Tutti in democrazia ci sentiamo a disagio...perché è possibile esprimerlo liberamente😄😄😄... Il discorso verteva in realtà sul disagio di vivere in una dittatura del mercato: quella sì che fa sentire a disagio, precari, indifesi, disorientati.
@@arinunes8179 NON hai espresso una idea diversa dal commento di raulcesari: l'hai approfondito, a dir il vero. Siccome la percezione conta più della realtà, accade che esprimere il disagio è conseguenza dell'essere consapevoli dell'esistenza del disagio. E lo si può essere solamente in democrazia, ovvero quando si può sperimentare la diversità. In dittatura esiste il disagio, ma non è un disagio individuale o settoriale...è solamente della collettività nel suo intero oppure di grandi pezzi di quella collettività oppure disagio tribale... ECCO PERCHÉ QUALCUNO HA TENTATO L'ESPERIMENTO DEL TOTALITARISMO, IN MODO TALE CHE IL SINGOLO MAI AVREBBE POTUTO SENTIRE UN DISAGIO CHE NON SIA QUELLO DELL'INTEREZZA DELLO STATO...O SI ANNULLA TOTALMENTE IL SINGOLO OPPURE IL SINGOLO DEVE "COMBACIARE" CON L'INTERA SOCIETÀ... Diversità significa disagio: LA DEMOCRAZIA HA SOLAMENTE, SI FA PER DIRE, IL PREGIO DI AFFRONTARE QUEI DISAGI , AGENDO IN MODO CHE LA DIVERSITÀ NON SIA DISUGUAGLIANZA....E QUESTO LO SI FA ATTRAVERSO LA COSCIENZA DI AVER DEI DOVERI E IL MANTENIMENTO DEL DIRITTO ALL'INTERNO DEL MECCANISMO DEMOCRATICO. Ovviamente io ho non solo semplificato, ...ho banalizzato l'ingranaggio... IN SOSTANZA LA DEMOCRAZIA È UNA COSTRUZIONE NON DIREI "FUOR NATURA", MA "OLTRE NATURA". Supera il diritto naturale e cerca di farne un qualcosa di su misura per essa stessa ( razionalismo spietato qui sento...ma devo ascoltar bene ...effettivamente l'Occidente ha peccato di in razionalismo esasperato, soprattutto in certi momenti della storia ).
@@davidecolpo760 La sua risposta da saccente intellettuale mi ribadisce il fatto che la cultura filosofica europea ed occidentale sia in declino perché guarda, studia, riflette solo sul suo ombelico.
Universale procedurale potremmo dire con Habermas, ovvero la connessione mediata fra le norme a priori e i fatti per cui l'a priori necessita di essere incarnato storicamente, mantenendo così, aperta al possibile,m la società
Più o meno consapevolmente tutti in democrazia ci sentiamo a disagio. Come chi sente di vivere in una realtà del tutto innaturale.
Tutti in democrazia ci sentiamo a disagio...perché è possibile esprimerlo liberamente😄😄😄...
Il discorso verteva in realtà sul disagio di vivere in una dittatura del mercato: quella sì che fa sentire a disagio, precari, indifesi, disorientati.
@@arinunes8179 Ma è questa la democrazia. Non ne esiste un altra.
@@arinunes8179 NON hai espresso una idea diversa dal commento di raulcesari: l'hai approfondito, a dir il vero.
Siccome la percezione conta più della realtà, accade che esprimere il disagio è conseguenza dell'essere consapevoli dell'esistenza del disagio. E lo si può essere solamente in democrazia, ovvero quando si può sperimentare la diversità.
In dittatura esiste il disagio, ma non è un disagio individuale o settoriale...è solamente della collettività nel suo intero oppure di grandi pezzi di quella collettività oppure disagio tribale... ECCO PERCHÉ QUALCUNO HA TENTATO L'ESPERIMENTO DEL TOTALITARISMO, IN MODO TALE CHE IL SINGOLO MAI AVREBBE POTUTO SENTIRE UN DISAGIO CHE NON SIA QUELLO DELL'INTEREZZA DELLO STATO...O SI ANNULLA TOTALMENTE IL SINGOLO OPPURE IL SINGOLO DEVE "COMBACIARE" CON L'INTERA SOCIETÀ...
Diversità significa disagio: LA DEMOCRAZIA HA SOLAMENTE, SI FA PER DIRE, IL PREGIO DI AFFRONTARE QUEI DISAGI , AGENDO IN MODO CHE LA DIVERSITÀ NON SIA DISUGUAGLIANZA....E QUESTO LO SI FA ATTRAVERSO LA COSCIENZA DI AVER DEI DOVERI E IL MANTENIMENTO DEL DIRITTO ALL'INTERNO DEL MECCANISMO DEMOCRATICO.
Ovviamente io ho non solo semplificato, ...ho banalizzato l'ingranaggio... IN SOSTANZA LA DEMOCRAZIA È UNA COSTRUZIONE NON DIREI "FUOR NATURA", MA "OLTRE NATURA". Supera il diritto naturale e cerca di farne un qualcosa di su misura per essa stessa ( razionalismo spietato qui sento...ma devo ascoltar bene ...effettivamente l'Occidente ha peccato di in razionalismo esasperato, soprattutto in certi momenti della storia ).
@@davidecolpo760 Non ho capito il maiuscolo😅😅😅
@@davidecolpo760 La sua risposta da saccente intellettuale mi ribadisce il fatto che la cultura filosofica europea ed occidentale sia in declino perché guarda, studia, riflette solo sul suo ombelico.
Universale procedurale potremmo dire con Habermas, ovvero la connessione mediata fra le norme a priori e i fatti per cui l'a priori necessita di essere incarnato storicamente, mantenendo così, aperta al possibile,m la società