Il femminismo ha ottenuto grandi risultati. Secondo alcuni uomini (e qualche donna) persino troppi. Ma non è questo il punto. La domanda da porsi non è se ciò fosse e sia giusto o sbagliato, ma quella relativa al come. Come hanno fatto le femministe a raggiungere i loro obiettivi (se raggiunti) e come intendono conquistare quel che loro mancherebbe? Come? Con quali mezzi, con quali strumenti, con quali armi? Non con i fucili, non con lo sciopero, non con il voto. Con nessuno dei tre. E allora come? Come si può cambiare il mondo senza sparare un solo colpo, senza un'ora di sciopero e con la permanente minoranza nelle assemblee? Come è possibile? Eppure è accaduto e sta accadendo, quindi è possibile. La domanda ha una risposta incontestabile. Ma qual è questa risposta?
Bah, è semplicemente un movimento creato e spinto dal potere per mantenere divisa la gente, indebolire le culture e dirigere le società attraverso l'indottrinamento dell'essere più influente (che è la donna in quanto madre e/o maestra). Si è dovuto basare su poche adepte agli inizi perché era tutt'altro che necessario dal punto di vista di quasi tutte le donne dell'epoca e non ha avuto bisogno di armi (ma sí di aggressivitá, altro che storie) perché è stato abbondantemente finanziato ed è poi diventato materia scolastica obbligatoria e programma dell'ONU. Imposizione a tappeto. Ma l'ingeniutà di chi si ostina ad idealizzarlo è infinita e sovrasta senza sosta l'evidenza.
Infatti l'intervistata parla precisamente di un movimento introdotto dalla cultura, appunto. Solo che il pregiudizio positivo imposto dalla propaganda fa sembrare ciò una cosa bella e giusta. Ma in pratica ha confermato il mio pensiero.
@@ManuelaGarreffa Lei condivide l'opinione di moltissimi secondo cui i fatti sociali sono studiati a tavolino, programmati e attuati con mezzi finanziari. Sarebbero la realizzazione di un piano gestito da centri di potere che comprano con i soldi e la carriera parlamenti, giornali, tv, intellettuali, preti etc. Io sono tra i fondatori del movimento maschile italiano, antifemminista, ovviamente. Anche dentro questo movimento quasi tutti la pensano come lei. Io invece non leggo la storia dal punto di vista materiale ma immateriale. Il risultato cmq non cambia.
@@renzobarnart6083 piacere di conoscerla. Seguo sporadicamente alcuni gruppi antifemministi italiani e spagnoli (qui su youtube ad esempio seguo Davide Stasi), anche se il mio punto di vista è molto personale e da una parte non ho ancora trovato un gruppo che si possa definire veramente antifemminista mentre dall'altra io come persona a volte non sono il loro ideale come follower e se me lo fanno notare mi allontano. Ma, sinceramente, il mio modo di pensare solitamente non è 'complottista', mi piace osservare il comportamento umano e sono più tendente a credere che il gregge di pecore 'crei' (o attragga) il lupo piuttosto che il contrario. Certo è che queste cose che ho scritto sopra sono avvenute e sono prove visibili, mentre la mia interpretazione poteva essere meno importante. Le donne non hanno fatto nascere spontaneamente il femminismo ma, dopo alcune operazioni in campo sociale attuate dai governi (come la scolarizzazione sempre più alta che ha eliminato una generazione intermedia e quindi ridotto moltissimo il passaggio di informazioni intergenerazionale con l'aumento della distanza tra le stesse, di modo che l'indottrinamento scolastico rimanesse l'unico canale di apprendimento possibile), il bisogno naturale di seguire un movimento liderato da qualcuno che anima moltissimi e moltissime giovani ha fatto la sua parte. È bastato il nome 'femminismo' a far indossare gli occhiali rosa alla gente, che ha creduto automaticamente di fare gli interessi delle donne (ne so qualcosa perché mio padre era femminista).
@@ManuelaGarreffa OK. Gruppi antifem.ti sono esistiti, come Uomini3000 per esempio ed esistono, come il MUB di F. Marchi, ma hanno avuto e hanno pochissimo seguito il che è al tempo stesso sorprendente ma anche comprensibile. D. Stasi sta facendo cose importanti perciò è stato attaccato personalmente. Seguo bene la situazione in Spagna sulla quale inoltre mi tiene informato Santiago Gasco A. il cui lavoro colossale "La grande menzogna del femm.o" da 1.200 pag. con oltre 6.000 quotations resterà pietra miliare nel pensiero antifem internazionale. Per fortuna nostra lo ha scritto in italiano. Forse lo tradurrà in spagnolo...
👏👏👏👏
Grazie Andrea Magnifico!
Attraverso la cultura e non attraverso la carriera....
Grande Rossana Rossanda!
Il femminismo ha ottenuto grandi risultati. Secondo alcuni uomini (e qualche donna) persino troppi. Ma non è questo il punto. La domanda da porsi non è se ciò fosse e sia giusto o sbagliato, ma quella relativa al come. Come hanno fatto le femministe a raggiungere i loro obiettivi (se raggiunti) e come intendono conquistare quel che loro mancherebbe? Come? Con quali mezzi, con quali strumenti, con quali armi? Non con i fucili, non con lo sciopero, non con il voto. Con nessuno dei tre. E allora come? Come si può cambiare il mondo senza sparare un solo colpo, senza un'ora di sciopero e con la permanente minoranza nelle assemblee?
Come è possibile? Eppure è accaduto e sta accadendo, quindi è possibile. La domanda ha una risposta incontestabile. Ma qual è questa risposta?
Bah, è semplicemente un movimento creato e spinto dal potere per mantenere divisa la gente, indebolire le culture e dirigere le società attraverso l'indottrinamento dell'essere più influente (che è la donna in quanto madre e/o maestra). Si è dovuto basare su poche adepte agli inizi perché era tutt'altro che necessario dal punto di vista di quasi tutte le donne dell'epoca e non ha avuto bisogno di armi (ma sí di aggressivitá, altro che storie) perché è stato abbondantemente finanziato ed è poi diventato materia scolastica obbligatoria e programma dell'ONU. Imposizione a tappeto. Ma l'ingeniutà di chi si ostina ad idealizzarlo è infinita e sovrasta senza sosta l'evidenza.
Infatti l'intervistata parla precisamente di un movimento introdotto dalla cultura, appunto. Solo che il pregiudizio positivo imposto dalla propaganda fa sembrare ciò una cosa bella e giusta. Ma in pratica ha confermato il mio pensiero.
@@ManuelaGarreffa Lei condivide l'opinione di moltissimi secondo cui i fatti sociali sono studiati a tavolino, programmati e attuati con mezzi finanziari.
Sarebbero la realizzazione di un piano gestito da centri di potere che comprano con i soldi e la carriera parlamenti, giornali, tv, intellettuali, preti etc.
Io sono tra i fondatori del movimento maschile italiano, antifemminista, ovviamente. Anche dentro questo movimento quasi tutti la pensano come lei.
Io invece non leggo la storia dal punto di vista materiale ma immateriale. Il risultato cmq non cambia.
@@renzobarnart6083 piacere di conoscerla. Seguo sporadicamente alcuni gruppi antifemministi italiani e spagnoli (qui su youtube ad esempio seguo Davide Stasi), anche se il mio punto di vista è molto personale e da una parte non ho ancora trovato un gruppo che si possa definire veramente antifemminista mentre dall'altra io come persona a volte non sono il loro ideale come follower e se me lo fanno notare mi allontano. Ma, sinceramente, il mio modo di pensare solitamente non è 'complottista', mi piace osservare il comportamento umano e sono più tendente a credere che il gregge di pecore 'crei' (o attragga) il lupo piuttosto che il contrario. Certo è che queste cose che ho scritto sopra sono avvenute e sono prove visibili, mentre la mia interpretazione poteva essere meno importante. Le donne non hanno fatto nascere spontaneamente il femminismo ma, dopo alcune operazioni in campo sociale attuate dai governi (come la scolarizzazione sempre più alta che ha eliminato una generazione intermedia e quindi ridotto moltissimo il passaggio di informazioni intergenerazionale con l'aumento della distanza tra le stesse, di modo che l'indottrinamento scolastico rimanesse l'unico canale di apprendimento possibile), il bisogno naturale di seguire un movimento liderato da qualcuno che anima moltissimi e moltissime giovani ha fatto la sua parte. È bastato il nome 'femminismo' a far indossare gli occhiali rosa alla gente, che ha creduto automaticamente di fare gli interessi delle donne (ne so qualcosa perché mio padre era femminista).
@@ManuelaGarreffa OK. Gruppi antifem.ti sono esistiti, come Uomini3000 per esempio ed esistono, come il MUB di F. Marchi, ma hanno avuto e hanno pochissimo seguito il che è al tempo stesso sorprendente ma anche comprensibile. D. Stasi sta facendo cose importanti perciò è stato attaccato personalmente. Seguo bene la situazione in Spagna sulla quale inoltre mi tiene informato Santiago Gasco A. il cui lavoro colossale "La grande menzogna del femm.o" da 1.200 pag. con oltre 6.000 quotations resterà pietra miliare nel pensiero antifem internazionale. Per fortuna nostra lo ha scritto in italiano. Forse lo tradurrà in spagnolo...