Per gli orticoltori toscani è una grande fortuna ed opportunità avere la realtà di OrtoForesta con noi. Il suo essere apripista verso nuovi approcci al suolo e coltivazioni in una cosi mutevole stagionalità climatica e meteorologica. Ne ho viste di primavera estati autunni ed inverni e per forza di cose qualcosa dobbiamo cambiare per avere ortaggi e produzioni per noi e per profitto.
20:34 quasi la stessa tecnica che userò io. Probabilmente il primo anno metto cartone sul terreno e sopra compost (doppia pacciamatura) nel quale pianto. Ho un orto piccolo. Per grosse estensioni non so se conviene. Poi arriverà la natura a rimettere le infestanti, che però attecchiscono su una "spugna" e non su un "mattone". Si si, sembra proprio comodo. Se lo provi anche tu Gioele secondo me resti soddisfatto.
Un consiglio, visto che Dario viaggia loquace deciso e spedito : da riascoltare perché ci sono concetti importanti. Una fra tutte l'importanza di una " economica circolare " nella realtà del market garden medio piccoli con il caposaldo di una o due specie animali di supporto.
Io sto provando a fare queste cose, il problema è che realizzarle su larga scala da soli è troppo dura quanto insostenibile al livello fisico ed economico, quindi bisogna trovare un giusto compromesso fra sostenibilità ecologica e sostenibilità economica, io applico il biologico in maniera seria, però le tecniche no till mi sarebbero impensabili da realizzare se non per un orto domestico....se devo fare ettari di orticole diventa impensabile, questo non significa che non possa usare buone pratiche e sempre biologiche
Dipende. La situazione di partenza è deleteria? Magari qualche finanziamento già intrapreso? Forse nella tua situazione è meglio usufruire dei terzisti agricoli che ti fanno il lavoro che chiedi tu coi loro macchinari, dietro compenso. O fare un consorzio agricolo con un agricoltore vicino che possiede il trattore. Nessun trattore da comprare insomma, né costi di manutenzione, assicurazioni ecc. Magari ti comprano anche il trattore che, magari, hai comprato e i macchinari da attaccarci dietro. Di solito per grandi estensioni e in questo caso me ne avevano parlato anche in università, il no till è praticato con un trattore a cui si attacca l'erpice che passa a diradare le erbe nelle fasi iniziali di crescita. Due passaggi a breve distanza di tempo, prima del trapianto delle piante da coltivare. Insomma si tira via aratura e fresatura (Se non c'è una steppa da tirare via. In questo caso potresti arare e fresare per l'ultima volta, poi erpicare e lasciare sul suolo tutto quello che non raccogli. Nei periodi in cui non coltivi, serve una cover crop che possa essere erpicata, non rivoltata. Trifoglio o altre robe così. Oppure, riconsiderare la scelta delle piante da coltivare preferendo quelle rustiche e trovarti un trinciatore che tagli solo tra le file. La seconda secondo me è meglio, ma non so se esiste un trinciatore così. Le opzioni non sono finite.. potresti aumentare la distanza tra le file e sviluppare qualcosa di diverso. Sarebbe bello sapere se hai mai pensato ad abbinare il no-till con erbicidi autorizzati in bio (non ricordo se ne esistono. Un giro su fitogest e hai la risposta). il no-till potrebbe tornare tra le possibilità intraprendibili. In America hanno già iniziato a farlo: usano l'erbicida abbinato al no till, per il mais. Erbicida convenzionale, purtroppo. La sostanza organica è comunque aumentata considerevolmente perché allettano o trinciano gli steli del mais dopo la raccolta e li lasciano a decomporre durante la coltivazione della specie successiva. Ci sono dei video di università americane su UA-cam che parlano degli esperimenti in pieno campo e anche dei risultati con gli scavi che presentano gli orizzonti del suolo. Ti consiglio di guardarteli, perché sicuramente non sono stato esaustivo. È la terza volta che riscrivo questo commento ed è passata un'ora. Io sconsiglio la pratica della solarizzazione del suolo. Nel bio è ammessa, ma brucia le erbe e anche i microorganismi. Ho anche visto che vale la pena tornare ai cavalli. Scelta un po' radicale, ma valida. Ci fossero più attrezzi da attaccarci dietro. Magari ci sono, ma non sono andato ad informarmi... Mi scuso, me ne sono venuti in mente molti (tra cui un battello fluviale a propulsione equina) ma non ne ho cercati. Hai già pensato ad ospitare wwoofers? Dovranno mangiare e dormire, come i cavalli. Iiiihh! L'assicurazione la offre l'associazione wwoofing/woofing (non mi ricordo quante w e quante o). Ma offrono delle mani per lavorare e divertimento e magari nuove idee. Insomma un sacco di input. Però non farli lavorare come schiavi che ti mettono le recensioni negative. P.S.: sono spunti. Spero validi. Ma lì dove vivi tu serve che trovi un gruppo che ti sproni in quella direzione non il contrario. Per il tuo progetto serve un apporto costante di energie in quella direzione, indipendentemente da quello che ritengono giusto gli altri, perché magari non è giusto per te. Ne servono di energie a scrivere tutta sta roba, io il mio aiuto te l'ho dato, ma non posso essere lì ad osservare con te.
@@giacomofrattini4456 grazie degli spunti, io cerco di portare avanti buone pratiche, evito le arature profonde, trincio le coltivazioni precedenti. Per adesso ho solo un motocoltivatore che penso di vendere per prendere un trattorino dato che non mi voglio uccidere a fare con il motocoltivatore tutto il terreno; Pratico i sovesci, ho piantato metà del terreno che non coltivo quest'anno a favino, che successivamente interrerò con l'aratro a dischi, perché ho visto che per aumentare la sostanza organica nel suolo occorre sempre interrarla, se si lascia in superficie non resta quasi nulla. Per il resto niente erbicidi, niente veleni, solo prodotti biologici. 😜
@autoproduzionesussistenza6481 non male. Anche io ho un motocoltivatore che però non uso. L'ho usato all'inizio. Il trattorino ce l'ha un mio amico che mi presta il suo aiuto se ho bisogno. per quelle 4 volte che mi che serve in un anno preferisco fargli impegnare il suo acquisto... Non siamo neanche molto vicini, ma ci mettiamo d'accordo tra noi, quando lui si fa i suoi lavori poi passa da me nell'arco di un giorno, massimo una settimana se ci sono problemi. Sul fatto che resti niente dopo il sovescio ha senso, si decompone. Potresti fare pascolare qualche animale di un tuo amico allevatore. Letame gratis. Mi è venuto in mente adesso, visto che mi hai detto del favino.
@@autoproduzionesussistenza6481 ciao. Ho ritrovato il canale UA-cam americano. Mi sembra proprio sia quello. Cerca "a better way to farming". C'è anche un video dell'università del Wisconsin al riguardo se cerchi "no tillage system"
Tutto molto carino ma come faccia la legnina a creare “fame d’azito” in ambiente aerobico mi sembra una leggenda 😂😂 (ragazzi l’aria è azoto per lo più 😅)
@ ovvio che no, ma la fame d’azoto non viene innescata dalle piante ma dai batteri anaerobici che per “digerire” la lignina utilizzano azoto, se invece i batteri aerobici digeriscono la lignina l’azoto lo prendono semplicemente dall’aria (tradotto, nn sono le piante che creano la fame di azoto ma i batteri aneroibici se interri lignina in un campo sterile)
@@jonathancusato8292 credo abbia fatto un video pure il super tranquillone su questo argomento, nn ricordo, ma se nn ti fidi prova a cercare. Ciao 👋 e un abbraccio e continua così! Mitico!!!
tutto bello-.... ma al succo dopo tanto lavoro , che il momento con la giovinezza si supera bene, ma dopo tante fatiche e chiacchere ve usciamo con 3.4 mila euro al mese ? netti... vecchio agricoltore che per non far fatica e velocizzare i lavori passava notti intere a costruire macchinari comunque vi ammiro.
…,quando I Grandi si incontrano…nascono video interessantissimi come questo….grazie di cuore
I tuoi video sono bellissimi ma questo e una grande fonte di riflessione. Grazie
Eh grande anche Dario! Bell'incontro!!!
Grande Gioele bellissimo video molto interessante!!! Alla prossima buona serata!!!
Per gli orticoltori toscani è una grande fortuna ed opportunità avere la realtà di OrtoForesta con noi. Il suo essere apripista verso nuovi approcci al suolo e coltivazioni in una cosi mutevole stagionalità climatica e meteorologica. Ne ho viste di primavera estati autunni ed inverni e per forza di cose qualcosa dobbiamo cambiare per avere ortaggi e produzioni per noi e per profitto.
Bello bellissimo grazie
Greta Gioele argomenti interessanti e da approfondire e mettere in pratica. Buona serata
Fantastico video. Ho visto Dario in tanti altri video, ma questa intervista apporta informazioni complementari e importanti chiarimenti.
Non pubblichi molti video, ma quando lo fai spacchi💪🏻
bravissimi!
grazie Gioele
Bel video🎉
Buonasera Gioele, complimenti regista. Hai creato anche un sacco di hype😅. See you next week
20:34 quasi la stessa tecnica che userò io. Probabilmente il primo anno metto cartone sul terreno e sopra compost (doppia pacciamatura) nel quale pianto. Ho un orto piccolo. Per grosse estensioni non so se conviene.
Poi arriverà la natura a rimettere le infestanti, che però attecchiscono su una "spugna" e non su un "mattone".
Si si, sembra proprio comodo. Se lo provi anche tu Gioele secondo me resti soddisfatto.
Dario è forte
Ciao da Epsom UK 😊
😂😂😂 grande Dario, a forza di oparlare inglese dimentichi l'italiano: "Leguminacea" è bellissima!
Un abbraccio a voi due👍
Un consiglio, visto che Dario viaggia loquace deciso e spedito : da riascoltare perché ci sono concetti importanti. Una fra tutte l'importanza di una " economica circolare " nella realtà del market garden medio piccoli con il caposaldo di una o due specie animali di supporto.
Ciao Gioele mi piacerebbe molto venirti a trovare. Saluti da Riccione
Ciao Gioele, per quanto riguarda l'irrigazione come si procede in questo caso? Non vedo impianti a goccia
ciao! Dario irriga tutto a pioggia.
Io sto provando a fare queste cose, il problema è che realizzarle su larga scala da soli è troppo dura quanto insostenibile al livello fisico ed economico, quindi bisogna trovare un giusto compromesso fra sostenibilità ecologica e sostenibilità economica, io applico il biologico in maniera seria, però le tecniche no till mi sarebbero impensabili da realizzare se non per un orto domestico....se devo fare ettari di orticole diventa impensabile, questo non significa che non possa usare buone pratiche e sempre biologiche
Dipende.
La situazione di partenza è deleteria? Magari qualche finanziamento già intrapreso?
Forse nella tua situazione è meglio usufruire dei terzisti agricoli che ti fanno il lavoro che chiedi tu coi loro macchinari, dietro compenso. O fare un consorzio agricolo con un agricoltore vicino che possiede il trattore. Nessun trattore da comprare insomma, né costi di manutenzione, assicurazioni ecc.
Magari ti comprano anche il trattore che, magari, hai comprato e i macchinari da attaccarci dietro.
Di solito per grandi estensioni e in questo caso me ne avevano parlato anche in università, il no till è praticato con un trattore a cui si attacca l'erpice che passa a diradare le erbe nelle fasi iniziali di crescita. Due passaggi a breve distanza di tempo, prima del trapianto delle piante da coltivare. Insomma si tira via aratura e fresatura (Se non c'è una steppa da tirare via. In questo caso potresti arare e fresare per l'ultima volta, poi erpicare e lasciare sul suolo tutto quello che non raccogli. Nei periodi in cui non coltivi, serve una cover crop che possa essere erpicata, non rivoltata. Trifoglio o altre robe così.
Oppure, riconsiderare la scelta delle piante da coltivare preferendo quelle rustiche e trovarti un trinciatore che tagli solo tra le file. La seconda secondo me è meglio, ma non so se esiste un trinciatore così. Le opzioni non sono finite.. potresti aumentare la distanza tra le file e sviluppare qualcosa di diverso.
Sarebbe bello sapere se hai mai pensato ad abbinare il no-till con erbicidi autorizzati in bio (non ricordo se ne esistono. Un giro su fitogest e hai la risposta).
il no-till potrebbe tornare tra le possibilità intraprendibili.
In America hanno già iniziato a farlo: usano l'erbicida abbinato al no till, per il mais. Erbicida convenzionale, purtroppo. La sostanza organica è comunque aumentata considerevolmente perché allettano o trinciano gli steli del mais dopo la raccolta e li lasciano a decomporre durante la coltivazione della specie successiva. Ci sono dei video di università americane su UA-cam che parlano degli esperimenti in pieno campo e anche dei risultati con gli scavi che presentano gli orizzonti del suolo. Ti consiglio di guardarteli, perché sicuramente non sono stato esaustivo. È la terza volta che riscrivo questo commento ed è passata un'ora.
Io sconsiglio la pratica della solarizzazione del suolo. Nel bio è ammessa, ma brucia le erbe e anche i microorganismi.
Ho anche visto che vale la pena tornare ai cavalli. Scelta un po' radicale, ma valida. Ci fossero più attrezzi da attaccarci dietro. Magari ci sono, ma non sono andato ad informarmi... Mi scuso, me ne sono venuti in mente molti (tra cui un battello fluviale a propulsione equina) ma non ne ho cercati.
Hai già pensato ad ospitare wwoofers? Dovranno mangiare e dormire, come i cavalli. Iiiihh! L'assicurazione la offre l'associazione wwoofing/woofing (non mi ricordo quante w e quante o). Ma offrono delle mani per lavorare e divertimento e magari nuove idee. Insomma un sacco di input. Però non farli lavorare come schiavi che ti mettono le recensioni negative.
P.S.: sono spunti. Spero validi.
Ma lì dove vivi tu serve che trovi un gruppo che ti sproni in quella direzione non il contrario. Per il tuo progetto serve un apporto costante di energie in quella direzione, indipendentemente da quello che ritengono giusto gli altri, perché magari non è giusto per te.
Ne servono di energie a scrivere tutta sta roba, io il mio aiuto te l'ho dato, ma non posso essere lì ad osservare con te.
@@giacomofrattini4456 grazie degli spunti, io cerco di portare avanti buone pratiche, evito le arature profonde, trincio le coltivazioni precedenti. Per adesso ho solo un motocoltivatore che penso di vendere per prendere un trattorino dato che non mi voglio uccidere a fare con il motocoltivatore tutto il terreno;
Pratico i sovesci, ho piantato metà del terreno che non coltivo quest'anno a favino, che successivamente interrerò con l'aratro a dischi, perché ho visto che per aumentare la sostanza organica nel suolo occorre sempre interrarla, se si lascia in superficie non resta quasi nulla. Per il resto niente erbicidi, niente veleni, solo prodotti biologici. 😜
@autoproduzionesussistenza6481 non male. Anche io ho un motocoltivatore che però non uso. L'ho usato all'inizio. Il trattorino ce l'ha un mio amico che mi presta il suo aiuto se ho bisogno. per quelle 4 volte che mi che serve in un anno preferisco fargli impegnare il suo acquisto... Non siamo neanche molto vicini, ma ci mettiamo d'accordo tra noi, quando lui si fa i suoi lavori poi passa da me nell'arco di un giorno, massimo una settimana se ci sono problemi.
Sul fatto che resti niente dopo il sovescio ha senso, si decompone. Potresti fare pascolare qualche animale di un tuo amico allevatore. Letame gratis. Mi è venuto in mente adesso, visto che mi hai detto del favino.
@@autoproduzionesussistenza6481 ciao. Ho ritrovato il canale UA-cam americano. Mi sembra proprio sia quello. Cerca "a better way to farming". C'è anche un video dell'università del Wisconsin al riguardo se cerchi "no tillage system"
Tutto molto carino ma come faccia la legnina a creare “fame d’azito” in ambiente aerobico mi sembra una leggenda 😂😂 (ragazzi l’aria è azoto per lo più 😅)
L'azoto dell'aria non penso sia biodisponibile per le piante
L'azoto nell'aria riescono ad assorbirlo solo le piante azoto fissatrici come le leguminose...
@ ovvio che no, ma la fame d’azoto non viene innescata dalle piante ma dai batteri anaerobici che per “digerire” la lignina utilizzano azoto, se invece i batteri aerobici digeriscono la lignina l’azoto lo prendono semplicemente dall’aria (tradotto, nn sono le piante che creano la fame di azoto ma i batteri aneroibici se interri lignina in un campo sterile)
Secondo voi in un bosco i funghi o i batteri creano fame di azoto? 😂🤷
@@jonathancusato8292 credo abbia fatto un video pure il super tranquillone su questo argomento, nn ricordo, ma se nn ti fidi prova a cercare. Ciao 👋 e un abbraccio e continua così! Mitico!!!
Belle certe idee... ma certe mi sembra che alla fine produci poco...
Da cosa lo hai dedotto?
L'agroforestazione sintripica é usata su aziende da centinaia di ettari e da meno di un ettaro in sud america
tutto bello-.... ma al succo dopo tanto lavoro , che il momento con la giovinezza si supera bene,
ma dopo tante fatiche e chiacchere ve usciamo con 3.4 mila euro al mese ? netti...
vecchio agricoltore che per non far fatica e velocizzare i lavori passava notti intere a costruire macchinari comunque vi ammiro.