Ulisse | Claudio Lolli

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  • Опубліковано 8 вер 2024
  • Ulisse (da Intermittenze del cuore, 1997)
    Ecco, è seduto davanti a noi come Ulisse,
    col suo giaccone da marinaio
    e quel sorriso da gioconda un poco troia
    precipitata dal Louvre in questa specie di guaio
    perché il destino, il fato, è cambiato,
    e oggi gli dei ci sono nemici
    e certamente non basta più viaggiare
    per sembrare degli zingari felici,
    perché gli anni passano e i figli crescono,
    e ognuno pensa alle cose sue,
    e se gli chiedi quanti figli ha lui
    ci pensa un po’ prima di dire due,
    due quasi grandi che lo prendono in giro
    quando riceve lettere d’amore,
    guardate Ulisse, navigatore solitario,
    che discende in canoa le intermittenze del cuore
    …e poi le donne, ah! le donne, che affare,
    ce ne vorrebbero tre o quattro per ciascuno,
    e poi le donne, anche in mezzo al mare,
    ah, le donne, che profumo
    le donne salutano dalla banchina, e piangono,
    il giorno che devi partire,
    poi si consolano e ci bevono sopra
    e quella notte chissà con chi vanno a dormire.
    Ecco, coi gomiti spolvera il tavolo Ulisse,
    parla di Tennyson, di Omero e di Dante
    sempre a occidente senza nessuna paura
    perché è il ritorno che non è importante
    e quindi la storia della galera
    e i traffici dopo l’università,
    ma era bello rubare nei supermercati,
    in barba al principio della proprietà,
    è breve la vita, è un lampo che illumina
    soltanto una scena da dilettanti,
    se non sai bene la tua parte a memoria
    cosa farai col pubblico davanti,
    balbetterai qualcosa, una musica dolce,
    quell’unica semplice melodia che sai,
    rimandando a domani il senso del tempo,
    del poco tempo contato che hai,
    …ma per fortuna le donne, che affare,
    ce ne vorrebbero due o tre per ciascuno,
    e poi le donne, anche in mezzo al mare,
    ah, le donne, che profumo,
    appena in tempo alla banchina, e salutano
    il giorno che devi partire,
    poi tornano a casa e ci dormono sopra
    e nei sogni chissà dove vanno a finire.
    Ecco, ha la faccia tra le mani Ulisse,
    e ci racconta di quel brutto incidente,
    rivedere lei in camice al pronto soccorso
    come se gli anni non fossero niente.
    Rivedere lei e sentire tornare
    la meraviglia di quel tempo antico,
    le ciliegie sull’albero, orecchini di un sogno
    da sognare con tutti o con più di un amico…
    …perché le donne, ah! le donne, che affare,
    ce ne vorrebbero una o due per ciascuno,
    e poi le donne, anche in mezzo al mare,
    ah, le donne, che profumo
    ma non c’è nessuno sulla banchina, piove,
    proprio il giorno che devi partire,
    sono tutti a casa e ci bevono sopra
    e nei sogni chissà con chi vanno a dormire.
    Ecco, ha le mani tra i capelli Ulisse,
    quei riccioli grigi eternamente ribelli,
    c’è quasi una lacrima che vorrebbe sgorgare
    per farci capre che tempi erano quelli,
    tempi di lotta e tempi duri d’amore
    tra l’Italia sconfitta e un futuro bastardo
    e una donna che chiude le intermittenze del cuore,
    una donna fissa che non ricambia lo sguardo
    una donna magica, unica infermiera
    che ti lecca nel cuore e cuce le ferite,
    un luogo dell’anima in cui ritornare
    a dipanare l’imbroglio delle nostre vite,
    perché il destino, il fato, è cambiato,
    e oggi gli dei ci sono nemici
    e certamente non basta più viaggiare
    per sembrare gli zingari felici,
    …certo le donne, ah! le donne, che affare,
    bisognerebbe averne almeno una per ciascuno,
    e poi le donne, in mezzo al mare,
    ah, le donne, che profumo
    ma proprio quella che ci voleva,
    quella sirena, è finita male,
    qui abbiamo chiuso tutti le orecchie,
    fino al prossimo carnevale,
    e proprio quella che ci voleva,
    si è consegnata al Grande Digiuno,
    la vita è stanca, e se ne va via,
    vieni via Ulisse,
    siamo in mezzo al mare,
    qui non c’è più nessuno,
    vieni via Ulisse,
    siamo in mezzo al mare,
    qui non c’è più nessuno.

КОМЕНТАРІ • 6

  • @lirp8074
    @lirp8074 2 роки тому +7

    canzone meravigliosa, che meriterebbe milioni di visualizzazioni. Claudio Lolli un mito, non può essere dimenticato.

  • @liviobari1863
    @liviobari1863 9 місяців тому +1

    Un altro capolavoro del nostro amato poeta e compagno

  • @danielenicastrini7730
    @danielenicastrini7730 5 місяців тому

    Comporre buona musica a raccontarci facili illusioni da ricordare al tuo cuore ormai troppo stanco, perché non debba essere solo un leggero freddo per le mani, di che colore sarà un tuo successo di simpatia??? ❤️

  • @oraziograsso6505
    @oraziograsso6505 6 місяців тому +1

    E se l'Ulisse, protagonista di questa canzone, fosse Claudio Lolli ?

  • @oraziograsso6505
    @oraziograsso6505 2 роки тому +3

    "Ulisse, navigatore solitario che ridiscende in canoa lungo le intermittenze del cuore". Una canzone di Lolli autobiografica?