, ero felice...». «Ed io!», ella sospirò debolmente. «Non interrompermi. Sì, ero felice, o almeno credevo d'esserlo. Ero puro, avevo l'anima piena di una limpida chiarezza. Non c'era testa che andasse più fiera e più radiosa della mia. I preti mi consultavano sulla castità, i dottori sulla dottrina. Sì, la scienza era tutto per me. Era una sorella, e una sorella mi bastava. Non è che con l'età non mi fossero venute altre idee. Più di una volta la mia carne si era turbata al passaggio di una forma femminile. Quella forza del sesso e del sangue dell'uomo che, da folle adolescente, avevo creduto di soffocare per tutta la vita, aveva più di una volta sollevato convulsamente la catena dei voti di ferro che mi suggellano, miserabile, alle fredde pietre dell'altare. Ma il digiuno, la preghiera, lo studio, le macerazioni del chiostro, avevano reso l'anima padrona del corpo. E poi, evitavo le donne. D'altra parte, avevo soltanto da aprire un libro perché tutti i fumi impuri del mio cervello si dileguassero dinanzi allo splendore della scienza. In pochi minuti sentivo fuggire lontano le grevi cose della terra, e mi ritrovavo calmo, abbagliato e sereno in presenza del tranquillo splendore della verità eterna. Fintanto che il demone inviò per attaccarmi solo vaghe ombre di donne che passavano sparse sotto ai miei occhi, in chiesa, per le strade, sui prati, e che ritornavano appena nei miei sogni, lo vincevo facilmente. Ahimè! se non sono riuscito ad avere la vittoria, la colpa è di Dio, che non ha fatto l'uomo e il demonio di uguale forza. Ascolta, un giorno...». A questo punto il prete si fermò, e la prigioniera udì uscire dal suo petto dei sospiri che facevano un rumore di rantolo e di squarcio. Egli riprese: «...Un giorno, ero appoggiato alla finestra della mia cella... Che libro stavo dunque leggendo? Oh, tutto questo è un turbinio nella mia testa. Leggevo. La finestra dava su una piazza. Sento un suono di tamburo e di musica. Irritato per essere così distolto dalla mia meditazione, guardai nella piazza. Quel che vidi io, lo vedevano altri oltre a me, e tuttavia non era uno spettacolo fatto per occhi umani. Là, in mezzo al selciato, era mezzogiorno, un gran sole, una creatura danzava. Una creatura così bella che Dio l'avrebbe preferita alla Vergine, e l'avrebbe scelta come madre, e sarebbe voluto nascere da lei, se fosse esistita quando si fece uomo! I suoi occhi erano neri e splendidi, in mezzo alla sua nera capigliatura alcuni capelli attraversati dal sole biondeggiavano come fili d'oro. I suoi piedi sparivano nel loro movimento, come i raggi di una ruota che giri rapidamente. Intorno alla testa, fra le sue trecce nere, c'erano placche di metallo che brillavano al sole e le formavano sulla fronte una corona di stelle. La sua veste, cosparsa di lustrini, scintillava azzurra e punteggiata da mille faville come una notte d'estate. Le sue braccia agili e brune si annodavano e si snodavano intorno alla sua vita come due sciarpe. La forma del suo corpo era di una bellezza sorprendente. Oh! splendente figura che risaltava come qualcosa di luminoso nella stessa luce del sole!... Ahimè, fanciulla, eri tu. Sorpreso, inebriato, incantato, mi lasciavo andare a guardarti. Ti ho guardato tanto che ad un tratto ho tremato di paura, ho sentito che il fato mi afferrava». Il prete, oppresso, si fermò ancora un momento. Poi continuò. «Già mezzo ammaliato, tentai di aggrapparmi a qualcosa e di frenare la mia caduta. Mi ricordai i tranelli che Satana mi aveva già teso. La creatura che era sotto ai miei occhi aveva quella bellezza sovrumana che può venire solo dal cielo o dall'inferno. Quella non era una semplice fanciulla fatta con un po' della nostra terra, e modestamente rischiarata interiormente dal raggio vacillante di un'anima di donna. Era un angelo! ma di tenebre, ma di fiamma e non di luce. Nel momento in cui pensavo questo, vidi vicino a te una capra, una bestia del sabba, che mi guardava ridendo. Il sole di mezzogiorno rendeva le sue corna di fuoco. Allora intravidi la trappola del demonio, e non dubitai più che tu venissi dall'inferno e che tu ne venissi per la mia perdizione. Lo credetti». A questo punto il prete guardò in faccia la prigioniera e aggiunse freddamente: «Lo credo ancora. Intanto l'incantesimo operava a poco a poco, la tua danza mi turbinava nel cervello, sentivo il misterioso maleficio compiersi in me, tutto ciò che avrebbe dovuto vegliare si addormentava nella mia anima, e come coloro che muoiono nella neve, provavo piacere a lasciarmi prendere da quel sonno. Ad un tratto, ti mettesti a cantare. Che potevo fare io, miserabile? Il tuo canto era ancor più seducente della tua danza. Volevo fuggire. Impossibile. Ero inchiodato, ero radicato nel suolo. Mi sembrava che il marmo del pavimento mi fosse salito fino alle ginocchia. Bisognava rimanere fino in fondo. I miei piedi erano di ghiaccio, la mia testa ribolliva. Finalmente, tu avesti forse pietà di me, cessasti di cantare, sparisti. Il riflesso dell'abbagliante visione, il suono della musica ammaliatrice si dileguarono gradatamente nei miei occhi e nelle mie orecchie. Allora caddi nell'angolo della finestra, più rigido e sfinito di una statua abbattuta. La campana dei vespri mi svegliò. Mi rialzai, fuggii, ma, ahimè! c'era in me qualcosa che era caduto e che non poteva rialzarsi, qualcosa di sopraggiunto da cui non potevo fuggire». Egli fece ancora una pausa, e proseguì: «Sì, a partire da quel giorno, ci fu in me un uomo che non conoscevo. Volli far ricorso a tutti i miei rimedi, il chiostro, l'altare, il lavoro, i libri. Follia! Oh! come suona falsa la scienza quando ci va a sbattere con disperazione una testa piena di passioni! Lo sai, fanciulla, cosa vedevo sempre, ormai, fra me e il libro? Te, la tua ombra, l'immagine della luminosa apparizione che un giorno aveva attraversato lo spazio dinanzi a me. Ma questa immagine non aveva più lo stesso colore; era scura, funebre, tenebrosa, come il cerchio nero che a lungo perseguita la vista dell'imprudente che ha guardato fisso il sole. Non potendomene sbarazzare, sentendo sempre la tua canzone risuonarmi nella testa, vedendo sempre i tuoi piedi danzare sul mio breviario, avvertendo sempre di notte in sogno la tua forma scivolare sulla mia carne, volli rivederti, toccarti, sapere chi eri, vedere se ti avrei ritrovata simile all'immagine ideale che mi era rimasta di te, spezzare forse il mio sogno con la realtà. In ogni caso, speravo che una nuova impressione avrebbe cancellato la prima, e la prima mi era divenuta insopportabile. Ti cercai. Ti rividi. Disgrazia! Quando ti ebbi vista due volte, volli vederti ancora mille volte, volli vederti sempre. Allora, come arrestarsi su questa china dell'inferno?, allora non appartenni più a me stesso. L'altro capo del filo che il demonio mi aveva legato alle ali, l'aveva annodato al tuo piede. Divenni vago ed errante come te. Ti aspettavo sotto i portici, ti spiavo all'angolo delle strade, ti facevo la posta dall'alto della mia torre. Ogni sera rientravo in me stesso più affascinato, più disperato, più ammaliato, più perduto! Avevo saputo chi eri, egiziana, boema, gitana, zingara, come dubitare della magia? Ascolta. Sperai che un processo mi liberasse dall'incantesimo. Una strega aveva ammaliato Bruno d'Asti, egli la fece bruciare e fu guarito. Lo sapevo. Volli provare questo rimedio. Tentai innanzitutto di farti proibire l'accesso al sagrato di Notre-Dame, sperando di dimenticarti se tu non fossi più tornata. Non ne tenesti conto. Ritornasti. Poi mi venne l'idea di rapirti. Una notte tentai. Eravamo in due. Ti avevamo già presa, quando sopraggiunse quel miserabile ufficiale. Ti liberò. Così cominciava la tua disgrazia, la mia e la sua. Infine, non sapendo più che fare e cosa ne sarebbe stato di me, ti denunciai al Tribunale ecclesiastico. Pensavo che sarei guarito come Bruno d'Asti. Pensavo pure confusamente che un processo ti avrebbe consegnata a me, che in una prigione saresti stata in mio potere, che ti avrei avuta, che là tu non avresti potuto sfuggirmi, che tu mi possedevi da abbastanza tempo perché anch'io ti possedessi a mia volta. Quando si fa il male, bisogna farlo fino in fondo. Che sciocchezza fermarsi a metà nel mostruoso! Il crimine al suo estremo ha deliri di gioia. In esso un prete e una strega possono fondersi in delizie sul pagliericcio di una segreta! Ti denunciai dunque. È allora che ti spaventavo nei miei incontri. Il complotto che tramavo contro di te, la tempesta che addensavo sulla tua testa sfuggiva da me in minacce e lampi. Tuttavia esitavo ancora. Il mio progetto aveva degli aspetti spaventosi che mi facevano indietreggiare. Forse vi avrei rinunciato, forse il mio orribile pensiero si sarebbe inaridito nel mio cervello senza dare frutti. Credevo che sarebbe sempre dipeso da me seguire o interrompere quel processo. Ma ogni cattivo pensiero è inesorabile e vuol diventare un fatto; ma là dove mi credevo onnipotente, la fatalità era più potente di me. Ahimè! ahimè! è stata lei che ti ha preso e consegnato al terribile ingranaggio della macchina che io avevo tenebrosamente costruito! Ascolta. Sto per finire. Un giorno, era un'altra bella giornata di sole, mi vedo passare davanti un uomo che pronuncia il tuo nome, e ride, e ha la lussuria negli occhi. Dannazione! l'ho seguito. Tu conosci il resto» MA COSA NON SEI CLAUDE MIO
tra i motivi per cui quel "TI AAAAMO" è così meraviglioso e direi unico... adoro come inizi in maniera dolce, intensa e passionale e con la stessa intensità e passione termine con rabbia e furore. Vittorio riesce a coniugare i due poli opposti che bruciano e tormentano Frollo nel suo amore/odio per Esmeralda
Gente che fraintende il "Ti amo" di Frollo, come sempre. Non è amore, è passione e possessività. E' un ti amo detto con odio che riecheggia nelle tenebre più oscure dell'anima. L'amore puro non vuole il male dell'altro. Non ama chi costringe alla scelta "o me o la morte". Il suo "ti amo" è un "ti voglio possedere", "sei mia, non importa tu cosa scelga, io ti ho già scelto".
Vittorio rende perfettamente l'idea del personaggio creato da Hugo! É mostruosamente bravo! Un talento assurdo, davvero... Anche Lola è stupenda! Ho notato che molti dicono che “manca" di voce, ma a parer mio è la migliore Esmeralda di sempre. Io non me ne intendo di musica, ma mi piace moltissimo la sua versione della bella gitana della storia. Non me ne intendo assolutamente di musica, ma la trovo fantastica! E nulla, questa canzone rimarrà per sempre tra le più belle dell'opera.
questo Frollo sembra uscito dal libro. Un interpretazione senza paragone che non lascia spazio a nessuno che la vorrebe interpretarlo sia per la magnifica voce che per una cosi intensa e profonda performanza scenica. ma devo dire che lascia al ombra il personnagio di Febo che eil bello della situazione
Adoro lo sguardo di Frollo mentre Esmeralda canta evocando Febo. Di folle disperazione. Come anche il modo in cui accarezza la gabbia al minuto 2:19, immaginando di avere fra le mani il corpo della sua amata. Sono questi piccoli particolari che fanno di Vittorio uno dei più straordinari Artisti italiani e la sua interpretazione inimitabile. Mi dispiace, ma Vittorio è l'unico Frollo che è riuscito e riuscirà a farmi piangere!
Secondo me la versione italiana è la migliore! Molto meglio anche rispetto a quella francese...questa è piena di sentimento, di emozioni! Insomma i brividi!
Più lo riguardo e più mi rendo conto che Matteucci è bravissimo! Ho avuto la fortuna di assistere ad una sua lezione e devo dire che tanto è ardore che mette nelle opere, quanto nell'insegnare. Quest'uomo ha davvero un talento fuori ogni misura e adora immensamente cantare e il suo lavoro. Matteucci sei un miiiiitttooooo
Vederlo dai vivo, con il cast eccezionale, è stato fantastico... Ero piccola, ma ricordo tutto nei minimi particolari, ero andata a Roma per vederlo, e mi misi a piangere alla fine dello spettacolo... Che meraviglia.
Ma Cocciante che ha scritto l opera e questo brano specifficamente questo ti amo sconvolgente che lascerebbe ogni donna un po perplesa ha dato al personnagio di Frollo un attitudine particolare rendendolo nella sua pasionalita molto seducente e quasi inspiegabile un rifiuto dopo quel ti amo da parte d Esmeralda . Cosa che sembra un po strana. comunque complimento al genio di Cocciante e anche alle parole di pascuale pannela dopo Vitorio difficilissimo troveremo un altro Frollo, Non hai lasciato scampo a nessuno lo porterai sempre a presso questo personnagio.
Dopo quasi 15 anni ho ancora i brividi quando guardo Notre Dame! La parte che mi fa accapponare la pelle è quando Frollo : "e se dici di si, te ne vai, via da qui, e se vuoi io verrò con te all'inferno che , PARADISO PER ME". Un grande, il più bravo di tutti per me.
Quel ti amo, tutta la rabbia, tutta la passione tutto il dolore che può esserci in un amore.. tutto in quelle due parole... Grande assolutamente grandioso.
con questo ti amo quasi si capovolge la storia perche Febo cosi non puo reggere il confronto e Frollo diventa cosi un personnagio anziche cattivo anche molto passionale atraente cosa che forse non era nel intenzione di chi ha scritto la storia
Eccezionale!!!!Che talento! Ma perchè tali grandi artisti non li vediamo mai alla televisione italiana???? Confesso una cosa: lei (Lola Ponce) non è in grado di star dietro a Matteucci...Sinceramente: non mi emoziona..
Sono d'accordo con te :) Ho sentito entrambe le versioni ma preferisco quello di Vittorio Matteucci! Al di là della forza della voce, in entrambi i casi molto forte, Matteucci riesce a trasmettere tutta l'angoscia, la rabbia e l'amore proibito che prova per Esmeralda! In un musical bisogna saper cantare ma anche recitare e trasmettere emozioni, cose che non ho trovato nelle altre versioni, nemmeno in quelle italiane successive. :)
...Rabbia perchè quell' amore non potrà averlo..Cmq ho ascoltato anche l' altra versione francese..Si,bravissimo..Ma personalmente trovo Matteucci molto poliedrico...Mi piace molto come entra in questo difficile personaggio..Al di là della voce forte o debole...
la versione italiana trasmette sentimenti ed emozioni che quella francese personalmente non mi ha dato ...vittorio matteucci penso che sia molto più passionale di lavoie , che anche se aveva una voce maggiormente potente , non mi ha fatto sentire niente , anzi mi ha infastidito
Senza offesa, ma io Daniel Lavoie l'ho sentito cantare e la sua voce mi sembra piuttosto debole in confronto a quella di Vittorio Matteucci. Poi questione di opinioni ;)
C'è qualcuno che come me pensa che fra tutti i personaggi, esmeralda sia qualla un po' più sottotono, globalmente, non solo in riferimento a questa parte.
io adoro vittorio matteucci ..ma il personaggio di frollo è un pazzo che non è innamorato è ossessionato e questa ossessione lo porta ad uccidere tutti quelli ke lo intralciano e soprattutto ad uccidere quella poverina xchè lui ci voleva fare l amore e lei no...questi tipi esistono anke ai tempi nostri...cioè amore vero è quello ke ha provato quasimodo cioè al rispetti vuoi il suo bn ecc..non una follia come quella di frollo....il ti amo si è bellissimo emoziona mha non è amore...
Ovvio che non sia amore, è passione malata, desiderio represso, è follia distruttiva. Ma Frollo non lo sa, lui pensa che sia amore e per questo "amore" è disposto a rinunciare, alla chiesa, al suo potere, alla sua vita stessa.
Ora ho capito cosa intende, e capisco tutto, e volevo farvi notare che Frollo non è solo pazzo, ma è anche in realtà un ragazzino, quindi è anche più attendibile data l' età
Questa interpretazione di Frollo non a paragone e inimitabile. Ma e Frollo che si e incarnato in questo attore ? Chi sa ma Esmeralda di fronte a questa dichiarazione poteva reagire mostrare almeno stupore . Niente lei se ne sta li come se l avesse sentita molte volte ma cosi a pensato il l regista ma nella versione francese Esmeralda reagisce almeno. Comunque questo Frollo mette a ombra completamente Febo che doveva essere il bello in questione
Hai sentito come Daniel Lavoie canta?! Il suo "Je t'aime!"?! Matteucci e' bravo, ma ha una voce debole in confronto alla meravigliosa, stupenda voce di Daniel!
«Oh, miserabile! chi siete! che cosa vi ho fatto! mi odiate dunque a tal punto? Ahimè! che avete contro di me?». «Ti amo!», gridò il prete. Le lacrime le si fermarono di colpo. Lo guardò con uno sguardo idiota. Era caduto in ginocchio e la covava con un occhio di fiamma. «Capisci? ti amo!», gridò ancora. […]
«Ascolta», disse finalmente il prete, che aveva recuperato una calma singolare. «Devi sapere tutto. Ti dirò quello che finora ho appena osato dire a me stesso, quando interrogavo furtivamente la mia coscienza in quelle ore profonde della notte in cui ci sono tante tenebre che pare non si possa essere visti nemmeno da Dio. Ascolta. Prima di incontrarti, fanciulla, ero felice...». «Ed io!», ella sospirò debolmente. «Non interrompermi. Sì, ero felice, o almeno credevo d'esserlo. Ero puro, avevo l'anima piena di una limpida chiarezza. Non c'era testa che andasse più fiera e più radiosa della mia. I preti mi consultavano sulla castità, i dottori sulla dottrina. Sì, la scienza era tutto per me. Era una sorella, e una sorella mi bastava. Non è che con l'età non mi fossero venute altre idee. Più di una volta la mia carne si era turbata al passaggio di una forma femminile. Quella forza del sesso e del sangue dell'uomo che, da folle adolescente, avevo creduto di soffocare per tutta la vita, aveva più di una volta sollevato convulsamente la catena dei voti di ferro che mi suggellano, miserabile, alle fredde pietre dell'altare. Ma il digiuno, la preghiera, lo studio, le macerazioni del chiostro, avevano reso l'anima padrona del corpo. E poi, evitavo le donne. D'altra parte, avevo soltanto da aprire un libro perché tutti i fumi impuri del mio cervello si dileguassero dinanzi allo splendore della scienza. In pochi minuti sentivo fuggire lontano le grevi cose della terra, e mi ritrovavo calmo, abbagliato e sereno in presenza del tranquillo splendore della verità eterna. Fintanto che il demone inviò per attaccarmi solo vaghe ombre di donne che passavano sparse sotto ai miei occhi, in chiesa, per le strade, sui prati, e che ritornavano appena nei miei sogni, lo vincevo facilmente. Ahimè! se non sono riuscito ad avere la vittoria, la colpa è di Dio, che non ha fatto l'uomo e il demonio di uguale forza. Ascolta, un giorno...». A questo punto il prete si fermò, e la prigioniera udì uscire dal suo petto dei sospiri che facevano un rumore di rantolo e di squarcio. Egli riprese: «...Un giorno, ero appoggiato alla finestra della mia cella... Che libro stavo dunque leggendo? Oh, tutto questo è un turbinio nella mia testa. Leggevo. La finestra dava su una piazza. Sento un suono di tamburo e di musica. Irritato per essere così distolto dalla mia meditazione, guardai nella piazza. Quel che vidi io, lo vedevano altri oltre a me, e tuttavia non era uno spettacolo fatto per occhi umani. Là, in mezzo al selciato, era mezzogiorno, un gran sole, una creatura danzava. Una creatura così bella che Dio l'avrebbe preferita alla Vergine, e l'avrebbe scelta come madre, e sarebbe voluto nascere da lei, se fosse esistita quando si fece uomo! I suoi occhi erano neri e splendidi, in mezzo alla sua nera capigliatura alcuni capelli attraversati dal sole biondeggiavano come fili d'oro. I suoi piedi sparivano nel loro movimento, come i raggi di una ruota che giri rapidamente. Intorno alla testa, fra le sue trecce nere, c'erano placche di metallo che brillavano al sole e le formavano sulla fronte una corona di stelle. La sua veste, cosparsa di lustrini, scintillava azzurra e punteggiata da mille faville come una notte d'estate. Le sue braccia agili e brune si annodavano e si snodavano intorno alla sua vita come due sciarpe. La forma del suo corpo era di una bellezza sorprendente. Oh! splendente figura che risaltava come qualcosa di luminoso nella stessa luce del sole!... Ahimè, fanciulla, eri tu. Sorpreso, inebriato, incantato, mi lasciavo andare a guardarti. Ti ho guardato tanto che ad un tratto ho tremato di paura, ho sentito che il fato mi afferrava». Il prete, oppresso, si fermò ancora un momento. Poi continuò. «Già mezzo ammaliato, tentai di aggrapparmi a qualcosa e di frenare la mia caduta. Mi ricordai i tranelli che Satana mi aveva già teso. La creatura che era sotto ai miei occhi aveva quella bellezza sovrumana che può venire solo dal cielo o dall'inferno. Quella non era una semplice fanciulla fatta con un po' della nostra terra, e modestamente rischiarata interiormente dal raggio vacillante di un'anima di donna. Era un angelo! ma di tenebre, ma di fiamma e non di luce. Nel momento in cui pensavo questo, vidi vicino a te una capra, una bestia del sabba, che mi guardava ridendo. Il sole di mezzogiorno rendeva le sue corna di fuoco. Allora intravidi la trappola del demonio, e non dubitai più che tu venissi dall'inferno e che tu ne venissi per la mia perdizione. Lo credetti». A questo punto il prete guardò in faccia la prigioniera e aggiunse freddamente: «Lo credo ancora. Intanto l'incantesimo operava a poco a poco, la tua danza mi turbinava nel cervello, sentivo il misterioso maleficio compiersi in me, tutto ciò che avrebbe dovuto vegliare si addormentava nella mia anima, e come coloro che muoiono nella neve, provavo piacere a lasciarmi prendere da quel sonno. Ad un tratto, ti mettesti a cantare. Che potevo fare io, miserabile? Il tuo canto era ancor più seducente della tua danza. Volevo fuggire. Impossibile. Ero inchiodato, ero radicato nel suolo. Mi sembrava che il marmo del pavimento mi fosse salito fino alle ginocchia. Bisognava rimanere fino in fondo. I miei piedi erano di ghiaccio, la mia testa ribolliva. Finalmente, tu avesti forse pietà di me, cessasti di cantare, sparisti. Il riflesso dell'abbagliante visione, il suono della musica ammaliatrice si dileguarono gradatamente nei miei occhi e nelle mie orecchie. Allora caddi nell'angolo della finestra, più rigido e sfinito di una statua abbattuta. La campana dei vespri mi svegliò. Mi rialzai, fuggii, ma, ahimè! c'era in me qualcosa che era caduto e che non poteva rialzarsi, qualcosa di sopraggiunto da cui non potevo fuggire». Egli fece ancora una pausa, e proseguì: «Sì, a partire da quel giorno, ci fu in me un uomo che non conoscevo. Volli far ricorso a tutti i miei rimedi, il chiostro, l'altare, il lavoro, i libri. Follia! Oh! come suona falsa la scienza quando ci va a sbattere con disperazione una testa piena di passioni! Lo sai, fanciulla, cosa vedevo sempre, ormai, fra me e il libro? Te, la tua ombra, l'immagine della luminosa apparizione che un giorno aveva attraversato lo spazio dinanzi a me. Ma questa immagine non aveva più lo stesso colore; era scura, funebre, tenebrosa, come il cerchio nero che a lungo perseguita la vista dell'imprudente che ha guardato fisso il sole. Non potendomene sbarazzare, sentendo sempre la tua canzone risuonarmi nella testa, vedendo sempre i tuoi piedi danzare sul mio breviario, avvertendo sempre di notte in sogno la tua forma scivolare sulla mia carne, volli rivederti, toccarti, sapere chi eri, vedere se ti avrei ritrovata simile all'immagine ideale che mi era rimasta di te, spezzare forse il mio sogno con la realtà. In ogni caso, speravo che una nuova impressione avrebbe cancellato la prima, e la prima mi era divenuta insopportabile. Ti cercai. Ti rividi. Disgrazia! Quando ti ebbi vista due volte, volli vederti ancora mille volte, volli vederti sempre. Allora, come arrestarsi su questa china dell'inferno?, allora non appartenni più a me stesso. L'altro capo del filo che il demonio mi aveva legato alle ali, l'aveva annodato al tuo piede. Divenni vago ed errante come te. Ti aspettavo sotto i portici, ti spiavo all'angolo delle strade, ti facevo la posta dall'alto della mia torre. Ogni sera rientravo in me stesso più affascinato, più disperato, più ammaliato, più perduto! Avevo saputo chi eri, egiziana, boema, gitana, zingara, come dubitare della magia? Ascolta. Sperai che un processo mi liberasse dall'incantesimo. Una strega aveva ammaliato Bruno d'Asti, egli la fece bruciare e fu guarito. Lo sapevo. Volli provare questo rimedio. Tentai innanzitutto di farti proibire l'accesso al sagrato di Notre-Dame, sperando di dimenticarti se tu non fossi più tornata. Non ne tenesti conto. Ritornasti. Poi mi venne l'idea di rapirti. Una notte tentai. Eravamo in due. Ti avevamo già presa, quando sopraggiunse quel miserabile ufficiale. Ti liberò. Così cominciava la tua disgrazia, la mia e la sua. Infine, non sapendo più che fare e cosa ne sarebbe stato di me, ti denunciai al Tribunale ecclesiastico. Pensavo che sarei guarito come Bruno d'Asti. Pensavo pure confusamente che un processo ti avrebbe consegnata a me, che in una prigione saresti stata in mio potere, che ti avrei avuta, che là tu non avresti potuto sfuggirmi, che tu mi possedevi da abbastanza tempo perché anch'io ti possedessi a mia volta. Quando si fa il male, bisogna farlo fino in fondo. Che sciocchezza fermarsi a metà nel mostruoso! Il crimine al suo estremo ha deliri di gioia. In esso un prete e una strega possono fondersi in delizie sul pagliericcio di una segreta! Ti denunciai dunque. È allora che ti spaventavo nei miei incontri. Il complotto che tramavo contro di te, la tempesta che addensavo sulla tua testa sfuggiva da me in minacce e lampi. Tuttavia esitavo ancora. Il mio progetto aveva degli aspetti spaventosi che mi facevano indietreggiare. Forse vi avrei rinunciato, forse il mio orribile pensiero si sarebbe inaridito nel mio cervello senza dare frutti. Credevo che sarebbe sempre dipeso da me seguire o interrompere quel processo. Ma ogni cattivo pensiero è inesorabile e vuol diventare un fatto; ma là dove mi credevo onnipotente, la fatalità era più potente di me. Ahimè! ahimè! è stata lei che ti ha preso e consegnato al terribile ingranaggio della macchina che io avevo tenebrosamente costruito! Ascolta. Sto per finire. Un giorno, era un'altra bella giornata di sole, mi vedo passare davanti un uomo che pronuncia il tuo nome, e ride, e ha la lussuria negli occhi. Dannazione! l'ho seguito. Tu conosci il resto»
MA COSA NON SEI CLAUDE MIO
Cavolo! Ma quanto ci hai messo a scriverlo? O.O
Sue Valdez ho dodici e anni e ho appena finito il libro quella parte e "il matrimonio di Quasimodo" sono le mie preferite.
Ho letto il tutto come se stessi recitando a teatro... il mio gatto mi guarda ora perplesso.
tra i motivi per cui quel "TI AAAAMO" è così meraviglioso e direi unico... adoro come inizi in maniera dolce, intensa e passionale e con la stessa intensità e passione termine con rabbia e furore. Vittorio riesce a coniugare i due poli opposti che bruciano e tormentano Frollo nel suo amore/odio per Esmeralda
Gente che fraintende il "Ti amo" di Frollo, come sempre. Non è amore, è passione e possessività. E' un ti amo detto con odio che riecheggia nelle tenebre più oscure dell'anima.
L'amore puro non vuole il male dell'altro. Non ama chi costringe alla scelta "o me o la morte".
Il suo "ti amo" è un "ti voglio possedere", "sei mia, non importa tu cosa scelga, io ti ho già scelto".
l'applauso spontaneo del pubblico, quando finisce il ti aaaaaaaaaamooooooooooo (0.51), è impagabile...........Vittorio Matteucci sei un grande!!!
Pazzo , malato ma incredibilmente affascinante .Frollo è il mio personaggio preferito con il suo “amore” passionale e possessivo.
"se la morte o la vita" brividi indescrivibili per quel momento!!!!! Il mio Frollo rimarrà per sempre Vittorio Matteucci!!!
Linda Florio Anche per
me, sempre 😘
Il "Ti amo" così gridato, esprime tutta la furia interiore del personaggio! Bellissimo...DA BRIVIDO!!!!
Vittorio rende perfettamente l'idea del personaggio creato da Hugo! É mostruosamente bravo! Un talento assurdo, davvero... Anche Lola è stupenda! Ho notato che molti dicono che “manca" di voce, ma a parer mio è la migliore Esmeralda di sempre. Io non me ne intendo di musica, ma mi piace moltissimo la sua versione della bella gitana della storia. Non me ne intendo assolutamente di musica, ma la trovo fantastica! E nulla, questa canzone rimarrà per sempre tra le più belle dell'opera.
Sono innamorata di quest'uomo. È possibile ?
Sí! È comprensibilissimo! :3 Siamo in due!
mammamia!!!! quel "ti amo" è da pelle d'oca... fantasticamente unico Vittorio!
dopo quasi 15 anni, quel "Ti Amo" è addirittura migliorato.
Vittorio! Fantastico
questo Frollo sembra uscito dal libro. Un interpretazione senza paragone che non lascia spazio a nessuno che la vorrebe interpretarlo sia per la magnifica voce che per una cosi intensa e profonda performanza scenica. ma devo dire che lascia al ombra il personnagio di Febo che eil bello della situazione
Quel "TI AAAAMO" mi fa TREMARE, vorrei che qualcuno lo dicesse per me. L'espressività e i movimenti di lui sono qualcosa di unico!!
+Irene Foschi “Iry31” di certo farebbe piacere sentirselo dire... ma non direi in quel contesto. però hai ragione fà rabbrividire
immensa emozione
Il "ti amo" è una maraviglia, ottima interpretazione
Adoro lo sguardo di Frollo mentre Esmeralda canta evocando Febo. Di folle disperazione. Come anche il modo in cui accarezza la gabbia al minuto 2:19, immaginando di avere fra le mani il corpo della sua amata.
Sono questi piccoli particolari che fanno di Vittorio uno dei più straordinari Artisti italiani e la sua interpretazione inimitabile. Mi dispiace, ma Vittorio è l'unico Frollo che è riuscito e riuscirà a farmi piangere!
Secondo me la versione italiana è la migliore! Molto meglio anche rispetto a quella francese...questa è piena di sentimento, di emozioni! Insomma i brividi!
Ogni volta che la ascolto brividi e lacrime, quello che trasmette con il canto e l'interpretazione Vittorio non lo fa nessuno ♥
LUI STRAORDINARIO......mi hai inchiodato alla sedia al Teatro Verdura di Palermo con i brividi e la pelle d'oca, Matteucci MERAVIGLIOSO!!!!
Più lo riguardo e più mi rendo conto che Matteucci è bravissimo! Ho avuto la fortuna di assistere ad una sua lezione e devo dire che tanto è ardore che mette nelle opere, quanto nell'insegnare. Quest'uomo ha davvero un talento fuori ogni misura e adora immensamente cantare e il suo lavoro. Matteucci sei un miiiiitttooooo
La voce di Vittorio Matteucci mi fa sempre venire i brividi.. è bravissimo!! E quel "ti amo".. com'è bravo!!!
Vederlo dai vivo, con il cast eccezionale, è stato fantastico... Ero piccola, ma ricordo tutto nei minimi particolari, ero andata a Roma per vederlo, e mi misi a piangere alla fine dello spettacolo... Che meraviglia.
Ma Cocciante che ha scritto l opera e questo brano specifficamente questo ti amo sconvolgente che lascerebbe ogni donna un po perplesa ha dato al personnagio di Frollo un attitudine particolare rendendolo nella sua pasionalita molto seducente e quasi inspiegabile un rifiuto dopo quel ti amo da parte d Esmeralda . Cosa che sembra un po strana. comunque complimento al genio di Cocciante e anche alle parole di pascuale pannela dopo Vitorio difficilissimo troveremo un altro Frollo, Non hai lasciato scampo a nessuno lo porterai sempre a presso questo personnagio.
Sono due anni che ascolto quel "Ti amo" e per due anni ho i brividi...
Dopo quasi 15 anni ho ancora i brividi quando guardo Notre Dame! La parte che mi fa accapponare la pelle è quando Frollo : "e se dici di si, te ne vai, via da qui, e se vuoi io verrò con te all'inferno che , PARADISO PER ME".
Un grande, il più bravo di tutti per me.
Matteucci straordinario. Irreale. Standing Ovation
sinceramente ... se io fossi Esmerarlda avrei mandato a quel paese Febo e sarei scappata con Frollo XD
La Biblioteca di Vale ANCH'IOOOOOOO
Vittorio Matteucci... un mito! Non un uomo.. un mito!!
Vittorio...come te nessuno mai❤
certo esmerà ci potevi pure andare co sto gran pezzo di prete ...!xD
matteucci regna!!!!
Quel ti amo, tutta la rabbia, tutta la passione tutto il dolore che può esserci in un amore.. tutto in quelle due parole... Grande assolutamente grandioso.
non ci sono parole per descrivere la sua essenza di Artista !! ....scusate.....di GRANDE ED UNICO ARTISTA!
Vittorio è un grande,chiunque interpreti! Ma anche il resto del primo cast di Notre Dame (italiano) non scherza!
Da sentire il pubblico ke esulta dopo il fantastico e emozionante "Ti amo" di Vittorio!!!
con questo ti amo quasi si capovolge la storia perche Febo cosi non puo reggere il confronto e Frollo diventa cosi un personnagio anziche cattivo anche molto passionale atraente cosa che forse non era nel intenzione di chi ha scritto la storia
Eccezionale!!!!Che talento! Ma perchè tali grandi artisti non li vediamo mai alla televisione italiana???? Confesso una cosa: lei (Lola Ponce) non è in grado di star dietro a Matteucci...Sinceramente: non mi emoziona..
oh cielo santo!!" TI AMO" dice in un modo pazzesco!!
Matteucci sei un grande e grande interpretazione quando la ascolto .......sempre brividi sono. Grazie
Il Ti amo più spettacolare di sempre.
matteucci è da brividi!!! una voce spettacolare e un'interpretazione sublime! bravo vittorio!
Grande Vittorio, sei immenso, spero di rivederti per la sesta volta il prossimo anno.
Sono d'accordo con te :) Ho sentito entrambe le versioni ma preferisco quello di Vittorio Matteucci! Al di là della forza della voce, in entrambi i casi molto forte, Matteucci riesce a trasmettere tutta l'angoscia, la rabbia e l'amore proibito che prova per Esmeralda! In un musical bisogna saper cantare ma anche recitare e trasmettere emozioni, cose che non ho trovato nelle altre versioni, nemmeno in quelle italiane successive. :)
Che voce!
Il "Ti amo" è Incredibile!
Uno dei "ti amo" più intensi mai sentiti....
STRAORDINARI...UN MUSICAL VISTO NON SÒ QUANTE VOLTE E ALLA FINE CONOSCO LE CANZONI A MEMORIA 😊😊😊😊😊 😍
La stessa cosa io, non so quante volte l'ho visto e ora quando sono venuti a Cagliari cantavo con loro 😅😅😅😅
vittorio ti adoro sei il migliore in assoluto
Grandissimi Vittorio e Lola!
favolosa interpetrazione grande tutto il cast
Tutt'ora qui e non mi stancherò mai di tremarci su 🖤
I brividi ogni volta. Ogni volta.
L'ho visto dal vivo. Fa tremare! Lo rivedrei molto molto volentieri
1000 brividi per il "TI AMO"
Quel tesoro NNNOOOOOOOOOOOOO!
bellissima
vittò!! c'ho i brividi!!!! che voce!!
ANCHE IO TI AMO !!! Quanto avrei voluto essere tra il pubblico per potermi unire agli applausi
non ci sono parole immenso vittorio
cazzo che brividiii ho le lacrime agli occhi !! una pelle d'oca.. davvero bravissimi e talentuosissimi entrambi ! *-*
OhmyChuck, io mi sa che non potrei mai assistere ad una sua lezione xD Lo starei semplicemente a fissare e non imparerei nulla xD
SEMPLICEMENTE UNICI... QUESTA è ARTE......
...Rabbia perchè quell' amore non potrà averlo..Cmq ho ascoltato anche l' altra versione francese..Si,bravissimo..Ma personalmente trovo Matteucci molto poliedrico...Mi piace molto come entra in questo difficile personaggio..Al di là della voce forte o debole...
BRI-VI-DI!!!! come per tutta l'opera del resto!
Quel ti amo che fa tremare queste fanciulle è un ti amo che ho sentito mille volte e che ha sempre ottenuto delle gran friendzone in cambio.
Perché generalmente lo si sente prima di venir picchiate o stuprate
la versione italiana trasmette sentimenti ed emozioni che quella francese personalmente non mi ha dato ...vittorio matteucci penso che sia molto più passionale di lavoie , che anche se aveva una voce maggiormente potente , non mi ha fatto sentire niente , anzi mi ha infastidito
E' la più bella dell'intero musical :)
immenso Vittorio ♥
La penso anche io così. Me lo godo tutte le sere a mezzanotte, con le cuffie: straordinario!!!
Basta, non posso sopportare la grandezza di quest uomo. Dove ne trovo uno anche io?
ti amo lola mi sei stata bravissima♥♥♥♥
bellissimo! ma francamente uno che mi ama così no proprio no!
anche il Frollo del nuovo cast è favoloso
troppo bravi!!!!!!!
Senza offesa, ma io Daniel Lavoie l'ho sentito cantare e la sua voce mi sembra piuttosto debole in confronto a quella di Vittorio Matteucci. Poi questione di opinioni ;)
C'è qualcuno che come me pensa che fra tutti i personaggi, esmeralda sia qualla un po' più sottotono, globalmente, non solo in riferimento a questa parte.
TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
@mionesimone anche "Mi distruggerai" è meravigliosa ^_^
anch'io ti amo!!!!!
COME POSSO DESCRIVERE CON LE PAROLE I BRIVIDI?
AMORE PURO PER QUEST'UOMO...
0:46 1:03 ... Oh my God... Che ''Ti amo...''
bella è vero lui è bellissimo e molto brava e poi lei ancora di più
@OpheliaNomade91
è semplicemente fantastico.... non si può aggiungere altro..........
Ti amo ma io
io adoro vittorio matteucci ..ma il personaggio di frollo è un pazzo che non è innamorato è ossessionato e questa ossessione lo porta ad uccidere tutti quelli ke lo intralciano e soprattutto ad uccidere quella poverina xchè lui ci voleva fare l amore e lei no...questi tipi esistono anke ai tempi nostri...cioè amore vero è quello ke ha provato quasimodo cioè al rispetti vuoi il suo bn ecc..non una follia come quella di frollo....il ti amo si è bellissimo emoziona mha non è amore...
Ovvio che non sia amore, è passione malata, desiderio represso, è follia distruttiva. Ma Frollo non lo sa, lui pensa che sia amore e per questo "amore" è disposto a rinunciare, alla chiesa, al suo potere, alla sua vita stessa.
Povero Italiano!
Vittorio un grande padovano!
il je t'aime di daniel Lavoie mi ha rotto le orecchie troppo bravo
Ora ho capito cosa intende, e capisco tutto, e volevo farvi notare che Frollo non è solo pazzo, ma è anche in realtà un ragazzino, quindi è anche più attendibile data l' età
It was made like that on purpose :) I think the make up adds a lot to the characters :) I like it very much! :D
@LaurynPage ommioddio mi hai strappato le parole di bocca!
E' quello che gli rispondo ogni volta! XDXD
Questa interpretazione di Frollo non a paragone e inimitabile. Ma e Frollo che si e incarnato in questo attore ? Chi sa ma Esmeralda di fronte a questa dichiarazione poteva reagire mostrare almeno stupore . Niente lei se ne sta li come se l avesse sentita molte volte ma cosi a pensato il l regista ma nella versione francese Esmeralda reagisce almeno. Comunque questo Frollo mette a ombra completamente Febo che doveva essere il bello in questione
Secondo me qui Esmeralda ha reagito. È rimasta stupita e allo stesso tempo sconvolta.
ma può un mortale essere tanto??? vittorio ti amo
io ci sarei andata con lui xD
anche io😂😅🔥
Non grande.... mitico Matteucci
@ZollaYo hai ragione!
una delle più belle voci italiane e tutte ste cazzo di bimbeminchia che commentano l'aspetto fisico di matteucci
notte dam
Hai sentito come Daniel Lavoie canta?! Il suo "Je t'aime!"?! Matteucci e' bravo, ma ha una voce debole in confronto alla meravigliosa, stupenda voce di Daniel!
Demetria1155 la voce non è niente senza interpretazione, Daniel ha l`espressività di un comodino
La festa
Secondo me si ;)
è vittorio matteucci e matteo setti ^^
La festa dei folli
Non solo a te...