Autorizzazione agli scarichi idrici e come si classifica uno scarico

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Ciao Sono Claudia Burato del Gruppo Remark. Faccio parte di questa grande Azienda dal 2005 e da allora mi occupo esclusivamente di consulenza ambientale.
Durante questi anni nel corso della mia attività, ho supportato molte Aziende nell’iter di ottenimento delle autorizzazioni ambientali, tra cui l’AUA, ovvero l’Autorizzazione Unica Ambientale.
Nelle sequenze di video precedenti abbiamo parlato dell’Autorizzazione Unica Ambientale, dicendo cos’è, chi la deve presentare, a chi va presentata, quanto dura e così via..
In questi video invece mi piacerebbe parlare di alcuni dei 7 titoli abilitativi sostituiti dall’AUA (o almeno dei principali, cioè quelli che facilmente potrebbero interessare anche la tua Azienda) che sono:
L”Autorizzazione agli scarichi idrici” (cioè il primo dell’elenco)
L’autorizzazione alle Emissioni in atmosfera
Iniziamo dagli scarichi idrici:
Nella parte III del Testo Unico Ambientale viene riportato un concetto molto semplice e cioè che “Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati”.
Ed ecco la prima domanda: ma cos’è uno scarico idrico? Ti sembrerà una domanda banale, ma ti assicuro che non lo è affatto. Secondo la legge, è definito SCARICO IDRICO qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricevente.
Detta in termini poveri: se l’acqua che viene utilizzata, durante tutto il suo percorso dalla fonte, cioè dall’origine, allo scarico percorre delle tubazioni, allora possiamo parlare di scarico idrico.
Forse non ti sarai mai posto il problema, ma il solo gesto di raccogliere l’acqua di scarico in un contenitore e quel contenitore poi lo svuoti da qualche parte…sappi che non stai gestendo uno scarico idrico ma stai gestendo un rifiuto… occhio però: i rifiuti non si possono vuotare in un tombino o in un WC!! Questo è assolutamente vietato dalla legge.
Quindi, ora che sappiamo cos’è uno scarico idrico, ci dobbiamo preoccupare di classificarlo. Sì, perché a seconda di come viene classificato lo scarico, la legge ti dice, tra le altre cose, come e dove puoi scaricarlo.
Senza entrare troppo nei dettagli, ti dico che gli scarichi si classificano in 4 categorie:
- industriali: per intenderci, quelli che provengono dalle attività lavorative e ai quali appartengono anche le acque di prima pioggia;
- domestici: cioè quelli provenienti da una qualsiasi abitazione;
- assimilati: cioè quelli che derivano da utenze non domestiche ma che per tipologia assomigliano proprio agli scarichi domestici.
- scarichi di acque meteoriche: le acque piovane o di lavaggio che ricadono su superfici scoperte (piazzali, tetti, strade, ecc.).
Bene, se hai classificato il tuo scarico sei già a buon punto. Il prossimo passo che dovrai fare è verificare dove lo scarichi. E sarà proprio questa combinazione di informazioni (cioè la tipologia di scarico e il suo destino) che determinerà il tipo di autorizzazione da richiedere, a quale Ente dovrai chiederla e a quali condizioni. Perché ricordati, come abbiamo detto all’inizio, che “Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati”.
In questo video abbiamo introdotto l’argomento dell’Autorizzazione agli scarichi idrici, che rappresenta il primo dei titoli abilitativi inclusi nell’AUA.
Nel prossimo video vedremo invece come cambia lo scenario autorizzativo a seconda del destino degli scarichi idrici.
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Buon lavoro!
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