Professore questa discussione mi ricorda una vecchia esperienza che purtroppo feci all'età di 22 anni o giù di lì. Convinto da una amica a partecipare ad una serie di "seminari" in un posto sperduto della toscana vi ci partecipai. Mi resi in seguito conto delle boiate provenienti da una certa area trotskista, che si rispecchiava in un supposto femminismo e dove praticamente io semplice uomo bianco avevo colpa a prescindere, nonostante vi ci partecipassi comunque da interessato a capire. Infine quando sentì uno di questi farneticare sull'abbattimento dello stato sociale (perché oppressore, discriminatori e al limite dell'assassino) non ce la feci più e alzai il ditino in una "conferenza" dove c'erano più di 200 persone. Gli dissi: "Fermo restando che avete detto dati erronei e tutti rivolti a rimarcare quanto lo stato in cui vivete lo considerate da abbattere e lo volete sostituire con non so bene quale comunità ultra efficientissima e egualitaria, mi fate capire concretamente che proposte politiche avete riguardo a riformarlo in modo concreto, ad esempio anche solo riguardo l'assistenza sanitaria?" Ci fu il gelo e annasparono in risposte vaghe e retoriche... ora io non voglio portare questa mia esperienza (abbastanza paradossale) di quanto io sia stato coraggioso o altro a mettermi contro un'intera frangia. Però l'ho trovato paradigmatico di un certo mondo che appunto va a ripescare supposte civiltà dell'oro ultra egualitarie e governate da una componente matriarcale (quindi donna e quindi giusta). Per dire tirarono fuori addirittura l'esperienza del governo pirata in quel di Nassau pur di dire che erano più liberi... Dopo quella esperienza me ne distaccai subitaneamente, inorridito, impaurito e con una sensazione addosso di disagio. Dissi infine alla mia amica che avrebbe dovuto cominciare a guardare il mondo in un altro modo meno fazioso e distaccarsi da un mondo che l'avrebbe portata a guardarlo in un modo totalmente erroneo. Ovviamente fu inutile e divenni il nemico anche per lei...
Questo commento dimostra secondo me in maniera lapalissiana il fatto che le cosiddette bolle non siano un fenomeno creato dai social, e che forse l'Italia di questo fenomeno soffre da ben prima. Una certa tendenza a rinchiudersi tra quelli che stanno "con me" e rifiutare le critiche esterne additando nemici e complotti spesso inesistenti.
Cmq un’altra analogia che vi è tra MAGA e Woke è la continua visione ad un passato idealizzato (rovinato per loro dai sistemi di mercato), lasciando aperta per il presente la sola possibilità dello scontro duro
Complimenti Michele, la tua onesta intellettuale e la tua disamina sono veramente una delle poche cose che fanno trasparire una mente ancora libera da bandiere ideologiche che esamina le cose per quelle che sono e non usando criteri arbitrari come quelli usati dalla signora che spiegava la definizione dei latinos. Aldilà di qualunque sia l'atteggiamento politico di ognuno, la qualità di queste riflessioni è una cosa di cui abbiamo più drasticamente bisogno di questi tempi. Rischiando di cadere nell'idolatria, riprendo la storpiatura di una citazione: "l'eroe che questo mondo non merita ma di cui ha bisogno"
È sconvolgente: è come se avessi avuto libero accesso ai pensieri sparsi che mi frullano per la testa da qualche anno e li avessi condensati, descritti e commentati esattamente come avrei fatto io, se solo fossi un raffinato intellettuale come te. Grazie prof!
Molto interessante Prof. Ero convinto che Woke venisse da I woke up - risvegliarsi. Io ero a CU nel 2014, quando tutto questo processo era ancora molto primitivo nelle università rispetto ad oggi almeno. Nessuno mi chiese di fare una pagina sulla diversity e inclusivity.era una cosa presente ma marginale rispetto ad oggi, risvegliandosi poi col movimento metoo in qualcosa molto più grande, sentendosi quasi che la cosa gli avesse fatto prendere potere e autorità . Gli anni di trump poi hanno reso le cose molto più divisive. Io a CU ho due racconti. Il primo che quando iniziai, o meglio continuai, il percorso di Union studentesche nel 2016, ero fra i coordinatori di UDU a Palermo, mi trovai nella situazione in cui io ero quello oppressore solo in quanto bianco e etero, e mi feci nella pratica sbattere fuori dicendo ad una , delle poche, ragazze nere che era sempre contro di me:, che non voleva oppressori e razzisti nel circolo, mi sentii preso in causa, e chiedendo se fossi io e ricevendo un sì dissi: “Senti, io sono fidanzato e convivo con una brasiliana, non nera come te ma “molto abbronzata”, scusa se io o lei non siamo scuri abbastanza per le tue preferenze. Ma poi sono io ad essere razzista? . Poi, vengo da un paese straniero e ho la metà dei tuoi diritti. Tu puoi lavorare fuori l’uni, io no. Se hai una media sotto il 3.0 di GPA nessuno ti sbatte fuori dal paese, e a me si. esattamente, dove sarei io l’oppressore?” Alzai un pelo la voce effettivamente 😅 ma non disse nulla al riguardo. L’altra è al lavoro: il discorso degli italiani non minoranza e considerata bianca… quindi ora come ora ho meno possibilità di trovare lavoro rispetto a loro. io sono siciliano. Gli spagnoli hanno dominato la mia terra più a lungo della Colombia, e loro sono Latinos e io no? Come è possibile? È solo questione che non sanno dove mettere una linea logica, ma una immaginaria nella loro mente. Quando ho fatto notare la stessa cosa, mi hanno detto che gli Italiani sono bianchi ora. E ho risposto: Ora? E uno mi disse: yes, you were black. 😮. Quindi tutti questi discorsi sono più che circostanziali e derivanti dal: mi sento che per me è giusto così, quindi si fa così
Il Finale sulla creazione del MAGA è perfetto e lo dico da anni. Il Maga, tutto l’odio verso le università, nasce proprio da questo risentimento del: ma io esattamente che ho fatto per sentirmi dire del razzista, dell’omofobo, e del misogeno?
Grazie mille per questo intervento. Hai espresso molte cose che nei 25 anni di vita negli States mi sono spesso domandato e pensato. Piccola esperienza personale: quando ho fatto l’applicazione per essere ammesso al MBA a Carnegie Mellon ho dovuto scrivere un essay su come la mia ammissione avrebbe contribuito alla diversity dell’università… devo dire che sono rimasto a guardare lo schermo del pc a vuoto per varie ore, senza sapere cosa caspita scrivere…
Vedi, invece mi raccontava un amico la seguente storia. Figlia super duper scolasticamente parlando (una che a 17 anni si fa il Kolmogorov Fomin e equazioni differenziali, trasformate di Laplace e via andando) viene ammessa a una Ivy League per College against every odd perche' lei ha il mix peggiore (white and Asian, e donna oramai conta poco se mischiata a quelle due caratteristiche). Collega washingtoniano della madre della ragazza racconta che anche il figlio e' stato ammesso alla stessa uni (e ad un paio d'altre) con grande felicita'. Perche' il figlio non era per nulla super duper accademicamente anzi ... e che forse riceve financial aid sostanziale. Chiacchierata inquisitiva: nel personal essay l'abile giovanotto (figlio di due stranieri con PhD entrambi alti funzionari organizzazioni internazionali) si e' presentato come "latino" (padre, effettivamente, e' spagnolo ... lo conosco pure bene) e "first generation in college" (in US, ovviamente) con lirismi di discriminazione percepita (vive in uno dei quartieri piu' posh di DC, e' alto 1,85 ed e' biondo) e grandi difficolta' di inserimento nella societa' USA. Ecco, funziona cosi.
Prof, i suoi ragionamenti sono preziosi. Dovrebbe assumere qualcuno per sottotitolare o addirittura doppiare questi video in inglese. (Non metto in dubbio la sua capacità di parlare la lingua ovviamente, il mio è solo un discorso di efficienza, per non rifare due volte lo stesso discorso).
Su wokeism ed intersezionalismo in italiano ha prestato molta attenzione e scritto molto (ed a mio avviso molto bene, criticandolo; qualcuno in Italia dice anche che è un po' ossessionato, dato che in Italia- dicono loro - sono ancora fenomeni marginali ecc. ecc. per me fa bene, ha colto un punctum dolens della cultura contemporanea ) Guido Vitiello, ma a livello di pubblicistica, di stampa quotidiana, non di saggistica. L'elenco dei problemi che creano questi fenomeni è lungo, uno è proprio quello detto nel video delle carriere e delle consorterie (nelle università, nelle accademie, nella editoria, nei premi letterari, nei media ecc.): non si tratta solo dei "discriminati a priori" che finiscono magari per ottenere una paradossale "discriminazione a rovescio", ma anche - e peggio - dei "chierici" del sistema intersezionale, quelli - appartengano o meno alle categorie "oppresse" possono pure essere maschi bianchi cis eterissimi- che si incaricano di farsi sponsor e difensori di queste istanze, avendo capito da che parte tira il vento e quanto consenso porta questo ruolo di attivista, e quindi cercando, attraverso, appunto, questo ruolo di zelante apostolo dell'intersezionalismo, di arrivare, nei rispettivi campi, al potere. E' paradossale ma questo intersezionalismo finisce per diventare un'ottima macchina per facili scalate al potere, anzi per la creazione di forme di potere (proprio quel potere che sarebbe oppressivo no?) per es. accademico, letterario, mediatico ecc. come del resto è sempre accaduto con fenomeni analoghi. E guai a dire "il re è nudo": la lesa maestà sarà punita in modo implacabile. Ma questo è solo uno dei tanti aspetti...io sono gay (per fortuna, a questo punto, altrimenti essendo bianco, cis ecc. rischierei la gogna a- prioristica immediata, in quanto portatore di tutti quegli "stigmi" - così ragionano i sostenitori di quelle "teorie", davvero, tu ipso facto sei portatore di stigmi e, se non te ne accorgi peggio, lo sei ancora di più: fai la "rimozione" no? un altro vizietto tipico di tutta questa roba,infatti, è il mischione con cascami della psicoanalisi; come tutte le forme di pensiero inquisitorio ama schemi impermeabili alla critica, costruiti per essere non-falsificabili a priori- invece almeno coll'omosessualità divento portatore, al contrario, del "carisma benefico" del discriminato...) ma non mi sento affatto né rassicurato, né tutelato, né a mio agio con questa deriva, tutt'altro mi sento intimidito ed impaurito; mi sentivo molto più in sintonia con il mondo chiamiamolo molto genericamente di sinistra degli anni '90 e fino agli anni 2000, facciamo forse fin anche al 2010 circa in Italia ( che è sempre un po' indietro), anche specificamente col movimento lgbtq per es., per quel poco che ne seguivo. Dopo è stato tutto uno scadere, un irrigidirsi e per me, un sentirsi (e farti sentire) estraneo, un osservare - con dispiacere e sfiducia - il continuo segare, pian piano, il ramo della grande cultura illuminista su cui tutto era seduto. E certo! un altro grande problema di tutto ciò è la spaccatura verticale che induce nella società, MAGA e WOKE si tengono "meravigliosamente"insieme, si sostengono, ed agiscono come una tremenda tenaglia su forme di approccio al reale minimamente più sofisticate. D'altronde altre forze potenti - tipiche della nostra società come la logica binaria da social per es.- che sono indipendenti da quei movimenti, purtroppo, da fuori, ne assecondano la tenaglia; potremmo dire che quelle tipologie di culture comunque hanno in sé, strutturalmente, - ed in ciò risiede la loro "modernità" o perlomeno attualità -una facile adattabilità alle forme dominanti della comunicazione contemporanea, sono facilmente e con successo veicolabili attraverso i nuovi media.
Per lavoro mi capita spesso di fare valutazioni di progetti che promuovono diritti umani. Spesso viene citata la intersezionalitá come "enfoque transversal" del progetto. Mi sono sforzata di capire che significa, ho provato a leggere cose a riguardo. Risultato: ancora non afferro il senso, ma mi pare che sia un concetto che annulla le basi su cui si fonda.
scavando e intersezionalizzando tutti alla fine sono vittime ma a seconda dell'occhio di chi li guardi. Devi così separare i regimi autocratici in quanto oppressi dall'occidente dalle loro donne oppressa da loro stessi che però sono oppressi. Le donne ucraine stuprate dai russi sono però bianche quindi a loro volta per certo oppressore (?). Si tratta di permutare trovando la formula giusta.
Grazie! Premetto che vivo in Italia. Fino a questo video il concetto di woke non mi era chiaro. Ho limpressione che il termine "woke" stia diventando un po' come "fascista". Usato come insulto e come parola d'ordine per riconoscere gli amici (i non woke).
Non si tratta di rifiutare le conseguenze dell'attività coloniale che risale a uno, due o tre secoli fa, ma di riconoscere che la responsabilità morale è personale e non c'entra nulla con l'analisi storica, più o meno onesta, di un fenomeno passato.
L'episodio da te raccontato delinea quanto sia facile estremizzarsi a tal punto da trasformare in pessima una protesta di base positiva e condivisibile. Chi si atteggia in questo modo non capisce che sta applicando le stesse imposizioni di chi sta combattendo ma facendolo continua ad ammantarsi di quella superiorità che in realtà ha abbandonato.
non è facile parlare di queste tematiche senza scivolare in uno dei 2 estremi, magari spinti proprio dal rifiuto verso l'altro. Devo dire che però questo racconto mi è sembrato molto ben bilanciato. Io in merito all'affermative action citerei anche l'aspetto che è speculare al problema di emulazione di sportivi, cantanti e star varie da parte delle classi sociali più svantaggiate ossia quello che riguarda la forza che possono avere figure di scienziati o più in generale persone di successo con cui queste classi sociali più svantaggiate possano identificarsi. Per questo non vedo troppo male alcune forme di spinta (non troppo esagerate) verso le categorie svantaggiate, che in un sistema "fair", anche senza considerare le potenziali discriminazioni, ci metterebbero "troppo" per riequilibrare le quote create da una precedente storia di discriminazioni
La mia personalissima teoria è che il "Wokeism" sia stato un po' un tentativo da parte delle Humanities di riprendersi la scena politica dopo che gli ultimi 10-20 anni hanno visto le discipline STEM diventare sempre più rilevanti nella società. Alla fine della fiera moltissimo di quanto scritto in campo Woke (e adiacenti) a me pare redatto più che altro con gli strumenti della lit-crit. Per cui tende ad essere più che altro una gara a chi è più Sofista.
Ciao Michele, commento di rado, ma seguo Glenn Loury che come te ha un canale UA-cam ed è un accademico che si mette in gioco e spero di vedere una video con te e lui. Mi siete sempre sembrati molto simili non solo per professione e tendenza politica ma soprattutto per temperamento.
Ottima analisi. Io mi chiedo a questo punto dove si va a finire! Esempio: l'impero Romano ha conquistato/ colonizzato l'Inghilterra, che fa allora dovremmo risarcire anche gli Inglesi per qualcosa che accadde 2000 anni fa?
Sarebbe veramente interessante un appuntamento esponendo la sua critica a Foucault In un vecchio video con dufer l ha definito" pessimo modo di fare filosofia" e li ha subito suscitato curiosità.
Sento se Adriano ha voglia. Quella roba ci ha un po' stancato: la studiavamo al liceo quando avevamo 16 anni. Tolte 6-7 cose (due libri di Levi Strauss, due di Foucault, uno di Barthes, uno di Canguilhem e uno di riserva) son tutte stronzate ripetitive che dicono nulla. Affabulazione e coazione a ripetere, anticipano Cacciari, Vattimo ed Esposito (ok, quest'ultimo e' due gradini piu' sotto).
@@MicheleBoldrin guarda, nella fotografia cosiddetta d'autore non conto in quanti stanno fotografando "la fine del capitalismo" ad esempio, con una cascata di considerazioni a dir poco allucinanti.
Al minuto 42:18 è entrato in azione il microfono colorato, mannaggio a questi microfoni. Video interessantissimo che sento anche molto vero, soprattutto nel mondo accademico, in cui è abbastanza ovvio l'orientamento politico, e scheirarsi dall'altra parte significa letterlamente meno opportunità di carriera ed esclusione, a mio avviso almeno. Un saluto.
Grazie prof. Splendida analisi. E' la vera risposta populista al trumpismo, al purinismo e via dicenso. Della serie ad ogni azione corrisponde una reazione ugusle e di verso opposto. Che fase storica assurda e preoccupante che stiwmo vivendo.
Grazie mille per il video professore, ottimo per tutte le volte che l'estremo fastidio per il woke rischia di far passare in secondo piano/essere meno critici verso le falsità della visione del mondo MAGA. Da persona a cui piace capire come funziona e chi abita il paese in cui lei vive, apprezzo sempre quando racconta dei modi di vivere degli Americani. In particolare (e senza voler essere arrogante cambiando parzialmente argomento) sarebbe davvero interessante un video sull'esperienza, i valori, e i costumi della popolazione nera e se davvero coinvolgano la maggior parte di essi. Nei vari suoi video si possono trovare appunti a riguardo - penso anche solo a quello su Maradona in cui menziona le sagge parole di Charles Barkley o questo. A tal proposito, è corretto dire che esista effettivamente una victimhood mentality e che il paternalismo di woke e media la fomenti? Con questo non voglio assolutamente minimizzare i duri contesti in cui molti afroamericani crescono e la legacy della schiavitù. Grazie ancora in ogni caso per tutto Buona serata Andrea Fustinoni
La polarizzazione del dibattito pubblico, su posizioni parareligiose. La conversione secolare dell'evangelico principio: o sei con me o contro di me. Non ho idea di cosa nella vita giovanile il generale abbia fatto prima. Quello che è sicuro è che la Murgia viene dal profondo mondo cattolico del profondo Sud: Azione Cattolica, studi teologici superiori. Possibile che anche il suo speculare venga da una gioventù simile.
Se uno ti dice che le foglie sono gialle d'estate, rispondere che invece sono verdi non rappresenta un estremismo. L'estremismo è da una parte sola, dall'altra c'è quello che era ovvio fino a vent'anni fa, prima che qualche pazzo prendesse il controllo dell'informazione occidentale
Sembra di capire che ci siano molti problemi interni nel mondo accademico-scentifico, sembra di capire che un confronto serio di personaggi seri su questioni serie sia diventato utopico...televisione giornali social c'è un gatekeeping che fa paura
La contraddizione che mi ha sempre più affascinato del discorso woke(n), il quale vorrebbe leggere ogni tipo di relazione sociale come iscritta in dinamiche di potere oppressive e discriminanti, è proprio l'inclusione del capitalismo in questo meccanismo. Laddove la definizione (la più diffusa in questi ambienti) di capitalismo sia "la massimizzazione del profitto", mi pare che questo obbiettivo, non sempre, ma frequentemente, vada a contraddire l'intenzionalità discriminante del sistema dominante. La logica del profitto, quindi, mi parrebbe livellare le discriminazioni. Non a caso si insegna a scuola che l'avvento della rivoluzione industriale porta al lavoro nelle fabbriche le donne. I bambini addirittura! Infine, qualora si descriva il capitalismo proprio come quel sistema che agisce in maniera tale da ricavare più denaro possibile, immaginare un meccanismo di discriminazione intenzionale non sarebbe sconveniente? PS: a proposito del rifiuto di fare i conti con il nostro passato coloniale, nei commenti di uno degli ultimi video di LO Agorà mi sono beccato del 'woke' da un commentatore anonimo per aver esposto (con tanto di riferimenti a fonti primarie e letteratura autorevole) i meccanismi paternalistici e colonialisti di UK e FR nell'assegnazione dei Mandati in Medio Oriente a Parigi e Sanremo.
Esattamente. Di fatto la "massimizzazione del profitto" e' l'antidoto piu' corrosivo di ogni forma di discriminazione non "meritocratico/produttivistica". Anche quest'ultima, ovviamente, e' una discriminazione, sia chiaro: senza "discriminare" (i.e. fare del sorting) non esiste relazione interpersonale alcuna.
Prof.guardo con orrore crescente ad un quadro di cui avevo colto alcune cose e che Lei ha sistematizzato.Prego le poche persone serie e libere che lavorano nel contesto a diffondere anche oltre il mondo accademico l' opposizione a questo paternalismo-nazista montante.Ultima considerazione della casalinga di Voghera:quanti saranno ancora disposti a sborsare 50.000/80.000 per un anno in certe università?Necessità una riqualificazione del corpo docente.
Interessante come di consueto 😃 Non mi è tuttavia chiaro se il fenomeno "woke" sia meramente culturale o di massa; solo in quest'ultimo caso credo di capire in che senso quello "maga" debba intendersi come una reazione ad esso e non, come credevo più pessimisticamente, la manifestazione, questa sì di massa, di una società che invecchia 🤔
È palese che il trumpismo sia una reazione (totalmente inefficace perché nei suoi 4 anni di governo il wokismo nelle istituzioni è andato avanti e si è spinto sempre più in là, mentre il tycoon era impegnato a parare i colpi)
Prof.guardo con orrore crescente ad un quadro di cui avevo colto alcune cose e che Lei ha sistematizzato.Prego le poche persone serie e libere che lavorano nel contesto a diffondere anche oltre il mondo accademico l' opposizione a questo paternalismo-nazista montante
Mi sa che non hai capito una sega dell'analisi. A partire dal fatto che quella di Peterson è un'"analisi" che va all'indietro partendo dalla posizione assunta per principio.
J. Peterson potrà essere giunto a conclusioni simili ma il suo ragionamento é di natura prettamente scientifico, sociilogic e psicoanalitico. Inoltre ha avuto e deve avere un atteggiamento difensivo, visto che é stato minacciato il suo lavoro é subisce continuamente attacchi personali. Comunque non credo di poter fare paragoni e neanche mi interessa.
Secondo me il sistema sociale è discriminante. Non per un complotto dei poteri forti, ma perché è stato guidato per secoli e secoli da certe classi. Questo ha creato delle distorsioni fisiologiche che, magari diamo pure per scontato. Se queste distorsioni incidono sulla valutazione del merito, serve un sistema correttivo, ma se il sistema correttivo è a sua volta corrotto da bias, il contrario di qualcosa di sbagliato non è necessariamente giusto 😅. Tanto per scrivere un po' di commento a gradimento dell'algoritmo.
Il concetto di per sé è abbastanza banale: appartenere a uno o più gruppi riconosciuti da questa o quella ideologia come minoritari (l'esempio più classico è la donna nera). Da quanto ho capito con gli unici due promotori attivi con cui ho avuto l'occasione di parlare, un "intersezionalista" vivrebbe in un mondo ancora diverso, che chi appartiene a "solo" una minoranza non riesce a capire. In sostanza, è una (auto)discriminazione all'interno di quello che si ritiene essere già un gruppo discriminato.
Ho sempre, evidentemente in maniera erronea, pensato che il termine avesse delle connotazioni settarie perchè gli accoliti, o i convertiti se vogliamo, sono gli “awaken”, coloro che ricevuto il dono di una conoscenza calata dall’alto si sono risvegliati, come in una religione. Non lo avevo mai considerato come indicatore di “quelli che stanno all’erta”. Grazie per la riflessione, molto interessante
Già solo che per tutelare delle minoranze, si sono messi a descrivere le caratteristiche che deve avere la minoranza per essere considerata tale, mi sa di un'ipocrisia di fondo infinita
tracce del movimento woke le trovi in alcune puntate della grandissima serie law e order, la classica non svu; ebbene alcuni episodi riguardanti stupri, discriminazioni verso neri, trans e donne anticipano le stesse identiche tematiche di cui dibattiamo oggi ma lo fanno con estrema lucidità ed eleganti sceneggiature mai faziose e rispettose di tutte le controparti, cosa che oggi sarebbe assolutamente impossibile dato che bisogna a tutti i costi prendere una posizione per non essere tacciati di infamanti accuse di misoginia o qualunque altra che termini con la parola fobia.
Preso appunti. Graeber ed il fiume carsico dello gnosticismo. Società mesolitiche che non discriminavano. La nuova alba del mondo! Bella prospettiva di stupidaggini.
Cultura woke, me-too, lotta al riscaldamento climatico. Tutti questi movimenti hanno alcuni punti in comune, ben definiti: partono da elementi di storia/cronaca reali, con basi sufficienti per innescare un dibattito. non sono campati per aria. Sono tutti movimenti settari basati su estremo fanatismo ideologico. Le loro proposte sono spesso (quasi sempre?) peggiori del male che si propongono di combattere. Continuo a pensare che l'arrivo del Covid ormai quattro anni fa sia stato un esperimento sociale accelerato: arrivo di un evento nefasto inaspettato, polarizzazione sulle misure restrittive da prendere senza una concreta base scientifica (misure che hanno prevalso quasi ovunque, salvo rare eccezioni); processi mediatici a chiunque osasse contestare nel merito o facesse semplici osservazioni di buon senso (ad esempio, era un problema criticare persino l'obbligo di mascherine all'aperto che furono una decisione delle più insensate). Una parte della popolazione si era incattivita non per partito preso ma perchè esausta di coprifuoco e lock-down. Per fortuna i vaccini e la variante Omicron del virus hanno chiuso l'esperimento in maniera piuttosto veloce. Ecco, con la sua enorme complessità, credo che il paradigma delle questioni sia lì. Dalle auto elettriche obbligatorie dal 2035 ai cambiamenti nei programmi universitari americani dove pare che si studi più la questione Gender che tutto il resto. In qualche modo la società e la politica li hanno distribuiti a modo loro: i buoni stanno sempre a sinistra, i cattivi sempre a destra, in una spirale in cui spesso le due parti non fanno niente per smentire il ruolo che si sono auto-assegnate.
Lo avevo detto che mancava la n! Woke è la forma del passato, e quindi "svegliai, svegliavo", che non aveva nessun senso! Il participio è "woken"! Lo sapevo che doveva esserci una storpiatura!
Professore questa discussione mi ricorda una vecchia esperienza che purtroppo feci all'età di 22 anni o giù di lì. Convinto da una amica a partecipare ad una serie di "seminari" in un posto sperduto della toscana vi ci partecipai. Mi resi in seguito conto delle boiate provenienti da una certa area trotskista, che si rispecchiava in un supposto femminismo e dove praticamente io semplice uomo bianco avevo colpa a prescindere, nonostante vi ci partecipassi comunque da interessato a capire. Infine quando sentì uno di questi farneticare sull'abbattimento dello stato sociale (perché oppressore, discriminatori e al limite dell'assassino) non ce la feci più e alzai il ditino in una "conferenza" dove c'erano più di 200 persone. Gli dissi: "Fermo restando che avete detto dati erronei e tutti rivolti a rimarcare quanto lo stato in cui vivete lo considerate da abbattere e lo volete sostituire con non so bene quale comunità ultra efficientissima e egualitaria, mi fate capire concretamente che proposte politiche avete riguardo a riformarlo in modo concreto, ad esempio anche solo riguardo l'assistenza sanitaria?" Ci fu il gelo e annasparono in risposte vaghe e retoriche... ora io non voglio portare questa mia esperienza (abbastanza paradossale) di quanto io sia stato coraggioso o altro a mettermi contro un'intera frangia. Però l'ho trovato paradigmatico di un certo mondo che appunto va a ripescare supposte civiltà dell'oro ultra egualitarie e governate da una componente matriarcale (quindi donna e quindi giusta). Per dire tirarono fuori addirittura l'esperienza del governo pirata in quel di Nassau pur di dire che erano più liberi... Dopo quella esperienza me ne distaccai subitaneamente, inorridito, impaurito e con una sensazione addosso di disagio. Dissi infine alla mia amica che avrebbe dovuto cominciare a guardare il mondo in un altro modo meno fazioso e distaccarsi da un mondo che l'avrebbe portata a guardarlo in un modo totalmente erroneo. Ovviamente fu inutile e divenni il nemico anche per lei...
Questo commento dimostra secondo me in maniera lapalissiana il fatto che le cosiddette bolle non siano un fenomeno creato dai social, e che forse l'Italia di questo fenomeno soffre da ben prima. Una certa tendenza a rinchiudersi tra quelli che stanno "con me" e rifiutare le critiche esterne additando nemici e complotti spesso inesistenti.
Cmq un’altra analogia che vi è tra MAGA e Woke è la continua visione ad un passato idealizzato (rovinato per loro dai sistemi di mercato), lasciando aperta per il presente la sola possibilità dello scontro duro
Complimenti Michele, la tua onesta intellettuale e la tua disamina sono veramente una delle poche cose che fanno trasparire una mente ancora libera da bandiere ideologiche che esamina le cose per quelle che sono e non usando criteri arbitrari come quelli usati dalla signora che spiegava la definizione dei latinos.
Aldilà di qualunque sia l'atteggiamento politico di ognuno, la qualità di queste riflessioni è una cosa di cui abbiamo più drasticamente bisogno di questi tempi. Rischiando di cadere nell'idolatria, riprendo la storpiatura di una citazione: "l'eroe che questo mondo non merita ma di cui ha bisogno"
È sconvolgente: è come se avessi avuto libero accesso ai pensieri sparsi che mi frullano per la testa da qualche anno e li avessi condensati, descritti e commentati esattamente come avrei fatto io, se solo fossi un raffinato intellettuale come te. Grazie prof!
Molto interessante Prof.
Ero convinto che Woke venisse da I woke up - risvegliarsi.
Io ero a CU nel 2014, quando tutto questo processo era ancora molto primitivo nelle università rispetto ad oggi almeno. Nessuno mi chiese di fare una pagina sulla diversity e inclusivity.era una cosa presente ma marginale rispetto ad oggi, risvegliandosi poi col movimento metoo in qualcosa molto più grande, sentendosi quasi che la cosa gli avesse fatto prendere potere e autorità . Gli anni di trump poi hanno reso le cose molto più divisive.
Io a CU ho due racconti. Il primo che quando iniziai, o meglio continuai, il percorso di Union studentesche nel 2016, ero fra i coordinatori di UDU a Palermo, mi trovai nella situazione in cui io ero quello oppressore solo in quanto bianco e etero, e mi feci nella pratica sbattere fuori dicendo ad una , delle poche, ragazze nere che era sempre contro di me:, che non voleva oppressori e razzisti nel circolo, mi sentii preso in causa, e chiedendo se fossi io e ricevendo un sì dissi: “Senti, io sono fidanzato e convivo con una brasiliana, non nera come te ma “molto abbronzata”, scusa se io o lei non siamo scuri abbastanza per le tue preferenze. Ma poi sono io ad essere razzista? . Poi, vengo da un paese straniero e ho la metà dei tuoi diritti. Tu puoi lavorare fuori l’uni, io no. Se hai una media sotto il 3.0 di GPA nessuno ti sbatte fuori dal paese, e a me si. esattamente, dove sarei io l’oppressore?”
Alzai un pelo la voce effettivamente 😅 ma non disse nulla al riguardo.
L’altra è al lavoro: il discorso degli italiani non minoranza e considerata bianca… quindi ora come ora ho meno possibilità di trovare lavoro rispetto a loro.
io sono siciliano. Gli spagnoli hanno dominato la mia terra più a lungo della Colombia, e loro sono Latinos e io no? Come è possibile?
È solo questione che non sanno dove mettere una linea logica, ma una immaginaria nella loro mente.
Quando ho fatto notare la stessa cosa, mi hanno detto che gli Italiani sono bianchi ora. E ho risposto: Ora?
E uno mi disse: yes, you were black.
😮.
Quindi tutti questi discorsi sono più che circostanziali e derivanti dal: mi sento che per me è giusto così, quindi si fa così
Il Finale sulla creazione del MAGA è perfetto e lo dico da anni.
Il Maga, tutto l’odio verso le università, nasce proprio da questo risentimento del: ma io esattamente che ho fatto per sentirmi dire del razzista, dell’omofobo, e del misogeno?
Grazie per l'intervento e la testimonianza.
Un 6:15 molto prezioso: meritevole di diffusione.
Grazie
Grazie mille per questo intervento. Hai espresso molte cose che nei 25 anni di vita negli States mi sono spesso domandato e pensato. Piccola esperienza personale: quando ho fatto l’applicazione per essere ammesso al MBA a Carnegie Mellon ho dovuto scrivere un essay su come la mia ammissione avrebbe contribuito alla diversity dell’università… devo dire che sono rimasto a guardare lo schermo del pc a vuoto per varie ore, senza sapere cosa caspita scrivere…
Vedi, invece mi raccontava un amico la seguente storia.
Figlia super duper scolasticamente parlando (una che a 17 anni si fa il Kolmogorov Fomin e equazioni differenziali, trasformate di Laplace e via andando) viene ammessa a una Ivy League per College against every odd perche' lei ha il mix peggiore (white and Asian, e donna oramai conta poco se mischiata a quelle due caratteristiche). Collega washingtoniano della madre della ragazza racconta che anche il figlio e' stato ammesso alla stessa uni (e ad un paio d'altre) con grande felicita'. Perche' il figlio non era per nulla super duper accademicamente anzi ... e che forse riceve financial aid sostanziale. Chiacchierata inquisitiva: nel personal essay l'abile giovanotto (figlio di due stranieri con PhD entrambi alti funzionari organizzazioni internazionali) si e' presentato come "latino" (padre, effettivamente, e' spagnolo ... lo conosco pure bene) e "first generation in college" (in US, ovviamente) con lirismi di discriminazione percepita (vive in uno dei quartieri piu' posh di DC, e' alto 1,85 ed e' biondo) e grandi difficolta' di inserimento nella societa' USA.
Ecco, funziona cosi.
Secondo microfono MOLTO meglio del primo! Il primo sembrava fossi in una chiesa con rimbombo divino :)
Prof, i suoi ragionamenti sono preziosi. Dovrebbe assumere qualcuno per sottotitolare o addirittura doppiare questi video in inglese. (Non metto in dubbio la sua capacità di parlare la lingua ovviamente, il mio è solo un discorso di efficienza, per non rifare due volte lo stesso discorso).
Su wokeism ed intersezionalismo in italiano ha prestato molta attenzione e scritto molto (ed a mio avviso molto bene, criticandolo; qualcuno in Italia dice anche che è un po' ossessionato, dato che in Italia- dicono loro - sono ancora fenomeni marginali ecc. ecc. per me fa bene, ha colto un punctum dolens della cultura contemporanea ) Guido Vitiello, ma a livello di pubblicistica, di stampa quotidiana, non di saggistica. L'elenco dei problemi che creano questi fenomeni è lungo, uno è proprio quello detto nel video delle carriere e delle consorterie (nelle università, nelle accademie, nella editoria, nei premi letterari, nei media ecc.): non si tratta solo dei "discriminati a priori" che finiscono magari per ottenere una paradossale "discriminazione a rovescio", ma anche - e peggio - dei "chierici" del sistema intersezionale, quelli - appartengano o meno alle categorie "oppresse" possono pure essere maschi bianchi cis eterissimi- che si incaricano di farsi sponsor e difensori di queste istanze, avendo capito da che parte tira il vento e quanto consenso porta questo ruolo di attivista, e quindi cercando, attraverso, appunto, questo ruolo di zelante apostolo dell'intersezionalismo, di arrivare, nei rispettivi campi, al potere. E' paradossale ma questo intersezionalismo finisce per diventare un'ottima macchina per facili scalate al potere, anzi per la creazione di forme di potere (proprio quel potere che sarebbe oppressivo no?) per es. accademico, letterario, mediatico ecc. come del resto è sempre accaduto con fenomeni analoghi. E guai a dire "il re è nudo": la lesa maestà sarà punita in modo implacabile. Ma questo è solo uno dei tanti aspetti...io sono gay (per fortuna, a questo punto, altrimenti essendo bianco, cis ecc. rischierei la gogna a- prioristica immediata, in quanto portatore di tutti quegli "stigmi" - così ragionano i sostenitori di quelle "teorie", davvero, tu ipso facto sei portatore di stigmi e, se non te ne accorgi peggio, lo sei ancora di più: fai la "rimozione" no? un altro vizietto tipico di tutta questa roba,infatti, è il mischione con cascami della psicoanalisi; come tutte le forme di pensiero inquisitorio ama schemi impermeabili alla critica, costruiti per essere non-falsificabili a priori- invece almeno coll'omosessualità divento portatore, al contrario, del "carisma benefico" del discriminato...) ma non mi sento affatto né rassicurato, né tutelato, né a mio agio con questa deriva, tutt'altro mi sento intimidito ed impaurito; mi sentivo molto più in sintonia con il mondo chiamiamolo molto genericamente di sinistra degli anni '90 e fino agli anni 2000, facciamo forse fin anche al 2010 circa in Italia ( che è sempre un po' indietro), anche specificamente col movimento lgbtq per es., per quel poco che ne seguivo. Dopo è stato tutto uno scadere, un irrigidirsi e per me, un sentirsi (e farti sentire) estraneo, un osservare - con dispiacere e sfiducia - il continuo segare, pian piano, il ramo della grande cultura illuminista su cui tutto era seduto. E certo! un altro grande problema di tutto ciò è la spaccatura verticale che induce nella società, MAGA e WOKE si tengono "meravigliosamente"insieme, si sostengono, ed agiscono come una tremenda tenaglia su forme di approccio al reale minimamente più sofisticate. D'altronde altre forze potenti - tipiche della nostra società come la logica binaria da social per es.- che sono indipendenti da quei movimenti, purtroppo, da fuori, ne assecondano la tenaglia; potremmo dire che quelle tipologie di culture comunque hanno in sé, strutturalmente, - ed in ciò risiede la loro "modernità" o perlomeno attualità -una facile adattabilità alle forme dominanti della comunicazione contemporanea, sono facilmente e con successo veicolabili attraverso i nuovi media.
Per lavoro mi capita spesso di fare valutazioni di progetti che promuovono diritti umani. Spesso viene citata la intersezionalitá come "enfoque transversal" del progetto. Mi sono sforzata di capire che significa, ho provato a leggere cose a riguardo. Risultato: ancora non afferro il senso, ma mi pare che sia un concetto che annulla le basi su cui si fonda.
Ne parlero'. Fondamentalmente ... una corazzata Potemkin versione Villaggio.
scavando e intersezionalizzando tutti alla fine sono vittime ma a seconda dell'occhio di chi li guardi. Devi così separare i regimi autocratici in quanto oppressi dall'occidente dalle loro donne oppressa da loro stessi che però sono oppressi. Le donne ucraine stuprate dai russi sono però bianche quindi a loro volta per certo oppressore (?). Si tratta di permutare trovando la formula giusta.
Grazie! Premetto che vivo in Italia. Fino a questo video il concetto di woke non mi era chiaro.
Ho limpressione che il termine "woke" stia diventando un po' come "fascista". Usato come insulto e come parola d'ordine per riconoscere gli amici (i non woke).
Analisi tanto amara quanto lucida 🖤
Non si tratta di rifiutare le conseguenze dell'attività coloniale che risale a uno, due o tre secoli fa, ma di riconoscere che la responsabilità morale è personale e non c'entra nulla con l'analisi storica, più o meno onesta, di un fenomeno passato.
L'episodio da te raccontato delinea quanto sia facile estremizzarsi a tal punto da trasformare in pessima una protesta di base positiva e condivisibile.
Chi si atteggia in questo modo non capisce che sta applicando le stesse imposizioni di chi sta combattendo ma facendolo continua ad ammantarsi di quella superiorità che in realtà ha abbandonato.
non è facile parlare di queste tematiche senza scivolare in uno dei 2 estremi, magari spinti proprio dal rifiuto verso l'altro.
Devo dire che però questo racconto mi è sembrato molto ben bilanciato.
Io in merito all'affermative action citerei anche l'aspetto che è speculare al problema di emulazione di sportivi, cantanti e star varie da parte delle classi sociali più svantaggiate ossia quello che riguarda la forza che possono avere figure di scienziati o più in generale persone di successo con cui queste classi sociali più svantaggiate possano identificarsi. Per questo non vedo troppo male alcune forme di spinta (non troppo esagerate) verso le categorie svantaggiate, che in un sistema "fair", anche senza considerare le potenziali discriminazioni, ci metterebbero "troppo" per riequilibrare le quote create da una precedente storia di discriminazioni
La mia personalissima teoria è che il "Wokeism" sia stato un po' un tentativo da parte delle Humanities di riprendersi la scena politica dopo che gli ultimi 10-20 anni hanno visto le discipline STEM diventare sempre più rilevanti nella società.
Alla fine della fiera moltissimo di quanto scritto in campo Woke (e adiacenti) a me pare redatto più che altro con gli strumenti della lit-crit. Per cui tende ad essere più che altro una gara a chi è più Sofista.
Mi piace un sacco la tua lettura! Mia!
L’aneddoto sui latinos inseriti più o meno è esilarante quanto agghiacciante 😅😅😅
Ciao Michele, commento di rado, ma seguo Glenn Loury che come te ha un canale UA-cam ed è un accademico che si mette in gioco e spero di vedere una video con te e lui. Mi siete sempre sembrati molto simili non solo per professione e tendenza politica ma soprattutto per temperamento.
Ottima analisi. Io mi chiedo a questo punto dove si va a finire! Esempio: l'impero Romano ha conquistato/ colonizzato l'Inghilterra, che fa allora dovremmo risarcire anche gli Inglesi per qualcosa che accadde 2000 anni fa?
Grazie Prof.
Sarebbe veramente interessante un appuntamento esponendo la sua critica a Foucault
In un vecchio video con dufer l ha definito" pessimo modo di fare filosofia" e li ha subito suscitato curiosità.
Sento se Adriano ha voglia. Quella roba ci ha un po' stancato: la studiavamo al liceo quando avevamo 16 anni. Tolte 6-7 cose (due libri di Levi Strauss, due di Foucault, uno di Barthes, uno di Canguilhem e uno di riserva) son tutte stronzate ripetitive che dicono nulla. Affabulazione e coazione a ripetere, anticipano Cacciari, Vattimo ed Esposito (ok, quest'ultimo e' due gradini piu' sotto).
Grazie come sempre. Anche nel mondo nell'arte c'è una tendenza abbastanza imbarazzante e inquietante verso questo fenomeno.
Oh li' e' iniziato 50 anni fa!! Siete molto piu' avanti. Infatti, si fanno solo stronzate oramai, almeno nell'arte "che tira e definisce la linea".
@@MicheleBoldrin guarda, nella fotografia cosiddetta d'autore non conto in quanti stanno fotografando "la fine del capitalismo" ad esempio, con una cascata di considerazioni a dir poco allucinanti.
@@simone_b_riva L'attuale Biennale è un buono specchio della questione.
Al minuto 42:18 è entrato in azione il microfono colorato, mannaggio a questi microfoni. Video interessantissimo che sento anche molto vero, soprattutto nel mondo accademico, in cui è abbastanza ovvio l'orientamento politico, e scheirarsi dall'altra parte significa letterlamente meno opportunità di carriera ed esclusione, a mio avviso almeno. Un saluto.
Che uomo illuminato Boldrin ce ne fossero altri
Mio commento tattico 😊
Scusi, è questa la fila dei tattici?
Grazie prof. Splendida analisi. E' la vera risposta populista al trumpismo, al purinismo e via dicenso. Della serie ad ogni azione corrisponde una reazione ugusle e di verso opposto. Che fase storica assurda e preoccupante che stiwmo vivendo.
Grazie mille per il video professore, ottimo per tutte le volte che l'estremo fastidio per il woke rischia di far passare in secondo piano/essere meno critici verso le falsità della visione del mondo MAGA.
Da persona a cui piace capire come funziona e chi abita il paese in cui lei vive, apprezzo sempre quando racconta dei modi di vivere degli Americani.
In particolare (e senza voler essere arrogante cambiando parzialmente argomento) sarebbe davvero interessante un video sull'esperienza, i valori, e i costumi della popolazione nera e se davvero coinvolgano la maggior parte di essi.
Nei vari suoi video si possono trovare appunti a riguardo - penso anche solo a quello su Maradona in cui menziona le sagge parole di Charles Barkley o questo.
A tal proposito, è corretto dire che esista effettivamente una victimhood mentality e che il paternalismo di woke e media la fomenti? Con questo non voglio assolutamente minimizzare i duri contesti in cui molti afroamericani crescono e la legacy della schiavitù.
Grazie ancora in ogni caso per tutto
Buona serata
Andrea Fustinoni
Sempre detto che Vannacci e Murgia si alimentano a vicenda.Grazie Michele per la riflessione.
La polarizzazione del dibattito pubblico, su posizioni parareligiose. La conversione secolare dell'evangelico principio: o sei con me o contro di me. Non ho idea di cosa nella vita giovanile il generale abbia fatto prima. Quello che è sicuro è che la Murgia viene dal profondo mondo cattolico del profondo Sud: Azione Cattolica, studi teologici superiori. Possibile che anche il suo speculare venga da una gioventù simile.
@@pietropalmi2127 Interessante,ottima osservazione.
Se uno ti dice che le foglie sono gialle d'estate, rispondere che invece sono verdi non rappresenta un estremismo. L'estremismo è da una parte sola, dall'altra c'è quello che era ovvio fino a vent'anni fa, prima che qualche pazzo prendesse il controllo dell'informazione occidentale
24:00 sta roba sembra la teoria della razza
Sembra di capire che ci siano molti problemi interni nel mondo accademico-scentifico, sembra di capire che un confronto serio di personaggi seri su questioni serie sia diventato utopico...televisione giornali social c'è un gatekeeping che fa paura
La contraddizione che mi ha sempre più affascinato del discorso woke(n), il quale vorrebbe leggere ogni tipo di relazione sociale come iscritta in dinamiche di potere oppressive e discriminanti, è proprio l'inclusione del capitalismo in questo meccanismo. Laddove la definizione (la più diffusa in questi ambienti) di capitalismo sia "la massimizzazione del profitto", mi pare che questo obbiettivo, non sempre, ma frequentemente, vada a contraddire l'intenzionalità discriminante del sistema dominante. La logica del profitto, quindi, mi parrebbe livellare le discriminazioni. Non a caso si insegna a scuola che l'avvento della rivoluzione industriale porta al lavoro nelle fabbriche le donne. I bambini addirittura! Infine, qualora si descriva il capitalismo proprio come quel sistema che agisce in maniera tale da ricavare più denaro possibile, immaginare un meccanismo di discriminazione intenzionale non sarebbe sconveniente?
PS: a proposito del rifiuto di fare i conti con il nostro passato coloniale, nei commenti di uno degli ultimi video di LO Agorà mi sono beccato del 'woke' da un commentatore anonimo per aver esposto (con tanto di riferimenti a fonti primarie e letteratura autorevole) i meccanismi paternalistici e colonialisti di UK e FR nell'assegnazione dei Mandati in Medio Oriente a Parigi e Sanremo.
Esattamente. Di fatto la "massimizzazione del profitto" e' l'antidoto piu' corrosivo di ogni forma di discriminazione non "meritocratico/produttivistica". Anche quest'ultima, ovviamente, e' una discriminazione, sia chiaro: senza "discriminare" (i.e. fare del sorting) non esiste relazione interpersonale alcuna.
Prof.guardo con orrore crescente ad un quadro di cui avevo colto alcune cose e che Lei ha sistematizzato.Prego le poche persone serie e libere che lavorano nel contesto a diffondere anche oltre il mondo accademico l' opposizione a questo paternalismo-nazista montante.Ultima considerazione della casalinga di Voghera:quanti saranno ancora disposti a sborsare 50.000/80.000 per un anno in certe università?Necessità una riqualificazione del corpo docente.
❤
Interessante come di consueto 😃
Non mi è tuttavia chiaro se il fenomeno "woke" sia meramente culturale o di massa; solo in quest'ultimo caso credo di capire in che senso quello "maga" debba intendersi come una reazione ad esso e non, come credevo più pessimisticamente, la manifestazione, questa sì di massa, di una società che invecchia 🤔
È palese che il trumpismo sia una reazione (totalmente inefficace perché nei suoi 4 anni di governo il wokismo nelle istituzioni è andato avanti e si è spinto sempre più in là, mentre il tycoon era impegnato a parare i colpi)
Prof.guardo con orrore crescente ad un quadro di cui avevo colto alcune cose e che Lei ha sistematizzato.Prego le poche persone serie e libere che lavorano nel contesto a diffondere anche oltre il mondo accademico l' opposizione a questo paternalismo-nazista montante
In italia sull'intersezionalità fa molto rumore Non una di meno che promuove il femminismo intersezionale.
Episodio interessante
Da appartenente al popolo delle 10.15, grazie per il discorso prof!
Cosa ne pensi del caso di Roland G. Fryer?
cosa ne pensi di jordan peterson? ha una posizione simile alla tua su ciò
Mi sa che non hai capito una sega dell'analisi. A partire dal fatto che quella di Peterson è un'"analisi" che va all'indietro partendo dalla posizione assunta per principio.
J. Peterson potrà essere giunto a conclusioni simili ma il suo ragionamento é di natura prettamente scientifico, sociilogic e psicoanalitico. Inoltre ha avuto e deve avere un atteggiamento difensivo, visto che é stato minacciato il suo lavoro é subisce continuamente attacchi personali. Comunque non credo di poter fare paragoni e neanche mi interessa.
Nota tecnica.
Dopo lo spegnimento e la riaccensione del microfono è in meglio cambiato il suono della voce.
I filippini come vengono classificati? Asians o Latinos?
Secondo me il sistema sociale è discriminante. Non per un complotto dei poteri forti, ma perché è stato guidato per secoli e secoli da certe classi. Questo ha creato delle distorsioni fisiologiche che, magari diamo pure per scontato. Se queste distorsioni incidono sulla valutazione del merito, serve un sistema correttivo, ma se il sistema correttivo è a sua volta corrotto da bias, il contrario di qualcosa di sbagliato non è necessariamente giusto 😅. Tanto per scrivere un po' di commento a gradimento dell'algoritmo.
Mi sa che mi dovrò informare su sta "intersezionalità". Ne sento parlare troppo
Il concetto di per sé è abbastanza banale: appartenere a uno o più gruppi riconosciuti da questa o quella ideologia come minoritari (l'esempio più classico è la donna nera). Da quanto ho capito con gli unici due promotori attivi con cui ho avuto l'occasione di parlare, un "intersezionalista" vivrebbe in un mondo ancora diverso, che chi appartiene a "solo" una minoranza non riesce a capire. In sostanza, è una (auto)discriminazione all'interno di quello che si ritiene essere già un gruppo discriminato.
Ho sempre, evidentemente in maniera erronea, pensato che il termine avesse delle connotazioni settarie perchè gli accoliti, o i convertiti se vogliamo, sono gli “awaken”, coloro che ricevuto il dono di una conoscenza calata dall’alto si sono risvegliati, come in una religione. Non lo avevo mai considerato come indicatore di “quelli che stanno all’erta”.
Grazie per la riflessione, molto interessante
nuovo Mic 🪩
Già solo che per tutelare delle minoranze, si sono messi a descrivere le caratteristiche che deve avere la minoranza per essere considerata tale, mi sa di un'ipocrisia di fondo infinita
gia'! quanti danni hanno fatto i vari Foucault, Derrida, Delueze, Butler ecc....
tracce del movimento woke le trovi in alcune puntate della grandissima serie law e order, la classica non svu; ebbene alcuni episodi riguardanti stupri, discriminazioni verso neri, trans e donne anticipano le stesse identiche tematiche di cui dibattiamo oggi ma lo fanno con estrema lucidità ed eleganti sceneggiature mai faziose e rispettose di tutte le controparti, cosa che oggi sarebbe assolutamente impossibile dato che bisogna a tutti i costi prendere una posizione per non essere tacciati di infamanti accuse di misoginia o qualunque altra che termini con la parola fobia.
Ecco cosa a me piace di Boldrin.. non e mai stato un ipocrita.. qualità rarissima oramai.
Preso appunti. Graeber ed il fiume carsico dello gnosticismo. Società mesolitiche che non discriminavano. La nuova alba del mondo! Bella prospettiva di stupidaggini.
Anche rumeno e moldavo sono lingue latine
Gli ultimi dieci minuti sono da trascrivere e tatuarseli sulla schiena
Cultura woke, me-too, lotta al riscaldamento climatico. Tutti questi movimenti hanno alcuni punti in comune, ben definiti: partono da elementi di storia/cronaca reali, con basi sufficienti per innescare un dibattito. non sono campati per aria. Sono tutti movimenti settari basati su estremo fanatismo ideologico. Le loro proposte sono spesso (quasi sempre?) peggiori del male che si propongono di combattere.
Continuo a pensare che l'arrivo del Covid ormai quattro anni fa sia stato un esperimento sociale accelerato: arrivo di un evento nefasto inaspettato, polarizzazione sulle misure restrittive da prendere senza una concreta base scientifica (misure che hanno prevalso quasi ovunque, salvo rare eccezioni); processi mediatici a chiunque osasse contestare nel merito o facesse semplici osservazioni di buon senso (ad esempio, era un problema criticare persino l'obbligo di mascherine all'aperto che furono una decisione delle più insensate). Una parte della popolazione si era incattivita non per partito preso ma perchè esausta di coprifuoco e lock-down.
Per fortuna i vaccini e la variante Omicron del virus hanno chiuso l'esperimento in maniera piuttosto veloce.
Ecco, con la sua enorme complessità, credo che il paradigma delle questioni sia lì. Dalle auto elettriche obbligatorie dal 2035 ai cambiamenti nei programmi universitari americani dove pare che si studi più la questione Gender che tutto il resto. In qualche modo la società e la politica li hanno distribuiti a modo loro: i buoni stanno sempre a sinistra, i cattivi sempre a destra, in una spirale in cui spesso le due parti non fanno niente per smentire il ruolo che si sono auto-assegnate.
Lo avevo detto che mancava la n! Woke è la forma del passato, e quindi "svegliai, svegliavo", che non aveva nessun senso! Il participio è "woken"! Lo sapevo che doveva esserci una storpiatura!
Yup!
un'analisi assai misera che proviene da un personaggio altrettanto misero
con chi ce lhai?