Sarebbe interessante stabilire il clivaggio storico ed epistemologico tra lo strutturalismo e il cosiddetto post-strutturalismo, dato che autori come Barthes e Lacan possono, relativamente alla fase più evolutiva del loro percorso intellettuale, essere considerati come francamente post-strutturalisti (così come, per converso, autori più decisamente post-strutturalisti come Deleuze e soprattutto Foucault hanno inizialmente manifestato quantomeno una certa affinità generale sul piano delle "idee" - in particolare la reiezione del modello storicista e umanista - con lo strutturalismo "classico" ). Insomma, quali sono le affinità e quali le discordanze tra strutturalismo e post-strutturalismo, atteso che il rifiuto della nozione stessa di "struttura" non sia già presente, quale portato concettuale implicito o delta teorico naturale, nella critica strutturalista della storia e dell'"uomo"?
Sono contento che apprezzi il mio lavoro. Ho consultato vari testi tra cui: Il terzo volume di Galassia Filosofia di Sergio Givone Il terzo volume di Pensiero in movimento di M.Ferraris tomo 3B Per una storia della filosofia francese contemporanea di Manlio Iofrida il terzo volume di Filosofia cultura cittadinanza di F.Trabattoni
Consiglierei H. Gardner "Riscoperta del pensiero" Armando editore 2006 . Poi di C. Levi- Strauss due testi "Antropologia strutturale" e "il pensiero selvaggio" entrambi edizioni il Saggiatore.
Grazie per la sua chiara ed esaustiva spiegazione
L
Grazie
Sarebbe interessante stabilire il clivaggio storico ed epistemologico tra lo strutturalismo e il cosiddetto post-strutturalismo, dato che autori come Barthes e Lacan possono, relativamente alla fase più evolutiva del loro percorso intellettuale, essere considerati come francamente post-strutturalisti (così come, per converso, autori più decisamente post-strutturalisti come Deleuze e soprattutto Foucault hanno inizialmente manifestato quantomeno una certa affinità generale sul piano delle "idee" - in particolare la reiezione del modello storicista e umanista - con lo strutturalismo "classico" ). Insomma, quali sono le affinità e quali le discordanze tra strutturalismo e post-strutturalismo, atteso che il rifiuto della nozione stessa di "struttura" non sia già presente, quale portato concettuale implicito o delta teorico naturale, nella critica strutturalista della storia e dell'"uomo"?
Chiaro ed efficace, grazie.
Grazie mille
molto chiaro e utile, grazie mille
grazie per la chiarezza, saprebbe indicarmi le fonti da cui ha tratto le informazioni per il video? vorrei approfondirle per la mia tesi
Sono contento che apprezzi il mio lavoro. Ho consultato vari testi tra cui:
Il terzo volume di Galassia Filosofia di Sergio Givone
Il terzo volume di Pensiero in movimento di M.Ferraris tomo 3B
Per una storia della filosofia francese contemporanea di Manlio Iofrida
il terzo volume di Filosofia cultura cittadinanza di F.Trabattoni
Grazie, molto chiaro. Quali testi consiglierebbe per approfondire la tematica?
Consiglierei H. Gardner "Riscoperta del pensiero" Armando editore 2006 .
Poi di C. Levi- Strauss due testi "Antropologia
strutturale" e "il pensiero selvaggio" entrambi edizioni il Saggiatore.
Molto chiaro grazie.