Siamo davvero sulla stessa lunghezza d'onda. Una quindicina di anni fa sarei dovuto passare alla agricoltura biodinamica, ma le persone con cui mi ero relazionato erano molto rigide sul "metodo". Ci rinunciai ma conservai alcune cose di quel "metodo" e dichiarai... Faccio una agricoltura biologica, con un occhio alla biodinamica. Adesso non ho più nemmeno la certificazione biologica, ma coltivo "come viene", rispettando la natura e soprattutto la salubrità dei prodotti. In questo momento mi trovo nel mio orto quasi pronto per il mercato, in una stagione assurda, con ritardi pazzeschi eppure comunque pronto al racconto e alla vendita. La mia terra mi ha insegnato molto, quando ho saputo ascoltarla. Ti racconto un aneddoto personale. Molti anni fa ho avuto una infestazione di zecche, non sono mai stato punto da nessuna zecca ma me le ritrovavo dappertutto. Poi improvvisamente sparite. Due anni dopo si è ripetuto l'evento per tutta la stagione, poi improvvisamente di nuovo sparite. Poi ancora, nel 2015 di nuovo, però questa volta mi trovavo preparato perché avevo fatto due corsi sulla conoscenza e comunicazione con il proprio inconscio. Mi sono chiesto: D. queste zecche cosa rappresentano? R. Parassiti D. Ho altri parassiti intorno a me? R. Si, persone veramente parassite che si stanno attaccando alla mia proprietà. D. Dove sento in me, dentro di me le reazioni a queste "figure"? R. Le sento nel corpo in vari punti che adesso andrò ad ascoltare. ... l'ho fatto (in un certo modo), ho raggiunto la sensazione sincera e profonda di soddisfazione per aver sentito, attraversato pienamente, senza sconti tutto quello che mi trasmettevano, mi sono sentito libero. Dopo tre giorni non ho visto più una sola zecca e quel personaggio parassita non ha più attraversato il mio terreno, non ha più fatto assolutamente nulla, si è totalmente disinteressato a tentare ancora di imbrogliare le carte per appropriarsi di questo terreno. Il bello è che io non gli ho detto nulla. Rivedendo a ritroso le altre due infestazioni coincidevano perfettamente con altri due episodi simili con altri personaggi simili. Adesso si sono smascherati da soli, hanno fatto figure vergognose pubblicamente e si sono defilati definitivamente. E ancora una volta, io non ho fatto nulla a parte il mio attraversare senza sconti le mie reazioni interiori. Prima o poi ne parlerò nel mio canale, per ora credo di aver scritto qualcosa nel mio blog. Grazie a te per gli stimoli che proponi. Spero possano scuotere onestamente gli animi. Onestamente inteso come l'attraversare pienamente e senza sconti i propri dolori interiori, appunto, onestamente, almeno verso le parti profonde di sé stessi. Questa è per me adesso l'agricoltura Il mio orto è il mio Maestro.
La tua testimonianza mi ha colpito in modo particolare. Anch'io sono convinta che qualsiasi problema sorga abbia come origine la parte spirituale dell'uomo ed è rivolgendosi a questa parte che si possono risolvere, tra l'altro senza inutili "guerre". Grazie per la tua testimonianza 🙏♥️
Mi intrometto per essere in disaccordo ed affermare che i problemi esterni siano problemi in realtà dovuti ad un blocco interno sia un po' troppo ego centrico come approccio. La conoscenza delle proprie emozioni è fondamentale per capire quando ci stiamo imponendo più che ascoltare. Un esempio pratico perché le parole concettuali sono affascinanti ma di poca sostanza: Se io ho una metodologia agricola e per me è la sola e unica e sono in disaccordo a prescindere. Allora non sto veramente ascoltando e mi sto imponendo. Il motivo? Può essere qualsiasi. Se smetto di farlo mi evolvo e le cose intorno a me potrebbero migliorare. Però non è perché mi ascolto che le zecche di tutti i tipi spariscono. Ma sono le azioni conseguenti a quel cambio di paradigma
Sono un agronomo più di trenta anni fa portai dall'Australia un libro di Mollison tradotto solo vari anni dopo. Mi trovo molto in sintonia sulla tua analisi che più che sull'agricoltura è un indagine sulla mente umana. Direi infatti che alla maggioranza piace il copia incolla perché sembra più semplice. Ti faccio un esempio mi interesso di tradizione spirituale ma anche qui gli stessi tradizionalisti cristallizzano degli insegnamenti snche ottimi e si fermano lì. Credo che sia un bisogno di sicurezza e direi mancanza o addirittura paura della propria creatività. Come quelli che in cucina se non hanno la ricetta con le varie dosi sl mg. non sanno cucinare . Se hai delle buone basi ti guardi intorno e con quello che c'è ti inventi un piatto che non sarà quasi mai uguale al precedente o al successivo. Ma questo è il modo di essere dei nostri tempi in politica in econolia nelle relazioni ed anche tra agricoltori puttroppo snche molti che si dicono sltrrnativi.
Le tue parole risuonano in me Più passa il tempo, anzi, più passo nel tempo, più mi pare chiaro che tutto avviene in un pattern ricorsivo fondamentale, che ritorna in tutti gli ambiti, dell'agricoltura a tutti gli altri temi attorno cui si aggregano le persone
In procinto di avviare un orto ed un frutteto abbandonati da un decennio, da neofita totale. Sono emozionata e non immagino di seguire nessun metodo specifico, benché da mesi leggo Korn, Fukuoka, R.Stout etc., anche Cappello. Istintivamente lascerò che sia quel che sarà. So che andrò nei boschi vicini a raccogliere un po' di preziosa materia del sottobosco perche sì, sento sia congruo vista anche la vicinanza geografica. Avere la possibilità di sintonizzarmi alla terra e af-fidarmi al mio sentire, mi elettrizza ! Certo non avere schemi mentali precostituiti, aiuta 💚. Grazie delle tue riflessioni utilissime 🙏🏼
la perma "coltura" potrebbe essere evolutiva, adattiva resiliente diventando selvatica. e diventare silvicoltura. Sarebbe interessante fare il percorso inverso, partire dalla natura e dalle relazioni degli insiemi Ri-partire dalla spontaneità proiettando lo sguardo verso un approccio eco-sistemico e olistico. Chi vive spontaneamente ha vinto la sfida evolutiva
Ops, partito il commento. Stavo evidentemente diventando troppo prolisso per il mio dito. Comunque si, avrei anche potuto aver finito ;o) Complimenti per il canale e per l'approccio!
Bellissima analogia. Solo recentemente mi sono avvicinato agli alberi da frutto e ho veramente capito la differenza che tu spieghi bene fra alberi innestati (clonazione genetica) e cresciuti da seme (evoluzione genetica). Sino a qualche tempo fa davo per scontato che l’innesto fosse l’unico modo per ottenere alberi che producessero frutta di qualità, e avevo persino sentito dire di non seminare mai i semi di un albero da frutto perché sicuramente avrei ottenuto alberi che non avrebbero prodotto frutta. L’intero discorso aveva poco senso per me ed è stato solo con la mia ricerca personale che ho capito la differenza di cui parli. E mi si è aperto un mondo. Tornando al tuo paragone il dogmatismo serve nelle prime generazioni dalla nascita di una idea nuova. Servono un buon numero di discepoli che lavorino con l’unico scopo di disseminare il seme del pensiero iniziale senza modificarlo. Poi quel pensiero, quella lezione, deve essere interpretata da chi riceve l’insegnamento e messa in pratica, cominciando così il processo evolutivo, che altrimenti se non esistesse renderebbe il dogma iniziale una pura e semplice religione
Grazie Alessandro per questo video una tua riflessione che condivido .la vita è movimento non ripetitività ,la mutevolezza della natura dovrebbe farci approcciare in ugual misura , essere mentalmente "aperti" all'evoluzione si!! Decisamente sì!😊😘
Grandiose riflessioni emblematiche della tua unicità. Un saluto anche al coprotagonista del video auspicando di poterlo vedere in futuro, magari, in un video dedicato al suo harem.
io e i miei amici lo diciamo scherzando, ma penso che ci sia una profondissima saggezza quando ci diciamo "regola numero uno della Permacultura: non parlare mai della Permacultura" E sono in questo caso particolarmente d'accordo con le tue considerazioni, avevi espresso benissimo il concetto in un tuo vecchio video dove parlavi di un fumetto che ti piace nel quale il protagonista "suona" le pietre e dice che per fare una nota bisogna prima aggiungere tutto ciò che ti sembra per esempio un la minore, infine levare tutto quello che ti sembra un la minore, solo allora otterrai il la minore. E penso che la stessa cosa dobbiamo fare con le pratiche agricole, viva tutte le scuole di pensiero ma alla fine si è da soli col proprio campo ed un clima ballerino, la soluzione è andare col flusso, non pensare ma sentire (e se lo dicevano Yoda ed Obi One Kenobi....)
Ho un orto da due anni e non sapevo nulla di come si facesse, ma è felice e mi offre tanti bei prodotti che condivido con bruchi, formiche e afidi. Da qualche tempo mi sono imbattuta in fanatici di permacoltura e per quanto ne sia affascinata, per mia natura non riesco a seguire un metodo. Quello che dici in questo video mi mette in pace con me stessa.
@@supertranquillo yes my Bro! E dai tuoi primi video ero sicuro che avessimo lo stesso background HH, anche se lo nascondi bene, il tuo modo di disegnare e il lettering che usi ti ha smascherato😂 spero ci sia occasione di incontrarci, per me sei un punto di riferimento❤️🔥
Grazie per questa condivisione. Mi sembra di aver incontrato una saggezza che non riesco ancora ad intendere pienamente. È come se i tanti semi della tua conoscenza, lasciati liberi di esprimersi ed evolversi come un'albero da frutto privo di "innesti" dogmatici abbia creato un nuovo frutto il cui sapore è per me ancora sconosciuto. La mia parte egoica vorrebbe dire: ma come, la permacultura esiste e come ed ha dato tanti buoni risultati, è un modello da seguire. Ma poi c'è un'altra parte di me, più sottile ed interiore che sorride è attratta e si sente ispirata dalla tua ricerca.
Domenico le tue parole conferiscono un senso a tutto il mio lavoro ed altresì al moto di condivisione a cui mi sto mettendo a servizio ultimamente. Grazie di cuore. Grazie. Di cuore.
La diversità è un bene comune e dobbiamo preservarla con la consapevolezza che non esiste essere umano uguale come non esiste albero o ortaggio identico nati in ambienti ,clima e terre differenti e umano che pone la sua energia per farli crescere . Tutta la vita è in costante evoluzione e mutamento e per quanto si voglia copiare una tecnica non sarà mai una clonazione ma una variante della variazione ambientale e dell’energia differente che ognuno di noi ci mette. Sempre grata per le tue osservazioni
Si supera così la limitazione dell'imposizione di una tecnica a favore di migliorare dall'esperienza fatta, alla fine andrà avanti solo qiello che funziona scremando ciò che non funziona o non funziona più, dando la possobilita di scoprire cose nuove e nuove tecniche, evoluzione insomma! Mi piace :)
Ciao Alessandro, prima di tutto grazie. Rifletto molto sui temi che proponi ed effettivamente, se può interessare, io non mi sento di poter concordare con nessun termine prefatto, del resto è uno sforzo inumano, per i motivi che tu stesso hai spiegato, siamo tutti diversi ed inoltre abbiamo già dentro la resilienza dato che non siamo cloni a nostra volta (almeno per ora😊) . C'è un fatto però che io ho a cuore e che riguarda l'Essenza delle cose. Pur essendo variabili infinite, tutto fa capo ad una Essenza, un'Origine e riconosco ormai da tempo che se sono in armonia con questa, tutto è armonia. Se io sono in pace con la vita, il mio orto è in pace, le cose si indirizzeranno nell'armonia più completa, senza fare chissà cosa, senza fare. Posso raccogliere lo spunto da ciò che sento che è bene, che è in armonia. Il "non fare" non è letteralmente non fare ma essere in sintonia. Ma è anche vero che questa armonia si trova attraverso un cammino, più o meno lungo per ogni essere vivente. Ammettiamo che ci sia dunque una strada maestra, ammettiamolo pure, senza paura. È come se io seguissi la strada maestra senza discostarmene. Ciò significa vivere in perfetta armonia senza sforzo, in pace, in acquiescenza, significa ascoltare, essere unici con la Creazione, esistere in simbiosi con essa, fluidi, compenetrati, abbandonati. Ma l'uomo è resiliente ed imperfetto perciò deve tentare tutte le vie, perciò deve perdersi, può perdersi, può creare vie parallele, in un tutto già disegnato, in variabili già possibili, altrimenti saremmo schiavi a nostra volta dell'Origile, cloni dell'essenza stessa.
mi piace molto questo approccio: secondo me la paura di fallire, di ottenere un raccolto non soddisfacente, può spingere l'agricoltore a ripetere modalità collaudate e ampiamente condivise dalla comunità. ma se la soddisfazione deriva dalla sperimentazione, dal tentativo di ottenere qualcosa di nuovo e unico, non possiamo rinunciare a introdurre le variabili che dipendono dal nostro modo di vedere il lavoro, anche al costo di mettere in preventivo una serie di frustrazioni. la differenza credo che la faccia il "bisogno" che ha ognuno, di soddisfare l'esigenza di un raccolto sicuro, oppure di provare il piacere di esplorare l'inesplorato, quindi la differenza è come spesso accade, quella di ragionare a pancia vuota o a pancia piena.
ci sono alte probabilità che accada, ma può anche nascere un albero fruttifero con castagne grosse, dipende dalla ricombinazione genetica. ricordiamo che ogni varietà fruttifera di castagno utilizzata come cultivar propagata tramite innesto ha avuto origine da una pianta nata da seme, che ha espresso - tra le infinite possibilità del caso - un patrimonio genetico particolarmente felice. ergo, se succede una volta, può succedere altre infinite volte. basta solo dare al caso la possibilità di esprimersi, seminando. Seminando tanto
Ciao, grazie per il video. Capisco non era questo il focus, ma mi è venuto di fare questa riflessione. In un dato ecosistema, avrò modo di verificare quali sono gli individui che si adattano meglio. Clonare quel patrimonio genetico potrebbe avere senso o col passare del tempo porterebbe comunque ad avere meno biodiversità e quindi più problemi?
Caro Alessandro, bel dilemma ci hai posto.. Personalmente spero che in futuro nel mondo si sviluppino più modi diversi di coltivare nel rispetto della madre terra. Chiamiamole agricolture evolutive come dici tu, purché il concetto principale sia appunto il rispetto della terra. In fin dei conti l'agricoltura industrializzata 200 anni fa non esisteva e quindi anche essa (aimè) si è evoluta nel tempo. E quelle che più si sono sviluppate sono purtroppo le monoculture, che a mio modesto parere hanno creato i danni maggiori in termini di perdita di biodiversità, grande uso di prodotti chimici e soprattutto in perdita di varietà di semi e conoscenza negli agricoltori. Forse la cosa migliore sarebbe arrivare a dei compromessi perché mi rendo anche conto che è un conto è tenere un orto sinergico famigliare e un conto è coltivare 10 ettari di grano per darci infine il pane quotidiano. Se si potessero sviluppare tecniche agricole che funzionino sui grandi appezzamenti rispettando il più possibile la terra sarebbe già un grande aiuto. È chiaro che non sarebbe possibile applicare alla lettera le tecniche evolutive su appezzamenti tanto grandi ma oramai anche un filo d'erba risparmiato può fare la differenza.. Spero di non essermi dilungata troppo.
Questo spunto é interessante, 10 ettari di grano non sono certo l'inno alla biodiversità, ma mi domando come passare dal pane quotidiano al pane quotidiano evoluto
Sono d'accordo con te Alessandro...in tutto ciò che dici. Hai parlato di " Mutamento "...questa parola ha una forte risonanza in me, perché io sono convinto che la creazione nasca dal mutamento costante e che...niente è immutabile, eccetto il Mutamento, che mutando sempre non muta mai... Forse sembra un paradosso, ma io credo che la costante dell' Universo, sia proprio il Mutamento continuo...spero che i fisici un giorno lo dimostrino. Riguardo la clonazione poi, penso che ovunque venga praticata e su chiunque venga praticata, non fa altro che rallentare l'evoluzione delle specie fino a fermarla se viene praticata in modo indiscriminato. La " Perfezione " non è tale se non contiene anche l'imperfezione... Se consideriamo " Imperfetto " ciò che la natura fa e cerchiamo di modificarlo, abbandoniamo la " Via " e riusciremo così ad avere solo l'effetto contrario di ciò che vorremmo modificare. Bisogna " Non-agire ", se vogliamo che la natura faccia il suo corso. Nono-agire non significa non fare nulla, ma assecondare la Natura nel suo modo di esprimersi. Ciao. Roberto.
Bellissime riflessioni Alessandro! GRAZIE. Sicuramente avrai fatto sorgere dubbi e sfatato miti a qualche ascoltatore ;). Una chiacchiera filosofica dal titolo piccante .... ;) ... ma molto interessante! Speriamo di incontrarsi presto! Un abbraccio
Bella riflessione profonda che condivido e che si potrebbe applicare benissimo in altri ambiti. Anche se Holmgren è ancora vivo, non ha senso clonare il suo pensiero senza permettere all'evoluzione ed alla creatività della vita di fare il suo corso.
e sono contenta come quando ascolto quelle canzoni che mi riempiono il cuore con parole che raccontano a perfezione ciò che sento ma non so esprimere! grazie
Il problema è che se uno fa l'agricoltore per professione non può rischiare col seme, deve per forza innestare perché ha bisogno di avere certezze su ciò che sta producendo. A parte questo, alcune piante rendono impossibile la semina, per esempio se semini il pero avrai il perastro immangiabile, idem con l'arancio, il ciliegio e l'olivo. La diversità si salvaguarda anche con talee e innesti di più CV anziché sempre le stesse. Detto questo ho seminato due albicocche, un pesco, due castagni e 4 noci. Tra qualche anno vedremo i risultati.
Ciao, bellissime parole e immagini per descrivere ciò che è difficile fare, magari non con se stessi, ma in un approccio di scambio con chi di tutto ciò non ne ha la lontana contemplazione. Ma ti vorrei chiedere una cosa, se io sono povero, voglio fare un progetto come narrato nel video, ma il contesto intorno a me non me lo permette, come faccio? Ad un certo punto parli di come l'approccio naturale si discosta dall'industriale. O entri a fare parte di una 'rete' ma che di solito riesce ad esistere per essere fortemente sostenuta economicamente, sennò il poveretto che però è aperto di cuore e di mente, ma si deve rapportare ad un mondo esigente per poter 'campare' cosa fa? Come si trova la via di mezzo tra il fare ciò che si vuole cioè mettere in opera ciò che si crede e il dover campare in un mondo esigente? Io amo il sogno, cerco di vivere il sogno, ma mi devo scontrare tutti i giorni con la realtà. E la realtà è che non sono mai riuscito ad avere le spalle coperte per poter vivere così, come meglio credo e come la terra vorrebbe, così da poter fare parte di un cambiamento che sarebbe bellissimo. Lo faccio nel mio piccolo, perché quel piccolo ho, ma comunque non è il sostentamento economico di cui necessito che è comunque basso. Ho conosciuto tante persone che hanno i soldi per poter vivere senza soldi. E così, un pensiero, grazie se vorrai rispondere e dire la tua.
Credo che l'omologazione sia uno dei difetti della "nostra" attuale cultura...nella vita di tutti i giorni e in agricoltura...ben vanga ogni diversita' nella terra e nella mente. Personalmente coltivo in maniera tradizionale facendo tesoro, decenni fa ,delle esperienze acquisite dagli ultimi ortolani che ancora esistevano sul mio territorio...ormai sono testimonianze di una civilta' rurale che possiamo ritrovare solo nei musei contadini...Da loro ho imparato tantissimo...dalla battitura della falce alla realizzazione di terrazzamenti...Intanto nei prossimi giorni mi dedichero' alla battitura dei meravigliosi ceci...Grazie per aver condiviso il tuo pensiero.
Battitura dei ceci? Io li sgrano uno per uno..... Ho provato a batterli su un lenzuolo per terra ma mi saltano tutti in giro e perdo tempo a riprenderli.... Sbagliato qualcosa?
@@elisadefilippi5156 Uno a uno e' un lavoro enorme...certo dipende da quanti ne fai. Ne semino un chilo per autoconsumo e di solito ne vengono una decina di chili. Colgo le piante intere e le lego a mannelli e li lascio al sole qualche giorno fino a che non sono belli secchi. Poi stendo un telo che sia sufficientemente largo e li batto un mazzo alla volta con un bastone leggermente curvo...una mano per tenerlo e l'altra per battere...nel telo rimangono i semi e la pula che separo con il vento...se c'e'.. altrimenti con un ventilatore. Prova con un telo piu' grande
Ti dirò questo mi pensiero ní mí dialetto, e non a bischero, ma co un motivo. Stamani di levata ero ní campo e annaffiavo con l'acqua dí bidone dí concio, e mentre guardavo quell'acquaccia marrone m'è sorto un pensiero: "Vienvia mollison, falla poho lunga coì thé di compost!". E ho anche detto : pe forza la permacultura principia in Australia! Perché in Australia e un c'era i mi nonno. Perché se i mi nonno lo trovava gl'avrebbe detto... "oh Bille...fresche l'ova!"
Riflessione dovuta. Per me è una ricerca di armonia coltivare l' orto,e... come la malattia ( della pianta)è una manifestazione di disarmonia, il buon risultato( raccolto) mi da stimolo a capire l' "arcano" che guida l' insieme. Ma per ricostrurire le armonie ci vuole molta attenzione,perdele è un attimo,perché il sistema è complesso. Non è altrettanto facile agire se è la tua fonte di reddito, perché puoi usare strumenti potenti che danno sicurezza,(ma rovini il sistema,)il compromesso è sempre una scelta,comunque consapevole spero.
Seme o innesto ...🤔 e se ci fosse una terza prospettiva? C'è un amolo che cresce nell'orto abbandonato di mio padre al posto di un albicocco. L'albicocco era la ragione per cui l'amolo era venuto al mondo. Nato da un seme di Prunus cerasifera la forbice potatrice lo indirizzava ad essere albicocco. Così egli si è ristretto per anni nel suo tronco per portare linfa ad una chioma non sua ... e poi? Poi qualcosa è successo. Non si sa cosa, ma l'amolo ha smesso di nutrire l'albicocco. Ha scoperto che poteva gettare polloni in tutte le direzioni. Vita! Vita gioiosa. Vita potente. Vita tutta nuova. Oggi l'amolo troneggia incantevole con i suoi frutti un po' prugne, un po' ciliege nell'orto non più abbandonato di mio padre perchè quell'orto è diventato il mio quaderno operativo di agricultura evolutiva😊💚 Lasciando che cresca ció che di vivo e potente abbiamo dentro possiamo alimentare le radici più profonde del nostro stare al mondo ... possiamo scegliere di non essere tutti albicocchi vellutati per fare frutti profumati 😛
Corinna, che bella storia💕 Amolo, forse era questo il frutto selvatico che, assaggiato un giorno di fine estate, mi ha sorpreso con un sapore fantastico rosso come la ciliegia con il peduncolo più corto. Mai più trovato ma il sapore è lì impresso nella memoria
La permacultura non esiste, in effetti è vero. Si da questo nome alla semplice Innata possibilità dell'uomo di osservare, interagire con l'ambiente circostante tutto fatto con buon senso. È più semplice di quanto sembra, il difficile è osservare e comprendere ma con impegno nulla è impossibile.
Sensei, consentimi di dissentire. Innanzitutto non far sapere a David Holmgren che non è più tra noi, si potrebbe risentire .... Secondo, la permacultura non si limita ad aspetti colturali, quindi il paragone con l’orto sinergico ci sta poco, a mio avviso. La permacultura da un framework per creare ambienti realizzati dall’uomo, ma che cercano di replicare ambienti naturali e non è solo la mera applicazione di tecniche colturali: non è solo “facciamo gli swales“ (a similitudine del fatto di fare le aiuole rialzate, mettere i tutori permanenti e coprire con la paglia). Certo è che il mondo è pieno di gente che non studia e copia a spizzichi e bocconi idee di qui e di là e poi gli mette una bella etichetta ....
Sono partito da un orto sinergico ma mi annoierei senza fare esperimenti. E se ti annoi cosa vivi a fare? Per mangiare? La mia santa pigrizia mi ha fatto lasciar rinselvatichire i pruni e ora mangio ottima e abbondante frutta.
Penso che il motivo per cui si copia, sia che è più facile copiare una tecnica che inventarla da zero. Certo, partendo da zero senza condizionamenti ci sarebbe una minima possibilità di trovare una via straordinariamente inaspettata. Ma è una probabilità minima. Se invece abbiamo assimilato una tecnica va da sé, in seguito, apportare anche inconsciamente nei piccoli gesti delle modifiche che ci rispecchiano, o prendere solo il buono e inventare un'altra via totalmente diversa. La natura ci insegna che il rimescolamento genetico è vincente e quindi che la bellezza sgorga dalla diversità. Se dovessi tradurlo in chiave vegetale potrei dire che se pianto un seme di albicocco, non è detto che dopo qualche anno io abbia altri semi da seminare. Il processo sarebbe lungo e incerto nel risultato, anche se mi aprirebbe ad una minima possibilità di generare qualcosa di completamente inaspettato. La probabilità però è minima. Se innesto un albero, l'anno dopo avrò già dei semi da seminare e la probabilità di avere un'esperienza unica aumenterebbe... Sbaglio? 😉😉👍
Bello, discorso interessante che apre la mente, sto andando verso l'acquisto di un poderino con una casa che è di famiglia , era dei nonni, e della serie dei cugini sono l'unico interessato forse perchè sono pazzo,ma io non mi sono mai occupato di terra nella mia vita e adesso in pensione sto andando verso quel traguardo, vedremo quali saranno le decisioni, certo un po di pensieri li ho, si prende coscienza della propria ignoranza , ma vedremo . Grazie comunque
Sì dal seme vengono nuove ibrido-autoctone ...considera le mele royal gala le Red delicius , grammi Smith ,Golden sono scoperte derivate dal seme in maniera naturale spontanee..😌 solo dopo sono state migliorate negli ultimi trent'anni in laboratorio. 😉✌️🐓💯🆓👏👏👏
La differenza sostanziale tra due tipi di coltura potrebbe essere la selezione, in un caso (non necessariamente definibile) lasciando che l'habitat, le condizioni atmosferiche, le sostanze presenti nel terreno, la fauna, le infestanti e quant altro applichino una selezione naturale a ciò che nasce e perché no, anche alle talee senza escludere le nostre azioni tra quelle della fauna. Potremmo invece intendere selezione umana quella fatta più forzatamente, con trattamenti preventivi e cure con importanti conseguenze sull'equilibrio circostante ma so bene che tra queste due distinzioni non ci possa essere una determinata linea di confine, perché ad esempio le talee, gli innesti o le margotte da che parte starebbero? Se lasciate selezionare dalla natura ancora nel primo? O sicuramente nel secondo caso, dato che scelto e fatto dall'uomo? Per me quesiti come questo lasciano tra loro uno spazio vuoto occupabile con la personale considerazione di ogni singolo caso, anche perché a pensarci bene, una anche netta distinta nomenclatura sarebbe comunque spesso inesatta e sinceramente non ne sento la necessità, già un'unica persona potrebbe sperimentare, forse anche contemporaneamente, diversi approcci
Io una volta credevo che l’innesto era fatto prendendo la piantina da seme cresciuta e innestandola su un portainnesto pensando che cambiasse qualcosa che non capissi...quando ho capito che la nuova pianta faceva da porta innesto mettendo in pratica una talea di un’altra pianta anche io ho pensato che servisse a poco....tanto vale fare una talea e metterla in serra
Quindi Permacultura é non mettere mano, lasciare che i vegetali mutino. Come si fa ad ottenere frutti dagli alberi che crescono spontaneamente (alberi selvatici)?Penso che la Permacultura non possa essere attuata.
da come l'ho capita io: permacultura non è non mettere mano, ma è mettere mano progettando in modo da emulare le dinamiche e i pattern naturali. Raramente in permacultura si tenta di ottenere frutti da alberi spontanei, ma ovviamente non è impossibile, dipende se l'albero selvatico è fruttifero oppure no ( dipende dalla sua variabilità genetica ). Come dico nel video, essendo la permacultura il modo specifico in cui Bill e David mettevano in pratica il loro percorso di ritorno alla terra, ovviamente per tutto il resto del mondo non esiste, se non come fenomeno da osservare, da studiare, da celebrare. Ma a ognuno sta il compito di trovare il proprio percorso, il proprio modo di ritornare alla terra. Questo è ciò che ad oggi mi dico
Io non ci vedo niente di strano o sbagliato a seguire un modello cristallizzato. A me sembra che tu "condanni" un po' questa... cristallizzazione. In effetti la tua critica verso i modelli si esprime anche in altri tuoi video. Se tu o chiunque desidera reinterpretare, personalizzare un modello dove è il problema? Se invece ci si ritrova tranquillamente in quel modello, nemmeno qui c'è problema! Dire che la permacultura non si discosta dall' agricoltura industrializzata, scusa ma mi sembra colossale
Salve ! Casualmente, oggi ho rivisto questo video e ne ho capito di più sulle varie tecniche e teorie sulla coltivazione, ma l'ultima volta che mi invitò a visionare I vari video su UA-cam mi mandò in confusione. Mentre ora ho già una maggiore consapevolezza di ciò che farò e i probabili cambiamenti che avrò nel mio piccolo orto. P.S. Ma allora quelle enormi cipolle che mostrava su facebook???
@@supertranquillo la mia è più un antitesi,anch'io ero affascinato sulla percultura ma con il tempo ho notato che,appunto,questo movimento,modo di fare,è molto vago,avvolte pseudoscientifico,e (se pur sia una mia considerazione personale) molto vicina a vecchie concezioni puritane. Ovviamente una risposta contro i progressi industriali/economici che hanno influenzato in tutta una serie di modi di fare e di essere. Io ormai la chiamo coltura,ma è comprensibile il perché la definite cultura,quella della permacultura è un gesto di ribellione,espressione,sentirsi liberi. Io apprezzo(se pur io sia un nichilista) il vostro Perché,creando anche un dualismo nei confronti di tutti i mezzi artificiali(che almeno in questo tuo video non ho notato eccesivamente). Devo dire che non è facile fornirti una lista dei motivi che mi mettono in antitesi perché nei fatti non so esattamente che cosa vorrei ottenere della critica,non posso criticare il metodo nella sua pratica come farei per la teoria,giusto così per dirti che non voglio denigrare,anzi sarebbe meglio se riuscissimo a continuare a discuterne così saprei meglio come andare avanti man mano. Però a parte questo,una certezza nella critica posso dirtela,io vedo una dissonanza al'interno di questi ambienti proprio dovuto al fatto che ci sia poca sintonia,mancanza di un fondamento comune che vada oltre l'edentificazione,prorpio perché ognuno vuole trovare e vivere in un suo modo di essere e di fare. Non esiste propriamente un VOI perché,almeno in teoria,la logica sarebbe far sì che più persone possibili si "riconvertano" ma è un po una paraculata,vorrei lasciar intendete che bi muovete contro qualcosa ma senza star facendo esattamente qualcosa,anche perché,e penso che anche tu lo sappia,scienza e permacultura potrebbero tecnicamente collaborare,tipo con gli ogm,servirebbe meno spazio,sono più resistenti e più produttivi,insomma,capisci cosa intendo? Vedo la permacultura adatta come "agroreforestazione"dove penso tutt'ora che dia buoni risultati,e non intendo offendere l'idea in qui credi,ma (in contrapposizione agli ultimi anni) devo farti sapere che esistono idee contrarie a questa e non a scopo utilitaristico ma anche a buone ragioni. Vorrei poter vedere una permacOLTURA più seria e meno poetica,una che si possa adattare alle effetive esigenze della società Oltre che quella personale e per certi versi neoplatonica,pur sapendo che è così,ma questo suo modo di essere mi spinge proprio a dirti che saprebbe rivelarsi utile una permacultura ibrida,perché il grande vantaggio che tutti quei movimenti Generalizzati hanno sempre avuto è appunto la grandissima disponibilità di risorse e persone proprio perché cosi semplici da poter essere apprezzati dalla gran parte,condivisibili con tutti,tutti sanno di che trattano e parlano,la permaCULTURA è confusa,non si capisce mai che cosa si intenda,di chi si parli,ognuno ha il suo metodo,e lo ripeto,riconosco la permacultura individuale e spirituale...solo che è la stessa che cerca di contrapporsi al mondo industrializato...se la divora,non può farcela,l'espressione del'io non è sufficiente per andare contro,un po devi concedermelo,a questo strano nemico da teoria del complotto. E mi riferisco alla matassa in generale della permacultura non solo al tuo video. Il punto non so bene neanch'io quale sia,anzi,spero che possa venir fuori con la dialettica.
sento che almeno parte del tuo discorso sia in linea con ciò che dissi in questo video. la permacultura era la visione di bill e david, tutto ciò che è venuto dopo di loro è già una traslazione che continua ad essere chiamata tale solo perché esiste un meccanismo codificato secondo cui si possono fare i corsi ed acquisire gli attestati per diventare permacultori e insegnanti di permacultura. Per l'appunto, ad ogni passaggio di testimone, sebbene il nome rimanga invariato, ciascun promulgatore esprime la propria essenza unica e irripetibile, apportando una costellazione sconfinata di modifiche rispetto alle indicazioni di bill e david, nonostante spesso si tenti di ricalcarle fedelmente. Quando parli di permacultura ibrida io credo che tu stia parlando di una terza formula, nata dalla tua consapevolezza e dal tuo intelletto, che a quel punto si può chiamare direttamente con altro nome. Io stesso arrivato alla maturità mentale per comprendere questo tema ho scelto di iniziare a parlare di 'agriculture evolutive', termine in cui condenso la mia personale visione dell'agricoltura. aggiungerei altro ancora, ma vorrei leggere la tua risposta fino a qui. ad ogni modo ti ringrazio per il tempo dedicatomi, il focus su cui poni attenzione è per me oltre il fondamentale.
Siamo davvero sulla stessa lunghezza d'onda.
Una quindicina di anni fa sarei dovuto passare alla agricoltura biodinamica, ma le persone con cui mi ero relazionato erano molto rigide sul "metodo".
Ci rinunciai ma conservai alcune cose di quel "metodo" e dichiarai...
Faccio una agricoltura biologica, con un occhio alla biodinamica.
Adesso non ho più nemmeno la certificazione biologica, ma coltivo "come viene", rispettando la natura e soprattutto la salubrità dei prodotti.
In questo momento mi trovo nel mio orto quasi pronto per il mercato, in una stagione assurda, con ritardi pazzeschi eppure comunque pronto al racconto e alla vendita.
La mia terra mi ha insegnato molto, quando ho saputo ascoltarla.
Ti racconto un aneddoto personale.
Molti anni fa ho avuto una infestazione di zecche, non sono mai stato punto da nessuna zecca ma me le ritrovavo dappertutto.
Poi improvvisamente sparite.
Due anni dopo si è ripetuto l'evento per tutta la stagione, poi improvvisamente di nuovo sparite.
Poi ancora, nel 2015 di nuovo, però questa volta mi trovavo preparato perché avevo fatto due corsi sulla conoscenza e comunicazione con il proprio inconscio.
Mi sono chiesto:
D. queste zecche cosa rappresentano?
R. Parassiti
D. Ho altri parassiti intorno a me?
R. Si, persone veramente parassite che si stanno attaccando alla mia proprietà.
D. Dove sento in me, dentro di me le reazioni a queste "figure"?
R. Le sento nel corpo in vari punti che adesso andrò ad ascoltare.
... l'ho fatto (in un certo modo), ho raggiunto la sensazione sincera e profonda di soddisfazione per aver sentito, attraversato pienamente, senza sconti tutto quello che mi trasmettevano, mi sono sentito libero.
Dopo tre giorni non ho visto più una sola zecca e quel personaggio parassita non ha più attraversato il mio terreno, non ha più fatto assolutamente nulla, si è totalmente disinteressato a tentare ancora di imbrogliare le carte per appropriarsi di questo terreno.
Il bello è che io non gli ho detto nulla.
Rivedendo a ritroso le altre due infestazioni coincidevano perfettamente con altri due episodi simili con altri personaggi simili.
Adesso si sono smascherati da soli, hanno fatto figure vergognose pubblicamente e si sono defilati definitivamente.
E ancora una volta, io non ho fatto nulla a parte il mio attraversare senza sconti le mie reazioni interiori.
Prima o poi ne parlerò nel mio canale, per ora credo di aver scritto qualcosa nel mio blog.
Grazie a te per gli stimoli che proponi.
Spero possano scuotere onestamente gli animi.
Onestamente inteso come l'attraversare pienamente e senza sconti i propri dolori interiori, appunto, onestamente, almeno verso le parti profonde di sé stessi.
Questa è per me adesso l'agricoltura
Il mio orto è il mio Maestro.
condivido completamente. Lo diceva pure Fukuoka in fondo.. .l'agricoltura non riguarda il raccolto, ma l'evoluzione dell'essere umano.
La tua testimonianza mi ha colpito in modo particolare. Anch'io sono convinta che qualsiasi problema sorga abbia come origine la parte spirituale dell'uomo ed è rivolgendosi a questa parte che si possono risolvere, tra l'altro senza inutili "guerre". Grazie per la tua testimonianza 🙏♥️
Hai fatto un gran lavoro Giuseppe
Mi intrometto per essere in disaccordo ed affermare che i problemi esterni siano problemi in realtà dovuti ad un blocco interno sia un po' troppo ego centrico come approccio. La conoscenza delle proprie emozioni è fondamentale per capire quando ci stiamo imponendo più che ascoltare.
Un esempio pratico perché le parole concettuali sono affascinanti ma di poca sostanza:
Se io ho una metodologia agricola e per me è la sola e unica e sono in disaccordo a prescindere. Allora non sto veramente ascoltando e mi sto imponendo. Il motivo? Può essere qualsiasi.
Se smetto di farlo mi evolvo e le cose intorno a me potrebbero migliorare.
Però non è perché mi ascolto che le zecche di tutti i tipi spariscono. Ma sono le azioni conseguenti a quel cambio di paradigma
@@xenoclassical4058 ognuno ha il suo percorso, l'importante è che funzioni.
A me ha funzionato... e risolto.
Sono un agronomo più di trenta anni fa portai dall'Australia un libro di Mollison tradotto solo vari anni dopo. Mi trovo molto in sintonia sulla tua analisi che più che sull'agricoltura è un indagine sulla mente umana. Direi infatti che alla maggioranza piace il copia incolla perché sembra più semplice. Ti faccio un esempio mi interesso di tradizione spirituale ma anche qui gli stessi tradizionalisti cristallizzano degli insegnamenti snche ottimi e si fermano lì. Credo che sia un bisogno di sicurezza e direi mancanza o addirittura paura della propria creatività. Come quelli che in cucina se non hanno la ricetta con le varie dosi sl mg. non sanno cucinare . Se hai delle buone basi ti guardi intorno e con quello che c'è ti inventi un piatto che non sarà quasi mai uguale al precedente o al successivo. Ma questo è il modo di essere dei nostri tempi in politica in econolia nelle relazioni ed anche tra agricoltori puttroppo snche molti che si dicono sltrrnativi.
Le tue parole risuonano in me
Più passa il tempo, anzi, più passo nel tempo, più mi pare chiaro che tutto avviene in un pattern ricorsivo fondamentale, che ritorna in tutti gli ambiti, dell'agricoltura a tutti gli altri temi attorno cui si aggregano le persone
In procinto di avviare un orto ed un frutteto abbandonati da un decennio, da neofita totale. Sono emozionata e non immagino di seguire nessun metodo specifico, benché da mesi leggo Korn, Fukuoka, R.Stout etc., anche Cappello. Istintivamente lascerò che sia quel che sarà. So che andrò nei boschi vicini a raccogliere un po' di preziosa materia del sottobosco perche sì, sento sia congruo vista anche la vicinanza geografica. Avere la possibilità di sintonizzarmi alla terra e af-fidarmi al mio sentire, mi elettrizza !
Certo non avere schemi mentali precostituiti, aiuta 💚. Grazie delle tue riflessioni utilissime 🙏🏼
la perma "coltura" potrebbe essere evolutiva, adattiva resiliente diventando selvatica.
e diventare silvicoltura.
Sarebbe interessante fare il percorso inverso, partire dalla natura e dalle relazioni degli insiemi
Ri-partire dalla spontaneità proiettando lo sguardo verso un approccio eco-sistemico e olistico.
Chi vive spontaneamente ha vinto la sfida evolutiva
Grazie Alessandro,
ho iniziato un 'orto in Liguria nel 2020
Ho studiato i vari approcci,ma ogni terreno va compreso
per ciò che c'è!!!
Ops, partito il commento.
Stavo evidentemente diventando troppo prolisso per il mio dito.
Comunque si, avrei anche potuto aver finito ;o)
Complimenti per il canale e per l'approccio!
Bellissima analogia. Solo recentemente mi sono avvicinato agli alberi da frutto e ho veramente capito la differenza che tu spieghi bene fra alberi innestati (clonazione genetica) e cresciuti da seme (evoluzione genetica). Sino a qualche tempo fa davo per scontato che l’innesto fosse l’unico modo per ottenere alberi che producessero frutta di qualità, e avevo persino sentito dire di non seminare mai i semi di un albero da frutto perché sicuramente avrei ottenuto alberi che non avrebbero prodotto frutta. L’intero discorso aveva poco senso per me ed è stato solo con la mia ricerca personale che ho capito la differenza di cui parli. E mi si è aperto un mondo. Tornando al tuo paragone il dogmatismo serve nelle prime generazioni dalla nascita di una idea nuova. Servono un buon numero di discepoli che lavorino con l’unico scopo di disseminare il seme del pensiero iniziale senza modificarlo. Poi quel pensiero, quella lezione, deve essere interpretata da chi riceve l’insegnamento e messa in pratica, cominciando così il processo evolutivo, che altrimenti se non esistesse renderebbe il dogma iniziale una pura e semplice religione
Condivido appieno le tue parole
Grazie Alessandro per questo video una tua riflessione che condivido .la vita è movimento non ripetitività ,la mutevolezza della natura dovrebbe farci approcciare in ugual misura , essere mentalmente "aperti" all'evoluzione si!! Decisamente sì!😊😘
Grandiose riflessioni emblematiche della tua unicità. Un saluto anche al coprotagonista del video auspicando di poterlo vedere in futuro, magari, in un video dedicato al suo harem.
Hai un alta capacità di comunicazione. Grazie.
grazie a te
io e i miei amici lo diciamo scherzando, ma penso che ci sia una profondissima saggezza quando ci diciamo "regola numero uno della Permacultura: non parlare mai della Permacultura"
E sono in questo caso particolarmente d'accordo con le tue considerazioni, avevi espresso benissimo il concetto in un tuo vecchio video dove parlavi di un fumetto che ti piace nel quale il protagonista "suona" le pietre e dice che per fare una nota bisogna prima aggiungere tutto ciò che ti sembra per esempio un la minore, infine levare tutto quello che ti sembra un la minore, solo allora otterrai il la minore.
E penso che la stessa cosa dobbiamo fare con le pratiche agricole, viva tutte le scuole di pensiero ma alla fine si è da soli col proprio campo ed un clima ballerino, la soluzione è andare col flusso, non pensare ma sentire (e se lo dicevano Yoda ed Obi One Kenobi....)
Complimenti per i 10000 🌱🌱🌱
Grazie mille, le tue parole fanno sempre riflettere... anche le teste dure come la mia😅
Che bello ascoltarti!!!
Ho un orto da due anni e non sapevo nulla di come si facesse, ma è felice e mi offre tanti bei prodotti che condivido con bruchi, formiche e afidi. Da qualche tempo mi sono imbattuta in fanatici di permacoltura e per quanto ne sia affascinata, per mia natura non riesco a seguire un metodo. Quello che dici in questo video mi mette in pace con me stessa.
Ne sono molto felice :)
Il tuo discorso mi è parso molto molto sincero e mi ha illuminata.
Grazie
Ne sono felice. Grazie di cuore a te per aver condiviso queste inestimabili parole
Anche il gallo ha voluto dire la sua😂😂😂
Ciao, ti ringrazio per la condivisione dei tuoi pensieri, perché in parte è quello che io penso trasposto a parole.
Grazie per questa condivisione
grazie a te per il tuo apprezzamento!
Sempre all’avanguardia! Bellissime riflessioni
Grazie di cuore, sono molto felice del tuo apprezzamento!
Ps: ma sei yoshi aka tormento quello vero ?
@@supertranquillo yes my Bro! E dai tuoi primi video ero sicuro che avessimo lo stesso background HH, anche se lo nascondi bene, il tuo modo di disegnare e il lettering che usi ti ha smascherato😂 spero ci sia occasione di incontrarci, per me sei un punto di riferimento❤️🔥
Le tue parole, e ciò che le muove, mi onorano profondamente. Ti abbraccio e resto aperto alla possibilità di incontrarci, con molta fiducia.
Yo bro !
💞💥💫
Grazie per questa condivisione. Mi sembra di aver incontrato una saggezza che non riesco ancora ad intendere pienamente. È come se i tanti semi della tua conoscenza, lasciati liberi di esprimersi ed evolversi come un'albero da frutto privo di "innesti" dogmatici abbia creato un nuovo frutto il cui sapore è per me ancora sconosciuto. La mia parte egoica vorrebbe dire: ma come, la permacultura esiste e come ed ha dato tanti buoni risultati, è un modello da seguire. Ma poi c'è un'altra parte di me, più sottile ed interiore che sorride è attratta e si sente ispirata dalla tua ricerca.
Domenico le tue parole conferiscono un senso a tutto il mio lavoro ed altresì al moto di condivisione a cui mi sto mettendo a servizio ultimamente. Grazie di cuore. Grazie. Di cuore.
Il gallo fa da soundtrack!🤣🤣🤣💚
La diversità è un bene comune e dobbiamo preservarla con la consapevolezza che non esiste essere umano uguale come non esiste albero o ortaggio identico nati in ambienti ,clima e terre differenti e umano che pone la sua energia per farli crescere . Tutta la vita è in costante evoluzione e mutamento e per quanto si voglia copiare una tecnica non sarà mai una clonazione ma una variante della variazione ambientale e dell’energia differente che ognuno di noi ci mette. Sempre grata per le tue osservazioni
Si supera così la limitazione dell'imposizione di una tecnica a favore di migliorare dall'esperienza fatta, alla fine andrà avanti solo qiello che funziona scremando ciò che non funziona o non funziona più, dando la possobilita di scoprire cose nuove e nuove tecniche, evoluzione insomma! Mi piace :)
Ciao Alessandro, prima di tutto grazie. Rifletto molto sui temi che proponi ed effettivamente, se può interessare, io non mi sento di poter concordare con nessun termine prefatto, del resto è uno sforzo inumano, per i motivi che tu stesso hai spiegato, siamo tutti diversi ed inoltre abbiamo già dentro la resilienza dato che non siamo cloni a nostra volta (almeno per ora😊) .
C'è un fatto però che io ho a cuore e che riguarda l'Essenza delle cose. Pur essendo variabili infinite, tutto fa capo ad una Essenza, un'Origine e riconosco ormai da tempo che se sono in armonia con questa, tutto è armonia. Se io sono in pace con la vita, il mio orto è in pace, le cose si indirizzeranno nell'armonia più completa, senza fare chissà cosa, senza fare. Posso raccogliere lo spunto da ciò che sento che è bene, che è in armonia. Il "non fare" non è letteralmente non fare ma essere in sintonia. Ma è anche vero che questa armonia si trova attraverso un cammino, più o meno lungo per ogni essere vivente. Ammettiamo che ci sia dunque una strada maestra, ammettiamolo pure, senza paura. È come se io seguissi la strada maestra senza discostarmene. Ciò significa vivere in perfetta armonia senza sforzo, in pace, in acquiescenza, significa ascoltare, essere unici con la Creazione, esistere in simbiosi con essa, fluidi, compenetrati, abbandonati. Ma l'uomo è resiliente ed imperfetto perciò deve tentare tutte le vie, perciò deve perdersi, può perdersi, può creare vie parallele, in un tutto già disegnato, in variabili già possibili, altrimenti saremmo schiavi a nostra volta dell'Origile, cloni dell'essenza stessa.
mi piace molto questo approccio: secondo me la paura di fallire, di ottenere un raccolto non soddisfacente, può spingere l'agricoltore a ripetere modalità collaudate e ampiamente condivise dalla comunità. ma se la soddisfazione deriva dalla sperimentazione, dal tentativo di ottenere qualcosa di nuovo e unico, non possiamo rinunciare a introdurre le variabili che dipendono dal nostro modo di vedere il lavoro, anche al costo di mettere in preventivo una serie di frustrazioni.
la differenza credo che la faccia il "bisogno" che ha ognuno, di soddisfare l'esigenza di un raccolto sicuro, oppure di provare il piacere di esplorare l'inesplorato, quindi la differenza è come spesso accade, quella di ragionare a pancia vuota o a pancia piena.
Una domanda il castagno se si riproduce per seme il frutto diventa piccolo, in questo caso came si fa?
ci sono alte probabilità che accada, ma può anche nascere un albero fruttifero con castagne grosse, dipende dalla ricombinazione genetica.
ricordiamo che ogni varietà fruttifera di castagno utilizzata come cultivar propagata tramite innesto ha avuto origine da una pianta nata da seme, che ha espresso - tra le infinite possibilità del caso - un patrimonio genetico particolarmente felice.
ergo, se succede una volta, può succedere altre infinite volte. basta solo dare al caso la possibilità di esprimersi, seminando.
Seminando tanto
Ciao, grazie per il video. Capisco non era questo il focus, ma mi è venuto di fare questa riflessione. In un dato ecosistema, avrò modo di verificare quali sono gli individui che si adattano meglio.
Clonare quel patrimonio genetico potrebbe avere senso o col passare del tempo porterebbe comunque ad avere meno biodiversità e quindi più problemi?
Caro Alessandro, bel dilemma ci hai posto.. Personalmente spero che in futuro nel mondo si sviluppino più modi diversi di coltivare nel rispetto della madre terra. Chiamiamole agricolture evolutive come dici tu, purché il concetto principale sia appunto il rispetto della terra. In fin dei conti l'agricoltura industrializzata 200 anni fa non esisteva e quindi anche essa (aimè) si è evoluta nel tempo. E quelle che più si sono sviluppate sono purtroppo le monoculture, che a mio modesto parere hanno creato i danni maggiori in termini di perdita di biodiversità, grande uso di prodotti chimici e soprattutto in perdita di varietà di semi e conoscenza negli agricoltori. Forse la cosa migliore sarebbe arrivare a dei compromessi perché mi rendo anche conto che è un conto è tenere un orto sinergico famigliare e un conto è coltivare 10 ettari di grano per darci infine il pane quotidiano. Se si potessero sviluppare tecniche agricole che funzionino sui grandi appezzamenti rispettando il più possibile la terra sarebbe già un grande aiuto. È chiaro che non sarebbe possibile applicare alla lettera le tecniche evolutive su appezzamenti tanto grandi ma oramai anche un filo d'erba risparmiato può fare la differenza..
Spero di non essermi dilungata troppo.
Questo spunto é interessante, 10 ettari di grano non sono certo l'inno alla biodiversità, ma mi domando come passare dal pane quotidiano al pane quotidiano evoluto
Sono d'accordo con te Alessandro...in tutto ciò che dici. Hai parlato di " Mutamento "...questa parola ha una forte risonanza in me, perché io sono convinto che la creazione nasca dal mutamento costante e che...niente è immutabile, eccetto il Mutamento, che mutando sempre non muta mai... Forse sembra un paradosso, ma io credo che la costante dell' Universo, sia proprio il Mutamento continuo...spero che i fisici un giorno lo dimostrino. Riguardo la clonazione poi, penso che ovunque venga praticata e su chiunque venga praticata, non fa altro che rallentare l'evoluzione delle specie fino a fermarla se viene praticata in modo indiscriminato. La " Perfezione " non è tale se non contiene anche l'imperfezione... Se consideriamo " Imperfetto " ciò che la natura fa e cerchiamo di modificarlo, abbandoniamo la " Via " e riusciremo così ad avere solo l'effetto contrario di ciò che vorremmo modificare. Bisogna
" Non-agire ", se vogliamo che la natura faccia il suo corso. Nono-agire non significa non fare nulla, ma assecondare la Natura nel suo modo di esprimersi. Ciao. Roberto.
Bellissime riflessioni Alessandro! GRAZIE. Sicuramente avrai fatto sorgere dubbi e sfatato miti a qualche ascoltatore ;). Una chiacchiera filosofica dal titolo piccante .... ;) ... ma molto interessante! Speriamo di incontrarsi presto! Un abbraccio
Alessandro sei un guro ti adoro...siamo transitori bello averlo detto.
Bella riflessione profonda che condivido e che si potrebbe applicare benissimo in altri ambiti.
Anche se Holmgren è ancora vivo, non ha senso clonare il suo pensiero senza permettere all'evoluzione ed alla creatività della vita di fare il suo corso.
esattamente :)
Incredibile il tuo pensiero, ti invidi sei un grande.
sono felice del tuo apprezzamento !
e sono contenta come quando ascolto quelle canzoni che mi riempiono il cuore con parole che raccontano a perfezione ciò che sento ma non so esprimere! grazie
grazie di cuore Licia, è molto bello leggere le tue parole, ti mando un abbraccio !
Il problema è che se uno fa l'agricoltore per professione non può rischiare col seme, deve per forza innestare perché ha bisogno di avere certezze su ciò che sta producendo.
A parte questo, alcune piante rendono impossibile la semina, per esempio se semini il pero avrai il perastro immangiabile, idem con l'arancio, il ciliegio e l'olivo. La diversità si salvaguarda anche con talee e innesti di più CV anziché sempre le stesse. Detto questo ho seminato due albicocche, un pesco, due castagni e 4 noci. Tra qualche anno vedremo i risultati.
Anche il gallo ti segue e si domanda se sei tu a raccontare a lui o se è
Lui ad accoglierti nel suo campo
E sempre un enorme piacere ascoltare le tue parole! Grazie Maestro 🙏
Mi hai convinto! Ero partito con l'idea di "clonarti". Ho deciso.... magari sbaglierò molto di più, ma voglio rinascere da seme.
Allora questo video ha avuto un senso!!!
Potrebbe essermi sfuggito... ma fino ad ora non ho visto un tuo video che non abbia avuto un senso (a volte più palese a volte più nascosto)
E ne approfitto ora per dire che sono molto felice di averti trovato lungo la strada (magari per me sarà l'ultimo tratto... ma va bene così)
Bellissimo pensiero, grazie
grazie di cuore Camilla
Minchia ‼‼‼sei un grande, ti ammiro
grazie di cuore !
Ciao, bellissime parole e immagini per descrivere ciò che è difficile fare, magari non con se stessi, ma in un approccio di scambio con chi di tutto ciò non ne ha la lontana contemplazione. Ma ti vorrei chiedere una cosa, se io sono povero, voglio fare un progetto come narrato nel video, ma il contesto intorno a me non me lo permette, come faccio? Ad un certo punto parli di come l'approccio naturale si discosta dall'industriale.
O entri a fare parte di una 'rete' ma che di solito riesce ad esistere per essere fortemente sostenuta economicamente, sennò il poveretto che però è aperto di cuore e di mente, ma si deve rapportare ad un mondo esigente per poter 'campare' cosa fa? Come si trova la via di mezzo tra il fare ciò che si vuole cioè mettere in opera ciò che si crede e il dover campare in un mondo esigente? Io amo il sogno, cerco di vivere il sogno, ma mi devo scontrare tutti i giorni con la realtà. E la realtà è che non sono mai riuscito ad avere le spalle coperte per poter vivere così, come meglio credo e come la terra vorrebbe, così da poter fare parte di un cambiamento che sarebbe bellissimo. Lo faccio nel mio piccolo, perché quel piccolo ho, ma comunque non è il sostentamento economico di cui necessito che è comunque basso. Ho conosciuto tante persone che hanno i soldi per poter vivere senza soldi. E così, un pensiero, grazie se vorrai rispondere e dire la tua.
Non sapevo che ci fosse il club dei permacultori. Il gallo aveva un attitudine simpatica. La prossima volta faccelo vedere.
Credo che l'omologazione sia uno dei difetti della "nostra" attuale cultura...nella vita di tutti i giorni e in agricoltura...ben vanga ogni diversita' nella terra e nella mente. Personalmente coltivo in maniera tradizionale facendo tesoro, decenni fa ,delle esperienze acquisite dagli ultimi ortolani che ancora esistevano sul mio territorio...ormai sono testimonianze di una civilta' rurale che possiamo ritrovare solo nei musei contadini...Da loro ho imparato tantissimo...dalla battitura della falce alla realizzazione di terrazzamenti...Intanto nei prossimi giorni mi dedichero' alla battitura dei meravigliosi ceci...Grazie per aver condiviso il tuo pensiero.
Battitura dei ceci?
Io li sgrano uno per uno.....
Ho provato a batterli su un lenzuolo per terra ma mi saltano tutti in giro e perdo tempo a riprenderli....
Sbagliato qualcosa?
@@elisadefilippi5156 Uno a uno e' un lavoro enorme...certo dipende da quanti ne fai. Ne semino un chilo per autoconsumo e di solito ne vengono una decina di chili. Colgo le piante intere e le lego a mannelli e li lascio al sole qualche giorno fino a che non sono belli secchi. Poi stendo un telo che sia sufficientemente largo e li batto un mazzo alla volta con un bastone leggermente curvo...una mano per tenerlo e l'altra per battere...nel telo rimangono i semi e la pula che separo con il vento...se c'e'.. altrimenti con un ventilatore. Prova con un telo piu' grande
Ti dirò questo mi pensiero ní mí dialetto, e non a bischero, ma co un motivo. Stamani di levata ero ní campo e annaffiavo con l'acqua dí bidone dí concio, e mentre guardavo quell'acquaccia marrone m'è sorto un pensiero: "Vienvia mollison, falla poho lunga coì thé di compost!". E ho anche detto : pe forza la permacultura principia in Australia! Perché in Australia e un c'era i mi nonno. Perché se i mi nonno lo trovava gl'avrebbe detto... "oh Bille...fresche l'ova!"
Video interessante, come sempre d'altronde è gallo chiacchierone. Voleva dire la sua anche lui. 😊😊
Consiglio anche, vivamente, il video sulla fattoria di Bec Hallouin in Alta Normandia, Francia, per capire il significato ampio di PERMACULTURA
puoi mettere un link ?
Riflessione dovuta.
Per me è una ricerca di armonia coltivare l' orto,e... come la malattia ( della pianta)è una manifestazione di disarmonia, il buon risultato( raccolto) mi da stimolo a capire l' "arcano" che guida l' insieme.
Ma per ricostrurire le armonie ci vuole molta attenzione,perdele è un attimo,perché il sistema è complesso.
Non è altrettanto facile agire se è la tua fonte di reddito, perché puoi usare strumenti potenti che danno sicurezza,(ma rovini il sistema,)il compromesso è sempre una scelta,comunque consapevole spero.
sei una bella persona
se guardi 'il reginetto degli scacchi' vedrai che sono anche e soprattutto una brutta persona :)
Seme o innesto ...🤔 e se ci fosse una terza prospettiva? C'è un amolo che cresce nell'orto abbandonato di mio padre al posto di un albicocco. L'albicocco era la ragione per cui l'amolo era venuto al mondo. Nato da un seme di Prunus cerasifera la forbice potatrice lo indirizzava ad essere albicocco. Così egli si è ristretto per anni nel suo tronco per portare linfa ad una chioma non sua ... e poi? Poi qualcosa è successo. Non si sa cosa, ma l'amolo ha smesso di nutrire l'albicocco. Ha scoperto che poteva gettare polloni in tutte le direzioni. Vita! Vita gioiosa. Vita potente. Vita tutta nuova. Oggi l'amolo troneggia incantevole con i suoi frutti un po' prugne, un po' ciliege nell'orto non più abbandonato di mio padre perchè quell'orto è diventato il mio quaderno operativo di agricultura evolutiva😊💚
Lasciando che cresca ció che di vivo e potente abbiamo dentro possiamo alimentare le radici più profonde del nostro stare al mondo ... possiamo scegliere di non essere tutti albicocchi vellutati per fare frutti profumati 😛
Corinna, che bella storia💕
Amolo, forse era questo il frutto selvatico che, assaggiato un giorno di fine estate, mi ha sorpreso con un sapore fantastico rosso come la ciliegia con il peduncolo più corto. Mai più trovato ma il sapore è lì impresso nella memoria
@@cristinaruggeri8412 sentiamoci nel telegram dedicato ai semi del corso dall'orto all'agroforesta, saró felice di spedirti dei noccioli🌱😊
ancora una volta siamo in armonia con le tue parole Corinna :) grazie di cuore per averle condivise con noi
Spiegami un Po che malattie si potrebbero debellare secondo te ?
secondo me non si tratta di debellare malattie, ma si tratta di rendere alto il sistema immunitario di un ecosistema
@@supertranquillo risposta perfetta, da stampare e mettere appesa al muro
La permacultura non esiste, in effetti è vero. Si da questo nome alla semplice Innata possibilità dell'uomo di osservare, interagire con l'ambiente circostante tutto fatto con buon senso. È più semplice di quanto sembra, il difficile è osservare e comprendere ma con impegno nulla è impossibile.
Sensei, consentimi di dissentire. Innanzitutto non far sapere a David Holmgren che non è più tra noi, si potrebbe risentire ....
Secondo, la permacultura non si limita ad aspetti colturali, quindi il paragone con l’orto sinergico ci sta poco, a mio avviso.
La permacultura da un framework per creare ambienti realizzati dall’uomo, ma che cercano di replicare ambienti naturali e non è solo la mera applicazione di tecniche colturali: non è solo “facciamo gli swales“ (a similitudine del fatto di fare le aiuole rialzate, mettere i tutori permanenti e coprire con la paglia). Certo è che il mondo è pieno di gente che non studia e copia a spizzichi e bocconi idee di qui e di là e poi gli mette una bella etichetta ....
Hai ragione ho ingiustamente dato per morto David, mi sono proprio incomato!!
Totalmente d'accordo!!! Ed anche il gallo mi par di capire che è d'accordo con quanto dici!!!
Prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte.Sei un divulgatore sopraffino, ormai devi decidere da che parte stare
Cosa intendi?
Sei fantastico
Bellissimo spunto di riflessione grazie
Adesso ho capito
La metafora dell innesto
Grande
Oltre
🤍
grazie di cuore dolce simona :) ti abbraccio e ti voglio bene
Sono partito da un orto sinergico ma mi annoierei senza fare esperimenti. E se ti annoi cosa vivi a fare? Per mangiare? La mia santa pigrizia mi ha fatto lasciar rinselvatichire i pruni e ora mangio ottima e abbondante frutta.
Penso che il motivo per cui si copia, sia che è più facile copiare una tecnica che inventarla da zero. Certo, partendo da zero senza condizionamenti ci sarebbe una minima possibilità di trovare una via straordinariamente inaspettata. Ma è una probabilità minima.
Se invece abbiamo assimilato una tecnica va da sé, in seguito, apportare anche inconsciamente nei piccoli gesti delle modifiche che ci rispecchiano, o prendere solo il buono e inventare un'altra via totalmente diversa.
La natura ci insegna che il rimescolamento genetico è vincente e quindi che la bellezza sgorga dalla diversità.
Se dovessi tradurlo in chiave vegetale potrei dire che se pianto un seme di albicocco, non è detto che dopo qualche anno io abbia altri semi da seminare. Il processo sarebbe lungo e incerto nel risultato, anche se mi aprirebbe ad una minima possibilità di generare qualcosa di completamente inaspettato. La probabilità però è minima.
Se innesto un albero, l'anno dopo avrò già dei semi da seminare e la probabilità di avere un'esperienza unica aumenterebbe... Sbaglio? 😉😉👍
Bello, discorso interessante che apre la mente, sto andando verso l'acquisto di un poderino con una casa che è di famiglia , era dei nonni, e della serie dei cugini sono l'unico interessato forse perchè sono pazzo,ma io non mi sono mai occupato di terra nella mia vita e adesso in pensione sto andando verso quel traguardo, vedremo quali saranno le decisioni, certo un po di pensieri li ho, si prende coscienza della propria ignoranza , ma vedremo . Grazie comunque
✨
David Holmgren é ancora vivo!;)
Vamos brother vamos
....magari la (s)permacultura si...!!🤣🤣🤣🤣
La penso esattamente come te
è un piacere saperlo
E per quello che sto facendo l'orto a modo mio, ma le basi le sto prendendo te!
in tal senso, metaforicamente, mi fa piacere essere port'innesto ;)
11:49 so che hai immaginato una gloriosa pesca blu.
Confermo!!! Aggiungo, con screziature arcobaleno disposte in un pattern toroidale
@@supertranquillo il gloriosissimo frutto pianeta terra!!! Oh scherzo la terra non è un toroide blu. :/
Sì dal seme vengono nuove ibrido-autoctone ...considera le mele royal gala le Red delicius , grammi Smith ,Golden sono scoperte derivate dal seme in maniera naturale spontanee..😌 solo dopo sono state migliorate negli ultimi trent'anni in laboratorio. 😉✌️🐓💯🆓👏👏👏
La differenza sostanziale tra due tipi di coltura potrebbe essere la selezione, in un caso (non necessariamente definibile) lasciando che l'habitat, le condizioni atmosferiche, le sostanze presenti nel terreno, la fauna, le infestanti e quant altro applichino una selezione naturale a ciò che nasce e perché no, anche alle talee senza escludere le nostre azioni tra quelle della fauna. Potremmo invece intendere selezione umana quella fatta più forzatamente, con trattamenti preventivi e cure con importanti conseguenze sull'equilibrio circostante ma so bene che tra queste due distinzioni non ci possa essere una determinata linea di confine, perché ad esempio le talee, gli innesti o le margotte da che parte starebbero? Se lasciate selezionare dalla natura ancora nel primo? O sicuramente nel secondo caso, dato che scelto e fatto dall'uomo? Per me quesiti come questo lasciano tra loro uno spazio vuoto occupabile con la personale considerazione di ogni singolo caso, anche perché a pensarci bene, una anche netta distinta nomenclatura sarebbe comunque spesso inesatta e sinceramente non ne sento la necessità, già un'unica persona potrebbe sperimentare, forse anche contemporaneamente, diversi approcci
Io una volta credevo che l’innesto era fatto prendendo la piantina da seme cresciuta e innestandola su un portainnesto pensando che cambiasse qualcosa che non capissi...quando ho capito che la nuova pianta faceva da porta innesto mettendo in pratica una talea di un’altra pianta anche io ho pensato che servisse a poco....tanto vale fare una talea e metterla in serra
Bravo l’osteopata! Illuminato
Quindi Permacultura é non mettere mano, lasciare che i vegetali mutino. Come si fa ad ottenere frutti dagli alberi che crescono spontaneamente (alberi selvatici)?Penso che la Permacultura non possa essere attuata.
da come l'ho capita io: permacultura non è non mettere mano, ma è mettere mano progettando in modo da emulare le dinamiche e i pattern naturali. Raramente in permacultura si tenta di ottenere frutti da alberi spontanei, ma ovviamente non è impossibile, dipende se l'albero selvatico è fruttifero oppure no ( dipende dalla sua variabilità genetica ).
Come dico nel video, essendo la permacultura il modo specifico in cui Bill e David mettevano in pratica il loro percorso di ritorno alla terra, ovviamente per tutto il resto del mondo non esiste, se non come fenomeno da osservare, da studiare, da celebrare.
Ma a ognuno sta il compito di trovare il proprio percorso, il proprio modo di ritornare alla terra. Questo è ciò che ad oggi mi dico
Sono entusiasta per questo inedito pensiero, che mi sembra possa essere cardlne per un veramente nuovo modo di vita!
Ciao, l’osteopata illuminato!
Io non ci vedo niente di strano o sbagliato a seguire un modello cristallizzato. A me sembra che tu "condanni" un po' questa... cristallizzazione. In effetti la tua critica verso i modelli si esprime anche in altri tuoi video. Se tu o chiunque desidera reinterpretare, personalizzare un modello dove è il problema? Se invece ci si ritrova tranquillamente in quel modello, nemmeno qui c'è problema! Dire che la permacultura non si discosta dall' agricoltura industrializzata, scusa ma mi sembra colossale
ti scuso
Uhau! Mi piace
Ma se pianto il seme di un albero questo non nasce selvatico?
dipende dalla ricombinazione genetica avvenuta durante l'impollinazione che ha dato origine a quel seme
Grazie messia
...@((-__-))@...
L'ultimo Samurai
Salve !
Casualmente, oggi ho rivisto questo video e ne ho capito di più sulle varie tecniche e teorie sulla coltivazione, ma l'ultima volta che mi invitò a visionare I vari video su UA-cam mi mandò in confusione. Mentre ora ho già una maggiore consapevolezza di ciò che farò e i probabili cambiamenti che avrò nel mio piccolo orto.
P.S.
Ma allora quelle enormi cipolle che mostrava su facebook???
Bravo
e siamo a 10.000 tondi tondi ^^
Non mi lascia mettere il like!🤔😏😣
Parole Sagge
Molte piante da frutto non sono gentili
Hai rinnegato la permacultura ed il gallo ha cantato … … … ben più di tre volte.
Belin ti me paggi o segnò
Non sono daccordo
sono d'accordo con il tuo non essere d'accordo
@@supertranquillo grazie
grazie a te! aggiungo che sarebbe bello leggere una descrizione dettagliata sul perché non sei d'accordo
@@supertranquillo la mia è più un antitesi,anch'io ero affascinato sulla percultura ma con il tempo ho notato che,appunto,questo movimento,modo di fare,è molto vago,avvolte pseudoscientifico,e (se pur sia una mia considerazione personale) molto vicina a vecchie concezioni puritane.
Ovviamente una risposta contro i progressi industriali/economici che hanno influenzato in tutta una serie di modi di fare e di essere.
Io ormai la chiamo coltura,ma è comprensibile il perché la definite cultura,quella della permacultura è un gesto di ribellione,espressione,sentirsi liberi.
Io apprezzo(se pur io sia un nichilista) il vostro Perché,creando anche un dualismo nei confronti di tutti i mezzi artificiali(che almeno in questo tuo video non ho notato eccesivamente).
Devo dire che non è facile fornirti una lista dei motivi che mi mettono in antitesi perché nei fatti non so esattamente che cosa vorrei ottenere della critica,non posso criticare il metodo nella sua pratica come farei per la teoria,giusto così per dirti che non voglio denigrare,anzi sarebbe meglio se riuscissimo a continuare a discuterne così saprei meglio come andare avanti man mano.
Però a parte questo,una certezza nella critica posso dirtela,io vedo una dissonanza al'interno di questi ambienti proprio dovuto al fatto che ci sia poca sintonia,mancanza di un fondamento comune che vada oltre l'edentificazione,prorpio perché ognuno vuole trovare e vivere in un suo modo di essere e di fare. Non esiste propriamente un VOI perché,almeno in teoria,la logica sarebbe far sì che più persone possibili si "riconvertano" ma è un po una paraculata,vorrei lasciar intendete che bi muovete contro qualcosa ma senza star facendo esattamente qualcosa,anche perché,e penso che anche tu lo sappia,scienza e permacultura potrebbero tecnicamente collaborare,tipo con gli ogm,servirebbe meno spazio,sono più resistenti e più produttivi,insomma,capisci cosa intendo?
Vedo la permacultura adatta come "agroreforestazione"dove penso tutt'ora che dia buoni risultati,e non intendo offendere l'idea in qui credi,ma (in contrapposizione agli ultimi anni) devo farti sapere che esistono idee contrarie a questa e non a scopo utilitaristico ma anche a buone ragioni.
Vorrei poter vedere una permacOLTURA più seria e meno poetica,una che si possa adattare alle effetive esigenze della società
Oltre che quella personale e per certi versi neoplatonica,pur sapendo che è così,ma questo suo modo di essere mi spinge proprio a dirti che saprebbe rivelarsi utile una permacultura ibrida,perché il grande vantaggio che tutti quei movimenti Generalizzati hanno sempre avuto è appunto la grandissima disponibilità di risorse e persone proprio perché cosi semplici da poter essere apprezzati dalla gran parte,condivisibili con tutti,tutti sanno di che trattano e parlano,la permaCULTURA è confusa,non si capisce mai che cosa si intenda,di chi si parli,ognuno ha il suo metodo,e lo ripeto,riconosco la permacultura individuale e spirituale...solo che è la stessa che cerca di contrapporsi al mondo industrializato...se la divora,non può farcela,l'espressione del'io non è sufficiente per andare contro,un po devi concedermelo,a questo strano nemico da teoria del complotto.
E mi riferisco alla matassa in generale della permacultura non solo al tuo video.
Il punto non so bene neanch'io quale sia,anzi,spero che possa venir fuori con la dialettica.
sento che almeno parte del tuo discorso sia in linea con ciò che dissi in questo video.
la permacultura era la visione di bill e david, tutto ciò che è venuto dopo di loro è già una traslazione che continua ad essere chiamata tale solo perché esiste un meccanismo codificato secondo cui si possono fare i corsi ed acquisire gli attestati per diventare permacultori e insegnanti di permacultura.
Per l'appunto, ad ogni passaggio di testimone, sebbene il nome rimanga invariato, ciascun promulgatore esprime la propria essenza unica e irripetibile, apportando una costellazione sconfinata di modifiche rispetto alle indicazioni di bill e david, nonostante spesso si tenti di ricalcarle fedelmente.
Quando parli di permacultura ibrida io credo che tu stia parlando di una terza formula, nata dalla tua consapevolezza e dal tuo intelletto, che a quel punto si può chiamare direttamente con altro nome.
Io stesso arrivato alla maturità mentale per comprendere questo tema ho scelto di iniziare a parlare di 'agriculture evolutive', termine in cui condenso la mia personale visione dell'agricoltura.
aggiungerei altro ancora, ma vorrei leggere la tua risposta fino a qui.
ad ogni modo ti ringrazio per il tempo dedicatomi, il focus su cui poni attenzione è per me oltre il fondamentale.
Holmgren quando é morto?😱
In effetti david è ancora vivo! Il succo del discorso però non cambia
@@supertranquillo si si poi ho verificato, una brutta notizia in meno.
Si meno male! Possiamo dire allora che la permacultura esiste e la divulga david holmgren
@@supertranquillo 😉👍
Mi hai fatto venire un colpo! :)