Salve Professore, sono un ex studente di liceo classico (diplomato circa 9 anni fa), che ancora si diletta con le traduzioni delle lingue antiche. Volevo chiederle una curiosità che riguarda la causale "quod tam multi a se victi vitio adversariorum concidissent": siccome l'autore fa uso del modo congiuntivo al piuchepperfetto, è possibile renderla come "poiché tanti, vinti da lui, sarebbero morti per mano degli avversari", utilizzando dunque il condizionale per conferirle una sfumatura di soggettività, come talvolta capita anche di fare in italiano? La ringrazio anticipatamente, saluti cordiali
Il congiuntivo che si traduce con un condizionale italiano si trova nel periodo ipotetico con l'apodosi. Altrimenti nella prospettiva della possibilità, eventualità, riporto di un pensiero di un altro... anche in italiano abbiamo il congiuntivo, ma non sempre funziona e perciò si traduce con l'indicativo... erano morti.
Un tentativo per l'ultimo periodo. Si sana mens Greciae ( dat. di possesso); persas dare potuisse: dare col doppio accusativo. Non ho capito perchè viene usato l'infinito perfetto potuisse. Saluti.
Premesso che questa traduzione è difficile, il termine "Greciae", secondo me, non può essere inserito nella proposizione precedente che termina con il verbo "esset". L'infinito perfetto perché indica un'azione antecedente a quella espressa da "dicebat". Spero di essere stato chiaro.
Professore,la celebre frase di S.Michele arcangelo è meglio tradurla con:"Quis sicut deus?quis sicut deus? Quis sicut deus?nemo sicut deus oppure: Quis ut deus? quis ut deus? quis ut deus? nemo ut deus est oppure: Quis ut deus,quis ut desu,quis
Molto illuminante il suo modo di tradurre. Grazie.
Utilissimo. Grazie!
Di niente.
Salve Professore, sono un ex studente di liceo classico (diplomato circa 9 anni fa), che ancora si diletta con le traduzioni delle lingue antiche. Volevo chiederle una curiosità che riguarda la causale "quod tam multi a se victi vitio adversariorum concidissent": siccome l'autore fa uso del modo congiuntivo al piuchepperfetto, è possibile renderla come "poiché tanti, vinti da lui, sarebbero morti per mano degli avversari", utilizzando dunque il condizionale per conferirle una sfumatura di soggettività, come talvolta capita anche di fare in italiano?
La ringrazio anticipatamente,
saluti cordiali
Il congiuntivo che si traduce con un condizionale italiano si trova nel periodo ipotetico con l'apodosi. Altrimenti nella prospettiva della possibilità, eventualità, riporto di un pensiero di un altro... anche in italiano abbiamo il congiuntivo, ma non sempre funziona e perciò si traduce con l'indicativo... erano morti.
Grazie mille della lezione, questa versione per quale classe è indicata?
In riferimento a quale liceo?
@@vincenzopanzeca8711 chiedo scusa per non aver specificato, un classico.
@@amedeolotti Considerando le frasi piuttosto lunghe e intrecciate, direi almeno a terzo anno inoltrato.
@@vincenzopanzeca8711 grazie
@@amedeolotti Di nulla. Buon lavoro... che deve diventare anche un divertimento...
Un tentativo per l'ultimo periodo. Si sana mens Greciae ( dat. di possesso); persas dare potuisse: dare col doppio accusativo. Non ho capito perchè viene usato l'infinito perfetto potuisse. Saluti.
Premesso che questa traduzione è difficile, il termine "Greciae", secondo me, non può essere inserito nella proposizione precedente che termina con il verbo "esset". L'infinito perfetto perché indica un'azione antecedente a quella espressa da "dicebat". Spero di essere stato chiaro.
Grazie. Ci penso ancora un poco.
Professore,la celebre frase di S.Michele arcangelo è meglio tradurla con:"Quis sicut deus?quis sicut deus? Quis sicut deus?nemo sicut deus oppure: Quis ut deus? quis ut deus? quis ut deus? nemo ut deus est
oppure: Quis ut deus,quis ut desu,quis
Quis ut deus