LA LETTERATURA FRANCO VENETA - Le origini "dimenticate" della letteratura italiana?

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  • Опубліковано 22 жов 2024

КОМЕНТАРІ • 12

  • @insangela1967
    @insangela1967 6 місяців тому +1

    Bravissimo, è un piacere ascoltarti. Dato che sono appassionata di tutto cio che riguarda il Medioevo, vorrei sapere qual è la musica che sentiamo in sottofondo, grazie

    • @caliburn6914
      @caliburn6914  6 місяців тому

      Grazie mille! La musica è stata composta dall'amico Gianluca Aime, compositore e youtuber con il canale "Riassunti di Storia"

  • @silvia_triwe_sudiro
    @silvia_triwe_sudiro Рік тому +1

    Grazie per il video. Se posso permettermi una critica, sarebbe stato interessante ascoltare alcuni brani. Magari potrebbe essere il tema di un prossimo video 😄

    • @caliburn6914
      @caliburn6914  Рік тому +1

      Grazie! In questo video sono stato più sul generico per poter tracciare la situazione, ma in futuro probabilmente farò qualcosa di più specifico 😉

  • @Le_Corrispondenze_universali
    @Le_Corrispondenze_universali Рік тому +1

    Ciao Daniele, sono Andrea Cek. Per caso hai informazioni sui "can del baldan" (cortei di spiriti e cani ululanti)? Lì ad Asolo erano chiamati così, mentre qui a Pederobba li chiamavano "burican". Da quanto capisco, sono figure folcloristiche legate a miti europei antichissimi. Ti allego alcune citazioni tratte qua e là che potrebbero rimandare a questa tradizione:
    I Guanci [abitanti indigeni dell’arcipelago delle Canarie, ora estinti. N.d.A.] riconoscevano […] l’esistenza di un Dio Infero, simile al Diavolo cristiano ma ancora di più al Plutone/Ade mediterraneo, che chiamavano Guayote. Essi credevano che tale demone, rappresentato sotto forma di un cane nero alla maniera dell’Inpu/Anepu egizio (identificato dai greci come Anubi, equivalente all’Hermes psicopompo) vivesse in fondo al vulcano Teide, a Tenerife, il quale nelle leggende guanche era considerato come la porta degli inferi. Tali leggende ricordano da molto vicino il folklore islandese, irlandese e finanche italico, che era solito individuare l’inferno presso vulcani quali l’Etna e il Vesuvio, nonché le credenze […] dei popoli precolombiani, i quali localizzavano i punti di accesso al mondo infero presso i vulcani o i laghi sotterranei, gli xenote. Guayote era pensato come accompagnato da una schiera di demoni inferi con l’aspetto di cani neri e villosi, denominati Jucanchas a Tenerife e Tibicenas a Gran Canaria. Alcuni autori sottolineano la sorprendente similitudine, fin dall’aspetto etimologico, tra il demonio dei Guanci e Coyote, il trickster di moltissime mitologie amerindie (Marco Maculotti). axismundi.blog/2016/02/03/enigmi-del-mediterraneo-i-guanci-i-popoli-del-mare-e-atlantide/?fbclid=IwAR0dbr0wR4UKYnEx1yoHGNKT4Iq0BLMxaLuLJBR5rzP7O2bJxYu9iNt_lp8
    Durante le eruzioni [del Monte Teide, vulcano di Tenerife, nelle Isole Canarie. N.d.A.], i Guanci erano usi accendere delle pire per spaventare Guayote [re degli Inferi. N.d.A.], rappresentato come un cane nero ed accompagnato dalla sua schiera di demoni (i tibicena: Yruene, Hirguan, Jucancha, Gabiot, Guañajé, Canajá, ecc.) sotto forma di grossi cani da cui l’arcipelago prende la sua dominazione attuale, così come nelle tradizioni europee della “caccia selvaggia” (Rev. Marco Lupi Speranza; Appendice 1 a: I Libri di Enoch, p. 419).
    Si raccontava […] che Ecate, quale sovrana degli Inferi, vagasse di notte con le anime dei morti, accompagnata dal latrato dei cani. A lei stessa si attribuiva la figura di una cagna o di una lupa (Károly Kerényi; Gli Dei e gli Eroi della Grecia, Vol. 1, p. 39).
    La Wilde iagd, la Caccia selvaggia, fa parte della mitologia tedesca; una variante di questa narrazione, si chiama Wutendes Harr, l’esercito furibondo. In testa, a volte, corre la dea Hold: si tratta di una schiera di spiriti, guidati da Odino-Wotan sulla sua cavalcatura di otto zampe […]. Tra il 25 dicembre e il 5 gennaio, gli Spiriti vagano nella notte (le notti sante) seguiti da mute di lupi e di cani e altri animali (Dino Coltro; Gnomi, anguane e basilischi. Esseri mitici e immaginari del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia, del Trentino e dell’Alto Adige, p. 86).
    Adamo di Brema, IV, 26 dice: «Wodan, cioè furore»; e la concezione primitiva di Odino è il gigante della tempesta germanico Wode, che conduce la «selvaggia schiera» […], la processione attraverso l’aria dei morti senza dimora […]. La concezione di una massa di esseri furibondi che errano nel cielo condotti da un selvaggio cavaliere o da una creatura che vola, non è assente presso i discendenti odierni delle antiche stirpi indoeuropee. Nel folklore inglese la caccia selvaggia è diventata la muta urlante e schiamazzante dei cani di Gabriele (Brian Branston; Gli Dei del Nord, pp. 120-121).
    […] le tradi­zioni sulla Mesnie Hellequin […] sopravvivevano a livello folkloristico. Si tratta di tradizioni molto antiche che raccontavano le gesta di una schiera di spiriti urlanti guidati da Hellequin, una turba di dèmoni a cavallo che percorreva il cielo durante le notti di tempesta per espiare i peccati commessi in vita. Con ogni evidenza, siamo davanti all’estremo residuo crepuscolare, ormai sopravvivente solo a livello folklori­stico e come mera favola, di antiche tradizioni relative alle confraternite dei “guer­rieri-lupi” o “guerrieri-orsi” che vigoreggiavano in alcune civiltà europee (Celti e Germani) prima della conversione al Cristianesimo (Nuccio D’Anna; Guglielmo IX d’Aquitania. I fondamenti esoterici della poesia provenzale, p. 14).
    Legate al culto di Odino erano certamente le congregazioni degli uomini-lupo (úlfheðnar) e degli uomini-orso (berserkir) […]. Odino è padrone della vita e della morte […]. I suoi guerrieri, radunati nella Valhalla, sono detti Einherjar. Essi formano l’esercito infernale di anime di cui il dio è guida. In questo aspetto s’intravede un ulteriore legame con Mercurio psicopompo […]. Il folclore germanico conosce la tradizione della schiera dei cavalieri selvaggi, il seguito degli invasati, quella banda di anime che in Norvegia prende il nome di oskorei [Verosimilmente da intendere come «schiera spaventosa». La tradizione vuole che questi cavalieri, capaci di cavalcare nell’aria, sulla terra e sull’acqua, provochino terrore al loro apparire. In Germania questa compagine è conosciuta col nome di Wuotes (o Wuotanes) her (…). La sua diffusione è testimoniata dalla presenza, nel folclore francese, della cosiddetta Maisnie Hellequin (o Hennequin): il nome del condottiero pare corradicale a quello degli Harii il cui feralis exercitus è ricordato da Tacito (Germania 43) (…)], i cui componenti, talora camuffati con maschere animali, rappresentano i morti che in certi periodi dell’anno riappaiono sulla terra [Il legame è con la festa del Natale, o per meglio dire con la festa pagana detta jol (…), che cadeva verso la fine dell’anno e alla quale il Natale cristiano si è sovrapposto, assumendone anche il nome] (Gianna Chiesa Isnardi; I miti nordici, pp. 210-212).

    • @caliburn6914
      @caliburn6914  Рік тому +1

      Ciao Andrea, è il tema della caccia infernale, presente in molte culture, ma che dovrebbe essere di derivazione germanica. Ti consiglio di approfondire la figura di Arlecchino come maschera infernale. Ti consiglio "La famiglia di Arlecchino" di Massimo Oldoni

    • @Le_Corrispondenze_universali
      @Le_Corrispondenze_universali Рік тому +1

      Grazie Daniele ;-)

  • @Gioel32
    @Gioel32 6 місяців тому +1

    Ciao Daniele, volevo chiederti se a parer tuo le lingue settentrionali sono gallo-romanze per un effettivo sostrato gallico o per il legame culturale del nord con la Francia e il francese conseguente alla caduta dell'Impero romano.

    • @caliburn6914
      @caliburn6914  6 місяців тому

      Ciao, grazie della domanda. Secondo me è molto più preponderante il legame culturale con la Francia fin dal Medioevo rispetto al sostrato gallico che ha dovuto convivere con il latino e non ha di certo la tradizione letteraria di latino o francese antico

    • @Gioel32
      @Gioel32 6 місяців тому +1

      @@caliburn6914 Quindi escluderesti che sia un lascito dei Galli Cisalpini vissuti in epoca preromana in questa regione(considerato anche che Roma operò un intensa colonizzazione dell'area)?

    • @caliburn6914
      @caliburn6914  6 місяців тому

      @@Gioel32 Non dico che non ci siano state influenze, soprattutto in alcuni dialetti, ma le influenze maggiori ci sono state in epoche successive

    • @Gioel32
      @Gioel32 6 місяців тому +1

      ​@@caliburn6914 Capisco,grazie per le risposte!