mi confronto spesso con la mia compagna, indiana, su questo argomento. bisognerebbe chiedersi, di quale India stiamo parlando? internamente l'India non è meno frammentata dell'Unione Europea, culture diverse e popoli diversi, l'India come ce la immaginiamo noi esiste soltanto come entità giuridica a livello internazionale.
Vero, infatti è un subcontinente, ma, a differenza dell'unione europea, ha un premier con pieni poteri che può dare una direzione decisa ed univoca allo stato
@@efre85 Ma l'UE ha un tutore (gli USA) che sanno direzionare con successo la sua traiettoria politica. L'india è non c'è lha. Non sono convinto che le strutture istituzionali del Paese siano sufficientemente solide da garantire al Paese la capacità reggere urti sistemici, o di realizzare progetti particolarmenre ambiziosi. Io il paragone lo farei più col Brasile che con l'UE comunque.
Purtroppo l unico sentimento legante per la maggioranza indiana sembra l orgoglio religioso e il conseguente odio per le minoranze e per il Pakistan. Questo è almeno quello su cui fa leva con più successo l attuale classe dirigente. L india "tecnicamente" è ancora un vero impero. Come lo era con gli inglesi. Un crogiolo di popoli con un solo governo centrale. Ma a pensarlo lo sono anche la Cina, la Russia e in un certo senso perfino gli Usa volendo un po esagerare... Ma questi 3 sembrano soffrire meno dei lati negativo di essere un impero. L India avanza più per la grande forza d inerzia del suo 1.4 miliardi di abitanti, che per le sue politiche illuminate. Peccato perché l India con le sue culture millenarie e profonde, potrebbe dare molto di più al mondo che buoni programmatori e inquinamento.
Il sentimento degli indiani di sentirsi tutti tali e' molto piu' profondo del sentimento nostro di essere europei, per ovvie ed infinite ragioni . L'India ha una coscienza culturale antica che rafforza un senso di appartenenza , questo perche' quell'antico che li unisce e' ancora ( anche se forse per poco ) vivo in moltissimi aspetti del suo presente, soprattutto nel presente dell'individuo piu' che della nazione .
Per quanto sia un Paese di molte diverse lingue/etnie/religioni, è cmq uno Stato federale e organizzato che malgrado i grossi problemi, anche dovuti a esagerata sovrapopolazione, ho visto che è un fervente cantiere ammodernameni stradali: ne sono rimasto affascinato, e ne sono ottimista di "orientamento" filo-Occidentale, non certo filoCinese/Russo.
Ricordo che già nella mia tesi del 1994 buona parte dei papers di Ricerca Operativa che citai venivano da università Indiane. Proprio nel campo dei modelli di Machine Learning molte società sono Indiane. Questo perché gli Indiani come studi sono sempre stati 'portati' nelle materie matematiche e nello sviluppo di modelli ed algoritmi. L'Indian Institute of Technology è diffusissimo e comunque a livello universitario c'è molta competizione per entrare nelle prime università in quanto lo sbocco lavorativo ed un ottimo livello di reddito è assicurato.
Lavoro in India e provo a dire la mia.l India continuerà a crescere, grazie anche aagli investimenti esteri (la,sua posizione geopoliticamente neutrale in questo caso aiuta) , che delocalizzazione grazie alla,stabilità politica del paese, bassi ,salari, e alla presenza di lavoratori molto qualificati. Su quest ultimo punto, gli indiani sono effettivamente molto preparati sulle materie tecniche, sono disciplinati e lavorano sodo. Tuttavia non credo che è pronta a diventare auperpotenza: la burocrazia è ancora soffocante, e manca l,approccio pragmatico (al,livello politico e culturale) necessario a muoversi velocemente in un contesto incerto.Indubbiamente la diversità culturale e linguistica in questo senso non aiuta. Vedremo se tra,15-20 anni i tempi saranno più maturi..
Grazie per questa puntata intensa ed interessante. Lo so che pare un po' provinciale da dire, ma sarebbe stato interessante anche approfondire lo stato delle relazioni e degli interessi indiani con l'Italia e l'Europa (o almeno con i paesi europei con cui tende ad allacciare maggiori rapporti) ed eventuali penetrazioni in altri continenti. Magari potrebbe essere l'oggetto di un altro episodio. Grazie ancora.
00:00 Intro 01:00 India punta sull' Intelligenza artificiale. Perché? 3:48 Quali sono le caratteristiche geopolitiche dell'India? Che strategia persegue? 6:12 Quali sono i centri avanzati e all'avanguardia dell'India? 7:37 La diaspora indiana in America. Dati sull'esportazione dei cervelloni indiani. 13:04 Qual è la radiografia geopolitica indiana? 15:28 L' India può diventare una grande potenza? Punti di forza e deboli. Qual è la sua strategia? 24:14 Rapporti con il Pakistan. 25:58 Conclusione
Dovranno passare almeno 20 anni prima che l'India entri nel rango di grande potenza, questo stabilendo che la crescita non sia inferiore a quella attuale
Le scelte Indiane in fatto di militarizzazione rispecchiano le loro capacità. Una zuppa fatta di 1000 ingredienti incompatibili fra loro.... Ottimo spunto per lasciarli dove sono!
Esatto , sono un quinto della popolazione mondiale ed hanno gia' molto da fare con altri paesi, noi non siamo piu' un mercato interessante pertanto per loro ormai irrilevanti . Interessanti gli ultimi interventi di Jayashankar nei forum internazionali economici e geopolitici menzionati da Lorenzo Di Muro , forse non sara' l'india a sforzarsi di diventare una potenza poiche' non e' mai stata un'ambizione nella sua storia , e' l'Europa che ormai e' valutata internazionalmente come una entita' economica e politica in rapidissimo declino.
Perche' una nazione e' superpopolata non necessariamente puo' essere considerata una superpotenza, il 25% sotto la soglia di poverta' e il 122 posto come PIL pro capite lascia capire che soldi per gli investimenti non ci sono. Venti anni fa l'India punto' di diventare una nazione leader nel settore informatico, divento' forte come produttore di software, invece fu un fiasco dal punto di vista di hardware e semiconduttori. L'India ha sempre avuto tanto sogni spesso diventati illusioni.
E'vero quello che dici però tieni conto che una nazione molto popolata ha maggiori chance di diventare superpotenza: grandi economie di scala, pil elevato assoluto anche se basso a livello procapite , in proporzione più uomini e nell' esercito e più soldi per acquistare mezzi e armi, anche la Cina interna e'povera e arretrata però e'sufficiente la Cina costiera per fare della Cina una grande potenza. L'India potrebbe benissimo diventare una grande potenza anche con il 25% delle persone in povertà
La cascata sui semiconduttori è avvenuta ma le sconfitte debbono essere eterne? 30 miliardi l investimento a dolhera per la fabbrica 🏭 dei semiconduttori..nel 2027 si termina ..vedremo
Più guardo questi servizi - ottimi come sempre - più mi capacito di quanto la sfera Euroamericana (ma prima l'Europa) siano sulla strada della fine. Abbiamo praticamente dato via le nostre scoperte, le nostre armi, le nostre conoscenze migliori a indiani, cinesi, pakistani e via dicendo, e pian piano ci renderemo conto che il numero è la loro forza, e a quel punto non ci sarà molto da fare. Poi senz'altro dubito che Cina e India potranno mai concorrere a qualche ruolo internazionale (sempre pronti a essere smentiti), per il semplice fatto che non sono abituati alla guerra, ma anche qui.... neanche noi siamo più abituati alla guerra, siamo sempre di meno, senza risorse naturali, senza valori reali di coesione e non da meno senza persone, chi ci dice che questi qua magari fra 100 anni non mettano su eserciti senza uomini in carne e ossa? Non è fatascienza, di queste cose già si parla. Non so se è peggio questa opzione o l'opzione che prevede orde di gente provenienti dall'asia e dall'africa riversarsi in america ed europa, annullando di fatto ogni possibile disquisizione in questi termini. Inoltre, altro fattore cruciale: il modo in cui viene impiegata o si vuole impiegare la tecnologia in occidente al giorno d'oggi, spinge molte frange di persone ad allontanarsene se non proprio a detestarla, dati i livelli di libertà a cui siamo abituati e al pericolo che qualche corporazione (o qualche sedicente filantropo padrone di media e noto per le sue azioni di corruz...pardon lobbying) più potente dello stato possa decidere delle nostre vite come se nulla fosse. Gli ultimi 3 anni sono stati esemplari in questo senso. In ogni caso, la vedo dura riemergere o anche solo mantenere il ruolo che abbiamo, anche perché darsi una svegliata non pare essere la prima delle prerogative di noi occidentali.
importano la maggior parte della tecnologia dalla Cina, formano scienziati che vanno a lavorare fuori, .....solo per questo l' analisi di LIMES e del suo esperto mi sembra superficiale.
ciao. Mentre condivido il tuo pessimismo in merito all'Europa, vedo un discorso completamente diverso per gli USA. Loro, a parte la grande situazione di vantaggio, anche e ancora in campo tecnologico, controllano le principali rotte marittime, hanno grandi materie prime e dal punto di vista geopolitico sono un'isola (Canada e Messico non saranno mai un pericolo), mentre le altre potenziali superpotenze dovranno sempre guardarsi da altre potenze vicine, che gli USA sono spesso bravi a giocare le une contro le altre (Russia e Cina oggi sono un'eccezione, ma credo che la Russia sia troppo debole per essere considerata una futura grande potenza). Per me l'unico rischio per gli americani è interno, con la enorme polarizzazione in corso nella loro società. In merito all'Europa in questo momento mi spaventa molto la Turchia, che temo ci darà ancora più grattacapi di quelli che già ci sta causando. Saluti
quest'idea che le corporazioni si possano sostituire al potere degli stati andrebbe ridimensionata una volta per tutte. Almeno in una superpotenza come gli USA (ma non solo) questi giganti dell'IT si arricchiscono essenzialmente coi placet (e la tecnologia) forniti dagli apparati dello stato, ogni fatto rilevante negli ultimi anni in questo campo mostra che rimangono senza eccezione sotto il pugno di ferro del pentagono (e del fisco). La vera competizione che gli stati subiscono è solo quella fra potenze.
@@_ilsegugio_ Si la visione di Fabbri è condivisibile ma sfaccettata, guarda il caso Musk con l'ucraina e tieni conto anche della corruzione dilagante. Ormai queste aziende possono direttamente comprarsi alcune personalità che decidono nelle stanze dei bottoni, ora ciò non vuol dire che possano arrivare a controllare tutto, ma il timore c'è.
Un aspetto che andrebbe approfondito è la demografia indiana. Nei prossimi decenni l'india potrebbe ritrovarsi nella situazione in cui ora sta la Cina. Il tasso di fecondità indiano continua a scendere, e anche se la popolazione continuerà a crescere per un po' l'età media dovrebbe progressivamente salire, e il pool demografico di over 60 dovrebbe crescere ad un ritmo del 350% mentre quello di over 80 del 700%. Ma la popolazione indiana nel suo complesso crescerà solo del 50%. Sarebbe una bomba demografica ad orologeria che moltiplicata per il numero di abitanti metterebbe sotto forte stress l'economia del Paese. Sempre a a proposito di demografia, i gruppi etnici più fecondi sono di fede musulmana, non indù. Nota di riflessione. Dopo India e Pakistan, il Paese dove vive il maggior numero di musulmani al mondo è l'india 172 milioni, e continua a crescere. Entro il 2050 potrebbe superare i 310 milioni diventando lo Stato con la più grande popolazione musulmana al mondo. Mentre contemporaneamente il tasso di fecondità degli hindu continua a scendere. La convivenza tra hindu e musulmani al momento non è affatto serena. Fa riflettere il fatto che le popolazioni musulmane indiane non votano per i partiti di massa, ma prediligono i partiti islamici. Tutto questo mentre la popolazione islamica viene progressivamente margianlizzata se non esplicitamente ostracizzata dal partito nazionalista hindu che governa attualmente. Se aggiungete che in India esistono intere Nazioni dove nessuno parla o capisce l'hindi, è evidente che qualunque governo in India deve muoversi con molta cautela.
Sui musulmani indiani le posso dire che vivendo in un paese secolare e multiculturale sono molto diversi da quelli che vivono in paesi dove c'è l'islam di stato. E questo si riflette molto sulle donne che sono più libere e quindi crescono figli non radicalizzati e con istruzione libera questo fattore conta sempre di più sulle nuove generazioni quindi tanti musulmani non sono praticanti e non sanno leggere il corano cercano di assimilarsi per non essere discrimati. Poi il colletivo indiano non li vede come stranieri ma hindu convertiti con la forza dai invasori che hanno trovato nelle caste più basse bersagli facili
@@HMJM9 Non saprei darle un numero ma credo molto pochi anche perché i musulmani sono per il 90% originari delle caste basse hindu e purtroppo anche convertendosi non sono ancora riusciti a cambiare il loro status economico e sociale ed è un gruppo molto chiuso. Ma i matrimoni in generale stanno calando molto per via del emancipazione femminile che sta accadendo in questi anni sempre meno ragazze vogliono un matrimonio combinato ed ora che sono istruite e posso lavorare sono indipendenti si sposano sempre più tardi a differenza del passato , è un cambiamento epocale che può far saltare molte previsioni
L'India è sempre stata dominata da popoli esterni e non troppo numerosi (al confronto, ovviamente). Il grande problema dell'India è quello di essere una nazione solo sulla carta, in realtà sono un universo di popoli e culture, spesso in contrasto le une con le altre. Per certi versi, l'India è un'Italia peggiorata: ancor più corruzione, ancor più burocratizzazione, ancor più frammentazione interna. Credo che sarà, e rimarrà, un gigante solo sulla carta.
Da Indiano posso dirvi che il collettivo esiste e si muove verso obbiettivi comuni come benessere economico , modernizzare il paese mantenedo tradizioni millenarie La civiltà indiana non ha mai invaso nessuno e mai attaccato per primo e non lo farà mai ma a differenza del passato è pronta a difendere la propria sicurezza e libertà ad ogni costo. Tutte queste caratteristiche la rendono un paese speciale in un contesto dominato da USA e contendenti. Magari l'India non sarà superpotenza ma super importante di sicuro
@@Laki-Singh Trovo il suo commento molto patriottico e poco affine alla realtà. l'India ha circa il 15 percento di popolazione islamica. Se parliamo di una possibile guerra contro la Cina, il "collettivo indiano", come lo chiama lei, potrebbe anche reggere. Ma lei crede veramente che la popolazione islamica si schiererà dalla parte indiana, in una eventuale guerra contro l'acerrimo nemico, ovvero il Pakistan? Io sono quasi sicuro che non accadrà. E poi, perché i Tamil nel sud, che non sono islamici, dovrebbero proteggere gli indiani del nord da una possibile invasione del Pakistan, magari per il controllo di tutto il Punjabi? Per giunta una zona che ha recentissimamente chiesto l'indipendenza? Ma no, dai, siamo seri. Già che lei mi parla di "civiltà indiana di tradizione millenaria", si capisce che si riferisce solo agli indiani di religione induista, che poi pure loro sono in realtà divisi in quattro religioni diverse e tradizioni diverse.
@@lets-do-the-crusades-again Rispondo alla domanda sul Pakistan citando la storia cosi non potrà dire che sono di parte, dopo la partizione del India, il Pakistan del est che oggi si chiama Bangladesh a maggioranza musulmana era brutalmente sottomesso dai Pakistani del ovest e trattato come colonia cosi che i bengalesi iniziarono a chiedere l'indipendenza, furono repressi dal esercito pakistano e costretti a chiedere aiuto al India che difese i bengalesi e poi vinse il conflitto creatosi con il Pakistan. Questa guerra è l'esempio di come l'India sia capace di tenere sul fronte interno andando contro anche a paesi musulmani a patto che si tratti di intenti giusti e non di conquista e dominio . Sul perchè gli stati del sud dovrebbero aiutare quelli del nord le rispondo in modo banale ma chiaro perchè le invasioni islamiche sono iniziate da li, le lotte di potere tra i regnati indiani del tempo dopo millenni di unità hanno portato a divisione e fragilità che è costata tantissimo a tutti fino al sud, è quindi nel interesse di tutti gli stati la sicurezza nazionale. Io sono originario del Punjab e l'indipendenza che dice lei è chiesta da una fetta estremista che nelle ultime elezioni ha preso il 0.8% nello stato ed e un tentativo di chiedere più autonomia difficile qualcosa di più. Concludo nel dire delle divisioni religiose e linguistiche che dal esterno sembrano esagerate forse lo sono ma sono anche normalità nel paese da sempre libertà e diversificazione sono una costante ma ripeto, oggi quello che vedo e sento è una voglia riscatto e unione per obbiettivi comuni
@marcomishima è una domanda molto tecnica , penso che quello della burocrazia sia un problema comune per tutte le democrazie sicuramente e più facile per la Cina o altre dittature che per molti sono modelli giusti un entnia una lingua un partito ecc ma un paese come l' India non durerebbe un giorno cosi , nel dna del paese c'è caos disodine libertà e questo si riflette su tutte le istituzioni però con la digitalizzazione sono cambiate molte cose in pochi anni e la popolazione giovane ha facilitato molto come un governo stabile ha permesso politiche a lungo temine. A oggi i dipendenti pubblici sicuramente sono aumentati con anche sempre più donne perché hanno una corsia agevolata e percentuali minime di assegnazione date dal governo
Video molto interessante condotto magnificamente, ma una domanda mi sorge: poichè la tecnologia è anche una componente geopolitica del Giappone, che rapporti hanno tra loro questi due paesi? Potranno collaborare in sinergia contro la Cina? 🤔
Sia l'India che il Giappone hanno interesse a contenere la Cina,quindi sì,la collaborazione tra i due paesi in questo senso già esiste(mi pare che siano state effettuate tempo fa esercitazioni congiunte tra giapponesi e indiani) e in futuro sarà sempre più stretta secondo me.
@@andrearosati6454 certamente,il Giappone è una delle nazioni più avanzate tecnologicamente ed economicamente,l'India invece,per quanto,come dice un mio amico,"scassata" ha delle potenzialità enormi,così come le hanno altre nazioni dell'area tipo l'Indonesia,tutti paesi che non provano simpatia per la Cina. Il dragone non ha ampi margini di manovra,avendo nelle vicinanze nazioni che non sono proprio le ultime arrivate e che cresceranno molto nei prossimi anni.
Il punto principae è la lingua, perche mentre in cina si parla di dialetti (molto diversi fra loro) la maggior parte dei giovani oggi capisce e parla il mandarino anche grazie alla Tv. Mentre in india tantissime persone fra loro non si capiscono (anche se la maggior parte sono bilingue) proprio perche ci sono tantissime culture diverse.
Però moltissimi indiani del ceto medio parlano correntemente inglese. E tra di loro si parlano in inglese infatti molti TG indiani sono in inglese invece che in lingua Indu ad esempio.
@@RemarkableMC In tutto il nord del india chiunque caspisce l'Hindi e dialetti simili è al sud che cè una lingue per ogni stato ma qui però usano bene l'inglese come tutti gli indiani istruiti o che lavorano in politica,finanza e informatica. Poi tutte le lingue vengono dal sanskrito e c'è in atto un processo di sanscritizazzione del Hindi e altre lingue più usate
@@RemarkableMC Tuttavia vedendo oggi uno speciale sull'India pare che proprio l'inglese sia la lingua franca di tutte le persone che hanno avuto almeno un percorso scolastico non necessariamente universitario. Questo perchè sempre secondo lo speciale che era di Parabellum le lingue degli Indiani (cosa che non sapevo in effetti) parlano lingue che appartengono a ceppi completamente differenti. Siamo quasi messo meglio noi in Europa.
La proiezione l india nn l ha mai avuta perché non ha il modello da esportare..come la Cina..se rispetti le altre nazioni non le vuoi dominare ma commerciarvi limitatamente ai vantaggi che potrebbe ottenere la tua popolazione, tu nn arrechi DANNI AGLI ALTRI..GLI EUROPEI HANNO QUESTA VIOLENZA INTRINSECA DETTATA NN SO DA COSA in parte anche gli arabi
Vedremo perché te caste, gruppi religiosi, lingue non intellegibili .. ricordo il video sulle superpotenze del futuro di Limes (credo fosse di D. Fabbri) dove si spiegava come l’India non sembrasse avere i requisiti per diventare una superpotenza.
L'India dovrebbe tenere i piedi in una scarpa e discutere con umiltà e responsabilità riguardo ad i confini disputati con la Cina. Pena, ritorsioni al confine. Una risposta che non può permettersi data la notevole permeabilità del fronte interno. Non ha senso parlare di India come unico paese poichè le proprie popolazioni stentano a capirsi, contando il fatto di contenere sul suo territorio 200 milioni di musulmani afferenti al Pakistan, nemico principale. Il premier Modi tenta di introdurre una politica impermeata sul nazionalismo Indù. Fallimentare
Quando la finiranno con le caste Quando le donne saranno più presenti nella vita economica e veramente "paritetiche" senza matrimoni combinati Quando avranno il gas cinese ... 😁😁
@@toffonardi7037 quanto ti piace sputare sull'Italia eh? Sei proprio ossessionato, anche quando non c'entra nulla la tiri fuori. Poi per paragonare la società italiana a quella indiana ce ne vuole
Prima di divenire la seconda potenza del Mondo la Cina ha ventuplicato la sua classe media, ha posto sotto controllo la crescita e la distribuzione demografica, ha ridotto le differenze religiose e linguistiche al minimo termine, garantendo una certa pace sociale se pur forzata, e ha creato una industria nazionale energicamente e tecnologicamente forte e autonoma. L india mi pare puntare solo su questo ultimo punto, mentre a pace sociale e divisioni pare tornata indietro di almeno 30 anni con la dirigenza segregativa e razzista di Modi.
@@ijejlnfzzdfar7540 l ho riletto... È no. Vedo molta differenza tra quanto ha fatto la Cina per divenire quel che ora e quello che non sta facendo l India. Semmai mi chiedo quanto il mio commento sia chiaro, se lei vi vede contraddizioni. Io non ne vedo.
@@dariofabrizi4277 Lei parla di "dirigenza segregativa e razzista di Modi." Ma prima sulla Cina lei dice " ha ridotto le differenze religiose e linguistiche al minimo termine, garantendo una certa pace sociale se pur forzata" . Quindi La Cina ha usato un metodo molto più repressivo e razzista di Modi. La Cina non l'ha fatto per divertimento, ma proprio per divenire super potenza in tempi rapidi. Modi l'ha capito e sa che (purtroppo) vede fare lo stesso, ma non può e non vuole usare la stessa brutalità della Cina, perché l'India è molto diversa.
@@ijejlnfzzdfar7540 Non porterei sullo stesso piano le propagande razziste di Modi sulle quali si è costruito il suo successo politico, con la superiorita di fatto degli Han in Cina. Perché per la dirigenza cinese la discriminazione ufficialmente è condannata, e in questo caso la forma è determinante, è una questione di praticità e di numeri la superiorità han e confuciana, non razziale. Nei governi locali non è precluso nulla alle etnie di maggioranza e il consenso pubblico non viene ricercato con la caccia al nemico interno come in India. In India Modi tiene 1.4 miliardi di persone sul costante spauracchio della guerra civile. E ne è lui stesso il primo alimentatore giocando col fuoco, tutto per far stringere la maggioranza intorno a lui. L ufficialità razzista del governo è il principale peso contro la stabilità e quindi lo sviluppo del Paese.
mi confronto spesso con la mia compagna, indiana, su questo argomento.
bisognerebbe chiedersi, di quale India stiamo parlando?
internamente l'India non è meno frammentata dell'Unione Europea, culture diverse e popoli diversi, l'India come ce la immaginiamo noi esiste soltanto come entità giuridica a livello internazionale.
Vero, infatti è un subcontinente, ma, a differenza dell'unione europea, ha un premier con pieni poteri che può dare una direzione decisa ed univoca allo stato
@@efre85 Ma l'UE ha un tutore (gli USA) che sanno direzionare con successo la sua traiettoria politica. L'india è non c'è lha. Non sono convinto che le strutture istituzionali del Paese siano sufficientemente solide da garantire al Paese la capacità reggere urti sistemici, o di realizzare progetti particolarmenre ambiziosi. Io il paragone lo farei più col Brasile che con l'UE comunque.
Purtroppo l unico sentimento legante per la maggioranza indiana sembra l orgoglio religioso e il conseguente odio per le minoranze e per il Pakistan. Questo è almeno quello su cui fa leva con più successo l attuale classe dirigente. L india "tecnicamente" è ancora un vero impero. Come lo era con gli inglesi. Un crogiolo di popoli con un solo governo centrale. Ma a pensarlo lo sono anche la Cina, la Russia e in un certo senso perfino gli Usa volendo un po esagerare... Ma questi 3 sembrano soffrire meno dei lati negativo di essere un impero. L India avanza più per la grande forza d inerzia del suo 1.4 miliardi di abitanti, che per le sue politiche illuminate. Peccato perché l India con le sue culture millenarie e profonde, potrebbe dare molto di più al mondo che buoni programmatori e inquinamento.
Il sentimento degli indiani di sentirsi tutti tali e' molto piu' profondo del sentimento nostro di essere europei, per ovvie ed infinite ragioni . L'India ha una coscienza culturale antica che rafforza un senso di appartenenza , questo perche' quell'antico che li unisce e' ancora ( anche se forse per poco ) vivo in moltissimi aspetti del suo presente, soprattutto nel presente dell'individuo piu' che della nazione .
Per quanto sia un Paese di molte diverse lingue/etnie/religioni, è cmq uno Stato federale e organizzato che malgrado i grossi problemi, anche dovuti a esagerata sovrapopolazione, ho visto che è un fervente cantiere ammodernameni stradali: ne sono rimasto affascinato, e ne sono ottimista di "orientamento" filo-Occidentale, non certo filoCinese/Russo.
Ricordo che già nella mia tesi del 1994 buona parte dei papers di Ricerca Operativa che citai venivano da università Indiane. Proprio nel campo dei modelli di Machine Learning molte società sono Indiane. Questo perché gli Indiani come studi sono sempre stati 'portati' nelle materie matematiche e nello sviluppo di modelli ed algoritmi. L'Indian Institute of Technology è diffusissimo e comunque a livello universitario c'è molta competizione per entrare nelle prime università in quanto lo sbocco lavorativo ed un ottimo livello di reddito è assicurato.
Grazie per questi approfondimenti e per la competenza con la quale li affrontate. Priceless indeed.
Lavoro in India e provo a dire la mia.l India continuerà a crescere, grazie anche aagli investimenti esteri (la,sua posizione geopoliticamente neutrale in questo caso aiuta) , che delocalizzazione grazie alla,stabilità politica del paese, bassi ,salari, e alla presenza di lavoratori molto qualificati. Su quest ultimo punto, gli indiani sono effettivamente molto preparati sulle materie tecniche, sono disciplinati e lavorano sodo. Tuttavia non credo che è pronta a diventare auperpotenza: la burocrazia è ancora soffocante, e manca l,approccio pragmatico (al,livello politico e culturale) necessario a muoversi velocemente in un contesto incerto.Indubbiamente la diversità culturale e linguistica in questo senso non aiuta. Vedremo se tra,15-20 anni i tempi saranno più maturi..
Bravo Lorenzo Di Muro
Grazie per questa puntata intensa ed interessante. Lo so che pare un po' provinciale da dire, ma sarebbe stato interessante anche approfondire lo stato delle relazioni e degli interessi indiani con l'Italia e l'Europa (o almeno con i paesi europei con cui tende ad allacciare maggiori rapporti) ed eventuali penetrazioni in altri continenti. Magari potrebbe essere l'oggetto di un altro episodio. Grazie ancora.
Molto interessante, come sempre.
puntata estremamente interessante, grazie!
ottima puntata
00:00 Intro
01:00 India punta sull' Intelligenza artificiale. Perché?
3:48 Quali sono le caratteristiche geopolitiche dell'India? Che strategia persegue?
6:12 Quali sono i centri avanzati e all'avanguardia dell'India?
7:37 La diaspora indiana in America. Dati sull'esportazione dei cervelloni indiani.
13:04 Qual è la radiografia geopolitica indiana?
15:28 L' India può diventare una grande potenza? Punti di forza e deboli. Qual è la sua strategia?
24:14 Rapporti con il Pakistan.
25:58 Conclusione
I suoi commenti meritano un grande apprezzamento
Grazie
Dovranno passare almeno 20 anni prima che l'India entri nel rango di grande potenza, questo stabilendo che la crescita non sia inferiore a quella attuale
Ma lo dicono anche nel video. L'obiettivo è il 2047.
Le scelte Indiane in fatto di militarizzazione rispecchiano le loro capacità.
Una zuppa fatta di 1000 ingredienti incompatibili fra loro....
Ottimo spunto per lasciarli dove sono!
Esatto , sono un quinto della popolazione mondiale ed hanno gia' molto da fare con altri paesi, noi non siamo piu' un mercato interessante pertanto per loro ormai irrilevanti . Interessanti gli ultimi interventi di Jayashankar nei forum internazionali economici e geopolitici menzionati da Lorenzo Di Muro , forse non sara' l'india a sforzarsi di diventare una potenza poiche' non e' mai stata un'ambizione nella sua storia , e' l'Europa che ormai e' valutata internazionalmente come una entita' economica e politica in rapidissimo declino.
Perche' una nazione e' superpopolata non necessariamente puo' essere considerata una superpotenza, il 25% sotto la soglia di poverta' e il 122 posto come PIL pro capite lascia capire che soldi per gli investimenti non ci sono.
Venti anni fa l'India punto' di diventare una nazione leader nel settore informatico, divento' forte come produttore di software, invece fu un fiasco dal punto di vista di hardware e semiconduttori.
L'India ha sempre avuto tanto sogni spesso diventati illusioni.
E'vero quello che dici però tieni conto che una nazione molto popolata ha maggiori chance di diventare superpotenza: grandi economie di scala, pil elevato assoluto anche se basso a livello procapite , in proporzione più uomini e nell' esercito e più soldi per acquistare mezzi e armi, anche la Cina interna e'povera e arretrata però e'sufficiente la Cina costiera per fare della Cina una grande potenza. L'India potrebbe benissimo diventare una grande potenza anche con il 25% delle persone in povertà
La cascata sui semiconduttori è avvenuta ma le sconfitte debbono essere eterne? 30 miliardi l investimento a dolhera per la fabbrica 🏭 dei semiconduttori..nel 2027 si termina ..vedremo
Più guardo questi servizi - ottimi come sempre - più mi capacito di quanto la sfera Euroamericana (ma prima l'Europa) siano sulla strada della fine. Abbiamo praticamente dato via le nostre scoperte, le nostre armi, le nostre conoscenze migliori a indiani, cinesi, pakistani e via dicendo, e pian piano ci renderemo conto che il numero è la loro forza, e a quel punto non ci sarà molto da fare. Poi senz'altro dubito che Cina e India potranno mai concorrere a qualche ruolo internazionale (sempre pronti a essere smentiti), per il semplice fatto che non sono abituati alla guerra, ma anche qui.... neanche noi siamo più abituati alla guerra, siamo sempre di meno, senza risorse naturali, senza valori reali di coesione e non da meno senza persone, chi ci dice che questi qua magari fra 100 anni non mettano su eserciti senza uomini in carne e ossa? Non è fatascienza, di queste cose già si parla.
Non so se è peggio questa opzione o l'opzione che prevede orde di gente provenienti dall'asia e dall'africa riversarsi in america ed europa, annullando di fatto ogni possibile disquisizione in questi termini.
Inoltre, altro fattore cruciale: il modo in cui viene impiegata o si vuole impiegare la tecnologia in occidente al giorno d'oggi, spinge molte frange di persone ad allontanarsene se non proprio a detestarla, dati i livelli di libertà a cui siamo abituati e al pericolo che qualche corporazione (o qualche sedicente filantropo padrone di media e noto per le sue azioni di corruz...pardon lobbying) più potente dello stato possa decidere delle nostre vite come se nulla fosse. Gli ultimi 3 anni sono stati esemplari in questo senso.
In ogni caso, la vedo dura riemergere o anche solo mantenere il ruolo che abbiamo, anche perché darsi una svegliata non pare essere la prima delle prerogative di noi occidentali.
importano la maggior parte della tecnologia dalla Cina, formano scienziati che vanno a lavorare fuori, .....solo per questo l' analisi di LIMES e del suo esperto mi sembra superficiale.
ciao.
Mentre condivido il tuo pessimismo in merito all'Europa, vedo un discorso completamente diverso per gli USA. Loro, a parte la grande situazione di vantaggio, anche e ancora in campo tecnologico, controllano le principali rotte marittime, hanno grandi materie prime e dal punto di vista geopolitico sono un'isola (Canada e Messico non saranno mai un pericolo), mentre le altre potenziali superpotenze dovranno sempre guardarsi da altre potenze vicine, che gli USA sono spesso bravi a giocare le une contro le altre (Russia e Cina oggi sono un'eccezione, ma credo che la Russia sia troppo debole per essere considerata una futura grande potenza).
Per me l'unico rischio per gli americani è interno, con la enorme polarizzazione in corso nella loro società.
In merito all'Europa in questo momento mi spaventa molto la Turchia, che temo ci darà ancora più grattacapi di quelli che già ci sta causando.
Saluti
quest'idea che le corporazioni si possano sostituire al potere degli stati andrebbe ridimensionata una volta per tutte. Almeno in una superpotenza come gli USA (ma non solo) questi giganti dell'IT si arricchiscono essenzialmente coi placet (e la tecnologia) forniti dagli apparati dello stato, ogni fatto rilevante negli ultimi anni in questo campo mostra che rimangono senza eccezione sotto il pugno di ferro del pentagono (e del fisco). La vera competizione che gli stati subiscono è solo quella fra potenze.
@@_ilsegugio_ Si la visione di Fabbri è condivisibile ma sfaccettata, guarda il caso Musk con l'ucraina e tieni conto anche della corruzione dilagante. Ormai queste aziende possono direttamente comprarsi alcune personalità che decidono nelle stanze dei bottoni, ora ciò non vuol dire che possano arrivare a controllare tutto, ma il timore c'è.
Un aspetto che andrebbe approfondito è la demografia indiana. Nei prossimi decenni l'india potrebbe ritrovarsi nella situazione in cui ora sta la Cina. Il tasso di fecondità indiano continua a scendere, e anche se la popolazione continuerà a crescere per un po' l'età media dovrebbe progressivamente salire, e il pool demografico di over 60 dovrebbe crescere ad un ritmo del 350% mentre quello di over 80 del 700%. Ma la popolazione indiana nel suo complesso crescerà solo del 50%. Sarebbe una bomba demografica ad orologeria che moltiplicata per il numero di abitanti metterebbe sotto forte stress l'economia del Paese.
Sempre a a proposito di demografia, i gruppi etnici più fecondi sono di fede musulmana, non indù. Nota di riflessione. Dopo India e Pakistan, il Paese dove vive il maggior numero di musulmani al mondo è l'india 172 milioni, e continua a crescere. Entro il 2050 potrebbe superare i 310 milioni diventando lo Stato con la più grande popolazione musulmana al mondo. Mentre contemporaneamente il tasso di fecondità degli hindu continua a scendere. La convivenza tra hindu e musulmani al momento non è affatto serena. Fa riflettere il fatto che le popolazioni musulmane indiane non votano per i partiti di massa, ma prediligono i partiti islamici. Tutto questo mentre la popolazione islamica viene progressivamente margianlizzata se non esplicitamente ostracizzata dal partito nazionalista hindu che governa attualmente.
Se aggiungete che in India esistono intere Nazioni dove nessuno parla o capisce l'hindi, è evidente che qualunque governo in India deve muoversi con molta cautela.
Sui musulmani indiani le posso dire che vivendo in un paese secolare e multiculturale sono molto diversi da quelli che vivono in paesi dove c'è l'islam di stato. E questo si riflette molto sulle donne che sono più libere e quindi crescono figli non radicalizzati e con istruzione libera questo fattore conta sempre di più sulle nuove generazioni quindi tanti musulmani non sono praticanti e non sanno leggere il corano cercano di assimilarsi per non essere discrimati. Poi il colletivo indiano non li vede come stranieri ma hindu convertiti con la forza dai invasori che hanno trovato nelle caste più basse bersagli facili
@@Laki-Singh quale è la percentuale di matrimoni misti tra hindu e musulmani?
@@HMJM9 Non saprei darle un numero ma credo molto pochi anche perché i musulmani sono per il 90% originari delle caste basse hindu e purtroppo anche convertendosi non sono ancora riusciti a cambiare il loro status economico e sociale ed è un gruppo molto chiuso. Ma i matrimoni in generale stanno calando molto per via del emancipazione femminile che sta accadendo in questi anni sempre meno ragazze vogliono un matrimonio combinato ed ora che sono istruite e posso lavorare sono indipendenti si sposano sempre più tardi a differenza del passato , è un cambiamento epocale che può far saltare molte previsioni
L'India è sempre stata dominata da popoli esterni e non troppo numerosi (al confronto, ovviamente). Il grande problema dell'India è quello di essere una nazione solo sulla carta, in realtà sono un universo di popoli e culture, spesso in contrasto le une con le altre. Per certi versi, l'India è un'Italia peggiorata: ancor più corruzione, ancor più burocratizzazione, ancor più frammentazione interna. Credo che sarà, e rimarrà, un gigante solo sulla carta.
Da Indiano posso dirvi che il collettivo esiste e si muove verso obbiettivi comuni come benessere economico , modernizzare il paese mantenedo tradizioni millenarie
La civiltà indiana non ha mai invaso nessuno e mai attaccato per primo e non lo farà mai ma a differenza del passato è pronta a difendere la propria sicurezza e libertà ad ogni costo.
Tutte queste caratteristiche la rendono un paese speciale in un contesto dominato da USA e contendenti. Magari l'India non sarà superpotenza ma super importante di sicuro
@@Laki-Singh Trovo il suo commento molto patriottico e poco affine alla realtà. l'India ha circa il 15 percento di popolazione islamica. Se parliamo di una possibile guerra contro la Cina, il "collettivo indiano", come lo chiama lei, potrebbe anche reggere. Ma lei crede veramente che la popolazione islamica si schiererà dalla parte indiana, in una eventuale guerra contro l'acerrimo nemico, ovvero il Pakistan? Io sono quasi sicuro che non accadrà.
E poi, perché i Tamil nel sud, che non sono islamici, dovrebbero proteggere gli indiani del nord da una possibile invasione del Pakistan, magari per il controllo di tutto il Punjabi? Per giunta una zona che ha recentissimamente chiesto l'indipendenza? Ma no, dai, siamo seri. Già che lei mi parla di "civiltà indiana di tradizione millenaria", si capisce che si riferisce solo agli indiani di religione induista, che poi pure loro sono in realtà divisi in quattro religioni diverse e tradizioni diverse.
Seguo con interesse avendo vissuto a Mumbai nel 2013-2014
@@lets-do-the-crusades-again Rispondo alla domanda sul Pakistan citando la storia cosi non potrà dire che sono di parte, dopo la partizione del India, il Pakistan del est che oggi si chiama Bangladesh a maggioranza musulmana era brutalmente sottomesso dai Pakistani del ovest e trattato come colonia cosi che i bengalesi iniziarono a chiedere l'indipendenza, furono repressi dal esercito pakistano e costretti a chiedere aiuto al India che difese i bengalesi e poi vinse il conflitto creatosi con il Pakistan. Questa guerra è l'esempio di come l'India sia capace di tenere sul fronte interno andando contro anche a paesi musulmani a patto che si tratti di intenti giusti e non di conquista e dominio .
Sul perchè gli stati del sud dovrebbero aiutare quelli del nord le rispondo in modo banale ma chiaro perchè le invasioni islamiche sono iniziate da li, le lotte di potere tra i regnati indiani del tempo dopo millenni di unità hanno portato a divisione e fragilità che è costata tantissimo a tutti fino al sud, è quindi nel interesse di tutti gli stati la sicurezza nazionale. Io sono originario del Punjab e l'indipendenza che dice lei è chiesta da una fetta estremista che nelle ultime elezioni ha preso il 0.8% nello stato ed e un tentativo di chiedere più autonomia difficile qualcosa di più. Concludo nel dire delle divisioni religiose e linguistiche che dal esterno sembrano esagerate forse lo sono ma sono anche normalità nel paese da sempre libertà e diversificazione sono una costante ma ripeto, oggi quello che vedo e sento è una voglia riscatto e unione per obbiettivi comuni
@marcomishima è una domanda molto tecnica , penso che quello della burocrazia sia un problema comune per tutte le democrazie sicuramente e più facile per la Cina o altre dittature che per molti sono modelli giusti un entnia una lingua un partito ecc ma un paese come l' India non durerebbe un giorno cosi , nel dna del paese c'è caos disodine libertà e questo si riflette su tutte le istituzioni però con la digitalizzazione sono cambiate molte cose in pochi anni e la popolazione giovane ha facilitato molto come un governo stabile ha permesso politiche a lungo temine. A oggi i dipendenti pubblici sicuramente sono aumentati con anche sempre più donne perché hanno una corsia agevolata e percentuali minime di assegnazione date dal governo
Video molto interessante condotto magnificamente, ma una domanda mi sorge: poichè la tecnologia è anche una componente geopolitica del Giappone, che rapporti hanno tra loro questi due paesi? Potranno collaborare in sinergia contro la Cina? 🤔
.....non è escludibile, dato l'ovvio orientamente filo-USA del Giappone....
Sia l'India che il Giappone hanno interesse a contenere la Cina,quindi sì,la collaborazione tra i due paesi in questo senso già esiste(mi pare che siano state effettuate tempo fa esercitazioni congiunte tra giapponesi e indiani) e in futuro sarà sempre più stretta secondo me.
@@marcocolonna8988 Il gigante disadorno ed il piccolo colonnello 😀, se uniscono i loro pregi hanno il potenziale per contenere la Cina
@@andrearosati6454 certamente,il Giappone è una delle nazioni più avanzate tecnologicamente ed economicamente,l'India invece,per quanto,come dice un mio amico,"scassata" ha delle potenzialità enormi,così come le hanno altre nazioni dell'area tipo l'Indonesia,tutti paesi che non provano simpatia per la Cina.
Il dragone non ha ampi margini di manovra,avendo nelle vicinanze nazioni che non sono proprio le ultime arrivate e che cresceranno molto nei prossimi anni.
@@marcocolonna8988 Si ma la popolazione del Giappone è limitata rispetto a quella cinese 🤔
Bel video.....ma neanche un accenno al BRICS.
NO
Sul nazionalismo indù un po' povera la descrizione
💚🍀
Il punto principae è la lingua, perche mentre in cina si parla di dialetti (molto diversi fra loro) la maggior parte dei giovani oggi capisce e parla il mandarino anche grazie alla Tv. Mentre in india tantissime persone fra loro non si capiscono (anche se la maggior parte sono bilingue) proprio perche ci sono tantissime culture diverse.
Però moltissimi indiani del ceto medio parlano correntemente inglese. E tra di loro si parlano in inglese infatti molti TG indiani sono in inglese invece che in lingua Indu ad esempio.
@@RiccardoArduino beh è comunque una lingua in piu che molti non capiscono
@@RemarkableMC In tutto il nord del india chiunque caspisce l'Hindi e dialetti simili è al sud che cè una lingue per ogni stato ma qui però usano bene l'inglese come tutti gli indiani istruiti o che lavorano in politica,finanza e informatica.
Poi tutte le lingue vengono dal sanskrito e c'è in atto un processo di sanscritizazzione del Hindi e altre lingue più usate
@@Laki-Singh si
@@RemarkableMC Tuttavia vedendo oggi uno speciale sull'India pare che proprio l'inglese sia la lingua franca di tutte le persone che hanno avuto almeno un percorso scolastico non necessariamente universitario. Questo perchè sempre secondo lo speciale che era di Parabellum le lingue degli Indiani (cosa che non sapevo in effetti) parlano lingue che appartengono a ceppi completamente differenti. Siamo quasi messo meglio noi in Europa.
La proiezione l india nn l ha mai avuta perché non ha il modello da esportare..come la Cina..se rispetti le altre nazioni non le vuoi dominare ma commerciarvi limitatamente ai vantaggi che potrebbe ottenere la tua popolazione, tu nn arrechi DANNI AGLI ALTRI..GLI EUROPEI HANNO QUESTA VIOLENZA INTRINSECA DETTATA NN SO DA COSA in parte anche gli arabi
L'India fa paura alla Cina?
Vedremo perché te caste, gruppi religiosi, lingue non intellegibili .. ricordo il video sulle superpotenze del futuro di Limes (credo fosse di D. Fabbri) dove si spiegava come l’India non sembrasse avere i requisiti per diventare una superpotenza.
L'India dovrebbe tenere i piedi in una scarpa e discutere con umiltà e responsabilità riguardo ad i confini disputati con la Cina. Pena, ritorsioni al confine. Una risposta che non può permettersi data la notevole permeabilità del fronte interno. Non ha senso parlare di India come unico paese poichè le proprie popolazioni stentano a capirsi, contando il fatto di contenere sul suo territorio 200 milioni di musulmani afferenti al Pakistan, nemico principale. Il premier Modi tenta di introdurre una politica impermeata sul nazionalismo Indù. Fallimentare
Quando la finiranno con le caste
Quando le donne saranno più presenti nella vita economica e veramente "paritetiche" senza matrimoni combinati
Quando avranno il gas cinese ... 😁😁
@@toffonardi7037 quanto ti piace sputare sull'Italia eh? Sei proprio ossessionato, anche quando non c'entra nulla la tiri fuori. Poi per paragonare la società italiana a quella indiana ce ne vuole
@@toffonardi7037 PIDDINO 🤫🤫
L'attuale pm inglese è indiano, che abbiano talento è innegabile.
Alfredo, interrompi gli ospiti peggio di Fedez 🤣
RRR
Nessun accenno all'età mediana della popolazione 😀
Prima di divenire la seconda potenza del Mondo la Cina ha ventuplicato la sua classe media, ha posto sotto controllo la crescita e la distribuzione demografica, ha ridotto le differenze religiose e linguistiche al minimo termine, garantendo una certa pace sociale se pur forzata, e ha creato una industria nazionale energicamente e tecnologicamente forte e autonoma. L india mi pare puntare solo su questo ultimo punto, mentre a pace sociale e divisioni pare tornata indietro di almeno 30 anni con la dirigenza segregativa e razzista di Modi.
Se rilegge il suo commento non nota una certa contraddizione?
@@ijejlnfzzdfar7540 l ho riletto... È no. Vedo molta differenza tra quanto ha fatto la Cina per divenire quel che ora e quello che non sta facendo l India. Semmai mi chiedo quanto il mio commento sia chiaro, se lei vi vede contraddizioni. Io non ne vedo.
@@dariofabrizi4277 Lei parla di "dirigenza segregativa e razzista di Modi." Ma prima sulla Cina lei dice " ha ridotto le differenze religiose e linguistiche al minimo termine, garantendo una certa pace sociale se pur forzata" . Quindi La Cina ha usato un metodo molto più repressivo e razzista di Modi. La Cina non l'ha fatto per divertimento, ma proprio per divenire super potenza in tempi rapidi. Modi l'ha capito e sa che (purtroppo) vede fare lo stesso, ma non può e non vuole usare la stessa brutalità della Cina, perché l'India è molto diversa.
@@ijejlnfzzdfar7540 Non porterei sullo stesso piano le propagande razziste di Modi sulle quali si è costruito il suo successo politico, con la superiorita di fatto degli Han in Cina. Perché per la dirigenza cinese la discriminazione ufficialmente è condannata, e in questo caso la forma è determinante, è una questione di praticità e di numeri la superiorità han e confuciana, non razziale. Nei governi locali non è precluso nulla alle etnie di maggioranza e il consenso pubblico non viene ricercato con la caccia al nemico interno come in India. In India Modi tiene 1.4 miliardi di persone sul costante spauracchio della guerra civile. E ne è lui stesso il primo alimentatore giocando col fuoco, tutto per far stringere la maggioranza intorno a lui. L ufficialità razzista del governo è il principale peso contro la stabilità e quindi lo sviluppo del Paese.
l'Italia ha le stesse possibilità dell'India di diventare una grande potenza
😂
Appena finita la terza media?
26 minuti di una superficialità sconcertante
Superpower by 2020 recitava un vecchio adagio