Ho vissuto 23 anni per i miei genitori, facendo tutto quello che loro volevano che io facessi(anche se non mi piaceva),dalla scuola alla religione! peggio errore della mia vita, ma è stata esperienza! Non fate il mio stesso errore, vivete la vita per voi stessi e non per gli altri, anche se sono i vostri genitori, un domani non avrete rimpianti :)
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Ho vissuto 25 anni della mia vita pensando di essere in ritardo, di essere meno degli altri, di non essere brava e mai soddisfatta dei miei anche buoni risultati, per via dei miei genitori, in particolare di mio padre. Ciò che ha fatto è stato a modo suo spronarmi a concentrarmi sullo studio, lasciando di sfondo tutto il resto, e con questa impostazione mentale me ne sono andata per tutta l'università, spesso e volentieri, soffocandomi per lo studio senza mai vivere. E tutto perché (inconsciamente, l'ho risolta con la mia psicologa questa cosa) volevo raggiungere il modello di mio padre, non sarei mai stata brava quanto mio padre che ha fatto l'università quando aveva già famiglia e lavoro, mentre io solo studiando sono indietro con gli esami? Si lo sono. Ma me ne sto liberando, di questa convinzione, perché io sono io e questo è il mio tempo e io non sono mio padre.
I genitori non devono vivere attraverso i loro figli. Le frustrazioni sono personali, non si devono scaricare sui figli. Tra rigidità e arrendevolezza c'è una terza via: esperienza. Autoimporsi di far fare alla propria prole più esperienze differenti possibili, in modo che possano trovare la loro dimensione.
Mi sento incredibilmente fortunata nell’avere dei genitori che più di qualsiasi altra cosa, mi aiutino a realizzare i miei sogni e a fare/ESSERE qualsiasi cosa io desideri. Riconosco il fatto di essere una grande eccezione, ma il mio essere estremamente ambiziosa comporta che i miei genitori alimentino la mia stessa “ambiziosità”, il che delle volte diventa stressante, ma so comunque di essere un piccolo caso limite. Più che la ribellione, la centralità del tutto rimane l’appoggio.
Idem come te! Ho vissuto sotto le loro aspettative finchè in terza liceo gli ho convinti a cambiarmi scuola e a frequentare un istituto di grafica pubblicitaria e da li tutto a gonfie vele. Hanno capito che potevo farcela da sola e che semplicemente le mie ambizioni non includevano il sapere tre o quattro lingue provenienti dal linguistico ma bensì essere creativa e colta nel mondo del digitale. Ora mi supportano come mai hanno fatto.
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Ho passato l'adolescenza con la preoccupazione di non voler fare scelte sbagliate (secondo il criterio di giudizio dei miei genitori) che per un certo periodo mi sono proibita di fare certe cose perchè ormai avevo integrato le loro opinioni sulle varie cose (non uscire con certa gente, non andare a ballare, non truccarmi fio ai tot anni ecc). Ad un certo punto me ne sono resa conto e ho provato a sperimentare altro cercando di non litigare con i miei ecc e ho finito per essere una persona completamente diversa (da un polo ad un altro), ma ancora non mi sentivo me stessa. Mentre stavo cercando una linea di equilibrio tra chi ero, chi volevo essere e cosa era accettabile per i miei, è arrivato il covid e nulla... è un anno che mi pento di aver ascoltato e seguito così tanto le raccomandazioni dei miei e di essermi persa le esperienze più belle dell'adolescenza e del liceo. Aspetto la fine della pandemia per poter recuperare! Scusate lo sfogo infinito lol
Sono un medico attempato e ogni tanto vi seguo per capire, mai per giudicare; come genitore e come medico che ha per anni dialogato con i giovani volevo offrire un mio contributo . Nelle scelte di vita ( studi , amicizie, gusti ) non abbiamo mai interferito ma assecondato e aiutato; per ciò che i miei figli hanno conseguito sono contenti. Ma il problema delle aspettative c’è stato e come, non tanto manifestandole ma avendole. Ad esempio se io credo frequento certi ambienti e amicizie , e non si può non portare con se i figli fino almeno nella prima e seconda infanzia. Ciò ha generato un rifiuto nei nostri figli del nostro modo di vivere. Lo accettiamo. Ma la cosa importante che passa nei figli non è l’educazione manifesta, per così dire; ma ciò che i genitori vivono in profondità: la comprensione e l’accettazione reciproca, la visione ottimistica di una vita buona, l’apertura di mente al nuovo che avanza. Ciò passa perché non incontra resistenze essendo fenomeni inconsci. Un caro saluto
Quest’anno ho avuto la maturità, non ho mai studiato veramente, mi è sempre bastato leggere 5 minuti prima gli argomenti per prendermi i miei voti alti. Non ho mai avuto l’agitazione prima di una verifica o interrogazione, tranne che al giorno prima della maturità. Ho sentito tutta la pressione addosso, qualsiasi persona attorno a me si aspettava che io prendessi il 100 e non avrebbero mai accettato, o comunque anche se l’avessero fatto non ne sarebbero stati contenti, che io prendessi qualcosa in meno. C’è stata una persona però, che la notte prima dell’orale seppure fosse stanca mi ha fatto compagnia in chiamata, facendomi scaricare la tensione e tranquillizzandomi. Eh si, ho effettivamente preso 100, ma a che prezzo? Non era ciò che volevo, volevo andare contro i miei genitori e fargli capire che a me non importava nulla delle aspettative che si erano creati, che io dovessi studiare medicina. Ho fatto diversi test per varie facoltà e li ho passati tutti, c’è stato peró il test di medicina, ho volontariamente deciso di rispondere a pochissime domande, solo per il gusto di non passare e prendermi la rivincita con i miei genitori. Ora però sono passati due/tre mesi e tornando indietro capisco perché i miei genitori ci tenessero al fatto che entrassi in medicina, fondamentalmente è perché mi conoscono e sapevano che era ciò che ho sempre desiderato fare. Questo fatto mi ha insegnato che non sempre le aspettative dei nostri genitori sono troppo alte o irraggiungibili ma sono il riflesso di ciò che loro percepiscono dai nostri discorsi e dal nostro modo di essere. Lezione imparata quindi, l’anno prossimo supererò il test e non lo farò per le loro aspettative, ma per le mie.
Non esiste un modello di genitori perfetto, secondo me bisogna capire le attitudini del figlio e adattarsi, ci sono quelli che hanno bisogno di genitori tifosi e alcuni che hanno bisogno di genitori ostici. Poi se come me avete i genitori con 16 anni di differenza riuscite a combinare severità e affetto contemporaneamente, poi un grande ruolo lo svolgono le possibilità finanziare per supportare diversi progetti e/o aspettative dei figli
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Tema tanto delicato quanto fondamentale, che bello! Io mi ero iscritta alla facoltà di biologia, pensando di averla scelta per volontà mia, invece mi sono presto accorta di aver preso la strada che i miei si aspettavano, ma che io non volevo percorrere... beh, adesso studio ad un'accademia musicale. E sì, c'è voluto un po' di coraggio, prima per ammetterlo a me stessa, poi per spiegarlo ai miei genitori, ma ora sento di avere il controllo della mia vita!
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Io penso che se possibile l’argomento sia anche molto più complesso di cosí: quel “ sapere chi si è” è durissimo.. è sempre un divenire e non tutti sappiamo (io in primis) che professione esatta coincide con la nostra essenza, magari abbiamo interessi ampi, in vari campi e lì, tac! Si inserisce il genitore di certo premuroso ma che dall’alto della sua età ed esperienza suggerisce cosa è meglio che tu faccia e poi col tempo, magari che ne so dopo 5anni di università, capisci che alla fine nè loro nè te avevate capito un cazzo su chi in realtà sei. E con chi te la puoi prendere? Con te per non esserti ascoltato? Ma forse eri solo giovane ed immaturo come dice Calvino.. con loro? Ma in fondo facevano del proprio meglio.. io ho capito che bisogna fare silenzio e tra tutte le voci, capire quale è la propria anche se debole quasi impercettibile e provare a tirarla fuori, ascoltare il nostro cuore e cosa ci rende sereni (che è diverso da felici) e prendere atto del fatto che forse nessuno ci comprenderá mai davvero all’infuori di noi stessi.
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Inoltre quando si inizia a fare il lavoro per cui tanto si ha studiato e si ha combattuto oppure assecondato i genitori spesso ci si accorge che fin da principio gli si aveva dato troppa importanza, che è solo una parte di ciò che si è, che a renderci sereni sono anche mille altre cose e che comunque si può cambiare quando non farà più per noi. Alcune volte ho l'impressione che abbiamo reso normale e romanticizzato questa strana idea del "lavoro perfetto per te" la versione stacanovista e altrettanto irrealistica de "la persona perfetta per te"
Il fatto è che sognare ci permette di andare avanti e quindi tanto nella persona ideale quanto nel lavoro ideale mettiamo tutte le nostre forze, le nostre fatiche.. viviamo propendendo verso quel sogno ma come per la persona ideale dovremo scendere a patti con la realtà e trovare un compromesso. Anche se penso che la nostra generazione non riuscirà mai a trovare un compromesso lavorativo per la vita come i nostri genitori.. noi, perlomeno io, sono molto meno adattabile
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Basterebbe informarsi consapevolmente quando si progetta di diventare genitori. Per quanto sia un’esperienza soggettiva e personale, non è che proprio nessuno al mondo abbia indagato il concetto di parenting e genitorialità, per cui non capisco come possa essere dato per assodato “i miei hanno sbagliato, io sbaglierò” e via dicendo in un loop infinito. Certo, non si potrà essere perfetti, soprattutto davanti a un bambino che strilla, ma esistono fior di ricerche, studi, libri, corsi con cui si potrebbe ridurre molto il margine di errore per evitare di creare problemi che si ripercuoteranno sui figli in futuro.
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Sono cresciuto nella classica famiglia siciliana stra piena di cugini e che amo tantissimo come realtà. Come qualsiasi cosa non è tutto rose e fiori, è da sempre ho avuto un atteggiamento "diverso" rispetto alle convenzioni dei miei. L''apice è arrivato da 3 anni a questa parte quando dopo il liceo e la situazione lavorativa precaria, ero a casa, cosa mi viene affidato nel frattempo, i miei nonni. Ecco bellissimo tutto, amo i miei nonni ma quando a 19 anni, ero più dentro reparti di dottori che in giro a vivere la mia età ho cominciato a ragionare. Dopo due anni dalla maturità ho cominciato a sentire segni di cedimento e le mie voglie di ribellione, non erano viste bene e in continuazione nascevano litigi. Nel frattempo di questo mio periodo da disoccupato, ho avviato il mio progetto personale online, che mi permetteva di avere una valvola di sfogo e tranquillità, da tutto. Ho raggiunto l'apice quest'estate, e visto che la situazione non si era sbloccata mi sono iscritto all'università perchè ho capito che nel frattempo mi è mancato studiare e davvero volevo iniziare a costruire qualcosa di certo. Da Ottobre ho ritrovato la calma, che mi è stata data dallo studio, non riuscivo più a vivere fra medici, ospedali e esigenze varie di due persone anziane. Non rimpiango nulla e non ho rancore verso nessuno, amo tantissimo la mia famiglia ma devo imparare a sentire più spesso quello che è giusto per me
Le aspettative non sono sbagliate di per sé. Certe volte ti spronano a migliorare, io lascerei i miei figli liberi di fare qualsiasi cosa ma sarei molto rigida sul fatto che debbano trovare una strada, una passione! Questa è la cosa più difficile di tutti ed è forse è un'aspettativa anche più grande. Tovare la tua passione e perseguirla, eccola l'aspettativa del futuro 😅 Spero di riuscirci con i miei figli ad infodegli la voglia di rischiare per essere felici. Quindi anche con la libertà di scegliere avrò comunque delle aspettative. Eccoci arrivati al punto, come diceva Sofia all'inizio, anche noi faremo degli errori diversi che probabilmente i nostri figli ci rinfacceranno. (Questa cosa che parlo del mio aspetto genitoriale futuro fa capire quanto io sia nella mia seconda metà dei miei vent'anni, che amarezza! 😂 )
Arrivate sempre nel momento giusto!! Grazie Sofi! Grazie a Dio che qualcuno da voce a questi temi. Io vengo da una storia più particolare, quattro genitori, due che mi hanno generato e con cui sono stata per i primi 10 mesi della mia vita insieme a mio fratello che aveva due anni, e due che dai miei 10 mesi ad ora che ho 20 anni mi hanno cresciuta, ci hanno cresciuti come affidatari e poi come adottivi nell'ultimo anno e mezzo. Quello che descrivi tu nel video Sofi per me sono questi ultimi, loro sono stati una via di mezzo, mi hanno lasciato libertà ma non troppa, per le mie passioni per fortuna mi hanno sempre lasciata libera. Appoggio no, ma neanche obbligo. Insomma come una crepa tra i piedi, un'altalena. Poi dovrei fare un discorso sicuramente più denso con voi, quanto vorrei ma non so se/quando ci sarà mai occasione. Intanto grazie di cuore
I miei non mi hanno mai obbligata o spinta a fare nulla ma non vedo questo come totalmente positivo. Secondo me per capire chi si è bisogna innanzitutto iniziare a scartare ciò che non ci piace e odiamo, io ad oggi, non so da che parte girarmi e da dove iniziare. Probabilmente se i miei genitori mi avessero 'imposto' una qualsiasi cosa adesso saprei adesso saprei qualcosa in più su di me.
Forse è tutta questione di riconoscere dove "finiscono loro" e dove "inizi tu". Penso sia difficile quando si è piccoli non idolatrare i propri genitori (okay, a parte alcune eccezioni), poi però crescendo bisogna rendersene conto: esistono scelte che non condividiamo con loro. Per alcuni è facilissimo, gli scontri genitore-adolescente sono frequentissimi. Ma perché arrivare a ciò? Tante volte non c'è la necessità di litigare per far capire che è tempo di allentare un po' la corda che ci tiene a loro stretti. Semplicemente non bisogna averne paura, da entrambi le parti però. Detto ciò bellissimo tema da affrontare, riguarda tutti del resto, per chi sta crescendo e chi è genitore che, tramite le opinioni dei ragazzi, può aver l'opportunità di crescere un po' di più. Perché non si smette mai di imparare no?
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Sono sempre stata un po' la pecora nera della famiglia (a differenza di mia sorella sempre composta e fonte di orgoglio e soddisfazione per i miei genitori) dapprima nelle piccole cose tipo non farmi le foto di famiglia o sabotare qualsiasi cosa o disprezzare i regali che mi facevano, fino alle cose più grandi tipo religione, sessualità e scelte di vita varie. Ho dovuto/sto facendo un lento lavoro di apertura mentale e conquista di accettazione da parte loro, i quali, purtroppo, sento distanti anni luce da me e dalla mia mentalità. Nonostante tutto ci vogliamo molto bene e ci sosteniamo comunque incondizionatamente. Invidio terribilmente tutti quelli che hanno un rapporto molto più profondo coi loro genitori, ma infondo sono contenta così.
io ho avuto una relazione di 9 mesi con un ragazzo a cui i genitori non permettevano di fare scelte sue e comunque su ciò che faceva dovevano sempre mettere il naso. Alla fine è finita proprio per questo: loro gli hanno detto che si meritava qualcuno di migliore di me(dato che non ho genitori italiani e sono mulatta) e lui ha deciso di dargli retta, loro tra l'altro neanche mi hanno mai conosciuta.
Può essere anche diverso, le scelte fatte per ribellarsi ai genitori anche inconsciamente si sa che hanno ragione . Ma pur di ribellarsi si fa lo stesso
Appartenente alla famiglia con poche pretese e che mi ha sempre lasciata molto libera 👋. Io apprezzato la cosa e mi ha fatto sempre sentire molto poco ansiosa verso le cose a differenza dei miei coetanei, anche se ciò a comportato la mia totale mancanza di autodisciplina. Mio fratello d'altra parte si è sempre lamentato della una mancanza di una guida quando era più piccolo.
Esatto, ti capisco. Anch'io, crescendo mi sono dovuta adattare a questo tipo di situazione... Purtroppo è dura anche per chi l'ha vissuta come noi, con dei genitori da lontano "perfetti". Mi trovo ancora oggi, nonostante sia al mio terzo anno di università, a dover spiegare che non esco perchè ho un esame, non ho tempo per fare altre cose per via dello studio e via discorrendo. L'autodisciplina, con un pò di difficoltà, si impara anche da soli. Sarebbe solo una inutile giustificazione imputare solo a loro la colpa del nostro imprinting... Ad una certa età si diventa responsabili per se stessi, per fortuna :)
la cosa difficile poi è anche capire cosa effettivamente voglio io rispetto a quanto vorrebbero i miei genitori. perché io non so precisamente cosa voglio fare quindi magari da un lato ascoltare i genitori che ti conoscono bene può essere utile, dall'altro appunto si rischia di fare qualcosa solo perché è l'aspettativa dei genitori. è tutto così complicato...
Ho la fortuna di avere dei genitori che mi hanno sempre supportato nelle scelte, che non mi hanno mai obbligato a fare delle scelte particolari. Mi ritengo fortunata, e hanno sempre cercato di capire il mio punto di vista, anche se magari lontano dal loro per alcune questioni. Mi hanno sempre dato la possibilità di vivere come volevo e le cose che volevo, e non hanno mai messo limiti alle cose importanti: sport, educazione scolastica e non, alimentazioni, hobby. Poi magari i paletti arrivavano (soprattutto in passato) per altre cose:uscite con amici, eventi, concerti, spettacoli, venerdi sera in discoteca... ma penso che certe cose si capiscano solo crescendo
Più che dei miei genitori parlerei della mia famiglia allargata che si aspetta da me un futuro nell'insegnamento, con le ferie pagate, figli, marito, le vacanze in un villaggio del Salento o in crociera. Una vita infelice per me che voglio fare l'analista politica, lavorare in Africa e che critico aspramente capitalismo, logiche clientelari eccetera...per me che figli e marito sono l'ultimo dei miei pensieri. Purtroppo spesso le aspettative della famiglia sono strettamente legate al genere dell'interessat* : una figlia o una nipote dovrebbe sentirsi realizzata quando fa una professione che le permetta di conciliare quasi perfettamente lavoro e famiglia, o quando dedica tutta sé stessa ai figli e al marito o al compagno. Quando e se sarò madre spero di riuscire a fare capire ai miei figli e alle mie figlie che non esistono schemi di felicità e realizzazione personale prestabiliti.
Credo sia molto difficile definire sé stessi, in particolar modo se si tratta di un figlio che, naturalmente, viene plasmato, volente o nolente, dai genitori. Credo si possa cambiare con le esperienze esterne alla famiglia. Il video mi trova d'accordo se vuole trasmettere il messaggio che non bisogna farsi opprimere eccessivamente dalle scelte genitoriali.
Bellissimo video...io non ho più questo problema coi miei perchè col tempo loro mi hanno lasciata molto andare, sanno che sono una ragazza molto indipendente e sanno anche che se mi costringessero a fare qualcosa, io non lo farei, almeno per quanto riguarda la mia carriera. Per il lato familiare, invece, mia madre vorrebbe che mi sposassi, avessi figli ecc.. ma io no. Cioè anche no. E tra poco arrivavamo anche a discutere per questo. Non so se col tempo cambierò idea, o sarà lei a farlo vedendo che io non la cambierò, però ho 20 anni compiuti da poco, e mille interessi davanti...lasciatemi vivere.
La questione è una: per esempio io non ho avuto gravi scontri con i miei genitori solo perché mi hanno portato a scegliere una mia seconda/terza scelta di vita e non la prima che ci avrebbe portato allo scontro; diciamo che hanno scelto alcune strade e tra queste mi hanno fatto scegliere quale percorrere
Io come madre mi interrogo molto sul fatto di non confondere lo spronare i miei figli a fare qualsiasi cosa desiderino fare mettendocela tutta e aspettarmi da loro che scelgano o continuino a percorrere certe scelte. A volte come adulti si intravadono attitudini e caratteristiche nei figli che per amore si vorrebbe suggerire loro. In fondo per tutti la cosa difficile è capire chi si è e in cosa riusciamo meglio.
i miei sono persone abbastanze rigide, cose che proprio mi hanno quasi "imposto" di continuare a studiare dopo il diploma quando io (ancora non sapendo cosa fare) per "farli stare zitti" ho deciso di assecondarli andando però a fare una facoltà che piace a me ma per cui loro non hanno una bella visione (l'ho fatto giusto per potergli dire: "volevate che continuassi a studiare? beh lo sto facendo"). Ora come ora continuano a chiedermi cos'ho in mente per il futuro (ad anno da matricola appena iniziato) pressandomi e chiedendomi cosa posso fare con una laurea in lingue e letterature moderne, alla mia risposta "ancora non lo so" mi rispondono/trattano come se fossi na deficiente che non sa cosa fare della propria vita
Io non penso che i tuoi sarebbero contenti di sentirti dire questa cosa, soprattutto perchè immagino siano interessati alla tua istruzione. L'univerità costa e non è una passeggiata da affrontare, soprattutto se non sei totalmente interessata. Ti suggerisco di riflettere sul tempo che perderai facendo l'università e sul tempo che potresti guadagnare non facendola, in maniera tale da scegliere in materia autonoma. Ricordati che puoi benissimo anche andare a lavorare e che nel momento in cui sei maggiorenne sei libera di scegliere autonomamente per il tuo futuro. Siate ribelli, non fatevi mettere i piedi in testa solo per accontentarli, dai.
@@vivianaprati2118 io l'universià volevo farla, ma avevo spiegato loro che volevo prendermi un anno per capire meglio cosa fare, alla fine però l'università la sto frequentando perchè comunque volevo farla, ma non ora (infatti sono andata a scegliere comunque una facoltà che mi piace, quindi non mi lamento). Sta di fatto che in fin dei conti sono contenta perchè la facoltà che stofrequentando ai miei non piace, quindi mi fa capire che sto comunque facendo quello che voglio io anche se non va bene a loro. Per carità, ovvio che mi faccia piacere il fatto che s'interissino alla mia istruzione, però è la mia e non la loro
@@bbbbbb3361 Beh comunque avresti ottime prospettive di lavoro, credo. Loro cos'avrebbero preferito che facessi? Le solite medicina, giurisprudenza o ingegneria? Scusa se ti faccio domande, sono solo curiosa, se non ti va di rispondere sei libera di non farlo :)
@@vivianaprati2118 tranquilla nessun problema, la mia altra opzione sarebbe stata psicologia (opzione che i miei genitori avrebbero preferito), ma puntavano più su economia o giurisprudenza, visto che vengo da un liceo economico-sociale
Io ho 23 anni e Luglio 2021 mi laureo in Graphic Indegn. io vengo da famiglia davvero "ricco" dove ci sono tantissimi libri di letteratura, scienza, viaggi etc.… io ho mia madre (che ora e in pensioner) giornalista e mio padre ingeniere . Io sono sempre stata in cline al arte; disegnavo, dipingevo, scrivevo poesie etc.… io alla scelte che ho fatto i miei mi hanno sempre sostenuta dicendo solo "DEVI STUDIARE" . Io Non mai avuto la forzatura dei miei genitori (giusto alla maturità che ci ho quasi messo fisicamente nella parte celebrale) io unica cosa che penso che miei (particolar mia madre) hanno sbagliato e riguardo il sostegno. IO essendo nata in Brasile, ergo sono stata adottata ho avuto fino 20 anni sostegni/professor di ripetizioni e aiuti (che ne una ora che mi aiuta da 3 anni con italiano) e mi sono trovata male a disagio, e mia madre non mi ha aiutata, dove da queste terapiste (non tutte ovviamente) venivo tratta da bambina di 7 anni quando avevo 16/17 anni e mia madre a dimmi di andare lo stesso. Cosa che poi mi ha segnato nella stima personale, ed aiuti futuri avuti. Non penso che mia madre la abbia fatto apposta, anzi mia madre mi vuole bene, sempre attenta per me , mi aiuta dove chiedo aiuto, mi da stimoli che non sono scontati. Il mio ragazzo lo conosciuto grazie a lei. Ma nel passato ha fatto cose che a me purtroppo mi hanno ferita e mi hanno segnato. Ma so che dietro c'era amore per me.
Io e mia mamma abbiamo un bellissimo rapporto, non mi ha mai ostacolato e ho sempre scelto tutto di testa mia a mie spese (economiche e non😂). Solo una volta ho sentito il peso delle sue aspettative, dopo tre mesi dall'iscrizione all'università ho deciso di lasciare. Per una settimana non mi ha parlato, è stata dura, ci ho messo un po' a farmi passare i sensi di colpa. Ma poi le è passato
Però c'è da dire che per esempio se un figlio ha poco contatto con la realtà e vuole intraprendere percorsi universitari basati più che altro su velleità artistoidi o bohemien per rimandare il più possibile le responsabilità del proprio futuro lavorativo (si perché rega diciamocelo succede e non raramente) allora in quel caso il genitore potrebbe fargli riconsiderare l'idea e suggerirgli altre strade da intraprendere perché semplicemente ha più esperienza e ci è già passato (cosa che a molti sfugge quando si è giovani). In questo caso il discorso "segui i tuoi sogni" è un po' pericoloso e il genitore in realtà starebbe giustamente cercando di evitare che il figlio commetta un grosso errore dettato da semplice immaturità temporanea. Secondo me non c'è nulla di male nel farsi consigliare dai propri genitori se questi sono persone acute e disponibili al dialogo e anzi penso che sia molto più conveniente dire "seguite i vostri sogni" perché rende solo figo chi lo pronuncia ma fa più male che bene a tanti ragazzi confusi di 18 anni che non distinguono i sogni realizzabili dalle velleità o castelli in aria. Ovvio che essere costretti a fare lavori o università che si odiano è un altro paio di maniche...
Ancora non l'ho visto, ma già dal titolo posso dire che da 20 anni ci combatto con queste aspettative genitoriali. Fino e mo hanno vinto loro. Spero lo faranno ancora per poco
Ho vissuto 26 anni con l'aspettativa dei miei di fare l'università e fare determinate scelte. Ho smesso di fare questo pensando che alla fine la vita è la mia e non è giusto vivere una vita non mia ma dalle aspettative dei genitori.
Eh sì come diventi genitore preparati a sbagliare. Le aspettative sono naturali, lo consideriamo il riflesso della nostra capacita di crescere i figli. Non andrebbero imposte, ma solo quel poco da farvi prendere una strada e non lasciarvi al centro del crocevia... in fondo la nostra educazione genitoriale é quella che tramettiamo perchè è l'unica che conosciamo.
Mio padre ha sempre amato la fotografia e da sempre cerca di portare me e mio fratello a seguire il suo stesso percorso e a fare ciò che lui non è riuscito a fare. Inutile dire che nonostante mi piacesse un po’ la fotografia sono arrivata ad odiarla a causa sua e tutt’ora insiste nel cercare di portarmi a fare un mestiere che a me non interessa. Lui addirittura lo vede come un investimento che sta facendo per me e per il mio futuro senza però capire che al 99%, per quanto lui possa averlo fatto con buonissime intenzioni, non percorrerò la strada che lui ha già spianato per me. Preferisco dover fare più fatica e spianarmela da sola e ritrovarmi alla fine del tragitto soddisfatta che seguire quella preparata da lui e ritrovarmi con l’amaro in bocca per non aver fatto ciò che mi piace davvero.
Mi sembra un po' scontato e presupponente dire di preferire un determinato tipo di genitore all'altro, perché ognuno si basa sulla propria esperienza ma in realtà siamo tutti diversi... Una persona può pensare di trovarsi bene con un tipo di genitore diverso dal proprio ma non potrà mai averne la certezza. concludo dicendo che fare i genitori non è cosa da tutti, ma tutti hanno la convinzione di saperlo fare
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dall'eyeliner storto e i miliardi di ricci, al liscio con solo mascara all'ombretto rosa e capelli ricci... Sofi una evoluzione più vasta di così, mai vista negli anni
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i miei: fai pure tutto quello che vuoi - e mo sono finita ad avere almeno 6/7 possibilità per l'università e non so manco più se farla (tanto mi hanno detto che posso anche decidere di prendere quest'ultima strada quindi ora sono confusa pure su quell'opzione)
I miei sono abbastanza rigodoni e mi duole ammettere che ogni cazzo di volta che sono andata contro a quello che mi consigliavano di fare a ripensarci avrei dovuto ascoltarli. Che fastidio
Io mi sono iscritta a biologia perché mia mamma vuole che io continui la sua strada, scientifica, ma mi sono resa conto che non è quella per me, e ora io voglio cambiare e mia mamma non lo accetta
Ma solo io ho fatto sempre di testa mia? Probabilmente perché anche i miei mi hanno dato la possibilità di scelta pur trasmettendomi dei principi ovviamente
I miei genitori invece non hanno aspettative su chi sarò in futuro, che scuole frequenterò o che lavoro farò, ma si aspettano solo che riesca a realizzare i miei sogni e sanno che sono ambiziosa quindi non è necessario che mi impongano la strada che devo seguire
Ciao non capisco bene ho ritrovato questo canale lo seguivo quando si chiamava Sofia Viscardi ma ora vedo che si chiama venti cosa è cambiato ?? Sofia fa sempre video vedo qualche aggiornamento da 3 anni fa ?? Ahah
Per fortuna ho scelto di NON avere figli !!!! I genitori possono essere la fortuna così come la disgrazia per un figlio/a...quindi meglio non correre rischi..sono strafelice della mia scelta !!!
Mamma mia che tempismo perfetto avete
Ho vissuto 23 anni per i miei genitori, facendo tutto quello che loro volevano che io facessi(anche se non mi piaceva),dalla scuola alla religione! peggio errore della mia vita, ma è stata esperienza!
Non fate il mio stesso errore, vivete la vita per voi stessi e non per gli altri, anche se sono i vostri genitori, un domani non avrete rimpianti :)
same here, e diciamo che sono stata proprio sfigata a scegliere il 2020 per cambiare vita :/
@@flam7836 anche io, sono con te, forza!
Scatole by pinguini tattici nucleari is typing
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Ho vissuto 25 anni della mia vita pensando di essere in ritardo, di essere meno degli altri, di non essere brava e mai soddisfatta dei miei anche buoni risultati, per via dei miei genitori, in particolare di mio padre. Ciò che ha fatto è stato a modo suo spronarmi a concentrarmi sullo studio, lasciando di sfondo tutto il resto, e con questa impostazione mentale me ne sono andata per tutta l'università, spesso e volentieri, soffocandomi per lo studio senza mai vivere. E tutto perché (inconsciamente, l'ho risolta con la mia psicologa questa cosa) volevo raggiungere il modello di mio padre, non sarei mai stata brava quanto mio padre che ha fatto l'università quando aveva già famiglia e lavoro, mentre io solo studiando sono indietro con gli esami? Si lo sono. Ma me ne sto liberando, di questa convinzione, perché io sono io e questo è il mio tempo e io non sono mio padre.
I genitori non devono vivere attraverso i loro figli.
Le frustrazioni sono personali, non si devono scaricare sui figli.
Tra rigidità e arrendevolezza c'è una terza via: esperienza.
Autoimporsi di far fare alla propria prole più esperienze differenti possibili, in modo che possano trovare la loro dimensione.
Mi sento incredibilmente fortunata nell’avere dei genitori che più di qualsiasi altra cosa, mi aiutino a realizzare i miei sogni e a fare/ESSERE qualsiasi cosa io desideri. Riconosco il fatto di essere una grande eccezione, ma il mio essere estremamente ambiziosa comporta che i miei genitori alimentino la mia stessa “ambiziosità”, il che delle volte diventa stressante, ma so comunque di essere un piccolo caso limite.
Più che la ribellione, la centralità del tutto rimane l’appoggio.
Idem come te! Ho vissuto sotto le loro aspettative finchè in terza liceo gli ho convinti a cambiarmi scuola e a frequentare un istituto di grafica pubblicitaria e da li tutto a gonfie vele. Hanno capito che potevo farcela da sola e che semplicemente le mie ambizioni non includevano il sapere tre o quattro lingue provenienti dal linguistico ma bensì essere creativa e colta nel mondo del digitale. Ora mi supportano come mai hanno fatto.
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Mi scuso già per l'off-topic, ma ho notato subito che ti stanno tornando i ricci e sono bellissimi
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Ho passato l'adolescenza con la preoccupazione di non voler fare scelte sbagliate (secondo il criterio di giudizio dei miei genitori) che per un certo periodo mi sono proibita di fare certe cose perchè ormai avevo integrato le loro opinioni sulle varie cose (non uscire con certa gente, non andare a ballare, non truccarmi fio ai tot anni ecc). Ad un certo punto me ne sono resa conto e ho provato a sperimentare altro cercando di non litigare con i miei ecc e ho finito per essere una persona completamente diversa (da un polo ad un altro), ma ancora non mi sentivo me stessa. Mentre stavo cercando una linea di equilibrio tra chi ero, chi volevo essere e cosa era accettabile per i miei, è arrivato il covid e nulla... è un anno che mi pento di aver ascoltato e seguito così tanto le raccomandazioni dei miei e di essermi persa le esperienze più belle dell'adolescenza e del liceo. Aspetto la fine della pandemia per poter recuperare! Scusate lo sfogo infinito lol
Sono un medico attempato e ogni tanto vi seguo per capire, mai per giudicare; come genitore e come medico che ha per anni dialogato con i giovani volevo offrire un mio contributo . Nelle scelte di vita ( studi , amicizie, gusti ) non abbiamo mai interferito ma assecondato e aiutato; per ciò che i miei figli hanno conseguito sono contenti. Ma il problema delle aspettative c’è stato e come, non tanto manifestandole ma avendole. Ad esempio se io credo frequento certi ambienti e amicizie , e non si può non portare con se i figli fino almeno nella prima e seconda infanzia. Ciò ha generato un rifiuto nei nostri figli del nostro modo di vivere. Lo accettiamo. Ma la cosa importante che passa nei figli non è l’educazione manifesta, per così dire; ma ciò che i genitori vivono in profondità: la comprensione e l’accettazione reciproca, la visione ottimistica di una vita buona, l’apertura di mente al nuovo che avanza. Ciò passa perché non incontra resistenze essendo fenomeni inconsci.
Un caro saluto
Quest’anno ho avuto la maturità, non ho mai studiato veramente, mi è sempre bastato leggere 5 minuti prima gli argomenti per prendermi i miei voti alti. Non ho mai avuto l’agitazione prima di una verifica o interrogazione, tranne che al giorno prima della maturità. Ho sentito tutta la pressione addosso, qualsiasi persona attorno a me si aspettava che io prendessi il 100 e non avrebbero mai accettato, o comunque anche se l’avessero fatto non ne sarebbero stati contenti, che io prendessi qualcosa in meno. C’è stata una persona però, che la notte prima dell’orale seppure fosse stanca mi ha fatto compagnia in chiamata, facendomi scaricare la tensione e tranquillizzandomi. Eh si, ho effettivamente preso 100, ma a che prezzo? Non era ciò che volevo, volevo andare contro i miei genitori e fargli capire che a me non importava nulla delle aspettative che si erano creati, che io dovessi studiare medicina. Ho fatto diversi test per varie facoltà e li ho passati tutti, c’è stato peró il test di medicina, ho volontariamente deciso di rispondere a pochissime domande, solo per il gusto di non passare e prendermi la rivincita con i miei genitori. Ora però sono passati due/tre mesi e tornando indietro capisco perché i miei genitori ci tenessero al fatto che entrassi in medicina, fondamentalmente è perché mi conoscono e sapevano che era ciò che ho sempre desiderato fare. Questo fatto mi ha insegnato che non sempre le aspettative dei nostri genitori sono troppo alte o irraggiungibili ma sono il riflesso di ciò che loro percepiscono dai nostri discorsi e dal nostro modo di essere. Lezione imparata quindi, l’anno prossimo supererò il test e non lo farò per le loro aspettative, ma per le mie.
Commento meraviglioso
Buonaa fortunaa🙌🙌
Non esiste un modello di genitori perfetto, secondo me bisogna capire le attitudini del figlio e adattarsi, ci sono quelli che hanno bisogno di genitori tifosi e alcuni che hanno bisogno di genitori ostici. Poi se come me avete i genitori con 16 anni di differenza riuscite a combinare severità e affetto contemporaneamente, poi un grande ruolo lo svolgono le possibilità finanziare per supportare diversi progetti e/o aspettative dei figli
dillo Sofia che nel tempo libero ti diletti a spiare la mia vita ahahaha
il trucco è ribellarsi anche ai genitori estremamente flessibili ed empatici ;)
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Tema tanto delicato quanto fondamentale, che bello!
Io mi ero iscritta alla facoltà di biologia, pensando di averla scelta per volontà mia, invece mi sono presto accorta di aver preso la strada che i miei si aspettavano, ma che io non volevo percorrere... beh, adesso studio ad un'accademia musicale. E sì, c'è voluto un po' di coraggio, prima per ammetterlo a me stessa, poi per spiegarlo ai miei genitori, ma ora sento di avere il controllo della mia vita!
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Io penso che se possibile l’argomento sia anche molto più complesso di cosí: quel “ sapere chi si è” è durissimo.. è sempre un divenire e non tutti sappiamo (io in primis) che professione esatta coincide con la nostra essenza, magari abbiamo interessi ampi, in vari campi e lì, tac! Si inserisce il genitore di certo premuroso ma che dall’alto della sua età ed esperienza suggerisce cosa è meglio che tu faccia e poi col tempo, magari che ne so dopo 5anni di università, capisci che alla fine nè loro nè te avevate capito un cazzo su chi in realtà sei. E con chi te la puoi prendere? Con te per non esserti ascoltato? Ma forse eri solo giovane ed immaturo come dice Calvino.. con loro? Ma in fondo facevano del proprio meglio.. io ho capito che bisogna fare silenzio e tra tutte le voci, capire quale è la propria anche se debole quasi impercettibile e provare a tirarla fuori, ascoltare il nostro cuore e cosa ci rende sereni (che è diverso da felici) e prendere atto del fatto che forse nessuno ci comprenderá mai davvero all’infuori di noi stessi.
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Inoltre quando si inizia a fare il lavoro per cui tanto si ha studiato e si ha combattuto oppure assecondato i genitori spesso ci si accorge che fin da principio gli si aveva dato troppa importanza, che è solo una parte di ciò che si è, che a renderci sereni sono anche mille altre cose e che comunque si può cambiare quando non farà più per noi. Alcune volte ho l'impressione che abbiamo reso normale e romanticizzato questa strana idea del "lavoro perfetto per te" la versione stacanovista e altrettanto irrealistica de "la persona perfetta per te"
Il fatto è che sognare ci permette di andare avanti e quindi tanto nella persona ideale quanto nel lavoro ideale mettiamo tutte le nostre forze, le nostre fatiche.. viviamo propendendo verso quel sogno ma come per la persona ideale dovremo scendere a patti con la realtà e trovare un compromesso. Anche se penso che la nostra generazione non riuscirà mai a trovare un compromesso lavorativo per la vita come i nostri genitori.. noi, perlomeno io, sono molto meno adattabile
questo venti mi ha ricordato tantissimo il libro "le mani della madre" consigliatissimo per tutte le persone interessate all'argomento
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Basterebbe informarsi consapevolmente quando si progetta di diventare genitori. Per quanto sia un’esperienza soggettiva e personale, non è che proprio nessuno al mondo abbia indagato il concetto di parenting e genitorialità, per cui non capisco come possa essere dato per assodato “i miei hanno sbagliato, io sbaglierò” e via dicendo in un loop infinito. Certo, non si potrà essere perfetti, soprattutto davanti a un bambino che strilla, ma esistono fior di ricerche, studi, libri, corsi con cui si potrebbe ridurre molto il margine di errore per evitare di creare problemi che si ripercuoteranno sui figli in futuro.
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Sono cresciuto nella classica famiglia siciliana stra piena di cugini e che amo tantissimo come realtà. Come qualsiasi cosa non è tutto rose e fiori, è da sempre ho avuto un atteggiamento "diverso" rispetto alle convenzioni dei miei. L''apice è arrivato da 3 anni a questa parte quando dopo il liceo e la situazione lavorativa precaria, ero a casa, cosa mi viene affidato nel frattempo, i miei nonni.
Ecco bellissimo tutto, amo i miei nonni ma quando a 19 anni, ero più dentro reparti di dottori che in giro a vivere la mia età ho cominciato a ragionare. Dopo due anni dalla maturità ho cominciato a sentire segni di cedimento e le mie voglie di ribellione, non erano viste bene e in continuazione nascevano litigi. Nel frattempo di questo mio periodo da disoccupato, ho avviato il mio progetto personale online, che mi permetteva di avere una valvola di sfogo e tranquillità, da tutto.
Ho raggiunto l'apice quest'estate, e visto che la situazione non si era sbloccata mi sono iscritto all'università perchè ho capito che nel frattempo mi è mancato studiare e davvero volevo iniziare a costruire qualcosa di certo.
Da Ottobre ho ritrovato la calma, che mi è stata data dallo studio, non riuscivo più a vivere fra medici, ospedali e esigenze varie di due persone anziane. Non rimpiango nulla e non ho rancore verso nessuno, amo tantissimo la mia famiglia ma devo imparare a sentire più spesso quello che è giusto per me
Le aspettative non sono sbagliate di per sé. Certe volte ti spronano a migliorare, io lascerei i miei figli liberi di fare qualsiasi cosa ma sarei molto rigida sul fatto che debbano trovare una strada, una passione! Questa è la cosa più difficile di tutti ed è forse è un'aspettativa anche più grande. Tovare la tua passione e perseguirla, eccola l'aspettativa del futuro 😅 Spero di riuscirci con i miei figli ad infodegli la voglia di rischiare per essere felici. Quindi anche con la libertà di scegliere avrò comunque delle aspettative. Eccoci arrivati al punto, come diceva Sofia all'inizio, anche noi faremo degli errori diversi che probabilmente i nostri figli ci rinfacceranno. (Questa cosa che parlo del mio aspetto genitoriale futuro fa capire quanto io sia nella mia seconda metà dei miei vent'anni, che amarezza! 😂 )
Arrivate sempre nel momento giusto!! Grazie Sofi! Grazie a Dio che qualcuno da voce a questi temi. Io vengo da una storia più particolare, quattro genitori, due che mi hanno generato e con cui sono stata per i primi 10 mesi della mia vita insieme a mio fratello che aveva due anni, e due che dai miei 10 mesi ad ora che ho 20 anni mi hanno cresciuta, ci hanno cresciuti come affidatari e poi come adottivi nell'ultimo anno e mezzo. Quello che descrivi tu nel video Sofi per me sono questi ultimi, loro sono stati una via di mezzo, mi hanno lasciato libertà ma non troppa, per le mie passioni per fortuna mi hanno sempre lasciata libera. Appoggio no, ma neanche obbligo. Insomma come una crepa tra i piedi, un'altalena. Poi dovrei fare un discorso sicuramente più denso con voi, quanto vorrei ma non so se/quando ci sarà mai occasione. Intanto grazie di cuore
I miei non mi hanno mai obbligata o spinta a fare nulla ma non vedo questo come totalmente positivo. Secondo me per capire chi si è bisogna innanzitutto iniziare a scartare ciò che non ci piace e odiamo, io ad oggi, non so da che parte girarmi e da dove iniziare. Probabilmente se i miei genitori mi avessero 'imposto' una qualsiasi cosa adesso saprei adesso saprei qualcosa in più su di me.
Forse è tutta questione di riconoscere dove "finiscono loro" e dove "inizi tu". Penso sia difficile quando si è piccoli non idolatrare i propri genitori (okay, a parte alcune eccezioni), poi però crescendo bisogna rendersene conto: esistono scelte che non condividiamo con loro. Per alcuni è facilissimo, gli scontri genitore-adolescente sono frequentissimi. Ma perché arrivare a ciò? Tante volte non c'è la necessità di litigare per far capire che è tempo di allentare un po' la corda che ci tiene a loro stretti. Semplicemente non bisogna averne paura, da entrambi le parti però. Detto ciò bellissimo tema da affrontare, riguarda tutti del resto, per chi sta crescendo e chi è genitore che, tramite le opinioni dei ragazzi, può aver l'opportunità di crescere un po' di più. Perché non si smette mai di imparare no?
how do I send this to my parents without sending it to my parents
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Sono sempre stata un po' la pecora nera della famiglia (a differenza di mia sorella sempre composta e fonte di orgoglio e soddisfazione per i miei genitori) dapprima nelle piccole cose tipo non farmi le foto di famiglia o sabotare qualsiasi cosa o disprezzare i regali che mi facevano, fino alle cose più grandi tipo religione, sessualità e scelte di vita varie. Ho dovuto/sto facendo un lento lavoro di apertura mentale e conquista di accettazione da parte loro, i quali, purtroppo, sento distanti anni luce da me e dalla mia mentalità. Nonostante tutto ci vogliamo molto bene e ci sosteniamo comunque incondizionatamente.
Invidio terribilmente tutti quelli che hanno un rapporto molto più profondo coi loro genitori, ma infondo sono contenta così.
io ho avuto una relazione di 9 mesi con un ragazzo a cui i genitori non permettevano di fare scelte sue e comunque su ciò che faceva dovevano sempre mettere il naso. Alla fine è finita proprio per questo: loro gli hanno detto che si meritava qualcuno di migliore di me(dato che non ho genitori italiani e sono mulatta) e lui ha deciso di dargli retta, loro tra l'altro neanche mi hanno mai conosciuta.
video giusto, al momento giusto, come sempre
Può essere anche diverso, le scelte fatte per ribellarsi ai genitori anche inconsciamente si sa che hanno ragione . Ma pur di ribellarsi si fa lo stesso
Solo grazie, Venti!
Appartenente alla famiglia con poche pretese e che mi ha sempre lasciata molto libera 👋. Io apprezzato la cosa e mi ha fatto sempre sentire molto poco ansiosa verso le cose a differenza dei miei coetanei, anche se ciò a comportato la mia totale mancanza di autodisciplina. Mio fratello d'altra parte si è sempre lamentato della una mancanza di una guida quando era più piccolo.
Esatto, ti capisco. Anch'io, crescendo mi sono dovuta adattare a questo tipo di situazione... Purtroppo è dura anche per chi l'ha vissuta come noi, con dei genitori da lontano "perfetti". Mi trovo ancora oggi, nonostante sia al mio terzo anno di università, a dover spiegare che non esco perchè ho un esame, non ho tempo per fare altre cose per via dello studio e via discorrendo. L'autodisciplina, con un pò di difficoltà, si impara anche da soli. Sarebbe solo una inutile giustificazione imputare solo a loro la colpa del nostro imprinting... Ad una certa età si diventa responsabili per se stessi, per fortuna :)
Adoro questo canale 🤩
non so chi sono, come lo dico?
abbraccio amica ti seguo da Argentita!!
È come se questo video fosse stato fatto su misura per me! Wow
la cosa difficile poi è anche capire cosa effettivamente voglio io rispetto a quanto vorrebbero i miei genitori. perché io non so precisamente cosa voglio fare quindi magari da un lato ascoltare i genitori che ti conoscono bene può essere utile, dall'altro appunto si rischia di fare qualcosa solo perché è l'aspettativa dei genitori. è tutto così complicato...
Ho la fortuna di avere dei genitori che mi hanno sempre supportato nelle scelte, che non mi hanno mai obbligato a fare delle scelte particolari. Mi ritengo fortunata, e hanno sempre cercato di capire il mio punto di vista, anche se magari lontano dal loro per alcune questioni. Mi hanno sempre dato la possibilità di vivere come volevo e le cose che volevo, e non hanno mai messo limiti alle cose importanti: sport, educazione scolastica e non, alimentazioni, hobby.
Poi magari i paletti arrivavano (soprattutto in passato) per altre cose:uscite con amici, eventi, concerti, spettacoli, venerdi sera in discoteca... ma penso che certe cose si capiscano solo crescendo
È un problema di aggettivo possessivo (suo figlio, sua figlia )
Più che dei miei genitori parlerei della mia famiglia allargata che si aspetta da me un futuro nell'insegnamento, con le ferie pagate, figli, marito, le vacanze in un villaggio del Salento o in crociera. Una vita infelice per me che voglio fare l'analista politica, lavorare in Africa e che critico aspramente capitalismo, logiche clientelari eccetera...per me che figli e marito sono l'ultimo dei miei pensieri. Purtroppo spesso le aspettative della famiglia sono strettamente legate al genere dell'interessat* : una figlia o una nipote dovrebbe sentirsi realizzata quando fa una professione che le permetta di conciliare quasi perfettamente lavoro e famiglia, o quando dedica tutta sé stessa ai figli e al marito o al compagno. Quando e se sarò madre spero di riuscire a fare capire ai miei figli e alle mie figlie che non esistono schemi di felicità e realizzazione personale prestabiliti.
Credo sia molto difficile definire sé stessi, in particolar modo se si tratta di un figlio che, naturalmente, viene plasmato, volente o nolente, dai genitori. Credo si possa cambiare con le esperienze esterne alla famiglia. Il video mi trova d'accordo se vuole trasmettere il messaggio che non bisogna farsi opprimere eccessivamente dalle scelte genitoriali.
questo video è arrivato al momento giusto
Bellissimo video...io non ho più questo problema coi miei perchè col tempo loro mi hanno lasciata molto andare, sanno che sono una ragazza molto indipendente e sanno anche che se mi costringessero a fare qualcosa, io non lo farei, almeno per quanto riguarda la mia carriera. Per il lato familiare, invece, mia madre vorrebbe che mi sposassi, avessi figli ecc.. ma io no. Cioè anche no. E tra poco arrivavamo anche a discutere per questo. Non so se col tempo cambierò idea, o sarà lei a farlo vedendo che io non la cambierò, però ho 20 anni compiuti da poco, e mille interessi davanti...lasciatemi vivere.
La questione è una: per esempio io non ho avuto gravi scontri con i miei genitori solo perché mi hanno portato a scegliere una mia seconda/terza scelta di vita e non la prima che ci avrebbe portato allo scontro; diciamo che hanno scelto alcune strade e tra queste mi hanno fatto scegliere quale percorrere
Io che esco da un litigio/mental break down di due ore e mezza con mia madre e la prima cosa che vedo è questo 🙃
Io come madre mi interrogo molto sul fatto di non confondere lo spronare i miei figli a fare qualsiasi cosa desiderino fare mettendocela tutta e aspettarmi da loro che scelgano o continuino a percorrere certe scelte. A volte come adulti si intravadono attitudini e caratteristiche nei figli che per amore si vorrebbe suggerire loro. In fondo per tutti la cosa difficile è capire chi si è e in cosa riusciamo meglio.
i miei sono persone abbastanze rigide, cose che proprio mi hanno quasi "imposto" di continuare a studiare dopo il diploma quando io (ancora non sapendo cosa fare) per "farli stare zitti" ho deciso di assecondarli andando però a fare una facoltà che piace a me ma per cui loro non hanno una bella visione (l'ho fatto giusto per potergli dire: "volevate che continuassi a studiare? beh lo sto facendo"). Ora come ora continuano a chiedermi cos'ho in mente per il futuro (ad anno da matricola appena iniziato) pressandomi e chiedendomi cosa posso fare con una laurea in lingue e letterature moderne, alla mia risposta "ancora non lo so" mi rispondono/trattano come se fossi na deficiente che non sa cosa fare della propria vita
Feel you
Io non penso che i tuoi sarebbero contenti di sentirti dire questa cosa, soprattutto perchè immagino siano interessati alla tua istruzione. L'univerità costa e non è una passeggiata da affrontare, soprattutto se non sei totalmente interessata. Ti suggerisco di riflettere sul tempo che perderai facendo l'università e sul tempo che potresti guadagnare non facendola, in maniera tale da scegliere in materia autonoma. Ricordati che puoi benissimo anche andare a lavorare e che nel momento in cui sei maggiorenne sei libera di scegliere autonomamente per il tuo futuro. Siate ribelli, non fatevi mettere i piedi in testa solo per accontentarli, dai.
@@vivianaprati2118 io l'universià volevo farla, ma avevo spiegato loro che volevo prendermi un anno per capire meglio cosa fare, alla fine però l'università la sto frequentando perchè comunque volevo farla, ma non ora (infatti sono andata a scegliere comunque una facoltà che mi piace, quindi non mi lamento). Sta di fatto che in fin dei conti sono contenta perchè la facoltà che stofrequentando ai miei non piace, quindi mi fa capire che sto comunque facendo quello che voglio io anche se non va bene a loro. Per carità, ovvio che mi faccia piacere il fatto che s'interissino alla mia istruzione, però è la mia e non la loro
@@bbbbbb3361 Beh comunque avresti ottime prospettive di lavoro, credo. Loro cos'avrebbero preferito che facessi? Le solite medicina, giurisprudenza o ingegneria? Scusa se ti faccio domande, sono solo curiosa, se non ti va di rispondere sei libera di non farlo :)
@@vivianaprati2118 tranquilla nessun problema, la mia altra opzione sarebbe stata psicologia (opzione che i miei genitori avrebbero preferito), ma puntavano più su economia o giurisprudenza, visto che vengo da un liceo economico-sociale
Io ho 23 anni e Luglio 2021 mi laureo in Graphic Indegn. io vengo da famiglia davvero "ricco" dove ci sono tantissimi libri di letteratura, scienza, viaggi etc.… io ho mia madre (che ora e in pensioner) giornalista e mio padre ingeniere . Io sono sempre stata in cline al arte; disegnavo, dipingevo, scrivevo poesie etc.… io alla scelte che ho fatto i miei mi hanno sempre sostenuta dicendo solo "DEVI STUDIARE" . Io Non mai avuto la forzatura dei miei genitori (giusto alla maturità che ci ho quasi messo fisicamente nella parte celebrale) io unica cosa che penso che miei (particolar mia madre) hanno sbagliato e riguardo il sostegno. IO essendo nata in Brasile, ergo sono stata adottata ho avuto fino 20 anni sostegni/professor di ripetizioni e aiuti (che ne una ora che mi aiuta da 3 anni con italiano) e mi sono trovata male a disagio, e mia madre non mi ha aiutata, dove da queste terapiste (non tutte ovviamente) venivo tratta da bambina di 7 anni quando avevo 16/17 anni e mia madre a dimmi di andare lo stesso. Cosa che poi mi ha segnato nella stima personale, ed aiuti futuri avuti. Non penso che mia madre la abbia fatto apposta, anzi mia madre mi vuole bene, sempre attenta per me , mi aiuta dove chiedo aiuto, mi da stimoli che non sono scontati. Il mio ragazzo lo conosciuto grazie a lei. Ma nel passato ha fatto cose che a me purtroppo mi hanno ferita e mi hanno segnato. Ma so che dietro c'era amore per me.
Hai colto proprio il punto oh
mi trovo totally agree con quello detto!!
però sofi respira, ahahah alcune parti sembrano in velocità x2 ahahah
Soprattutto con gli ultimi video state centrando argomenti caldissimi!
top show
Io e mia mamma abbiamo un bellissimo rapporto, non mi ha mai ostacolato e ho sempre scelto tutto di testa mia a mie spese (economiche e non😂).
Solo una volta ho sentito il peso delle sue aspettative, dopo tre mesi dall'iscrizione all'università ho deciso di lasciare. Per una settimana non mi ha parlato, è stata dura, ci ho messo un po' a farmi passare i sensi di colpa. Ma poi le è passato
Devo trasferirmi mia madre crede che sia lei a decidere cosa devo fare anche se sono adulta e anche per le sciocchezze🤯
Però c'è da dire che per esempio se un figlio ha poco contatto con la realtà e vuole intraprendere percorsi universitari basati più che altro su velleità artistoidi o bohemien per rimandare il più possibile le responsabilità del proprio futuro lavorativo (si perché rega diciamocelo succede e non raramente) allora in quel caso il genitore potrebbe fargli riconsiderare l'idea e suggerirgli altre strade da intraprendere perché semplicemente ha più esperienza e ci è già passato (cosa che a molti sfugge quando si è giovani). In questo caso il discorso "segui i tuoi sogni" è un po' pericoloso e il genitore in realtà starebbe giustamente cercando di evitare che il figlio commetta un grosso errore dettato da semplice immaturità temporanea. Secondo me non c'è nulla di male nel farsi consigliare dai propri genitori se questi sono persone acute e disponibili al dialogo e anzi penso che sia molto più conveniente dire "seguite i vostri sogni" perché rende solo figo chi lo pronuncia ma fa più male che bene a tanti ragazzi confusi di 18 anni che non distinguono i sogni realizzabili dalle velleità o castelli in aria.
Ovvio che essere costretti a fare lavori o università che si odiano è un altro paio di maniche...
Ancora non l'ho visto, ma già dal titolo posso dire che da 20 anni ci combatto con queste aspettative genitoriali. Fino e mo hanno vinto loro. Spero lo faranno ancora per poco
Behhh si
Ouzalouza
@@Lory97Star weza
@@skate888r Azak
postato da 5 minuti, mai stata così in orario
++++
Ho vissuto 26 anni con l'aspettativa dei miei di fare l'università e fare determinate scelte. Ho smesso di fare questo pensando che alla fine la vita è la mia e non è giusto vivere una vita non mia ma dalle aspettative dei genitori.
Eh sì come diventi genitore preparati a sbagliare. Le aspettative sono naturali, lo consideriamo il riflesso della nostra capacita di crescere i figli. Non andrebbero imposte, ma solo quel poco da farvi prendere una strada e non lasciarvi al centro del crocevia... in fondo la nostra educazione genitoriale é quella che tramettiamo perchè è l'unica che conosciamo.
Mio padre ha sempre amato la fotografia e da sempre cerca di portare me e mio fratello a seguire il suo stesso percorso e a fare ciò che lui non è riuscito a fare. Inutile dire che nonostante mi piacesse un po’ la fotografia sono arrivata ad odiarla a causa sua e tutt’ora insiste nel cercare di portarmi a fare un mestiere che a me non interessa. Lui addirittura lo vede come un investimento che sta facendo per me e per il mio futuro senza però capire che al 99%, per quanto lui possa averlo fatto con buonissime intenzioni, non percorrerò la strada che lui ha già spianato per me. Preferisco dover fare più fatica e spianarmela da sola e ritrovarmi alla fine del tragitto soddisfatta che seguire quella preparata da lui e ritrovarmi con l’amaro in bocca per non aver fatto ciò che mi piace davvero.
Mi sembra un po' scontato e presupponente dire di preferire un determinato tipo di genitore all'altro, perché ognuno si basa sulla propria esperienza ma in realtà siamo tutti diversi... Una persona può pensare di trovarsi bene con un tipo di genitore diverso dal proprio ma non potrà mai averne la certezza. concludo dicendo che fare i genitori non è cosa da tutti, ma tutti hanno la convinzione di saperlo fare
Potreste mettere il link dell'articolo per gli interessati ? Grazie :)
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dall'eyeliner storto e i miliardi di ricci, al liscio con solo mascara all'ombretto rosa e capelli ricci... Sofi una evoluzione più vasta di così, mai vista negli anni
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i miei: fai pure tutto quello che vuoi - e mo sono finita ad avere almeno 6/7 possibilità per l'università e non so manco più se farla (tanto mi hanno detto che posso anche decidere di prendere quest'ultima strada quindi ora sono confusa pure su quell'opzione)
I miei sono abbastanza rigodoni e mi duole ammettere che ogni cazzo di volta che sono andata contro a quello che mi consigliavano di fare a ripensarci avrei dovuto ascoltarli. Che fastidio
Io mi sono iscritta a biologia perché mia mamma vuole che io continui la sua strada, scientifica, ma mi sono resa conto che non è quella per me, e ora io voglio cambiare e mia mamma non lo accetta
In sostanza chi ha il pane non ha i denti e chi ha il pene non è necessariamente uomo?
Io sarei tra i genitori che pensano di aiutare i figli invece alla fine sbagliano e stanno male
come va con l'Uni ? ciao
sofi ma perchè hai sempre delle collane così stupende??
Ma solo io ho fatto sempre di testa mia? Probabilmente perché anche i miei mi hanno dato la possibilità di scelta pur trasmettendomi dei principi ovviamente
I miei genitori invece non hanno aspettative su chi sarò in futuro, che scuole frequenterò o che lavoro farò, ma si aspettano solo che riesca a realizzare i miei sogni e sanno che sono ambiziosa quindi non è necessario che mi impongano la strada che devo seguire
Ciao non capisco bene ho ritrovato questo canale lo seguivo quando si chiamava Sofia Viscardi ma ora vedo che si chiama venti cosa è cambiato ?? Sofia fa sempre video vedo qualche aggiornamento da 3 anni fa ?? Ahah
ma forse mi leggete nel pensiero
non è detto che chi ha dei genitori è costretto a ribellarsi, alcune volte non ce la fai... :(
Per fortuna ho scelto di NON avere figli !!!! I genitori possono essere la fortuna così come la disgrazia per un figlio/a...quindi meglio non correre rischi..sono strafelice della mia scelta !!!