Ciao Miriam, sono Silvia, una delle libraie de La Librotèca. Grazie per le tue bellissime parole❤ è sempre un immenso piacere quando vieni a trovarci e siamo felicissime che il nostro piccolo angolo di paradiso sia piaciuto anche alla tua mamma ❤️
@@annamariasacchini3629 eh ma questo può valere per i classici italiani, poi a meno che uno non sappia il russo, lo spagnolo, l’inglese e il francese è impossibile leggerli tutti in originale. La mia riflessione era più che altro sulla questione traduzione, se è bene mantenere un italiano che si avvicini all’epoca dell’opera originale o se è meglio tradurre questa in un italiano di uso corrente.
Ciao Miriam, bello il tuo quesito sulla traduzione. Tempo fa non avevo idea di cosa volesse dire scegliere delle ottime traduzioni, non mi sono mai posta il problema, ma quando mi sono resa conto che leggere la mia copia di Orgoglio e Pregiudizio stava diventando un’impresa difficile ho iniziato a fare delle ricerche. Ebbene, la mia edizione in Oscar Mondadori (quelle con la costina nera per intenderci) è la traduzione di Giulio Caprin del 1932, traduzione storica, nonché la prima a portare Jane Austen in Italia. Ho riscontrato tutti i problemi di cui parli tu nel video, costruzione della frase articolata, termini ormai desueti e espressioni arcaiche, era l’Italiano dell’epoca. Ma siamo sicuri che questa traduzione sia anche la più giusta perché meglio rappresenta il modo di esprimersi di un’epoca passata? La mia risposta è no. Le traduzioni vecchie possono presentare numerosi errori di traduzione, molti classici poi non venivano tradotti neanche direttamente dalla lingua di origine ma attraverso altre traduzioni (tipo il francese), il risultato quindi non era di grande attinenza al testo. Abbiamo solo una storia che viene narrata secondo il gusto di quel traduttore. Il giusto mezzo è scegliere una traduzione più contemporanea, quando possibile dalla lingua originale, ad opera di chi ha studiato quel periodo o quegli autori, e che si preoccupa di adattare il testo conferendo il tono classico. Avevo abbandonato 3 volte Orgoglio e Pregiudizio e non riuscivo a capire come mai piacesse a tutti mentre io non riuscivo proprio a leggerlo. Ho cambiato edizione e mi sono goduta un grande classico. Consiglierei a tutti di fare così. Vecchio non è sempre sinonimo di qualità.
@@Fr4Fry88 ciao, penso tu abbia riassunto perfettamente la questione traduzione. Mi trovi d’accordo con te, perché effettivamente già nel momento in cui si traduce ci si allontana dall’originale e la traduzione dei nomi nelle edizioni vecchie era una cosa frequentissima che secondo me denota scarsa attinenza al testo originale oltre che poco rispetto per lo stesso. Quindi effettivamente ritradurre in un italiano scorrevole avendo però attenzione al testo originale e mantenendo il tono di provenienza è forse la cosa migliore. Io mi sono trovata personalmente a riflettere su questa questione comprando perlopiù usato e notando appunto una differenza, spesso abissale, con le nuove traduzioni rimaneggiate
Ciao Miriam, mi piace molto l'iniziativa del gruppo di lettura! Ho ascoltato con interesse il tuo discorso sulle traduzioni. Anch'io ho studi letterari alle spalle, ma pochi di traduzione. Sono d'accordo sulla scelta di mantenere la patina classica nella trasposizione da una lingua all'altra e non amo quelle traduzioni che non rispettano questo criterio. Però, a differenza tua, adoro le traduzioni vecchie, in cui anche i nomi sono tradotti (e io sono un'anglista / germanista)! Mi piace leggere l'italiano novecentesco, mi dà un senso di calore. Ho apprezzato molto il tuo discorso sulle librerie indipendenti e di quartiere. Proprio di recente ho avuto un problema con una nota catena di librerie e questo mi ha spinta ancora di più verso il piccolo commerciante. Un caro saluto!
Ciao Chiara, a me la traduzione dei nomi mi sa proprio di storpiatura!🙈 però vedi come siamo tutti diversi, nei libri usati ad esempio si trovano sempre queste traduzioni qui. A me, come te, piace lo stile un po’ antico nella traduzione però ammetto che a volte mi rallenta un po’ nella lettura, a seconda dei testi. Sono contenta invece che anche tu hai apprezzato il discorso sulle librerie indipendenti! Sarebbe un vero peccato che queste realtà sparissero lentamente ed è bello invece pensare che noi possiamo fare la differenza con piccoli gesti 🥰
Ciao Miriam, anch'io la prima volta avevo letto Cime Tempestose in un'edizione bellissima esteticamente ma tradotto in modo terribile... poi l'ho riletto in edizione Giunti e l'ho amato,e adesso è il mio classico preferito. Mi interesserebbe rileggere Walden in un'edizione con un italiano più moderno, che scorra meglio, sai consigliarmene una? Chiedi alla polvere mi è piaciuto, le poesie di Emily Dikinson le vorrei leggere anch'io. I racconti del terrore ce l'ho ma non l'ho mai letto, potrebbe essere un'idea per questo periodo. Grazie degli spunti!
@@dakota7535 ciao, guarda per quanto riguarda Walden non saprei quale consigliarti, probabilmente non ti consiglierei la mia 😂 che è Feltrinelli e non ha un italiano troppo scorrevole, ecco. Non so quella di Einaudi se effettivamente sia migliore o no 🤷🏻♀️
@@librintazza anch'io ho Feltrinelli, l'ho letto anni fa e mi era piaciuto nonostante avessi fatto molta fatica a finirlo. Se trovassi un'edizione con una traduzione più scorrevole lo rileggerei volentieri. Mi informerò, grazie ugualmente e buona serata!
Ciao Miriam, ho letto i commenti che hai ricevuto sul tema della traduzione. Personalmente fatico ad avere una opinione precisa (vado sul sicuro solo quando scelgo che acconciatura esibire :-)). Il video mi ha fatto pensare a un problema che non avevo considerato: grazie! Forse a volte ritradurre è necessario anche se per forza di cose ne uscirà una versione italiana moderna che parte da un testo classico. Starei però attento da un lato a non tradire il linguaggio dell'epoca, perlomeno nel tono (non me lo vedo Renzo nei Promessi Sposi che chiama "Bro" gli amici... sto estremizzando :-)) né tantomeno nella semplificazione: se l'originale era un testo complesso non si può eliminare la complessità. Sul tema ricordo un bel discorso di Paolo Nori (ogni volta che lo vedo su youtube mi incanta) che di recente ha ritradotto un romanzo di Dostoevskij (forse Memorie dal sottosuolo, ma non sono sicuro). Nel suo caso è stato spinto a farlo oltre che per attualizzare la lingua per provare a mantenere nella traduzione il suono delle parole scelte da Dosto nell'originale (cosa credo complicatissima). Tradurre è veramente un'arte.
@@MorenoEmme ciao Moreno, io ovviamente quando parlo di attualizzare il linguaggio intendo solo per le opere straniere e lì mi trovo d’accordo con alcuni commenti che mi hanno lasciato sotto questo video: l’importante non è mantenere un italiano ottocentesco quanto rimanere fedeli al tono e allo stile (mi vado subito a cercare il video UA-cam che hai nominato perché l’argomento mi interessa!). Sono meno d’accordo per quanto riguarda i testi italiani: non credo sia giusto modernizzarli con l’intento di attualizzare la lingua perché quelli nascono così e secondo me vanno letti così, non si tratta di opere straniere che comunque leggeremmo in traduzione ma di opere originali e attualizzarle equivarrebbe a snaturarle dal mio punto di vista. Ma a parte tutto, tradurre è davvero un’arte, come dici tu.
@@librintazzaforse mi sono espresso male, non intendevo attualizzare opere italiane (ci mancherebbe), era un commento sulle traduzioni da altre lingue. Non riesco a trovare il video che ti dicevo 😢 Se lo trovi ne vale la pena (in generale tutti i video di Nori sui russi sono affascinanti)
Ciao! Ti consiglio di leggere, non solo la biografia di Charlotte, ma anche un romanzo della Gaskell, io ho amato "nord e sud". Inoltre, ti consiglio "la signora di Wildfell hall" di Anne Bronte, non viene mai considerato, ma è un gioiello.
Ciao Miriam...pur con i difetti che dici comunque e' bella quest'edizione di "Cime". Io ho quella superba di Bur de Luxe,ma anche questa mi piacerebbe recuperare Sull'usato si trova???❤ Ah!!Bellissimo anche il volume di Emily Dickinson
Ciao 🥰 questa l’ho trovata proprio all’usato!Certo esteticamente piace molto anche a me però ammetto ha rallentato un po’ la lettura per via dei continui errori
Già mi sto organizzando per il gruppo di lettura😍 per il nome credo che alla fine manterrò questo del canale, quindi Libri in tazza, molto in linea con il mio Mood “lento” e soprattutto con l’idea di associare letture e tè🥰☕️
Già mi sto organizzando per il gruppo di lettura😍 per il nome credo che alla fine manterrò questo del canale, quindi Libri in tazza, molto in linea con il mio Mood “lento” e soprattutto con l’idea di associare letture e tè🥰☕️
Ciao. Arrivo a commentare con qualche giorno di ritardo, soprattutto per una piccola precisazione sulla modernizzazione della lingua dei classici italiani. Al momento esistono almeno due classici italiani di cui è stata pubblicata una versione in un italiano moderno (dico almeno, perché questi sono i casi che conosco, non escludo che ce ne possano essere delle altre di cui non sono a conoscenza): Il principe di Machiavelli e il Decameron di Boccaccio (riscritto da Aldo Busi), entrambi pubblicati in questa versione da BUR.
@@susannacalvo618 ciao, grazie per la tua precisazione io non ne ero a conoscenza! E tu cosa ne pensi della modernizzazione di classici italiani? Questa cosa mi mette in crisi 😅
Non so se sia giusto o meno "attualizzare" le traduzioni, ma per mio gusto personale, adoro scoprire (a volte, riscoprire, più correttamente) termini della nostra bellissima lingua ormai in ombra, se non del tutto finiti nel dimenticatoio. Mi farebbe molto piacere partecipare al gruppo di lettura! ✌🏼
@@Fabio-tn7hq ciao, in un commento sotto questo stesso video secondo me è stato colto il punto della questione traduzione: quelle vecchie effettivamente avendo questo italiano più desueto sembrano avvicinarsi di più al gusto “antico” del testo originale ma non sempre ciò è sinonimo di attinenza all’originale stesso, ne è un esempio la traduzione dei nomi che personalmente mi dà un fastidio terribile 🙈 quindi magari si possono scoprire questi termini caduti nel dimenticatoio che dici tu riscoprendo i classici italiani ma probabilmente per i testi stranieri è meglio attualizzare anche la lingua mantenendo però il tono del testo di origine. Per quanto riguarda il gruppo di lettura sono molto contenta! A breve organizzerò anche telegram 🥰
@librintazza sì, in effetti non mi sono del tutto focalizzato sull'attinenza o meno (penso e spero solo parzialmente e non in forma di censura ideologica) dei 'vecchi' traduttori al testo originale. Se è solo una questione di 'italianizzazione' (forse figlia anche dei 23 disastrosi anni che questo paese ha patito nel secolo scorso), per quello che è il mio gusto personale, non costituisce un ostacolo insormontabile (di recente penso, tra gli altri, a 'Gita al faro - To the lighthouse' di Virginia Woolf, senza alcun problema). Purtroppo non mi è mai capitato di leggere un'opera in originale (in inglese o spagnolo, che padroneggio ad un livello medio) e confrontare con la controparte tradotta, quindi vado sulla fiducia non essendo proprio il mio ambito.
Io sono favorevole alle nuove traduzioni perché si tratta comunque di traduzioni da lingue diverse quindi mi chiedo se l'inglese lingua originale fosse dell800 dovrei tradurlo in un italiano dello stesso Periodo?
@@1234emy1234 si riflettendoci, come dicevo in altri commenti, nel momento in cui si traduce già si tradisce il testo originale e quindi forse l’importante non è tanto mantenere un italiano ottocentesco quanto piuttosto rispettare il tono e lo stile del testo originale, evitando anche quelle frasi spesso artificiose non presenti nel testo di partenza ed evitando le traduzioni dei nomi tanto in voga nelle vecchie edizioni tradotte
Condivido in pieno le tue riflessioni sul sostenere le librerie indipendenti! Grande Miriam!👏
Sono contenta che anche tu la pensi come me! 🥰
Che coccola questi video ❤️ non vedo l’ora per il gruppo di lettura!
Grazie Chiara 🥰💖
Ciao Miriam, sono Silvia, una delle libraie de La Librotèca. Grazie per le tue bellissime parole❤ è sempre un immenso piacere quando vieni a trovarci e siamo felicissime che il nostro piccolo angolo di paradiso sia piaciuto anche alla tua mamma ❤️
Grazie a voi 💖 c’è bisogno di realtà come la vostra!
Ciao Miriam! ❤ Sarebbe stupendo un gruppo di lettura!!! 🤩📚😘
@@ninaevaristo2133 sono contenta ti piaccia l’idea 🥰
"...e l'ho dovuto comprare" è meraviglioso 😁
Era mio dovere morale 😂
I classici per me vanno letti nella loro lingua originale, è una delle caratteristiche che li rende unici
Trovo anche interessante il gruppo di lettura
@@annamariasacchini3629 eh ma questo può valere per i classici italiani, poi a meno che uno non sappia il russo, lo spagnolo, l’inglese e il francese è impossibile leggerli tutti in originale. La mia riflessione era più che altro sulla questione traduzione, se è bene mantenere un italiano che si avvicini all’epoca dell’opera originale o se è meglio tradurre questa in un italiano di uso corrente.
Si intendevo per i classici italiani
Ciao Miriam, bello il tuo quesito sulla traduzione. Tempo fa non avevo idea di cosa volesse dire scegliere delle ottime traduzioni, non mi sono mai posta il problema, ma quando mi sono resa conto che leggere la mia copia di Orgoglio e Pregiudizio stava diventando un’impresa difficile ho iniziato a fare delle ricerche. Ebbene, la mia edizione in Oscar Mondadori (quelle con la costina nera per intenderci) è la traduzione di Giulio Caprin del 1932, traduzione storica, nonché la prima a portare Jane Austen in Italia. Ho riscontrato tutti i problemi di cui parli tu nel video, costruzione della frase articolata, termini ormai desueti e espressioni arcaiche, era l’Italiano dell’epoca. Ma siamo sicuri che questa traduzione sia anche la più giusta perché meglio rappresenta il modo di esprimersi di un’epoca passata? La mia risposta è no. Le traduzioni vecchie possono presentare numerosi errori di traduzione, molti classici poi non venivano tradotti neanche direttamente dalla lingua di origine ma attraverso altre traduzioni (tipo il francese), il risultato quindi non era di grande attinenza al testo. Abbiamo solo una storia che viene narrata secondo il gusto di quel traduttore. Il giusto mezzo è scegliere una traduzione più contemporanea, quando possibile dalla lingua originale, ad opera di chi ha studiato quel periodo o quegli autori, e che si preoccupa di adattare il testo conferendo il tono classico. Avevo abbandonato 3 volte Orgoglio e Pregiudizio e non riuscivo a capire come mai piacesse a tutti mentre io non riuscivo proprio a leggerlo. Ho cambiato edizione e mi sono goduta un grande classico. Consiglierei a tutti di fare così. Vecchio non è sempre sinonimo di qualità.
@@Fr4Fry88 ciao, penso tu abbia riassunto perfettamente la questione traduzione. Mi trovi d’accordo con te, perché effettivamente già nel momento in cui si traduce ci si allontana dall’originale e la traduzione dei nomi nelle edizioni vecchie era una cosa frequentissima che secondo me denota scarsa attinenza al testo originale oltre che poco rispetto per lo stesso. Quindi effettivamente ritradurre in un italiano scorrevole avendo però attenzione al testo originale e mantenendo il tono di provenienza è forse la cosa migliore. Io mi sono trovata personalmente a riflettere su questa questione comprando perlopiù usato e notando appunto una differenza, spesso abissale, con le nuove traduzioni rimaneggiate
Interessato al gruppo di lettura 😊
@@Alessandro-oh1im 🥰
Il mio nome è....I lettori della Serva 😂 anziché i conti della serva 😅
@@mauro1402 😂😂
Ciao Miriam, mi piace molto l'iniziativa del gruppo di lettura! Ho ascoltato con interesse il tuo discorso sulle traduzioni. Anch'io ho studi letterari alle spalle, ma pochi di traduzione. Sono d'accordo sulla scelta di mantenere la patina classica nella trasposizione da una lingua all'altra e non amo quelle traduzioni che non rispettano questo criterio. Però, a differenza tua, adoro le traduzioni vecchie, in cui anche i nomi sono tradotti (e io sono un'anglista / germanista)! Mi piace leggere l'italiano novecentesco, mi dà un senso di calore.
Ho apprezzato molto il tuo discorso sulle librerie indipendenti e di quartiere. Proprio di recente ho avuto un problema con una nota catena di librerie e questo mi ha spinta ancora di più verso il piccolo commerciante.
Un caro saluto!
Ciao Chiara, a me la traduzione dei nomi mi sa proprio di storpiatura!🙈 però vedi come siamo tutti diversi, nei libri usati ad esempio si trovano sempre queste traduzioni qui. A me, come te, piace lo stile un po’ antico nella traduzione però ammetto che a volte mi rallenta un po’ nella lettura, a seconda dei testi. Sono contenta invece che anche tu hai apprezzato il discorso sulle librerie indipendenti! Sarebbe un vero peccato che queste realtà sparissero lentamente ed è bello invece pensare che noi possiamo fare la differenza con piccoli gesti 🥰
@ Sì, alla fine ognuno di noi è diverso!
Grazie per i tuoi video, sono sempre interessanti!
Ciao Miriam, anch'io la prima volta avevo letto Cime Tempestose in un'edizione bellissima esteticamente ma tradotto in modo terribile... poi l'ho riletto in edizione Giunti e l'ho amato,e adesso è il mio classico preferito. Mi interesserebbe rileggere Walden in un'edizione con un italiano più moderno, che scorra meglio, sai consigliarmene una? Chiedi alla polvere mi è piaciuto, le poesie di Emily Dikinson le vorrei leggere anch'io. I racconti del terrore ce l'ho ma non l'ho mai letto, potrebbe essere un'idea per questo periodo. Grazie degli spunti!
@@dakota7535 ciao, guarda per quanto riguarda Walden non saprei quale consigliarti, probabilmente non ti consiglierei la mia 😂 che è Feltrinelli e non ha un italiano troppo scorrevole, ecco. Non so quella di Einaudi se effettivamente sia migliore o no 🤷🏻♀️
@@librintazza anch'io ho Feltrinelli, l'ho letto anni fa e mi era piaciuto nonostante avessi fatto molta fatica a finirlo. Se trovassi un'edizione con una traduzione più scorrevole lo rileggerei volentieri. Mi informerò, grazie ugualmente e buona serata!
Anche io come te l’ho apprezzato molto come testo nonostante ci abbia effettivamente messo molto a finirlo 😅
Ciao Miriam, ho letto i commenti che hai ricevuto sul tema della traduzione.
Personalmente fatico ad avere una opinione precisa (vado sul sicuro solo quando scelgo che acconciatura esibire :-)).
Il video mi ha fatto pensare a un problema che non avevo considerato: grazie!
Forse a volte ritradurre è necessario anche se per forza di cose ne uscirà una versione italiana moderna che parte da un testo classico. Starei però attento da un lato a non tradire il linguaggio dell'epoca, perlomeno nel tono (non me lo vedo Renzo nei Promessi Sposi che chiama "Bro" gli amici... sto estremizzando :-)) né tantomeno nella semplificazione: se l'originale era un testo complesso non si può eliminare la complessità.
Sul tema ricordo un bel discorso di Paolo Nori (ogni volta che lo vedo su youtube mi incanta) che di recente ha ritradotto un romanzo di Dostoevskij (forse Memorie dal sottosuolo, ma non sono sicuro). Nel suo caso è stato spinto a farlo oltre che per attualizzare la lingua per provare a mantenere nella traduzione il suono delle parole scelte da Dosto nell'originale (cosa credo complicatissima).
Tradurre è veramente un'arte.
@@MorenoEmme ciao Moreno, io ovviamente quando parlo di attualizzare il linguaggio intendo solo per le opere straniere e lì mi trovo d’accordo con alcuni commenti che mi hanno lasciato sotto questo video: l’importante non è mantenere un italiano ottocentesco quanto rimanere fedeli al tono e allo stile (mi vado subito a cercare il video UA-cam che hai nominato perché l’argomento mi interessa!). Sono meno d’accordo per quanto riguarda i testi italiani: non credo sia giusto modernizzarli con l’intento di attualizzare la lingua perché quelli nascono così e secondo me vanno letti così, non si tratta di opere straniere che comunque leggeremmo in traduzione ma di opere originali e attualizzarle equivarrebbe a snaturarle dal mio punto di vista. Ma a parte tutto, tradurre è davvero un’arte, come dici tu.
@@librintazzaforse mi sono espresso male, non intendevo attualizzare opere italiane (ci mancherebbe), era un commento sulle traduzioni da altre lingue.
Non riesco a trovare il video che ti dicevo 😢
Se lo trovi ne vale la pena (in generale tutti i video di Nori sui russi sono affascinanti)
Sarebbe bello partecipare al gruppo di lettura!😍
@@giovannnimoglia7675 organizzo!🥰
Ciao! Ti consiglio di leggere, non solo la biografia di Charlotte, ma anche un romanzo della Gaskell, io ho amato "nord e sud". Inoltre, ti consiglio "la signora di Wildfell hall" di Anne Bronte, non viene mai considerato, ma è un gioiello.
Ciao, ti ringrazio per i consigli 🥰
Ciao Miriam...pur con i difetti che dici comunque e' bella quest'edizione di "Cime".
Io ho quella superba di Bur de Luxe,ma anche questa mi piacerebbe recuperare
Sull'usato si trova???❤
Ah!!Bellissimo anche il volume di Emily Dickinson
Ciao 🥰 questa l’ho trovata proprio all’usato!Certo esteticamente piace molto anche a me però ammetto ha rallentato un po’ la lettura per via dei continui errori
@@librintazzaimmagino.😢
Il gruppo su telegram sarebbe ottimo! Anche il discorso del 1 libro al mese... per il nome non ho fantasia, mi dispiace 😅
Già mi sto organizzando per il gruppo di lettura😍 per il nome credo che alla fine manterrò questo del canale, quindi Libri in tazza, molto in linea con il mio Mood “lento” e soprattutto con l’idea di associare letture e tè🥰☕️
Già mi sto organizzando per il gruppo di lettura😍 per il nome credo che alla fine manterrò questo del canale, quindi Libri in tazza, molto in linea con il mio Mood “lento” e soprattutto con l’idea di associare letture e tè🥰☕️
Se vuoi leggere qualcosa sulla vita delle sorelle Brontë c’è anche “Tutto questo fuoco” di Ángeles Caso, edito Marcos y Marcos
@@Zoari99 ti ringrazio!🥰
Ciao.
Arrivo a commentare con qualche giorno di ritardo, soprattutto per una piccola precisazione sulla modernizzazione della lingua dei classici italiani. Al momento esistono almeno due classici italiani di cui è stata pubblicata una versione in un italiano moderno (dico almeno, perché questi sono i casi che conosco, non escludo che ce ne possano essere delle altre di cui non sono a conoscenza): Il principe di Machiavelli e il Decameron di Boccaccio (riscritto da Aldo Busi), entrambi pubblicati in questa versione da BUR.
@@susannacalvo618 ciao, grazie per la tua precisazione io non ne ero a conoscenza! E tu cosa ne pensi della modernizzazione di classici italiani? Questa cosa mi mette in crisi 😅
Ciao Miriam ❤ mi piacerebbe molto fare parte del tuo gruppo di lettura, fammi sapere se e quando partiremo 📚✨
Noemi che bello🥰 mi sto organizzando con il gruppo telegram e darò sicuramente notizia sia qui che su Instagram!🌷
Non so se sia giusto o meno "attualizzare" le traduzioni, ma per mio gusto personale, adoro scoprire (a volte, riscoprire, più correttamente) termini della nostra bellissima lingua ormai in ombra, se non del tutto finiti nel dimenticatoio.
Mi farebbe molto piacere partecipare al gruppo di lettura! ✌🏼
@@Fabio-tn7hq ciao, in un commento sotto questo stesso video secondo me è stato colto il punto della questione traduzione: quelle vecchie effettivamente avendo questo italiano più desueto sembrano avvicinarsi di più al gusto “antico” del testo originale ma non sempre ciò è sinonimo di attinenza all’originale stesso, ne è un esempio la traduzione dei nomi che personalmente mi dà un fastidio terribile 🙈 quindi magari si possono scoprire questi termini caduti nel dimenticatoio che dici tu riscoprendo i classici italiani ma probabilmente per i testi stranieri è meglio attualizzare anche la lingua mantenendo però il tono del testo di origine.
Per quanto riguarda il gruppo di lettura sono molto contenta! A breve organizzerò anche telegram 🥰
@librintazza sì, in effetti non mi sono del tutto focalizzato sull'attinenza o meno (penso e spero solo parzialmente e non in forma di censura ideologica) dei 'vecchi' traduttori al testo originale. Se è solo una questione di 'italianizzazione' (forse figlia anche dei 23 disastrosi anni che questo paese ha patito nel secolo scorso), per quello che è il mio gusto personale, non costituisce un ostacolo insormontabile (di recente penso, tra gli altri, a 'Gita al faro - To the lighthouse' di Virginia Woolf, senza alcun problema). Purtroppo non mi è mai capitato di leggere un'opera in originale (in inglese o spagnolo, che padroneggio ad un livello medio) e confrontare con la controparte tradotta, quindi vado sulla fiducia non essendo proprio il mio ambito.
@@Fabio-tn7hqio come te! Non ho mai avuto un raffronto con l’originale, quindi anche io vado sulla fiducia 😅
Io sono favorevole alle nuove traduzioni perché si tratta comunque di traduzioni da lingue diverse quindi mi chiedo se l'inglese lingua originale fosse dell800 dovrei tradurlo in un italiano dello stesso Periodo?
@@1234emy1234 si riflettendoci, come dicevo in altri commenti, nel momento in cui si traduce già si tradisce il testo originale e quindi forse l’importante non è tanto mantenere un italiano ottocentesco quanto piuttosto rispettare il tono e lo stile del testo originale, evitando anche quelle frasi spesso artificiose non presenti nel testo di partenza ed evitando le traduzioni dei nomi tanto in voga nelle vecchie edizioni tradotte
Ciao scusami ma non ho capito qual è la casa editrice dei Racconti di Poe.
@@greenmood2789 ciao! Mi sa che non l’ho detto, è la collezione dark and gothic collection di Giunti editore ☺️
Ciao, di dove sei?
@@sophieedelweiss ciao! Sono di Roma 😊