Mi piange il cuore vedere CastelVolturno oggi un territorio degradato e martoriato, che un tempo nonostante l'analfabetismo era una zona sana con gente semplice e per bene.
All'epoca ero un bambino.Grandissimo Mario Soldati,mi hai fatto rivivere la mia infanzia senza rimpianti,ma con tantissima nostalgia.Oggi l'analfabetismo oggetto dell'inchiesta è del tutto scomparso, ma con lui sono scomparsi anche i valori, la semplicità e la genuinità di quel tempo.
ricordo allora si diceva la costa del casertano diventava la california dell europa pultroppo e diventata la fogna d europa la situazione e molto allarmante e sempre peggio diventera dalla terra felix a terra infelice.......mi vien da piangere la mia terra d origine diventata da paradiso all inferno di dante
il primo e il padre di iolanda russo zio rocco,,poi c'è zio agostino zio giovanni e zio manfredi torrano che declama la poesia,,zio peppe trettino,,giovanni piazza,federico antonucci,i fratelli ciccio e nicola paolella...zia palmina cn giovanni il figlio e zia santella,,si vede la casa dove sn nato e tnt tnt nostalgia di una castel volturno ke nn c'è piu'....commovente
Ma quelle terre erano del commendatore Orlando Castaldo? Un Paese distrutto dalla speculazione edilizia, per i soliti sporchi maneggi...avrebbe potuto essere la Rimini del meridione invece...purtroppo
sicuramente in quella campagne albergava ignoranza tuttavia è bene ricordare ai più il dato non trascurabile che felix vuol dire fertile non felice......
dobbiamo ricostruire il nostro territorio mandando a casa un volta per tutte tutti quelli che hanno fatto politica fino ad oggi ci vogliono persone non vincolate ai vecchi politici che hanno il coraggio di voler CAMBIARE si puo fare organizziamoci e riprendiamoci il nostro paese
*ABHRAM, L'EBREO "CHE VENNE DALL'ALTRA PARTE DEL FIUME" E QUELLI CHE VENNERO DALL'ALTRA PARTE DEL VOLTURNO (CHILLI DA CHILL'ATTE)* La parola *EBREO* ha la sua sorgente nella parola latina *hebreus*, in quella greca *hebraiòs* , ma soprattutto nell’aramaico ' *ebhrai* , che corrisponde all’ebraico ' *ibhri* , che significa ketteralmente ‘ *_che viene dall’altra parte (del fiume)_* ’. Questo é. Si é così. Anche se, tradizionalmente, si fa risalire la parola ‘ebreo’ ad uno dei patriarchi postdiluviani, *EBER* . Nel libro della Genesi dopo una sfilza di nomi e un rendiconto di tutti gli anni vissuti da tutti i discendenti di *Adamo* _(tra cui anche il citato Eber),_ arriviamo finalmente al *grande patriarca delle tre religioni monoteiste* ( _ebraismo, cristianesimo, islamismo_ ) *Abramo* , figlio di *Terach* , fratello di *Nacor* e di *Aran* , marito della sorellastra *Sara* ( _stesso padre e madre diversa_ ) da cui ebbe *Isacco* e di *Agar* , madre di *Ismael* . Se si dice Abramo non si sbaglia: é una garanzia per tutte le religioni. Il *Dio di Abramo* é l'identità comune. Il patriarca viveva ad *UR* , una città mesopotamica, situata vicino alla foce dell’ *Eufrate*. Il *Signore* , secondo la Bibbia, gli parlò e gli comandò di prendere la famiglia e di partire per la terra promessa. Arrivato nella terra di *Canaan* , il Signore gli disse che quelle lande sarebbero state sue e dei suoi discendenti. E dopo alcune vicissitudini ed avvenimenti Abramo fu colui per il quale si usò per la prima volta la parola ‘ *ebreo* ’ perché attraversò il fiume Eufrate per andare dapprima verso *Carran* , e poi nella terra di *Canaan*: *Abhram, l'ebhrai quello che viene dall'altra parte dei fiumi* così lo indicarono. C'erano degli uomini a ristorare in una piccola locanda di Carran, lui passò ed attirò la loro attenzione. Si affacciarono fuori dal locale ed il primo a destra chiese agli altri due " _Chi é quello?"_ Il più pettegolo si precipitó nella risposta ma non gli veniva il nome " _Ab...Abaco...no...Abbaia_ " e l'altro " _No, quello é il suo cane. Lui é quello che viene dall'altra parte del fiume, l'Ebhrai_ " Si sa che nei piccoli paesi dove si conoscono tutti si é in uso di indicare un nuovo arrivato nella comunità, un forestiero, di passaggio per pochi mesi, qualche settimana o per tutta la vita, con l'aggettivo della provenienza ( _il mondragonese, il casalese, l'oggionese, il napoletano, il capuano, il minturnese, il procidano, il folignate...)_ . Non è mettere le distanza ma dare una grammatica alla convivenza sociale. A Spoleto il folignate ha le sue idee e il suo parlare, come il lecchese a Bergamo. Sapendo l'origine che ci svela l'epiteto toponomico quelli del luogo sanno come comportarsi. Lo inquadrano, lo spiegano e lo rivelano agli altri del paese ed ogni dialogo e parola detta é più compresa. Quell'aggettivo, per le regole della grammatica, diventa un sostantivo e sparisce solo con il tempo ed in pochissimi casi, casi miracolosi. Miracolosi. Ma forse mai. Anche se ti sei sposato una del posto ed i tuoi figli sono nati nel paese ci sarà sempre qualcuno che prima o poi dirà _"Il figlio del maranese"_ (Marano di Napoli ndr) Abramo é l'ebreo, chi viene dall'altra parte del fiume, ed i suoi discendenti sono ebrei, quelli che vengono dall'altra parte. Vi sono delle tesi secondo cui la parola può anche significare il ‘ *_provenire dalla parte opposta’_* , e quindi ‘ *_essere straniero_* ’ ( *_amarissima ironia della storia del popolo ebraico_* ). Ma poco conta. *Castelvolturno* è un piccolo paese alle foci del fiume Volturno che dal Monte Matese parte si butta qui nel Tirreno. Il fiume divide il territorio in due parti ed é unito da un ponte che garantisce continuità alla SS DOMITIANA, il ponte non ha mai avuto la dignità di un nome ma ha fatto bene il suo lavoro dagli anni '50 ad oggi. Il paese era sulla sponda sinistra del fiume dove vi era il castello ed il borgo, quindi chi attraversava il fiume erano di solito quelli dei casolari della destra Volturno e noi li chiamavano " *Chilli da chill'atte* " ( _traduzione "Quelli dell'altra parte del fiume")_ e non sapevamo che erano *ebrei* aramaicamente parlando. La zona a destra del fiume era paludosa e piena di acquitrini, buona per la sosta delle bufale, animali negri importati dall'Africa dai Romani, per la selvaggina e per la malaria. I luoghi avevano nomi in cui l'acqua era il codice genetico imprescindibile: *Lavapiatti (o lagopiatto), Bagnara, Pescopagano.* Quando in paese arrivava " _uno di quell'altra parte del fiume_ " c'era un moto d'animo misto di commozione, speranza e commiserazione. " *Chilli da chill'atte*" _"Da dove vieni ora?" "Ora vengo da chi l'atte e mo me ne vaco (vado) a chi l'atte"_ Attraversare un fiume a piedi, con una zattera o con un ponte é sempre una sfida al destino, un'avventura di pochi minuti o di un giorno ma é pur sempre un avventura e un sacrificio. Basti pensare alla leggenda della regina *Abla Pokou*, fondatrice della Costa d'Avorio*, che ha le fondamenta proprio nell'attraversamento del fiume *Comoé* portando la gente Baoulé dal *Ghana* nelle nuove terre: dovette sacrificare al Dio del fiume il suo unico figlio gettandolo negli abissi delle acque pluviali e quando gli riferirono " *_Baoulé_* " ovvero *_"Il bimbo é morto_* " gli ippopotami, uno a fianco dell'altro, gli costruirono un ponte ed il suo popolo, da quel momento i Baoulé, passarono. Poi i tempi a Castelvolturno sono cambiati e durante lo sviluppo edilizio e turistico degli anni '60, '70 e 80, erano quelli del paese che andavano dall'altra parte a " *Destra Volturno* " per il lavoro nei supermarket, nei lidi balneari, nelle discoteche. Ma non solo dal paese castellano, da tutta la provincia di Caserta e Napoli ( _Marano, Qualiano, Casalnuovo, Casal di Principe_ ). E " *Chilli da Chill'atte* " ( _traduzione "Quelli dell'altra parte del fiume")_ divennero anche gli altri. Tutti - _anche ghanesi, ivoriani, senegalesi, nigeriani, iraniani, regine, principi, operai, commercialisti e latitanti_ - e in tutti i modi - _alla meglio, con sotterfugi e con perizia_ - attraversavano il fiume Volturno, chi lo attraversava da destra verso sinistra in direzione Mondragone e chi lo attraversava da destra a sinistra in direzione Pozzuoli. *Fummo tutti ebrei e nessuno ce lo disse.*
certo che uno che parla di "campania felix"..dicendo che felix voglia dire ...felice...e mi fa un'inchiesta sull'analfabetismo in certe zone...è il colmo.
Mi piange il cuore vedere CastelVolturno oggi un territorio degradato e martoriato, che un tempo nonostante l'analfabetismo era una zona sana con gente semplice e per bene.
All'epoca ero un bambino.Grandissimo Mario Soldati,mi hai fatto rivivere la mia infanzia senza rimpianti,ma con tantissima nostalgia.Oggi l'analfabetismo oggetto dell'inchiesta è del tutto scomparso, ma con lui sono scomparsi anche i valori, la semplicità e la genuinità di quel tempo.
Belle parole complimenti
sarebbe bello che quei ragazzi si rivedessero ora in questo filmato
L’hanno visto… E spesso noi castellani parliamo di questo video…
Mi sono innamorato della sempicita` e genuinita` di quei borghi rurai
Bei ricordi !
Simply doesn't get any better than this.
Excellent. Shangrala
Non leggevano tutti i romanzi, ma lo vivevano, il romanzo era la loro stessa vita.
this is so beautiful... the surroundings of naples in the 50's. and the kids say: ''no, these are good animals''
povero Mario Soldati, la gente adesso legge ma quei posti se li son mangiati...
ricordo allora si diceva la costa del casertano diventava la california dell europa pultroppo e diventata la fogna d europa la situazione e molto allarmante e sempre peggio diventera dalla terra felix a terra infelice.......mi vien da piangere la mia terra d origine diventata da paradiso all inferno di dante
Potenzialmente poteva diventare meglio della California
Molta più ignoranza, molta più povertà rispetto ad oggi, ma senza dubbio la società di allora era assai migliore di quella attuale.
Non credo che oggi leggano l'odissea
il primo e il padre di iolanda russo zio rocco,,poi c'è zio agostino zio giovanni e zio manfredi torrano che declama la poesia,,zio peppe trettino,,giovanni piazza,federico antonucci,i fratelli ciccio e nicola paolella...zia palmina cn giovanni il figlio e zia santella,,si vede la casa dove sn nato e tnt tnt nostalgia di una castel volturno ke nn c'è piu'....commovente
manfredi torrano una scena commovente !
Ma quelle terre erano del commendatore Orlando Castaldo? Un Paese distrutto dalla speculazione edilizia, per i soliti sporchi maneggi...avrebbe potuto essere la Rimini del meridione invece...purtroppo
Oggi si legge di + si studia di + e aimé la gente è più scustumat di prima
sono passati soltanto 60 anni , ma sembrano secoli
Vi amo❤️A.M nel mio cuore❤️👈
Vi amo❤️
sicuramente in quella campagne albergava ignoranza tuttavia è bene ricordare ai più il dato non trascurabile che felix vuol dire fertile non felice......
Chiedete a qualcuno cosa è l'odissea
dobbiamo ricostruire il nostro territorio mandando a casa un volta per tutte tutti quelli che hanno fatto politica fino ad oggi ci vogliono persone non vincolate ai vecchi politici che hanno il coraggio di voler CAMBIARE si puo fare organizziamoci e riprendiamoci il nostro paese
Quello è il mio nono il piccolino in campagnia
Purtroppo Si sbagliava,ahime '.
ehhh..leggio il giornale..leggio..
*ABHRAM, L'EBREO "CHE VENNE DALL'ALTRA PARTE DEL FIUME" E QUELLI CHE VENNERO DALL'ALTRA PARTE DEL VOLTURNO (CHILLI DA CHILL'ATTE)*
La parola *EBREO* ha la sua sorgente nella parola latina *hebreus*, in quella greca *hebraiòs* , ma soprattutto nell’aramaico ' *ebhrai* , che corrisponde all’ebraico ' *ibhri* , che significa ketteralmente ‘ *_che viene dall’altra parte (del fiume)_* ’. Questo é. Si é così. Anche se, tradizionalmente, si fa risalire la parola ‘ebreo’ ad uno dei patriarchi postdiluviani, *EBER* .
Nel libro della Genesi dopo una sfilza di nomi e un rendiconto di tutti gli anni vissuti da tutti i discendenti di *Adamo* _(tra cui anche il citato Eber),_ arriviamo finalmente al *grande patriarca delle tre religioni monoteiste* ( _ebraismo, cristianesimo, islamismo_ ) *Abramo* , figlio di *Terach* , fratello di *Nacor* e di *Aran* , marito della sorellastra *Sara* ( _stesso padre e madre diversa_ ) da cui ebbe *Isacco* e di *Agar* , madre di *Ismael* . Se si dice Abramo non si sbaglia: é una garanzia per tutte le religioni. Il *Dio di Abramo* é l'identità comune.
Il patriarca viveva ad *UR* , una città mesopotamica, situata vicino alla foce dell’ *Eufrate*.
Il *Signore* , secondo la Bibbia, gli parlò e gli comandò di prendere la famiglia e di partire per la terra promessa.
Arrivato nella terra di *Canaan* , il Signore gli disse che quelle lande sarebbero state sue e dei suoi discendenti.
E dopo alcune vicissitudini ed avvenimenti Abramo fu colui per il quale si usò per la prima volta la parola ‘ *ebreo* ’ perché attraversò il fiume Eufrate per andare dapprima verso *Carran* , e poi nella terra di *Canaan*: *Abhram, l'ebhrai quello che viene dall'altra parte dei fiumi* così lo indicarono.
C'erano degli uomini a ristorare in una piccola locanda di Carran, lui passò ed attirò la loro attenzione. Si affacciarono fuori dal locale ed il primo a destra chiese agli altri due " _Chi é quello?"_ Il più pettegolo si precipitó nella risposta ma non gli veniva il nome " _Ab...Abaco...no...Abbaia_ " e l'altro " _No, quello é il suo cane. Lui é quello che viene dall'altra parte del fiume, l'Ebhrai_ "
Si sa che nei piccoli paesi dove si conoscono tutti si é in uso di indicare un nuovo arrivato nella comunità, un forestiero, di passaggio per pochi mesi, qualche settimana o per tutta la vita, con l'aggettivo della provenienza ( _il mondragonese, il casalese, l'oggionese, il napoletano, il capuano, il minturnese, il procidano, il folignate...)_ . Non è mettere le distanza ma dare una grammatica alla convivenza sociale. A Spoleto il folignate ha le sue idee e il suo parlare, come il lecchese a Bergamo. Sapendo l'origine che ci svela l'epiteto toponomico quelli del luogo sanno come comportarsi. Lo inquadrano, lo spiegano e lo rivelano agli altri del paese ed ogni dialogo e parola detta é più compresa.
Quell'aggettivo, per le regole della grammatica, diventa un sostantivo e sparisce solo con il tempo ed in pochissimi casi, casi miracolosi. Miracolosi. Ma forse mai. Anche se ti sei sposato una del posto ed i tuoi figli sono nati nel paese ci sarà sempre qualcuno che prima o poi dirà _"Il figlio del maranese"_ (Marano di Napoli ndr)
Abramo é l'ebreo, chi viene dall'altra parte del fiume, ed i suoi discendenti sono ebrei, quelli che vengono dall'altra parte.
Vi sono delle tesi secondo cui la parola può anche significare il ‘ *_provenire dalla parte opposta’_* , e quindi ‘ *_essere straniero_* ’ ( *_amarissima ironia della storia del popolo ebraico_* ). Ma poco conta.
*Castelvolturno* è un piccolo paese alle foci del fiume Volturno che dal Monte Matese parte si butta qui nel Tirreno.
Il fiume divide il territorio in due parti ed é unito da un ponte che garantisce continuità alla SS DOMITIANA, il ponte non ha mai avuto la dignità di un nome ma ha fatto bene il suo lavoro dagli anni '50 ad oggi.
Il paese era sulla sponda sinistra del fiume dove vi era il castello ed il borgo, quindi chi attraversava il fiume erano di solito quelli dei casolari della destra Volturno e noi li chiamavano " *Chilli da chill'atte* " ( _traduzione "Quelli dell'altra parte del fiume")_ e non sapevamo che erano *ebrei* aramaicamente parlando.
La zona a destra del fiume era paludosa e piena di acquitrini, buona per la sosta delle bufale, animali negri importati dall'Africa dai Romani, per la selvaggina e per la malaria. I luoghi avevano nomi in cui l'acqua era il codice genetico imprescindibile: *Lavapiatti (o lagopiatto), Bagnara, Pescopagano.* Quando in paese arrivava " _uno di quell'altra parte del fiume_ " c'era un moto d'animo misto di commozione, speranza e commiserazione. " *Chilli da chill'atte*" _"Da dove vieni ora?" "Ora vengo da chi l'atte e mo me ne vaco (vado) a chi l'atte"_
Attraversare un fiume a piedi, con una zattera o con un ponte é sempre una sfida al destino, un'avventura di pochi minuti o di un giorno ma é pur sempre un avventura e un sacrificio. Basti pensare alla leggenda della regina *Abla Pokou*, fondatrice della Costa d'Avorio*, che ha le fondamenta proprio nell'attraversamento del fiume *Comoé* portando la gente Baoulé dal *Ghana* nelle nuove terre: dovette sacrificare al Dio del fiume il suo unico figlio gettandolo negli abissi delle acque pluviali e quando gli riferirono " *_Baoulé_* " ovvero *_"Il bimbo é morto_* " gli ippopotami, uno a fianco dell'altro, gli costruirono un ponte ed il suo popolo, da quel momento i Baoulé, passarono.
Poi i tempi a Castelvolturno sono cambiati e durante lo sviluppo edilizio e turistico degli anni '60, '70 e 80, erano quelli del paese che andavano dall'altra parte a " *Destra Volturno* " per il lavoro nei supermarket, nei lidi balneari, nelle discoteche. Ma non solo dal paese castellano, da tutta la provincia di Caserta e Napoli ( _Marano, Qualiano, Casalnuovo, Casal di Principe_ ).
E " *Chilli da Chill'atte* " ( _traduzione "Quelli dell'altra parte del fiume")_ divennero anche gli altri.
Tutti - _anche ghanesi, ivoriani, senegalesi, nigeriani, iraniani, regine, principi, operai, commercialisti e latitanti_ - e in tutti i modi - _alla meglio, con sotterfugi e con perizia_ - attraversavano il fiume Volturno, chi lo attraversava da destra verso sinistra in direzione Mondragone e chi lo attraversava da destra a sinistra in direzione Pozzuoli.
*Fummo tutti ebrei e nessuno ce lo disse.*
certo che uno che parla di "campania felix"..dicendo che felix voglia dire ...felice...e mi fa un'inchiesta sull'analfabetismo in certe zone...è il colmo.
il problema di castelvolturno sono i volturnesi stessi non gli extrecomunitari.
oggi è nu post e merd x via della camorra.
AAAH! e mia grande nonna!!!! mi manca. era molto bella, e brava a cantare! e mia zia Palmina anche. il asino che si suicido. STUPIDOOOO! haaa.
La piu´felice del mondo un caxxo!!
4:33 che canzone è?
Suonno a Marechiare...canzone classica napoletana
4.10 a scuola sei andato tu? ciagg iut ma nun agg passat maje cosa ha detto non ho capito? ha detto ce iut ma nepassat maje .........tutto più chiaro
Vi amo❤️