Ciao Marco. Ti voglio raccontare questa storia che in un certo senso credo tratti l'argomento del video. In pratica dal 2017 al 2022 sono stato dentro un gruppo di "amici". Era un gruppo di ragazzi/e più grandi di me che si conoscevano da più tempo. Per diverso tempo mi sono trovato bene con loro poi progressivamente mi sono accorto di una tendenza del gruppo che non mi piaceva. Era una "tendenza peggiorativa" cioè in qualche modo il gruppo tirava fuori il peggio (secondo me) delle persone, anche perché in "uscite singole" o con poche persone questo effetto veniva attenuato di molto o spariva. Non parlo di bullismo o violenza, ma parlo di maldicenze, invidie e sproloqui vari, atteggiamento passivo-aggressivo e continuo tentativo di sminuire gli altri del gruppo. Alla lunga ho iniziato a trovare disagiante questa situazione. Ho iniziato a vivere male la loro compagnia. Nel 2022 o forse era il 2023 sinceramente non ricordo. Sono uscito dal gruppo. È stata un'uscita "traumatica" una cesura netta nata durante un'uscita con tutto il gruppo (e anche persone esterne e stiamo parlando di un gruppo di base di una 20ina di persone). Nacque quasi come uno scherzo... Uno scherzo di pessimo gusto feci notare, in cui alcuni di loro iniziarono ad attaccarmi per alcune fantasiose ragioni basate su messaggi whatsapp che a loro avviso avevano un tono troppo arrogante (come se si potesse stabilire il tono di un'affermazione da un messaggio scritto, come se si potesse leggerne la serietà o la non serietà di una frase... Ma va beh glissiamo). Era chiaro che il tutto partiva da molto lontano, proprio da quella "meccanica" di invidia/maldicenza che evidentemente andava avanti da tempo alle mie spalle. Quel giorno molti si fecero i cazzi loro e ignorarono completamente quanto stava accadendo, altri invece colpivano cavalcando tesi inverosimili e incomprensibili per me. Il risultato fu che mi trovai "spalle al muro" in un gruppo che ormai mi aveva rigettato e nel quale non ero intenzionato a rientrare, in una situazione in cui non potevo nemmeno "tornare a casa da solo" dato che non ero indipendente in tal senso. Così passai la giornata "da solo" (lo metto tra virgolette perché rimasi solo sia fisicamente che idealmente) un paio di persone tentarono di farmi cambiare idea ma con argomentazioni molto deboli, si vede che erano ancora legati alla mentalità del gruppo. Sono rimasto solo in quella circostanza e non è che abbia avuto particolari remore o dubbi perché a differenza loro io da solo ci so stare senza alcun problema. E così dopo quella giornata mi sono congedato dal gruppo e la cosa divertente è che io quel giorno non dissi nulla ai miei genitori e quando tornai a casa ma mia madre guardandomi negli occhi mi disse: "Mi sembri molto felice oggi" (e non era in tono sarcastico). Ad oggi io non rimpiango la loro compagnia, rimango uno che sa stare da solo e anzi talvolta preferisce stare da solo. Amo stare in compagnia solo quando si tratta di persone che reputo realmente valide e dotate di valori tangibili.
Capisco, una storia simile capito anche a me. Gruppo già formato da anni con le loro dinamiche e quasi gerarchie, io quella nuova. Inizialmente tutto bene ma poi col tempo vedi certe dinamiche tossiche, un po’ come sembra essere successo a te. Diventi la pecora nera perché non ti adegui, perché ti comporti in maniera diversa. Succede ovunque, gruppo di amici, in famiglia, tra colleghi. Me ne sono andata dal gruppo più che volentieri. Non erano amici onesti nemmeno tra di loro, pronti a dirsi cattiverie gratuite sia in faccia che alle spalle. C’era il capetto, i suoi due migliori amici sotto e poi noi altri, una gerarchia sentita ma non detta apertamente. Non so nemmeno se gli altri se ne rendessero conto. Si parla di ragazzi/e tra i 22 e 28 anni, io la più piccola, quindi non ragazzini insomma. Meglio perdere gente così, rimane comunque un’esperienza che insegna molto.
@@Chia.Aki.Fox.si si roba molto simile. Sono d'accordo... Meglio perderla gente così. Da una parte sono anche contento che sia successa sta roba perché ha accelerato la mia uscita, già avevo deciso di allontanarmi da loro.
Non solo il gruppo ma "il ruolo sociale" e secondo me non trasforma l'uoma ma rivela profondi comportamenti naturali che sono coperti dalla società. È un dato di fatto che si potrebbero evolvere in meglio forse in futuro
Non rivela niente. Non abbiamo un lato sopito basato su istinti violenti. La violenza è solo un mezzo, non una causa. Dipende tutto dalla psiche del singolo individuo.
sì, appare difficile credere che abbiano potuto immedesimarsi così tanto in così poco tempo. Tuttavia le sue conclusioni sono corrette, e dimostrate ampiamente dalla storia. Il più grande "esperimento" di questo tipo è stata la divisione tra Hutu e Tutsi fatta dai belgi in Ruanda durante il colonialismo, e culminata poi nel grande genocidio del 1994. In realtà quelle due etnie non sono mai esistite, era stata un'invenzione dei belgi per dividere la popolazione e metterli l'uno contro l'altro, assegnando a una parte un po' di potere e la responsabilità di controllare l'altra. I nazisti fecero qualcosa di simile: prima assegnando un capo ai ghetti (dove inizialmente avevano riunito in diverse città gli ebrei), il quale aveva privilegi e il compito di far rispettare le regole; e poi nei campi c'erano i capi delle baracche, che avevano la stessa funzione di mantenere l'ordine e fare le spie in cambio di un po' di cibo e protezione in più. La differenza tra il proprio gruppo e quello avversario, inoltre, si vede benissimo nella politica italiana. Ogni volta che la magistratura accusa un politico di aver fatto qualcosa, tutti i sostenitori di quel partito gridano al complotto e alla "politicizzazione della magistratura"; quando la stessa cosa succede per un membro del partito avversario, invece, va tutto benissimo ed è chiaro che siano dei ladri. O anche nel calcio, per fare un altro esempio, l'arbitro è sempre cornuto quando fa qualcosa contro la tua squadra. In molti casi certamente questa è vera e propria ipocrisia, ma forse la maggior parte delle volte la gente non vede davvero le contraddizioni in questo tipo di giudizi.
Molto interessante, anche se conoscevo già questo esperimento riesci sempre a fare considerazioni interessanti. Ti propongo un contenuto, da vegana, che mi ha sempre impressionato: come si può essere insensibili alle immagini degli allevamenti intensivi e all'idea che vengano uccisi degli animali? Da attivisti, pur limitandoci a dei siti in con immagini brutali, è molto comune essere aggrediti verbalmente dalle persone (in rete più che mai), come se le persone sapessero in fondo che non è giusto.
Perché non si dovrebbe essere insensibili? Alla fine è sempre questione di come si vuole percepire o ci viene percepita qualcosa, non rimanerne insensibili potrebbe essere anormale quanto all'apparenza consideriamo anormale rimanerne insensibili. Tanto che tendiamo a usare delle parole che sono "forti" solo per l'associazione che ne facciamo con l'essere umano. Il "uccidere" è un termine forte solo perché ha a che fare con gli esseri umani, quindi potenzialmente con te, con me, con i nostri genitori ed ecc... E no, non ricevete delle risposte negative perché "hanno la coda di paglia" ma perché comunque siete un insieme di persone al cui all'interno ci si vede anche chi gode per gli incidenti di caccia ed ecc... insomma, si fanno delle associazioni con altre persone che si identificano in cui in cui vi identificate anche voi. Poi sono sinceramente curioso di sapere se ci sono solo delle immagini e non anche una narrazione colpevolizzante, accusatrice e roba varia. Magari con paragoni poco consoni con la morte di persone e cose così.
Allora ti domando: che cosa provi nel vedere immagini di un campo dissodato per farne una coltivazione? Nel vedere vedere pesticidi sparsi sopra dei campi di grano? Perché anche in questi casi stanno venendo uccisi un numero incalcolabile di animali ai fini del nostro nutrimento.
@@alpolacci Ma non sono esteticamente belli, quindi non contano. E' "omicidio" fin che è fatto su creature che soddisfano dei canoni estetici. Che poi mi piacerebbe che fosse una battuta, ma sono realmente convinto che sia realmente questione di estetica per certa gente. Haha.
Ti parlo da "insensibile". Io penso che sia anche un meccanismo di difesa che abbiamo ed è un po' il motivo per cui spesso siamo insensibile anche alle immagini di guerra e violenza che vediamo al telegiornale. A meno che ci sia una narrazione drammatica o siamo noi a riflettere in modo un po' più profondo su queste immagini, penso sia molto comune non provare quasi nulla. Per quanto riguarda il discorso aggressività verbale invece penso che questa si scateni soprattutto quando una persona percepisce il tentativo degli altri di farla sentire in colpa. Per questo io quando affronto certi argomenti cerco in tutti i modi di sospendere il giudizio e di esporre i fatti così come sono senza cercare di convincere nessuno.
Da piccolo ricordo lo scrissi anche in un tema scolastico, che in gruppo escono fuori situazioni ad opera di persone che, prese singolarmente, non agiscono in quel modo. A volte mi sentivo come bullizzato, o comunque preso di mira per prese in giro (neanche ricordo più per cosa). Ma, ricordo chiaramente la sensazione a distanza di decenni, quando qualche volta mi ritrovavo poi con singoli elementi del gruppo, da soli erano "come agnellini", innocui. Quando visti dagli altri, o comunque in gruppo, solo allora riprendevano eventualmente le dinamiche di "superiorità" nei miei confronti. Io in gruppo ero (e direi ancora sono 😅) come in qualche modo inibito (blocco emotivo?), ed ecco che chi non aveva tale inibizione (non tutti, qualcuno di essi) agiva anzi come da "superiore" nei miei confronti.
In realtà è emerso come lo studio fosse condizionato e con bias. Sicuramente nell'essere umano sono presenti tratti malvagi e nel giusto ambiente possono manifestarsi, tuttavia l'etica e la morale possono contrastare tali effetti richiamando il lato umano positivo (empatia, compassione, collaborazione ecc ecc).
Domanda a caldo (ricordavo l esperimento e mi ha sempre affascinato): quali sarebbero i comportamenti più efficaci per superare questa visione a gruppi? Se si riconosce un principio di questo meccanismo (società, lavoro , social) , come si può intervenire affinché i gruppi trovino un equilibrio con comportamenti non tossici?
Una curiosità: questo esperimento può essere considerato un'estensione di quello fatto credo negli anni 50 (o forse 60) dove una persona faceva delle domande ad un'altra persona che non vedeva ma sentiva solamente e a risposta sbagliata la prima infliiggeva una scarica elettrica alla seconda, finta nella realtà ma chi faceva le domande non lo sapeva e la scarica aumentava il voltaggio man mano che si andava avanti❕ C'è una similitudine tra i due esperimenti❓
@@MarcoCrepaldi 🙏🏻 Sì, sarebbe bello se approfondissi la psicologia dietro questi esperimenti epocali❕ Mi è sfuggita la citazione ma giuro che ho guardato il video per intero❕😁
Le critiche, a mio avviso, si possono esporre sì e mi ripeto, sì, ma considerando la critica "diagnostica" da una prospettiva più ampia, umana e complessa. Dobbiamo considerare il potere e la dominazione sociale solo come una affezione di detto esperimento dato che lo studio e la decodifica di questi dati andrebbero analizzati non tanto dall'influenza che può esercitare un gruppo ma come, a seconda dei gruppi venga modificata aprioristicamente quanto coscientemente la virtù della condivisione (e non per stare su un piano religioso e dogmatico, no, ma per arrivare ad una decodifica dei dati più oggettiva da una prospettiva disciplinare antropologica, sociologica e psicologica) . Poi l'influenza della società e impressa alla società è una pratica che, dopo la Commissione Creel della prima guerra mondiale, ma anche in precedenza con il celebre studio di Gustav Le Bon, è diventata prassi e politica non solo abituale ma sempre più perfezionata soprattutto dai governi federali più ampi, come l'America e in quelle nazioni dai vasti territori. Quindi dovremmo, nelle ricerche Accademiche, considerare come il cambiamento sia avvenuto ovvero attraverso le immagini, le pubblicità e i film; non che questi siano scritti disegnati o ingegnerizzati con uno scopo finale anomalo, no, il fattore di convergenza e cambiamento si situa nella continua esposizione e trasformazione che c'è stata in soli cinquanta anni, o poco più, e il cambiamento sociale che è avvenuto in questo tempo. E qui la seconda e più aspra critica che sento di esprimere : questa "diagnosi sociale" non và costruita con una semantica che porti ad una presunta felicità o soddisfazione, perché questo è un errore umano; nostro; grave poiché queste influenze andrebbero comparate, a mio avviso, e relazionate, con un campione di una società di mezzo secolo fà relazionato ad un campione moderno e vedere, attraverso la comparazione dei dati, il cambiamento della percezione dei valori umani .... gli stessi valori che la Costituzione e le Democrazie utilizzano nei tribunali o per esercitare coercizioni legislative; ma sono anche quei valori che, oltre ad aver costituito governi, leggi e democrazie, ci consentono di superare i limiti intellettuali delle viltà, come il potere che non và considerato come una responsabilità in senso stretto; Solo in questo modo risulta possibile sia fare delle ricerche attuali ma soprattutto veramente moderne di Filosofia sociale e di Filosofia morale ma anche, sempre rimanendo nelle responsabilità della disciplina filosofico-umanista e di chi se ne assume le veci, offrire una forma di Pedagogia che senza troppa presunzione sarebbe giusto definire come sufficientemente evoluta in relazione alle problematiche che una crescita; la crescita ed una maturazione intellettuale; incontra nel confronto con una società consumista e in cui si insegna paro paro varie discipline che alla fine però servono o a poco o a nulla, nella inferente conoscenza e consapevolezza di questi valori; virtù o principi morali come si voglia chiamarli, ma oggettivi e fondanti come l'amore, la convivenza, il confronto il rispetto, la giustizia etc. La mia "critica" se così si può chiamare è ampia e non intende andare verso questo esperimento che non conosco abbene, ma come Dottore di Filosofia e in quanto individuo che ha scelto di farsi carico di certe responsabilità dico che per un approccio pedagogico che possa risultare valido anche negli anni a venire è necessario fare questo tipo di ricerche in ambito umanistico e non tanto di una presunta Causa Sui, la quale risulterebbe oggi indefinibile almeno quanto l'Essere ma tuttavia è possibile lavorare sulle reazioni dell'uomo (si dirà in tempo di pace e di guerra...no) rispetto al cambiamento avvenuto attraverso l'immagine, attraverso lo sfruttamento dell'Arte e di conseguenza verso un disvalore della capacità di questa, e quindi della capacità che ha l'uomo di costruire e come dovremmo considerare le nostre opere ... solo passatempi ? solo opportunità ? Opportunità di fare i video, opportunità di essere tutti dei giornalisti ? Anche qui sarebbe interessante creare dei questionari ad hoc per sapere se i giovani e anche i più vecchi percepiscono questa capacità informativa; Come un obbligo, ad esempio. E qui tra poco chiudo ma dico la cosa più importante : questo obbligo non sarebbe una colpa dell'individuo ma una mancata e veicolata informazione e formazione pedagogica in relazione al bombardamento che oggi subiamo a livello informativo; una colpa anche mia dato che, seppur alla Magistrale ho deciso di percorrere questa strada proprio per questo motivo. La critica che ho esposto sopra risulta possibile, almeno in parte, nei confronti della psicologia generale che, per quanto poggi su moltissimi studi e moltissime ricerche manca di quell'apporto diacronico direbbero i linguisti che non le permette di evolversi .. si potrebbe criticare lo stesso per e nei confronti della filosofia ma io non mi sono espresso a favore di una ipotetica interdisciplinarietà che c'è ne anche troppa nelle Università; soprattutto la filosofia ne risente di quest'ultima. Fatto inoppugnabile resta, ed è dato da una nostra sostanziale incapacità a convivere con la tecnologia che sviluppiamo noi stessi per poi vivere forse meglio e l'ignoranza, una ignoranza che si mostra maggiormente nelle relazioni, nelle amicizie, nei gruppi (tornando al motivo del video) nelle famiglie purtroppo e meno nelle Tesi delle Università o nelle pubblicazioni accademiche e scientifiche e, questo, è peggio; è sicuramente peggio.
Io continuo a ragionare come individuo singolo anche quando mi trovo (ormai raramente)in un gruppo di persone(cosa che cerco di evitare per ovvi motivi)…ho imparato a farlo non ci sono mica nato,vi posso assicurare che gli altri solitamente (sempre mi pareva esagerato)non la prendono bene,c’è come una regola non scritta,che te quando sei in un gruppo di persone devi fare attenzione a cosa dici,a non pestare in qualche modo i piedi ai leader di quel gruppo perché ce n’è sempre uno,e non vuol dire che é per forza una persona saggia,anzi… Se sei in mezzo a persone che sentono il “bisogno”di deriderti,tu l’unico modo che hai per rimanere lì con loro é accettare il ruolo che gli altri hanno scelto per te,perché TU a loro “servi”,come può servire un cucchiaio a tavola o la carta igienica al bagno,ti usano! E se ti ribelli non farai che peggiorare le cose. Gli altri decidono come devi vestire,su cosa si può ridere e su cosa no,dove ti siedi,se parli o meno,decidono persino dove devi sederti in auto. Perché il “leader”in mezzo al gruppo di amici sicuramente vorrà stare seduto davanti,oltre a decidere dove si va e che musica si spara in macchina! Ma io tempo fa,un giorno andai a dormire…e decisi che quando mi sarei alzato il giorno dopo,le cose avrebbero cominciato a mutare…e ancora é in corso questo cambiamento,perché non è facile essere giusti con gli arroganti,sapere come comportarsi quando ti ritrovi ad avere a che fare con persone tutt’altro che evolute,perché loro cercheranno sempre di portarti a reagire istintivamente,in maniera rozza,che è l’unico modo in cui sanno reagire.E io non voglio essere così,non voglio ripetere certe azioni. Spero di continuare a migliorare,e di estinguere completamente i miei comportamenti aggressivi(anche se urlo e basta semplicemente perché mi fanno arrabbiare),penso sempre a quando ho fatto del male a qualcuno in passato,a quando nella mia vita ho sbagliato…e mi dico:”ero perso,come facevo a non capire?”E quando oggi io quasi pretendo che tutti gli altri capiscano dove stanno sbagliando nella vita…so che anche io un tempo non ero pronto a capire, e questa cosa un po’ mi dà speranza,ma nello stesso tempo mi spaventa…quanto tempo ci vorrà?Ci vorranno secoli probabilmente…eh ma il nostro lo dobbiamo fare sin da ora,si comincia a costruire già da qui,perché lo si fa con i pensieri,con le azioni,con la dedizione. Le persone considerate di successo oggi,sono persone squilibrate,dedite solo al lato finanziario della propria esistenza.Non dovrebbe essere così,tutto nel mondo dice questo:se segui i soldi impazzirai,farai del male a qualcuno,lo si può fare anche indirettamente quando hai potere in eccesso! Se hai più soldi di altri,é perché li hai tolti ad altra gente in qualche modo,e quelli vivono male riversando disagio nella società. Questo divide,non possiamo buttare tutto il nostro “ESSERE”nel cesso per il potere,il denaro…ma cosa ci vuole a capire che è solo una squallida tentazione,quanto tempo serve? I film,persino i cartoni animati una volta le insegnavano ste cose,(non ho 76 anni bensì 39!)ricordate?Che il buono alla fine vince sempre,che c’è una sola strada per davvero,oooh ma che ce le siamo dimenticate ste cose?Ci hanno fatto due palle cosi,e suvvia… Fa paura rimanere soli…ma a me fa più paura continuare a essere sottomesso da personaggi squallidi,si può dire no!!! Si può stare senza una relazione sentimentale,senza sesso,senza svendere per forza il culo a lavoro,senza una falsa comitiva di falsi amici,si può vivere senza quelle schifose,ingiuste e tacite “regole”,quelle del gruppo selvaggio,della società selvaggia,o almeno di quella parte che lo è.Io voglio imparare ad avere pieno rispetto di me oltre che degli altri,e gradirei essere rispettato.Sto cercando di capire come comportarmi quando questo rispetto non arriva,perché non si può semplicemente porgere l’altra guancia,quella è altra violenza e io non amo farmi flagellare manco fossi Gesù cristo! Spero di non aver in qualche modo offeso qualcuno.
Ciao Marco, video molto interessante e, da studente di psicologia, l'Effetto Lucifero è uno degli argomenti che ho preferito da studiare. Una domanda, gli psicologi sociali (quindi laureati appunto in Psicologia Sociale), possono svolgere i colloqui e i percorsi psicologici allo stesso modo di quelli clinici? O seguono un metodo di lavoro diverso?
La legge non fa distinzione tra diverse categorie di psicologi. Ovviamente se vorrai lavorare come clinico dovrai formarti, ma starà solo a tua discrezione. Discorso diverso se vuoi fare lo psicoterapeuta
@MarcoCrepaldi capito, per gli psicoterapeuti il discorso è diverso perché, sebbene qualunque tipo di psicologo possa specializzarsi, quelli più indicati sulla carta sono i clinici, giusto?
Tutto è partito come fosse un gioco i partecipanti non avevano capito che l esperimento era psicologico e realistico con vessazioni assurde, dove i detenuti erano considerati colpevoli 😱😱non era una recita ,il fallimento dopo 5 giorni ,fa capire come non si può mai operare violenza su un comportamento che non è reale
Se volete nell'ultimo libro di Francesco Costa "Frontiera" viene descritto con maggiore dettaglio questo esperimento, e inserito nel contesto sociale degli stati uniti, lettura consigliatissima
I tifosi di calcio vengono in mente solo a me? Una volta ero passato fuori da San Siro durante una partita. Sentire i cori mi ha messo una certa paura. Credo anche che sia un esempio evidente di scelta di schieramento senza particolari legami profondi. Una persona può scegliere uno stesso colore della bandiera di una persona molto diversa. È successo spesso che tifoserie esaltate si comportassero male. Credo che sia una realtà sociale che purtroppo offre molti spunti.
Nessun gruppo di controllo, campione troppo omogeneo, interferenza con il naturale svolgimento dell'esperimento. L'esperimento della prigione di Stanford è una porcata dall'inizio alla fine, il problema etico è secondario, qui si tratta di incapacità di progettare e dirigere correttamente un esperimento, è una lacuna di metodologia scientifica, che incidentalmente è una mancanza che si ritrova troppo spesso in psicologia. Dispiace vedere che, anche quando c'è un moto critico che parte "dall'interno" della psicologia, alla fine l'analisi rimane lacunosa proprio su tutto quello che riguarda il rigore scientifico che tanto manca nelle discipline legate alla psicologia.
Caro Marco, una volta potresti indagare qual è il meccanismo per cui spesso nell' opinione pubblica, soprattutto nei commenti sui social, la gente sembri tifare soltanto per il "tanto peggio tanto meglio"?
@ quando ha menzionato la parola “mancare”, mi è passato per la testa un mio pensiero Ora, non certo tu mi devi fare la morale o dire quello che devo scrivere, perché scrivo ciò che voglio. Quindi evita di scrivere il nulla.
Sarebbe bello se rifaccessero l'esperimento ma usando donne in modo da dimostrare alle femministe che anche le donne sono capaci di atti violenti e che non è solo l'uomo ad essere violento.
ma basta dare la colpa alla società,gruppi,famiglie se uno è malvagio lo è a prescindere. Un altro studio ad esempio ha confermato ciò rivelando addirittura tratti somatici del soggetto incline al crimine e scarsa empatia.
È sufficiente aprire una qualunque chat telegram o post Facebook che riguarda la guerra in Ucraina o l'arresto di Cecilia Sala: i commenti schifosi sono la normalità.
Se siete appassionati di psicologia, qui trovate anche il podcast su Daniel Kahneman: www.patreon.com/posts/101226577?
Ciao Marco. Ti voglio raccontare questa storia che in un certo senso credo tratti l'argomento del video.
In pratica dal 2017 al 2022 sono stato dentro un gruppo di "amici". Era un gruppo di ragazzi/e più grandi di me che si conoscevano da più tempo.
Per diverso tempo mi sono trovato bene con loro poi progressivamente mi sono accorto di una tendenza del gruppo che non mi piaceva. Era una "tendenza peggiorativa" cioè in qualche modo il gruppo tirava fuori il peggio (secondo me) delle persone, anche perché in "uscite singole" o con poche persone questo effetto veniva attenuato di molto o spariva. Non parlo di bullismo o violenza, ma parlo di maldicenze, invidie e sproloqui vari, atteggiamento passivo-aggressivo e continuo tentativo di sminuire gli altri del gruppo. Alla lunga ho iniziato a trovare disagiante questa situazione. Ho iniziato a vivere male la loro compagnia.
Nel 2022 o forse era il 2023 sinceramente non ricordo. Sono uscito dal gruppo. È stata un'uscita "traumatica" una cesura netta nata durante un'uscita con tutto il gruppo (e anche persone esterne e stiamo parlando di un gruppo di base di una 20ina di persone).
Nacque quasi come uno scherzo... Uno scherzo di pessimo gusto feci notare, in cui alcuni di loro iniziarono ad attaccarmi per alcune fantasiose ragioni basate su messaggi whatsapp che a loro avviso avevano un tono troppo arrogante (come se si potesse stabilire il tono di un'affermazione da un messaggio scritto, come se si potesse leggerne la serietà o la non serietà di una frase... Ma va beh glissiamo). Era chiaro che il tutto partiva da molto lontano, proprio da quella "meccanica" di invidia/maldicenza che evidentemente andava avanti da tempo alle mie spalle.
Quel giorno molti si fecero i cazzi loro e ignorarono completamente quanto stava accadendo, altri invece colpivano cavalcando tesi inverosimili e incomprensibili per me.
Il risultato fu che mi trovai "spalle al muro" in un gruppo che ormai mi aveva rigettato e nel quale non ero intenzionato a rientrare, in una situazione in cui non potevo nemmeno "tornare a casa da solo" dato che non ero indipendente in tal senso.
Così passai la giornata "da solo" (lo metto tra virgolette perché rimasi solo sia fisicamente che idealmente) un paio di persone tentarono di farmi cambiare idea ma con argomentazioni molto deboli, si vede che erano ancora legati alla mentalità del gruppo. Sono rimasto solo in quella circostanza e non è che abbia avuto particolari remore o dubbi perché a differenza loro io da solo ci so stare senza alcun problema.
E così dopo quella giornata mi sono congedato dal gruppo e la cosa divertente è che io quel giorno non dissi nulla ai miei genitori e quando tornai a casa ma mia madre guardandomi negli occhi mi disse: "Mi sembri molto felice oggi" (e non era in tono sarcastico).
Ad oggi io non rimpiango la loro compagnia, rimango uno che sa stare da solo e anzi talvolta preferisce stare da solo. Amo stare in compagnia solo quando si tratta di persone che reputo realmente valide e dotate di valori tangibili.
Capisco, una storia simile capito anche a me. Gruppo già formato da anni con le loro dinamiche e quasi gerarchie, io quella nuova. Inizialmente tutto bene ma poi col tempo vedi certe dinamiche tossiche, un po’ come sembra essere successo a te. Diventi la pecora nera perché non ti adegui, perché ti comporti in maniera diversa. Succede ovunque, gruppo di amici, in famiglia, tra colleghi.
Me ne sono andata dal gruppo più che volentieri. Non erano amici onesti nemmeno tra di loro, pronti a dirsi cattiverie gratuite sia in faccia che alle spalle. C’era il capetto, i suoi due migliori amici sotto e poi noi altri, una gerarchia sentita ma non detta apertamente. Non so nemmeno se gli altri se ne rendessero conto. Si parla di ragazzi/e tra i 22 e 28 anni, io la più piccola, quindi non ragazzini insomma. Meglio perdere gente così, rimane comunque un’esperienza che insegna molto.
@@Chia.Aki.Fox.si si roba molto simile. Sono d'accordo... Meglio perderla gente così. Da una parte sono anche contento che sia successa sta roba perché ha accelerato la mia uscita, già avevo deciso di allontanarmi da loro.
Sarebbe molto interessante un approfondimento sul meccanismo di difesa dell'autostima. Comunque grazie veramente, porti sempre contenuti interessanti
Il narcisismo?
Non solo il gruppo ma "il ruolo sociale" e secondo me non trasforma l'uoma ma rivela profondi comportamenti naturali che sono coperti dalla società. È un dato di fatto che si potrebbero evolvere in meglio forse in futuro
L'uoma, l'uova e il donno.
Non rivela niente. Non abbiamo un lato sopito basato su istinti violenti. La violenza è solo un mezzo, non una causa. Dipende tutto dalla psiche del singolo individuo.
@@starnixx9047 tutti abbiamo l'istinto ad uccidere
@@starnixx9047non solo del singolo
Io ne vorrei di più di video così 🙂
Cioè Marco mi hai svoltato la vita. Grazie
sì, appare difficile credere che abbiano potuto immedesimarsi così tanto in così poco tempo. Tuttavia le sue conclusioni sono corrette, e dimostrate ampiamente dalla storia. Il più grande "esperimento" di questo tipo è stata la divisione tra Hutu e Tutsi fatta dai belgi in Ruanda durante il colonialismo, e culminata poi nel grande genocidio del 1994. In realtà quelle due etnie non sono mai esistite, era stata un'invenzione dei belgi per dividere la popolazione e metterli l'uno contro l'altro, assegnando a una parte un po' di potere e la responsabilità di controllare l'altra.
I nazisti fecero qualcosa di simile: prima assegnando un capo ai ghetti (dove inizialmente avevano riunito in diverse città gli ebrei), il quale aveva privilegi e il compito di far rispettare le regole; e poi nei campi c'erano i capi delle baracche, che avevano la stessa funzione di mantenere l'ordine e fare le spie in cambio di un po' di cibo e protezione in più.
La differenza tra il proprio gruppo e quello avversario, inoltre, si vede benissimo nella politica italiana. Ogni volta che la magistratura accusa un politico di aver fatto qualcosa, tutti i sostenitori di quel partito gridano al complotto e alla "politicizzazione della magistratura"; quando la stessa cosa succede per un membro del partito avversario, invece, va tutto benissimo ed è chiaro che siano dei ladri. O anche nel calcio, per fare un altro esempio, l'arbitro è sempre cornuto quando fa qualcosa contro la tua squadra. In molti casi certamente questa è vera e propria ipocrisia, ma forse la maggior parte delle volte la gente non vede davvero le contraddizioni in questo tipo di giudizi.
Il 2025 inizia bene, auguri a tutti ❤
Marco, ho apprezzato molto l'omaggio al tuo illustre collega
Grazie per questo bellissimo video
Grazie mille sempre ottimo lavoro grazie
Tratta ancora questi esperimenti Marco .. sono molto interessanti
ciao Marco sarebbe fantastico un tuo video sul thematic apperception test (TAT) o il rorschach
Grazie per l contenuti che porti❤
Molto interessante, anche se conoscevo già questo esperimento riesci sempre a fare considerazioni interessanti. Ti propongo un contenuto, da vegana, che mi ha sempre impressionato: come si può essere insensibili alle immagini degli allevamenti intensivi e all'idea che vengano uccisi degli animali? Da attivisti, pur limitandoci a dei siti in con immagini brutali, è molto comune essere aggrediti verbalmente dalle persone (in rete più che mai), come se le persone sapessero in fondo che non è giusto.
Perché non si dovrebbe essere insensibili?
Alla fine è sempre questione di come si vuole percepire o ci viene percepita qualcosa, non rimanerne insensibili potrebbe essere anormale quanto all'apparenza consideriamo anormale rimanerne insensibili.
Tanto che tendiamo a usare delle parole che sono "forti" solo per l'associazione che ne facciamo con l'essere umano. Il "uccidere" è un termine forte solo perché ha a che fare con gli esseri umani, quindi potenzialmente con te, con me, con i nostri genitori ed ecc...
E no, non ricevete delle risposte negative perché "hanno la coda di paglia" ma perché comunque siete un insieme di persone al cui all'interno ci si vede anche chi gode per gli incidenti di caccia ed ecc... insomma, si fanno delle associazioni con altre persone che si identificano in cui in cui vi identificate anche voi.
Poi sono sinceramente curioso di sapere se ci sono solo delle immagini e non anche una narrazione colpevolizzante, accusatrice e roba varia. Magari con paragoni poco consoni con la morte di persone e cose così.
Ho già in programma di parlare di "antispecismo"
Allora ti domando: che cosa provi nel vedere immagini di un campo dissodato per farne una coltivazione? Nel vedere vedere pesticidi sparsi sopra dei campi di grano? Perché anche in questi casi stanno venendo uccisi un numero incalcolabile di animali ai fini del nostro nutrimento.
@@alpolacci Ma non sono esteticamente belli, quindi non contano. E' "omicidio" fin che è fatto su creature che soddisfano dei canoni estetici.
Che poi mi piacerebbe che fosse una battuta, ma sono realmente convinto che sia realmente questione di estetica per certa gente. Haha.
Ti parlo da "insensibile". Io penso che sia anche un meccanismo di difesa che abbiamo ed è un po' il motivo per cui spesso siamo insensibile anche alle immagini di guerra e violenza che vediamo al telegiornale. A meno che ci sia una narrazione drammatica o siamo noi a riflettere in modo un po' più profondo su queste immagini, penso sia molto comune non provare quasi nulla.
Per quanto riguarda il discorso aggressività verbale invece penso che questa si scateni soprattutto quando una persona percepisce il tentativo degli altri di farla sentire in colpa. Per questo io quando affronto certi argomenti cerco in tutti i modi di sospendere il giudizio e di esporre i fatti così come sono senza cercare di convincere nessuno.
Grandeeee, argomento fighissimo ❤🎉
Ma è la trama del film "The Experiment" del 2010 di Paul Scheuring.
Hai descritto nel dettaglio il conservatorio di Ferrara
Sono così trucidi i musicisti??😮
Mio nipote ha frequentato quello di Adria. Speriamo bene...
Da piccolo ricordo lo scrissi anche in un tema scolastico, che in gruppo escono fuori situazioni ad opera di persone che, prese singolarmente, non agiscono in quel modo.
A volte mi sentivo come bullizzato, o comunque preso di mira per prese in giro (neanche ricordo più per cosa). Ma, ricordo chiaramente la sensazione a distanza di decenni, quando qualche volta mi ritrovavo poi con singoli elementi del gruppo, da soli erano "come agnellini", innocui. Quando visti dagli altri, o comunque in gruppo, solo allora riprendevano eventualmente le dinamiche di "superiorità" nei miei confronti. Io in gruppo ero (e direi ancora sono 😅) come in qualche modo inibito (blocco emotivo?), ed ecco che chi non aveva tale inibizione (non tutti, qualcuno di essi) agiva anzi come da "superiore" nei miei confronti.
In realtà è emerso come lo studio fosse condizionato e con bias.
Sicuramente nell'essere umano sono presenti tratti malvagi e nel giusto ambiente possono manifestarsi, tuttavia l'etica e la morale possono contrastare tali effetti richiamando il lato umano positivo (empatia, compassione, collaborazione ecc ecc).
Ne parlo nel corso del video
Due persone é compagnia, 3 persone é follia
E milioni di persone come le camicie nere?
@@carlosimone2181marcia su roma
@@carlosimone2181euforia
Esagerato 😅
@@carlosimone2181 un pozzo nero!
Grazie ❤
Conobbi questo esperimento per via del film: The Experiment - Cercasi cavie umane.
Interessante ricevere i tuoi approfondimenti in merito
Argomento interessante! Sarebbe stimolante affrontare altre tematiche che riguardano sempre i meccanismi che coinvolgono i gruppi
A cavolo non lo sapevo, ne parlavo proprio poco tempo fa; hanno anche girato diversi film su questa vicenda
Me ne ricordo uno in particolare, una robaccia cafonissima 😂
In effetti non sono un granché, fatti abbastanza male, forse il più valido è quello uscito nel 2014
L'esperimento universo 25 sarebbe interessante ricevere spiegazioni grazie mille
Purtroppo viviamo in una società frammentata
Domanda a caldo (ricordavo l esperimento e mi ha sempre affascinato): quali sarebbero i comportamenti più efficaci per superare questa visione a gruppi? Se si riconosce un principio di questo meccanismo (società, lavoro , social) , come si può intervenire affinché i gruppi trovino un equilibrio con comportamenti non tossici?
Difficile risponderti in poche righe purtroppo
Gli esperimenti scientifici sono il top
💯K 💥🎉✨ COMPLIMENTI ❕
Altri 💯K nel 2️⃣0️⃣2️⃣5️⃣❗
@@Čhelsea_Čhainsaw riesci a scrivere senza mettere emoji stupide e disegnini da ebete? No non ci riesci perché sei limitato.
Una curiosità: questo esperimento può essere considerato un'estensione di quello fatto credo negli anni 50 (o forse 60) dove una persona faceva delle domande ad un'altra persona che non vedeva ma sentiva solamente e a risposta sbagliata la prima infliiggeva una scarica elettrica alla seconda, finta nella realtà ma chi faceva le domande non lo sapeva e la scarica aumentava il voltaggio man mano che si andava avanti❕ C'è una similitudine tra i due esperimenti❓
Milgram, l'ho citato nel video. Sicuramente molti esperti sociali si sono ispirati a quello. Se volete ne parliamo
Ho pensato allo stesso esperimento anche io
@@MarcoCrepaldi
🙏🏻
Sì, sarebbe bello se approfondissi la psicologia dietro questi esperimenti epocali❕
Mi è sfuggita la citazione ma giuro che ho guardato il video per intero❕😁
Esiste anche un altro esperimento simile a questo chiamato "la terza onda", sarebbe interessante se ne parlassi
Le critiche, a mio avviso, si possono esporre sì e mi ripeto, sì, ma considerando la critica "diagnostica" da una prospettiva più ampia, umana e complessa.
Dobbiamo considerare il potere e la dominazione sociale solo come una affezione di detto esperimento dato che lo studio e la decodifica di questi dati andrebbero analizzati non tanto dall'influenza che può esercitare un gruppo ma come, a seconda dei gruppi venga modificata aprioristicamente quanto coscientemente la virtù della condivisione (e non per stare su un piano religioso e dogmatico, no, ma per arrivare ad una decodifica dei dati più oggettiva da una prospettiva disciplinare antropologica, sociologica e psicologica) . Poi l'influenza della società e impressa alla società è una pratica che, dopo la Commissione Creel della prima guerra mondiale, ma anche in precedenza con il celebre studio di Gustav Le Bon, è diventata prassi e politica non solo abituale ma sempre più perfezionata soprattutto dai governi federali più ampi, come l'America e in quelle nazioni dai vasti territori. Quindi dovremmo, nelle ricerche Accademiche, considerare come il cambiamento sia avvenuto ovvero attraverso le immagini, le pubblicità e i film; non che questi siano scritti disegnati o ingegnerizzati con uno scopo finale anomalo, no, il fattore di convergenza e cambiamento si situa nella continua esposizione e trasformazione che c'è stata in soli cinquanta anni, o poco più, e il cambiamento sociale che è avvenuto in questo tempo.
E qui la seconda e più aspra critica che sento di esprimere : questa "diagnosi sociale" non và costruita con una semantica che porti ad una presunta felicità o soddisfazione, perché questo è un errore umano; nostro; grave poiché queste influenze andrebbero comparate, a mio avviso, e relazionate, con un campione di una società di mezzo secolo fà relazionato ad un campione moderno e vedere, attraverso la comparazione dei dati, il cambiamento della percezione dei valori umani .... gli stessi valori che la Costituzione e le Democrazie utilizzano nei tribunali o per esercitare coercizioni legislative; ma sono anche quei valori che, oltre ad aver costituito governi, leggi e democrazie, ci consentono di superare i limiti intellettuali delle viltà, come il potere che non và considerato come una responsabilità in senso stretto; Solo in questo modo risulta possibile sia fare delle ricerche attuali ma soprattutto veramente moderne di Filosofia sociale e di Filosofia morale ma anche, sempre rimanendo nelle responsabilità della disciplina filosofico-umanista e di chi se ne assume le veci, offrire una forma di Pedagogia che senza troppa presunzione sarebbe giusto definire come sufficientemente evoluta in relazione alle problematiche che una crescita; la crescita ed una maturazione intellettuale; incontra nel confronto con una società consumista e in cui si insegna paro paro varie discipline che alla fine però servono o a poco o a nulla, nella inferente conoscenza e consapevolezza di questi valori; virtù o principi morali come si voglia chiamarli, ma oggettivi e fondanti come l'amore, la convivenza, il confronto il rispetto, la giustizia etc.
La mia "critica" se così si può chiamare è ampia e non intende andare verso questo esperimento che non conosco abbene, ma come Dottore di Filosofia e in quanto individuo che ha scelto di farsi carico di certe responsabilità dico che per un approccio pedagogico che possa risultare valido anche negli anni a venire è necessario fare questo tipo di ricerche in ambito umanistico e non tanto di una presunta Causa Sui, la quale risulterebbe oggi indefinibile almeno quanto l'Essere ma tuttavia è possibile lavorare sulle reazioni dell'uomo (si dirà in tempo di pace e di guerra...no) rispetto al cambiamento avvenuto attraverso l'immagine, attraverso lo sfruttamento dell'Arte e di conseguenza verso un disvalore della capacità di questa, e quindi della capacità che ha l'uomo di costruire e come dovremmo considerare le nostre opere ... solo passatempi ? solo opportunità ?
Opportunità di fare i video, opportunità di essere tutti dei giornalisti ? Anche qui sarebbe interessante creare dei questionari ad hoc per sapere se i giovani e anche i più vecchi percepiscono questa capacità informativa; Come un obbligo, ad esempio.
E qui tra poco chiudo ma dico la cosa più importante : questo obbligo non sarebbe una colpa dell'individuo ma una mancata e veicolata informazione e formazione pedagogica in relazione al bombardamento che oggi subiamo a livello informativo; una colpa anche mia dato che, seppur alla Magistrale ho deciso di percorrere questa strada proprio per questo motivo.
La critica che ho esposto sopra risulta possibile, almeno in parte, nei confronti della psicologia generale che, per quanto poggi su moltissimi studi e moltissime ricerche manca di quell'apporto diacronico direbbero i linguisti che non le permette di evolversi .. si potrebbe criticare lo stesso per e nei confronti della filosofia ma io non mi sono espresso a favore di una ipotetica interdisciplinarietà che c'è ne anche troppa nelle Università; soprattutto la filosofia ne risente di quest'ultima.
Fatto inoppugnabile resta, ed è dato da una nostra sostanziale incapacità a convivere con la tecnologia che sviluppiamo noi stessi per poi vivere forse meglio e l'ignoranza, una ignoranza che si mostra maggiormente nelle relazioni, nelle amicizie, nei gruppi (tornando al motivo del video) nelle famiglie purtroppo e meno nelle Tesi delle Università o nelle pubblicazioni accademiche e scientifiche e, questo, è peggio; è sicuramente peggio.
Immagino che si tenti di giustificare le scene di Capodanno milanesi.
Da ragazzino vidi Das Experiment in tv. Che angoscia ancora quando ci ripenso... 😅
👏
Io continuo a ragionare come individuo singolo anche quando mi trovo (ormai raramente)in un gruppo di persone(cosa che cerco di evitare per ovvi motivi)…ho imparato a farlo non ci sono mica nato,vi posso assicurare che gli altri solitamente (sempre mi pareva esagerato)non la prendono bene,c’è come una regola non scritta,che te quando sei in un gruppo di persone devi fare attenzione a cosa dici,a non pestare in qualche modo i piedi ai leader di quel gruppo perché ce n’è sempre uno,e non vuol dire che é per forza una persona saggia,anzi…
Se sei in mezzo a persone che sentono il “bisogno”di deriderti,tu l’unico modo che hai per rimanere lì con loro é accettare il ruolo che gli altri hanno scelto per te,perché TU a loro “servi”,come può servire un cucchiaio a tavola o la carta igienica al bagno,ti usano!
E se ti ribelli non farai che peggiorare le cose.
Gli altri decidono come devi vestire,su cosa si può ridere e su cosa no,dove ti siedi,se parli o meno,decidono persino dove devi sederti in auto.
Perché il “leader”in mezzo al gruppo di amici sicuramente vorrà stare seduto davanti,oltre a decidere dove si va e che musica si spara in macchina!
Ma io tempo fa,un giorno andai a dormire…e decisi che quando mi sarei alzato il giorno dopo,le cose avrebbero cominciato a mutare…e ancora é in corso questo cambiamento,perché non è facile essere giusti con gli arroganti,sapere come comportarsi quando ti ritrovi ad avere a che fare con persone tutt’altro che evolute,perché loro cercheranno sempre di portarti a reagire istintivamente,in maniera rozza,che è l’unico modo in cui sanno reagire.E io non voglio essere così,non voglio ripetere certe azioni.
Spero di continuare a migliorare,e di estinguere completamente i miei comportamenti aggressivi(anche se urlo e basta semplicemente perché mi fanno arrabbiare),penso sempre a quando ho fatto del male a qualcuno in passato,a quando nella mia vita ho sbagliato…e mi dico:”ero perso,come facevo a non capire?”E quando oggi io quasi pretendo che tutti gli altri capiscano dove stanno sbagliando nella vita…so che anche io un tempo non ero pronto a capire, e questa cosa un po’ mi dà speranza,ma nello stesso tempo mi spaventa…quanto tempo ci vorrà?Ci vorranno secoli probabilmente…eh ma il nostro lo dobbiamo fare sin da ora,si comincia a costruire già da qui,perché lo si fa con i pensieri,con le azioni,con la dedizione.
Le persone considerate di successo oggi,sono persone squilibrate,dedite solo al lato finanziario della propria esistenza.Non dovrebbe essere così,tutto nel mondo dice questo:se segui i soldi impazzirai,farai del male a qualcuno,lo si può fare anche indirettamente quando hai potere in eccesso!
Se hai più soldi di altri,é perché li hai tolti ad altra gente in qualche modo,e quelli vivono male riversando disagio nella società.
Questo divide,non possiamo buttare tutto il nostro “ESSERE”nel cesso per il potere,il denaro…ma cosa ci vuole a capire che è solo una squallida tentazione,quanto tempo serve?
I film,persino i cartoni animati una volta le insegnavano ste cose,(non ho 76 anni bensì 39!)ricordate?Che il buono alla fine vince sempre,che c’è una sola strada per davvero,oooh ma che ce le siamo dimenticate ste cose?Ci hanno fatto due palle cosi,e suvvia…
Fa paura rimanere soli…ma a me fa più paura continuare a essere sottomesso da personaggi squallidi,si può dire no!!!
Si può stare senza una relazione sentimentale,senza sesso,senza svendere per forza il culo a lavoro,senza una falsa comitiva di falsi amici,si può vivere senza quelle schifose,ingiuste e tacite “regole”,quelle del gruppo selvaggio,della società selvaggia,o almeno di quella parte che lo è.Io voglio imparare ad avere pieno rispetto di me oltre che degli altri,e gradirei essere rispettato.Sto cercando di capire come comportarmi quando questo rispetto non arriva,perché non si può semplicemente porgere l’altra guancia,quella è altra violenza e io non amo farmi flagellare manco fossi Gesù cristo!
Spero di non aver in qualche modo offeso qualcuno.
Ciao Marco, video molto interessante e, da studente di psicologia, l'Effetto Lucifero è uno degli argomenti che ho preferito da studiare.
Una domanda, gli psicologi sociali (quindi laureati appunto in Psicologia Sociale), possono svolgere i colloqui e i percorsi psicologici allo stesso modo di quelli clinici? O seguono un metodo di lavoro diverso?
La legge non fa distinzione tra diverse categorie di psicologi. Ovviamente se vorrai lavorare come clinico dovrai formarti, ma starà solo a tua discrezione. Discorso diverso se vuoi fare lo psicoterapeuta
@MarcoCrepaldi capito, per gli psicoterapeuti il discorso è diverso perché, sebbene qualunque tipo di psicologo possa specializzarsi, quelli più indicati sulla carta sono i clinici, giusto?
Tutto è partito come fosse un gioco i partecipanti non avevano capito che l esperimento era psicologico e realistico con vessazioni assurde, dove i detenuti erano considerati colpevoli 😱😱non era una recita ,il fallimento dopo 5 giorni ,fa capire come non si può mai operare violenza su un comportamento che non è reale
Se volete nell'ultimo libro di Francesco Costa "Frontiera" viene descritto con maggiore dettaglio questo esperimento, e inserito nel contesto sociale degli stati uniti, lettura consigliatissima
I tifosi di calcio vengono in mente solo a me?
Una volta ero passato fuori da San Siro durante una partita.
Sentire i cori mi ha messo una certa paura.
Credo anche che sia un esempio evidente di scelta di schieramento senza particolari legami profondi.
Una persona può scegliere uno stesso colore della bandiera di una persona molto diversa.
È successo spesso che tifoserie esaltate si comportassero male.
Credo che sia una realtà sociale che purtroppo offre molti spunti.
Nessun gruppo di controllo, campione troppo omogeneo, interferenza con il naturale svolgimento dell'esperimento.
L'esperimento della prigione di Stanford è una porcata dall'inizio alla fine, il problema etico è secondario, qui si tratta di incapacità di progettare e dirigere correttamente un esperimento, è una lacuna di metodologia scientifica, che incidentalmente è una mancanza che si ritrova troppo spesso in psicologia.
Dispiace vedere che, anche quando c'è un moto critico che parte "dall'interno" della psicologia, alla fine l'analisi rimane lacunosa proprio su tutto quello che riguarda il rigore scientifico che tanto manca nelle discipline legate alla psicologia.
Vabbè quindi cosa ne pensi
Selvatico è chi si salva!
maranza be like
2020 docet
Caro Marco, una volta potresti indagare qual è il meccanismo per cui spesso nell' opinione pubblica, soprattutto nei commenti sui social, la gente sembri tifare soltanto per il "tanto peggio tanto meglio"?
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei (proverbio)
Non c'è bisogno di fare un esperimento
Bisogna fare esperimenti anche per verificare le cose più ovvie, la scienza funziona così.
Nulla di nuovo, già gustave le bon a fine '800 aveva riassunto nel suo psicologia delle masse il cosiddetto effetto gregge.
Tutto vecchio
Quando verranno a “mancare” i politici italiani?
what❓
@ nel senso ⚰️💀
@Vaggaro
l'avevo capito è che non c'entra nulla e mi chiedevo appunto la pertinenza ❗
@ quando ha menzionato la parola “mancare”, mi è passato per la testa un mio pensiero
Ora, non certo tu mi devi fare la morale o dire quello che devo scrivere, perché scrivo ciò che voglio. Quindi evita di scrivere il nulla.
@Vaggarosei fuori tema
Sarebbe bello se rifaccessero l'esperimento ma usando donne in modo da dimostrare alle femministe che anche le donne sono capaci di atti violenti e che non è solo l'uomo ad essere violento.
ma basta dare la colpa alla società,gruppi,famiglie se uno è malvagio lo è a prescindere. Un altro studio ad esempio ha confermato ciò rivelando addirittura tratti somatici del soggetto incline al crimine e scarsa empatia.
Ne parleremo nel prossimo video!
@@MarcoCrepaldi si approfondisci quello studio che è molto interessante, grazie per i contenuti che porti.
Perché esistono degli essere umani non “malvagi”?
ni , la tendenza , sì , la malvagità è presente ( sempre ) ma può rimanere sepolta , e non mostrarsi mai , è la situazione
Dai, è evidente che l’esperimento non ha alcun valore.
È sufficiente aprire una qualunque chat telegram o post Facebook che riguarda la guerra in Ucraina o l'arresto di Cecilia Sala: i commenti schifosi sono la normalità.
LO ABBIAMO AMPIAMENTE VISTO NEL PERIODO COVID QUESTO EFFETTO LUCIFERO🥲
Prendi le tue pasticche e non urlare in piazza.
beh no: un novax è almeno su tale posizione un lDlOTA conclamato.
Dai commenti direi che si trascina anche a distanza di anni.
Prospettiva molto interessante Marzia.
@@dionisioelmoro7598 quello che ho pensato... dissonanza cognitiva anche, nemmeno merita risposta