La situazione è così ovunque. Non è solo in questo mercato. Non è la crisi, non è la scarsa manutenzione, ma una tendenza che si osserva in tutte le città italiane (anzi Bari in questo sembra avere ancora focolai di resistenza): le persone preferiscono andare al supermercato e comprare tutto in una volta o ancora meglio in un centro commerciale dove si comprano anche tutto il resto. È triste ma è così... così come si preferisce acquistare su Amazon piuttosto che in librerie e negozi...il lavoro si perde (perché l'intensità lavorativa è minore, forse anche la varietà e la qualità). Però non si può fare molto...ci sono processi irreversibili perché sono cambiati stili di vita e tempo libero (anche per fare la spesa). A me piacerebbe fare la spesa al mercato, ma perderei tempo di quel poco a disposizione e ci rinuncio o lo faccio meno frequentemente di quanto vorrei. Il comune non ha nemmeno grande interesse a spendere soldi per un complesso che non potrà che andare sempre peggio.
francesco de mattia anche quei dati vanno ben letti: sì è vero che i centri commerciali hanno conosciuto negli ultimi anni un calo, ma dovuto ad uno spostamento generalizzato della spesa verso marchi a basso costo e verso i discount ( che non sono mai presenti nei CC). Poi come dici tu lo spostamento è stato a favore di supermercati di prossimità ( sebbene il termine è inappropriato, anzi è un ossimoro), ovvero nei supermercati nella città, ma di sicuro non a favore di mercati di quartiere, della macelleria o della pescheria sotto casa (in questo caso è giusto parlare di negozi di prossimità).
Francesco, lei non mi sta contraddicendo, sebbene non se ne renda conto. La discussione è partita dalla crisi dei mercati rionali di prodotti freschi, e io ho espresso la mia posizione riguardo le cause della loro crisi (la crisi dei mercati rionali, in tutto il paese credo sia incontrovertibile). Il fatto che esiste il termine di supermercato di prossimità e che questo si sia ritagliato spazi negli ultimi anni io non l'ho mai messo in dubbio; ritengo invece sia un ossimoro il termine perché in realtà di veri e propri supermercati come li immaginiamo non si tratta: sono qualcosa che sta a metà strada tra il minimarket e il supermercato, ovvero piccole dimensioni cui corrisponde una scelta non molto variegata e generalmente di superiore qualità, presenza in contesti urbanizzati accompagnati dalla rinuncia ad alcuni servizi quali la disponibilità di parcheggio e utilizzati soprattutto per fare piccole compere, dato anche i prezzi generalmente più alti rispetto al supermercato tradizionale. Rientra quindi pienamente nella tendenza generale che descrivevo a grandi linee nel primo commento, ovvero rispondere ad esigenze di stili di vita modificati, nel quale il tempo assume un valore altissimo (una sorta di fast food della distribuzione se vogliamo). Poi se tu tendi a collegare questo fenomeno alla possibile rinascita dei mercati rionali, onestamente non so che dirti.Se la cosa ti dà sollievo non sei obbligato a replicare.
Se la gente incomincerà a' disertare questa piazza saranno tempi duri sino all'eternità... !!! è quello che vogliono.... E alle persone diciamo continuare a fare la spesa alla ex manifattura ...e fatevela rimettere a posto...!!!! Capito....?
Probabilmente c'è anche il fatto che alla gente piace il bello. Acquistare il cibo che dovrò mangiare in un posto squallido e fatiscente non è allettante.
La situazione è così ovunque. Non è solo in questo mercato. Non è la crisi, non è la scarsa manutenzione, ma una tendenza che si osserva in tutte le città italiane (anzi Bari in questo sembra avere ancora focolai di resistenza): le persone preferiscono andare al supermercato e comprare tutto in una volta o ancora meglio in un centro commerciale dove si comprano anche tutto il resto. È triste ma è così... così come si preferisce acquistare su Amazon piuttosto che in librerie e negozi...il lavoro si perde (perché l'intensità lavorativa è minore, forse anche la varietà e la qualità). Però non si può fare molto...ci sono processi irreversibili perché sono cambiati stili di vita e tempo libero (anche per fare la spesa). A me piacerebbe fare la spesa al mercato, ma perderei tempo di quel poco a disposizione e ci rinuncio o lo faccio meno frequentemente di quanto vorrei. Il comune non ha nemmeno grande interesse a spendere soldi per un complesso che non potrà che andare sempre peggio.
francesco de mattia anche quei dati vanno ben letti: sì è vero che i centri commerciali hanno conosciuto negli ultimi anni un calo, ma dovuto ad uno spostamento generalizzato della spesa verso marchi a basso costo e verso i discount ( che non sono mai presenti nei CC). Poi come dici tu lo spostamento è stato a favore di supermercati di prossimità ( sebbene il termine è inappropriato, anzi è un ossimoro), ovvero nei supermercati nella città, ma di sicuro non a favore di mercati di quartiere, della macelleria o della pescheria sotto casa (in questo caso è giusto parlare di negozi di prossimità).
Francesco, lei non mi sta contraddicendo, sebbene non se ne renda conto. La discussione è partita dalla crisi dei mercati rionali di prodotti freschi, e io ho espresso la mia posizione riguardo le cause della loro crisi (la crisi dei mercati rionali, in tutto il paese credo sia incontrovertibile). Il fatto che esiste il termine di supermercato di prossimità e che questo si sia ritagliato spazi negli ultimi anni io non l'ho mai messo in dubbio; ritengo invece sia un ossimoro il termine perché in realtà di veri e propri supermercati come li immaginiamo non si tratta: sono qualcosa che sta a metà strada tra il minimarket e il supermercato, ovvero piccole dimensioni cui corrisponde una scelta non molto variegata e generalmente di superiore qualità, presenza in contesti urbanizzati accompagnati dalla rinuncia ad alcuni servizi quali la disponibilità di parcheggio e utilizzati soprattutto per fare piccole compere, dato anche i prezzi generalmente più alti rispetto al supermercato tradizionale. Rientra quindi pienamente nella tendenza generale che descrivevo a grandi linee nel primo commento, ovvero rispondere ad esigenze di stili di vita modificati, nel quale il tempo assume un valore altissimo (una sorta di fast food della distribuzione se vogliamo). Poi se tu tendi a collegare questo fenomeno alla possibile rinascita dei mercati rionali, onestamente non so che dirti.Se la cosa ti dà sollievo non sei obbligato a replicare.
Se la gente incomincerà a' disertare questa piazza saranno tempi duri sino all'eternità... !!! è quello che vogliono.... E alle persone diciamo continuare a fare la spesa alla ex manifattura ...e fatevela rimettere a posto...!!!! Capito....?
Degrado e abbandono possono bastare come motivazione. Di certo la struttura lascia a perplessi.anche l occhio vuole è merita la sua parte.
Probabilmente c'è anche il fatto che alla gente piace il bello. Acquistare il cibo che dovrò mangiare in un posto squallido e fatiscente non è allettante.
Sara evo 🤔
però almeno la conosce ! è una città che amo molto!
E i motori ????
comm ann' campeh'?
Io lavoro in quel mercato si vede Papa con la maglia rossa é una tristezza
Ci sono molti scippatori li ancora
Inzivoso