27 dicembre 2024 - Il mio intervento in Senato durante la discussione della legge di Bilancio

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  • Опубліковано 1 лют 2025
  • Anche se questa legge di bilancio è approdata alla Camera più di due mesi fa, la maggioranza non ha permesso, neanche quest’anno, di discutere e confrontarsi sulle questioni più importanti nei due rami del Parlamento. La maggioranza stabile di un governo tutto politico e senza emergenze straordinarie ha normalizzato un fatto eccezionale come la lettura della legge di bilancio (e non solo) in una sola Aula, esautorando il ruolo del Parlamento e comprimendo il confronto sui temi più importanti per l’Italia.
    Dopo due anni e mezzo di Governo Meloni, ci saremmo aspettati che finalmente nella legge di bilancio ci fosse la traiettoria di dove si vuole portare l’Italia nel 2030, con il finanziamento di riforme che, purtroppo, non ci sono: in primis una riforma sociale per dare risposte alla trasformazione demografica che vedrà, nel 2050, un pensionato per ogni lavoratore; quella del Servizio Sanitario Nazionale per dare risposte concrete ai tantissimi che rinunciano a curarsi e a un sistema delle professioni messo a dura prova dopo il Covid, che ha sancito la fuga del personale sanitario e di ricerca all’estero; una riforma energetica e industriale; un intervento sui cambiamenti climatici; e una riforma del capitale umano per rendere l’Italia attrattiva e competitiva per il futuro, in particolare per giovani e famiglie.
    Invece, la Premier sta concentrando le energie sul premierato e sull’autonomia differenziata, riforme inutili e inefficaci nel risolvere i tanti problemi degli italiani. Oppure si sta dando priorità a leggi assurde, come quella sulla mototerapia, l’abolizione delle multe ai no vax, o a opere faraoniche che non vedranno mai la luce, come il Ponte sullo Stretto.
    Questo Governo, tutto politico, sta portando l’Italia a sbattere, come certificato anche dall’Ufficio parlamentare di Bilancio. Se non si utilizza la manovra per programmare il futuro e dare una prospettiva al nostro Paese, non si va da nessuna parte.
    Infatti, questa legge di bilancio si caratterizza, al netto del cuneo fiscale, per interventi microsettoriali, privi di una visione strategica.
    Il tempo non è finito, non è scaduto. Abbiamo ancora la speranza, la capacità, le idee e la possibilità di trovare nuove soluzioni e nuovi modelli. Ora siete voi al governo: portate alla discussione del Parlamento modelli nuovi di regole e riforme di sistema di cui c’è bisogno in questa nuova stagione così densa di complicazioni.

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