La felicita 'd monssu Guma (1973)

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  • Опубліковано 6 лис 2013
  • La felicita 'd monssu Guma è una farsa in un atto di Federico Garelli (Mondovì, 1827 -- Roma, 1885), che è stato un commediografo italiano considerato il fondatore del teatro dialettale piemontese. Pur non dimenticando chi vede più di un riferimento alle famose Miserie di monsù Travet del Bersezio (anno 1863, cui si riconoscono le stigmate del capolavoro in senso assoluto), l'opera nella sua struttura drammaturgica ingloba tutti gli ingredienti tipici della farsa, dell'atto unico comico o della commedia stessa. Sono, questi ingredienti, quelli che fanno grande il genere e che possiamo identificare nell'intreccio dalla struttura semplice, quasi elementare, che tende, con l'ausilio di dialoghi dalla comunicazione immediata, comune, a tradurre la quotidianità dell'esistenza; negli inevitabili equivoci di sapore a volte anche grevi, maliziosamente ridanciani; nelle tresche, spesso soltanto "pensate" o ordite senza intenti gravemente licenziosi; nei personaggi tratteggiati spesso a macchiette, nel meccanismo dell'azione, che in un tempo relativamente breve, quasi senza respiro (e per gli attori e per gli spettatori) ci conduce spumeggiando al lieto fine, che è assolutamente immancabile; nel moralismo, troppo sovente di facciata, che è proprio del teatro piemontese ottocentesco. L'opera, con rielaborazione e adattamento televisivo di Belisario Randone, venne trasmessa sul Secondo programma della RAI il 14/08/1973 con la regia di Massimo Scaglione.
    Personaggi e interpreti:
    Monssù Guma: Erminio Macario
    Orsola, sua moglie: Enza Giovine
    Bogiolin: Michele Malaspina
    Erminia, sua moglie: Vittoria Lottero
    Crocet: Armando Rossi
    Pieghetta: Eligio Irato
    Un facchino: Angelo Bertolotti
    Trama:
    La farsa narra le vicende di un impiegato ministeriale, uomo docile e portato per natura sua propria ad una rassicurante, ma assai poco realistica visione della vita, alle prese con i molti problemi del caro affitto, dello sfratto imminente, di una moglie non troppo comprensiva, degli immancabili equivoci scatenati da un prepotente nuovo affittuario dell'alloggio, gelosissimo di una consorte dal passato non propriamente adamantino e che corre il rischio di vedere calpestata l'onorabilita ora conquistata.

КОМЕНТАРІ • 7

  • @marcodossetto8019
    @marcodossetto8019 9 років тому +12

    Che senso del tempo comico che aveva... Immenso e ineguagliato Macario

  • @liciatani9443
    @liciatani9443 Рік тому +3

    Adorabile Macario!!!

  • @liciatani9443
    @liciatani9443 Рік тому +2

    È un grande!

  • @cordelya77
    @cordelya77 Рік тому

    Visto adesso in TV spettacolare

  • @marcodossettoisf-italicase8559
    @marcodossettoisf-italicase8559 6 років тому +6

    Più lo guardo più mi rammenta che la comicità di Totò è in massima parte un Macario esasperato. Basta osservare con attenzione le movenze, gli atteggiamenti, i modi di fare e di dire, etc... Difatti aveva iniziato rifacendo le commedie del buon Erminio. E' un peccato che non venga ricordato se non in sparuti contesti. E' cosa storica e darebbe un senso compiuto al tutto.

    • @fabiodolci847
      @fabiodolci847 5 років тому +2

      Non a caso furono molto amici... incomparabili ambedue per grandezza e vis comica