Il valore dell'emozione - Raffaele Napoli

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  • Опубліковано 10 жов 2023
  • Corso di Direzione d'Orchestra - 6-8 ottobre 2023
    Alcune considerazioni sul valore dell'emozione in ambito "musicale". Il Maestro Raffaele Napoli prova ad approfondire quale sia il contributo dell'emozione rispetto al senso unitario di un brano di musica.

КОМЕНТАРІ • 16

  • @renatostrano5760
    @renatostrano5760 8 місяців тому

    La cosa difficile è averne coscienza

  • @skindream2002
    @skindream2002 8 місяців тому +2

    Tu sai quanto io non sia d'accordo con questa tesi. L'Emozione è il fine dell'arte.possiamo discutere gli utensili, non lo scopo.
    Il tuo interlocutore ha fatto una domanda giusta. E' pure sgradevole la svalutazione che fai dello spettatore "semplice" imitandone grottescamente i toni. Raffaè la musica è amore, non l'ob biettivo di un conflitto.

    • @RaffaeleNapolieCeli
      @RaffaeleNapolieCeli  8 місяців тому

      Enunci una serie di postulati tutti confutabili.
      Ognuno si muove nei vissuti come può in base agli attrezzi di cui dispone e di cui è riuscito a dotarsi.
      Ognuno quindi attribuisce un valore in base al proprio livello di evoluzione interiore.
      Il valore che tu attribuisci all'arte a me risulta limitativo.
      Perché dovrei fermarmi all'emozione se ho scoperto che c'è un livello ulteriore che è la bellezza.
      Una volta arrivati alla bellezza c'è ancora un passaggio: scoprire che la bellezza è soltanto l'esca per arrivare alla verità. Ecco lo scopo.
      Se a te arriva come sgradevole e come una svalutazione ridicolizzante il mio descrivere una tipologia di ascoltatore questo è affar tuo.
      Io per rendere evidente il portato dei limiti conoscitivi rappresentato dal fermarsi all'emozione, dal momento che è così diffuso come approccio alle cose dell'arte, debbo necessariamente avvalermi di strategie di comunicazione che eccitino il turbamento per smuovere le coscienze da una rassicurante confort-zone.
      L'ascoltatore. Per me non è questione di "semplice" o ... complesso, no, se mai consapevole o tenuto o rimasto all'oscuro perché non ha ancora incontrato qualcuno che gli impedisse di rimanere incollato all'idea che l'arte sia soltanto emozione.
      Capisco e so quanto sia scomodo e che impegno implichi fare gli sforzi necessari ad evolvere il proprio livello di consapevolezza.
      Inevitabilmente mi muovo come mi dettano le mie caratteristiche psicologiche che sono sintesi, come per ciascuno di noi, dei miei vissuti.
      Ho molti ritorni dai miei innumerevoli interlocutori e incasso costantemente attestati di incoraggiamento ad insistere per i benefici che ne hanno tratto.

  • @atrebil71
    @atrebil71 8 місяців тому

    Ma non è affatto come dice lei in questo video. La gente forse fa un uso improprio del termine “emozione”. Quando si ascolta la musica là si segue dall’inizio alla fine; e la si apprezza per la sua “eloquenza”, per la sua “coerenza”, e tutto questo porta poi a dei momenti di Photos.
    Ho ascoltato una 9 sinfonia di Beethoven diretta da Massimianno Cobra. L’esecuzione dura quasi 2 ore! Mai ascoltato un’interpretazione così lenta. E certamente non rispetta le indicazione del metronomo di Beethoven. Eppure, anche se tutto sembrava al rallentatore, la musica riusciva a scorre fluida e naturale.

    • @RaffaeleNapolieCeli
      @RaffaeleNapolieCeli  8 місяців тому +2

      "Non è affatto..." per chi, per te? E che riferimenti hai tu per fare questa affermazione. Lavori in campo musicale? Quando dici "gente", quale è il tuo target di riferimento. Quantomeno ci andrei cauto. Tutt'al più potrai riferirti a te stesso. Io invece lavoro nel campo della divulgazione da oltre 40 anni, lancio stimoli e ricevo risposte, approfondisco ambiti di tipo sociologico, insomma, va bene commentare, "ma non è affatto..." per te si rivela un boomerang, e anche quando tu avessi qualche eventuale studio o ricerca specifica da portare, andrebbe sempre confrontata con i miei riferimenti. Quindi è più probabile che "non è affatto come dici tu..." la serie di cose generiche che hai scritto. Cautela, meno presunzione, verifiche e soprattutto non azzardare ipotesi impersonali, "la gente..." , "quando ...si... ascolta", "si... segue...". "si apprezza..", ho ascoltato... Come puoi pensare di essere rappresentativo del mondo, tra le altre un mondo che da quel che scrivi, per la parte delle considerazioni di ordine generale e delle sintesi, dimostri che ti è completamente sconosciuto. Eppure basterebbe poco: invece di entrare a gamba tesa, prima sarebbe opportuno che ti informassi meglio.

    • @atrebil71
      @atrebil71 8 місяців тому

      Ma tu hai una statistica per poter affermare che le persone si soffermano ad ascoltare di una sinfonia il momento clou per poi distrarsi fin tanto che non ne arriva un altro?
      O forse fai determinate affermazioni al solo scopo di portare avanti le tue tesi precostituite?
      Riguardo poi la 9 sinfonia che ho ascoltato, se dico che il direttore non rispetta le indicazioni del metronomo di Beethoven, è perché Beethoven, che come ben sai fu uno dei primi compositori a servirsene, dava indicazioni di tempo piuttosto spedite. È vero che quasi nessun direttore d’orchestra le rispetta; ma certamente quella esecuzione si allontana ulteriormente da quelle indicazioni. Quasi che come nota di riferimento non sia la semiminima, ma la croma.

    • @atrebil71
      @atrebil71 8 місяців тому

      La mia insegnate di violino mi esortava a suonare ciò che c’era scritto nello spartito. Se uno riesce a ricavare un bel suono dal suo strumento, a essere intonato e andare a tempo, è già un buon servizio alla musica e al rispetto che si deve a chi l’ha scritta. È certamente il minimo sindacale; ed è ovvio che dentro questo perimetro c’è chi sa fare la differenza. Ma per chi riesce a tirar fuori ciò che nella musica c’è, ma non si vede, lo fa in modo soggettivo. Un po’ come quando da bambini si osservano le nuvole, e ognuno vede raffigurate immagini inventate dalla sua fantasia. Troverei perfino di cattivo gusto “imporre” una “filosofia” di “verità” che non può oggettivamente esistere se non nel segno scritto. Perfino nella religione ognuno ha il suo Dio. E tanto farebbe bene al Mondo se ognuno rispettasse l’altro…

    • @RaffaeleNapolieCeli
      @RaffaeleNapolieCeli  8 місяців тому +1

      @@atrebil71 L'ignoranza purtroppo è sempre abbinata alla presunzione. Non sai di cosa parli, ti riferisci a luoghi comuni e pretendi pure di dare lezioni comportamentali. Contento tu... contenti tutti. Se seguissimo le tue indicazioni saremmo sempre fermi all'asilo della coscienza

    • @RaffaeleNapolieCeli
      @RaffaeleNapolieCeli  8 місяців тому +1

      @@atrebil71 Il rispetto presuppone consapevolezza altrimenti è ipocrisia. Possibile che tu non riesca a comprendere che le tue affermazioni non hanno alcuno spessore perché mancano di riferimenti?
      Quando dici "la mia insegnante di violino" non senti come stride in un ambito in cui cerchiamo cosa vi sia di oggettivo nel rapporto fra suono e coscienza umana?
      Che tu abbia avuto una insegnante di violino va benissimo ma che autorevolezza ha questa come riferimento per affermare alcunché?
      Per te forse... enorme, per me che non so chi sia, praticamente nessuna.