Francesco Guccini - 06 - Cirano (Live Firenze 1997)

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  • Опубліковано 3 жов 2024
  • Brano musicale, senza dialoghi: 1:27
    Venite pure avanti, voi con il naso corto,
    signori imbellettati, io più non vi sopporto,
    infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
    perchè con questa spada vi uccido quando voglio.
    Venite pure avanti poeti sgangherati
    inutili cantanti di giorni sciagurati,
    buffoni che campate di versi senza forza
    avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
    godetevi il successo, godete finchè dura,
    che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
    e andate chissà dove per non pagar le tasse
    col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
    Io sono solo un povero cadetto di Guascogna,
    però non la sopporto la gente che non sogna.
    Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco
    e al fin della licenza io non perdono e tocco,
    io non perdono, non perdono e tocco!
    Facciamola finita, venite tutti avanti
    nuovi protagonisti, politici rampanti,
    venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
    feroci conduttori di trasmissioni false
    che avete spesso fatto del qualunquismo un arte,
    coraggio liberisti, buttate giù le carte
    tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
    in questo benedetto, assurdo bel paese.
    Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato,
    spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
    coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
    e al fin della licenza io non perdono e tocco,
    io non perdono, non perdono e tocco!
    Ma quando sono solo con questo naso al piede
    che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
    si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
    che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
    non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
    per colpa o per destino le donne le ho perdute
    e quando sento il peso d' essere sempre solo
    mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
    ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
    amo senza peccato, amo, ma sono triste
    perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
    a parlarle non riesco: le parlerò coi versi,
    le parlerò coi versi...
    Venite gente vuota, facciamola finita,
    voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
    se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito,
    guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
    e voi materialisti, col vostro chiodo fisso,
    che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
    le verità cercate per terra, da maiali,
    tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
    tornate a casa nani, levatevi davanti,
    per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
    Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
    e al fin della licenza io non perdono e tocco,
    io non perdono, non perdono e tocco!
    (in questa versione manca l'ultima strofa)

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