Eleanor Rigby ha 50 anni // Eleanor Rigby's 50th Anniversary
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- Опубліковано 27 кві 2016
- Il 28 aprile del 1966 i Beatles entravano nello studio 2 di Abbey Road per registrare uno dei loro capolavori: Eleanor Rigby. Era un giovedì, proprio come oggi. Nel giro di altre tre sessioni il brano fu completato. Sarebbe stato pubblicato il 5 agosto di quell’anno come primo singolo dell’album Revolver, uscito lo stesso giorno.
A cinquant’anni esatti di distanza, l’Ottetto d’archi dell’Orchestra della Toscana ne realizza una originale versione utilizzando i soli strumenti che furono usati allora (4 violini, 2 viole, 2 violoncelli).
Il video, prodotto da Fondazione Sistema Toscana con il patrocinio di UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), vuole accendere una luce sulla necessità di accoglienza e solidarietà verso i rifugiati. L’idea di questo incontro è nata dalla considerazione che le domande poste dal testo, “Tutta la gente sola da dove viene?”, “Tutta la gente sola a chi appartiene?” siano ancora estremamente attuali. Nel mondo ci sono più di 60 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni, e violazioni dei diritti umani. Sono loro, oggi, i protagonisti ideali del brano. L’invito a non lasciarli soli, è anche la riflessione a non considerare questa condizione come un loro esclusivo problema.
On 28th April 1966, The Beatles arrived to Abbey Road’s Studio 2 to record one of their masterpieces: Eleanor Rigby. It was a Thursday, just like today. In the space of three sessions, the piece was completed. It would be published on August 5th of the same year, as the first single from the album Revolver, which would also be released that day.
Exactly fifty years later, the String Octet from Orchestra della Toscana makes an original version only for strings. The video, produced by Fondazione Sistema Toscana (Tuscan System Foundation) and sponsored by UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees), wants to shed a light on the need for acceptance and solidarity towards the refugees.
The idea was born from the questions raised by the lyrics “All the lonely people/Where do they all come from?/All the lonely people/Where do they all belong?”, questions that are still extremely relevant. Worldwide, there are still more than 60 million people fleeing war, suffering persecution and violation of their human rights. They are today the ideal protagonists of this song. The request not to leave them alone, it’s also a plea not to consider loneliness as their unique problem.
Eleanor Rigby | 50.mo anniversario
Ottetto d'Archi dell'ORT
Andrea Tacchi, violino
Daniele Giorgi, violino
Patrizia Bettotti, violino
Susanna Pasquariello, violino
Stefano Zanobini, viola
Caterina Cioli, viola
Luca Provenzani, violoncello
Giovanni Simeone, violoncello
Registrazione effettuata presso il Teatro Verdi di Firenze, aprile 2016
Regia video: Tobia Pescia
Riprese: Simone Cariello
Montaggio: Daniele Drovandi
Ripresa audio: Tommaso Cimò
Post produzione audio: Emanuela Martignetti
Attrezzature audio: Omikron
Tecnici di palco: Alfredo Ridi, Walter Sica, Carmelo Meli, Alessandro Russo, Alessandro Goretti
Foto e backstage: Marco Borrelli
Un ringraziamento speciale alla Cooperativa "Il Cenacolo" Consorzio CO&SO
Produzione: Fondazione Orchestra Regionale Toscana, Fondazione Sistema Toscana
This is the best string instrumental version of this song I have heard.
non servono commenti alla poesia pura, bisogna inchinarsi e ringraziare. grazie e poi non basta.
Stupendi 👏👏👏
Amazing, great performance ... ☮️
Evviva la sceneggiata!!!
Lovely!. Poignant
Insomma. Da quando l'ha interpretata / cantata Ray Charles superando anche gli stessi Beatles, non c'è stata più storia. Nemmeno qui. Monotona, non si vola, la pelle d'oca non viene, l'emozione non arriva...
Nice arrangement. Not a clue what’s going on there though.
Adam right !!
I think that they symbolized refugees as lonely people we should care for
Marvellouse...
Interpretazione molto vivace ;-)
Que belleza !!!
Good arrangement but I don't know wtf just happened...
♥ ... Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ ... ♥
00:17
The lonely people were a distraction from the great music.
The Song has absolutely another spirit, another meaning. They should not use this work as propaganda. dislike.
Bella l'interpretazione con solo gli archi, ma metterla sull'immigrazione ... non ha alcuna attinenza con l'originale, che parla di solitudine, depressione e fantasie (non necessariamente di gente costretta ad emigrare, potrebbe, ma è stirata e decisamente fuori contesto con il testo).
La traduzione di "belong" con "a chi appartengono" è oltretutto proprio brutta. Non si usa per indicare appartenenza a "qualcuno", ma ad un gruppo, per indicare di non essere "al proprio posto" (*where* do they all belong, infatti, "tutta questa gente solitaria, dov'è il loro posto"). Ed è la ragione della solitudine dei protagonisti della canzone (Eleanor stessa, Father McKenzie) e delle fantasie che si fanno (Eleanor che raccoglie il riso lanciato da altri sposi, McKenzie che scrive i sermoni per una chiesa vuota).
Peccato buttare in politica così maldestramente una canzone così delicata.
L'arte é una possibilità di parlare all'uomo dell'Uomo, di ieri, di oggi, di sempre. Serve per far pensare. É questa registrazione a me ha fatto riflettere.
to many pieces it takes away from the pretty sound and clutters the arrangement...way to harsh......!
The refugee/migrant message here is absurd. Does the U.N. think that Western countries should just throw up their doors to 60 million people? Western countries have huge numbers of low-income people that need help already--how are they supposed to cope with millions more that would be a major additional burden on schools, health-care systems--and taxpayers. The hard truth is is that migrants need to stay home and help fix their own dysfunctional countries. That is the solution--not half the world trying to move to the other half.
there are millions of false refugees... dislike but true..