Grandissima preparazione Padre Benanti, complimenti per davvero! Rappresenta la punta di diamante del Clero più istruito, molto molto anglosassone ma tant'è, cosí va l'0ccidente (e piú o meno tutto il Mondo) Il Mº Galimberti ha ragione quando dice che Scienza e Religione vanno a braccetto, sebbene (solo apparentemente) sembrino in contrasto tra Loro. Il suo plastico modo di parlare non è altro che un accettare il costante bisogno Umano di spostare i confini della Paura prima, che altro non è che quella della fine della Vita, ovvero la incontrovertibile morte. Spostandoci sempre piú in avanti perderemo sempre piú però il contatto con la nostra natura e con quella che ci resta. Mi piace moltissimo ascoltarla, l'ho scoperta da poco e mi diverto perchè se parlasse con me, nel mio salottino, Le farei diecimila domande, le farei ascoltare del buon Jazz e anche qualche bella conferenza del M⁰ Severino. Un abbraccio
conferenza stupenda. Chiedersi sempre che cos'è quello che abbiamo attorno è difficile, ma è necessario per un reale sviluppo della conoscenza... e soprattutto è necessario per salvare noi stessi, la nostra dignità, la nostra libertà. Noi siamo questo sforzo. Ed esistiamo per esso e in esso.
Che ragionamenti interessanti...Da persona creativa, senza piu' spazio nel contesto attuale, teso all'omologazione, mi viene da chiedermi: cosa ci aspetta dopo la correlazione ( soppiantatrice della causazione)?
Buongiorno professore, ho molto apprezzato il suo chiaro intervento e mi vorrà scusare se ne commento solo la chiusura. Ora, i costi che ricadono sulla collettività derivano dal 20% (sic!) di effetti negativi dovuti a quel vaccino, in tanti casi imposto per legge. Come spiega che la prudenza da adottare circa quel prodotto, suggerita da tanti medici e ricercatori, non abbia sollevato il minimo dubbio nella restante comunità scientifica? La scienza è ancora confronto o forse è diventata altro? Non è che per guardare il cielo, finiamo nel pozzo, senza trarre dal firmamento l'agognata conoscenza, a differenza di Talete? Nel dibattito sull'A. I. si sottolinea spesso la priorità della persona umana ma mi chiedo in quale modo verrà salvaguardata la natura umana e rispetto a cosa, se si parte dal presupposto che un algoritmo sia più affidabile di menti pensanti, sensibili alle molteplici sfumature dell'hic e nunc?
Grandissima preparazione Padre Benanti, complimenti per davvero! Rappresenta la punta di diamante del Clero più istruito, molto molto anglosassone ma tant'è, cosí va l'0ccidente (e piú o meno tutto il Mondo)
Il Mº Galimberti ha ragione quando dice che Scienza e Religione vanno a braccetto, sebbene (solo apparentemente) sembrino in contrasto tra Loro. Il suo plastico modo di parlare non è altro che un accettare il costante bisogno Umano di spostare i confini della Paura prima, che altro non è che quella della fine della Vita, ovvero la incontrovertibile morte.
Spostandoci sempre piú in avanti perderemo sempre piú però il contatto con la nostra natura e con quella che ci resta. Mi piace moltissimo ascoltarla, l'ho scoperta da poco e mi diverto perchè se parlasse con me, nel mio salottino,
Le farei diecimila domande, le farei ascoltare del buon Jazz e anche qualche bella conferenza del M⁰ Severino. Un abbraccio
Grazie, bellissima conferenza
conferenza stupenda. Chiedersi sempre che cos'è quello che abbiamo attorno è difficile, ma è necessario per un reale sviluppo della conoscenza... e soprattutto è necessario per salvare noi stessi, la nostra dignità, la nostra libertà. Noi siamo questo sforzo. Ed esistiamo per esso e in esso.
Splendidi spunti di riflessione...grazie...se la correlazione soppianta la causazione, cosa soppiantera', un domani, la correlazione?
Grazie Paolo Benati
Che ragionamenti interessanti...Da persona creativa, senza piu' spazio nel contesto attuale, teso all'omologazione, mi viene da chiedermi: cosa ci aspetta dopo la correlazione ( soppiantatrice della causazione)?
Buongiorno professore, ho molto apprezzato il suo chiaro intervento e mi vorrà scusare se ne commento solo la chiusura. Ora, i costi che ricadono sulla collettività derivano dal 20% (sic!) di effetti negativi dovuti a quel vaccino, in tanti casi imposto per legge. Come spiega che la prudenza da adottare circa quel prodotto, suggerita da tanti medici e ricercatori, non abbia sollevato il minimo dubbio nella restante comunità scientifica? La scienza è ancora confronto o forse è diventata altro? Non è che per guardare il cielo, finiamo nel pozzo, senza trarre dal firmamento l'agognata conoscenza, a differenza di Talete? Nel dibattito sull'A. I. si sottolinea spesso la priorità della persona umana ma mi chiedo in quale modo verrà salvaguardata la natura umana e rispetto a cosa, se si parte dal presupposto che un algoritmo sia più affidabile di menti pensanti, sensibili alle molteplici sfumature dell'hic e nunc?