Gentilissima, io la ringrazio per i suoi interventi così chiari, coerenti ed efficaci. Desidero porle un quesito: come si può essenzializzare un curricolo senza smarrire l'importanza della "terza colonna", ossia quella colonna quasi sempre dimenticata, ma indispensabile a raggiungere una competenza? Mi riferisco a tutte quelle dimensioni della mente e della relazione che unitamente ad abilità e conoscenze costruiscono la competenza. A mio avviso è importante ridurre gli obiettivi ma permettere a queste dimensioni di compenetrare le discipline lavorando finalmente sui processi che consentono agli alunni di crescere come persone, capaci di collaborare, assumersi responsabilità, comunicare in modo efficace ecc Purtroppo nei curricoli queste dimensioni spariscono, rischiando di togliere valore ai pensieri egregiamente espressi nella premessa delle nostre indicazioni nazionali. Sarebbe per me un vero onore ricevere un suo riscontro. Sandra Martignon Docente scuola primaria iccentro2 BS e tutor di tirocinio Università Cattolica BS.
Gentilissima Sandra, condivido le Tue riflessioni e la preoccupazione che esterni: nel tentativo di essenzializzare il curricolo si può rischiare di trascurare qualche dimensione. Il fatto stesso che Tu ti ponga tali quesiti, dimostra già la Tua attenzione professionale al tema. Potrebbe essere di grande aiuto e forte stimolo ad un percorso collegiale, affrontare il tuo quesito come istituzione scolastica e cercare di trovare insieme ai colleghi dei percorsi condivisi in questo senso. Infatti, è frequente che lo sforzo per cercare di stimolare non solo conoscenze e abilità ma anche atteggiamenti sia preoccupazione solitaria del docente. Affrontata in una dimensione collegiale può offrire l'opportunità di implementare ed di arricchire questo sforzo nella quotidiana attività didattica. Se agiamo per costruire, valutare e certificare competenze, la nostra attenzione anche alla maturazione degli atteggiamenti verrà di conseguenza. Infatti, stimolando gli alunni e gli studenti verso un pensiero in azione, valorizzandone anche i saperi non formali ed informali, favorendo l'incontro tra il curricolo e gli interessi dei ragazzi, accompagnandoli nell'impegnativo percorso di costruzione di un proprio progetto di vita, favoriamo, direttamente o indirettamente, anche la maturazione degli atteggiamenti, come raccomandato dal Parlamento Europeo. Grazie... buon lavoro. Luisa
Gentilissima, io la ringrazio per i suoi interventi così chiari, coerenti ed efficaci. Desidero porle un quesito: come si può essenzializzare un curricolo senza smarrire l'importanza della "terza colonna", ossia quella colonna quasi sempre dimenticata, ma indispensabile a raggiungere una competenza? Mi riferisco a tutte quelle dimensioni della mente e della relazione che unitamente ad abilità e conoscenze costruiscono la competenza.
A mio avviso è importante ridurre gli obiettivi ma permettere a queste dimensioni di compenetrare le discipline lavorando finalmente sui processi che consentono agli alunni di crescere come persone, capaci di collaborare, assumersi responsabilità, comunicare in modo efficace ecc Purtroppo nei curricoli queste dimensioni spariscono, rischiando di togliere valore ai pensieri egregiamente espressi nella premessa delle nostre indicazioni nazionali.
Sarebbe per me un vero onore ricevere un suo riscontro.
Sandra Martignon
Docente scuola primaria iccentro2 BS e tutor di tirocinio Università Cattolica BS.
Gentilissima Sandra,
condivido le Tue riflessioni e la preoccupazione che esterni: nel tentativo di essenzializzare il curricolo si può rischiare di trascurare qualche dimensione.
Il fatto stesso che Tu ti ponga tali quesiti, dimostra già la Tua attenzione professionale al tema.
Potrebbe essere di grande aiuto e forte stimolo ad un percorso collegiale, affrontare il tuo quesito come istituzione scolastica e cercare di trovare insieme ai colleghi dei percorsi condivisi in questo senso.
Infatti, è frequente che lo sforzo per cercare di stimolare non solo conoscenze e abilità ma anche atteggiamenti sia preoccupazione solitaria del docente. Affrontata in una dimensione collegiale può offrire l'opportunità di implementare ed di arricchire questo sforzo nella quotidiana attività didattica.
Se agiamo per costruire, valutare e certificare competenze, la nostra attenzione anche alla maturazione degli atteggiamenti verrà di conseguenza. Infatti, stimolando gli alunni e gli studenti verso un pensiero in azione, valorizzandone anche i saperi non formali ed informali, favorendo l'incontro tra il curricolo e gli interessi dei ragazzi, accompagnandoli nell'impegnativo percorso di costruzione di un proprio progetto di vita, favoriamo, direttamente o indirettamente, anche la maturazione degli atteggiamenti, come raccomandato dal Parlamento Europeo.
Grazie... buon lavoro.
Luisa
Grazie per il prezioso riscontro, ne farò tesoro e lo condividerò con colleghi e genitori.
Non capisco cosa vuol dire rgt ...rgp...rgz...