Massimo Cacciari APOCALISSE DI GIOVANNI
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- Опубліковано 27 гру 2024
- In collaborazione con Ravenna Festival, 19a edizione di Ravenna Festival, 13 giugno 2008 | ravennafestival.org )e( DTB Channel 3 | dontoninobello.it/dtbchannel3
«Nell'Apocalisse di Giovanni, luce per le genti, si toglie il velo, che ci impediva di vedere ciò che è, e vediamo ciò che è. Non si tratta di prevedere cose future, ma di rivelare ciò che già è! Il tempo si spazializza, è tutto qui, si dispiega dinanzi a noi. Il suo significato, tutto il nascosto si fa manifesto. Il tempo è compiuto e non si tratta di aspettare la fine. E non è importante il quando, ma il come. Come tu ti prepari a quell'istante che ti può raggiungere in ogni momento, come il ladro di notte e che ti sorprende, come la morte. Quando tornerà il Figlio dell'Uomo troverà sulla Terra qualcuno che ha cambiato vita e che crede? [...] E la Storia è la storia di una lotta (agon | ἀγών) dei testimoni, che lottano per convincere le moltitudini a cambiar vita (metànoia | μετανοεῖν) e a credere (pistis | Πίστις), tra il Figlio (non atteso perché già venuto) e il suo avversario (colui che gli si pone contro), una lotta aut-aut (“Io sono venuto a separare”), senza alcuna mediazione. Il tempo ha subito uno spasma. E’ il tempo della decisione escatologica, il tempo come taglio, è il tempo che separa, è il tempo che richiede la scelta…E se c’è qualcuno che sembra emergere alla fine questi non sono certi i testimoni, questi non sono certo i martiri…» (Massimo Cacciari)
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