Tos spiegata dal professor Vercellio per www.girandola.org

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  • Опубліковано 15 гру 2024
  • Tos spiegata dal professor Vercellio per www.girandola.org
    La Sindrome dello Stretto Toracico (TOS - Thoracic Outlet Syndrome)
    Non è una malformazione vascolare vera e propria, ma avendo delle basi congenite e manifestandosi in età giovanile o addirittura pediatrica è giustificato inserire la Sindrome dello Stretto Toracico in un contesto dedicato alle anomalie vascolari.
    Non sempre poi le manifestazioni, localizzate all’arto superiore, riguardano la circolazione arteriosa o venosa, essendo prevalenti in molti casi piuttosto i sintomi neurologici, consistenti in formicolii o perdita temporanea della sensibilità ad una od entrambe le mani.
    La causa è la compressione sui vasi e/o sui nervi (plesso brachiale) nel passaggio dal collo all’arto superiore. Dietro la clavicola infatti il tragitto percorso dai vasi e dai nervi è di per sè piuttosto ristretto in una sorta di tortuosa “chicane”: basta uno squilibrio fra le parti dello scheletro ed i muscoli perché si abbia una compressione e scatenare una sintomatologia in molti casi gravemente invalidante.
    Considerata patologia rara, questa sindrome spesso non viene diagnosticata tempestivamente con pazienti che, sentendosi incompresi, si trovano a consultare medici di diverse discipline. Per lo più si tratta di giovani donne magre, dal lungo collo (alla Modigliani) con atteggiamenti posturali viziati o all’opposto di soggetti con muscolatura molto sviluppata frequentatori di palestre o dediti ad attività sportive che impegnano la muscolatura della cintura di attacco dell’arto superiore.
    Spesso a scatenare la comparsa dei sintomi è un trauma contusivo o un “colpo di frusta” dovuto ad un tamponamento.
    I sintomi vascolari possono essere: gonfiore alla mano o inturgidimento delle vene del braccio e della mano (per compressione della vena dietro la clavicola che può andare incontro a trombosi) o riguardare l’arteria succlavia manifestandosi con facile affaticabilità nell’uso del braccio.
    La diagnosi non è difficile se si interroga con attenzione il paziente. Con alcune manovre si evidenzia poi la debolezza all’uso dell’arto e la scomparsa della pulsazione dell’arteria radiale al polso. Una radiografia del collo può evidenziare come alla base di questa patologia vi sia in alcuni casi una anomalia ossea (perfino una costa in più - costa soprannumeraria e/o megapofisi di C7).
    Se fallisce la terapia conservativa di rieducazione posturale, l’intervento chirurgico di decompressione è indicato e può essere risolutivo. Consiste nella asportazione di un segmento della I costa ( o della costa anomala) e può essere condotto a seconda dei casi attraverso una incisione al collo o nella ascella (resezione costale per via sovraclaveare o ascellare).

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