Davvero assurda la situazione della sorella di Giovanni Foggi e incredibile come, in effetti, sembra che gli inquirenti sospettassero che la sorella di una vittima potesse nascondere informazioni, effettivamente sembra proprio così.
ciao antonio . ho ascoltato il tuo consiglio (ancora una volta prezioso) ho visto il film di cesare ferrario il mostro di firenze dell'ottantasei . SONO LETTERALMENTE SALTATO DALLA SEDIA . perche ? ma perche gia nel 1986 ovvero un anno dopo l'ultimo delitto del mostro l'autore del film AVEVA CAPITO TUTTO . il film è molto molto ben costruito . non avendo la soluzione del caso , l'autore del film ,fa disegnare il quadro degli avvenimenti da uno scrittore, il quale con la scusa di scrivere un libro, espone un teorema che ancora oggi alcuni "illustri" studiosi del caso non hanno ancora compreso . i due punti cardine del film sono proprio l'esecuzione del delitto ad opera del clan mele , il probabile mostro nella figura di uno spasimante della locci , la pistola gettata dagli assassini e successivamente raccolta dal futuro mostro che seguiva la coppia - INCREDIBILE , SBALORDITIVO - poi descrive un quadro psico psicologico prodotto dai traumi che affliggono il mostro con partenza nella infanzia che evolve in una parafilia in eta adulta . addirittura mi è sorto il dubbio che abbia ricevuto qualche soffiata o che abbia una qualche conoscenza diretta se non addirittura possa essere egli stesso il mostro .
2 роки тому+6
Anche secondo me Cesare Ferrario c'era molto vicino. Da allora purtroppo le incrostazioni sono state talmente tante che è difficile distinguere tra il vero o verosimile e il falso o inverosimile.
In realtà il soggetto del film è tratto dal primo libro del compianto Mario Spezi, noto fautore della pista sarda. Comunque l'ipotesi del rinvenimento della beretta a Signa narrata nel film contrasta con la tesi del furto che lo stesso Spezi promuovera'' in seguito.
2 роки тому+1
@@cesarebottari3732 Mi pare molto riduttivo quello che lei sostiene. Comunque non vedo che cosa c'entri l'inverosimile e letteraria ipotesi di Spezi, costruita molti anni dopo per un libro di successo, con il film.
Dott Segnini la sua serietà e bravura soprattutto nelle ricostruzioni delle dinamiche crea molta invidia , soprattutto in una persona che x aver un po di visibilità deve attaccarla continuamente, visto che altrimenti nessuno se lo filerebbe , faccia come vuole ma secondo me non dare importanza a questi piccoli personaggi che sono la macchietta di questa vicenda è la cosa migliore , un saluto
2 роки тому+5
La ringrazio del consiglio, Marco, ma già la pensavo come lei. Il personaggio è quel che è, una macchietta che sgomita cercando consenso e raccogliendolo dalla parte più gretta e becera degli appassionati. Ma è anche innocuo, poiché non dice nulla, quindi non me ne curo.
@ condivido tutto della sua risposta , anche la punteggiatura
2 роки тому+4
@@marcogiannini9672 Come ha visto ha messo in campo l'artiglieria pesante. A dire il vero lo capisco, si arrangia come può, con i mezzi di cui dispone. Capisco meno i suoi ascoltatori, mi riesce davvero difficile immaginare quale possa essere il loro interesse nell'ascoltare le sue sciocchezze.
Qualcuno ha mai considerato ad esempio che i delitti del cosiddetto "Jack lo squartatore" hanno avuto luogo solo due anni dopo dalla pubblicazione del libro di Stevenson? Mi pare una coincidenza interessante ....anche perché i due personaggi si sovrappongono.... E credo che in fondo si somiglino ;)
@@giorgiobetti2692 già.. credo che certa letteratura abbia scatenato un "mostro" che si è sentito quasi sdoganato da quei romanzi e rappresentazioni sceniche... Che sia stato lo stesso per quello Fiorentino che ha vissuto nella seconda "nouvelle vague" del cinema (e della letteratura) horror?
Certo che quella della misteriosa bionda rimane una vicenda davvero sconcertante. Chi mai scenderebbe da Venezia a Mercatale per dormire con la Angiolina e rubarle 200000 lire? Senza anticipare nulla della seconda parte, ma lei Antonio un'idea se l'è fatta? Grazie come sempre
O se fosse stata una tipa trafficona, che sperava di recuperare in casa Pacciani chissà quale elemento (un oggetto, uno scritto, un appunto) sorgente d'informazioni "scottanti" da rivendere (non l'oggetto, chiaramente, perché non credo che un giornale o una rivista si sarebbero abbassati al reato di ricettazione, ma l'informazione riservata sì, per quella ci si può appellare all'anonimato delle fonti giornalistiche), dietro denaro sonante, a qualche testata? In tale ipotesi (perché, chiaramente, di questo si tratta: un'ipotesi), la tipa potrebbe essere stata abbastanza spregiudicata e meschina (e anche un po' stizzita) da accontentarsi di 200mila Lire trovate in casa, "a rimborso" delle spese sostenute, non avendo trovato nulla di ciò che sperava... Che ne dite?
2 роки тому+5
La storia delle 200 mila lire potrebbe non essere vera. Angiolina era un po' fuori di testa, come un po' fuori di testa doveva essere questa donna bionda.
@@grantottero4980 Si, quel laidone di Riccardo Schicchi, con telecamera accesa in mano, portò questa attricetta da niente a casa di Pietro. Lui gli fece da mangiare, parlò un po' con loro al tavolo e poi fu convinto a girare una scena sul letto. Una tristezza unica. Poi l'avvocato Marazzita lo chiamò intimandogli di distruggere le copie o lo avrebbe fatto piangere, ma lui aveva già cominciato a vendere le videocassette, perché si trova ancora oggi su internet.
Una volta mia madre andò per una visita di controllo quando era incinta di me da questo ginecologo...dopo quella volta non ci tornò più non gli piacque per niente...
@ tu pensi che possa essere stata "mandata" da qualcuno? Poi parlavi di una parrucca, quindi potrebbe aver voluto camuffarsi?
2 роки тому+1
@@Miendos Come vedremo nella seconda parte, in sentenza si dice che i capelli erano veri ma tinti. Difficile che fosse stata mandata da qualcuno, era un personaggio troppo vistoso e che si mise troppo in evidenza.
salve sig Antonio ma all'epoca se uno andava alla guardia medica non doveva rilasciare nome e cognome piu eventuale documento per la prescrizione di medicinali?
2 роки тому+2
Penso proprio che tu abbia ragione, ma i documenti in mio possesso non affrontano questo particolare. O la donna dette un nome fasullo o per qualche motivo il dato non venne registrato.
Gentilissimo Antonio, l’utenza telefonica di Marzia Rontini sottoposta ad intercettazione è da ricondurre all’inchiesta sul marito Giovanni Spinoso? Altrimenti non si capirebbe perché avrebbe dovuto avere il telefono intercettato... Grazie sempre
Quindi riassumendo all'osso il ginecologo entra in una nota investigativa nell'89... Insomma era come molti in quanto ginecologo esercitante anche a San Casciano in una ipotetica rosa da attenzionare. Questi rientra nella vicenda il giorno seguente la seduta dibattimentale in cui Lotti aveva parlato di un dottore, forse di un ginecologo, quando la Foggi al telefono con la sorella di Pia Rondini avanza l'ipotesi del ricco ginecologo tal dei tali che poteva pagare bene.. E gli inquirenti prendono una suggestione di un parente ( che probabilmente aveva a sua volta preso spunto dalle parole di Lotti del giorno prima) come chi sa quale verità nascosta, volendo credere di vedere in quel Ginecologo il famoso dottore, che tra l'altro, "cosa gravemente indiziaria" aveva avuto in cura l'Angiolina.
Buongiorno Antonio, la signora veneziana quando si recò alla guardia medica per farsi prescrivere il tavor dovette per forza rilasciare il suo nome. Non sono state fatte indagini in merito? Grazie come sempre per la risposta
2 роки тому+1
Mi è stata già posta la questione. Evidentemente non registrarono il suo nome, non so se al tempo era obbligatorio, oppure dette un nome di fantasia.
è vero in tutta questa storia ci sono moltissime cose assurde e inverosimili. Ma secondo me la cosa più folle è il lotti che si autoaccusa da innocente e anche come abbiano fatto gli inquirenti a credergli. Sono tendenzialmente portato a pensare che i com.di.mer siano innocenti ma è veramente assurdo il lotti che confessa una cosa che non ha fatto e sia riuscito a convincere gli inquirenti... non so proprio cosa pensare.... cioè abbiamo un matto che si inventa cose e degli investigatori che credono a un matto senza prove .... è assurdo.
I fatti del mostro se fossero avvenuti oggi sono sicuro che sarebbe andata diversamente....A quel tempo non c'era niente che potesse aiutare nelle indagini, intendo niente tecnologia, nessun esame del dna, solo gruppo sanguigno....La pista di Venezia andava sicuramente approfondita perche' quella donna era legata al mandante o ad uno dei mandanti. Da come hai raccontato e' ovvio che era stata incaricata di cercare qualcosa all'interno della casa di Pacciani ed ha avuto tutto il tempo per farlo.... e la sua missione e' stata organizzata nei minimi dettagli. Tutti lasciano delle tracce e la signora l'ha lasciata proprio dalla guardia medica, dove devi dare un documento o la tessera sanitaria per avere un certificato. Il certificato poi viene consegnato in farmacia, ed anche qui lasciandolo si puo' risalire a nome e cognome. Eccetto questo episodio si potrebbe pensare che il biglietto dell'ufficio informazioni fosse stato lasciato appositamente per depistare le indagini a Venezia, ma considerando l'eta' (circa 70 anni) e nome e cognome lasciato sul certificato era facilmente appurabile se fosse una pista buona o meno, ed in entrambi i casi lo sarebbe stata (sia biglietto fuorviante e sia biglietto perso). Se veramente voleva sapere gli orari dei treni poteva essere interessata o per ripartire oppure per farsi trovare alla stazione ed attendere il mandante che l'avrebbe raggiunta. Che relazione c'era tra la signora ed il mandante? L'eta' secondo me ci da un'idea del mandante. Era la mamma ? Era la compagna/moglie ? Era sicuramente una donna con uno strettissimo rapporto con il mandante, perche' per una missione del genere soltanto una persona fidatissima avrebbe potuto ricevere quest'incarico.... Ma siamo sicuri che il mandante (degli omicidi) non fosse proprio la donna ? Faccio presente che il corso di studi per ginecologo e' "Ostetricia e ginecologia".... chi puo' dire se il mostro (mandante) non fosse stata un'ostetrica o una ginecologa? Se viveva a Venezia e dintorni magari aveva studiato medicina a Firenze, o si era specializzata a Firenze e durante gli studi e' venuta a contatto ed ha conosciuto gli esecutori. La parrucca bionda mi fa pensare, non so perche', ad una prostituta, che magari aveva esercitato a Firenze e poi si e' trasferita a Venezia. In questo caso e' piu' probabile che fosse amica di Pacciani che l'avrebbe incaricata di far sparire qualcosa prima che lui uscisse dal carcere. La grande spesa alimentare e' piu' un "regalo" da prostituta che da persona raffinata. Pacciani sapendo che sarebbe uscito ha aggiunto alla "missione" di far sparire qualcosa, anche di rifornire di cibo casa, in modo che quando sarebbe tornato avesse da mangiare, mi sembra l'ipotesi piu' logica. Oppure la donna e' il mandante, Venezia non c'entra niente ma era un depistaggio, la parrucca e' perche' era della zona e quindi non voleva farsi riconoscere (accento veneto forse camuffato, o forse origini familiari venete chi lo sa') e la spesa alimentare era per dimostrare riconoscenza all'esecutore. (no.... se la donna fosse stata un medico il certificato forse se lo sarebbe scritto da sola, senza cercare la guardia medica) Pensandoci bene questa storia della signora era una gran bella pista e mi sembra che non esaminarla sia stata un gravissimo errore....se non altro per provare la colpevolezza di Pacciani.
direi di no: aveva i soldi che molti italiani all'epoca avevano messo da parte. Patrimonio familiare, patrimonio della moglie e costo della vita estremamente più basso....
2 роки тому+1
In quei 14 anni potrebbe aver messo da parte più di quel che potrebbe sembrare, se è vero che aveva lavorato come operaio come lui sostenne.
Pare che Pacciani, tirchio e gran risparmiatore, oltre ai propri redditi (pensione, lavoro, forse anche lavoro durante la detenzione) e a quelli della moglie (pensione) si fosse tenuto per sé anche il patrimonio (per quanto esiguo) della moglie e l'eredità dei propri genitori (senza dividerla con la sorella, parrebbe col consenso di lei) e dei suoceri (patrimoni che non saranno stati gran cosa, ma insomma: tutto fa. E chissà che non ci fosse di mezzo qualche sia pur malandato immobile, pur sempre rivendibile, anche se magari per poco). Aggiungiamoci che in quegli anni i buoni postali rendevano tantissimo e che lui era stato intelligente ad accorgersene e ad investirci, ed ecco che ci si può arrivare, alle cifre accertate. Senza contare che, anche se uno volesse essere malizioso e ipotizzare che Pacciani avesse anche delle entrate inconfessabili perché derivanti da attività illecite (sia ben chiaro che lo sto dicendo solo a titolo di "ammesso e non concesso"), chi l'ha detto che allora, in tale ipotesi, le attività illecite avrebbero dovuto per forza essere quelle di rivendita dei "feticci" a presunti mandanti? Volendo, di attività illecite se ne possono ipotizzare tante altre...
In quegli anni c erano dei buoni postali che raddoppiano di valore a patto che non li si incassasse per almeno 10 anni. Un libretto postale normalissimo dava il 7% netto e un bot o ancor meglio un btp davano il 12, 5 netto. Parlo non per sentito dire. Chiaro che adesso, con tassi di interesse ridicoli, certe cose sono sospette e inverosimili.
Perdonami, le inchieste sono piene di falle, come fossero state svolte da bambini. Nel tuo racconto la signora dall' accento veneto venuta ad interrogare la moglie di Pacciani, fu tanto astuta da ingolosire la signora con una bella spesa alimentare e non gli venne in mente di portarsi il Tavor da casa ma lasciò tracce stupide chiamando la guardia medica per farsela prescrivere? Ma dai non sta in piedi neppure con un puntello dietro.Ripeto: incapacità quasi assoluta degli inquirenti, dal lavoro sulla scena del crimine al pensiero contestuale nel valutare tracce indizi e persone. Voto alle indagini: zero!
Caro Segnini,un vivo apprezzamento anche da parte mia per questo contributo,che ho seguito molto volentieri
Grazie a lei per il suo interesse.
Davvero assurda la situazione della sorella di Giovanni Foggi e incredibile come, in effetti, sembra che gli inquirenti sospettassero che la sorella di una vittima potesse nascondere informazioni, effettivamente sembra proprio così.
Davvero.
ciao antonio . ho ascoltato il tuo consiglio (ancora una volta prezioso) ho visto il film di cesare ferrario il mostro di firenze dell'ottantasei . SONO LETTERALMENTE SALTATO DALLA SEDIA . perche ? ma perche gia nel 1986 ovvero un anno dopo l'ultimo delitto del mostro l'autore del film AVEVA CAPITO TUTTO . il film è molto molto ben costruito . non avendo la soluzione del caso , l'autore del film ,fa disegnare il quadro degli avvenimenti da uno scrittore, il quale con la scusa di scrivere un libro, espone un teorema che ancora oggi alcuni "illustri" studiosi del caso non hanno ancora compreso . i due punti cardine del film sono proprio l'esecuzione del delitto ad opera del clan mele , il probabile mostro nella figura di uno spasimante della locci , la pistola gettata dagli assassini e successivamente raccolta dal futuro mostro che seguiva la coppia - INCREDIBILE , SBALORDITIVO - poi descrive un quadro psico psicologico prodotto dai traumi che affliggono il mostro con partenza nella infanzia che evolve in una parafilia in eta adulta . addirittura mi è sorto il dubbio che abbia ricevuto qualche soffiata o che abbia una qualche conoscenza diretta se non addirittura possa essere egli stesso il mostro .
Anche secondo me Cesare Ferrario c'era molto vicino. Da allora purtroppo le incrostazioni sono state talmente tante che è difficile distinguere tra il vero o verosimile e il falso o inverosimile.
Molto vicino alla realtà anche per me
In realtà il soggetto del film è tratto dal primo libro del compianto Mario Spezi, noto fautore della pista sarda. Comunque l'ipotesi del rinvenimento della beretta a Signa narrata nel film contrasta con la tesi del furto che lo stesso Spezi promuovera'' in seguito.
@@cesarebottari3732 Mi pare molto riduttivo quello che lei sostiene. Comunque non vedo che cosa c'entri l'inverosimile e letteraria ipotesi di Spezi, costruita molti anni dopo per un libro di successo, con il film.
@ credo che Bottari si riferisce al fatto che il film è basato sull opera di Spezi ... Se non sbaglio è indicato nei titoli iniziali del film stesso
Dott Segnini la sua serietà e bravura soprattutto nelle ricostruzioni delle dinamiche crea molta invidia , soprattutto in una persona che x aver un po di visibilità deve attaccarla continuamente, visto che altrimenti nessuno se lo filerebbe , faccia come vuole ma secondo me non dare importanza a questi piccoli personaggi che sono la macchietta di questa vicenda è la cosa migliore , un saluto
La ringrazio del consiglio, Marco, ma già la pensavo come lei. Il personaggio è quel che è, una macchietta che sgomita cercando consenso e raccogliendolo dalla parte più gretta e becera degli appassionati. Ma è anche innocuo, poiché non dice nulla, quindi non me ne curo.
@ condivido tutto della sua risposta , anche la punteggiatura
@@marcogiannini9672 Come ha visto ha messo in campo l'artiglieria pesante. A dire il vero lo capisco, si arrangia come può, con i mezzi di cui dispone. Capisco meno i suoi ascoltatori, mi riesce davvero difficile immaginare quale possa essere il loro interesse nell'ascoltare le sue sciocchezze.
Qualcuno ha mai considerato ad esempio che i delitti del cosiddetto "Jack lo squartatore" hanno avuto luogo solo due anni dopo dalla pubblicazione del libro di Stevenson? Mi pare una coincidenza interessante ....anche perché i due personaggi si sovrappongono.... E credo che in fondo si somiglino ;)
Lo avevo notato anche io
Sembra che il discorso che la finzione non influenzi la realtà non sia così certo, alla fine.
Non solo: hanno avuto luogo subito dopo la prima della versione teatrale, e il responsabile del teatro era Brahm Stoker, autore di Dracula.
@@giorgiobetti2692 già.. credo che certa letteratura abbia scatenato un "mostro" che si è sentito quasi sdoganato da quei romanzi e rappresentazioni sceniche...
Che sia stato lo stesso per quello Fiorentino che ha vissuto nella seconda "nouvelle vague" del cinema (e della letteratura) horror?
@@Ekphrasys Sto scrivendo un romanzo thriller horror, preparatevi a un nuovo mostro
Giuttari che dice la frase "l'indagine non può essere fatta su voci di paese" é davvero il colmo ahahaha
Praticamente quello che ha fatto lui 😅.
Forse intendeva "...non può essere fatta DA ALTRI, su voci di paese."
Aufiero è il Giuttari degli anni 2000 , stessa incompetenza trattati entrambi da macchiette della vicenda , ahahhah
@@liciarossi1212 Beh, dai, Aufiero è un cretino cosmico, un cabarettista incapace che non fa ridere nessuno. Giuttari almeno qualcosa la sapeva fare.
Certo che quella della misteriosa bionda rimane una vicenda davvero sconcertante. Chi mai scenderebbe da Venezia a Mercatale per dormire con la Angiolina e rubarle 200000 lire? Senza anticipare nulla della seconda parte, ma lei Antonio un'idea se l'è fatta? Grazie come sempre
O se fosse stata una tipa trafficona, che sperava di recuperare in casa Pacciani chissà quale elemento (un oggetto, uno scritto, un appunto) sorgente d'informazioni "scottanti" da rivendere (non l'oggetto, chiaramente, perché non credo che un giornale o una rivista si sarebbero abbassati al reato di ricettazione, ma l'informazione riservata sì, per quella ci si può appellare all'anonimato delle fonti giornalistiche), dietro denaro sonante, a qualche testata?
In tale ipotesi (perché, chiaramente, di questo si tratta: un'ipotesi), la tipa potrebbe essere stata abbastanza spregiudicata e meschina (e anche un po' stizzita) da accontentarsi di 200mila Lire trovate in casa, "a rimborso" delle spese sostenute, non avendo trovato nulla di ciò che sperava...
Che ne dite?
La storia delle 200 mila lire potrebbe non essere vera. Angiolina era un po' fuori di testa, come un po' fuori di testa doveva essere questa donna bionda.
Il clamore mediatico attirava gente di tutti i tipi, vedi la pornostar Jessica Massaro
@@thisisnotanhandle Pure una pornostar?
@@grantottero4980 Si, quel laidone di Riccardo Schicchi, con telecamera accesa in mano, portò questa attricetta da niente a casa di Pietro. Lui gli fece da mangiare, parlò un po' con loro al tavolo e poi fu convinto a girare una scena sul letto. Una tristezza unica.
Poi l'avvocato Marazzita lo chiamò intimandogli di distruggere le copie o lo avrebbe fatto piangere, ma lui aveva già cominciato a vendere le videocassette, perché si trova ancora oggi su internet.
Una volta mia madre andò per una visita di controllo quando era incinta di me da questo ginecologo...dopo quella volta non ci tornò più non gli piacque per niente...
Buongiorno Antonio, complimenti.
Ma quindi la veneta chi era alla fine?
Posso anticipare che non si è mai saputo.
@ tu pensi che possa essere stata "mandata" da qualcuno? Poi parlavi di una parrucca, quindi potrebbe aver voluto camuffarsi?
@@Miendos Come vedremo nella seconda parte, in sentenza si dice che i capelli erano veri ma tinti. Difficile che fosse stata mandata da qualcuno, era un personaggio troppo vistoso e che si mise troppo in evidenza.
salve sig Antonio ma all'epoca se uno andava alla guardia medica non doveva rilasciare nome e cognome piu eventuale documento per la prescrizione di medicinali?
Penso proprio che tu abbia ragione, ma i documenti in mio possesso non affrontano questo particolare. O la donna dette un nome fasullo o per qualche motivo il dato non venne registrato.
Dottore, parlerà della lista dei sospetti dei carabinieri in cui comparivano tutti i personaggi che poi sono entrati nella vicenda?
Mi dia un riferimento per capir bene di che cosa stiamo parlando.
Gentilissimo Antonio, l’utenza telefonica di Marzia Rontini sottoposta ad intercettazione è da ricondurre all’inchiesta sul marito Giovanni Spinoso? Altrimenti non si capirebbe perché avrebbe dovuto avere il telefono intercettato...
Grazie sempre
Sì, ma l'ho detto.
@ chiedo venia Antonio, mi sarò perso il passaggio 🙏🏻
@@tommasomilite4668 Capita, ciao.
Quindi riassumendo all'osso il ginecologo entra in una nota investigativa nell'89... Insomma era come molti in quanto ginecologo esercitante anche a San Casciano in una ipotetica rosa da attenzionare. Questi rientra nella vicenda il giorno seguente la seduta dibattimentale in cui Lotti aveva parlato di un dottore, forse di un ginecologo, quando la Foggi al telefono con la sorella di Pia Rondini avanza l'ipotesi del ricco ginecologo tal dei tali che poteva pagare bene.. E gli inquirenti prendono una suggestione di un parente ( che probabilmente aveva a sua volta preso spunto dalle parole di Lotti del giorno prima) come chi sa quale verità nascosta, volendo credere di vedere in quel Ginecologo il famoso dottore, che tra l'altro, "cosa gravemente indiziaria" aveva avuto in cura l'Angiolina.
Buongiorno Antonio, la signora veneziana quando si recò alla guardia medica per farsi prescrivere il tavor dovette per forza rilasciare il suo nome. Non sono state fatte indagini in merito?
Grazie come sempre per la risposta
Mi è stata già posta la questione. Evidentemente non registrarono il suo nome, non so se al tempo era obbligatorio, oppure dette un nome di fantasia.
è vero in tutta questa storia ci sono moltissime cose assurde e inverosimili. Ma secondo me la cosa più folle è il lotti che si autoaccusa da innocente e anche come abbiano fatto gli inquirenti a credergli. Sono tendenzialmente portato a pensare che i com.di.mer siano innocenti ma è veramente assurdo il lotti che confessa una cosa che non ha fatto e sia riuscito a convincere gli inquirenti... non so proprio cosa pensare.... cioè abbiamo un matto che si inventa cose e degli investigatori che credono a un matto senza prove .... è assurdo.
Non sono assurdità; sono invenzioni investigative deliberate.
La pista esoterica è piena di pure invenzioni investigative. D'altra parte cos'altro si poteva fare se non inventare?
I fatti del mostro se fossero avvenuti oggi sono sicuro che sarebbe andata diversamente....A quel tempo non c'era niente che potesse aiutare nelle indagini, intendo niente tecnologia, nessun esame del dna, solo gruppo sanguigno....La pista di Venezia andava sicuramente approfondita perche' quella donna era legata al mandante o ad uno dei mandanti. Da come hai raccontato e' ovvio che era stata incaricata di cercare qualcosa all'interno della casa di Pacciani ed ha avuto tutto il tempo per farlo.... e la sua missione e' stata organizzata nei minimi dettagli. Tutti lasciano delle tracce e la signora l'ha lasciata proprio dalla guardia medica, dove devi dare un documento o la tessera sanitaria per avere un certificato. Il certificato poi viene consegnato in farmacia, ed anche qui lasciandolo si puo' risalire a nome e cognome. Eccetto questo episodio si potrebbe pensare che il biglietto dell'ufficio informazioni fosse stato lasciato appositamente per depistare le indagini a Venezia, ma considerando l'eta' (circa 70 anni) e nome e cognome lasciato sul certificato era facilmente appurabile se fosse una pista buona o meno, ed in entrambi i casi lo sarebbe stata (sia biglietto fuorviante e sia biglietto perso). Se veramente voleva sapere gli orari dei treni poteva essere interessata o per ripartire oppure per farsi trovare alla stazione ed attendere il mandante che l'avrebbe raggiunta. Che relazione c'era tra la signora ed il mandante? L'eta' secondo me ci da un'idea del mandante. Era la mamma ? Era la compagna/moglie ? Era sicuramente una donna con uno strettissimo rapporto con il mandante, perche' per una missione del genere soltanto una persona fidatissima avrebbe potuto ricevere quest'incarico.... Ma siamo sicuri che il mandante (degli omicidi) non fosse proprio la donna ? Faccio presente che il corso di studi per ginecologo e' "Ostetricia e ginecologia".... chi puo' dire se il mostro (mandante) non fosse stata un'ostetrica o una ginecologa?
Se viveva a Venezia e dintorni magari aveva studiato medicina a Firenze, o si era specializzata a Firenze e durante gli studi e' venuta a contatto ed ha conosciuto gli esecutori.
La parrucca bionda mi fa pensare, non so perche', ad una prostituta, che magari aveva esercitato a Firenze e poi si e' trasferita a Venezia. In questo caso e' piu' probabile che fosse amica di Pacciani che l'avrebbe incaricata di far sparire qualcosa prima che lui uscisse dal carcere. La grande spesa alimentare e' piu' un "regalo" da prostituta che da persona raffinata. Pacciani sapendo che sarebbe uscito ha aggiunto alla "missione" di far sparire qualcosa, anche di rifornire di cibo casa, in modo che quando sarebbe tornato avesse da mangiare, mi sembra l'ipotesi piu' logica. Oppure la donna e' il mandante, Venezia non c'entra niente ma era un depistaggio, la parrucca e' perche' era della zona e quindi non voleva farsi riconoscere (accento veneto forse camuffato, o forse origini familiari venete chi lo sa') e la spesa alimentare era per dimostrare riconoscenza all'esecutore. (no.... se la donna fosse stata un medico il certificato forse se lo sarebbe scritto da sola, senza cercare la guardia medica) Pensandoci bene questa storia della signora era una gran bella pista e mi sembra che non esaminarla sia stata un gravissimo errore....se non altro per provare la colpevolezza di Pacciani.
Ma la farmacia in cui andò questa signora bionda era quella di Calamandrei?
No, qui siamo a Mercatale, la farmacia Calamandrei era a San Casciano.
Dove lo posso trovare questo film? Tra l'altro non mi riesce trovare nemmeno il primo libro di Spezi.
ua-cam.com/video/OQOKBC4fwdY/v-deo.html
Qui puoi scaricare il pdf del libro di Spezi
drive.google.com/file/d/0BxHpeQvorWm5clptN0J4MTFpUUk/view?resourcekey=0-yu3uM0LJ1LzhKDAa1H6JTw
@ Grazie mille. Avresti anche il modo di farmi leggere 'Inviato in galera'?
@@lucacecconi411 Per quello devi andare su ebay
@@Andreadellafloresta Prego.
Troppi soldi è vero, considerando anche i 14 anni di galera scontati !!!
direi di no: aveva i soldi che molti italiani all'epoca avevano messo da parte. Patrimonio familiare, patrimonio della moglie e costo della vita estremamente più basso....
In quei 14 anni potrebbe aver messo da parte più di quel che potrebbe sembrare, se è vero che aveva lavorato come operaio come lui sostenne.
Si informi su quanto può guadagnare un lavorante oggi e faccia il rapporto con gli anni 60 , vedrà che bel gruzzoletto che viene fuori
Pare che Pacciani, tirchio e gran risparmiatore, oltre ai propri redditi (pensione, lavoro, forse anche lavoro durante la detenzione) e a quelli della moglie (pensione) si fosse tenuto per sé anche il patrimonio (per quanto esiguo) della moglie e l'eredità dei propri genitori (senza dividerla con la sorella, parrebbe col consenso di lei) e dei suoceri (patrimoni che non saranno stati gran cosa, ma insomma: tutto fa. E chissà che non ci fosse di mezzo qualche sia pur malandato immobile, pur sempre rivendibile, anche se magari per poco). Aggiungiamoci che in quegli anni i buoni postali rendevano tantissimo e che lui era stato intelligente ad accorgersene e ad investirci, ed ecco che ci si può arrivare, alle cifre accertate.
Senza contare che, anche se uno volesse essere malizioso e ipotizzare che Pacciani avesse anche delle entrate inconfessabili perché derivanti da attività illecite (sia ben chiaro che lo sto dicendo solo a titolo di "ammesso e non concesso"), chi l'ha detto che allora, in tale ipotesi, le attività illecite avrebbero dovuto per forza essere quelle di rivendita dei "feticci" a presunti mandanti? Volendo, di attività illecite se ne possono ipotizzare tante altre...
In quegli anni c erano dei buoni postali che raddoppiano di valore a patto che non li si incassasse per almeno 10 anni. Un libretto postale normalissimo dava il 7% netto e un bot o ancor meglio un btp davano il 12, 5 netto. Parlo non per sentito dire. Chiaro che adesso, con tassi di interesse ridicoli, certe cose sono sospette e inverosimili.
Banalità, ma x caso i compagni di indagine hanno verificato se qualche vittima erano pazienti a Firenze o a San ...
Non lo so.
Perdonami, le inchieste sono piene di falle, come fossero state svolte da bambini. Nel tuo racconto la signora dall' accento veneto venuta ad interrogare la moglie di Pacciani, fu tanto astuta da ingolosire la signora con una bella spesa alimentare e non gli venne in mente di portarsi il Tavor da casa ma lasciò tracce stupide chiamando la guardia medica per farsela prescrivere? Ma dai non sta in piedi neppure con un puntello dietro.Ripeto: incapacità quasi assoluta degli inquirenti, dal lavoro sulla scena del crimine al pensiero contestuale nel valutare tracce indizi e persone. Voto alle indagini: zero!
Concordo.
Magari fosse solo incapacità...
@@Magicocentro concordo