Il contenuto è molto chiaro, e da designer di lunga data confermo tutto. Il video ti permette di avere un visione ampia e chiara su quello che lo aspetta nel mondo del lavoro.
Ciao, sono un 23enne neolaureato in Disegno Industriale (Politecnico di Bari), ho trovato il tuo video davvero funzionale, utile e interessante! Attualmente mi sto preparando per accedere alla Laurea Magistrale in Design Sistemico (Torino) e ho una passione concentrata nella sfera del Product Design. Il mio sogno sarebbe quello di collaborare con aziende (anche di diversi ambiti) e progettare oggetti innovativi. Ho svolto una tesi coniugando il mondo del Product con l'Exhibit Design, sviluppando un prodotto "inedito": si tratta di una struttura modulare, componibile, richiudibile e anche trasportabile, che sostituisce il classico "stand fieristico" in una struttura personalizzabile secondo la tipologia di evento, con dei set di elementi progettati ad-hoc in base al tipo di fiera (editoriale, enogastronomica ecc.). Una sorta di evoluzione dal classico stand che non è attualmente presente sul mercato. Mi trovo nella situazione in cui sento di avere qualcosa con del potenziale in mano, ma non ho modo di diffondere/supportare il progetto. Magari con il tempo avrò modo di pubblicizzare e farmi conoscere in modo tale da vedere un seguito. Ho anche pensato di crearmi un sito web come portfolio e inserire quel progetto insieme ad altri svolti in triennale, in modo da renderlo visibile, ma dovrei comunque stare alla speranza di qualcuno che se ne interessi. Come consiglieresti di muovermi in merito? Hai dei consigli da darmi? Volevo anche chiederti se ritieni opportuno continuare gli studi dopo la magistrale (con un master specifico per il Product) dato il mio percorso e ciò a cui ambisco. Complimenti ancora per il video e per il tuo canale molto interessante, hai un iscritto in più! Cercherò di diffonderlo con altri miei colleghi che, come me, si sentono in alto mare.♥
Ciao Paolo, vorrei risponderti con un audio, però è meglio farlo nel gruppo telegramm chiamato Stefano Pasotti University News, oppure Stefano Pasotti design news, così possiamo interagire anche con persone che si trovano nella tua stessa situazione. Scrivi li la domanda, e ne parliamo
Ciao, sono un giovane industrial designer e trovo video come questi molto utili per capire cosa ci aspetta dopo gli studi. Sarebbe interessante secondo me se portassi un contenuto in cui approfondisci una delle strade che hai citato di collaborazione con aziende. Purtroppo l’università queste cose non le insegna (o almeno nel mio caso è stato così) e nel momento in cui vuoi cominciare a progettare per conto tuo ti ritrovi a non saper nemmeno da che parte cominciare. Comunque grazie per il video e per i contenuti interessanti che porti. Se un giorno potessi darmi qualche consiglio mi sarebbe estremamente utile.
Ciao Federico, questa è un'ottima idea! Potrei fare un video dedicato effettivamente... Per i consigli molto volentieri, scrivimi nel gruppo Telegram chiamato Stefano Pasotti design news oppure Stefano Pasotti university news. L'università molto spesso non spiega cosa ci sia dopo, e come affrontare questa situazione....
Complimenti Stefano! ottima sintesi! Da Industrial Designer posso confermare tutto. Aggiungerei che negli ultimi anni l'aspetto che sto notando sempre più dominante per la nascita di un nuovo prodotto è l'ambiente "social". A mio parere in maniera negativa. Se i grandi momenti di promozione di un prodotto/designer erano limitati a 1 o 2 fiere all'anno e qualche articolo mensile sulle riviste specializzate, il "designer" contemporaneo ha la necessità per sfondare e promuovere il suo lavoro di essere costantemente concentrato sul lavoro di promozione della propria immagine. Quasi sempre le risorse sia economiche che banalmente di tempo, vengono sottratte alla progettazione e allo studio, diventando di fatto (forse suo malgrado) il designer un "influencer". Il risultato si può vedere banalmente sul mercato: non esisto più prodotti iconici e nessun designer si prende più alcun rischio. Di fatto si incolla la firma su di un progetto/prodotto di per se mediocre, già pubblicizzato e magari già venduto in tiratura limitata prima di essere industrializzato. Quando vedo la lampada Biagio di Flos, disegnata da Tobia Scarpa, penso che nell'ambiente del design contemporaneo nessuno riuscirebbe più a concepire, disegnare, produrre e rischiare una forma così.
Ciaoo, grazie 1000! Pensa che l'aspetto "social" era presente anche 100 anni fa. MI spiego meglio: sto leggendo la biografie di Raymond Loewy e spiegava l'esistenza dii due tipologie di design. Il primo portato sulla funzionalità, mentre il secondo sull'aspetto scenografico, ma vuoto di contenuti... E' la stessa cosa che accade oggi, solo che si tende a spingere la seconda categoria....
@@stefanopasotti Si si, ovviamente! banalmente anche Rodin, nel'800, per ricevere il riconoscimento artistico internazionale delle sue sculture ha partecipato continuamente alle esposizioni dell'accademia di belle arti di Parigi. Il problema che sto riscontrando è che la progressiva polverizzazione dei luoghi fisici e temporali di esposizione e presentazione di un prodotto di fatto spalma su tutto l'anno il lavoro di progettazione, produzzione e merketing per un nuovo prodotto. Molto banalmente: a settembre si presentava un concept, valutazioni e progettazione fino a dicembre, prototipi e preserie tra gennaio e marzo, aprile Salone del Mobile. Tutti gli sforzi e gli investimenti vengono massimizzati per un unico momento. Oggi la parte "social marketing" è da gennaio a dicembre, e drena non poche risorse, sia temporali che finanziarie. Esempio pratico, designer di punta del momento che postano costantemente tra instagram e facebook che ti inviano un progetto fatto da letteralmente da 3 linee in illustrator, ovviamente già venduto, mai visti un giorno a valutare la produzione. Ovviamente è un caso estremo, però ricordo che Stark che arrivava con i lucidi in scala 1:1 a discutere per ore della continuità di tangenza di una curva, per non parlare dei disegni di Castiglioni delle arco appesi in produzione e il sorriso del vecchio operaio quando ricordava Achille che passava in officina a controllare la lucidatura. Bho... forse il designer "archetipale" si sta trasformando in qualcos'altro, tipo il musicisti con x-factor ( ...e mi è da poco capitato di progettare e produrre per il vincitore di un talent televisivo scandinavo sul design...)
Ciao Stefano. Complimenti per i video e per il tuo lavoro. Lavoro per conto mio in ambito di artiginato artistico del legno, con lavori di ebanisteria, restauro e liuteria. Avrei una domanda per avere un chiarimento da te che sei molto più esperto nel settore: è possibile fare il designer senza aver fatto alcuna scuola di design? Ci sono possibilità di collaborazioni con studi di architettura e altre aziende e proporre progetti? Mi piace fare progetti con Rhino e ideare, progettare e costruire complementi d'arredo artigianali, quindi nel mio piccolo sono un desiger autodidatta, anche se non sono un designer che ha fatto anni di studio presso scuole ed aziende. Diciamo che io sono più in un settore pratico essendo artigiano, però mi è sempre piaciuto il design e l'arredamento anche se anni fa scelsi un settore più artigianale e concreto, e iniziare ora con scuole di design, vista l'età 35 e i costi non me la sento molto e non so se ne valga la pena, però vorrei stare nel settore dell'arredamento. Mi rendo conto poi che stiamo vivendo tempi duri anche per questa professione, per non parlare dell'artigianato. Mi ha incuriosito questo settore, e a pormi delle domande anche vedendo certi designer artisti affermati come Marcantonio, in cui se non sbaglio ha dichiarato non aver mai fatto nessuna scuola a riguardo. Scusa per questo pippone, ti ringrazio in anticipo e ancora complimenti.
Ciao! Grazie 1000. Dunque per rispondere alla tua domanda, si è possibile fare il designer senza avere fatto una scuola di design. Se cerchi Giuseppe Antonio Scutellà, trovi il designer che ha sviluppato la seconda lampada più venduta nella storia di Artemide. Lui ha studiato all'Itis, ed è entrato nell'ufficio tecnico di un'azienda dove ha lavorato per anni. Ha iniziato a fare il designer senza aver studiato in un scuola. E' chiaro che per fare questo mestiere serve almeno conoscere le basi di cosa è successo nella storia e chi ha progettato cosa. Nel tuo caso il vantaggio di avere 35 anni e di lavorare come ebanista ti offre un enorme vantaggio, e cioè quello dell'esperienza sul campo. Nel settore del legno puoi sicuramente lavorare per offrire i tuoi servizi. Troppo spesso si vedono designer affermati che lavorano in settori dove si nota che non hanno esperienza. Se la tua è una bottega artigiana, quello che puoi fare è far crescere il nome della tua attività, creando tutto il sistema comunicativo necessario. Considera che Riva 1920 fino ai primi degli anni 90 era un artigiano completamente sconosciuto fuori dalla sua zona, e sicuramente fuori dall'Italia, poi ha fatto degli investimenti ed è esploso. Se vuoi scrivimi in privato a comunicazione@stefanopasotti.com in modo da poterti aiutare in maniera concreta.
@@stefanopasotti Grazie Stefano per la risposta tempestiva ed esaustiva. Vorrei infatti comparmi qualche libro sul design industriale per conoscere le basi approfondendo questo campo che mi affascina e magari applicarlo ad alcune mie creazioni. Nel mio lavoro intanto tendo ad imprimere lo stile che più mi si addice, (anche facendo quadri) utilizzando forme minimali e geometriche in cui cerco di risaltare la semplicità e primordialità del legno, prendendo esempio da uno stile Scandinavo. Per adesso lavoro presso il mio atelier, ma poi dovrei aprire attività vera e propria, dico la verità che devo trovare il coraggio di farlo visto com'è l'andazzo quà in Italia eheh. La cosa difficile poi è anche il farsi conoscere da persone che possano apprezzare certi lavori e un domani appunto se riuscissi ad ingranare un minimo, contattare qualche azienda per dei progetti ed avviare collaborazioni. Poi è chiaro che vista la mia vocazione starei in un campo più pratico nel quale lavoro direttamente la materia e do un'impronta più unica e meno seriale, un'pò come lo stile di Bottega Ghianda, anche se io farei più complementi d'arredo che oggettini. Devo cercare come ho già detto di ingranare un minimo per poi tentare qualche collaborazione in qualche ambiente al di fuori della mia città (Genova), tanto bella e tanto cara, ma vecchia, tradizionalista e chiusa alle novità. L'ideale sarebbero realtà più internazionali in questo settore come può essere Milano e il Nord Europa. Se ho bisogno ti scrivo e grazie ancora per la disponibilità Stefano. Ciao. Jacopo.
Ciao Stefano, vorrei sapere se puoi aiutarmi, ho una domanda, mi sono laureato all'estero con la laurea in interior design, ma qui in Italia non è valido, vorrei sapere se il corso di laurea in disegno industriale può lavorare nei negozi come designer di mobili?
Ahahahahaha esattamente esattamente, purtroppo è un periodo così.... A volte si vedono oggetti, senza comprendere la loro vera funzione.... Come stai Dario??
Questa è un'ottima domanda che merita un video di approfondimento. Dunque in Italia, per quanto riguarda il mondo del design, non esiste un albo dei designer, e neppure un ordine professionale. Il tutto è lasciato molto per aria. Abbiamo l'ordine degli architetti che purtroppo ha il potere di non lasciare spazio alla creazione di un albo dei designer. Quello che sia avvicina maggiormente è l'ADI associazione per il disegno industriale, che tecnicamente dovrebbe sostenere i designer emergenti e non. Se venisse comunicato nella maniera corretta, ADI potrebbe diventare un grandissimo punto di riferimento in Italia. Ho intervistato anche una responsabile dell'associazione, ed un paio di anni fa sono stato un socio. Per questa figura serverebbe un aiuto più concreto perché in questa fase storica i designer (soprattutto quelli giovani) si sentono completamente spaesati. Ed effettivamente ad oggi ADI può mostrare un prezzario del designer che non è in linea con il periodo, ed accesso al museo, ed eventi dedicati. Conoscevi questa associazione?
@@stefanopasotti quindi per aprire una partita iva come libero professionista si deve iscrivere sul Inps? O sulla cassa di architetti? Non ho trovato questa informazione in nessuna parte
Ciao Filippo, praticamente si. All'inizio questo è quello che vivi.... Poi inizi a fare esperienza.... Sei un appassionato di design oppure uno studente???
@@stefanopasotti ciao stefano, sono uno studente delle superiori, vorrei proseguire con gli studi e stavo valutando il percorso universitario che più fa al caso mio. Comunque il designer di prodotti mi affascina molto, sono molto curioso a riguardo.
@filipposcarpellini7593 ok va bene. È un magnifico lavoro, e come tutti ha delle difficoltà che ho cercato di mostrare in questo video. Stai valutando qualche università in particolare??
Il contenuto è molto chiaro, e da designer di lunga data confermo tutto. Il video ti permette di avere un visione ampia e chiara su quello che lo aspetta nel mondo del lavoro.
Ciao, sono un 23enne neolaureato in Disegno Industriale (Politecnico di Bari), ho trovato il tuo video davvero funzionale, utile e interessante! Attualmente mi sto preparando per accedere alla Laurea Magistrale in Design Sistemico (Torino) e ho una passione concentrata nella sfera del Product Design. Il mio sogno sarebbe quello di collaborare con aziende (anche di diversi ambiti) e progettare oggetti innovativi.
Ho svolto una tesi coniugando il mondo del Product con l'Exhibit Design, sviluppando un prodotto "inedito": si tratta di una struttura modulare, componibile, richiudibile e anche trasportabile, che sostituisce il classico "stand fieristico" in una struttura personalizzabile secondo la tipologia di evento, con dei set di elementi progettati ad-hoc in base al tipo di fiera (editoriale, enogastronomica ecc.). Una sorta di evoluzione dal classico stand che non è attualmente presente sul mercato.
Mi trovo nella situazione in cui sento di avere qualcosa con del potenziale in mano, ma non ho modo di diffondere/supportare il progetto. Magari con il tempo avrò modo di pubblicizzare e farmi conoscere in modo tale da vedere un seguito.
Ho anche pensato di crearmi un sito web come portfolio e inserire quel progetto insieme ad altri svolti in triennale, in modo da renderlo visibile, ma dovrei comunque stare alla speranza di qualcuno che se ne interessi.
Come consiglieresti di muovermi in merito? Hai dei consigli da darmi? Volevo anche chiederti se ritieni opportuno continuare gli studi dopo la magistrale (con un master specifico per il Product) dato il mio percorso e ciò a cui ambisco.
Complimenti ancora per il video e per il tuo canale molto interessante, hai un iscritto in più! Cercherò di diffonderlo con altri miei colleghi che, come me, si sentono in alto mare.♥
Ciao Paolo, vorrei risponderti con un audio, però è meglio farlo nel gruppo telegramm chiamato Stefano Pasotti University News, oppure Stefano Pasotti design news, così possiamo interagire anche con persone che si trovano nella tua stessa situazione. Scrivi li la domanda, e ne parliamo
Ciao, sono un giovane industrial designer e trovo video come questi molto utili per capire cosa ci aspetta dopo gli studi. Sarebbe interessante secondo me se portassi un contenuto in cui approfondisci una delle strade che hai citato di collaborazione con aziende. Purtroppo l’università queste cose non le insegna (o almeno nel mio caso è stato così) e nel momento in cui vuoi cominciare a progettare per conto tuo ti ritrovi a non saper nemmeno da che parte cominciare.
Comunque grazie per il video e per i contenuti interessanti che porti. Se un giorno potessi darmi qualche consiglio mi sarebbe estremamente utile.
Ciao Federico, questa è un'ottima idea! Potrei fare un video dedicato effettivamente... Per i consigli molto volentieri, scrivimi nel gruppo Telegram chiamato Stefano Pasotti design news oppure Stefano Pasotti university news. L'università molto spesso non spiega cosa ci sia dopo, e come affrontare questa situazione....
Complimenti Stefano! ottima sintesi!
Da Industrial Designer posso confermare tutto.
Aggiungerei che negli ultimi anni l'aspetto che sto notando sempre più dominante per la nascita di un nuovo prodotto è l'ambiente "social". A mio parere in maniera negativa.
Se i grandi momenti di promozione di un prodotto/designer erano limitati a 1 o 2 fiere all'anno e qualche articolo mensile sulle riviste specializzate, il "designer" contemporaneo ha la necessità per sfondare e promuovere il suo lavoro di essere costantemente concentrato sul lavoro di promozione della propria immagine. Quasi sempre le risorse sia economiche che banalmente di tempo, vengono sottratte alla progettazione e allo studio, diventando di fatto (forse suo malgrado) il designer un "influencer".
Il risultato si può vedere banalmente sul mercato: non esisto più prodotti iconici e nessun designer si prende più alcun rischio. Di fatto si incolla la firma su di un progetto/prodotto di per se mediocre, già pubblicizzato e magari già venduto in tiratura limitata prima di essere industrializzato.
Quando vedo la lampada Biagio di Flos, disegnata da Tobia Scarpa, penso che nell'ambiente del design contemporaneo nessuno riuscirebbe più a concepire, disegnare, produrre e rischiare una forma così.
Ciaoo, grazie 1000! Pensa che l'aspetto "social" era presente anche 100 anni fa. MI spiego meglio: sto leggendo la biografie di Raymond Loewy e spiegava l'esistenza dii due tipologie di design. Il primo portato sulla funzionalità, mentre il secondo sull'aspetto scenografico, ma vuoto di contenuti... E' la stessa cosa che accade oggi, solo che si tende a spingere la seconda categoria....
@@stefanopasotti Si si, ovviamente! banalmente anche Rodin, nel'800, per ricevere il riconoscimento artistico internazionale delle sue sculture ha partecipato continuamente alle esposizioni dell'accademia di belle arti di Parigi. Il problema che sto riscontrando è che la progressiva polverizzazione dei luoghi fisici e temporali di esposizione e presentazione di un prodotto di fatto spalma su tutto l'anno il lavoro di progettazione, produzzione e merketing per un nuovo prodotto. Molto banalmente: a settembre si presentava un concept, valutazioni e progettazione fino a dicembre, prototipi e preserie tra gennaio e marzo, aprile Salone del Mobile. Tutti gli sforzi e gli investimenti vengono massimizzati per un unico momento. Oggi la parte "social marketing" è da gennaio a dicembre, e drena non poche risorse, sia temporali che finanziarie. Esempio pratico, designer di punta del momento che postano costantemente tra instagram e facebook che ti inviano un progetto fatto da letteralmente da 3 linee in illustrator, ovviamente già venduto, mai visti un giorno a valutare la produzione. Ovviamente è un caso estremo, però ricordo che Stark che arrivava con i lucidi in scala 1:1 a discutere per ore della continuità di tangenza di una curva, per non parlare dei disegni di Castiglioni delle arco appesi in produzione e il sorriso del vecchio operaio quando ricordava Achille che passava in officina a controllare la lucidatura. Bho... forse il designer "archetipale" si sta trasformando in qualcos'altro, tipo il musicisti con x-factor ( ...e mi è da poco capitato di progettare e produrre per il vincitore di un talent televisivo scandinavo sul design...)
Ciao Stefano.
Complimenti per i video e per il tuo lavoro.
Lavoro per conto mio in ambito di artiginato artistico del legno, con lavori di ebanisteria, restauro e liuteria.
Avrei una domanda per avere un chiarimento da te che sei molto più esperto nel settore: è possibile fare il designer senza aver fatto alcuna scuola di design? Ci sono possibilità di collaborazioni con studi di architettura e altre aziende e proporre progetti?
Mi piace fare progetti con Rhino e ideare, progettare e costruire complementi d'arredo artigianali, quindi nel mio piccolo sono un desiger autodidatta, anche se non sono un designer che ha fatto anni di studio presso scuole ed aziende.
Diciamo che io sono più in un settore pratico essendo artigiano, però mi è sempre piaciuto il design e l'arredamento anche se anni fa scelsi un settore più artigianale e concreto, e iniziare ora con scuole di design, vista l'età 35 e i costi non me la sento molto e non so se ne valga la pena, però vorrei stare nel settore dell'arredamento.
Mi rendo conto poi che stiamo vivendo tempi duri anche per questa professione, per non parlare dell'artigianato.
Mi ha incuriosito questo settore, e a pormi delle domande anche vedendo certi designer artisti affermati come Marcantonio, in cui se non sbaglio ha dichiarato non aver mai fatto nessuna scuola a riguardo.
Scusa per questo pippone, ti ringrazio in anticipo e ancora complimenti.
Ciao! Grazie 1000. Dunque per rispondere alla tua domanda, si è possibile fare il designer senza avere fatto una scuola di design. Se cerchi Giuseppe Antonio Scutellà, trovi il designer che ha sviluppato la seconda lampada più venduta nella storia di Artemide. Lui ha studiato all'Itis, ed è entrato nell'ufficio tecnico di un'azienda dove ha lavorato per anni. Ha iniziato a fare il designer senza aver studiato in un scuola. E' chiaro che per fare questo mestiere serve almeno conoscere le basi di cosa è successo nella storia e chi ha progettato cosa. Nel tuo caso il vantaggio di avere 35 anni e di lavorare come ebanista ti offre un enorme vantaggio, e cioè quello dell'esperienza sul campo. Nel settore del legno puoi sicuramente lavorare per offrire i tuoi servizi. Troppo spesso si vedono designer affermati che lavorano in settori dove si nota che non hanno esperienza. Se la tua è una bottega artigiana, quello che puoi fare è far crescere il nome della tua attività, creando tutto il sistema comunicativo necessario. Considera che Riva 1920 fino ai primi degli anni 90 era un artigiano completamente sconosciuto fuori dalla sua zona, e sicuramente fuori dall'Italia, poi ha fatto degli investimenti ed è esploso. Se vuoi scrivimi in privato a comunicazione@stefanopasotti.com in modo da poterti aiutare in maniera concreta.
@@stefanopasotti Grazie Stefano per la risposta tempestiva ed esaustiva.
Vorrei infatti comparmi qualche libro sul design industriale per conoscere le basi approfondendo questo campo che mi affascina e magari applicarlo ad alcune mie creazioni.
Nel mio lavoro intanto tendo ad imprimere lo stile che più mi si addice, (anche facendo quadri) utilizzando forme minimali e geometriche in cui cerco di risaltare la semplicità e primordialità del legno, prendendo esempio da uno stile Scandinavo.
Per adesso lavoro presso il mio atelier, ma poi dovrei aprire attività vera e propria, dico la verità che devo trovare il coraggio di farlo visto com'è l'andazzo quà in Italia eheh.
La cosa difficile poi è anche il farsi conoscere da persone che possano apprezzare certi lavori e un domani appunto se riuscissi ad ingranare un minimo, contattare qualche azienda per dei progetti ed avviare collaborazioni.
Poi è chiaro che vista la mia vocazione starei in un campo più pratico nel quale lavoro direttamente la materia e do un'impronta più unica e meno seriale, un'pò come lo stile di Bottega Ghianda, anche se io farei più complementi d'arredo che oggettini.
Devo cercare come ho già detto di ingranare un minimo per poi tentare qualche collaborazione in qualche ambiente al di fuori della mia città (Genova), tanto bella e tanto cara, ma vecchia, tradizionalista e chiusa alle novità. L'ideale sarebbero realtà più internazionali in questo settore come può essere Milano e il Nord Europa.
Se ho bisogno ti scrivo e grazie ancora per la disponibilità Stefano.
Ciao.
Jacopo.
Ciao Stefano, vorrei sapere se puoi aiutarmi, ho una domanda, mi sono laureato all'estero con la laurea in interior design, ma qui in Italia non è valido, vorrei sapere se il corso di laurea in disegno industriale può lavorare nei negozi come designer di mobili?
Ciao, quale università hai fatto? È strano che non sia valida. Detto questo non credo di siano problemi a lavorare in uno studio di interior design
@@stefanopasotti Ho fatto interior design in Brasile.
"animali stampati dalla funzionalità incerta" mi ha ucciso 😂
Ogni riferimento a prodotti e brand realmente esistenti è puramente casuale 👀
Ahahahahaha esattamente esattamente, purtroppo è un periodo così.... A volte si vedono oggetti, senza comprendere la loro vera funzione.... Come stai Dario??
il designer industriale freelance deve essere iscritto in alcun albo o ordine professionale?
Questa è un'ottima domanda che merita un video di approfondimento. Dunque in Italia, per quanto riguarda il mondo del design, non esiste un albo dei designer, e neppure un ordine professionale. Il tutto è lasciato molto per aria. Abbiamo l'ordine degli architetti che purtroppo ha il potere di non lasciare spazio alla creazione di un albo dei designer. Quello che sia avvicina maggiormente è l'ADI associazione per il disegno industriale, che tecnicamente dovrebbe sostenere i designer emergenti e non. Se venisse comunicato nella maniera corretta, ADI potrebbe diventare un grandissimo punto di riferimento in Italia. Ho intervistato anche una responsabile dell'associazione, ed un paio di anni fa sono stato un socio. Per questa figura serverebbe un aiuto più concreto perché in questa fase storica i designer (soprattutto quelli giovani) si sentono completamente spaesati. Ed effettivamente ad oggi ADI può mostrare un prezzario del designer che non è in linea con il periodo, ed accesso al museo, ed eventi dedicati. Conoscevi questa associazione?
@@stefanopasotti quindi per aprire una partita iva come libero professionista si deve iscrivere sul Inps? O sulla cassa di architetti? Non ho trovato questa informazione in nessuna parte
Praticamente un inferno
Ciao Filippo, praticamente si. All'inizio questo è quello che vivi.... Poi inizi a fare esperienza.... Sei un appassionato di design oppure uno studente???
@@stefanopasotti ciao stefano, sono uno studente delle superiori, vorrei proseguire con gli studi e stavo valutando il percorso universitario che più fa al caso mio.
Comunque il designer di prodotti mi affascina molto, sono molto curioso a riguardo.
@filipposcarpellini7593 ok va bene. È un magnifico lavoro, e come tutti ha delle difficoltà che ho cercato di mostrare in questo video. Stai valutando qualche università in particolare??
Grazie
figurati! E' stato utile per il tuo percorso?