IL MORTAIO DI RICCARDO

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  • Опубліковано 15 бер 2024
  • IL MORTAIO DI RICCARDO
    Montebello
    Tra i vari racconti di Marcello Bernardini ci aveva incuriosito quello in cui parlava di “particolari massi scavati” nella zona di Montebello.
    Durante un giro a Montebello tra gli oliveti terrazzati, incontriamo Riccardo Pardini il quale ci invita nella sua proprietà collinare.
    Il meraviglioso oliveto con vista mare è pulito e curato da Riccardo che ci guida alla visita di alcune bellissime e antiche strutture di pietra ; le macine basculanti per i cereali ed un grande mortaio.
    La pietra chiara dei terrazzi risalta e contrasta con il verde intenso primaverile dell'erba e gli olivi sovrani sono i protagonisti di questo territorio rurale.
    Chiediamo informazioni a Giorgio Bernardini il quale ha un oliveto proprio in questa zona : “le macine risalgono al periodo medievale, forse, anche gli oliveti. I cereali da macinare potevano non essere coltivati in loco ma, barattati con l'olio che, allora, era prezioso. Anche ai tempi del mio bisnonno il grano e il granturco venivano, in gran parte, coltivati nella piana di Camaiore e di Capezzano e scambiati con farina di castagne e olio. Mio padre mi diceva che , prima della Seconda Guerra Mondiale, durante la raccolta delle olive con un litro di olio pagavano la giornata di un uomo e con mezzo litro quella di una donna”.
    Le “macine basculanti” servivano per la frantumazione dei cereali ed erano azionate a mano tramite una pietra collegata ad un pendolo sospeso ad una struttura di legno.
    Nel vicino Golfo della Spezia, sono state trovate le “macine a remo” costituite da una grande pietra con un solco circolare su cui, attraverso un'asse di legno montato sulla forcella-fulcro, veniva mossa manualmente una ruota in pietra.
    Nella zona intorno a Montebello è possibile vedere, tra i terrazzamenti olivati, queste antiche strutture di pietra. Ci ricordano un tempo in cui, era ancora possibile barattare i prodotti che la terra offriva.
    PANGEA PROJECT
    con la collaborazione di Riccardo Pardini, Marcello e Giorgio Bernardini. Grazie a loro per le interessanti informazioni.

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