Io ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare in gioventù un vecchietto nato nel 1907 che in passato era stato un più che buono giocatore di pallone. Di più, forse ottimo giocatore. Ovviamente non ai livelli di Meazza o Piola, ma uno che qualche incontro importante l'ha giocato e qualche record l'ha siglato. Tipo è stato il primo giocatore nela storia a essere chiamato in nazionale senza aver giocato un solo minuto in serie A, è stato anche il primo nella storia ad avere segnato una doppietta al mitico Zamora, cosa di cui andava particolarmente fiero. Quando l'ho frequantato, io avevo tra i 10 e 14 anni e all'epoca vivevo solo di calcio come un po' tutti i ragazzini. Lui era molto molto vecchio (o almeno così lo ricordo io) e amava parlare di calcio, anche perché io lo tempestavo di domande. Ho passato qualche pomeriggio a sentirlo raccontare vecchie storie. Ricordo che non fumava ma portava sempre con sé un accendino che aveva il disegno di Maradona, l'unico a suo dire degno di essere paragonato ai grandi del passato. Si era messo persino a tifare Napoli per via di Maradona. Il resto, tutti mezzi calciatori, diceva. Sanno fare una cosa bene e novantanove male. Quando parlava di Meazza invece gli brillavano gli occhi. Diceva che era qualcosa di sovrumano, indescrivibile per quante cose sapeva fare e come le faceva. Però due erano i giocatori di cui raccontava miracoli più di tutti. In Italia Valentino Mazzola , fuori dall'Italia, Di Stefano. Diceva: Pelè è stato Pelè, fuori categoria. Ma Valentino Mazzola e Di Stefano sono stati i migliori di tutti i tempi. E allora io puntualmente gli chiedevo, sì ma fra Valentino Mazzola e Di Stefano chi era meglio? E lui non si sbilanciava, ma una volta disse: quello che ho visto fare a Valentino Mazzola non l'ho visto fare a nessuno. E Pelé? Fuori categoria. E Maradona? E qua lui sorrideva, stringeva l'accendino con gli occhi che brillavano e diceva "mi sono ridotto a fare il tifo per il Napoli pur di tifare l'unico giocatore decente di oggi". mio padre invece, che era del '31 l'ha visto giocare, e ne ha visti giocare tanti dagli anni '40 fino ai '70, mi ha sempre detto che nessuno è stato come lui neanche minimamente, no Rivera, no Mazzola figlio, no Riva o per gli stranieri no Di Stefano, no Puskas, no Eusebio, forse Pele ci si avvicinava parecchio....tecnico, forte fisicamente, velocissimo, un vero trascinatore in campo e una gran persona fuori.
Dalla doppietta a Zamora mi sembra di capire che parli del barese Raffaele Costantino, che è stato un fior di giocatore e il primo nato al Sud ad essere convocato in nazionale (i primi del centro-sud, che allora era tutto racchiuso insieme nella Lega Sud, furono i romani Bernardini e poi Ferraris IV, ma erano appunto del centro diciamo). Sicuramente una delle migliori ali destre italiane dell'anteguerra e non solo, insieme al suo predecessore Poldo Conti e al suo successore Biavati, compagno per anni di Meazza in nazionale e titolare indiscusso nel ruolo fino a Italia-Inghilterra 1-1 del 1933 in cui si mangiò il gol della vittoria e da lì iniziò il suo declino anche nella Roma, fino a venire sostituito dal compagno l'oriundo Guaita (che alla Roma giocava centravanti) per i mondiali del 34. Anche mio nonno, laziale e adoratore di Piola ma che comunque andava sempre a vedere anche la Roma e la Nazionale (essendo canottiere e atleta CONI pagava ridotto...), mi raccontava meraviglie di Meazza e Mazzola. Specie di Meazza di cui diceva che era simile a Cruyff o Platini ma più forte di entrambi
Racconto d'altri tempi, strugge per bellezza e umanità. Prima che juventino, sono orgogliosamente torinese: come si può non portare il Toro nel proprio cuore? Una squadra che ha fatto i conti col destino più di qualunque altra nella storia dello sport. Valentino Mazzola ne è l'esempio massimo, stroncato a 30 anni quando era ancora il più grande campione della squadra più grande. Probabilmente (opinione mia eh) con Piola e Baggio, il più forte italiano di tutte le epoche. E di una fibra morale che i ragazzetti di oggi se la sognano. Altri tempi, dicevo.. Un aneddoto per Ormezzano (sempre fantastico peraltro): alla proiezione di Inception (di Nolan) mi trovai al Reposi di via XX Settembre Buffon e Seredova in parte alla mia poltrona. Lei chiese (per l'intera durata del film) spiegazioni a lui. Lui concentrato sulla pellicola cercava di placarla con voce sommessa. A fine proiezione qualcuno della sala accennò dei "numero uno" e "grande Gigi" ai quali lui rispose con sorrisi, uscendo dal cinema con la compagna per mano, come una coppia qualsiasi. C'è ancora qualche scampolo d'umanità, ecco.
![Sandro Mazzola, il Baffo [Goals & Skills]](http://i.ytimg.com/vi/jN6T88sS__c/mqdefault.jpg)
Che bello il calcio visto da 2 signori così. .persone che oggi non ci sono piu'..
Io ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare in gioventù un vecchietto nato nel 1907 che in passato era stato un più che buono giocatore di pallone. Di più, forse ottimo giocatore. Ovviamente non ai livelli di Meazza o Piola, ma uno che qualche incontro importante l'ha giocato e qualche record l'ha siglato. Tipo è stato il primo giocatore nela storia a essere chiamato in nazionale senza aver giocato un solo minuto in serie A, è stato anche il primo nella storia ad avere segnato una doppietta al mitico Zamora, cosa di cui andava particolarmente fiero.
Quando l'ho frequantato, io avevo tra i 10 e 14 anni e all'epoca vivevo solo di calcio come un po' tutti i ragazzini. Lui era molto molto vecchio (o almeno così lo ricordo io) e amava parlare di calcio, anche perché io lo tempestavo di domande. Ho passato qualche pomeriggio a sentirlo raccontare vecchie storie.
Ricordo che non fumava ma portava sempre con sé un accendino che aveva il disegno di Maradona, l'unico a suo dire degno di essere paragonato ai grandi del passato. Si era messo persino a tifare Napoli per via di Maradona. Il resto, tutti mezzi calciatori, diceva. Sanno fare una cosa bene e novantanove male.
Quando parlava di Meazza invece gli brillavano gli occhi. Diceva che era qualcosa di sovrumano, indescrivibile per quante cose sapeva fare e come le faceva.
Però due erano i giocatori di cui raccontava miracoli più di tutti. In Italia Valentino Mazzola , fuori dall'Italia, Di Stefano.
Diceva: Pelè è stato Pelè, fuori categoria. Ma Valentino Mazzola e Di Stefano sono stati i migliori di tutti i tempi.
E allora io puntualmente gli chiedevo, sì ma fra Valentino Mazzola e Di Stefano chi era meglio?
E lui non si sbilanciava, ma una volta disse: quello che ho visto fare a Valentino Mazzola non l'ho visto fare a nessuno.
E Pelé? Fuori categoria.
E Maradona? E qua lui sorrideva, stringeva l'accendino con gli occhi che brillavano e diceva "mi sono ridotto a fare il tifo per il Napoli pur di tifare l'unico giocatore decente di oggi".
mio padre invece, che era del '31 l'ha visto giocare, e ne ha visti giocare tanti dagli anni '40 fino ai '70, mi ha sempre detto che nessuno è stato come lui neanche minimamente, no Rivera, no Mazzola figlio, no Riva o per gli stranieri no Di Stefano, no Puskas, no Eusebio, forse Pele ci si avvicinava parecchio....tecnico, forte fisicamente, velocissimo, un vero trascinatore in campo e una gran persona fuori.
Dalla doppietta a Zamora mi sembra di capire che parli del barese Raffaele Costantino, che è stato un fior di giocatore e il primo nato al Sud ad essere convocato in nazionale (i primi del centro-sud, che allora era tutto racchiuso insieme nella Lega Sud, furono i romani Bernardini e poi Ferraris IV, ma erano appunto del centro diciamo). Sicuramente una delle migliori ali destre italiane dell'anteguerra e non solo, insieme al suo predecessore Poldo Conti e al suo successore Biavati, compagno per anni di Meazza in nazionale e titolare indiscusso nel ruolo fino a Italia-Inghilterra 1-1 del 1933 in cui si mangiò il gol della vittoria e da lì iniziò il suo declino anche nella Roma, fino a venire sostituito dal compagno l'oriundo Guaita (che alla Roma giocava centravanti) per i mondiali del 34. Anche mio nonno, laziale e adoratore di Piola ma che comunque andava sempre a vedere anche la Roma e la Nazionale (essendo canottiere e atleta CONI pagava ridotto...), mi raccontava meraviglie di Meazza e Mazzola. Specie di Meazza di cui diceva che era simile a Cruyff o Platini ma più forte di entrambi
Raffaele Costantino detto il Reuccio di Bari
Tutta sta pippa e non hai detto il nome LOL
Grazie Ormezzano, è sempre un piacere ascoltarti. Da uno juventino
Viva Valentino Mazzola, Viva il Grande Torino e Viva quel calcio meraviglioso e romantico, vicino alla gente comune
Grandissimo Valentino 👍👏👏👏👏
il mio concittadino di cassano d adda..la leggenda valentino mazzola
Grazie!!!
Racconto d'altri tempi, strugge per bellezza e umanità.
Prima che juventino, sono orgogliosamente torinese: come si può non portare il Toro nel proprio cuore? Una squadra che ha fatto i conti col destino più di qualunque altra nella storia dello sport.
Valentino Mazzola ne è l'esempio massimo, stroncato a 30 anni quando era ancora il più grande campione della squadra più grande. Probabilmente (opinione mia eh) con Piola e Baggio, il più forte italiano di tutte le epoche. E di una fibra morale che i ragazzetti di oggi se la sognano. Altri tempi, dicevo..
Un aneddoto per Ormezzano (sempre fantastico peraltro): alla proiezione di Inception (di Nolan) mi trovai al Reposi di via XX Settembre Buffon e Seredova in parte alla mia poltrona. Lei chiese (per l'intera durata del film) spiegazioni a lui. Lui concentrato sulla pellicola cercava di placarla con voce sommessa. A fine proiezione qualcuno della sala accennò dei "numero uno" e "grande Gigi" ai quali lui rispose con sorrisi, uscendo dal cinema con la compagna per mano, come una coppia qualsiasi. C'è ancora qualche scampolo d'umanità, ecco.
Ohibò, ho il dubbio che fosse Shutter Island. Ad ogni modo la Seredova non ci capiva una mazza
Aggiungerei con Piola e Baggio ( oltrettutto Roberto il più grande degli ultimi 30anni) il mitico Meazza....
Grande Ormezzano.
troppo bello..
bellissimo video
Stupendo
Maestoso
bello
Commovente
Era Destino che ti rivolgesse quel bonario rimprovero: perché, certo da lì, germino' la tua carriera!
....che uomini.... ecco perché riuscirono a ricostruire l'Italia.....