07/11/2020 un altro grande, della musica che ci lascia , e per colpa di questo maledetto virus !!!!! Resterai sempre nei nostri cuori sei stato insieme ai POOH la storia della mia vita !!!!
Cinzia un sentito grazie a te per tutto quello che fai per tenere sempre in contatto gli ammiratori e stimatori con Stefano. Il video vuole essere una testimonianza alla statura di un musicista completo di cui oggi apprezziamo le doti anche di scrittore e quant'altro. Ho avuto il piacere di conoscere Stefano davanti ad un caffè, simpatia unica umanità rara. Innamorato del suo lavoro come pochi sanno essere. W lo SDO Fan Club. Ciao
Grazie a te Max, condividiamo una vera passione per i Pooh, ho veramente e sinceramente apprezzato il vostro modo di fare musica! Da musicista (chitarrista) mi è piaciuto molto il vostro modo di interpretare la musica dei mitici Pooh. Continuate così. Ciao
Grazie mille per il video. Durante la serata è stato fatto un altro video ma per motivi tecnici non è ancora stato pubblicato. L'ho condiviso su "SDO FAN CLUB" sulla pagina facebook.
«E se non vi tappate le orecchie, li sentirete ancora suonare, una di queste sere». Correva l'anno 1985 e Riccardo Bertoncelli chiudeva con questa frase il profilo dedicato ai Pooh a pagina 598 dell’enciclopedia rock anni sessanta (Arcana editrice). Bertoncelli classificava la band del 1966 come un «sofisticato congegno di orologeria beat» definendo «splendido» il primo _Long Playng_ intitolato *Per Quelli Come Noi*. Disco emblematico già nell'intestazione il primo album del quintetto bolognese tracciava in maniera netta e inequivocabile la linea di confine tra i componenti della band e chi non portava i capelli lunghi. Sono trascorsi cinquant’anni dalla pubblicazione di quell’album e si rimane stupefatti e increduli quando si guarda la copertina del primo disco *Vieni Fuori* / *L'uomo di ieri*: osservi i volti dei musicisti e non riesci a trovare somiglianze con quelli dei Cinque che stanno rilasciando interviste a tutto spiano in questo _Anno Domini MMXVI_. Com'è possibile, ti chiedi?! Qualcosa non torna!? Ecco la risposta: uno dopo l'altro, uno per volta, Tutti e Cinque i musicisti che nel gennaio 1966 sedevano nella sala degli Studi Regson, in via Ludovico il Moro a Milano, per le sessioni di registrazione che il 28 gennaio 1966 avrebbero permesso la pubblicazione del primo disco singolo dal titolo *Vieni Fuori* (cover «con i denti aguzzi» di _Keep on Running_ di *Wilfred Edwards*), uno dopo l'altro, uno alla volta, vennero (chi più chi meno "garbatamente") dimissionati e rimpiazzati dall'allora titolare della leadership della band e dal suo fidatissimo braccio destro. Il primo mancato nel 2013 (dimissionario anch’egli nel 1971 e subito sostituito), il secondo tornato alla ribalta dall'oblio (nel quale era precipitato nel 1967, anch'egli dopo aver dato le dimissioni) con la pubblicazione del libro *Pooh. Atto di nascita*. Cosicché nel giro di un lustro dagli esordi, uno per volta, di Quei Cinque che intonavano «ma quelli come noi non sanno odiare / lasciateci la forza di cantare /non vi chiediamo niente in fondo in fondo / lasciateci soltanto il nostro mondo» non rimase più nessuno e con essi andò a farsi benedire anche il giuramento al beat. Dopo il divorzio dal produttore melomane che li aveva rilanciati in giacca e cravatta, a dieci anni dagli esordi il complesso dei Pooh piantava le basi per divenire una ditta specializzata nella produzione di zuccherini pop molto ben confezionati e con una gestione manageriale da far invidia è giunto al traguardo dei dieci lustri. Già, perché nell'azienda Pooh occorre tenere i conti in lustri e se ci riflettete bene, per una band cinquant'anni sono un arco temporale enorme al punto che a «riavvolgere il nastro per chi non sa di quel tempo là» duecento mesi non bastano più; adesso di mesi ne occorrono seicentoundici (18.600 giorni, sabati e domeniche compresi). Ma fatta eccezione per Negrini (buonanima) e Riccardo Fogli (recuperato), viene spontaneo chiedersi: gli Altri, *Tutti Gli Altri*, che fine hanno fatto?! Il 30 dicembre 2016 a Bologna, all'ultimo concerto, i fervidi ammiratori della band potranno salutare questi *Magnifici Dimenticati* degli esordi (Enrico Marescotti compreso) ?!?! (6 DIC. 2016)
Volevo ringraziarti per questo lucido pensiero, condivido molto di quanto dici ma debbo dire che seguendo i Pooh intensamente da ormai più di 40anni, spesso mi é accaduto di sentirli ringraziare i loro predecessori durante i concerti e anche nelle interviste. I fantastici 4 poi negli anni hanno saputo mantenere e consolidare un Pooh Style inimitabile e unico...condito da grandi doti di musicisti (Dodi secondo me su tutti) e meravigliose fusion vocali ...superiori anche per spazio temporale ai loro predecessori. W i Pooh sempre.
Penso che I Pooh siano riusciti nell'impresa di entrare nelle case e nel cuore della gente perché sono innanzitutto persone semplici che hanno sfruttato a dovere il loro talento (Battaglia, Canzian e Facchinetti nella composizione delle musiche e Negrini e D'Orazio nella stesura dei testi) e alla gente comune, questo piace perché si rivede nelle loro piccole storie. Chi li critica o li ha criticati per anni, penso che l'abbia fatto principalmente per invidia. Non dimentichiamoci che hanno anche tagliato un traguardo impensabile ai giorni nostri: 50 anni di musica e di vita insieme che senza valori quali amicizia, rispetto e voglia di non prevalere sull'altro non si sarebbe mai potuto immaginare. Voglio spendere due parole anche per Riccardo Fogli: un gentiluomo d'altri tempi che non seppe prendere la giusta decisione nei lontani anni '70 e che ha pagato per questo più di quanto non meritasse realmente. Sono oltremodo contento che l'abbiano coinvolto nel loro ultimo atto
Amadeus e fiorello ed anche dal festival un comportamento veramente da schifo Stefano D'Orazio meritava di essere menzionato ed un premio che la moglie avrebbe ritirato .
vorrei capire 1 cosa stefano desiderava stare con i pooh quindi percche' andare via dal gruppo dopo tanti anni?sapeva cosa voleva dire esse famoso perche'?!
nikolas Stefano lo ha detto in più interviste. Pur sapendo di essere stato molto fortunato perché aveva fatto il mestiere che amava ed era stato uno dei Pooh per oltre 30 anni, un giorno si rese conto che non aveva fatto altro nella vita. Così decise di fare altro scrivere musical libri, viaggiare. Inoltre riteneva che i Pooh ormai avessero dato il massimo e non avessero qualcosa di veramente nuovo da proporre. Ha deciso di tornare solo per celebrare i 50 anni della fondazione e per salutare nel migliore dei modi i tantissimi fans dei Pooh.
Ogni volta che sento il racconto delle piattole rido da morire. Il tuo modo di raccontare è straordinario. Sei unico!
Grazie di cuore Ste. R.I.P. 😘❤❤❤
07/11/2020 un altro grande, della musica che ci lascia , e per colpa di questo maledetto virus !!!!! Resterai sempre nei nostri cuori sei stato insieme ai POOH la storia della mia vita !!!!
Fosse morto Zingaretti al posto di Stefano
CIAO STEFANO D,ORAZIO CI MANCHERAI TANTISSIMO 😇😇😇😇😇
Ti adorooooooooooo😍
CHE MERAVIGLIA ❤️ come diceva lui. Ci mancherai con la tua simpatia .
*STEFANO D'ORAZIO* (1948-2020) _Requiescat In Pacem_
Sempre unico sempre con noi ♥️
Bel documento, che rappresenta al meglio Stefano
Stefano manchi tantissimo
Ti voglio bene Stefano
Grande Stefano ero pazza di te
Cinzia un sentito grazie a te per tutto quello che fai per tenere sempre in contatto gli ammiratori e stimatori con Stefano. Il video vuole essere una testimonianza alla statura di un musicista completo di cui oggi apprezziamo le doti anche di scrittore e quant'altro. Ho avuto il piacere di conoscere Stefano davanti ad un caffè, simpatia unica umanità rara. Innamorato del suo lavoro come pochi sanno essere. W lo SDO Fan Club. Ciao
Grazie a te Max, condividiamo una vera passione per i Pooh, ho veramente e sinceramente apprezzato il vostro modo di fare musica! Da musicista (chitarrista) mi è piaciuto molto il vostro modo di interpretare la musica dei mitici Pooh. Continuate così. Ciao
Lasciatelo riposare in pace Amen
Grazie mille per il video.
Durante la serata è stato fatto un altro video ma per motivi tecnici non è ancora stato pubblicato.
L'ho condiviso su "SDO FAN CLUB" sulla pagina facebook.
bello stefano! =)
Grazie :)
Mi viene da piangere
«E se non vi tappate le orecchie, li sentirete ancora suonare, una di queste sere». Correva l'anno 1985 e Riccardo Bertoncelli chiudeva con questa frase il profilo dedicato ai Pooh a pagina 598 dell’enciclopedia rock anni sessanta (Arcana editrice). Bertoncelli classificava la band del 1966 come un «sofisticato congegno di orologeria beat» definendo «splendido» il primo _Long Playng_ intitolato *Per Quelli Come Noi*. Disco emblematico già nell'intestazione il primo album del quintetto bolognese tracciava in maniera netta e inequivocabile la linea di confine tra i componenti della band e chi non portava i capelli lunghi. Sono trascorsi cinquant’anni dalla pubblicazione di quell’album e si rimane stupefatti e increduli quando si guarda la copertina del primo disco *Vieni Fuori* / *L'uomo di ieri*: osservi i volti dei musicisti e non riesci a trovare somiglianze con quelli dei Cinque che stanno rilasciando interviste a tutto spiano in questo _Anno Domini MMXVI_. Com'è possibile, ti chiedi?! Qualcosa non torna!? Ecco la risposta: uno dopo l'altro, uno per volta, Tutti e Cinque i musicisti che nel gennaio 1966 sedevano nella sala degli Studi Regson, in via Ludovico il Moro a Milano, per le sessioni di registrazione che il 28 gennaio 1966 avrebbero permesso la pubblicazione del primo disco singolo dal titolo *Vieni Fuori* (cover «con i denti aguzzi» di _Keep on Running_ di *Wilfred Edwards*), uno dopo l'altro, uno alla volta, vennero (chi più chi meno "garbatamente") dimissionati e rimpiazzati dall'allora titolare della leadership della band e dal suo fidatissimo braccio destro. Il primo mancato nel 2013 (dimissionario anch’egli nel 1971 e subito sostituito), il secondo tornato alla ribalta dall'oblio (nel quale era precipitato nel 1967, anch'egli dopo aver dato le dimissioni) con la pubblicazione del libro *Pooh. Atto di nascita*. Cosicché nel giro di un lustro dagli esordi, uno per volta, di Quei Cinque che intonavano «ma quelli come noi non sanno odiare / lasciateci la forza di cantare /non vi chiediamo niente in fondo in fondo / lasciateci soltanto il nostro mondo» non rimase più nessuno e con essi andò a farsi benedire anche il giuramento al beat. Dopo il divorzio dal produttore melomane che li aveva rilanciati in giacca e cravatta, a dieci anni dagli esordi il complesso dei Pooh piantava le basi per divenire una ditta specializzata nella produzione di zuccherini pop molto ben confezionati e con una gestione manageriale da far invidia è giunto al traguardo dei dieci lustri. Già, perché nell'azienda Pooh occorre tenere i conti in lustri e se ci riflettete bene, per una band cinquant'anni sono un arco temporale enorme al punto che a «riavvolgere il nastro per chi non sa di quel tempo là» duecento mesi non bastano più; adesso di mesi ne occorrono seicentoundici (18.600 giorni, sabati e domeniche compresi). Ma fatta eccezione per Negrini (buonanima) e Riccardo Fogli (recuperato), viene spontaneo chiedersi: gli Altri, *Tutti Gli Altri*, che fine hanno fatto?! Il 30 dicembre 2016 a Bologna, all'ultimo concerto, i fervidi ammiratori della band potranno salutare questi *Magnifici Dimenticati* degli esordi (Enrico Marescotti compreso) ?!?! (6 DIC. 2016)
Mi piacerebbe sentire "Padre Nostro" cantato dai Pooh
Volevo ringraziarti per questo lucido pensiero, condivido molto di quanto dici ma debbo dire che seguendo i Pooh intensamente da ormai più di 40anni, spesso mi é accaduto di sentirli ringraziare i loro predecessori durante i concerti e anche nelle interviste.
I fantastici 4 poi negli anni hanno saputo mantenere e consolidare un Pooh Style inimitabile e unico...condito da grandi doti di musicisti (Dodi secondo me su tutti) e meravigliose fusion vocali ...superiori anche per spazio temporale ai loro predecessori.
W i Pooh sempre.
Penso che I Pooh siano riusciti nell'impresa di entrare nelle case e nel cuore della gente perché sono innanzitutto persone semplici che hanno sfruttato a dovere il loro talento (Battaglia, Canzian e Facchinetti nella composizione delle musiche e Negrini e D'Orazio nella stesura dei testi) e alla gente comune, questo piace perché si rivede nelle loro piccole storie. Chi li critica o li ha criticati per anni, penso che l'abbia fatto principalmente per invidia. Non dimentichiamoci che hanno anche tagliato un traguardo impensabile ai giorni nostri: 50 anni di musica e di vita insieme che senza valori quali amicizia, rispetto e voglia di non prevalere sull'altro non si sarebbe mai potuto immaginare. Voglio spendere due parole anche per Riccardo Fogli: un gentiluomo d'altri tempi che non seppe prendere la giusta decisione nei lontani anni '70 e che ha pagato per questo più di quanto non meritasse realmente. Sono oltremodo contento che l'abbiano coinvolto nel loro ultimo atto
Ottimo pensiero !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A te!
Ciao
Valerio è l'unico che è riuscito a rompersi il dito giocando a tombola 😂😂😂
Amadeus e fiorello ed anche dal festival un comportamento veramente da schifo Stefano D'Orazio meritava di essere menzionato ed un premio che la moglie avrebbe ritirato .
vorrei capire 1 cosa stefano desiderava stare con i pooh quindi percche' andare via dal gruppo dopo tanti anni?sapeva cosa voleva dire esse famoso perche'?!
nikolas Stefano lo ha detto in più interviste. Pur sapendo di essere stato molto fortunato perché aveva fatto il mestiere che amava ed era stato uno dei Pooh per oltre 30 anni, un giorno si rese conto che non aveva fatto altro nella vita. Così decise di fare altro scrivere musical libri, viaggiare. Inoltre riteneva che i Pooh ormai avessero dato il massimo e non avessero qualcosa di veramente nuovo da proporre. Ha deciso di tornare solo per celebrare i 50 anni della fondazione e per salutare nel migliore dei modi i tantissimi fans dei Pooh.
Come faremo ha non dormire insieme morirò
Ma ricambi l'iscrizione?
Ritorna
iscritto ricambi grazie
Grazie!
Non andare Rocco
E fallo parla'!
Grazie :-)