Quindi facciamo un riassunto: io non ho un lavoro, un futuro, un mondo in cui vivere perché distrutto dall'inquinamento, speranza di socializzare per un mondo individualista che incentiva lo sviluppo del singolo a discapito del gruppo e la speranza di avere una pensione a causa delle scelte sbagliate fatte dalla generazione precedente alla mia( di cui il signore fa parte) e comunque è colpa mia che gioco a dragon age la sera? Bene son contento ( tra l'altro bello il giovane di 40 anni, il mi nonno ha preso la patente ieri insieme al primo bicchiere di vino legale)
Poi Dragon Age è proprio quel tipo di gioco che può tranquillamente essere paragonato a un libro... Che cambia se la sera uno gioca due ore a un rpg o se si legge un libro fantasy? Un cazzo, ecco che cambia
@@sgarroupensa che quando ero ragazzina io(ho 40anni,come il giovane di qui sopra 😂)ho avuto un peripdo in cui nn uscivo e leggevo in sacco e i mieo dicevano che mi faceva male leggere troppo:mi isolavo,la postura e mi rovinavo gli occhi!!😂😂😂
Allora qui mi incazzo di brutto. Mi sono rotto completamente gli zebedei che ogni volta che si parli di dipendenza internet/videogiochi si arrivi a parlare degli Hikikomori, facendo capire che la causa del loro isolamento sia per colpa di queste cose. Io vi assicuro che se provate a staccare il WiFi o il computer ad un ragazzo Hikikomori, quest'ultimo arriverebbe persino a giocare con i sassi, pur di non uscire di casa. Anzi il fatto di togliere questi mezzi è un ulteriore danno dato che state togliendo l'ultimo vincolo sociale che questi possiedono. La dipendenza di Internet e videogiochi è una conseguenza ma mai una causa, che è di gran lunga più complessa e che fonda radici psicosociali ben più gravi di giocare con la play. E non è la prima volta che fanno questo paragone. Anni fa (ma neanche tanto) vidi un servizio del Tg2 (se non mi ricordo) commentato da Power sempre riferito su questa dipendenza e anche lì hanno fatto il solito paragone che non c'entrava una beata minchia su dove volevano parare, anzi volendo si può dire che sono andati fuori tema con quell' accostamento Hikikomori-Videogiochi. E non è che questo topic sia difficilissimo, basta vedere Welcome to NHK per farsi un' idea di base su come vive un Hikikomori.
@Teodor Ilie non è che sembra una chiacchierata tra idioti. Lo è e basta. La gente non dovrebbe parlare di cose che non conosce ad un servizio del tg perché altrimenti sembra pure che siano cose vere o sensate quelle che dicono.
In psicologia si dice "non attaccare il sintomo". Se uno si rinchiude in casa e non esce MAI, e si aliena dal contatto con gli altri, è un sintomo. Cioè...è conseguenza di qualcosa. Facendo così riduce della sofferenza, o trae piacere che non ottiene altrimenti. Ecco...aiutare queste persone parte da capire le ragioni della loro sofferenza, non come la sfogano. Se attacchi il sintomo PEGGIORI la condizione. Perchè se sto povero cristo sta una merda totale, ed ha trovato sto mezzo che lo fa stare almeno un po' meglio, anche se gli porta tutta una serie di altri effetti negativi, non risolvi un cazzo togliendoglielo. Stava una merda prima, e starà PEGGIO dopo, finchè non trova qualcos'altro che può compensare qualunque sia la sua mancanza. Quello che deve fare un tutore, professionista, o la società, è trovare cos'è che gli manca, cos'è che lo affligge, e RISOLVERE QUELLO. Altrimenti gli togli il web, ed inizia a pippare coca come un dannato. Poi gli togli la coca, e ritorna sul web. Non risolvi mai un cazzo attaccando i sintomi. Chiaro, nel caso di una dipendenza, che dovrai almeno iniziare a controllare ed a ridurre la dipendenza stessa. Ma se poi non vai alla radice del problema, resti bloccato in un loop infinito. Devi capire dove è nata la vulnerabilità che ha permesso alla dipendenza di svilupparsi.
Perché questi non capiscono di che parlano e credono che essere Hikikomori dipenda dai videogiochi, quando invece é un malessere sociale che spinge all'isolamento, e quindi possibilmente ai videogiochi (perché be puoi fare uno in casa senza andare da nessuna parte). Il più grande classico del "Criticare cose e nemmeno capirle"
Il problema degli Hikkikomori, di cui comunque io non sono minimamente un esperto, è che l'isolamento sociale nel mondo virtuale è il punto di arrivo e non di partenza. Che tristezza quando parlano di cose che non capiscono
Secondo il Ministero della salute giapponese si ribadisce anche che la dipendenza da videogiochi o web non provoca la condizione di hikikomori ma è quest'ultima a poter provocare questa condizione. Inoltre solo una piccola parte degli hikikomori, meno di un quarto, sviluppa questa dipendenza. Questo fa capire quanto non si siano informati proprio
Premesso che hikikomori ormai è diventata una parola inflazionata al pari di depressione, stress, etc...(forse perché occidentalizzata serve per darsi un tono) mi preme sottolineare che chi agisce questa pratica non è associabile a chi "chiude la società al di fuori della propria stanza" ma a colui il quale la società la rifugia...compresa quella del "web"... quindi associare gli hikikomori a chi passa la propria vita davanti a pc/console è tecnicamente (e deontologicamente) sbagliato.... lo dico da psicologo/psicoterapeuta studioso del fenomeno... a parte ciò davvero tanta demagogia e tanti luoghi comuni per vendere libri e fare sensazionalismo. Come sempre bisogna fare solo attenzione a non creare "schieramenti" perché c'è torto o ragione da entrambe le parti. Non ho avuto modo di completare il video ma ho visto varie reactions da parte della community e mi sembrava opportuno sottolineare che non bisogna polarizzarsi sul fenomeno.
Ci tengo a dire quando un commento è oro perchè non è scontato commentwre con intelligenza. Hai fatto un perfetto commento. Sai quanti commenti ho letto (non qui sotto) tipo: un paio di schiaffi ed escono di casa.
3:09 "Gli effetti dei videogiochi sulla mente dei più giovani sono uguali a quelli della cocaina..." grazie al cazzo si chiama circuito dopaminergico detto anche "sistema di ricompensa", un insieme di strutture neurali responsabili della motivazione e delle sensazioni piacevoli e soddisfacenti (in particolare la Substantia Nigra, che produce la dopamina, neurotrasmettitore protagonista di tutta la vicenda), questo circuito è sempre lo stesso in tutte le dipendenze, anche quelle non da sostanze come il gioco d'azzardo. In pratica non sono i videogiochi in sè che sono come la cocaina, è che ogni attività piacevole fa produrre dopamina, e ogni cosa che fa produrre dopamina può POTENZIALMENTE diventare una dipendenza (anche quelle positive come cibo, sesso e sport). Dicendo le cose in quel modo, lui fa passare il messaggio che gli effetti dei videogiochi sul cervello umano sono uguali a quelli della cocaina, il che è ridicolo dato che la quantità di dopamina prodotta (e quindi la forza della dipendenza) quando ci facciamo una striscia di coca non è minimamente paragonabile a quella che produciamo giocando a un videogioco (questo perchè la cocaina agisce chimicamente sul cervello, bloccando un meccanismo chiamato ricaptazione della dopamina). Probabilmente i neurologi gli hanno detto questo ma lui ha capito quello che voleva capire e detto quello che voleva dire.
@@lm2668 Non credo perché parla di effetti sulla mente umana, facendo un paragone con una sostanza che ha effetti che sono eccome fisiologici, inoltre parla di ormoni, penso che volesse dire proprio quello invece.
@@lm2668 no no si riferisce alle conseguenze fisiologiche, anche se ha scritto un libro sul tema e non sa nemmeno che la proteina di cui parla si chiama Dopamina. Ti dico io come è andata sta storia, hanno giustamente chiamato degli esperti per capire come regolamentare il web, che è una cosa che si deve fare meglio di come sia fatta oggi e possibilmente si dovrebbe fare proprio chiamando degli esperti, ecco magari non un grafologo, ma va beh. E questa è una cosa che sostiene chiunque conosca il mezzo e abbia un po' di cervello. Così hanno chiamato dei neurologi che gli avranno detto esattamente quello che scrive qui Pietro, cioè che videogiocare rilascia dopamina (ma lo fa anche mangiare il cioccolato, scopare, scambiarsi i regali o prendere un buon voto a scuola) e che in certi casi si può arrivare alla dipendenza. Sto qua avrà cercato dopamina dipendenza su Google e trovato Cocaina e via col libro. Poi qui c'è il nostro becero giornalismo servile che invita un ex giornalista oggi politico, che non ha mezza competenza sul tema, a parlare del suo cazzo di libro, in un TG, spacciando una marketta del cazzo per informazione.
"i meccanismi chimici sono letteralmente identici a quelli della cocaina, si secerne l'ormone del piacere", signor senatore, abbiamo appena scoperto che l'aria, esattamente come la cocaina, si assume per vie nasali. La regolamentiamo?
Se questo è il risultato del lavoro di esperti professionisti, allora c'è proprio da mettersi le mani nei capelli per quanto riguarda l'informazione italiana, il lavoro fatto su questo servizio è il più antiscientifico che si possa osservare, prendere i risultati di una sola parte delle analisi fatte, e spacciarli come unico risultato è irrispettoso nei confronti di chi cerca invece di dare una visione a 360 gradi sul mondo dei videogiochi e sulla conseguenze psicologiche derivate dal loro utilizzo. Sui videogiochi sono stati fatti tanti studi, alcuni sottolineano delle criticità, altre invece ne mostrano gli aspetti positivi (garantisco in quanto cose studiate all'università, studio psicologia). Negare che ci siano delle conseguenze negative e delle possibili cadute in patalogie gravi sarebbe comportarsi allo stesso modo di coloro che hanno preparato questa intervista/servizio, ma bisogna anche dar adito a tutta quella fetta di risultati che invece evidenziano aspetti positivi. Detto questo sono molto dispiaciuto che un programma di "informazione" si trasformi in un programma di propaganda per liquidare le numerose cause di una male sociale vissuto da diversi giovani (e non solo ormai) ad un aspetto che ancora non è chiaro se ne sia una causa o un effetto.
Questo non è il risultato del lavoro di esperti professionisti, questo è il risultato di un politico destocazzo che deve pubblicizzà un libro destocazzo e di un giornalismo servile ammerda che non ha le palle di dirgli "smettila di dire puttanate imbecille". Ci scommetto il cazzo che i neurologi hanno detto che videogiocare rilascia dopamina (cosa sicuramente vera) e che in alcuni casi si può arrivare alla dipendenza (cosa ovviamente vera). Solo che anche fare regali a qualcun altro rilascia dopamina, il motivo per cui ci piace vedere qualcuno aprire un regalo che gli abbiamo fatto è proprio perché c'è un rilascio di dopamina. Anche mangiare la cioccolata rilascia dopamina. Anche scopare rilascia dopamina e anche scopare può provocare dipendenza. Per lui questo diventa "videogiocare è come pippare" ci scrive un libro e il nostro giornalismo schifezza lo porta su Rai 1 a parlarne come fosse un esperto. E per inciso dice "la stessa proteina che rilascia la coca" perché non sa nemmeno il nome.
È abbastanza evidente che abbiano scelto un pannello di "esperti" con dei preconcetti molto chiari che piegano i fatti alle teorie e non il contrario. È come se facessi fare uno studio sulla sicurezza dei vaccini solo a no-vax incalliti.
È uni studio mono disciplinare. Questo è il problema. Le console sono un problema se hai una famiglia che ti mette seduto davanti alla TV/cellulare/console ogni istante per non avere rotture di palle.
I genitori di oggi dovrebbero essere educati ad educare. Non è possibile che a pranzo si dia il cellulare ai figli pur di non essere infastiditi invece di parlare con loro instaurando un rapporto genitore-figlio. È questo il problema. Indubbiamente ogni strumento se usato male crea danni, serve solo che venga utilizzato nel modo corretto (mica sulle barrette di cioccolato scrivono "Attenzione a non mangiarne troppo" perché si suppone che si sappia già, stessa cosa dovrebbe valere per web e videogiochi)
Menomale che posso rilassarmi e giocare alla mia "console dei videogiochi". Che tra guerre, virus e sti servizi tg, l'ultima cosa che voglio è iniziare a ragionare come questi in tv
Sempre io che grazie ai videogiochi riesco a parlare inglese in maniera quasi perfetta ed ovviamente se non fosse stato per le console durante la prima quarantena sarei impazzito
La "generazione da salvare" si trova in una situazione di merda (e NON per i videogiochi) proprio per colpa della mentalità di questo paese pensionato.
Ragazzi questo servizio è riuscito a farmi cagare 2 volte nell’arco di 2 ore, di solito cago ogni 2-3 giorni, lo consiglio a tutti quelli che sono stitici o vogliono cagare così resettano il cooldown della cacca
Non mi vengono, anche perché ho dei problemi di salute. Ho preso morfina e ossicodone per anni; Se non ci fossero stati i videogiochi e il web, non avrei mai smesso.... è vero....i videogiochi danno piacere paragonabile a quello della morfina. Si chiamano endorfine "morfine endogene" questo dipende da cosa ti dà piacere, per me i videogiochi per te i libri magari. ringrazio i videogiochi io ringrazio tutte le comunity del web, vi ringrazio, senza di voi ci sarei ancora dentro. GRAZIE MILLE.
Ma poi eliminando tutti gli sfoghi si fa salva la gente? O magari il problema è tutto quello che c'è intorno che ti fa andare a pippare o a bucarti o a chiuderti in casa per giocare, avremo anche il quoziente intellettivo basso ma mi sembra che caoire ste cose sia facile
@@gage6355 penso che sia tutto un insieme di azioni, sitazioni e circostanze. Oramai una buona parte dei ragazzi/e si paragonano a qualcosa o a qualcuno (esempio : ragazzi, spaccio e violenza. femmine, la puttana dello spaccino. estremizzato) e non hanno capito che non stanno realmente facendo ciò che amano dato che gli è stato inculcato in testa. Primo o poi la cosa inevitabilmente degenera, droga e violenza sono solo una piccola parte dei disturbi che può generare questo insieme di "cose". Il web è un diritto oramai e non lo si può negare. Penso che tutto sia potenzialmente una "droga" e che non si debba fare di tutta l'erba un fascio.
@@powerofthemous3131 una droga può essere, come tutte le droghe però bisogna chiedersi perché la gente rifiuta la vita e si condanna a una spirale di patimento, perché se stai bene, ma bene sul serio, da una dipendenza ti tiri fuori se sai che ti fa male, oggi tutti si identifica in qiesti personaggi un po' per il gioco da ragazzino ma anche per un grave disagio sociale
Ma qualunque cosa ti fa stare bene ti da quella sensazione. Uscire, guardare un bel film, stare con il partner. Qualunque cosa ti dia una sensazione soddisfacente. Non dobbiamo fare nulla dalla mattina alla sera e non provare assolutamente nulla per evitarlo
Il problema del quoziente intellettivo minore è un problema ben più ampio e ricordo di aver visto un documentario in cui si spiegava moooolto meglio la questione (e vi assicuro che l'ultimo dei problemi erano i videogiochi). Poi inoltre il documentario era riferito ad un paragone approssimativo tra la nostra e qualche generazione precedente alla nostra, ma anche lì spiegava che la veridicità dei dati raccolti sulla vecchia gen. Era molto imprecisa. Poi ragazzi l'intelligenza dei bambini viene anche da come vengono educati allo studio e alla scuola, io per esempio non ho mai toccato un cellulare fino a 11 anni e lo trovo giusto perché detesto chi si lamenta del figlio che sta ci sta tutto il giorno attaccato e poi al minimo pianto gli rifilano 8 video dei me contro te...
Occhio però a non fare confusione tra cultura e intelligenza. Soprattutto, si fa spesso riferimento(come accade anche in questo servizio tra l'altro) solo all'intelligenza logica, che è quella misurata dal QI, ma ce ne sono altre 8: l'intelligenza musicale, quella empatica, quella intrapersonale, quella interpersonale, etc... Mi interessava semplicemente portare alla luce questo fatto
La diminuzione del quoziente intellettivo sarebbe chiamato effetto Flynn se non ricordo male (lo studiai tempo fa in psicologia) ma ciò è dovuto a tantissimi fattori, davvero tanti..dal periodo culturale, dalle scuole e soprattutto dall'uso della tecnologia quotidiana (non solo smartphone ma anche l'usare il microonde, PC) praticamente tutto ciò che ci facilità la vita sia casalinga che sociale. Per farla stretta: più facile è sapere qualcosa più ci viene facile perdere interesse a saperla
Non capiscono che alla base di questi fenomeni estremi (quali quelli dell’isolamento e dell’allienamento) non ci sta il gaming e in generale la vita virtuale, ma al contrario questi diventano l’appiglio di gran parte di quei giovani la cui vita sociale è marcita a causa di migliaia di fattori, tra cui il merda di mondo in cui viviamo, al posto di limitare un qualcosa che può alleviare un minimo un dolore, quindi, dovrebbero curare il malato che ci sta alla radice, il malato che caratterizza questa società per nulla adatta a far crescere sane le prossime generazioni
@Teodor Ilie qualcuno sano con due dita di cervello esiste allora. A parte gli scherzi, la generazione precedente e quella precedente ancora (da ragazzo di 20 anni parlo delle persone nate tra il 1940-1970) è troppo abituata a dare la colpa a qualcos'altro, sempre a parlare di responsabilità per poi dire quando fa ovviamente comodo a loro "ah ma è colpa di" , "ah quando ero giovane io a 14 anni andavo già a lavoro a differenza tua" vantandosi di queste cose senza capire minimamente che il mondo è completamente diverso. Adesso non esiste, ma nemmeno per sbaglio, pensare di guadagnare qualche soldo andando a raccogliere lamponi per il fruttivendolo del paese, o andare a consegnare giornalini di casa in casa per poi pensare di andare a cercare casa a 20 anni con la proprio/a sposa/o senza chiedere un centesimo ai genitori. Con la società che LORO hanno costruito, non noi giovani che ancora dobbiamo toccare qualsiasi cosa, tutto ciò non è nemmeno pensabile. Tutto ciò, sviando un po' il discorso dal tema del video, era per sottolineare il fatto che i primi a vivere in un mondo a parte, diverso dalla realtà, sono proprio loro, non noi giovani.
@Teodor Ilie pienamente d’accordo con te, alla base ci sta sempre soprattutto la struttura sociale nel quale le persone vivono, ed è essa a determinare spesso negativamente la vita dei giovani
Questa cosa é rivoltante, ci sono così tante cose da dire su questo servizio che ci perderemmo una giornata. Questo burattino si facesse un giro nelle aule sovraffollate dei licei e istituti tecnici italiani formate da 30-32 alunni, presiedute da professori molli e demotivati che riversano la loro frustrazione su menti fertili, giovani e fresche, fornendo loro un modello e un istituzione stantia e poco appagante, in cui (strano a dirsi) non si ritrovano. L'abisso chiama l'abisso, cara commissione di cervelloni. Incolpiamo i videogiochi, il "web" perché viene comodo, scuotere le basi si un sistema scolastico vecchio di cento anni mi rendo conto sia ben più difficile. Non so se ridere o piangere davvero, nel dubbio faccio una partita a Valorant. (Menzione d'onore per l'attore/"ragazzo" fasullo come una banconota da 30€) P.s: bravo Dario, obiettivo e critico in giusta misura
Il vero Kingpin del racket della cocaweb è ovviamente Lenny Freeboter, emerso dalle ombre per costruire il più grande cartello virtuale di tutti i tempi.
Dire semplicemente "esiste questo fenomeno, questa dipendenza può colpire i giovani ma non tutti, ma non sempre i video giochi portano alla dipendenza ma anche benefici" è troppo difficile? sarebbe stato un servizio ottimo detto così.
La televisione italiana è sempre stata contro chi faceva intrattenimento sul web, il problema è sempre 1 invece di accettarlo e prendere spunto lo vogliono completamente anichilire in qualsiasi maniera possibile. E adesso siamo arrivati al punto che ci si mette in mezzo la politica
Tipica mentalità italiana: ad un problema serio e complesso, come il fenomeno Hikkikomori, si trova la soluzione facile, che sia il videogioco, il cellulare o chissà cosa.
@@8500gtNvidia Quindi cosa proponi? Distruggere ogni forma di tecnologia legata al webbe? Le dipendenze sono legati a disagi e non alla semplice esistenza di qualcosa. Tutto può potenzialmente creare una dannosa dipendenza psicologica, per questo motivo bisogna sempre saper bilanciare in modo sano l'uso che si fa delle cose intorno a noi. Puntare direttamente il dito verso tecnologia, droga o che sia, come forze supreme che ti attirano e distruggono la vita penso sia estremamente sbagliato, andrebbero approfonditi i motivi sociali e psicologici che portano una persona a compiere determinati abusi.
@@8500gtNvidia si. Uno puo' usare qualunque cosa per fuggire dalla realtà: puo' fuggire tramite film, libri, disegnando, scrivendo e non vuol dire che un problema complesso che ha uno è dato da film, libri, disegni e scrittura. È un problema che parte nel profondo, nessuno punta la pistola in testa per farti isolare. Uno puo' sfondarsi seriamente di libri dalla mattina alla sera quindi dobbiamo vietare i libri?
@@jeenopaoli Capitan Ovvio! Anche la dipendenza da figa potrebbe essere una brutta cosa..ma direi che e molto, ma molto piu appagante fisicamente e psicologicamente che essere dipendente da uno schermo.
Quando il senatore ha parlato di professionisti, studi e ricerche pensavo basasse quindi il suo discorso su dei numeri comprovati. Ma poi ha detto che in Giappone ci sono 1 milione di hikikomori e che per ogni hikikomori ci sono migliaia di ragazzi sul "confine" e che "hanno quella tendenza lì", cioè ha affermato che almeno un miliardo di persone sono quasi hikikomori. Ecco lì ha perso tutta la credibilità
@@davidemazzaretto3722 esattamente, e ha detto "migliaia" non "un migliaio" quindi se vogliamo essere precisi è almeno 2 miliardi hahaha I conti li ha fatti il grafologo
Hanno mai provato ad approcciarsi con uno di noi ? No Pensano che essendo grandi e avendo un laureato possano sapere tutto e di più? Si E poi siamo noi che non capiamo cosa fanno e dicono loro 🤡 Comunque gg per il ragazzino che giocava a fortnite con lo skylander vicino (pezzo d'infanzia ❤️)
Ok dopo aver visto tutto il video posso dire che questo servizio è fondamentalmente uno spot a questa comunità e all'operato di questo signore, anziché offrire soluzioni si tenta di instillare il panico nelle persone in merito a certe tematiche perché è con quello che si andrà in comunità a chiedere assistenza.
Argomento serio, trattato da boomer. Purtroppo in questo modo non si riesce a far passare il messaggio corretto. Il cringe fa sottostimare il problema reale.
Non è trattato da boomer, semplicemente Dario dovrebbe limitarsi a ripetere per l'ennesima volta cose che ha già detto e ridetto in modo serio quando si parlava di altre sparate sul mercato videoludico e fumettistico. A me sembra una reaction buttata un po' sull'ironia (in alcuni momenti comunque è molto serio) più per esasperazione che per altro
Penso che il problema della fuga nei videogiochi/mondo virtuale sia reale (non come viene narrata in questo servizio) sia una conseguenza delle problematiche citate da sto “esperto” e non la causa; depressione, ansia sociale, incertezza del futuro portano le persone a rifugiarsi li, non il contrario
E' un fare una beffa attraverso la RAI (che è comunque la voce ufficiale del governo) sulle persone cui hanno tolto il futuro, nuove generazioni che tuttavia hanno la responsabilità di essere apatiche a livelli elevati, ed ignoranti poichè fondamentalisti-fatalisti, e perciò anche col QI probabilmente più basso di quel registrato poichè incapaci di mettere in dubbio ormai moltissime cose. Ma oltre a ciò si leggono tanti commenti di persone che ringraziano i videogiochi per passare il tempo durante la pandenia, per cui quel che dice il servizio è veritiero, non sono più capaci di uscire dal tunnel del virtuale, quanti hanno passato il tempo invece facendosi una cultura? Probabilmente uno su centomila. Le nuove generazioni sono veramente ultime come vengono dipinte facendo spesso presagire una etichettatura faziosa, ma è così, tra causa ed effetto ormai non si capisce più, e le nuove generazioni si può dire che alla fine sono diventate drogate di videogiochi autonomamente.
Una iniziativa da proporre a tutti gli streamer, che giustamente si sono sentiti attaccati dal servizio, sarebbe quella di unirsi e rilanciare con un libro serio sul mondo videoludico, spiegando veramente la situazione dei videogiochi, sia dalla parte dei creators, sia di chi li produce e di chi li consuma (industria, impatto e così via; per l'ampiezza dell'argomento basterebbe anche solo il punto di vista degli steamers). Sfidare questo orrore di libro come si deve. E secondo me troverebbe molto supporto da parte di chi studia veramente i videogames. Un saggio che sfiora l'argomento sull'industria dei videogames in Italia "Backstage" a cura di Barra... All'interno si può trovare un saggio sul perché manchi una industria.
@@lostinthefaq ah oddio ti avevo risposto diversamente che avevo letto male. Utilizziamo i serious games con pazienti con disturbi del neurosviluppo per potenziare funzioni esecutive, di memoria. Ci sono evidenze che i videogiochi e serious games (videogiochi più didattici) oltre a migliorare capacità di questo tipo migliorano anche sintomi depressivi e di altri disturbi
@@psicologhetty4187 la mia ragazza è una vostra collega e si affida al supporto interattivo di "giochi" fatti ad hoc tramite pc, in base alla patologia si usa questo o quello (chiedo scusa se generalizzo sono solo le informazioni che percepisco da quello che mi racconta del suo lavoro, non essendo il mio campo) i miglioramenti avvengono e in più si gioca, non so cosa si possa pretendere di più.
cioè, quindi in pratica secondo lui il problema dell'italia sono i videogiochi ed i social e che se si togliessero andrebbe tutto a gonfie vele. che stupido sono, ho sempre creduto che per far andare bene un paese servissero investimenti, leggi e buon piano economico-sociale.
Sono partiti da un punto serio e a cui bisogna effettivamente dare attenzione, le ricerche in ambito neuropsicologico confermano quanto il rilascio continuo di ormone dopamina crei danni oggettivamente e come questo sia legato all'utilizzo di videogioco e smartphone ed è più spesso quella sensazione di rilascio della dopamina a creare dipendenza che non l'oggetto in sè e per sè e basta. Però ovviamente questo punto lo citano all'inizio come fosse ovvio e non degno di approfondimento e poi scagazzano luoghi comuni mal interpretando ricerche e dati che altri hanno suggerito a loro. Più la politica cerca di capire i problemi dell'oggi più restano sulla superficie delle cose, il nostro presente è complesso non è supportabile che essi vengano affrontanti senza una dovuta profondità e attenzione verso le scale di grigi (in opposto alla ricerca della faziosità bianco o nera).
Sì come il cibo, l'alcol, le droghe e il sesso, ma in questo servizio parlano dei videogiochi non della palestra o altro. Il problema non è il rilascio in sé, ma il bisogno continuo dello stimolo per ottenere il rilascio. Poi vabbè come risposta dire "e allora la palestra e tutto il resto" è un po' tentare di creare elenchi non necessari a controbattere a un servizio del genere. Se proprio si vuole abbreviare il dibatto ti lancio il primo commento qualunquista finale che potrebbero fare per alimentare il dibattito, ovvero: "Dopo tot ore di palestra sei stanco, dopo tot cocktail sei sbronzo e vomiti, dopo tot panini sei sazio, ma col videogioco qual è il limite?" Ma vale davvero la pena rispondere a una domanda simile?
"Ehhh si il quoziente intellettivo è minore" l'ultimo settore su cui investono è quello dell'istruzione e della cultura, al primo posto armi ed economia ultra consumista
tral'altro vorrei far notare come abbia detto che non era mai successo nella STORIA DELL'UMANITÀ di avere un quoziente intellettivo così basso.... e niente è finita.... abbiamo un quoziente intellettivo minore degli australopitechi.... siamo finiti
A proposito di luoghi comuni riportati nel servizio che vanno contro la realtà dei fatti e degli specialisti che se ne occupano: l'uso dei social da parte degli hikikomori potrebbe essere visto come un vantaggio e un punto di forza, in quanto la persona che si isola riesce comunque a mantenere una socialità, seppure online, che altrimenti andrebbe completamente persa; tant'è vero che le associazioni che si occupano di hikikomori sconsigliano la disconnessione della persona isolata per evitare che si richiuda ancora di più in sé stessa. Paradossalmente, disconnettere un hikikomori dai social gli creerebbe un danno, invece che aiutarlo ad emanciparsi dalla sua condizione. Importa questo al sig. Onorevole? No, perché tanto tutto il discorso deve supportare la sua tesi, anche se fa acqua come un colabrodo. Realtà complessa, risposte semplici e sbagliate, ma ci si aspettava qualcosa di diverso?
Giustamente Dario prende tutto sul ridere ma se si va avanti così a mettere in mano queste cose a politici vecchi e stantii si rischia che facciano leggi per limitare l'uso dei videogiochi. Tempo fa (2013/2014) ci fu la proposta di legge (non mi ricordo da chi ma lo dissero al TG5) di limitare i videogiochi ai minori di 18 anni cioè se non sei maggiorenne NON puoi giocare con console/computer (naturalente con il controllo dell'IP).
Guarda per fortuna sarebbe la legge che meno mi spaventa, ok ormai sono maggiorenne ma non ci vorrebbe nulla a fregare il sistema e far videogiocare chiunque di qualsiasi età, tra account falsi e con un pò di aiuto da parte di amici o parenti maggiorenni nel reperire fisicamente i videogiochi sarebbe una cazzata, per fortuna quelli che dovrebbero legislare simili minchiate sono così inesperti di questo mondo che non troveranno mai il modo di fermarlo veramente, poveri idioti
Io sono caduto in depressione. Proprio grazie al mondo dei videogiochi e ad una mia amica sono riuscito ad uscirne. Come dici tu, puntare il dito a caso e cercare nemici non ha senso.
Ma soprattutto si incolpano i videogiochi del fenomeno dell'Hikikomori, quando direi che il problema alla base è la salute fisico-mentale (e tutti i problemi citati da Dario anche come la pressione sociale e mancanza di lavoro / inadeguatezza) dell'individuo che finisce col cercare escapismo e sollievo in una realtà fittizia.
Se solo il tizio non avesse detto che "l'uso che non può che degenerare in abuso" ti darei pienamente ragione, ma questo c'ha mischiato tutto dentro Senza considerare che qualsiasi cosa che "ti piace fare" produce serotonina e/o dopamina, anche fare sport, vincere a qualsiasi tipologia di gioco, scopare etc... questo tizio ha sicuramente mistificato i dati che hanno prodotto i vari studi per avvalidare quello che già pensava
Eh bravo, il punto che ti sfugge è che il servizio afferma esplicitamente che la dipendenza è inevitabile per chi usa web, social e videogiochi (cose neanche minimamente diverse tra loro secondo questo pagliaccio) concetto assolutamente ridicolo e profondamente sbagliato
Personalmente non gioco ai videogame ma non vedo il problema di usarli anche come un mezzo per uscire temporaneamente dalla realtà, sempre senza sfociare nella dipendenza. Ognuno ha un'attività che utilizza per distaccarsi dalla realtà (La palestra, la pittura, la ceramica, camminare nei boschi, ecc...) ma ciò non vuol dire che sia intrinsecamente sbagliato cercare questo tipo di sfogo.
Non sei assolutamente un guastafeste, ma non stiamo negando l'esistenza della dipendenza dai videogiochi o web. Il problema è che il senatore, oltre che disinformare ad esempio parlando in quel modo degli hikikomori, generalizza il tutto, affermando che il SOLO uso del web o dei videogiochi provochi inevitabilmente dipendenza, cosa assolutamente errata. È come se tu scrivendo questo commento dimostri di essere dipendente. Inoltre specifica sempre la parola giovani, come se gli adulti non potessero sviluppare questa dipendenza.
tbh durante questo video ho riflettuto sul fatto che forse sono un hikkikomori. effettivamente io me ne sto chiuso ogni giorno nel mio sgabuzzino dove lavoro in smart working, studio e cazzeggio al pc, mentre quando sono solo o nessuno guarda la tv vado in sala a giocare con qualche console. ho contatti sociali, mastero per dnd e ogni giorno mi scrivo o sento con il mio migliore amico, quando è possibile tento anche di vedermi con gli amici(generalmente casa mia perchè ho videogames e disponibilità di spazio), giusto ieri ho fatto un ritrovo, esco per andare a riempire le bottiglie d'acqua o per andare a prendere i genitori al lavoro o per donare il sangue, ma oltre a ciò, non rientro forse nella categoria? prima di iniziare l'attuale lavoro dove mi trovo a non riuscire far nulla senza che nessuno si prende il tempo di insegnarmi adeguatamente, non ho mai avuto effettivi sintomi di depressione, sia per manipolazione mentale autoimposta, sia perchè sono una persona positiva, ma sto forse vivendo davvero da hikkikomori? non mi faccio problemi perchè ho già deciso che ho fino a 25 anni per uscire davvero e vedermi con gente/trovarmi una nuova fidanzata/ampliare le cose irl, manonostante ciò forse non è troppo giusto stare sempre qui. il fatto è che il tempo sembra non bastare mai e che, beh, non vale la pena uscire... cosa posso fare in giro che non faccio qui? posso prendermi un gelato, ma a 10 minuti di passeggio ho una delle migliori gelaterie sul suolo italiano. andare in città? sì, ma senza macchina è un po' uno spreco far tutto il tragitto per andare a fare cose a caso. inoltre ogni cosa è dispendiosa e prima di un mese fa non avevo stipendi o simili, cerco di risparmiare, anche vista la situazione economica attuale. anche uscire al cinema è una cosa rara, perchè costa un sacco e spesso la qualità è peggiore di quella del mio salotto. covid a parte, non è che ci sono andato poi così tanto. ma inoltre c'è la questione covid, questione economica, questione del non avere nulla che mi spinga a voler uscire, non avere forme di intrattenimento decenti fuori di casa, essere utile a casa per controllare la nonna anziana in caso di bisogno, avere amici lontani(anche quello più vicino, con cui andavo a scuola nella città a cui faccio provincia, sta tipo 30 minuti di macchina, che generalmente non ho perchè la usa la famiglia, per non parlare del costo della benzina)... sicuramente esser sempre più abbattuto a causa del lavoro aiuta questi pensieri, per non parlare l'esser così esausto da non riuscire più ad allenarmi quanto un tempo per pura atrofia emotiva, cosa che porta ad aver male fisico anche dato dallo stare sempre nel mio stanzino angusto schiacciato tra parete, sedia e scrivania. non saprei neanche come fare a cambiare le cose, oltre a sentire i miei amici e provare a invitarli a vederci, beh, è dura. pure loro stanno abbastanza chiusi in casa, che sia per lavoro o università. in tutto questo, se non avessi i videogame e le storie che raccontano, penso avrei giù ucciso una persona o forse sarei davvero depresso. non so, non so davvero che pensare, mi è sorto questo dubbio.
Mi ricordo quando ero piccolo e andavo a casa dei miei amici o cugini e mi portavo dietro il Gameboy prima e il DS/DSI per giocare con loro non mi sembrava che fossi assuefatto o aggressivo dopo una partita a Pokémon perla o a Mario Kart e oggi studio per poter lavorare alla produzione di videogiochi in futuro... Posso dire che dietro c'è uno studio grandissimo e importantissimo, ci sono eventi, appassionati e persone che si divertono la sera dopo una giornata pesante e sono pochi quelli che ne sonk dipendenti
In ogni situazione vanno sempre prese entrambe le parti della stessa medaglia; quindi quando si fanno discorsi del genere va bene prendere una troupe di psicologi e studiosi, ma nel discorso andrebbero implementati anche personaggi che attivamente sono dentro questo mondo, banalmente uno streamer e/o uno UA-camr oppure un ragazzo
Un po di vero c’è ma direi che la colpa è più dei social come tik tok che riducono la soglia di attenzione e danno assuefazione più che dei videogiochi tradizionali.
Tutto, nella vita, è esplorazione e ricerca, il concetto di "gioco" nasce da questo, quando trai piacere dalla ricerca entri nel concetto di "gioco", per cui anche leggere un romanzo è un "gioco" nel senso più completo del termine; anche la serata al ristorante è "gioco", anche guardar la televisione, andare al cinema e al teatro "è gioco"; I "Rapporti Sociali", propriamente, per l'uomo fanno parte dell'esplorazione e della ricerca, da essi traggono piacere e benessere, ma anche nuovi spunti di riflessione, conoscenza e consapevolezza; rientrano nel concetto di "gioco", che si accetti o meno, sono tutte forme diverse della stessa attività. Il problema non è il "videogioco" ma, piuttosto, la massiva tendenza a vivere di Eccessi, in tutti campi dello scibile umano, commista ad una serie di pregiudizi culturali derivati da una errata comprensione di cosa siano per l'uomo Piacere e Dovere, Produttività e Consumo, anche sulla base di influenze storiche (Se Mozart fosse stato un videogiocatore, oggi, questo media non sarebbe così demonizzato) una Pigrizia del discernimento che porta la gente a demonizzare il Video-gioco solo perché non si riesce a capire che è un'attività che nella sostanza è tale e quale a tutte le altre. Perché l'ossessione del calcio non viene ammonita? Perché l'ossessione per la letteratura non viene ammonita? Sono anch'esse attività che prendono molto tempo ed energia... La risposta è "pregiudizio distorto". Gente così non dovrebbe stare nemmeno a capo delle partite a monopoli; al Senato diventano individui pericolosi nonché influenze estremamente nocive per la collettività.
il discorso di fondo è che se un ragazzo gioca tutto il giorno ad una "console" vuol dire che il videogioco non è il problema ma una conseguenza di magari problemi personali della persona. Esempio: se io bevo un bicchiere di vino al giorno non fa male ma se bevo 3 bottiglie si. Quindi non è il vino il problema ma l'uso che se ne fa
@@phantomequalizer4674 ma non è vero. Cioè, è proprio empiricamente impossibile smontare un frase del genere: mica abbiamo i dati del qi di 4000 anni fa, e in più troppi studi ora come ora differenziano i diversi tipi di intelligenza, e che basarsi solo sul qi logico-spaziale sia riduttivo. In più l'effetto "reverse" Flynn (cioè che il qi si abbassa tra generazione a generazione) esiste tipo dagli anni 70.
@@faber3813 l intelligenza emotiva è molto più riconosciuta del test del Q.I ormai antiquato e senza veri dati che confermino in quanto il test del Q.I si basa solo sulla matematica praticamente..
@@shardan8151 l'intelligenza emotiva mannaggia al cristo.... Infatti negli Stati Uniti (egemone del mondo) i concorsi sono limitati per "l'intelligenza emotiva" mica chi ha meno di 83 Q.I non può neanche entrare nell'esercito ( e direi che a loro la mano d'opera serve) perché considerato alla stregua di un ritardato....
Oh rega, io voglio capire quali fonti ha sto libro. Quasi quasi me lo compro per capire cosa effettivamente critica il fenomeno del "web". Perché secondo me l'autore ha leggermente frainteso i vari studi.
Trovi tutto sul sito del Senato perché questo libro non è altro che il copia incolla di articoli di specialisti presentati in audizione alla commissione istruzione del senato due anni fa. Si chiama indagine conoscitiva richiesta proprio da questo senatore, ma la finalità era per avere dati e riscontro sull'impatto delle nuove tecnologie sull'apprendimento, perché la commissione in questione al senato si occupa di istruzione=scuola pubblica italiana. Bravo che vuoi sapere di che cosa parla il libro.
Dico solo una cosa, tra le tante che si potrebbero dire, l'articolo di wikipedia sulla grafologia inizia dicendo che non ci sono evidenze scientifiche a supporto della grafologia, con tanto di studio scientifici correlati :)
gli hikikomori nascono perché c'è qualcosa di sbagliato nella loro vita, non diventano hikikomori per i videogiochi o per il web, che poi come definisce lui una cosa sola videogiochi e social non lo fa nessuno.
comunque anche con l’emozione dell’amore si provoca una reazione simile, ma molto più ridotta, a gli effetti della cocaina… AMORE BANNATO PER I GIOVANI
Hanno ovviamente pompato troppo il servizio e cavalcano bene il loro cavallo di battaglia: far passare l’idea che il web sia una fonte negativa per ovviamente indurre la gente a guardare la tv di più 😂. A parte ciò bisogna guardare la realtà, spesso i giochi o insta diventano dei passatempi incontrollabili per alcuni è vero
09:43 su questo secondo me Dario sbaglia. È vero che Tezuka voleva esportare l'animazione giapponese all'estero (tanto che Astro Boy venne trasmesso nelle resi americane pochi mesi dopo che in Giappone), ma a parte pochissime eccezioni manga e anime per decenni sono stati prodotti per il mercato interno, per poi essere importati da reti o aziende di altri Paesi che ne facevano richiesta. Ancora adesso le produzioni animate fatte con il pubblico Occidentale in mente non sono molte, e gli editori manga puntano primariamente al mercato interno. Ovviamente l'industria giapponese ha beneficiato sempre di più dalla vendita dei diritti all'estero, ma non è stato un obiettivo perseguito fin dall'inizio, tutt'altro.
Fra i boomeroni che su affidano a tali “professionisti dell’informazione” sugli hikikomori e gli zoomerini che si affidano a Crepaldi non so cosa faccia cadere di più le braccia
Una persona come quel giornalista che ha letteralmente detto : non ero iscritto ai social fino a poco fa Come può avere il diritto di demonizzare cosi il web e soprattutto ambiti che non può capire perché non ne ha fatto esperienza personalmente
Cangini era il direttore della Nazione e del Resto del Carlino, praticamente ha costruito la sua intera carriera sulla disinformazione. Non c'è da sorprendersi che vada in TV a parlare di "console di videogiochi" e altre cose di cui non sa né capisce niente pur di ritagliarsi cinque minuti di visibilità.
17:10 come dice moccia sbilancia il servizio il modo in cui presenta la trasmissione, però mi sorprende come gli streamer che hanno fatto la reazione non abbiano capito che è volutamente sbilanciato per portare nuovi elettori e fidelizzare quelli che già hanno, altrimenti non lo avrebbe detto il partito (forza italia) il quale è un partito conservatore, e il discorso è in linea con l'idea conservatrice
Questo signore ha proprio bisogno di un momento gaming
“Senatore di Forza Italia”
Ho concluso, Vostro Onore.
Esattamente, bastava finire lì la reaction
Concordo
"Non ho altre domande" cit.
Ora sta in Azione
@@fabianoveglianti3714non cambia molto
Quindi facciamo un riassunto: io non ho un lavoro, un futuro, un mondo in cui vivere perché distrutto dall'inquinamento, speranza di socializzare per un mondo individualista che incentiva lo sviluppo del singolo a discapito del gruppo e la speranza di avere una pensione a causa delle scelte sbagliate fatte dalla generazione precedente alla mia( di cui il signore fa parte) e comunque è colpa mia che gioco a dragon age la sera? Bene son contento ( tra l'altro bello il giovane di 40 anni, il mi nonno ha preso la patente ieri insieme al primo bicchiere di vino legale)
Poi Dragon Age è proprio quel tipo di gioco che può tranquillamente essere paragonato a un libro... Che cambia se la sera uno gioca due ore a un rpg o se si legge un libro fantasy? Un cazzo, ecco che cambia
@@sgarroupensa che quando ero ragazzina io(ho 40anni,come il giovane di qui sopra 😂)ho avuto un peripdo in cui nn uscivo e leggevo in sacco e i mieo dicevano che mi faceva male leggere troppo:mi isolavo,la postura e mi rovinavo gli occhi!!😂😂😂
e ovviamente delle slot machine non se ne parla manco per sbaglio, chissà il perchè
DOBLONI
Benaltrismo
perchè lo stato ci guadagna
Scavano il borsello della gente mhaaaanzzz porgi il palmo estrai i soldi mhaaaa
@@spinacinaspaziale Paga sgancia sborsa spilla investi compra assolda acquista proprio
Allora qui mi incazzo di brutto. Mi sono rotto completamente gli zebedei che ogni volta che si parli di dipendenza internet/videogiochi si arrivi a parlare degli Hikikomori, facendo capire che la causa del loro isolamento sia per colpa di queste cose. Io vi assicuro che se provate a staccare il WiFi o il computer ad un ragazzo Hikikomori, quest'ultimo arriverebbe persino a giocare con i sassi, pur di non uscire di casa. Anzi il fatto di togliere questi mezzi è un ulteriore danno dato che state togliendo l'ultimo vincolo sociale che questi possiedono. La dipendenza di Internet e videogiochi è una conseguenza ma mai una causa, che è di gran lunga più complessa e che fonda radici psicosociali ben più gravi di giocare con la play. E non è la prima volta che fanno questo paragone. Anni fa (ma neanche tanto) vidi un servizio del Tg2 (se non mi ricordo) commentato da Power sempre riferito su questa dipendenza e anche lì hanno fatto il solito paragone che non c'entrava una beata minchia su dove volevano parare, anzi volendo si può dire che sono andati fuori tema con quell' accostamento Hikikomori-Videogiochi. E non è che questo topic sia difficilissimo, basta vedere Welcome to NHK per farsi un' idea di base su come vive un Hikikomori.
@Teodor Ilie non è che sembra una chiacchierata tra idioti. Lo è e basta. La gente non dovrebbe parlare di cose che non conosce ad un servizio del tg perché altrimenti sembra pure che siano cose vere o sensate quelle che dicono.
In psicologia si dice "non attaccare il sintomo".
Se uno si rinchiude in casa e non esce MAI, e si aliena dal contatto con gli altri, è un sintomo.
Cioè...è conseguenza di qualcosa.
Facendo così riduce della sofferenza, o trae piacere che non ottiene altrimenti.
Ecco...aiutare queste persone parte da capire le ragioni della loro sofferenza, non come la sfogano.
Se attacchi il sintomo PEGGIORI la condizione.
Perchè se sto povero cristo sta una merda totale, ed ha trovato sto mezzo che lo fa stare almeno un po' meglio, anche se gli porta tutta una serie di altri effetti negativi, non risolvi un cazzo togliendoglielo.
Stava una merda prima, e starà PEGGIO dopo, finchè non trova qualcos'altro che può compensare qualunque sia la sua mancanza.
Quello che deve fare un tutore, professionista, o la società, è trovare cos'è che gli manca, cos'è che lo affligge, e RISOLVERE QUELLO.
Altrimenti gli togli il web, ed inizia a pippare coca come un dannato.
Poi gli togli la coca, e ritorna sul web.
Non risolvi mai un cazzo attaccando i sintomi.
Chiaro, nel caso di una dipendenza, che dovrai almeno iniziare a controllare ed a ridurre la dipendenza stessa.
Ma se poi non vai alla radice del problema, resti bloccato in un loop infinito.
Devi capire dove è nata la vulnerabilità che ha permesso alla dipendenza di svilupparsi.
Perché questi non capiscono di che parlano e credono che essere Hikikomori dipenda dai videogiochi, quando invece é un malessere sociale che spinge all'isolamento, e quindi possibilmente ai videogiochi (perché be puoi fare uno in casa senza andare da nessuna parte).
Il più grande classico del "Criticare cose e nemmeno capirle"
@@DRKLRD-kv4cm bella Rita comunque
@@etam8099 ehehe grazie😁😁😁😁
Vado in bagno a pipparmi un po’ di gigabyte
A quanto me lo passi un decamega?
lo sto leggendo sul cesso deh
@@death_bell_4388se vuoi ne ho uno a 30 ma se ne prendi 2 il secondo te lo sconto a 15
mio papà
Il problema degli Hikkikomori, di cui comunque io non sono minimamente un esperto, è che l'isolamento sociale nel mondo virtuale è il punto di arrivo e non di partenza. Che tristezza quando parlano di cose che non capiscono
Secondo il Ministero della salute giapponese si ribadisce anche che la dipendenza da videogiochi o web non provoca la condizione di hikikomori ma è quest'ultima a poter provocare questa condizione. Inoltre solo una piccola parte degli hikikomori, meno di un quarto, sviluppa questa dipendenza. Questo fa capire quanto non si siano informati proprio
In realtà hai riassunto perfettamente il fenomeno
Premesso che hikikomori ormai è diventata una parola inflazionata al pari di depressione, stress, etc...(forse perché occidentalizzata serve per darsi un tono) mi preme sottolineare che chi agisce questa pratica non è associabile a chi "chiude la società al di fuori della propria stanza" ma a colui il quale la società la rifugia...compresa quella del "web"... quindi associare gli hikikomori a chi passa la propria vita davanti a pc/console è tecnicamente (e deontologicamente) sbagliato.... lo dico da psicologo/psicoterapeuta studioso del fenomeno... a parte ciò davvero tanta demagogia e tanti luoghi comuni per vendere libri e fare sensazionalismo. Come sempre bisogna fare solo attenzione a non creare "schieramenti" perché c'è torto o ragione da entrambe le parti. Non ho avuto modo di completare il video ma ho visto varie reactions da parte della community e mi sembrava opportuno sottolineare che non bisogna polarizzarsi sul fenomeno.
Ci tengo a dire quando un commento è oro perchè non è scontato commentwre con intelligenza. Hai fatto un perfetto commento. Sai quanti commenti ho letto (non qui sotto) tipo: un paio di schiaffi ed escono di casa.
Totale confusione tra causa ed effetto.
Ignoranza profonda all'italiana e via
3:09 "Gli effetti dei videogiochi sulla mente dei più giovani sono uguali a quelli della cocaina..." grazie al cazzo si chiama circuito dopaminergico detto anche "sistema di ricompensa", un insieme di strutture neurali responsabili della motivazione e delle sensazioni piacevoli e soddisfacenti (in particolare la Substantia Nigra, che produce la dopamina, neurotrasmettitore protagonista di tutta la vicenda), questo circuito è sempre lo stesso in tutte le dipendenze, anche quelle non da sostanze come il gioco d'azzardo. In pratica non sono i videogiochi in sè che sono come la cocaina, è che ogni attività piacevole fa produrre dopamina, e ogni cosa che fa produrre dopamina può POTENZIALMENTE diventare una dipendenza (anche quelle positive come cibo, sesso e sport).
Dicendo le cose in quel modo, lui fa passare il messaggio che gli effetti dei videogiochi sul cervello umano sono uguali a quelli della cocaina, il che è ridicolo dato che la quantità di dopamina prodotta (e quindi la forza della dipendenza) quando ci facciamo una striscia di coca non è minimamente paragonabile a quella che produciamo giocando a un videogioco (questo perchè la cocaina agisce chimicamente sul cervello, bloccando un meccanismo chiamato ricaptazione della dopamina).
Probabilmente i neurologi gli hanno detto questo ma lui ha capito quello che voleva capire e detto quello che voleva dire.
Credo si riferisse alle conseguenze sociali più che fisiologiche
@@lm2668 Non credo perché parla di effetti sulla mente umana, facendo un paragone con una sostanza che ha effetti che sono eccome fisiologici, inoltre parla di ormoni, penso che volesse dire proprio quello invece.
@@lm2668 no no si riferisce alle conseguenze fisiologiche, anche se ha scritto un libro sul tema e non sa nemmeno che la proteina di cui parla si chiama Dopamina.
Ti dico io come è andata sta storia, hanno giustamente chiamato degli esperti per capire come regolamentare il web, che è una cosa che si deve fare meglio di come sia fatta oggi e possibilmente si dovrebbe fare proprio chiamando degli esperti, ecco magari non un grafologo, ma va beh. E questa è una cosa che sostiene chiunque conosca il mezzo e abbia un po' di cervello. Così hanno chiamato dei neurologi che gli avranno detto esattamente quello che scrive qui Pietro, cioè che videogiocare rilascia dopamina (ma lo fa anche mangiare il cioccolato, scopare, scambiarsi i regali o prendere un buon voto a scuola) e che in certi casi si può arrivare alla dipendenza. Sto qua avrà cercato dopamina dipendenza su Google e trovato Cocaina e via col libro. Poi qui c'è il nostro becero giornalismo servile che invita un ex giornalista oggi politico, che non ha mezza competenza sul tema, a parlare del suo cazzo di libro, in un TG, spacciando una marketta del cazzo per informazione.
@@pietro9845 Con l'unica differenza che con la cocaina ci muori
"i meccanismi chimici sono letteralmente identici a quelli della cocaina, si secerne l'ormone del piacere", signor senatore, abbiamo appena scoperto che l'aria, esattamente come la cocaina, si assume per vie nasali. La regolamentiamo?
Una equip di esperti in ogni settore che possa riguardare questo argomento è riuscito a tirare fuori “console dei videogiochi”
Se questo è il risultato del lavoro di esperti professionisti, allora c'è proprio da mettersi le mani nei capelli per quanto riguarda l'informazione italiana, il lavoro fatto su questo servizio è il più antiscientifico che si possa osservare, prendere i risultati di una sola parte delle analisi fatte, e spacciarli come unico risultato è irrispettoso nei confronti di chi cerca invece di dare una visione a 360 gradi sul mondo dei videogiochi e sulla conseguenze psicologiche derivate dal loro utilizzo. Sui videogiochi sono stati fatti tanti studi, alcuni sottolineano delle criticità, altre invece ne mostrano gli aspetti positivi (garantisco in quanto cose studiate all'università, studio psicologia). Negare che ci siano delle conseguenze negative e delle possibili cadute in patalogie gravi sarebbe comportarsi allo stesso modo di coloro che hanno preparato questa intervista/servizio, ma bisogna anche dar adito a tutta quella fetta di risultati che invece evidenziano aspetti positivi. Detto questo sono molto dispiaciuto che un programma di "informazione" si trasformi in un programma di propaganda per liquidare le numerose cause di una male sociale vissuto da diversi giovani (e non solo ormai) ad un aspetto che ancora non è chiaro se ne sia una causa o un effetto.
Ma che c'entra ora
Questo non è il risultato del lavoro di esperti professionisti, questo è il risultato di un politico destocazzo che deve pubblicizzà un libro destocazzo e di un giornalismo servile ammerda che non ha le palle di dirgli "smettila di dire puttanate imbecille". Ci scommetto il cazzo che i neurologi hanno detto che videogiocare rilascia dopamina (cosa sicuramente vera) e che in alcuni casi si può arrivare alla dipendenza (cosa ovviamente vera). Solo che anche fare regali a qualcun altro rilascia dopamina, il motivo per cui ci piace vedere qualcuno aprire un regalo che gli abbiamo fatto è proprio perché c'è un rilascio di dopamina. Anche mangiare la cioccolata rilascia dopamina. Anche scopare rilascia dopamina e anche scopare può provocare dipendenza.
Per lui questo diventa "videogiocare è come pippare" ci scrive un libro e il nostro giornalismo schifezza lo porta su Rai 1 a parlarne come fosse un esperto. E per inciso dice "la stessa proteina che rilascia la coca" perché non sa nemmeno il nome.
guarda che è sempre stato fatto così, niente di nuovo in quello che dici
È abbastanza evidente che abbiano scelto un pannello di "esperti" con dei preconcetti molto chiari che piegano i fatti alle teorie e non il contrario. È come se facessi fare uno studio sulla sicurezza dei vaccini solo a no-vax incalliti.
È uni studio mono disciplinare. Questo è il problema. Le console sono un problema se hai una famiglia che ti mette seduto davanti alla TV/cellulare/console ogni istante per non avere rotture di palle.
I genitori di oggi dovrebbero essere educati ad educare. Non è possibile che a pranzo si dia il cellulare ai figli pur di non essere infastiditi invece di parlare con loro instaurando un rapporto genitore-figlio. È questo il problema. Indubbiamente ogni strumento se usato male crea danni, serve solo che venga utilizzato nel modo corretto (mica sulle barrette di cioccolato scrivono "Attenzione a non mangiarne troppo" perché si suppone che si sappia già, stessa cosa dovrebbe valere per web e videogiochi)
Menomale che posso rilassarmi e giocare alla mia "console dei videogiochi". Che tra guerre, virus e sti servizi tg, l'ultima cosa che voglio è iniziare a ragionare come questi in tv
Sempre io che grazie ai videogiochi riesco a parlare inglese in maniera quasi perfetta ed ovviamente se non fosse stato per le console durante la prima quarantena sarei impazzito
Un senatore di Forza Italia mi può dare lezioni su battone e concorso esterno in associazione mafiosa, per il resto può stare in silenzio...
vero eroe
Attento che poi ti censurano perché sanno che hai ragione
Amen
Dillo a bassa voce che sennò...
Anche a pippare coca probabilmente.
La "generazione da salvare" si trova in una situazione di merda (e NON per i videogiochi) proprio per colpa della mentalità di questo paese pensionato.
Ragazzi questo servizio è riuscito a farmi cagare 2 volte nell’arco di 2 ore, di solito cago ogni 2-3 giorni, lo consiglio a tutti quelli che sono stitici o vogliono cagare così resettano il cooldown della cacca
Sukamon?
La ringrazio signor Luca, effettivamente mi è venuto un certo mal di stomaco vedendo codesto video
Il cooldown della cacca
''le console dei videogiochi'' sa molto di ''tavolo da lavoro''
Non mi vengono, anche perché ho dei problemi di salute.
Ho preso morfina e ossicodone per anni;
Se non ci fossero stati i videogiochi e il web, non avrei mai smesso.... è vero....i videogiochi danno piacere paragonabile a quello della morfina. Si chiamano endorfine "morfine endogene" questo dipende da cosa ti dà piacere, per me i videogiochi per te i libri magari.
ringrazio i videogiochi io ringrazio tutte le comunity del web, vi ringrazio, senza di voi ci sarei ancora dentro.
GRAZIE MILLE.
Ma poi eliminando tutti gli sfoghi si fa salva la gente? O magari il problema è tutto quello che c'è intorno che ti fa andare a pippare o a bucarti o a chiuderti in casa per giocare, avremo anche il quoziente intellettivo basso ma mi sembra che caoire ste cose sia facile
@@gage6355 penso che sia tutto un insieme di azioni, sitazioni e circostanze.
Oramai una buona parte dei ragazzi/e si paragonano a qualcosa o a qualcuno (esempio : ragazzi, spaccio e violenza. femmine, la puttana dello spaccino. estremizzato) e non hanno capito che non stanno realmente facendo ciò che amano dato che gli è stato inculcato in testa.
Primo o poi la cosa inevitabilmente degenera, droga e violenza sono solo una piccola parte dei disturbi che può generare questo insieme di "cose".
Il web è un diritto oramai e non lo si può negare.
Penso che tutto sia potenzialmente una "droga" e che non si debba fare di tutta l'erba un fascio.
@@powerofthemous3131 una droga può essere, come tutte le droghe però bisogna chiedersi perché la gente rifiuta la vita e si condanna a una spirale di patimento, perché se stai bene, ma bene sul serio, da una dipendenza ti tiri fuori se sai che ti fa male, oggi tutti si identifica in qiesti personaggi un po' per il gioco da ragazzino ma anche per un grave disagio sociale
Ma qualunque cosa ti fa stare bene ti da quella sensazione. Uscire, guardare un bel film, stare con il partner. Qualunque cosa ti dia una sensazione soddisfacente. Non dobbiamo fare nulla dalla mattina alla sera e non provare assolutamente nulla per evitarlo
Il problema del quoziente intellettivo minore è un problema ben più ampio e ricordo di aver visto un documentario in cui si spiegava moooolto meglio la questione (e vi assicuro che l'ultimo dei problemi erano i videogiochi). Poi inoltre il documentario era riferito ad un paragone approssimativo tra la nostra e qualche generazione precedente alla nostra, ma anche lì spiegava che la veridicità dei dati raccolti sulla vecchia gen. Era molto imprecisa. Poi ragazzi l'intelligenza dei bambini viene anche da come vengono educati allo studio e alla scuola, io per esempio non ho mai toccato un cellulare fino a 11 anni e lo trovo giusto perché detesto chi si lamenta del figlio che sta ci sta tutto il giorno attaccato e poi al minimo pianto gli rifilano 8 video dei me contro te...
giusto è dimostrato che dare il tablet hai bambini piccoli fa male.
Sai per molti genitori ammettere i propri errori è difficile quindi si da la colpa alle cose esterne.
@@Lele-zr2rj Oppure i genitori che usano anche loro il telefono e si lamentano del figlio senza averli mai educati
Occhio però a non fare confusione tra cultura e intelligenza.
Soprattutto, si fa spesso riferimento(come accade anche in questo servizio tra l'altro) solo all'intelligenza logica, che è quella misurata dal QI, ma ce ne sono altre 8: l'intelligenza musicale, quella empatica, quella intrapersonale, quella interpersonale, etc...
Mi interessava semplicemente portare alla luce questo fatto
La diminuzione del quoziente intellettivo sarebbe chiamato effetto Flynn se non ricordo male (lo studiai tempo fa in psicologia) ma ciò è dovuto a tantissimi fattori, davvero tanti..dal periodo culturale, dalle scuole e soprattutto dall'uso della tecnologia quotidiana (non solo smartphone ma anche l'usare il microonde, PC) praticamente tutto ciò che ci facilità la vita sia casalinga che sociale. Per farla stretta: più facile è sapere qualcosa più ci viene facile perdere interesse a saperla
Non capiscono che alla base di questi fenomeni estremi (quali quelli dell’isolamento e dell’allienamento) non ci sta il gaming e in generale la vita virtuale, ma al contrario questi diventano l’appiglio di gran parte di quei giovani la cui vita sociale è marcita a causa di migliaia di fattori, tra cui il merda di mondo in cui viviamo, al posto di limitare un qualcosa che può alleviare un minimo un dolore, quindi, dovrebbero curare il malato che ci sta alla radice, il malato che caratterizza questa società per nulla adatta a far crescere sane le prossime generazioni
@Teodor Ilie qualcuno sano con due dita di cervello esiste allora. A parte gli scherzi, la generazione precedente e quella precedente ancora (da ragazzo di 20 anni parlo delle persone nate tra il 1940-1970) è troppo abituata a dare la colpa a qualcos'altro, sempre a parlare di responsabilità per poi dire quando fa ovviamente comodo a loro "ah ma è colpa di" , "ah quando ero giovane io a 14 anni andavo già a lavoro a differenza tua" vantandosi di queste cose senza capire minimamente che il mondo è completamente diverso. Adesso non esiste, ma nemmeno per sbaglio, pensare di guadagnare qualche soldo andando a raccogliere lamponi per il fruttivendolo del paese, o andare a consegnare giornalini di casa in casa per poi pensare di andare a cercare casa a 20 anni con la proprio/a sposa/o senza chiedere un centesimo ai genitori. Con la società che LORO hanno costruito, non noi giovani che ancora dobbiamo toccare qualsiasi cosa, tutto ciò non è nemmeno pensabile. Tutto ciò, sviando un po' il discorso dal tema del video, era per sottolineare il fatto che i primi a vivere in un mondo a parte, diverso dalla realtà, sono proprio loro, non noi giovani.
@Teodor Ilie pienamente d’accordo con te, alla base ci sta sempre soprattutto la struttura sociale nel quale le persone vivono, ed è essa a determinare spesso negativamente la vita dei giovani
Questa cosa é rivoltante, ci sono così tante cose da dire su questo servizio che ci perderemmo una giornata. Questo burattino si facesse un giro nelle aule sovraffollate dei licei e istituti tecnici italiani formate da 30-32 alunni, presiedute da professori molli e demotivati che riversano la loro frustrazione su menti fertili, giovani e fresche, fornendo loro un modello e un istituzione stantia e poco appagante, in cui (strano a dirsi) non si ritrovano. L'abisso chiama l'abisso, cara commissione di cervelloni. Incolpiamo i videogiochi, il "web" perché viene comodo, scuotere le basi si un sistema scolastico vecchio di cento anni mi rendo conto sia ben più difficile.
Non so se ridere o piangere davvero, nel dubbio faccio una partita a Valorant.
(Menzione d'onore per l'attore/"ragazzo" fasullo come una banconota da 30€)
P.s: bravo Dario, obiettivo e critico in giusta misura
ma vatti a leggere un libro invece di segarti con amounranth
Questa reaction è poesia, me la riguardo una volta ogni 2/3 settimane
Lesghede indagato anche lui per spaccio di cocaweb
Il vero Kingpin del racket della cocaweb è ovviamente Lenny Freeboter, emerso dalle ombre per costruire il più grande cartello virtuale di tutti i tempi.
Dire semplicemente "esiste questo fenomeno, questa dipendenza può colpire i giovani ma non tutti, ma non sempre i video giochi portano alla dipendenza ma anche benefici" è troppo difficile? sarebbe stato un servizio ottimo detto così.
e poi come arrotonda con i libri il "senatore"?
@@soulmodding giusto
La televisione italiana è sempre stata contro chi faceva intrattenimento sul web, il problema è sempre 1 invece di accettarlo e prendere spunto lo vogliono completamente anichilire in qualsiasi maniera possibile. E adesso siamo arrivati al punto che ci si mette in mezzo la politica
@@soulmodding Eh beh, poveretto, prenderà solo 10 mila euro al mese, come fa ad arrivare a fine mese?
Coca sesso, coca sport, coca collezionismo, coca cinema, coca libri
Coca coca
@@appo8094 Cola
Coca Sprite
Tipica mentalità italiana: ad un problema serio e complesso, come il fenomeno Hikkikomori, si trova la soluzione facile, che sia il videogioco, il cellulare o chissà cosa.
Web = videogiochi
Esisterebbero Hikkikomori senza smartphone, internet e videogiochi?
Esisterebbero persone che stanno chiuse in casa a guardare i muri? Io non credo
@@8500gtNvidia Quindi cosa proponi? Distruggere ogni forma di tecnologia legata al webbe? Le dipendenze sono legati a disagi e non alla semplice esistenza di qualcosa. Tutto può potenzialmente creare una dannosa dipendenza psicologica, per questo motivo bisogna sempre saper bilanciare in modo sano l'uso che si fa delle cose intorno a noi. Puntare direttamente il dito verso tecnologia, droga o che sia, come forze supreme che ti attirano e distruggono la vita penso sia estremamente sbagliato, andrebbero approfonditi i motivi sociali e psicologici che portano una persona a compiere determinati abusi.
@@8500gtNvidia si. Uno puo' usare qualunque cosa per fuggire dalla realtà: puo' fuggire tramite film, libri, disegnando, scrivendo e non vuol dire che un problema complesso che ha uno è dato da film, libri, disegni e scrittura. È un problema che parte nel profondo, nessuno punta la pistola in testa per farti isolare. Uno puo' sfondarsi seriamente di libri dalla mattina alla sera quindi dobbiamo vietare i libri?
@@jeenopaoli Capitan Ovvio! Anche la dipendenza da figa potrebbe essere una brutta cosa..ma direi che e molto, ma molto piu appagante fisicamente e psicologicamente che essere dipendente da uno schermo.
Quando il senatore ha parlato di professionisti, studi e ricerche pensavo basasse quindi il suo discorso su dei numeri comprovati. Ma poi ha detto che in Giappone ci sono 1 milione di hikikomori e che per ogni hikikomori ci sono migliaia di ragazzi sul "confine" e che "hanno quella tendenza lì", cioè ha affermato che almeno un miliardo di persone sono quasi hikikomori. Ecco lì ha perso tutta la credibilità
AHAHAHAHAHAHAHAH appena ho realizzato ciò che aveva detto con 2 conti sono scoppiato a ridere
@@davidemazzaretto3722 esattamente, e ha detto "migliaia" non "un migliaio" quindi se vogliamo essere precisi è almeno 2 miliardi hahaha
I conti li ha fatti il grafologo
Hanno mai provato ad approcciarsi con uno di noi ? No
Pensano che essendo grandi e avendo un laureato possano sapere tutto e di più? Si
E poi siamo noi che non capiamo cosa fanno e dicono loro 🤡
Comunque gg per il ragazzino che giocava a fortnite con lo skylander vicino (pezzo d'infanzia ❤️)
Ok dopo aver visto tutto il video posso dire che questo servizio è fondamentalmente uno spot a questa comunità e all'operato di questo signore, anziché offrire soluzioni si tenta di instillare il panico nelle persone in merito a certe tematiche perché è con quello che si andrà in comunità a chiedere assistenza.
Comunque ho deciso: da grande diventerò un grafologo
Argomento serio, trattato da boomer.
Purtroppo in questo modo non si riesce a far passare il messaggio corretto.
Il cringe fa sottostimare il problema reale.
Non è trattato da boomer, semplicemente Dario dovrebbe limitarsi a ripetere per l'ennesima volta cose che ha già detto e ridetto in modo serio quando si parlava di altre sparate sul mercato videoludico e fumettistico. A me sembra una reaction buttata un po' sull'ironia (in alcuni momenti comunque è molto serio) più per esasperazione che per altro
@@FingolfinEladar mi riferivo al servizio non alla reaction
@@federicogatto2635 ah ok scusa!
Penso che il problema della fuga nei videogiochi/mondo virtuale sia reale (non come viene narrata in questo servizio) sia una conseguenza delle problematiche citate da sto “esperto” e non la causa; depressione, ansia sociale, incertezza del futuro portano le persone a rifugiarsi li, non il contrario
E' un fare una beffa attraverso la RAI (che è comunque la voce ufficiale del governo) sulle persone cui hanno tolto il futuro, nuove generazioni che tuttavia hanno la responsabilità di essere apatiche a livelli elevati, ed ignoranti poichè fondamentalisti-fatalisti, e perciò anche col QI probabilmente più basso di quel registrato poichè incapaci di mettere in dubbio ormai moltissime cose. Ma oltre a ciò si leggono tanti commenti di persone che ringraziano i videogiochi per passare il tempo durante la pandenia, per cui quel che dice il servizio è veritiero, non sono più capaci di uscire dal tunnel del virtuale, quanti hanno passato il tempo invece facendosi una cultura? Probabilmente uno su centomila. Le nuove generazioni sono veramente ultime come vengono dipinte facendo spesso presagire una etichettatura faziosa, ma è così, tra causa ed effetto ormai non si capisce più, e le nuove generazioni si può dire che alla fine sono diventate drogate di videogiochi autonomamente.
Mio padre mi ha colpito quando ero piccolo,oggi sono in carrozzina però non uso lo smartphone (scritto dal Nintendo 3DS)
La copertina del libro sarebbe stata ottima per un disco di una band goregrind
Una iniziativa da proporre a tutti gli streamer, che giustamente si sono sentiti attaccati dal servizio, sarebbe quella di unirsi e rilanciare con un libro serio sul mondo videoludico, spiegando veramente la situazione dei videogiochi, sia dalla parte dei creators, sia di chi li produce e di chi li consuma (industria, impatto e così via; per l'ampiezza dell'argomento basterebbe anche solo il punto di vista degli steamers). Sfidare questo orrore di libro come si deve. E secondo me troverebbe molto supporto da parte di chi studia veramente i videogames.
Un saggio che sfiora l'argomento sull'industria dei videogames in Italia "Backstage" a cura di Barra... All'interno si può trovare un saggio sul perché manchi una industria.
Prima di quella live non sapevo di aver bisogno di una discussione su Fortnite tra Calderoli e Buttiglione
Il grafologo
grafologo
Mio padre, un grafologo
@@Nowis05 Tuo padre,un grafologo
Suo padre,un grafologo
gli esseri PIU' POTENTI dell'universo
Noi, esperti, li usiamo i videogiochi come strumento riabilitativo con pazienti psichiatrici. Che nervoso questi servizi.
Per curiosità, che lavoro svolgi con i pazienti?
@@lostinthefaq ah oddio ti avevo risposto diversamente che avevo letto male. Utilizziamo i serious games con pazienti con disturbi del neurosviluppo per potenziare funzioni esecutive, di memoria. Ci sono evidenze che i videogiochi e serious games (videogiochi più didattici) oltre a migliorare capacità di questo tipo migliorano anche sintomi depressivi e di altri disturbi
@@psicologhetty4187 la mia ragazza è una vostra collega e si affida al supporto interattivo di "giochi" fatti ad hoc tramite pc, in base alla patologia si usa questo o quello (chiedo scusa se generalizzo sono solo le informazioni che percepisco da quello che mi racconta del suo lavoro, non essendo il mio campo) i miglioramenti avvengono e in più si gioca, non so cosa si possa pretendere di più.
@@psicologhetty4187 nono tranquilla, ero solo curioso ahahah infatti non conoscevo questa branca
Vengono utilizzati anche nella riabilitazione neurologica ed ortopedica.
cioè, quindi in pratica secondo lui il problema dell'italia sono i videogiochi ed i social e che se si togliessero andrebbe tutto a gonfie vele.
che stupido sono, ho sempre creduto che per far andare bene un paese servissero investimenti, leggi e buon piano economico-sociale.
Aspettare aot non è stressante, lo afferma questo Baldo giovine
Sono partiti da un punto serio e a cui bisogna effettivamente dare attenzione, le ricerche in ambito neuropsicologico confermano quanto il rilascio continuo di ormone dopamina crei danni oggettivamente e come questo sia legato all'utilizzo di videogioco e smartphone ed è più spesso quella sensazione di rilascio della dopamina a creare dipendenza che non l'oggetto in sè e per sè e basta. Però ovviamente questo punto lo citano all'inizio come fosse ovvio e non degno di approfondimento e poi scagazzano luoghi comuni mal interpretando ricerche e dati che altri hanno suggerito a loro. Più la politica cerca di capire i problemi dell'oggi più restano sulla superficie delle cose, il nostro presente è complesso non è supportabile che essi vengano affrontanti senza una dovuta profondità e attenzione verso le scale di grigi (in opposto alla ricerca della faziosità bianco o nera).
fra anche la palestra ti fa rilasciare dopamina. letteralmente ogni cosa che ti piace rilascia dopamina
Sì come il cibo, l'alcol, le droghe e il sesso, ma in questo servizio parlano dei videogiochi non della palestra o altro. Il problema non è il rilascio in sé, ma il bisogno continuo dello stimolo per ottenere il rilascio. Poi vabbè come risposta dire "e allora la palestra e tutto il resto" è un po' tentare di creare elenchi non necessari a controbattere a un servizio del genere. Se proprio si vuole abbreviare il dibatto ti lancio il primo commento qualunquista finale che potrebbero fare per alimentare il dibattito, ovvero: "Dopo tot ore di palestra sei stanco, dopo tot cocktail sei sbronzo e vomiti, dopo tot panini sei sazio, ma col videogioco qual è il limite?" Ma vale davvero la pena rispondere a una domanda simile?
@@Faddo94 dopo tot ore di videogiochi sei bloccato nelle articolazioni e hai gli occhi che ti cascano.
La dopamina non è un ormone, è un neurotrasmettitore
@@danielnikolov3054 Giusto
Se evadere le tasse volesse dire non stipendiare più sti soggetti tipo codesto """""senatore""""" inizierei anche subito...
Povera italia
Forza o povera Italia😂
"Ehhh si il quoziente intellettivo è minore" l'ultimo settore su cui investono è quello dell'istruzione e della cultura, al primo posto armi ed economia ultra consumista
Il quoziente intellettivo non è legato ad istruzione e cultura
@@samuelepelisseri nemmeno a videogiochi e TV secondo il tuo ragionamento allora
@@francescoborando8874 infatti non lo è (?)
certo perchè intanto lui e tutta la vecchia generazione hanno un quoziente intellettivo superiore
Comunque assurdo, cocaina e web nello stesso servizio mai ci avrei creduto…
tral'altro vorrei far notare come abbia detto che non era mai successo nella STORIA DELL'UMANITÀ di avere un quoziente intellettivo così basso.... e niente è finita.... abbiamo un quoziente intellettivo minore degli australopitechi.... siamo finiti
“Negli anni ‘70 era facile girare per strada, che girava l’eroina”
Le Brigate Rosse dove le mettiamo?
minchia ho trovato keshua sotto un video del moccia che mi è uscito in home dopo 3 mesi
@@ryoojee7430 ciao Mocse
Bei tempi quando c'erano i pastori fondamentalisti evangelici che ritenevano i videogiochi satanici.
12:30 “ ehi giovane! Giovane si fa per dire. Giovane della terza età”
Riassumendo:
Andrea Cangini: web, videogiochi, cocaina e sigarette sono TUTTI LA STESSA COSA
A proposito di luoghi comuni riportati nel servizio che vanno contro la realtà dei fatti e degli specialisti che se ne occupano: l'uso dei social da parte degli hikikomori potrebbe essere visto come un vantaggio e un punto di forza, in quanto la persona che si isola riesce comunque a mantenere una socialità, seppure online, che altrimenti andrebbe completamente persa; tant'è vero che le associazioni che si occupano di hikikomori sconsigliano la disconnessione della persona isolata per evitare che si richiuda ancora di più in sé stessa.
Paradossalmente, disconnettere un hikikomori dai social gli creerebbe un danno, invece che aiutarlo ad emanciparsi dalla sua condizione.
Importa questo al sig. Onorevole? No, perché tanto tutto il discorso deve supportare la sua tesi, anche se fa acqua come un colabrodo.
Realtà complessa, risposte semplici e sbagliate, ma ci si aspettava qualcosa di diverso?
Belle "le console dei videogiochi" credo che mi tufferó nel mondo della coca web.
Io, da grafologo, te lo vieto.
@@federicoandry4039 ahahahahah
Giustamente Dario prende tutto sul ridere ma se si va avanti così a mettere in mano queste cose a politici vecchi e stantii si rischia che facciano leggi per limitare l'uso dei videogiochi. Tempo fa (2013/2014) ci fu la proposta di legge (non mi ricordo da chi ma lo dissero al TG5) di limitare i videogiochi ai minori di 18 anni cioè se non sei maggiorenne NON puoi giocare con console/computer (naturalente con il controllo dell'IP).
malattia totale
Pure i p0rno sono vietati ai minori ma da sempre si aggira. Difficilmente può entrare in vigore per i videogiochi
Anche se facessero una legge per limitare l'uso di videogiochi e social, chi mai la rispetterebbe?
Guarda per fortuna sarebbe la legge che meno mi spaventa, ok ormai sono maggiorenne ma non ci vorrebbe nulla a fregare il sistema e far videogiocare chiunque di qualsiasi età, tra account falsi e con un pò di aiuto da parte di amici o parenti maggiorenni nel reperire fisicamente i videogiochi sarebbe una cazzata, per fortuna quelli che dovrebbero legislare simili minchiate sono così inesperti di questo mondo che non troveranno mai il modo di fermarlo veramente, poveri idioti
@@ildanno1730 up
sono il grafologo, confermo.
Io sono caduto in depressione. Proprio grazie al mondo dei videogiochi e ad una mia amica sono riuscito ad uscirne.
Come dici tu, puntare il dito a caso e cercare nemici non ha senso.
16:15
Non ci posso credere che Dario Moccia non esiste, giuro di averlo visto in fiera un paio di volte, RAGÁ STO SCLERANDO
Era un ologramma, mi dispiace
Bellino Dario che si accorge solo molto dopo averlo presentato che è un deputato di forza Italia 🤣
Hanno chiamato i massimi esperti: la community di One piece
Ahahahahahabab
Il giovane cinquantenne mi ha steso
Avete capito? Super mario = anoressia . Poi vabbè, proprio un gioco prodotto a Milano han dovuto mostrare nel servizio ..
Titolo del servizio " WEB! Eroe o minaccia? Foto esclusive del Tg1"😂
Zono il TG e oggi farò un zervizio per mettere in cattiva luce le conzole di videogiochi facendo una figura di merda
Ma soprattutto si incolpano i videogiochi del fenomeno dell'Hikikomori, quando direi che il problema alla base è la salute fisico-mentale (e tutti i problemi citati da Dario anche come la pressione sociale e mancanza di lavoro / inadeguatezza) dell'individuo che finisce col cercare escapismo e sollievo in una realtà fittizia.
Per chi avesse voglia ci ho fatto un video(almeno evito di rispondere a tutti)
:ua-cam.com/video/fPVW-eGmFnM/v-deo.htmlEh
Se solo il tizio non avesse detto che "l'uso che non può che degenerare in abuso" ti darei pienamente ragione, ma questo c'ha mischiato tutto dentro
Senza considerare che qualsiasi cosa che "ti piace fare" produce serotonina e/o dopamina, anche fare sport, vincere a qualsiasi tipologia di gioco, scopare etc... questo tizio ha sicuramente mistificato i dati che hanno prodotto i vari studi per avvalidare quello che già pensava
Eh bravo, il punto che ti sfugge è che il servizio afferma esplicitamente che la dipendenza è inevitabile per chi usa web, social e videogiochi (cose neanche minimamente diverse tra loro secondo questo pagliaccio) concetto assolutamente ridicolo e profondamente sbagliato
ha detto chiaramente che l'uso non può che finire in abuso... non fare il guastafeste
Personalmente non gioco ai videogame ma non vedo il problema di usarli anche come un mezzo per uscire temporaneamente dalla realtà, sempre senza sfociare nella dipendenza. Ognuno ha un'attività che utilizza per distaccarsi dalla realtà (La palestra, la pittura, la ceramica, camminare nei boschi, ecc...) ma ciò non vuol dire che sia intrinsecamente sbagliato cercare questo tipo di sfogo.
Non sei assolutamente un guastafeste, ma non stiamo negando l'esistenza della dipendenza dai videogiochi o web. Il problema è che il senatore, oltre che disinformare ad esempio parlando in quel modo degli hikikomori, generalizza il tutto, affermando che il SOLO uso del web o dei videogiochi provochi inevitabilmente dipendenza, cosa assolutamente errata. È come se tu scrivendo questo commento dimostri di essere dipendente. Inoltre specifica sempre la parola giovani, come se gli adulti non potessero sviluppare questa dipendenza.
Il discorso dell'aggiornamento di Fortnite mi ricorda troppo il discorso sui DLC di Dark Souls 2 di The Pruld per l'impostazione
tbh durante questo video ho riflettuto sul fatto che forse sono un hikkikomori.
effettivamente io me ne sto chiuso ogni giorno nel mio sgabuzzino dove lavoro in smart working, studio e cazzeggio al pc, mentre quando sono solo o nessuno guarda la tv vado in sala a giocare con qualche console.
ho contatti sociali, mastero per dnd e ogni giorno mi scrivo o sento con il mio migliore amico, quando è possibile tento anche di vedermi con gli amici(generalmente casa mia perchè ho videogames e disponibilità di spazio), giusto ieri ho fatto un ritrovo, esco per andare a riempire le bottiglie d'acqua o per andare a prendere i genitori al lavoro o per donare il sangue, ma oltre a ciò, non rientro forse nella categoria?
prima di iniziare l'attuale lavoro dove mi trovo a non riuscire far nulla senza che nessuno si prende il tempo di insegnarmi adeguatamente, non ho mai avuto effettivi sintomi di depressione, sia per manipolazione mentale autoimposta, sia perchè sono una persona positiva, ma sto forse vivendo davvero da hikkikomori?
non mi faccio problemi perchè ho già deciso che ho fino a 25 anni per uscire davvero e vedermi con gente/trovarmi una nuova fidanzata/ampliare le cose irl, manonostante ciò forse non è troppo giusto stare sempre qui.
il fatto è che il tempo sembra non bastare mai e che, beh, non vale la pena uscire... cosa posso fare in giro che non faccio qui?
posso prendermi un gelato, ma a 10 minuti di passeggio ho una delle migliori gelaterie sul suolo italiano.
andare in città? sì, ma senza macchina è un po' uno spreco far tutto il tragitto per andare a fare cose a caso.
inoltre ogni cosa è dispendiosa e prima di un mese fa non avevo stipendi o simili, cerco di risparmiare, anche vista la situazione economica attuale. anche uscire al cinema è una cosa rara, perchè costa un sacco e spesso la qualità è peggiore di quella del mio salotto. covid a parte, non è che ci sono andato poi così tanto.
ma inoltre c'è la questione covid, questione economica, questione del non avere nulla che mi spinga a voler uscire, non avere forme di intrattenimento decenti fuori di casa, essere utile a casa per controllare la nonna anziana in caso di bisogno, avere amici lontani(anche quello più vicino, con cui andavo a scuola nella città a cui faccio provincia, sta tipo 30 minuti di macchina, che generalmente non ho perchè la usa la famiglia, per non parlare del costo della benzina)...
sicuramente esser sempre più abbattuto a causa del lavoro aiuta questi pensieri, per non parlare l'esser così esausto da non riuscire più ad allenarmi quanto un tempo per pura atrofia emotiva, cosa che porta ad aver male fisico anche dato dallo stare sempre nel mio stanzino angusto schiacciato tra parete, sedia e scrivania.
non saprei neanche come fare a cambiare le cose, oltre a sentire i miei amici e provare a invitarli a vederci, beh, è dura. pure loro stanno abbastanza chiusi in casa, che sia per lavoro o università.
in tutto questo, se non avessi i videogame e le storie che raccontano, penso avrei giù ucciso una persona o forse sarei davvero depresso.
non so, non so davvero che pensare, mi è sorto questo dubbio.
Mi ricordo quando ero piccolo e andavo a casa dei miei amici o cugini e mi portavo dietro il Gameboy prima e il DS/DSI per giocare con loro non mi sembrava che fossi assuefatto o aggressivo dopo una partita a Pokémon perla o a Mario Kart e oggi studio per poter lavorare alla produzione di videogiochi in futuro... Posso dire che dietro c'è uno studio grandissimo e importantissimo, ci sono eventi, appassionati e persone che si divertono la sera dopo una giornata pesante e sono pochi quelli che ne sonk dipendenti
"non ero sui social"
In ogni situazione vanno sempre prese entrambe le parti della stessa medaglia; quindi quando si fanno discorsi del genere va bene prendere una troupe di psicologi e studiosi, ma nel discorso andrebbero implementati anche personaggi che attivamente sono dentro questo mondo, banalmente uno streamer e/o uno UA-camr oppure un ragazzo
Un po di vero c’è ma direi che la colpa è più dei social come tik tok che riducono la soglia di attenzione e danno assuefazione più che dei videogiochi tradizionali.
Nemmeno. La colpa è dei genitori che non educano i figli.
@@spezialissimo fino a quando i figli non incontrano altri bambini, forse
@@marcocarloni6693 Lì diventa un problema degli altri genitori. Ergo rimane un problema causato dalla scorse generazione.
@@spezialissimo vero, ma così possiamo risalire agli australopitheci
Tutto, nella vita, è esplorazione e ricerca, il concetto di "gioco" nasce da questo, quando trai piacere dalla ricerca entri nel concetto di "gioco", per cui anche leggere un romanzo è un "gioco" nel senso più completo del termine; anche la serata al ristorante è "gioco", anche guardar la televisione, andare al cinema e al teatro "è gioco"; I "Rapporti Sociali", propriamente, per l'uomo fanno parte dell'esplorazione e della ricerca, da essi traggono piacere e benessere, ma anche nuovi spunti di riflessione, conoscenza e consapevolezza; rientrano nel concetto di "gioco", che si accetti o meno, sono tutte forme diverse della stessa attività.
Il problema non è il "videogioco" ma, piuttosto, la massiva tendenza a vivere di Eccessi, in tutti campi dello scibile umano, commista ad una serie di pregiudizi culturali derivati da una errata comprensione di cosa siano per l'uomo Piacere e Dovere, Produttività e Consumo, anche sulla base di influenze storiche (Se Mozart fosse stato un videogiocatore, oggi, questo media non sarebbe così demonizzato) una Pigrizia del discernimento che porta la gente a demonizzare il Video-gioco solo perché non si riesce a capire che è un'attività che nella sostanza è tale e quale a tutte le altre. Perché l'ossessione del calcio non viene ammonita? Perché l'ossessione per la letteratura non viene ammonita? Sono anch'esse attività che prendono molto tempo ed energia... La risposta è "pregiudizio distorto".
Gente così non dovrebbe stare nemmeno a capo delle partite a monopoli; al Senato diventano individui pericolosi nonché influenze estremamente nocive per la collettività.
Ogni tanto dovremmo affidarci alla fisiognomica.
il discorso di fondo è che se un ragazzo gioca tutto il giorno ad una "console" vuol dire che il videogioco non è il problema ma una conseguenza di magari problemi personali della persona. Esempio: se io bevo un bicchiere di vino al giorno non fa male ma se bevo 3 bottiglie si. Quindi non è il vino il problema ma l'uso che se ne fa
Bisogna capire, per me, cosa lo porta a fare questo
MAI SUCCESSO NELLA STORIA DELL' UMANITÀ
Stacce
Nemmeno durante la prima guerra mondiale, ah sono tutti morti.
@@phantomequalizer4674 ma non è vero. Cioè, è proprio empiricamente impossibile smontare un frase del genere: mica abbiamo i dati del qi di 4000 anni fa, e in più troppi studi ora come ora differenziano i diversi tipi di intelligenza, e che basarsi solo sul qi logico-spaziale sia riduttivo.
In più l'effetto "reverse" Flynn (cioè che il qi si abbassa tra generazione a generazione) esiste tipo dagli anni 70.
@@faber3813 l intelligenza emotiva è molto più riconosciuta del test del Q.I ormai antiquato e senza veri dati che confermino in quanto il test del Q.I si basa solo sulla matematica praticamente..
@@shardan8151 l'intelligenza emotiva mannaggia al cristo....
Infatti negli Stati Uniti (egemone del mondo) i concorsi sono limitati per "l'intelligenza emotiva" mica chi ha meno di 83 Q.I non può neanche entrare nell'esercito ( e direi che a loro la mano d'opera serve) perché considerato alla stregua di un ritardato....
Ho bruciato più neuroni guardando questo servizio che giocando con i videogiochi stessi
Cangini: "L'uso che non può che degenerare in abuso..."
Dario: "Ma chi è che gioca ancora col puppeteer?"
Oh rega, io voglio capire quali fonti ha sto libro.
Quasi quasi me lo compro per capire cosa effettivamente critica il fenomeno del "web". Perché secondo me l'autore ha leggermente frainteso i vari studi.
Cojn ogni probabilità sarà pieno di luoghi comuni e studi unilaterali.
Piratalo. Non dargli soldi
Non mi sorprenderebbe sapere che le sue fonti sono "fidate zii, è vero"
Piratalo per favore. Non spendere soldi per questo ciarlatano. Piuttosto comprati qualche grammo di Elden Ring sulla switch
Trovi tutto sul sito del Senato perché questo libro non è altro che il copia incolla di articoli di specialisti presentati in audizione alla commissione istruzione del senato due anni fa. Si chiama indagine conoscitiva richiesta proprio da questo senatore, ma la finalità era per avere dati e riscontro sull'impatto delle nuove tecnologie sull'apprendimento, perché la commissione in questione al senato si occupa di istruzione=scuola pubblica italiana. Bravo che vuoi sapere di che cosa parla il libro.
Dico solo una cosa, tra le tante che si potrebbero dire, l'articolo di wikipedia sulla grafologia inizia dicendo che non ci sono evidenze scientifiche a supporto della grafologia, con tanto di studio scientifici correlati :)
Infatti 🥲
"Le console dei videogiochi" ed è subito Roberto Artigiani ed il suo Power Play Super Joy😂
gli hikikomori nascono perché c'è qualcosa di sbagliato nella loro vita, non diventano hikikomori per i videogiochi o per il web, che poi come definisce lui una cosa sola videogiochi e social non lo fa nessuno.
I grafologi hanno parlato
Il boomerismo più assoluto, l'apice della cultura italiana
“La mia vita è cambiata molto, ora lavoro al VDG e sono contento”
solo io ho notato al minutaggio 16:12 che quando dice anche trentenni sta indicando il darione? 😂😂
Sto profeta della fava ha anche disabilitato le recensioni su Amazon per il suo libro
15:30 Quella palesemente non è una persona che taglia cipolle quotidianamente
comunque anche con l’emozione dell’amore si provoca una reazione simile, ma molto più ridotta, a gli effetti della cocaina… AMORE BANNATO PER I GIOVANI
buongiorno....vorrei una console per un videogiUoco
Hanno ovviamente pompato troppo il servizio e cavalcano bene il loro cavallo di battaglia: far passare l’idea che il web sia una fonte negativa per ovviamente indurre la gente a guardare la tv di più 😂. A parte ciò bisogna guardare la realtà, spesso i giochi o insta diventano dei passatempi incontrollabili per alcuni è vero
09:43 su questo secondo me Dario sbaglia. È vero che Tezuka voleva esportare l'animazione giapponese all'estero (tanto che Astro Boy venne trasmesso nelle resi americane pochi mesi dopo che in Giappone), ma a parte pochissime eccezioni manga e anime per decenni sono stati prodotti per il mercato interno, per poi essere importati da reti o aziende di altri Paesi che ne facevano richiesta. Ancora adesso le produzioni animate fatte con il pubblico Occidentale in mente non sono molte, e gli editori manga puntano primariamente al mercato interno. Ovviamente l'industria giapponese ha beneficiato sempre di più dalla vendita dei diritti all'estero, ma non è stato un obiettivo perseguito fin dall'inizio, tutt'altro.
Pensa se uno avesse un figlio sia drogato sia dipendente da web🥵🥵🥵
Sti giovani d’oggi che pensano solo al cellulare 😡😡😡🤣🤣🤣😜😜😜
Esatto questi marchingegni infernali!😱😱😱ai miei tempi ci si divertiva tirando sassate ai barboni e non con questi telefonini 😂👍👍👍
“I bam***i bisogna colpirli quando sono piccoli” Dario Moccia - 2022
fatelo reagire al servizio del tg1 su gta 4 , grand theft oto four :D
Io ci caco sopra a sto servizio porcamadonna aggiungo
Fra i boomeroni che su affidano a tali “professionisti dell’informazione” sugli hikikomori e gli zoomerini che si affidano a Crepaldi non so cosa faccia cadere di più le braccia
Anch'io ho riso come un pazzo quando ha tirato in ballo i grafologi😅😂😂😂
Una persona come quel giornalista che ha letteralmente detto : non ero iscritto ai social fino a poco fa
Come può avere il diritto di demonizzare cosi il web e soprattutto ambiti che non può capire perché non ne ha fatto esperienza personalmente
Cangini era il direttore della Nazione e del Resto del Carlino, praticamente ha costruito la sua intera carriera sulla disinformazione. Non c'è da sorprendersi che vada in TV a parlare di "console di videogiochi" e altre cose di cui non sa né capisce niente pur di ritagliarsi cinque minuti di visibilità.
Il problema non è che ci hanno tolto tutto lavoro ecc... No ma che scherzi il problema sono i videogiochi ma vaff...
17:10 come dice moccia sbilancia il servizio il modo in cui presenta la trasmissione, però mi sorprende come gli streamer che hanno fatto la reazione non abbiano capito che è volutamente sbilanciato per portare nuovi elettori e fidelizzare quelli che già hanno, altrimenti non lo avrebbe detto il partito (forza italia) il quale è un partito conservatore, e il discorso è in linea con l'idea conservatrice