La postura e il gesto del direttore d'orchestra

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  • Опубліковано 21 вер 2024
  • Pensieri dal Podio
    A cura di: Mattia Maria Giusti
    "Sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar di venti."
    Questo celebre verso, tratto dallo splendido canto V del Purgatorio dantesco, ben si adatta alle illuminanti parole di un semisconosciuto Lazare Saminsky, direttore d'orchestra russo vissuto tra il 1882 e il 1959. Già allievo di Rimski Korsakov, nel suo testo "Fondamenti di direzione" del 1958, Saminsky scrive le seguenti parole a proposito della postura che un buon direttore dovrebbe assumere di fronte all'organico orchestrale
    "Affinchè l’attenzione subcosciente dell’orchestra possa adempiere la sua funzione, è necessario che i gesti e i movimenti del direttore siano afferrati con il minore dispendio possibile di attenzione cosciente. Questa percezione deve dunque potersi effettuare senza difficoltà e senza il minimo sforzo di volontà.
    Ciò è possibile soltanto se l’azione ritmica del maestro possiede un certo centro, una sede, per così dire, donde essa si irradia, e che non si sposti che in limiti ristrettissimi, affinchè gli istrumentisti possano sempre averla nel campo della visione laterale, e la seguano senza sforzo.
    Il centro d’irradiazione ritmica è il polso destro del direttore d’orchestra.
    Niente è più assurdo e detestabile dal punto di vista tecnico, nulla è più sgradevole da vedere, che un direttore d’orchestra che segna il tempo con le due mani o che cambia continuamente posto, obbligando così gli strumentisti ad un dispendio del tutto inutile di energia cosciente."
    Alle parole di Saminsky fanno eco quelle del direttore d'orchestra italiano, Adriano Lualdi che nel suo testo del 1940, "L' arte della direzione d'orchestra", così scrive.
    "V'è fra questi, chi ritiene che far di gran passeggiate e anche qualche salto mortale sul podio sia indubitabile prova di genio artistico; e siccome il pubblico qualche volta ci casca, tutte le opinioni e tutte le convenienze vanno rispettate. Ma i giovani debbono guardarsi e dal vizio del podismo e dagli eccessi della danza e dell’acrobazia.
    A parte la ragione estetica, del « brutto vedere » (perchè un bel vedere certo non è) v’è quella pratica. Col muoversi continuo delle gambe, si muove la persona; con la persona, il braccio; con il braccio, la bacchetta. E come può un'orchestra suonar bene, suonare compatta, suonare con tranquillità (intendo con sicurezza,
    non con flemma) se non sa mai dove diavolo si trovi la bacchetta che deve condurla?
    #orchestra #classicalmusic #direzionedorchestra #musicaclassica #direttoredorchestra #maestro #conducting #conductor

КОМЕНТАРІ • 3

  • @goodmanmusica2
    @goodmanmusica2 6 місяців тому +1

    Bel video

  • @enzopedone
    @enzopedone 7 місяців тому

    Maestro, una delucidazione ineccepibile. La postura è il pilastro della comunicazione.