Le cinque giornate di Milano raccontate da Antonio Scurati | Masterclass
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- Опубліковано 16 лип 2015
- Antonio Scurati, studioso dei linguaggi sulla guerra e sulla violenza, racconta Le Cinque Giornate di Milano, presso la Scuola Holden di Torino. Una lezione della serie "Quattro battaglie che hanno cambiato la storia dell’Occidente".
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Alcune imprecisioni sui luoghi ma va riconosciuto il merito a Scurati, di cui non sono un estimatore, di usare una comunicazione efficace ed accattivante che crea desiderio di conoscenza. Bravo
E' impressionante sentire come la gente di allora avesse molto più coraggio, principi e forza di noi ,
NO, era lo stesso tipo di gente che trova ancora adesso, opportunisti e furbacchioni ma poco intelligenti: per questo nel 48 la cosa finí come finí. Nel mio commento sopra troverá la giustificazione a queste mie affermazioni, poco simpatiche, ma ahíme veritiere.
Scurati magnifico...Che lezione .Mai sentito il Risorgimento sotto questa luce.
Per me che sono appassionato di milano, questo racconto, e come viene fatto, è molto imbarazzante, sembra non sappia dove prendere le informzaioni, e temporeggiam inoltre non sapere che la galleria vittorio emanuele in quel momento non era neppure su carta, è veramente grave
Da questa esposizione sembra tutto molto romantico ed aggiungerei, inspiegabile. In veritá cosí non é. Il signor Scurati sottovaluta le seguenti circostanze:
1) A Vienna era scoppiata un'insurrezione armata che aveva costretto non solo Metternich a dimettersi ma anche , l'imberbe diciottenne Franz Josef a scappare ad Olmutz (oggi Olomouc in Repubblica Ceca) dove venne incoronato imperatore in tutta fretta dato che l'imperatore precedente era una mummia inetta.
2) L'aristocrazia milanese scalpitante e conscia della veneranda etá del ceco Radetzky (mica era austriaco, era un calcolatore boemo di Třebic) voleva approfittare della situazione che si prospettava allettante ed unica. Misero le loro armi (quelle degli aristocratici) a disposizione del popolo e SOTTO la guida dei rampolli della nobiltá.
3) Cosa mai doveva fare Radetzky che non sapeva neanche cosa ne pensasse il nuovo imperatore scappato da Vienna, se non rifugiarsi nel quadrilatero?
In effetti, una volta che a Vienna si ristabilí l'ordine e il Papa ed il Ré Borbone fecero un ignobile sgambetto (grande vergogna per l'Italia) a Carlo Alberto di Savoia Carignano, a Milano, la cosa finí lí. Tutto il resto é folclore.
Gesù confido in te 🙏ti amo con tutto il cuore🙏sopra ogni cosa ❤🙏Maria madre mia🙏copri col tuo manto:la mia famiglia: e il mondo intero 🙏🕊🤲pace, pace!
grandissimo !!!
Peccato aver citato la Galleria, all'epoca non esistente !
Che carisma😂😂😂😂
Bravo. Mi sembra di leggere un libro di Mario Caio Metello
Scurati? Siiiiii , 4 in Storia . Non hai studiato. La Galleria Scurati, la Galleria ...
Peccato le banalissime considerazioni finali a proposito del quadro di Hayez..... mi viene da pensare che Scurati abbia dei conflitti con il sesso....però bella lezione!
Eataly, non è porta Nuova ma a Porta Garibaldi !
gianni tedeschi q
Mi fa un po strano tutto questo clamore per le 5 giornate di Milano, quando ad esempio non si fa nessun cenno dei 15 giorni di resistenza agli austriaci di Vicenza , che venne poi in seguito punita dagli occupanti , che tolsero alla sua provincia ben due comuni e li regalarono alla vicina provincia di Padova di cui tuttora fanno parte. Senza poi dimenticarsi di Brescia detta "La Leonessa d'Italia" per aver resistito 9 giorni agli austriaci, quindi aver tenuto testa per 15 giorni è cosa da meno se non è una città lombarda .
Potrebbe raccontare le sue 5 giornate, dato che non lo calcola più nessuno.
Nei primi 20 minuti è racchiuso il parallelismo con quello che sta nascendo oggi , novembre 2021, è incredibile come veramente, con altre vesti o modi e forme di agire, la storia si ripete.
Non ho capito la similitudine tra il 1848 e l’inverno 2021/22 …parli delle sfilate nel quadrilatero della moda?
@@gigieinaudi24 si
@@designgrafico8058 sì ci sta dai
@@gigieinaudi24 ci sta tutto
@@designgrafico8058 eccerto
imbarazzante non sapere che all'epoca la "Galleria" era la De Cristoforis, posta alla fine dell'odierno Corso Vittorio emanuele (ai tempi Corsia dei Servi) e che al posto della Galleria c'era ancora il vecchio quartiere del "Rebecchino", distrutto per dare spazio all'odierna piazza con la "nuova" Galleria annessa.... ;)
Il vecchio quartiere del Rebecchino, si trovava non dalla parte della galleria bensì dalla parte opposta, era formato da un isolato situato dove ora si trovano i portici meridionali, fu abbattuto nel 1875
@@rosellaceriani2424 credo che quello di cui Lei parla fosse in realtà il "Bottonuto" che comunque subì la stessa triste sorte.
@@superga5 no, anche il Bottonuto si trovava dalla parte opposta della galleria
Confermo il tuo commento, ovviamente chi non ha a cuore milano, non conosce queste cose, che sono gravi. se interessa, io ho fatto un video prorprio sulla Galleria De Cristoforis. ua-cam.com/video/5YBlzDRd8P8/v-deo.html
Franco lu Grazie, documento interessante !
Molto ben raccontato ma avrei aggiunto qualche immagine tanto perché ai ragazzi più giovani le immagini avvicinano molto . Grazie
Non sembra molto padrone della materia. So che ha scritto molto sul e del fascismo e spero che abbia trattato l'argomento più da storico che da divulgatore di seconda categoria
A me risulta che la prima pietra della Galleria sia stata posta il 7 marzo 1865. Come è possibile che gli ulani asburgici ci sciabolassero i milanesi vent'anni prima, è qualcosa che Scurati dovrebbe spiegarci.
+corrado conforti già
+corrado conforti la tua è una quisquilia fuori luogo
ANDREABO888 mica tanto fuori luogo
+ANDREABO888 Mi sa che hai una visione un po' confusa della storia.
+corrado conforti Non credo che Conforti vada in giro a dire amenità.
ringrazio il professore per aver dato ai camuni dei bifolchi...
Ribellarsi e ribellarsi ancora, finchè gli agnelli diverranno leoni.
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Forse non avete capito che non é una lezione di storia; ma di narrativa scrittura... Questa é la prova k non andrebbe mai dato agli italiani un romanzo storico.
Anche se non è una lezione di storia, se parli di fatti storici devi almeno sapere dove si svolgono altrimenti ne va della credibilità del tutto
Azz'!! Parla anche di altro! Non solo del fascismo!!
Perchè non dici anche che l'unica Italia esistente all'epoca erano le Calabrie? La storia è un pò diversa da come la racconti. Meglio le ricerche del noto giornalista che ha scritto: Indietro Savoia e Maledetti Savoia.
Giordano Bruno si vede come vanno bene le Calabrie adesso.
Una scuola creata da Baricco dove "insegna" scurati...Fa già ridere così. Ci mancano Saviano, Pippo, Pluto e Paperino.
Joseph Radetsky von Hradetz
Ma il suo core business non era Mussolini ? Bah