La nostra ultima intervista inedita con il Prof. Aiuti: L'Orticaria

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  • Опубліковано 6 жов 2024
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    L'orticaria, soprattutto quando diventa cronica - che vuol dire che perdura da oltre sei mesi - è una patologia severa, invalidante, che compromette molte attività quotidiane e anche il sonno, perchè il prurito causato dai pomfi impatta negativamente sulla qualità di vita. Ma non tutte le orticarie sono uguali, ed è importante riconoscerne l'origine per poter impostare una terapia adeguata. Esistono fondamentalmente tre tipologie di orticaria: quella su base allergica, che può essere scatenata da alimenti, farmaci, esposizione al sole, dal freddo, dal caldo... e che una volta individuata la causa scatenante può essere facilmente risolta con una dieta di esclusione, o con l'evitamento delle situazioni che fungono da trigger. Esiste poi una orticaria legata a patologie autoimmuni come le connettiviti, e in questo caso chiaramente la terapia deve essere per la malattia di base. Esiste poi una terza forma di orticaria, cosiddetta idiopatica, che non riconosce una base biochimica, e che viene chiamata idiopatica. Se nei primi due casi le analisi di laboratorio - e soltanto i test validati scientificamente hanno un significato - forniscono indicazioni al medico, nell'orticaria idiopatica non emergono valori alterati e in molti casi la causa è un evento stressante che si è verificato nei mesi precedenti la manifestazione (come ad esempio una separazione, un lutto, o anche un trasloco...) In questi casi i farmaci anistaminici hanno un ruolo per ridurre i sintomi, in attesa che l'orticaria passi perchè anche nelle forme più ostinate dopo qualche tempo la crisi rientra, ed è importante però proseguire le terapie per evitare nuovi episodi. Abbiamo parlato di tutto questo con il Prof. Fernando Aiuti, Professore Emerito di Immunologia a La Sapienza Università di Roma.

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