La fine del mondo che conosciamo: ChatGPT
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- Опубліковано 9 лют 2025
- L'entrata della Intelligenza Artificiale nel dominio della conoscenza trasforma il mondo in cui viviamo in modo irreversibile.
E' la fine del mondo che conosciamo.
#chatgpt #ia #ai #filosofiadellamente #economia #lavoro #futuro #filosofia
ChatGPT ha visto questo video ed è d'accordo
🤣🤣🤣
Bellissima analisi. Complimenti 👍
Grazie prof. La penso esattamente come lei. E la cosa peggiore, al di là di essere tecno-ottimisti o neo-luddisti, è proprio non essere in grado di immaginarsi cosa succederà. Grazie.
La ricerca continua del confort delle comodità del risparmio dell offerta dello sconto ci ha portato a una pigrizia e ad indebolirci rendendoci incapaci di reagire e questa la fine che ci meritiamo
ok, ma questo video che vuol sbatterci in faccia questo problema... è visto solo da una prospettiva pessimistica....non si può pensare invece che si possa migliorare il mondo ...ossia aiutarci ai grossi problemi reali quali crisi idrica, guerre, ambiente, reddito universale ...e tanto altro?
Bravo!!! Ottima osservazione.
Pensiamo solo i robot della boston dynamics che progressi hanno fatto....
Abbiniamo a questi a.i. e terminator sarà realtà.....
Una società senza etica senza valori senza principi dove conta solo il materiale merita l estinzione
Torno dopo 3 mesi, alla luce dei nuovi dati sul calo di utilizzo, sui continui errori e sui limiti sempre maggiori delle macchine: possiamo dire che per l'ennesima volta si è gridato inutilmente al lupo riguardo a ChatGPT, come si fa da ormai un secolo riguardo ai computer?
Conoscendo un po' il pensiero dell'autore, mi sono sorpreso di queste paure. Ma forse perché esse sono rivolte soltanto alle ripercussioni pratiche delle "intelligenze artificiali". Però sembra anche dire che queste macchine stiano davvero parlando (tanto che rimprovera coloro che le definiscono "pappagalli statistici)... Sto leggendo un suo arricolo in internet (Ritorno alla Realtà, pubblicato su "Il Foglio"). E mi/gli chiedo: anche se potrebbero scriverne uno simile, come è possibile che pensi che le macchine, per come operano, possano comprendere temi come quelli da lui scritti in tale articolo? E lo stesso vale per qualsiasi altra questione. Le "intelligenze artificiali" sono algoritmi (formule che reiterano una impostazione di base), che oggi fanno in modo più esteso e complesso quello che hanno sempre fatto (anche quando hanno fatto perdere una partita ad un campione di scacchi): in pochi secondi provano tante combinazioni (di elementi che oggi possono prendere in altrettanto breve tempo da qualunque banca di informazioni, per quanto enorme essa sia) fino a trovare quella più adatta secondo i parametri iniziali. Niente di più. Niente. Di. Più. Non sanno che stanno parlando, non sanno che stanno giocando a scacchi, e non sanno intuire niente di quello che ha mosso l'autore quando ha scritto il suddetto articolo che stavo leggendo. Ci possiamo preoccupare delle conseguenze pratiche dovute all'introdurre nella società macchine con potenti capacità computazionali che potranno presto sostituirci nello scrivere un romanzo, una sceneggiatura (e potranno anche "girare" il film in digitale), difenderci in tribunale, prescrivere terapie, ecc., sempre e solo su operazioni su base statistica (ma davvero si rivelerà sufficiente per eseguire tutto in un modo che ci faccia non solo progredire, ma che ci faccia anche mantenere in piedi quello che già siamo e abbiamo?) ma almeno non facciamoci ingannare sulla loro natura.
Ps: comunque è passato un anno dalla pubblicazione di questo video e ancora non c'è stata nessuna rivoluzione improvvisa dovuta alle IA: un altro segno che queste macchine non decidono niente, non hanno cognizione di niente, e che il loro utilizzo è gestito, ed introdotto nel mondo al ritmo voluto, dal desiderio di coloro che gestiscono (talvolta in accordo tra loro e talvolta in conflitto, a seconda dei casi) le politiche e le economie mondiali, e che gestiscono quindi anche la produzione teorica delle scienze e la produzione pratica delle tecnologie (non parlo di qualche setta segreta di Illuminati: sono sufficienti i più alti detentori delle ricchezze e delle risorse del mondo). Ergo, non è di Skynet o di Matrix che dobbiamo preoccuparci, ma (delle intenzioni) degli umani, come sempre.
ottimo intervento, cosa ne pensi di AUTOGPT ?
due punti molto interessanti su chatGPT
1. può parlare tutte le lingue del mondo, anche quelle non esistenti, dialetti, lingue morte, ecc
2. può comunicare simultaneamente con 100 milioni di persone e forse di più
Si ma non è perché le macchine corrono di più l'uomo ha smesso di correre e di migliorarsi (basta vedere i record che vengono continuamente battuti :) Così come nella manifattura non sono spariti i sarti o i meccanici di precisione. L'IA, così come è stato per internet, può avere sicuramente degli effetti negativi ma come al solito sta all'uomo trovare i risvolti positivi, e questo richiede molta creatività. Tra l'altro l'IA applicata sul NLP (Natural Language Processing) è un pappagallo stocastico, che sicuramente può generare infiniti nuovi pattern (così come facciamo noi attingendo dall'esperienza e dagli studi) ma che non potrà mai raggiungere le possibilità creative dell'uomo in quanto non dotata di emozioni e sentimenti
quando è l'ultima volta che si è fatta fare un vestito da un sarto? o che è andata al lavoro di corsa?
Quanto a questo slogan: noi abbiamo le emozioni e chatgpt è un pappagallo scolastico, continuiamo pure a ripeterlo se ci fa sentire speciali.
Forse potremmo evitare di fare come i "fact-checker" moderni, cioè dividere il mondo in negazionisti e non. Vediamo invece cosa c'è da comprendere e cosa invece da dubitare: da comprendere c'è sicuramente l'effettivo avanzamento di certe macchine, che sono state fatte diventare sempre più precise nel fare rapidamente collegamenti, da noi ritenuti efficaci, tra elementi catturati sempre più velocemente da qualunque contesto quantitativo con cui tali meccanismi vengono messi in contatto, proprio come si dice in questo video. Questo potrà anche cambiare il mondo (più nel modo in cui tali macchine verranno usate, che per quel che potrebbero fare da sole). Quel che c'è da dubitare è che queste macchine sappiano che lo stanno facendo, o che sappiano una qualunque cosa, e quindi che potranno essere davvero autonome. Ovvero: un conto è pensare che la coscienza non sia localizzabile in un luogo (ad esempio in un cervello) perché dipende da tutto il mondo (come crede, secondo me giustamente, l'autore del video; anche se sospetto che paradossalmente veda il mondo come una collezione di oggetti fisicamente "classici", realmente separati, solidi, tridimensionali, ecc., mentre la loro natura è ben diversa se analizzati più profondamente: e questa è una distinzione importante anche per la comprensione della coscienza e dell'intelligenza che può esprimere un oggetto); ed un conto è pensare che la coscienza possa esprimersi dovunque nello stesso modo in cui si esprime quando c'è un corpo organico. È vero che possiamo considerare che la divisione tra esteriorità ed interiorità sia apparente (mi sembra questo il pensiero dell'autore del video, nei suoi scritti ed in altri video), ma ciò non significa che da un sasso o da un macchinario ci si possa aspettare una qualità pari alla nostra (non sono sufficienti le quantità di connessioni tra neuroni artificiali: serve anche una qualità di connessione che non c'è nelle connessioni fisicamente "classiche" fatte nelle "IA"). Ci vuole ad esempio un corpo (ed eventualmente un cervello, per rendere l'espressione della coscienza più complessa) che sia organico (che è fondamentalmente fatto della stessa "materia" di tutto il resto dell'universo, ma organizzata in modo ben diverso: e se i processi biologici sono per lo più chiari, non è per niente chiaro come la materia si sia potuta organizzare in tal modo: alcuni - ad esempio Penrose, Faggin - cominciano a sospettare che siano coinvolti processi spiegabili con la fisica attualmente più fondamentale), per poter esprimere la coscienza in modo altrettanto organico, integrato, unitario. Un sasso (che, almeno nella forma che percepiamo, è una semplice amalgama di elementi sottoposta a pressione) non esprimerà un qualcosa del genere (il che non significa che ciò che esso è realmente - particelle, campo quantistico, ecc. - sia assolutamente senza coscienza, significa invece che non è cosciente di ciò che è cosciente un umano). E l'artificiale, la macchina, neanche: non è un qualcosa di organizzato organicamente, con parti realmente integrate tra loro. È semplicemente un qualcosa di assemblato. Non ha importanza se sa fare operazioni linguistiche (su base STATISTICA, senza capire NIENTE di tali operazioni): questa non è comprensione, è solo potenza (che non è poca cosa, ma ciò non significa che ci si debba ingannare sulla sua natura: non dobbiamo scambiare la potenza con il sapere, perché il sapere potrà a volte esprimere potenza, la potenza invece potrà al massimo SEMBRARE un sapere). Proprio come il sasso: la sua "vera natura", non disgiunto dal mondo, può anche essere cosciente, ma la macchina non ha comunque modo di comprendere il linguaggio che produce, perché lo fa in un modo che non ha niente a che fare col modo in cui lo produciamo noi: essa non parla, calcola soltanto quale parola impostare secondo i parametri che possiede. Con queste basi, una macchina non potrà avere mai una intenzionalità, una unità di intenti, una volontà. Potrà essere SPACCIATA per autonoma (già ci provano, alcuni umani), ma niente di più; a meno che non venga delegato TUTTO in mano alle potenti produzioni intellettuali (ma comunque insenzienti) di queste macchine: ma secondo voi, tutti quegli umani che hanno anche solo un briciolo di potere, permetteranno davvero di non poter controllare un sistema? (Di nuovo, qui non bisogna fare i "fact-checker", denigrando come mero complottismo qualunque argomento che riguardi l'effettivo potere in mano ad alcuni umani, più o meno alla luce del sole.) Questo sicuramente cambierà comunque il mondo attuale (perché così vorranno, consapevolmente o meno, coloro che utilizzeranno questi oggetti). Ma tali macchine non saranno comunque intelligenti di per sé, né coscienti (non più di un sasso, considerato nella sua singola fisicità), perché non SAPRANNO che fanno dei collegamenti, delle produzioni linguistiche, dei lavori: li faranno, e bene, ma questa non è una espressione di intelligenza, né di coscienza (è mera, per quanto potente, immagazzinazione e processazione di dati per produrre elaborati statistici su base algoritmica: noi non funzioniamo solo su base algoritmica e su calcolo statistico). In questo quindi hanno ragione quegli intellettuali citati nel video: le macchine non sono come noi (né in meglio né in peggio: semplicemente non hanno tutte le nostre qualità, ma hanno solo in misura maggiore di noi alcune nostre capacità quantitative). È però vero che, in un mondo che favorisce già la parte più "meccanica" della mente umana, le macchine SEMBRERANNO qualitativamente come noi e in una misura maggiore di noi, e ci sostituiranno nelle attività fisiche e mentali considerate più valide nel mondo attuale (persino le produzioni artistiche o comunque astratte, sono al servizio di ciò che è "mentalmente meccanico" tipo l'economia moderna o la nostra fame di acquisizione). Dovremo cambiare il tipo di mente a cui diamo importanza (finalmente), ma non dovremo scambiare queste macchine per ciò che non sono: non sono intelligenza. L'intelligenza è prima di tutto coscienza. E la coscienza è essere. E le macchine "non sono": perché sono pezzi collegati (con la superficiale fisica classica) che rimangono fondamentalmente pezzi disuniti, eterogenei, al massimo interagenti. Non sono una unità integrata come noi (integrata tramite una fisica più fondamentale di quella usata per produrre oggetti - è vero che viene usata anche la fisica delle particelle per gli oggetti ad alta tecnologia, ma solo per fargli eseguire singole operazioni di calcolo: fondamentalmente rimangono giocattoli, per quanto potenti, perché montati solo con giunture "classiche").
I wish I understood Italian . Is there a transcript that I could translate?
unfortunately not! we must wait for a real time AI translator! ;-P
@@riccardo.manzotti I found an auto-generated Italian transcript . I'll work on it . I enjoy your work on spread consciousness
Mi chiedo se questa tecnologia hanno già trovato il modo di impiantarla nell'umano per potenziare le sue prestazioni intellettive
Ci stiamo lavorando.
Si tratta dell’unica possibilità che ci rimane per non fare la fine degli indiani d’America.
In una civiltà in cui abbonderà la superficiale perfezione, la rara imperfezione del "fatto a mano" sarà il solo valore scambiabile.... il sapore del salubre pensiero biologico sarà cosa che pochi potranno permettersi. Forse i la minoranza degli umani produttori di pensiero confezionato che, d'altra parte, sarà largamente disponibile per tutti. E la parola pensiero, in questo messaggio, potra' essere sostituita con qualunque oggetto non appena il cavallo di Troia avrà "braccia e gambe" e l'umano riconoscimento di "essere"
E' necessaria una autodifesa? Quale? O come potremmo essere " intelligenti" padroni di ciò che per ora sembra essere al nostro servizio?
purtroppo non credo possiamo difenderci perché l'esistenza stessa di una tecnologia cambia il paesaggio delle possibilità
Qualcuno sta creando un movimento di resistenza attiva a tutto questo?
Grazie per questo video ,a questo punto si deve ammettere che aveva ragione Rudolf Steiner che diceva qualcosa come :prima l'uomo usa la tecnologia ,poi l'uomo viene risucchiato dalle macchine stesse .Penso si debba regolamentare, è una questione etica .
ancora non mi convince, ma ok, ci ri/penserò ::
Opinione mia, tutto questo Hype su ChatGPT è solo sensazionalismo. Alla fine, è da 50 anni che ogni volta le macchine devono ribellarsi all'uomo ed è solo questione di tempo, poi però c'è sempre qualcosa che sfugge: la coscienza
è vero che è stato per tanto tempo come gridare al lupo. Questa volta però c'è qualcosa di diverso e la coscienza (lo dici proprio a me) non è dirimente ... per lo meno in questo caso.